Formazione, ricerca e clinica in medicina interna: dalla teoria alla pratica. La gestione della terapia insulinica nel paziente ospedalizzato

Documenti analoghi
I CASI CLINICI E LE REGOLE D ORO

LA PELLE E LE INIEZIONI

G. Fusco coordinatore infermieristico

Questionario infermiere per TUTTI i pazienti con diabete sottoposti a terapia iniettiva

Corretta tecnica di conservazione e somministrazione insulinica

L importanza dell autocontrollo

La gestione infermieristica del paziente in terapia insulinica

Come eseguire iniezioni in modo delicato e sicuro. Consigli e suggerimenti per la terapia insulinica iniettiva.

6 a Conferenza Nazionale GIMBE Verso un approccio di sistema alla Clinical Governance

Paziente diabetico in condizioni non

ISTRUZIONE PER LA GESTIONE DELLA PERSONA CON DIABETE IN CASA

IL PAZIENTE DIABETICO RICOVERATO

I presidi in età pediatrica

Questionario per pazienti con diabete sottoposti a terapia iniettiva

Gruppo di progetto. Consulenti Luca Benci Alvisa Palese. Anna Maria Tesei, Consiglio Direttivo Nazionale OSDI

DIABETE E GESTIONE DELLA TERAPIA INSULINICA

La gestione del paziente diabetico dalla dimissione ospedaliera alla presa in carico da parte del Servizio Diabetologico: aspetti infermieristici

Tecniche di iniezione: le linee guida nel trattamento del diabete mellito

Questionario per pazienti con diabete sottoposti a terapia iniettiva

PRP Prevenzione e riduzione delle recidive dello Scompenso Cardiaco Cronico (SCC) secondario a patologie cronico-degenerative

MONITORAGGIO GLICEMICO. IP Pistolato Patrizia, Jessica Iacovacci

Gestione infermieristica dei nuovi farmaci biologici nelle pazienti con carcinoma mammario: modalità di somministrazione

Il Trattamento dell Iperglicemia. nel Paziente Ricoverato. Il Problema dell Iperglicemia. nel Paziente Ricoverato

AUTOCONTROLLO GLICEMICO (SMBG) Premessa

L infermiere punto d unione tra il Paziente, il MMG ed il Diabetologo

AUTOCONTROLLO E AUTOGESTIONE DUE OBBIETTIVI FONDAMENTALI PER AFFRONTARE LA QUOTIDIANETA

A cura della S.C. Endocrinologia e Diabetologia ASL VC in collaborazione con la S.S. Urp e Comunicazione

Ambulatorio di Diabetologia

Convivere con il diabete. Gesti quotidiani. La tua guida all iniezione di insulina

Gestione Medico- Infermieristica in Pronto Soccorso dell Iperglicemia. UOC Medicina I per l urgenza Breve Osservazione CPSI Piera Grattarola

Conta i carboidrati, utilizza gli algoritmi e il calcolatore e migliora la tua vita

Valutazione dispositivo monitoraggio glicemia

REGIONE CALABRIA. Erogazione presidi per diabetici - Circolare 18 Maggio 2005, n. 8890

Nelle prossime settimane l i-port sarà anche disponibile nelle farmacie di tutta Europa.

EDUCAZIONE TERAPEUTICA. Alessandra Oprandi Rossella Ghersinich Carmen Bassis Angelica Faraone

Requisiti di Qualità per la Medicina Interna Sezione B5 Requisiti relativi alla gestione della comorbilità IPERGLICEMIA. Sommario

AMD AUDIT SUBITO! AUTOCONTROLLO

VetPenTM Un nuovo modo di gestire il diabete dei cani e dei gatti

Diabete Chiavi in mano

Diabete di tipo 2 scompensato in terapia insulinica intensiva: risoluzione di un caso clinico con il calcolatore di bolo

Cosa è necessario sapere e saper fare se in classe ho un bambino con diabete Dr Alberto Gaiero e Dr.ssa Graziella Fichera S.C.

Il ruolo attivo del distretto per la prevenzione ed i buoni stili di vita

Il ruolo dell infermiere nella gestione del paziente con dolore cronico.competenze e responsabilita. Infermiera territoriale Paola Borlengo

PREVENIRE IL DIABETE: dalla ricerca all'educazione terapeutica. Candidata: Marilena Piardi

L USO DEI DEVICES. Coordinatore Infermieristico Rosanna Leonardi

Antonella Moretti Cattedra di Reumatologia Scuola di Specializzazione in Reumatologia Università Politecnica delle Marche.

