COSTA RICA I PRINCIPALI INDICATORI SOCIALI E MACROECONOMICI INDICATORI SOCIALI



Documenti analoghi
Costa Rica Congiuntura Economica

LA CASSETTA DEGLI ATTREZZI

Osservatorio 2. L INDUSTRIA METALMECCANICA E IL COMPARTO SIDERURGICO. I risultati del comparto siderurgico. Apparecchi meccanici. Macchine elettriche

Il mercato spagnolo del riciclaggio

Gli investimenti diretti esteri in entrata e in uscita

Annuario Istat-Ice 2008

Le previsioni al 2015: valore aggiunto, produttività ed occupazione

ROADSHOW PMI ECONOMIA, MERCATO DEL LAVORO E IMPRESE NEL VENETO. A cura dell Ufficio Studi Confcommercio

La congiuntura. internazionale


Evoluzione dei principali mercati: quali sviluppi si prospettano nell internazionalizzazione delle PMI italiane

INTERNAZIONALIZZAZIONE: Opportunità di crescita per le PMI

COMMERCIO CON L ESTERO

LA CRISI DELLE COSTRUZIONI

Osservatorio sulla Finanza. per i Piccoli Operatori Economici ABSTRACT

Le previsioni al 2015: valore aggiunto, produttività ed occupazione

Le previsioni al 2015: valore aggiunto, produttività ed occupazione

Fatti & Tendenze - Economia 3/2008 IL SETTORE DELLA ROBOTICA IN ITALIA NEL 2007

CUBA Congiuntura Economica

agroalimentare I trimestre 2014

La congiuntura. internazionale

L internazionalizzazione del sistema economico milanese

Internazionalizzazione delle imprese

Approfondimenti: Provincia di Cuneo

La congiuntura. internazionale

PROPOSTE DI SPENDING REVIEW E SOSTENIBILITÀ DEL SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE

Regione Campania. 1. Dati congiunturali del secondo trimestre 2014

Report trimestrale sull andamento dell economia reale e della finanza

L Italia. in Russia. I numeri della presenza italiana in Russia. Esportazioni (2008): 10,5 miliardi (3% del totale export Italia)

MEDIOLANUM RISPARMIO ITALIA CRESCITA

L investimento immobiliare delle Casse e degli Enti di Previdenza privatizzati: cosa è cambiato nell ultimo anno

Capitolo 2. Commercio. uno sguardo. adattamento italiano di Novella Bottini (ulteriore adattamento di Giovanni Anania) [a.a.

Le previsioni al 2016: valore aggiunto, produttività ed occupazione

Bollettino Economico. Numero Quadrimestrale informativo

LA QUESTIONE INFRASTRUTTURALE E L ANDAMENTO DELLA SPESA PUBBLICA

Il credito in Toscana. III trimestre 2015

Guadagnare, lavorare e innovare: il ruolo del riciclo nella green economy

NOTE CONGIUNTURALI NATALITÀ E MORTALITÀ DELLE IMPRESE IN PROVINCIA DI MODENA ANNO TRIMESTRE

Situazione indebitamento al

Merchant Banking NSW. 26 Giugno Strettamente riservato e confidenziale

Il credito in Toscana. II trimestre 2015

A N A L I S I D E L L A D O M A N D A T U R I S T I C A N E G L I E S E R C I Z I A L B E R G H I E R I D I R O M A E P R O V I N C I A

IL COMMERCIO CON L ESTERO DI APPARECCHI ELETTRICI

Saldi delle posizioni lavorative dal 30 giugno 2008 per genere e cittadinanza

Corso di Economia Internazionale Prof. Gianfranco Viesti

Congiuntura (dati aggiornati al 2 ottobre 2015)

2.1.3 Inquadramento: numeri, sviluppo storico, previsioni per il futuro

CONFRONTO TRA STABILE ORGANIZZAZIONE, SOCIETA E UFFICIO DI RAPPRESENTANZA

Costruzioni, investimenti in ripresa?

Mercato e crediti: evoluzione e prospettive Fiorenzo Dalu

Vendere per crescere. Il caso della vendita di diritti di edizione nell editoria per ragazzi

Osservatorio regionale sul credito dell Emilia-Romagna

COMUNICATO STAMPA PUBBLICAZIONE DELLE NUOVE STATISTICHE SUI TASSI DI INTERESSE BANCARI PER L AREA DELL EURO 1

IL CREDITO ARTIGIANO NELLA PROVINCIA DI VENEZIA

Il rapporto strutturale sul sistema economico produttivo della provincia di Bologna

Le previsioni al 2016: valore aggiunto, produttività ed occupazione

VALORI ECONOMICI DELL AGRICOLTURA 1

Sempre meno auto private

IL TURISMO IN CIFRE negli esercizi alberghieri di Roma e Provincia Rapporto annuale 2012

Il mercato tedesco del vino

Tasso di occupazione per fasce di età. Provincia di Piacenza, ,3 83,1 77,7 27,6 16, anni anni anni.

