PIVOT. e FUTURISMO vi è relazione

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Transcript:

PIVOT e FUTURISMO vi è relazione

I Futuristi a Parigi nel 1912. Da sinistra L. Russolo, C. Carrà, F.T. Marinetti, U. Boccioni e G. Severini Nelle intenzioni degli artisti futuristi è centrale l'esaltazione del mondo moderno e di tutte le sue espressioni: la velocità, il mondo delle macchine, l'industrializzazione delle città. Più in generale, nel Futurismo è presente un approccio ottimista, positivo, verso il progresso che interessa tutti i primi vent'anni del secolo. In questa loro visione si avverte l'esigenza di un taglio netto, violento, con la tradizione e con l'arte del passato. Urge la ricerca di forme più adatte a interpretare i tempi nuovi. E queste forme sono la rappresentazione del movimento, il dinamismo, la velocità, la vibrazione della luce.

rappresentazione del movimento, il dinamismo, la velocità

Bambina che corre su un balcone, 1912, Giacomo Balla, Milano, Galleria d'arte Moderna, Olio su tela 125x125 cm.

Bambina che corre su un balcone Alla fine del 1912, al ritorno da Düsseldorf, Balla vede per la prima volta le fotodinamiche dei fratelli Bragaglia, che, superando la tecnica della scansione dell immagine in segmenti, tipica della cronofotografia di Marey, erano arrivati a una nuova sintesi formale che rendeva il movimento attraverso forme evanescenti e scie luminose. Le ricerche di Balla sul tema del dinamismo si intensificano, dunque, entrando in una nuova fase, che deriva anche dal nuovo interesse per il colore e per la luce espresso attraverso le Compenetrazioni iridescenti. Nasce così questo dipinto che scompone cromaticamente il movimento in stadi successivi moltiplicati. Il soggetto è la figura intera di profilo della figlia del pittore, Luce, che corre da sinistra verso destra sul famoso balcone della casa di via Paisiello, visibile in altri dipinti dell artista.

Bambina che corre su un balcone La figura, ripetuta, occupa tutta la superficie del quadro ed è compenetrata con le linee verticali della ringhiera del balcone. La forma è frammentata e dematerializzata attraverso tocchi di pennello che sembrano imitare i tasselli di un mosaico, in una prevalenza cromatica chiara giocata sui toni dell azzurro, del giallo e del verde. Il segno matematico nel titolo del quadro allude alla principale novità concettuale e formale della composizione, ossia la relazione e la successiva fusione tra la figura cinetica e lo spazio ambientale.

Linee andamentali + successioni dinamiche - Volo di rondine, 1913-14, Giacomo Balla, New York, Museum of Modern Art, Olio su tela 96x109cm.

Linee andamentali + successioni dinamiche Volo di rondine Nel suo studio sintetico della velocità, Balla arriva sempre più a fondere, nei suoi dipinti, il soggetto in movimento e lo spazio ambientale, come aveva già sperimentato nel 1912 con Bambina x balcone. In quest opera, dell anno successivo, vediamo che la rappresentazione del volume delle rondini in volo è riportata sulla superficie piana e illusoria del dipinto, scomparendo nella sua evidenza reale per trasformarsi in sensazione visiva e percettiva di movimento tridimensionale. L immagine, che deriva anch essa dalla moltiplicazione cronofotografica di Marey, è costruita attraverso linee cosiddette mandamentali, che seguono cioè l andamento cinetico del colpo d ala della rondine visto da diverse posizioni: dall alto, di lato, in obliquo.

Linee andamentali + successioni dinamiche Volo di rondine Ciò è una ripresa esatta delle tavole esplicative di Marey che dimostravano, appunto, le sequenze cronofotografiche del volo sintetizzate in una linea stereoscopica, e che furono approfondite in modo puntuale da Anton Giulio Bragaglia. Il profondo interesse di Balla per la cultura scientifica, e il suo orientamento positivista, lo portano così ad allontanarsi dagli intenti estetici e naturalistici di una dimensione immaginativa più propriamente pittorica, per approdare in una dimensione, razionale e astratta, di analisi del reale e della sua componente costruttiva e fisica. La sua pittura, dunque, parte dalla percezione della realtà fisica e arriva direttamente all astrattismo, senza passare per la scomposizione dei cubisti, tendendo, così, a privilegiare la linea e l andamento dinamico di forme ripetute e continue, che qui, per esempio, attraversano e occupano tutta la superficie.

Dinamismo di un cane al guinzaglio, 1912, Giacomo Balla, Buffal USA),Albright Knox Art Gallery, Olio su tela 90,8x110,2 cm.

Dinamismo di un cane al guinzaglio In un ristretto spazio urbano, un cagnolino viene condotto al guinzaglio da una figura femminile di cui è visibile soltanto la parte inferiore della veste e i piedi. Si tratta della rappresentazione analitica delle fasi successive di spostamento di un corpo sullo stesso piano, attraverso la ripetizione delle parti in movimento, che, in questo caso, sono le zampe e la coda del cane, i piedi della donna e il guinzaglio che oscilla. Il dipinto dà inizio alle ricerche di Balla sul dinamismo derivate dalla sua adesione alle tematiche moderne del futurismo, che egli interpreta in maniera del tutto personale, pur seguendo alla lettera alcuni enunciati del manifesto tecnico della pittura futurista del 1910.

Dinamismo di un cane al guinzaglio La precisione nella redazione della moltiplicazione cinetica della forma evidenzia la sicura conoscenza della cronofotografia di Marey, di cui Balla aveva visto le immagini a Parigi all Esposizione Universale del 1900 e forse ancora nel 1902 a Torino, e certamente nell aprile 1911 a Roma, in occasione di una mostra di fotografia scientifica. Questo interesse per il codice ripetitivo dell immagine procede naturalmente dalle affinità che già correvano, nell opera dell artista, tra pittura e visione fotografica della realtà, derivanti anche dalla passione per la fotografia coltivata dal padre di Balla. Il soggetto rappresentato e il taglio basso e orizzontale dell immagine dallo sfondo piatto di varie tonalità di verde chiaro, conferiscono al dipinto un tono ironico e ludico. La visione reale e fotografica viene ricomposta attraverso la tecnica del monocromo e quella puntinistica delle linee di contorno delle due figure.

Sì; tra i Pivot e il Futurismo vi è relazione Vi è rappresentazione analitica delle fasi successive di spostamento di un corpo sullo stesso piano, attraverso la ripetizione delle parti.