Programma FERTISAVE. Programma di preservazione della fertilità femminile Responsabile: Prof. Alberto Revelli



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Azienda Ospedaliera Città della Salute e della Scienza, Presidio Ospedaliero S. Anna Universita degli Studi di Torino, Dipartimento di Scienze Chirurgiche, Cattedra di Discipline Ginecologiche e Ostetriche Programma FERTISAVE Programma di preservazione della fertilità femminile Responsabile: Prof. Alberto Revelli Centro di Fisiopatologia della Riproduzione e PMA Via Ventimiglia 3, 10126, Torino Tel: Ambulatorio 011.3134411(lunedì-venerdì, ore 10.30-15.00) Laboratorio 011.3134228 Fax 011.3134120 E-mail: progettofertisave@yahoo.it Sito: www.progettofertisave.it

Equipe Ambulatorio Fisiopatologia della Riproduzione e PMA Responsabile: prof. Alberto Revelli Dr. Gianluca Gennarelli Dr.ssa Giuseppina Grassi Dr.ssa Simona Casano Dr.ssa Francesca Salvagno Dr.ssa Valentina Biasoni Dr.ssa Alessandra Chiadò Dr.ssa Giulia Pittatore Dr.ssa Gemma Basso Psicologa Dr.ssa Alessandra Razzano Ost. Raffaella Libertone Inf. Paola Beneitone Servizio di Endoscopia Ginecologica Prof. Gian Luigi Marchino Laboratorio FIVER Responsabile: dr.ssa Cinzia Racca Dr.ssa Francesca Evangelista Dr.ssa Simona Ochetti Dr.ssa Veronica Stabile Tecnico di Laboratorio Biomedico Maria Luisa Rullo Inf. Lucia Caroleo Inf. Anna Gerghi Amm. Lucia Corriero Aggiornamento: aprile 2014

Introduzione La preservazione della fertilità è un tema di interesse crescente in ragione del numero sempre più elevato di casi di insufficienza ovarica precoce. Tale patologia ha infatti subito un incremento, soprattutto a causa dell aumento di incidenza di numerosi tipi di tumore (es. leucemie, linfomi, cancro della mammella, ecc.) nei soggetti giovani e del miglioramento delle possibilità terapeutiche disponibili per fronteggiare tali malattie. A fronte di più ampie prospettive di guarigione completa è sempre più alta la percentuale di pazienti che vanno incontro ad una menopausa precoce e soprattutto ad una compromissione irreversibile della fertilità a causa della tossicità dei trattamenti antitumorali. La chemioterapia comporta un rischio di menopausa precoce o di riduzione della riserva ovarica, la probabilità delle ovaie di subire un danno dipende dal tipo di farmaco utilizzato, dalla dose cumulativa e dall età della paziente. L incidenza di amenorrea post-chemioterapia è estremamente variabile ed inoltre non rappresenta il miglior indicatore di infertilità, in quanto è possibile essere di fronte ad un infertilità anche in presenza di cicli mestruali conservati ed allo stesso modo è possibile avere ovulazioni sporadiche con possibilità di concepimento in pazienti amenorroiche. Allo stesso modo anche la radioterapia può provocare una riduzione del patrimonio follicolare, l effetto sterilizzante della radioterapia dipende dall età della paziente, dalla dose di radiazioni utilizzate e dal campo di irradiazione. La preservazione della fertilità può essere offerta a tutte le pazienti giovani candidate con buona probabilità ad una menopausa precoce o ad una perdita delle capacità riproduttive.