I DATI SIGNIFICATIVI IL CONTO TECNICO

Il turismo internazionale nel mondo: trend di mercato e scenario previsionale

La congiuntura. italiana. Confronto delle previsioni

Report trimestrale sull andamento dell economia reale e della finanza

Costruzioni: mercato interno sempre più debole. Niente ripresa nel 2014

Operare con l estero: opportunità di business negli Emirati Arabi Uniti. Torino, 14 ottobre 2005 Centro Congressi Torino Incontra Sala Giolitti

Introduzione. Fonte: European Energy & Transport - Trends to 2030

SEDE DI CAGLIARI. Il credito all economia regionale: Il ruolo degli Intermediari e la nuova regolamentazione di settore

MISSIONE IN ROMANIA SETTORE LOGISTICA

Le previsioni al 2016: valore aggiunto, produttività ed occupazione

Domanda e offerta di credito

I FLUSSI DI ESPORTAZIONE DEL COMPARTO AGROALIMENTARE ITALIANO. Milano, 6 ottobre 2015

Innovare in Filiere Tradizionali. Federchimica

superiore verso gli esercizi complementari, le cui quote di mercato risultano comunque largamente inferiori a quelle degli alberghi, che raccolgono

Conti economici trimestrali III trimestre 2007

Coordinamento Centro Studi Ance Salerno - Area Informatica

UMBRIA Import - Export. caratteri e dinamiche

L ECONOMIA REGGIANA alle soglie del 2015

Febbraio market monitor. Analisi del settore edile: performance e previsioni

IL RAPPORTO ISTAT UN ITALIA ALLO STREMO

Indagine di previsione per il I trimestre 2016 per le imprese della provincia di Cuneo

1. Italmopa Associazione Industriali Mugnai d Italia : Chi siamo Italmopa Associazione Industriali Mugnai d Italia detiene la rappresentanza, a

Il mercato del credito

INCHIESTA CONGIUNTURALE SULL INDUSTRIA

Note e commenti. n 35 Dicembre 2015 Ufficio Studi AGCI - Area Studi Confcooperative - Centro Studi Legacoop

Elaborazione flash. Ufficio Studi Confartigianato Vicenza 06/05/2015

COSA HA VERAMENTE DETTO IL FONDO MONETARIO INTERNAZIONALE

STRUMENTI FINANZIARI DELLA COOPERAZIONE ECONOMICA ALLO SVILUPPO. (L. 49/87, Artt. 6 e 7)

Il valore generato dal teatro alla Scala

L INDUSTRIA VENETA AFFRONTA LO SHOCK FINANZIARIO

La Ricerca e Sviluppo in Italia nel periodo

EUROPA Il mercato delle autovetture. Aprile AREA Studi e statistiche

1. Orientamento alle esportazioni. 2. Esperienza turistica. 3. Impegno verso l ambiente. 4. Comunicazioni di livello mondiale. 5.

Fare Affari in Russia

Introduzione 10 INTRODUZIONE

l evoluzione del listino: societa e titoli quotati

Outlook finanziario dell agricoltura europea

Dati significativi di gestione

Stock del credito al consumo sui consumi delle famiglie

Transcript:

Costa Rica

AGGIORNAMENTO AL 1^ SEMESTRE 2010 COSTA RICA 1. QUADRO MACROECONOMICO I PRINCIPALI INDICATORI SOCIALI E MACROECONOMICI INDICATORI SOCIALI Popolazione (2009) 4,5 milioni Speranza di vita (2009) 79,3 anni Tasso disoccupazione (% forza lavoro, 2009) 7,8% Povertà (% famiglie, 2009) 18,5% di cui, in Estrema povertà (% famiglie, 2009) 4,2% INDICATORI MACROECONOMICI 2006 2007 2008 2009 2010 proiez.* PIL (mil. USD) 22.526 26.322 29.848 29.284 35.829 Variazione del PIL % 8,8% 7,9% 2,8% -1,1% 3,7% PIL pro capite (USD) 5.119 5.849 6.632 6.507 7.623 PIL pro capite (USD a PPP)* 9.166 10.040 10.402 10.276 10.607 Inflazione % fine periodo 9,4% 10,8% 13,9% 4,05% 6,5% Saldo Bilancia commerciale -2.727-2.986-5.015-2.027-3.589 Esportazioni f.o.b. (mil. USD) 8.102 9.299 9.554 8.847 9.966 Importazioni f.o.b. (mil.usd) 10.829 12.285 14.569 10.874 13.555 Saldo bilancia partite correnti, % del PIL -4,5% -6,3% -9,2% -2,2% -4,5% Saldo bilancia commerciale, % del PIL -12,1% -11,3% -16,8% -6,9% -10% Debito Pubblico totale (% del PIL) Debito pubblico esterno (% del PIL) Debito pubblico interno (% del PIL ) 51% 16% 34,9% 46,4% 13,8% 32,6% 39,2% 12,2% 27% 42,3% 12,5% 29,8% 43,8% n.d. n.d. Riserve int.li nette (mil.usd) 3.115 4.114 3.799 4.066 4.494 Fonti: Banco Central de Costa Rica, FMI, EIU, settembre 2010 ; (* ) stime EIU su fonte FMI

