La Ricerca: BY WFROMM. L efficacia di un intervento di riduzione del danno: risultati preliminari

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BY WFROMM La Ricerca: L efficacia di un intervento di riduzione del danno: risultati preliminari Introduzione Gli interventi di riduzione del danno comprendono programmi e strategie volte a limitare gli effetti dell uso di droghe a livello medico, psicologico, sociale ed economico, nei consumatori cosiddetti attivi. La riduzione del danno si configura come una forma di prevenzione primaria, nella misura in cui previene l insorgenza di malattie infettive derivanti dallo stato di tossicodipendenza, oppure terziaria se si considera propriamente l uso di droghe. Gli interventi di riduzione del danno lavorano su obiettivi praticabili, a partire dalle condizioni reali del consumatore e dalle sue scelte di vita, dando valore alle risorse individuali, all identificazione di bagagli e patrimoni esperienziali spendibili, alla scoperta di contesti in cui tali risorse, sebbene limitate, possano trovare validazione. In quest ottica l attivazione delle risorse e delle abilità dei consumatori come promotori del loro cambiamento, diventa uno degli obiettivi principali della metodologia della riduzione del danno. Nonostante le linee guida del ministero della Sanità indichino che gli interventi di riduzione del danno siano efficaci per garantire una migliore qualità della vita a tossicodipendenti attivi,, non ci sono dati in letteratura che confermano l efficacia di questi interventi. Le evidenze riportate dai servizi dimostrano però che questa metodologia interviene sulla qualità della vita del soggetto e che questo tipo di intervento permette all utente di divenire consapevole di quelle che sono le proprie capacità e risorse e mette in condizione di accedere al percorso di cura. Poiché non ci sono dati di efficacia è importante che la valutazione degli interventi realizzati nel campo delle tossicodipendenze diventi una regola piuttosto che una semplice indicazione o criterio di qualità, per due motivi principali: il primo è che questi interventi sono rivolti a persone in condizioni di forte difficoltà e disagio e quindi è necessario tenere sotto controllo sia i fattori favorevoli ai fini dell intervento che eventuali eventi sfavorevoli dovuti all intervento di prevenzione. Il secondo motivo è legato al fatto che quasi sempre gli interventi sono realizzati o sostenuti da fondi pubblici, è quindi necessario monitorare quali interventi risultano più utili e potenzialmente efficaci. 1