Pazienti candidate a preservazione della fertilità Le pazienti a rischio di insufficienza ovarica precoce da sottoporre a preservazione della fertilità sono: a) donne (e bambine) di eta inferiore a 40 anni che a causa di un tumore maligno si debbano sottoporre a trattamenti chemioterapici e/o radioterapici in grado di alterare irreversibilmente il patrimonio di ovociti, sia nel senso della loro distruzione, sia in quello dell induzione di anomalie genetiche a carico del DNA degli ovociti stessi (effetto mutageno delle radiazioni e di alcuni farmaci antitumorali); b) donne di età inferiore a 40 anni con storia familiare di menopausa precoce da fallimento ovarico (es. con la madre entrata in menopausa prima dei 42 anni), che sono a rischio di esaurire precocemente il patrimonio di ovociti (e quindi di andare in menopausa) c) donne che debbano rinviare la gravidanza a causa di malattie generali non tumorali che possono essere curate, ma solo con farmaci potenzialmente tossici per l ovaio o in grado di indurre mutazioni del DNA degli ovociti; d) donne affette da malattie benigne dell ovaio (ad esempio endometriosi ovarica grave o cisti ovariche bilaterali) che possono determinare nel tempo la graduale distruzione del tessuto ovarico contenente gli ovociti; e) bambine affette dalla Sindrome di Turner, un anomalia cromosomica che comporta la distruzione degli ovociti al momento della puberta, ma per altri versi in gran parte dei casi permette una vita assolutamente normale. Le ovaie di questi soggetti prima della puberta contengono ovociti che possono essere preservati mediante congelamento di un frammento ovarico e sottratti all atresia indotta dalla malattia.

Tecniche di preservazione della fertilità femminile Le tecniche tradizionalmente impiegate per la preservazione della fertilità femminile sono l ovaropessi, la crioconservazione di embrioni e la crioconservazione di ovociti. La crioconservazione di tessuto ovario è una tecnica piu nuova ed ancora sperimentale di preservazione della fertilità. 1. L ovaropessi, ovvero la trasposizione chirurgica delle gonadi femminili al di fuori della pelvi viene effettuata nelle pazienti in cui è prevista un irradiazione pelvica ma tale tecnica, pur riducendo l esposizione delle gonadi alle radiazioni, non garantisce una completa protezione delle ovaie. 2. La crioconservazione di embrioni richiede invece la presenza di un partner maschile stabile e necessita di una stimolazione ovarica volta ad ottenere un ovulazione multipla ed un prelievo ovocitario ecoguidato. Tale tecnica comporta implicazioni sia dal punto di vista etico, sia legale, visto che ad oggi per la legge italiana non è praticabile nelle pazienti oncologiche. 3. La crioconservazione ovocita ria comporta una stimolazione ovarica ed un prelievo ovocitario eco guidato. 4. La crioconservazione di tessuto ovarico prevede un intervento chirurgico laparoscopico per il prelievo di biopsie di corticale ovarica destinate alla crioconservazione e il reimpianto dei frammenti di tessuto ovarico crioconservati. La tecnica di preservazione da preferire dipende dall età della paziente, dalla eventuale concomitante necessità di un altro intervento chirurgico (ad esempio il prelievo di midollo osseo), dalla finestra temporale di cui si dispone prima dell inizio delle terapie chemio-radioterapiche o immunosoppressive e dalle preferenze della paziente stessa. Nel nostro Centro si effettuano: 1) Ovaropessi 3) Crioconservazione di ovociti 4) Crioconservazione di tessuto ovarico

Aspetti psicologici: significato e vissuti legati alla preservazione della fertilità La proposta di preservare la fertilità, in un momento così critico della vita, è accolta dalle pazienti e dai familiari come uno sguardo al futuro, come un vero e proprio investimento di vita. Tale opportunità, infatti, si pone come una preziosa offerta in un contesto permeato da ansie e preoccupazioni relative alla propria salute e alla salvaguardia della stessa. Considerato il particolare momento di vita, in cui il Progetto Fertisave viene proposto, possono presentarsi delle criticità che rendono più difficile la scelta di aderirvi o meno per le donne e/o per i loro genitori. Può capitare che la comprensione di aspetti tecnici, le tante informazioni ricevute, i timori inerenti le terapie di stimolazione/prelievo, unitamente allo sconvolgimento emotivo, possano rendere la decisione di preservare la propria fertilità più faticosa e meno percorribile. Al fine di favorire scelte autonome e consapevoli e di offrire uno spazio ove anche le incertezze, i dubbi, le angosce possano trovare espressione e accoglienza, a tutte le donne viene offerto un colloquio psicologico contestualmente alla visita medica. L incontro con lo psicologo si pone come parte integrante dell attività del Centro, come uno spazio dove si possa essere aiutati a ripensare, ridiscutere e risignificare l esperienza attuale, favorendo la partecipazione attiva e consapevole nel proprio progetto di cura. In relazione alle diverse necessità e alle richieste delle pazienti, le stesse potranno, eventualmente, essere messe in contatto con i Servizi di Psicologia presenti nelle strutture dove saranno affrontate le cure specifiche per la malattia. Verrà altresì lasciata disponibilità per ulteriori colloqui psicologico-clinici durante e dopo il percorso Fertisave.