(a) Andamento congiunturale e rischio Paese In Costa Rica (come del resto in tutta l America latina) gli effetti della crisi finanziaria ed economica mondiale del 2008-2009 sono stati relativamente contenuti sul piano del sistema bancario e creditizio, che si è dimostrato in grado di resistere più che altrove alle pressioni esterne adottando misure adeguate. Sul piano produttivo il suo effetto si è invece tradotto in una recessione importante, che ha offuscato il buon andamento avutosi nel precedente biennio 2006-2007. L andamento del PIL, in fase di decelerazione nel corso del 2008, ha infatti registrato un andamento negativo durante il 2009, concludendo l anno con un -1,1%. Va anche detto che il paese ha potuto registrare con relativa rapidità i primi segnali di ripresa, già evidenti con il finire del 2009. Tale ripresa - sebbene discontinua è correlata ad un aumento della domanda (sia esterna che interna) ed è confermata dagli indici di attività economica dei primi sette mesi del 2010, da cui si evince una crescita complessiva pari al +5,1%, sostenuta dall industria manufatturiera (+7,7%, nonostante una flessione registrata nel periodo aprilemaggio), dal settore agropecuario (agricolo-zootecnico) +5,6% (principalmente dovuta a un aumento della domanda estera di banane, ananas e meloni); dai servizi +4,1% (anche se il commercio è cresciuto solo del 2,8%). Come nel 2009 prosegue, invece, la contrazione nel settore delle costruzioni il quale, nei primi sette mesi del 2010, ha fatto registrare un -5,9%. Sulla base dei predetti risultati parziali questa Banca Centrale stima per il 2010 una crescita del PIL pari al 4%. Gli effetti della crisi del 2009 sono stati particolarmente evidenti sul piano dell interscambio commerciale: a fronte di un calo particolarmente accentuato delle importazioni, il cui valore si è ridotto di oltre un quarto (-25,3%), le esportazioni si sono anch esse ridotte ma ad un tasso minore (-7,4%). Di conseguenza la bilancia commerciale del 2009 ha potuto registrare uno squilibrio meno pronunciato rispetto all anno precedente. Tale deficit, tuttavia, ha evidenziato una nuova crescita durante i primi otto mesi del 2010, raggiungendo il valore di USD 2.560 ovvero un valore simile a quanto registrato a consuntivo nel 2009 frutto di un aumento dell 8,5% delle esportazioni e di un aumento del 22% delle importazioni. Per quanto concerne le esportazioni, nel 2009 si è registrata una minore domanda internazionale per alcuni dei prodotti agricoli più tradizionali (banane e caffè) e per manufatti quali i tessili, pneumatici, fili, cavi e conduttori elettrici. I settori produttivi correlati all export (incluse quindi le attività produttive delle zone franche) sono stati certamente quelli maggiormente colpiti dalla crisi. Essi sono tuttavia anche quelli che più rapidamente hanno iniziato a mostrare segni di ripresa, già negli ultimi mesi dell anno. In particolare la produzione di microprocessori dell impianto locale della Intel a fine anno ha potuto registrare un +8% nelle vendite e analoga tendenza positiva ha registrato la produzione di altri dispositivi medici (+24,3%). Anche il settore del turismo, secondo per importanza economica, ha manifestato nel 2009 una diminuzione (-7,9%) rispetto all anno precedente, dovuta alla contrazione dei flussi turistici provenienti sia dall America del Nord - che contribuisce per il 40% delle entrate complessive - che dall Europa. In totale, i turisti nel 2009 sono stati 1.922.579, contro i 2.089.174 dell anno precedente: si tratta della peggiore performance registrata dal 2002. I dati emessi dall Istituto Costaricense per il Turismo per il primo semestre del 2010 indicano, invece, una crescita del turismo incoming del +9,6% rispetto all analogo semestre 2009, ciò che induce a stimare per fine anno un numero totale di turisti incoming nuovamente superiore ai 2 milioni. Al pari degli altri paesi della regione, per effetto della crisi il Costa Rica ha registrato nel 2009 una diminuzione dell inflazione rispetto agli anni precedenti, registrando a fine anno un indice del 4%, il più basso dal 1971. Il calo più significativo dei prezzi si è avuto nel comparto alimentare. Nei primi otto mesi 2010 l inflazione ha invece già registrato un +3,95%. Tale dato potrebbe essere in linea con gli obiettivi stimati dalla Banca centrale, che ipotizzano