La valutazione degli interventi dovrebbe avvenire a due livelli, una valutazione interna volta a migliorare la capacità degli operatori di sistematizzare gli interventi realizzati nel progetto. La valutazione interna presenta alcuni limiti di obiettività legati ai tipici effetti di coinvolgimento, è quindi preferibile che la valutazione di efficacia sia affidata ad un valutatore esterno, non appartenente all equipe responsabile della realizzazione dell intervento, che sia condotta utilizzando metodologie scientificamente accreditate, e che siano scelti degli indicatori di efficacia non legati alla soggettività dell operatore. Obiettivi Sulla base di quello che è stato appena detto è stato condotto uno studio di efficacia, in collaborazione con la cattedra di Psicodiagnosi dello Sviluppo, della Facoltà di Psicologia e Medicina della Sapienza Università di Roma. L obiettivo generale della ricerca è stato quello di valutare i risultati ottenuti relativamente all intervento di riduzione del danno presso il Centro diurno Nautilus, in consumatori cronici di sostanze illegali, riduzione del danno alcool correlato e prevenzione di malattie infettive. Gli indicatori utilizzati per valutare il suddetto obiettivo riguardano: il miglioramento dello stato di salute, la diminuzione degli incidenti e dei traumi, la diminuzione degli accessi in strutture di pronto soccorso, il numero di nuove infezioni riferite. Altro obiettivo riguarda l instaurazione, il recupero o il miglioramento del rapporto tra utenza e rete dei servizi, indicato dal numero di invio ai servizi, il numero delle persone inviate che rimangono ai servizi e quelle dimesse dai servizi con esito positivo. Partecipanti Lo studio è stato condotto in due fasi: alla prima rilevazione il numero dei partecipanti che hanno aderito allo studio è di 40 soggetti (38 maschi e 2 femmine), di età compresa tra i 19 e i 60 anni (età media = 42.33; d.s. = 8.79; mediana=43; moda=40 ). Alla seconda rilevazione hanno partecipato invece 22 utenti, che hanno risposto nuovamente ai questionari presentati dopo circa un anno dalla prima rilevazione. Ai partecipanti è stato consegnato un consenso informato, sul quale veniva presentata una breve descrizione dello studio e le informazioni relative al trattamento dei dati personali. I partecipanti hanno aderito volontariamente allo studio. Strumenti Gli strumenti di valutazione dell efficacia del progetto Nautilus sono i seguenti: Una scheda che comprende informazioni anagrafiche, socio-demografiche, informazioni relative agli interventi per tossicodipendenze, a eventuali carcerazioni, alle sostanze assunte, l età di primo uso, overdose lifetime e nell ultimo anno,comportamenti a rischio, malattie infettive. Inoltre, informazioni relative ad invii ad altre strutture e a familiarità per tossicodipendenze. Un questionario sullo stato di salute composto da 14 item che valutano il benessere psicofisico del rispondente attraverso domande riguardanti per esempio difficoltà nel portare avanti compiti quotidiani, nel gestire situazioni problematiche, nel sentirsi efficace nello svolgere compiti prima considerati semplici, desiderio di morire. Risultati relativi alle informazioni socio-demografiche Nazionalità: Per quanto riguarda la nazionalità la maggior parte degli utenti (N=29) sono italiani, 8 utenti sono di nazionalità polacca e 3 rumeni. Occupazione: relativamente alla condizione lavorativa solo 6 di loro riportano di avere un lavoro, la tipologia di lavoro riportata è però sempre saltuaria (volantinaggio, corriere, idraulico, muratore, operaio, pittore sempre in modo saltuario). Abitazione: rispetto alla condizione abitativa 22 utenti riferiscono di essere senza fissa dimora, solo 18 hanno una dimora stabile. Tra i senza fissa dimora, quando si indagano i motivi di questa condizione si rilevano motivazioni sempre relative alla propria condizione quali motivi economici e conflitti familiari. Stato civile: la maggior parte degli utenti riferiscono uno stato libero (N=20), 12 sono separati o divorziati, solo 3 sono coniugati e c è un vedovo. Inoltre, 14 utenti riferiscono di avere anche figli. 2

Infine, nessuna tra le donne presenti è in stato interessante. Risultati relativi agli interventi per la condizione di tossicodipendenza L 81,6% degli utenti intervistati riferisce di aver ricevuto un intervento per tossicodipendenze. Come riportato nel grafico, la maggior parte degli interventi sono stati fatti al Sert (72,7%), un altra buona parte in comunità (54,5%) e nei centri di prima accoglienza diurni (54,5%). Gli utenti riferiscono, inoltre di essersi riferiti ai servizi psichiatrici (43,8%), ai centri di prima accoglienza notturni (29%) e alle Unità di Strada (25%). Per il 71% degli utenti intervistati l intervento è ancora in corso. Risultati relativi alle carcerazioni Tra gli utenti intervistati 22 riferiscono di essere stati almeno una volta in carcere, in media il numero di carcerazioni ammonta a 4 con un range che va da 1 a 10. I reati principalmente riferiti sono furto e rapina, detenzione e spaccio di droga, risse e colluttazioni. L 81% degli utenti che sono stati in carcere hanno finito di scontare la pena da più di 6 mesi mentre il 19% da 1 a 6 mesi. Risultati relativi alle droghe assunte La frequenza delle droghe assunte tra gli utenti intervistati è riportata nel grafico di seguito. Dei 40 utenti solo 5 fanno uso di una sola sostanza, la rimanente parte sono poli-assuntori. 3