Crioconservazione di ovociti per la preservazione della fertilità femminile in pazienti a rischio di esaurimento ovarico precoce. La crioconservazione di ovociti umani è una tecnica utilizzata per preservare la fertilità di pazienti a rischio di insufficienza ovarica precoce ed infertilità, ma anche per ottimizzare i risultati dei cicli di fecondazione in vitro. I vantaggi della crioconservazione ovocitaria consistono nel fatto che non richieda procedure invasive e non comporti rischi di contaminazione con cellule maligne nel caso di pazienti oncologiche, a differenza della crioconservazione di tessuto ovarico, inoltre la tecnica non comporta implicazioni etiche, al contrario del congelamento di embrioni, e rappresenta una tecnica consolidata dal momento che nel mondo sono più di 1000 i bambini sani nati da ovociti scongelati. Il congelamento di cellule umane, per contro, comporta danni biologici da crioconservazione: l ovocita è una cellula particolarmente sensibile ai danni da congelamento in relazione al basso rapporto superficie/volume e all elevato quantitativo di acqua intracellulare. Gli altri svantaggi della crioconservazione di ovociti constano nel fatto che permette di criopreservare un numero limitato di gameti. Le tempistiche per la stimolazione ovarica necessaria al recupero degli ovociti da crioconservare implicano la necessità di almeno 10-15 giorni, mentre la necessità di iniziare la stimolazione in un momento preciso del ciclo mestruale può essere superata con alcuni accorgimenti. Il protocollo qui illustrato prevede che si congelino e si conservino ovociti allo scopo di ottenere gravidanze omologhe., in seguito a scongelamento degli stessi, fertilizzazione in vitro e successivo trasferimento in utero degli embrioni così ottenuti.

Pazienti candidate alla preservazione della fertilità mediante crioconservazione di ovociti Le condizioni cliniche nelle quali si puo applicare la crioconservazione dei frammenti ovarici sono le seguenti: a) donne di eta inferiore a 40 anni che a causa di un tumore maligno si debbano sottoporre a trattamenti chemioterapici e/o radioterapici in grado di alterare irreversibilmente il patrimonio di ovociti, sia nel senso della loro distruzione, sia in quello dell induzione di anomalie genetiche a carico del DNA degli ovociti stessi (effetto mutageno delle radiazioni e di alcuni farmaci antitumorali); b) donne di età inferiore a 40 anni con storia familiare di menopausa precoce da fallimento ovarico (es. con la madre entrata in menopausa prima dei 42 anni), che sono a rischio di esaurire precocemente il patrimonio di ovociti (e quindi di andare in menopausa) c) donne che debbano rinviare la gravidanza a causa di malattie generali non tumorali che possono essere curate, ma solo con farmaci potenzialmente tossici per l ovaio o in grado di indurre mutazioni del DNA degli ovociti; d) donne affette da malattie benigne dell ovaio (ad esempio endometriosi ovarica grave o cisti ovariche bilaterali) che possono determinare nel tempo la graduale distruzione del tessuto ovarico contenente gli ovociti; Per sottoporsi alla procedura le pazienti devono a) avere una buona prognosi rispetto alla guarigione dalla malattia di base, b) non riportare danni irreversibili all utero, c) ricevere l approvazione dei Curanti.