un valore per fine anno compreso tra il 5%-7%. Le principali preoccupazioni della Banca Centrale, per poter confermare il realizzarsi di un quadro economico relativamente positivo per l anno in corso, restano legate alla difficoltà di mantenere l obiettivo di una stabilità delle politiche monetarie e di cambio, così da conservare il controllo dell inflazione e contenere gli effetti di un inatteso deficit pubblico (circa il 4% nel 2009, ma con stime in aumento per il 2010 che hanno portato il governo ad accelerare i tempi della discussione all Assemblea legislativa dei progetti di riforma fiscale già a partire dalla fine del corrente anno). La riduzione del volume della cooperazione internazionale a livello globale registratasi negli ultimi anni per il riorientamento della stessa verso i paesi più poveri e maggiormente indebitati, ha comportato un calo costante dell aiuto allo sviluppo ricevuto dal Costa Rica, paese classificato a reddito medio. La cooperazione non rimborsabile (assistenza tecnica e progetti a dono) è quella che ha subito tagli maggiori in rapporto agli anni novanta, e si è abbassata significativamente, mentre è aumentata la cooperazione finanziaria rimborsabile (prestiti a tassi agevolati) soprattutto da parte delle istituzioni finanziarie internazionali. La cooperazione allo sviluppo dell Italia ha permesso in passato la realizzazione di una significativa serie di progetti che, negli anni 80-90, hanno riguardato consistenti finanziamenti a dono per la realizzazione di iniziative di formazione universitaria, sviluppo sanitario ed integrato (spesso da parte di organismi non governativi) ed anche la concessione di crediti di aiuto. Tra questi ultimi figurano in particolare il finanziamento della costruzione di un bacino di carenaggio a Porto Caldera (il cui mancato ripagamento ha generato un annoso contenzioso, conclusosi con la condanna del Costa Rica da parte della corte arbitrale dell Aja) e la fornitura di un sistema radar e della relativa assistenza tecnica per l aeroporto internazionale Juan Santamaria. Il fatto che il Costa Rica possa ora contare su un reddito pro-capite relativamente più elevato non gli permette di beneficiare di nuove iniziative a dono; il paese resta tuttavia incluso in alcune iniziative mirate dell aiuto pubblico allo sviluppo italiano nel quadro di alcuni progetti regionali per il centroamerica. Rischio paese La riconosciuta stabilità istituzionale del Costa Rica ha trovato piena conferma nel regolare svolgimento delle elezioni presidenziali e politiche dello scorso 7 febbraio 2010. Il clima favorevole agli investimenti stranieri viene generalmente riconosciuto e indici quali quello del World Economic Forum sulla competitività collocano il Costa Rica ai primi posti del sub-continente latinoamericano. Le principali agenzie di rating internazionale mantengono una valutazione positiva della stabilitá del Costa Rica e ne apprezzano in particolare la politica di riduzione del debito e la cauta politica monetaria. A tale proposito a settembre 2010 Moody s ha elevato il rating del paese, da Ba1 a Baa3. I ratings di Standard Poor s e Fitch sono entrambi BB (stabili). La SACE che si dichiara aperta ad operare maggiormente nel paese - colloca il Costa Rica nella categoria OCSE 3/7. b) Grado di apertura del Paese al commercio internazionale ed agli investimenti esteri L economia del Costa Rica è orientata a un crescente grado di apertura del commercio internazionale e agli investimenti diretti esteri (IDE). L indice di apertura economica dato dal rapporto tra interscambio commerciale e Prodotto Interno Lordo I=(X+M)/PIL mostra a partire dal 1997 il superamento della soglia dell 70% (con punte di circa il 90% nel 2006), secondo i dati Procomer e Banca Centrale del grafico di seguito riportato.

I numerosi accordi di libero commercio, sottoscritti con diversi paesi del continente americano (in particolare quelli con Messico e Cile), costituiscono una dimostrazione dei notevoli sforzi compiuti dal paese a partire dalla metà degli anni ottanta - per favorire una progressiva e costante apertura al commercio internazionale. Da ultimi vanno citati l accordo di Libero Commercio firmato con il Panama e, soprattutto, quello con gli Stati Uniti (CAFTA), entrato in vigore il 1 gennaio 2009, dopo un travagliato percorso legislativo per l adeguamento della normativa interna e quelli sottoscritti con Cina e Singapore nel gennaio 2010, i quali devono ora essere ratificati dall Assemblea legislativa. Il Costa Rica ha stabilito rapporti diplomatici con la Cina solo a giugno 2007, interrompendo quelli con Taiwan, e da allora i legami politici ed economici si stanno progressivamente intensificando. Con un interscambio di circa USD 1,5 mld (USD 767 mil. di esportazioni e USD 711 mil. di importazioni) nel 2009 la Cina è stato il secondo partner commerciale del Costa Rica. Sempre sul fronte asiatico, il Costa Rica conta sull appoggio cinese per poter vedere accolta la sua richiesta di aderire al Foro dell Asia-pacific Economic Cooperation (APEC). Nel maggio 2010 l Unione Europea e l America Centrale hanno concluso i negoziati per un accordo di associazione biregionale che, oltre alle componenti politiche e di cooperazione, ne prevede una relativa al libero commercio. È ora in corso la revisione legale e la traduzione dell accordo che per entrare in vigore dovrà essere sottoposto a procedura di ratifica dalle parti. A medio termine ovvero secondo le diverse scadenze previste di riduzione o eliminazione tariffaria (che vanno dall immediata abolizione per vino e olio d oliva ai dieci anni per gli autoveicoli) l accordo in parola potrà favorire un ulteriore incremento dell interscambio commerciale del Costa Rica con l UE, che già oggi rappresenta, da solo, più del 45 % dell interscambio globale UE / paesi centroamericani (sul versante delle importazioni più del 34% del totale e in quello delle esportazioini addirittura il 56%). Interscambio commerciale America Centrale UE nel 2009 (mil. di USD) Importazioni % Esportazioni % Interscambio % da UE verso UE totale Costa Rica 910 34,2 1.524,2 56 2.434,2 45,2 Nicaragua 202,2 7,6 178,5 6,5 380,7 7,1 Honduras 344 12,9 502,2 18,4 846,2 15,7 Guatemala 750,8 28,2 307 11,3 1.057,8 19,6 El Salvador 457,2 17,1 212,2 7,8 669,4 12,4 TOTALE 2.664,2 100 2.724,1 100 5.388,3 100 Fonte: Secretaría de Integración Económica Centroamericana (SIECA) In questi ultimi anni ha avuto luogo una lenta riduzione dei dazi sulle importazioni, che sembrano essersi stabilizzati su una soglia minima per diversi settori merceologici tranne quelli considerati più sensibili (quali ad esempio specifici prodotti agroindustriali, tessili ed abbigliamento). Per automobili, alcolici e beni di lusso - considerati fonte indiretta di raccolta fiscale relativamente importante - il mantenimento di dazi doganali elevati aveva finora costituito una costante della politica fiscale.