Approccio Terapeutico all iperglicemia a digiuno e postprandiale. Irene Brandolin S.C. Medicina Interna E.O. Ospedali Galliera Savona, 23 Marzo 2013

I PDTA RUOLO DEL DIABETOLOGO. Dott.G.GIORDANO

Effetti del Trattamento Insulinico Intensivo nei pazienti diabetici (glicemia 198 mg/dl) con STE- MI.

SCUOLA DI FORMAZIONE PERMANENTE O.S.D.I.

I LIVELLI ESSENZIALI DI ASSISTENZA DIABETOLOGICA

AUTOCONTROLLO GLICEMICO DOMICILIARE. Elena Capuano

IL QUESTIONARIO SULLA QUALITA DELLA CURA INTRAOSPEDALIERA DEL DIABETE M. BONFANTI ASL 11 EMPOLI C. LASSI ASL 11 EMPOLI P. SARDELLI ASL 11 EMPOLI

Il Triage. Il triage non serve a diminuire i tempi d attesa ma a ridistribuire i pazienti in favore di chi è più grave LE FASI DEL PROCESSO DI TRIAGE

Collagene

DIABETE E AUTOCONTROLLO

L iniezione d insulina

Esempio di un protocollo a gestione infermieristica Giovanni Pinelli Erica Michelini Giuliana Cavani

Health Literacy nelle persone con diabete Risultati PASSI

UNITÁ OPERATIVE DI ENDOCRINOLOGIA DIPARTIMENTO MEDICO

Dott. Stefano Zucchini

Corso pratico per Farmacisti: La tecnica di iniezione di insulina. FARMACIE COFAPI... 6 Febbraio

DIABETE E IPERGLICEMIA

Sculpture Concept. L applicazione delle onde acustiche nei trattamenti per estetica

Progetto Glucoonline Regione Puglia

ClikSTAR Foglio di istruzioni

VIE DI SOMMINISTRAZIONE PARENTERALE

ELENCO PRODOTTI DISPOSITIVI MEDICI E DIAGNOSTICI PER DIABETOLOGIA E DISPOSITIVI PER TALASSEMICI

Le raccomandazioni nutrizionali AMD-ADI-SID. Sergio Leotta UOC Dietologia, Diabetologia e Malattie Metaboliche Sandro Pertini - Roma

Diabete e teleassistenza Dr. Roberto Norgiolini

Delibera Giunta Regione Veneto

h. SEDE, VIA E TECNICHE DI SOMMINISTRAZIONE DEI VACCINI VIA DI SOMMINISTRAZIONE E legata al tipo di vaccino. E distinta in orale e parenterale.

ai sensi dell art. 3.3 sul Conflitto di Interessi, pag. 17 del Reg. Applicativo dell Accordo Stato-Regione del 5 novembre 2009,

Scheda Valutativa Tirocinio. Formativo

IMPORTANZA DELLA PRECOCE NA NEL PAZIENTE CRITICO: IL PUNTO DI VISTA DEL DIABETOLOGO

RUOLO DEL MEDICO DI M.G. NELLA GESTIONE DELLE INTOLLERANZE ALIMENTARI. DOTT Pesola

COSA È E COME SI USA Lingua Italiana

Iper/ipoglicemia. Insulina: farmaco dell urgenza. Target. Perfusione. Target. Disponibilità ed Utilizzo del substrato energetico

AZIENDA OSPEDALIERA DI PADOVA

Il PDTA Clinico - Assistenziale Paziente Diabetico. V i n c e n z o O r s a t t i R o s a Borgia P a s q u a l e F a l a s c a A s l 2 Abruzzo

Un nuovo metodo di monitoraggio glicemico e una nuova opzione terapeutica per il paziente con diabete di tipo 1

Gestione della digiunostomia nutrizionale

Dr. Vincenzo Provenzano

Progetto Modernizzazione N.O.A.

GESTIONE DEL DIABETE A SCUOLA

Allegato A al Decreto n. 15 del 01 marzo 2016 pag. 1/3

Momento educativo durante la degenza. Valutazione delle sue conoscenze rispetto alla malattia e del comportamento a rispetto della dieta

Il percorso diabetologico

La tecnologia e semplicità nella gestione del diabete

L'Assistenza integrata alla persona con diabete in FVG: applicazione del documento di indirizzo

Dove pungere, quante volte e come effettuare correttamente l'automonitoraggio della glicemia.