Tecnica per il prelievo di ovociti. Per poter congelare gli ovociti, occorre realizzare una procedura simile a quella dei cicli di fecondazione in vitro. In primo luogo è necessaria l induzione di una superovulazione mediante l uso di farmaci comunemente utilizzati nei cicli di fecondazione in vitro; questi farmaci comportano la crescita contemporanea di più follicoli contenenti gli ovociti. Nel caso di tumori estrogeno-responsivi vengono utilizzati farmaci che mantengano i livelli ematici di estrogeni più bassi durante la stimolazione. La stimolazione ovarica dura all incirca 10-15 giorni. Durante la stimolazione è necessario effettuare un monitoraggio ecografico e biochimico della crescita follicolare, pertanto le pazienti devono recarsi presso l Ambulatorio per effettuare prelievi di sangue e controlli ultrasonografici a giorni alterni per circa 3-4 volte. Quando i follicoli raggiungano una dimensione adeguata, gli ovociti da crioconservare possono essere facilmente ottenuti mediante una tecnica di prelievo chiamata "pick-up". Questa consiste nell inserimento ecoguidato di un ago attraverso la vagina fino a pungere le ovaie e aspirare gli ovociti, tale procedure viene eseguita in anestesia locale più un eventuale sedazione se la paziente dovesse richiederla. Il pick-up e una procedura di routine, che si effettua regolarmente in tutti i cicli di fecondazione in vitro. La procedura viene effettuata in regime ambulatoriale e le pazienti possono essere dimesse circa due ore dopo l intervento. Al termine del prelievo ovocitario sarà necessario firmare il Consenso Informato alla crioconservazione degli ovociti recuperati; una copia di questo consenso verrà consegnata alla paziente mentre l altra costituirà parte integrante della scheda di congelamento degli ovociti della paziente, archiviata presso il Laboratorio FIVER.

Crioconservazione di ovociti. Gli ovociti prelevati durante il pick-up vengono immediatamente posti in un terreno di coltura e crioconservati in azoto liquido entro due 2 ore. Prima di procedere alla crioconservazione è necessario stabilire il grado di maturazione degli ovociti mediante dissezione enzimatica e meccanica per separare le cellule della granulosa (cellule che avvolgono l ovocita) dall ovocita. Una volta denudato l ovocita è possibile stabilirne il grado di maturazione: - Ovocita Immaturo: GV (Vescicola Germinale stadio di Profase I) M I (stadio di Metafase I) - Ovocita Maturo: M II ( stadio di Metafase II ) Gli ovociti in Metafase II sono ovociti in stadio maturativo idoneo alla fecondazione in vitro mentre quelli immaturi richiedono una processo di maturazione in vitro (IVM In Vitro Maturation) prima di essere fecondati. Presso il nostro Centro vengono crioconservati solamente gli ovociti maturi allo stadio MII. Gli ovociti MII così ottenuti vengono crioconservati mediante la tecnica di Vitrificazione che prevede una breve esposizione degli ovociti a temperature critiche con un elevata concentrazione di crioprotettori. In seguito gli ovociti vengono caricati in appositi dispositivi di congelamento (precedentemente identificati in maniera indelebile con i dati della paziente) e immersi direttamente in azoto liquido a -196 C. Durante il processo di vitrificazione gli ovociti e il terreno di congelamento che li circonda solidificano in una struttura amorfa simile al vetro (da cui deriva il nome della tecnica) evitando così la formazione di cristalli di ghiaccio. Al termine del congelamento gli ovociti vengono stoccati in contenitori dedicati presenti presso la sala criobiologia del Laboratorio FIVER e tutti i dati relativi alla paziente e al congelamento vengono archiviati in apposite schede di laboratorio.