Investimenti diretti esteri - IDE - Il paese è ben posizionato come destinatario di IDE di tecnologia avanzata nei settori dell elettronica, le protesi per uso medico-chirurgico, i servizi basati sulle tecnologie dell informazione e comunicazioni (TICs) e outsourcing (call centers, servizi di assistenza a distanza). Nel loro insieme, gli IDE hanno costituito negli ultimi anni una importante voce positiva della bilancia dei pagamenti, con positivi effetti compensativi sul deficit commerciale. Come si evince dalla tabella sottostante, a partire dal 2006 al settore industriale si sono anche aggiunti quello turistico e immobiliario, con la realizzazione di grandi progetti turistici e l acquisto di residenze (principalmente nella zona costiera) ed immobili commerciali (in alcuni casi, di limitata entità, anche da parte italiana). Nel 2008 il valore complessivo degli IDE è stato pari a circa USD 2 mld, con un aumento di oltre il 6 % rispetto al 2007, per poi contrarsi a circa USD 1,34 mld nel 2009 (principalmente per una diminuzione nei settori immobiliare e agricolo). La diminuzione del flusso di IDE appare legata da una lato alla crisi economica internazionale e dall altro alla correlata stretta creditizia, che ha avuto luogo sia in ambito internazionale che locale. Il Governo si propone di incentivare un aumento consistente degli IDE nel corso del suo mandato. I dati della BCCR del primo semestre 2010 indicano una leggera crescita rispetto all analogo periodo 2009 (USD 741,9 milioni contro gli USD 633 milioni del 2009). Le proiezioni indicano per fine anno un valore di IDE in lieve aumento rispetto il 2009. Come si è detto gli investimenti diretti italiani sono prevalentemente legati al settore immobiliare e delle costruzioni, che è tra quelli che ha maggiormente risentito della crisi e ciò sembra spiegare la contrazione registrata nel 2009. Costa Rica - IDE 2004-2009 per settore economico ( milioni di USD) 2004 2005 2006 2007 2008 2009 Agricoltura 50,6 37,1 66,1-10,4 447,9 68 Industria 456,0 344,9 435,5 687 550,8 407,3 Commercio 23,9 47,6 57 77 81,6-3 Servizi 17,3 73,3 60,9 63,7 146,7 241,5 Sistema Finanziario 22,6 40,9 343,4 73,9 28,6 87,1 Turismo 41,4 53,5 131,9 321,3 290,8 253,6 Agroindustria -0,3 29,6-3,2 35,1 21 4,8 Immobiliario 178,4 234,6 373,5 644,7 485,1 265,6 Altri 3,9-0,5 4,1 3,8 25,6 21,8 TOTALE 793,8 861 1.469 1.869 2.016,1 1.346,5 Fonte: Min. Commercio Estero e Banco Central, settembre 2010 Tradizionalmente, il paese da cui proviene la maggiore quota degli IDE per il Costa Rica sono gli Stati Uniti, il cui apporto, nel 2009, e stato pari al 50% del totale. Negli ultimi anni i principali investimenti europei sono giunti da Paesi Bassi, Germania, Spagna, Italia, Francia e Inghilterra. Va segnalato che il dato 2009 per l Italia del Ministero per il commercio estero farebbe registrare un inconsueto valore negativo (pari a USD -1,3 milioni). Per quanto concerne gli investimenti nel settore turistico, questi sono stati principalmente dovuti all arrivo nel Paese di nuove catene alberghiere internazionali (tra le quali Hyatt e Hilton), oltre alla ristrutturazione di hotels locali. Il dinamismo di questo settore è correlato al crescente numero degli ingressi di turisti avutosi negli ultimi anni. Nel 2008 come si é detto era stata raggiunta la quota di circa 2 milioni, con un aumento di 100.000 unità in rapporto al 2007, grazie anche alla espansione del turismo medico e all accrescersi della reputazione del paese in materia di ricchezza ambientale e della sua salvaguardia. Come già accennato, nel 2009 le entrate