Dott.ssa D.Sansone S.C. Diabetologia ed Endocrinologia ASLCN1

PRINCIPI E RACCOMANDAZIONI NUTRIZIONALI PER IL DIABETE

Cioccaro di Penango (Asti) novembre 2011

I percorsi di cura del bambino con diabete nell area metropolitana di Bologna

PREVENZIONE DELLE INFEZIONI DEGLI ACCESSI VENOSI. RACCOMANDAZIONI CDC di Atlanta (agosto 2002)

Il ruolo educazionale dell infermiere nella gestione e monitoraggio della malattia diabetica

Sabato 23 Marzo 2013 Convegno Animo - Fadoi

LA PREVENZIONE DELLA BPCO

Il calcolo del dispendio energetico (DE) come add-on del diario glicemico

Transcript:

Formazione, ricerca e clinica in medicina interna: dalla teoria alla pratica La gestione della terapia insulinica nel paziente ospedalizzato

Le premesse. Educare all autogestione della malattia diabetica in ospedale é un compito difficile e impegnativo. I pazienti ospedalizzati sono sofferenti,stressati e, inoltre, si trovano in un ambiente che spesso non favorisce l apprendimento.

Le premesse. Durante la degenza è tuttavia necessario fornire un educazione di base, con informazioni sufficienti a rendere il paziente in grado di non correre rischi al rientro al proprio domicilio. I diabetici di nuova diagnosi e quelli che hanno iniziato il trattamento insulinico o l autocontrollo della glicemia devono essere addestrati in modo da garantirne una gestione sicura in ambiente extraospedaliero e avviati, al momento della dimissione, al servizio diabetologico di riferimento.

Le premesse. Quale educazione per quale paziente?

Un appropriata tecnica di iniezione è fondamentale per assicurare un controllo ottimale del diabete (Strauss et al, 2002). Questa tematica richiama l interesse degli infermieri che si occupano di diabete; ma diventa cruciale anche nei diversi setting assistenziali, e soprattutto per il processo di apprendimento dei pazienti nell autogestione e adattamento alla malattia.

Nella pratica le iniezioni vengono eseguite in differenti modi sia dai pazienti che dagli infermieri. Questo aumenta il rischio di lesioni cutanee e complicanze; la lipodistrofia, ad esempio, è stata rilevata essere superiore al 30% nei pazienti insulino-trattati (Hauner et al, 1996; Partanen and Rissanen, 2000; Vardar and Kizilci, 2007). E quindi importante che le iniezioni vengano somministrate sulla base della miglior evidenza scientifica.

Le indicazioni discordanti che spesso sono date ai pazienti sono quindi dovute al fatto che molte delle raccomandazioni esistenti hanno poco o nessun fondamento scientifico e sono basate tanto sulle tradizioni quanto sull evidenza. Raramente i pazienti sono istruiti sulla tecnica di iniezione più appropriata.

L educazione all insulina Un primo intervento educativo deve essere assicurato sin dall inizio della terapia insulinica (Annersten and Willman, 2005 (Livello di prova I)) Educare tutti i pazienti perché questo migliora il controllo glicemico (Robertson,2006(Livello di prova VI))

Quale educazione in reparto di degenza? L efficacia della terapia insulinica si basa anche su una corretta somministrazione, che deve tener conto dei seguenti fattori: - Scelta dell ago - sito di iniezione - tecnica di iniezione

Agenda Ago Lipodistrofia Sede di iniezione Tecnica di iniezione Strumenti di iniezione

Agenda Ago

In ospedale oggi Utilizzo di vecchi devices che necessitano dell inserimento preliminare dell ago nel flacone di insulina Le siringhe hanno solo aghi da 8-12,7 mm

Scelta dell ago Si raccomanda di usare aghi da 4,5 o 6 mm e comunque non maggiori di 8 mm. Essi sono ugualmente efficaci e meno dolorosi e più sicuri riguardo il rischio di iniezione nel muscolo. Gli aghi più corti si adattano meglio alla struttura anatomica della cute, in cui lo strato più superficiale (epidermide più derma) ha comunemente uno spessore di circa 2 mm, molto stabile, mentre il tessuto sottocutaneo varia in relazione al sesso, all età, al BMI, alla tipologia dell individuo e nei soggetti magri non supera i 6 mm, in particolare nelle cosce e nella regione deltoidea.