Una volta completato il processo di congelamento la paziente riceverà all indirizzo indicato nel consenso informato una relazione di laboratorio in cui verranno date tutte le informazioni relative agli ovociti crioconservati. N.B. La Vitrificazione, metodica attualmente in uso nel nostro laboratorio è, ad oggi, la tecnica di elezione per la crioconservazione di ovociti e presenta percentuali di sopravvivenza superiori al 90%. Dai dati in letteratura emerge che la la vitrificazione è in grado di preservare la qualità ovocitaria mantenendo un profilo metabolico paragonabile a quello degli ovociti freschi. In seguito ai dati incoraggianti ottenuti grazie alla vitrificazione, la Società Americana di Medicina della Riproduzione (ASRM) durante il Congresso annuale del 2012 ha dichiarato che la Vitrificazione degli ovociti non deve più essere considerata una tecnica sperimentale bensì una tecnica consolidata. La durata, in termini di anni, del materiale crioconservato al momento non è disponibile ma potenzialmente gli ovociti possono sopravvivere in azoto liquido per un tempo indefinito. I suddetti protocolli di laboratorio potranno subire delle modifiche in relazione ai dati emergenti dalla letteratura e all esperienza maturata direttamente dal nostro laboratorio.

Impiego degli ovociti crioconservati Nel momento in cui una paziente, dopo la guarigione della sua malattia primaria, esprime il desiderio di utilizzare il materiale crioconservato, si può procedere con lo scongelamento degli ovociti. In caso si tratti di una paziente con pregressa patologia oncologica è necessario ottenere il consenso dei medici oncologi, che attestano la remissione completa della malattia ed è solitamente necessario attendere un intervallo di tempo, concordato con i Curanti, dopo il termine delle terapie antitumorali. La paziente, scongelando gli ovociti, entra automaticamente in un programma di fecondazione in vitro volto ad ottenere una gravidanza nell ambito di una coppia in continuità di rapporto. I dispositivi di congelamento, contenenti gli ovociti, vengono inizialmente sottoposti ad uno sbalzo termico passando da -196 C a +37 C e in seguito scongelati mediante passaggi successivi in soluzioni contenenti concentrazioni decrescenti di crioprotettori. Terminato lo scongelamento gli ovociti vengono osservati al microscopio per valutarne l'integrità strutturale ed in seguito messi in appositi terreni di coltura e incubati per almeno un'ora prima della fecondazione in vitro. Contestualmente allo scongelamento ovocitario il partner maschile dovrà produrre un campione di liquido seminale necessario per la successiva fecondazione in vitro. Gli ovociti vengono quindi inseminati mediante la tecnica ICSI (IntraCytoplasmic Sperm Injection) che prevede la microiniezione di un singolo spermatozoo nel citoplasma ovocitario. Dopo 16-18 h dalla microiniezione viene valutata la fecondazione degli ovociti e si procede con la coltura in vitro fino all'ottenimento degli embrioni da trasferire in utero. Il trasferimento di embrioni ottenuti da ovociti crioconservati può avvenire durante un ciclo spontaneo della paziente oppure, in caso di pazienti in menopausa precoce o di crescita endometriale inadeguata, durante un ciclo stimolato con estrogeni o gonadotropine.

N.B. Il congelamento degli ovociti se da una parte permette di preservarne la competenza, dall'altra comporta alcune variazioni strutturali tra le quali la più importante è rappresentata dalla prematura estrusione dei granuli corticali con conseguente indurimento della zona pellucida. Proprio a causa di questo indurimento al momento dello scongelamento non è possibile effettuare una fecondazione in vitro mediante la tecnica classica (FIVET) ma è necessario effettuare una ICSI. I suddetti protocolli di laboratorio potranno subire delle modifiche in relazione ai dati emergenti dalla letteratura e all esperienza maturata direttamente dal nostro laboratorio. PRESUPPOSTI AFFINCHE POSSANO AVVENIRE LO SCONGELAMENTO DEGLI OVOCITI, LA FERTILIZZAZIONE E IL TRASFERIMENTO IN UTERO DEGLI EMBRIONI - remissione completa della malattia e consenso dei Curanti - età premenopausale - sopravvivenza degli ovociti allo scongelamento - fertilizzazione degli ovociti e corretto clivaggio degli embrioni - idoneità endometriale