turistiche sono invece diminuite del -7,9% e nel 2010 le proiezioni indicano un ritorno a valori vicini a quelli registrati nel 2008. Flusso di IDE 2004-2009 per principali paesi di origine (mil di USD) 2004 2005 2006 2007 2008 2009 Stati Uniti 557,3 531,9 695,4 940,2 1300,9 683 Messico 29,3 37,4 30,7 63,8 109,6 9,3 Canada 13,3 45,0 335,8 96,3 20,7 33 Guatemala 0,1 6,1 2,3 11,2-8,6 4 El Salvador 13,8 21 33,2 40,7 65,4 26,5 Panama 19,5 42,1 29,2 5,4-0,7 19 Colombia 11 21,8 72,6 30,3 50,6 6,4 Venezuela 8,3 7,5 13,7 20,8 17,4 8,2 Cile 0,9 0,6 2,3 3 3,1 2,6 Italia 11,9 23,5 16,1 19 18,6-1,3 Spagna 6,5 13,8 10,5 54,3 75,8 78,2 Germania 16,2 7 25,4 59,3 65,6 22,3 Svizzera 30,6-10,9 9,7 48,5 85,7-32,3 Olanda 15,1-0,2 26,1 265,7 23,9 26,5 Gran Bretagna 6,3 12,9 21,4 19,5 15,5 28,3 Francia 4 5 10,9 17,8 30,9 6,7 Giappone 0,6-0,5 12,2-0,5 0-0,5 Cina 1,9 0,7 0,4 2,9 1,9 3,8 Fonte: Min. Commercio Estero, settembre 2010 All entrata in vigore del Trattato di Libero Scambio con gli Stati Uniti, quelli futuri con Cina, Singapore e, soprattuto, quello Unione Europea / America centrale dovrebbe corrispondere l adozione di misure legislative per un adeguamento doganale (inclusa la ratifica dell Accordo di unione doganale tra i paesi centroamericani del 2004 attualmente all esame dell Assemblea legislativa), fiscale (il dibattito sulle diverse componenti della riforma fiscale, tra cui l introduzione dell IVA e di una tassazione sulla rendita, si sta avviando) e amministrativo (una semplificazione burocratica viene spesso invocata), oltre che regolamentare (in particolare per quanto riguarda la operatività di alcuni servizi, quali telecomunicazioni ed assicurativi, di recentemente liberalizzati), nonché un maggiore impulso ad agevolare la circolazione di beni nella regione oltre che ad aprire il mercato locale e a proseguire negli investimenti per le infrastrutture. Il commercio estero Una analisi disaggregata del commercio estero è possibile solo in base ai dati elaborati dal Ministero per il Commercio Estero e dalla Promotora de Comercio exterior - PROCOMER, ente pubblico sotto l egida dello stesso Ministero, i quali, pur scostandosi lievemente da quelli pubblicati dalla Banca Centrale (e richiamati all inizio di questo rapporto), confermano per il 2009 una contrazione delle esportazioni settore trainante dell economia costaricense negli ultimi anni che ha riguardato tutti i macrosettori.

COSTA RICA - ESPORTAZIONI 2008-2009 (valore FOB, in mil. USD) 2008 2009 Δ % ESPORTAZIONI totali 9.569,7 8.675,6 (-9,3%) di cui: Allevamento e pesca 204,1 172,2-15,6% Agricoltura 2.097,7 1.823,7-11,0% Industria: 7.267,8 6.638,1-13,1% Ind. Alimentare 1.024,5 Ind. Manifatturiera 6.243,3 Fonte: Procomer (Min. Commercio Estero), settembre 2010 945,1 5.692,4-7,7% -8,8% Un esame per settori e principali prodotti delle esportazioni 2009 permette di rilevare che il comparto che ha maggiormente influito sulla perfomance negativa globale è stato quello industriale (sceso da 7,3 a 6,6 mld di USD), in particolare per le minori produzioni nelle zone franche. Si osservano, quali esempi importanti, i cali per protesi per uso medico (-6,9%), prodotti tessili (-26,4%), pneumatici (-18,1%), cavi elettrici (-48,8%). Quanto poi alla componentistica informatica (parti per computer) - che come noto costituisce la tipologia di export del paese più rilevante - va invece evidenziata una consistente ripresa nella seconda parte del 2009: la principale impresa del settore, INTEL, ha chiuso l anno con un +8%, che ha ridotto la caduta del settore nel suo insieme ad un mero -0,9%. Altre produzioni industriali che hanno registrato un andamento positivo nonostante la crisi includono - pur nella modestia dei valori assoluti - i dispositivi medici (+24,3%), gli apparati per l infusione e trasfusione di siero (+ 5,4%), insetticidi e medicinali (+5,5%). L industria alimentare ha da parte sua evidenziato un calo, sia pur relativamente contenuto (-7,7%) frutto, in particolare, delle diminuite esportazioni di olio di palma (-19%) e zucchero (-24,1%). Le esportazioni del settore agricolo, scese da 2,1 a 1,8 mld USD (-11%), hanno risentito in particolare della marcata contrazione dei due prodotti più tradizionali: caffè (-41,7%) e banane (-8,2%), mentre l ananas ha mantenuto il valore del 2008.