Lo spessore dei tessuti Spessore variabile in relazione a: Tessuto sottocutaneo BMI Sesso Età Distribuzione del tessuto adiposo (ginoide, androide, misto) Diverse zone del corpo

La lunghezza dell ago Soggetto Magro Ago da 12,7 mm Ago da 8 mm Ago da 4 mm Cosce Addome Braccia Gluteo

Iniezione intramuscolare Ipoglicemia subito dopo l iniezione Pelle (cute) Ago corto Ago lungo Ago standard sottocute Muscolo

L ago di 4 mm è meno doloroso e quindi preferito dai pazienti. Garantisce un controllo glicemico equivalente a quello ottenuto utilizzando gli aghi da 5,6-8 mm 4 mm Hirsch et al, 2010: Livello di prova II

Agenda Ago Lipodistrofia

Lipodistrofia (ipertrofie e ipotrofie) Rilievi o avallamenti cutanei che disturbano il paziente dal punto di vista estetico Cinetica di assorbimento dell insulina imprevedibile Modificazioni inspiegabili delle glicemie

Somministrare l insulina sempre nello stesso punto perché più comodo e fa meno male.a volte con lo stesso ago

Rotazione dei siti - Stabilire con il paziente uno schema regolare di rotazione dei siti di iniezione -Educare il paziente a riconoscere le zone di lipodistrofia guardando e toccando la pelle Frid et al, 2010, Hauner et al, 1996: Livello di prova III Saez de Ibarra and Gallego, 1998: Livello di prova V Hauner et al, 1996: Livello di prova III Partanen and Rissanen, 2000 Livello di prova V

I Siti di iniezione Non massaggiare il sito di iniezione prima o dopo l iniezione per non aumentare la velocità di assorbimento dell insulina

Per evitare la Lipodistrofia -Non riutilizzare un ago già usato poiché provoca maggior dolore e aumenta l incidenza di lipodistrofia. - Chantelau et al, 1991: Livello di prova II - Frid et al, 2010: Livello di prova III - Vardar and Kizilci, 2007: Livello di prova V -L ago va buttato adeguatamente coperto. -Non lasciare l ago inserito per evitare l entrata di aria o di contaminanti oppure l uscita di insulina -Ispezionare il sito dell iniezione preliminarmente, per evitare di utilizzare aree di infiammazione o già lipodistrofiche

La somministrazione di insulina deve essere fatta in un luogo pulito, con mani pulite. Abitualmente, non è necessario disinfettare o lavare la cute prima della somministrazione, a meno che non la si ritenga sporca o l ambiente non si ritenga pulito

Agenda Ago Lipodistrofia Sede di iniezione Tecnica di iniezione

INIEZIONE DI FARMACI E CARATTERISTICHE DEL TESSUTO Epidermide Derma essuto sottocutaneo Nel derma il flusso sanguigno è poco abbondante, rapido e molto variabile. L iniezione di insulina nel derma può comportare: perdita di insulina, dolore ed un assorbimento variabile,solitamente ridotto Nel tessuto sottocutaneo il flusso è lento è stabile. L iniezione di insulina nel tessuto sottocutaneo: garantisce un assorbimento regolare e stabile nel tempo Nel muscolo, il flusso sanguigno è rapido, abbondante e molto variabile. L iniezione di insulina nel muscolo può comportare: accelerato assorbimento dell insulina ipoglicemia prima e, successivamente, iperglicemia

La tecnica di iniezione Tecnica di iniezione corretta La tecnica del pizzico è uno dei metodi per aumentare la possibilità di una efficace iniezione sottocutanea, minimizzando il rischio di iniettare nel muscolo Anche iniettare con un angolo di 45, soprattutto nei soggetti magri, può aiutare a ridurre il rischio di iniezioni intramuscolari

I siti di iniezione Si deve tenere in considerazione: Il tipo di insulina Il flusso del sangue nel sottocutaneo Se l iniezione è autosomministrata o effettuata da terzi La manualità del paziente La situazione in cu viene effettuata l iniezione ( a casa, in luogo pubblico ) L attività fisica svolta dal paziente

L ASSORBIMENTO DELL INSULINA addome e braccia : VELOCE glutei e gambe : LENTO Chiandetti Roberta 30

Perché il braccio rappresenta la zona meno adatta alle auto-iniezioni? Come la coscia, il braccio presenta degli strati molto sottili di tessuto sottocutaneo in molte persone Quindi per ogni iniezione e richiesta la pizzicatura E pero quasi impossibile eseguire una pizzicatura ed auto-iniettare allo stesso tempo

Tecnica d iniezione 1. Per l iniezione usare la tecnica perpendicolare (ago a 90 ) con aghi da 4,5 e 6mm. 2. Per aghi più lunghi di 6mm, le iniezioni devono essere effettuate utilizzando la plica cutanea o con un angolo di 45 3. Nei pazienti magri, anche aghi di 4,5 o 6 mm potrebbero necessitare dell uso della plica 4. Una volta terminata la somministrazione, prima di togliere l ago, il paziente deve contare lentamente almeno fino a 10 per essere sicuro della completa emissione di insulina. Se la somministrazione prevede una grande quantità di insulina, si deve contare lentamente fino a 20