Risultati Nel 1986 Chen e colleghi hanno descritto la prima nascita da ovociti crioconservati mediante la tecnica del congelamento lento, mentre la prima nascita da ovociti vitrificati è stata riportata nel 1999 da Kuleshova e colleghi. La crioconservazione degli ovociti ha mostrato ottimi risultati in termini di sopravvivenza, fertilizzazione, clivaggio e gravidanza. Tuttavia, i tassi di gravidanza per cicli di scongelamento variano considerevolmente a seconda della popolazione di pazienti, delle condizioni cliniche, della qualità degli ovociti e del numero di embrioni trasferiti oltre che alla tecnica di crioconservazione in sé. Il successo della crioconservazione ovocitaria è decisamente migliorato nell ultima decade e i dati sono rassicuranti, pertanto questa tecnica non è più considerata come sperimentale. Inoltre, sebbene i dati siano ancora limitati non sono state riscontrate differenze significative nei bambini nati da ovociti freschi e da ovociti congelati con tecniche di fecondazione in vitro né in termini di aumento delle aneuploidie cromosomiche, difetti di nascita, nè deficit dello sviluppo. Il programma FERTISAVE per la preservazione della fertilita femminile è attivo presso il nostro Centro di Fisiopatologioa della Riproduzione dell Ospedale Sant Anna di Torino dal 2000; a tutto il 2013 sono 245 i casi di donne e bambine sottoposte da noi a criopreservazione della fertilita : 130 mediante crioconservazione di ovociti, 115 mediante crioconservazione di corticale ovarica.

CRIOCONSERVAZIONE di OVOCITI Pro e Contro della tecnica PRO prelievo poco invasivo: non necessita di anestesia generale e di ospedalizzazione efficacia certa: più di 1000 bambini nel mondo nati da ovociti crioconservati CONTRO permette di criopreservare solo un dato numero di gameti necessità di sincronizzare la stimolazione con il ciclo mestruale durata della stimolazione (minimo 10-15 giorni) danni da congelamento

CRIOCONSERVAZIONE di OVOCITI Steps Induzione della superovulazione e monitoraggi ecografici Pick up ovocitario ecoguidato (OPU) Crioconservazione degli ovociti in azoto liquido Scongelamento e ICSI

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Consenso informato al protocollo di crioconservazione degli ovociti umani. Io sottoscritta dichiaro di essere a conoscenza del fatto che questo programma riguarda pazienti di eta inferiore ai 40 anni. Possono essere incluse nel protocollo sperimentale pazienti nelle seguenti condizioni: a) donne di eta inferiore a 40 anni che a causa di un tumore maligno si debbano sottoporre a trattamenti chemioterapici e/o radioterapici in grado di alterare irreversibilmente il patrimonio di ovociti, sia nel senso della loro distruzione, sia in quello dell induzione di anomalie genetiche a carico del DNA degli ovociti stessi (effetto mutageno delle radiazioni e di alcuni farmaci antitumorali); b) donne di età inferiore a 40 anni con storia familiare di menopausa precoce da fallimento ovarico (es. con la madre entrata in menopausa prima dei 42 anni), che sono a rischio di esaurire precocemente il patrimonio di ovociti (e quindi di andare in menopausa) c) donne che debbano rinviare la gravidanza a causa di malattie generali non tumorali che possono essere curate, ma solo con farmaci potenzialmente tossici per l ovaio o in grado di indurre mutazioni del DNA degli ovociti; d) donne affette da malattie benigne dell ovaio (ad esempio endometriosi ovarica grave o cisti ovariche bilaterali) che possono determinare nel tempo la graduale distruzione del tessuto ovarico contenente gli ovociti; Dichiaro di aver letto e compreso quanto scritto nell informativa Programma Fertisave e in merito dichiaro: - di essere stata esaurientemente informata sulle procedure tecniche per la stimolazione ovarica e il prelievo ovocitario ecoguidato, - di essere stata esaurientemente informata sulle procedure tecniche per l utilizzo degli ovociti congelati successivamente allo scongelamento ed in particolare sulla possibilità di effettuare una fecondazione in vitro mediante iniezione intracitoplasmatica dello spermatozoo (ICSI) e successivo trasferimento degli embrioni in utero riguardo alle quali mi riservo di esprimere consenso scritto sugli appositi moduli.

