Antonella Moretti Cattedra di Reumatologia Scuola di Specializzazione in Reumatologia Università Politecnica delle Marche - Anconaantonellamrt@gmail.com
Occorre capire cos è il dolore cronico non oncologico e, guardare con grande attenzione gli elementi che lo caratterizzano poi, analizzare l impatto fisico, psichico, sociale che questo tipo di dolore ha sulla persona e sulla sua famiglia! Obiettivo: consentire al malato di vivere il più possibile una vita normale includendo in questo, anche la sua capacità lavorativa!
Entrare in sintonia con lo scenario del dolore/malattia attraverso un approccio mentale, culturale, professionale nuovo. 1. Migliorare la qualità della vita del malato 2. Ridurre l impatto psicologico e sociale del dolore cronico.
Il dolore cronico non oncologico oggi, sta diventando una vera e propria emergenza sanitaria che solo in Italia colpisce circa 10 milioni di persone!!! La spesa annua per il controllo del dolore cronico in Italia è stimata intorno ai 18.720 milioni di euro!!!
Occorre imparare a guardare con consapevolezza al dolore rompere il muro di resistenze culturali a riguardo abbattere i pregiudizi che, da sempre, accompagnano la cultura del dolore e della sofferenza a livello personale, popolare, istituzionale, amministrativo!
La formazione rappresenta uno strumento di ottimizzazione delle risorse umane una strategia vincente per gestire il cambiamento organizzativo ed incrementare l efficacia dei servizi!
La formazione rappresenta per gli operatori, una strategia per contrastare lo stress e per la creazione ed il mantenimento di un clima lavorativo ideale all interno del team!... ma anche uno strumento per acquisire uno stile relazionale assertivo necessario per interagire efficacemente con i malati, i visitatori, i parenti etc
Occorre un team multidisciplinare e multi professionale per combattere il dolore... Un team composto da professionisti intenti a trattare i diversi aspetti del dolore cronico con competenza e professionalità!
Modello... esemplare perfetto da imitare o degno d essere imitato Zingarelli Vocabolario della lingua italiana Livello 3 case management alta complessità Dolore cronico Livello 2 disease management Livello 1 Self care self management alto rischio 70-80% dei malati cronici
1. Self-management 6. Community support 2. Decision support 3. Clinical information system 5. Organisation of health care 4. Delivery system design
Per agenda del paziente si intende... ciò che il paziente porta con se al ricovero accanto ed intorno alla patologia d organo. Le aree dell agenda... l area dei sentimenti, della diagnosi, del trattamento l area delle idee e delle interpretazioni l area delle aspettative e dei desideri l area relativa al contesto di vita.
Almeno cinque sono i motivi per acquisire skills relazionali nel modello patient centred : Raccogliere informazioni dal malato; Dare informazioni al malato; Costruire una relazione empatica; Educare il malato e la sua famiglia; Verificare la propria e l altrui comprensione.
Il modello patient centred si incentra sulla relazione... la costruzione di un ponte relazionale che collega l universo della persona malata a quello dei professionisti dell assistenza... Risultato umanizzazione del percorso assistenziale!
6. continuità assistenziale 5. educazione 1. accoglienza 4. informazione 2. ospitalità 3. comprensione
qualità delle prestazioni, dato che la soddisfazione del paziente passa attraverso il processo di umanizzazione. perseguire un obiettivo fissato da oltre dieci anni dal Servizio Sanitario Nazionale (S.S.N.) non è dunque un costo aggiuntivo per la sanità, bensì atto dovuto nella pratica assistenziale quotidiana.
Il modello organizzativo patient centred si propone come un ampliamento del modello desease centred... I e II obiettivo: diagnosi & terapia III obiettivo: Il vissuto di malattia
La fibromialgia è una sindrome complessa che richiede un approccio complesso, di team multidisciplinare, multi professionale.... Team inteso come...... un insieme di persone che, nonostante interessi, cultura ed esperienze diverse, collaborano tra loro, si sostengono a vicenda al fine di comprendere e rispondere efficacemente ai problemi ed ai reali bisogni dei singoli pazienti.
rabbia ansia depressione stress angoscia senso di inadeguatezza disturbi del sonno difficoltà/incapacità di adattamento fatigue
Il gruppo dà forza, coraggio crea vicinanza, legame al di là dei pregiudizi a prescindere dal colore della pelle, dal credo religioso, dallo stato socio-culturale congiunge persone segnate dalla stessa malattia e da loro la possibilità di condividere un avventura insieme e di non sentirsi soli!
chiedere con regolarità informazioni sul dolore credere a quanto viene narrato dal paziente scegliere, per il controllo del dolore, le opzioni più adatte al singolo paziente intervenire in modo tempestivo, logico e coordinato mettere il paziente in condizione di avere potere decisionale sul controllo del proprio dolore
... Cosa lo fa peggiorare e/o migliorare?... A cosa assomiglia?... E fisso o si sposta?... Quanto è forte?... E costante o va e viene?
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Il dolore globale...fisico spirituale psicologico sociale