COSTA RICA - ESPORTAZIONI 2008-2009 principali prodotti (valore FOB in mil. di USD) 2008 2009 Variazione % ALLEVAMENTO E PESCA: 204,1 172,2-15,6% Pesce (compresi filetti) Carne e derivati Latte e derivati 97,1 50,2 49,8 92,1 42,7 33-5,2% 14,9% -33,7% AGRICOLTURA: 2.097,7 1.823,7-13,1% Banane Ananas Caffè in grani Melone 680,2 572,9 338,8 67,6 624,2 572,8 197,5 75,1-8,2% 0,0% -41,7% 11,1% INDUSTRIA 7.267,8 6.679,7-8,1% IND. ALIMENTARE: Altri preparati alimentari Frutta e concentrato di frutta Olio di palma Puree e pasta di frutta Salse e preparati 218,4 133,5 140,1 65,4 63 229,2 157,3 113,4 65,7 60 4,9% 17,9% -19% -0,5% -4,8% IND. MANIFATTURIERA: Componenti per computer 2.108,6 Apparati infusione e trasfusioni siero 455,9 Medicinali 319,4 Protesi per uso medico 273,9 Tessili 317,8 Altri dispositivi medici 150,6 Pneumatici 151,4 Materiale elettrico 131,3 Contenitori vari in plastica 77,4 Cavi elettrici 164,3 Fonte: Procomer (Min. Commercio Estero), settembre 2010 2.088,7 480,5 336,8 255,1 233,8 187,2 124 100,9 92,7 84,1-0,9% 5,4% 5,5% -6,9% -26,4% 24,3% -18,1% -23,2% 19,7% -48,8% Un analisi comparativa dei flussi del commercio internazionale dei paesi dell America Centrale, effettuata sulla base dei dati della Secretaria de Integración Económica Centroamericana (SIECA), conferma il netto predonominio del Costa Rica in tale ambito. Infatti, dell interscambio complessivo della regione con il resto del mondo, pari a USD 57 mld, (di cui 37,2 mld di importazioni e 19,8 mld di esportazioni), il 34,7% è originato da questo paese (ovvero il 30,3% delle importazioni totali ed il 42,9% delle esportazioni totali). Le destinazioni del commercio Una suddivisione delle esportazioni 2009 del Costa Rica per mercati di sbocco conferma anch essa una contrazione generale, sia pur di diversa intensità: più marcata quella relativa alle merci dirette in America del Nord e Centrale (entrambe a 13,4%); più contenuto il calo dell export per l Asia (-5,7%) e, ancora di più, quello diretto verso l UE (-2%). A livello di singoli paesi gli Stati Uniti si confermano il mercato principale di sbocco delle esportazioni del Costa Rica, generando 2,9 mld USD di introiti (tali esportazioni, seppur in calo del 13% rispetto il 2008, rappresentano il 33,9% del totale). Diminuzioni meno marcate e per valori assai più modesti riguardano le esportazioni verso Messico, Colombia, Brasile, Russia, Corea del Sud, Honk Kong e Giappone. In aumento, invece, le esportazioni verso la Cina (USD 0,76 mld, +12,8%) e seppure per importi più limitati per alcuni paesi, quali Panama, Malasia, Venezuela e Perù. Per quanto concerne l Europa, le diminuzioni più evidenti hanno riguardato le esportazioni verso Germania, ridottesi da 191 a 114 mil USD (- 40,3% rispetto al 2008); Regno Unito: da 166 a 121 (-27,1%),

Spagna, da 67 a 50 (-25%). Per contro aumenti delle esportazioni del Costa Rica si sono avute verso i Paesi Bassi: da 490 a 587 (+19,8%) e, in lieve misura, verso l Italia: da 120 a 121,5 (+1,2%). In termini di prodotti esportati nel mercato europeo si è osservato nel 2009 un aumento di succhi e concentrato di frutta (+33 %) e di componenti per computer (+25 %) e diminuzioni per banane e caffè (rispettivamente per -8% e -41%). COSTA RICA ESPORTAZIONI 2008-2009 PRINCIPALI REGIONI E PAESI DI DESTINAZIONE (mil USD) 2008 2009 AMERICA DEL NORD 3.655,9 3.164,9 USA 3.359 2.921,5 Messico 243,1 195,1 AMERICA CENTRALE 1.312 1.135,4 Panama 411,4 436,2 Nicaragua 378 337,6 Guatemala 359,3 323,1 Honduras 309,9 254,4 El Salvador 264,8 220,3 AMERICA DEL SUD 248,2 203,7 Venezuela 39,3 41,4 Colombia 68 38,3 Perù 24,8 34,9 PAESI CARAIBICI (compreso Porto Rico) 619,2 541,9 Repubblica Dominicana 227,9 190,9 Porto Rico 211,1 178,2 Trinidad & Tobago 46,3 49,4 UNIONE EUROPEA 1.531,8 1.501,2 Olanda 490,1 587 Belgio / Lussemburgo 299,9 295,2 Italia 120,1 121,5 Regno Unito 165,9 120,9 Germania 191,6 114,1 ALTRI PAESI EUROPEI 43,6 18,1 ASIA 1.625,9 1.532,1 Cina (esclusa Taiwan) 680 767,1 Hong Kong 392,3 337,5 Malasia 113,5 167,2 Fonte: Min Commercio Estero, settembre 2010 Importazioni del Costa Rica nel 2009 - Nel 2009 per effetto della crisi economica il valore complessivo delle importazioni del Costa Rica si è ridotto di oltre un quarto, scendendo a USD 11,4 mld (contro i 15,4 mld registrati l anno precedente).