Sono consapevole che i miei ovociti saranno sottoposti a congelamento mediante vitrificazione. I dati relativi alla loro sopravvivenza ed alla loro possibilità di essere fertilizzati mediante ICSI potranno essere impiegati in maniera anonima per pubblicazioni scientifiche specializzate (riviste, congressi, film, ecc.). Sono consapevole che non esista alcuna garanzia di gravidanza grazie all utilizzo di questi ovociti. Sono consapevole del fatto che per ragioni indipendenti dalla volontà degli operatori la crioconservazione potrebbe danneggiare gli ovociti rendendoli inutilizzabili: in tal caso rinuncio ad ogni forma di rivalsa nei confronti del personale medico e paramedico coinvolto nel protocollo di studio qui descritto. In caso di impossibilità o di mancata volontà ad utilizzare gli ovociti crioconservati, dispongo che essi vengano: utilizzati a scopi di ricerca smaltiti Quanto sopra scritto è stato da me letto, compreso, approvato e sottoscritto in ogni sua parte alla presenza di. operatore del Servizio. Documento di identità n Data: Firma leggibile.. In base alla normativa attualmente vigente in materia di protezione dei dati personali (D.Lgs. 196/2003) autorizzo la A.O. Città della Salute e della Scienza di Torino Sant Anna ad utilizzare i miei dati personali per gli scopi inerenti l attività del Servizio.

COGNOME: DATA DI NASCITA: COMUNE DI RESIDENZA: INDIRIZZO: NOME: LUOGO: CAP: N TEL: N CELL: C.F.: CONSENSO INFORMATO Dichiaro con la presente di essermi rivolta spontaneamente al Servizio di Crioconservazione di ovociti/tessuto ovarico della S.S.D. Fisiopatologia della Riproduzione e PMA (responsabile Prof. Alberto Revelli), A.O. Città della Salute e della Scienza di Torino - Sant Anna (da ora in poi denominato Servizio), e di aver acconsentito alla crioconservazione dei miei ovociti/tessuto ovarico presso il laboratorio di tale Servizio in data. Dichiaro di aver voluto crioconservare i miei ovociti allo scopo di poterli utilizzare nel momento in cui, in futuro, decidessi di ricorrere ad una fecondazione assistita con il mio partner secondo le normative vigenti in materia e di essere a conoscenza della condizione/quadro clinico che ha determinato l indicazione alla crioconservazione. La crioconservazione viene da me richiesta a codesto Servizio che, per tale motivo, è tenuto esclusivamente alla perfetta conservazione criobiologica di tale campione. Pertanto, libero espressamente il Servizio ed i suoi operatori da ogni responsabilità derivata dal mancato concepimento in caso di utilizzo del materiale crioconservato di mia appartenenza per una fecondazione assistita; inoltre, esonero il Servizio ed i suoi operatori da ogni responsabilità in caso di patologie che si dovessero verificare a seguito dell utilizzo del materiale crioconservato di mia appartenenza (aborti, parti prematuri, malformazioni fetali, etc.) e trasmissione di agenti infettivi eventualmente presenti nel materiale stesso e non ancora evidenziabili con le indagini di laboratorio disponibili al momento attuale. Dichiaro, inoltre, di esonerare il Servizio da ogni responsabilità in caso di danneggiamento del campione crioconservato in seguito a calamità o comunque ad eventi non imputabili direttamente agli operatori del Servizio stesso. Dichiaro espressamente che, ove questi casi dovessero verificarsi, rinuncerò a qualsiasi azione legale nei confronti del Servizio e dei suoi operatori, dal momento che, come sopra specificato, il loro solo obbligo professionale è quello di conservare, per il periodo di un anno rinnovabile, il materiale crioconservato di mia appartenenza. Tale periodo di crioconservazione potrà essere rinnovato solo ed esclusivamente in caso di mia autorizzazione sottoscritta personalmente. In caso di mancata richiesta di rinnovo entro il termine di un anno, a far data da oggi, il Servizio non sarà più tenuto alla conservazione del campione congelato che sarà, quindi, eliminato. Dichiaro, inoltre, che il materiale crioconservato di mia appartenenza potrà essere richiesto e ritirato personalmente soltanto da me medesima.