Agenda Ago Lipodistrofia Sede di iniezione Tecnica di iniezione Strumenti di iniezione

Chiandetti Roberta 34

le penne pre-riempite le penne ricaricabili siringhe e cartucce

AGHI PER PENNE

Penna o siringa? L efficacia e la sicurezza sono le stesse, con uguale controllo glicemico e complicanze, con siringa o penna. I pazienti tuttavia preferiscono la penna. [Jorgensen et al, 1988 Korytkowski et al, 2003 (Livello di prova II). Perfetti, 2010 (Livello di prova VI)]. Le penne possono dare meno dolore delle siringhe,perché non necessitano di inserimento dell ago nel flacone di insulina [Chantelau et al, 1991(Livello di prova II)].

La prima prescrizione di insulina da parte di uno specialista (piuttosto che durante un episodio di ospedalizzazione) è nella pratica fortemente associata alla prescrizione della penna anziché della siringa: pertanto in futuro saranno più numerosi i pazienti che ricorrono alla penna [Shagouli and Shah, 2009 (Livello di prova III). Lee et al, 2010 (Livello di prova IV)]. L utilizzo della penna è sicuro in pazienti con deficit visivi, non si sono dimostrate differenze nell accuratezza [Williams and Schnarrenberger, 2010 (Livello di prova III)].

Penna preriempita nella gestione ospedaliera precisione nella selezione della dose riduzione degli sprechi non si ha il rischio di inquinamento dell insulina

griglia di valutazione, come momento di verifica del percorso educativo AZIONE Si No Il paziente individua il proprio iniettore a penna e indica che tipo di insulina contiene Il paziente, prima di somministrarsi l insulina sceglie un luogo pulito e si lava le mani Il paziente non fa la plica se utilizza aghi fino a 5mm e inserisce l ago a 90, se utilizza aghi di 6 mm fa la plica o inserisce l ago a 45 Il paziente programma la dose di insulina prevista, ruotando il pulsante selettore della dose Il paziente inserisce sempre un nuovo ago e si preoccupa di verificarne la pervietà Il paziente sceglie il sito di iniezione sulla base della dinamica di rotazione delle sedi prescelte di somministrazione secondo quanto concordato con il team di cura Il paziente estrae il cappuccio esterno ed interno e procede alla introduzione dell ago per tutta la sua lunghezza nel tessuto sottocutaneo e inietta l insulina premendo il pulsante di iniezione, attendendo la fine dell erogazione ( per il tempo necessario) Terminata l erogazione il paziente conta lentamente fino a 10 o a 20 se la quantità di insulina è notevole Il paziente correttamente non massaggia il sito di iniezione prima o dopo la somministrazione di insulina Terminata l erogazione il paziente rimuove l ago previa riposizione del cappuccio esterno, svita l ago ruotando il cappuccio e getta l ago usato in modo sicuro Il paziente riposiziona il cappuccio della penna e la conserva in ambiente idoneo Il paziente mantiene l insulina in uso a temperatura ambiente ( 15-30 ) e conserva le penne di scorta (non in uso corrente) in frigorifero a 2-8 C Il paziente sostituisce la penna o la cartuccia ogni 25-28 giorni

E per gli operatori

Obiettivi assistenziali Accrescere la cultura: sul corretto uso dei dispositivi iniettivi Sulla consapevolezza del valore dell innovazione tecnologica per il miglioramento del controllo metabolico e della qualità delle cure Migliorare la capacità di: individuare gli errori più comuni sulla tecnica di iniezione comprenderne le ricadute cliniche e adottare i protocolli/le linee guida disponibili

In un contesto ospedaliero lo sviluppo di un protocollo dettagliato per la somministrazione dell insulina e workshop educativi per il personale migliorano il controllo glicemico dei pazienti [Schnipper et al, 2009 (Livello di prova III)].

La formazione dello staff infermieristico produce cambiamenti di comportamento con un migliore coordinamento dei tempi delle valutazioni glicemiche, delle somministrazioni e dei pasti dei pazienti [Craig et al,2004 (Livello di prova III)].

Nella scelta dei regimi terapeutici, i medici dovrebbero considerare i bisogni e le preferenze dei Pazienti [Hayes et al, 2006 (Livello di prova V)]

Conclusioni Per intraprendere la strada dell educazione terapeutica dei pazienti cronici è necessario comprenderne l importanza e considerare che i pazienti sono «prima della loro malattia» (Raccomandazioni di trattamento assistenziale in campo diabetologico: le position statement OSDI)

Grazie per l attenzione Roberta Chiandetti Roberta Presidente Nazionale OSDI www.osdi.it r.chiandetti@osdi.it