L età media di assunzione della prima droga è 17 anni. Gli anni di dipendenza da sostanze sono in media 20. La media di overdose lifetime è di 7, con un range da 0 a 30. La maggior parte di loro (N=10) hanno avuto l ultima overdose più di un anno fa, solo 2 hanno avuto un overdose nell ultimo mese. Risultati relativi ai rischi dell assunzione Solo 1 persona riporta di utilizzare siringhe usate da altri e 2 hanno utilizzato siringhe di altri. Inoltre tra coloro che riferiscono di avere rapporti sessuali il 45% riporta di aver utilizzato sempre o molto spesso il preservativo. Risultati relativi alle malattie infettive riferite dai soggetti Nessuno tra gli utenti intervistati riporta di essere affeto da HIV, una buona parte riporta di essere positivo all epatite C e solo uno alla TBC. Risultati relativi ai traumi e incidenti Il 27% degli utenti riferisce di avere avuto incidenti o traumi nell ultimo anno e il 70 % di loro riferisce di aver avuto un intervento al pronto soccorso per l incidente avuto. I motivi principali riportati sono legati all assunzione di sostanze per esempio cadute, risse, incidenti stradali dovuti a stato di ebbrezza o all effetto di sostanze, cadute, overdose, tachicardia, ipertensione. Risultati relativi alla familiarità La maggior parte degli utenti hanno fratelli che fanno uso di sostanze,in genere le stesse assunte anche dall utente, inoltre una forte familiarità si trova anche nei padri, spesso abusatori di alcool. Solo un utente riferisce di avere una madre che abusa di alcool e 4 riferiscono che anche il coniuge abusa di sostanze. Risultati relativi all accesso ai servizi Gli utenti riferiscono di utilizzare i servizi da circa 10 anni, e il Nautilus da circa 4,5 anni. Risultati relativi allo stato di salute I risultati dimostrano che gli utenti italiani, che lavorano seppure saltuariamente, utenti con dimora stabile, coloro che frequentano il Nautilus da più tempo, riportano anche uno stato di salute migliore. Indicatori di efficacia dell intervento Dopo circa 1 anno è stato chiesto agli utenti di essere nuovamente intervistati per valutare il miglioramento dello stato di salute, il minor numero di incidenti e ingressi al Pronto soccorso, e il numero di persone inviate. Dei 40 utenti 22 hanno risposto alla seconda rilevazione. Questi ultimi riferiscono di aver avuto meno incidenti e traumi nell ultimo anno, di avere avuto meno accessi al pronto soccorso e non riferiscono nuove malattie infettive. Inoltre, tra le persone che hanno risposto, come si può osservare nel grafico, lo stato di salute è migliore. 4

Relativamente agli invii invece, 8 utenti sono stati già inviati in comunità mentre 2 utenti hanno attivato le procedure per entrare in comunità. Conclusioni I risultati dello studio, seppure con limiti relativi ai pochi soggetti che hanno aderito e quelli che hanno partecipato alla seconda fase, dimostrano che l intervento di riduzione del danno è efficace sia relativamente al miglioramento dello stato di salute che ai rischi nei quali incorrono i tossicodipendenti attivi relativamente a incidenti o traumi, sembra inoltre proteggere dal contrarre nuove malattie infettive. Molto importante è il fatto che quasi il 50% degli utenti intervistati nel primo step, sono stati inviati a percorsi di cura. Seppure i risultati dello studio sono preliminari, è importante stabilire l efficacia dell intervento di riduzione del danno specifico del Centro Nautilus, e diffonderlo agli altri servizi in rete. Infatti, in genere gli utenti accedono ai servizi dopo molti anni di dipendenza oppure migrano da un servizio all altro, avere studi di efficacia del funzionamento dei servizi e della rete può essere utile per inviare gli utenti, sulla base delle proprie risorse e volontà, al miglior trattamento. Dott.sa Gemma Battagliese Facoltà di Psicologia e Medicina Università Sapienza Roma 5