Costa Rica - Importazioni 2005-2009 in valore per uso e finalità economica (mil USD) 2005 2006 2007 2008 2009 Materie prime e semilavorati 4.808,4 6.117 6.374,5 7.635,9 5.714,2 Beni di consumo 2.219,1 2.265,6 2.887,5 3.063,3 2.137,9 Beni di capitale (incl mezzi trasp.) 1.383,8 1.412,7 1.791,5 2.074,2 1.832,8 Combustibili e lubrificanti 850,7 1.024,2 1.164,7 1.672,1 1.088,3 Materiali da costruzione 291,5 355,4 363,2 578,7 360,1 Altro 253,1 356,6 373,3 349,5 264 TOTALE CIF 9.806,7 11.531,4 12.954,7 15.373,7 11.397,3 Fonte: Min.Commercio Estero, settembre 2010 Nel 2009 le importazioni provenienti dagli Stati Uniti, hanno costituito il 45 % del totale, confermandosi di gran lunga quale principale fornitore del Costa Rica. Tra i principali prodotti importati dagli USA, oltre i componenti per l industria elettronica (processori e circuiti elettronici integrati), in particolare quelli della multinazionale INTEL (in zona franca), figurano anche derivati del petrolio e cereali (frumento, mais e soya). Il secondo e terzo mercato di approvvigionamento per il Costa Rica restano, rispettivamente, Messico e Cina (anche se, per effetto della crisi, entrambi in calo). Il valore delle importazioni complessivamente provenienti dall Unione Europea si è ridotto da USD 1,3 mld nel 2008 a USD 0,9 mld nel 2009 e risulta così inferiore a quello asiatico (che pure si è contratto nello stesso periodo da 2,7 a 2 mld USD). I principali prodotti acquistati sui mercati europei sono i derivati del petrolio, medicinali, circuiti elettronici integrati e macchinari. Come si è detto, il Costa Rica, tra tutti i paesi della regione centro americana, resta quello con il maggiore interscambio commerciale con l Unione Europea ed è pertanto il più interessato ad una rapida entrata in vigore del già citato Accordo di Associazione UE-Centro America.

COSTA RICA - IMPORTAZIONI 2008-2009 per regioni e principali paesi di PROVENIENZA (mil USD) 2008 2009 AMERICA DEL NORD 7.262,1 6.020,5 USA 6.151,8 5.171,4 Messico 950,3 745,5 Canada 160 103,5 AMERICA CENTRALE 889,4 790,1 Guatemala 299,5 280,4 Panama 242,4 216,3 El Salvador 151,2 124,3 AMERICA DEL SUD 1.823 965,2 Colombia 403 315,3 Brasile 425,1 267 Cile 207 172,6 Venezuela 657,4 103,4 PAESI CARAIBICI (compreso Porto Rico) 1.023,8 279,2 Antille Olandesi 296,3 105,9 UNIONE EUROPEA 1.314,3 916,2 Germania 271,2 202,8 Olanda 258,4 133,3 Spagna 149 112,8 Italia 147,5 104 ALTRI PAESI EUROPEI 258 149,7 Svizzera 139,2 126 ASIA 2.708.7 2.034,1 Cina (esclusa Taiwan) 887,8 711,6 Giappone 818,6 602,2 Cored del Sud 280,8 140,7 Israele 43,4 137,8 Fonte: Min.Commercio Estero, settembre 2010 c) Andamento dell interscambio commerciale con l Italia e degli investimenti diretti esteri bilaterali Nel 2009 il valore dell interscambio commerciale bilaterale è stato pari a 162,1 Meuro (secondo i dati statistici del Costa Rica: 225,5 mil USD, al tasso medio annuo USD/Euro di 0,719) o a 170 Meuro (dati ISTAT). Le consuete discrepanze tra le due fonti fanno sì che la bilancia commerciale bilaterale abbia registrato un deficit in crescita ma comunque contenuto, di 12,6 Meuro (17,5 mil USD per i dati Costa Rica) o di 31,8 Meuro (ISTAT). Per il 2009 rispetto all anno precedente il Ministero del Commercio Estero del Costa Rica ha registrato una riduzione del valore delle esportazioni dall Italia di oltre un quarto (- 29,5%): da 147.5 a 104 mil USD, ovvero 74,8 mil Euro, ma non suddivide tale dato per settori, come invece avviene per i dati ISTAT (di seguito analizzati). Il calo registrato appare comunque connesso con il già menzionato contrarsi delle attività produttive interne, inclusi il settore delle costruzioni e quello turistico, oltre che per un minor consumo interno. I dati ISTAT quantificano le esportazioni italiane verso il Costa Rica per il 2009 in 69,1 Meuro (quasi la metà dei quali, 30,1 Meuro, macchinari). In ogni caso il calo delle esportazioni italiane appare in linea con la tendenza generale e risulta più marcato di quelle importazioni, facendo crescere lo squilibrio della bilancia commerciale. Le importazioni italiane dal Costa Rica nel 2009, sempre per il Min.Commercio Estero del Costa Rica, hanno invece registrato un valore appena maggiore rispetto a quello dell anno precedente, passando dai 120,1 milioni USD del 2008 ai 121,5

milioni USD del 2009 (pari a 87,3 mil. Euro). Per l ISTAT le importazioni per il 2009 sono invece state di 100,9 Meuro (per oltre l 80% frutta tropicale: ananas e banane). Nella classifica dei principali paesi di destinazione dell export 2009 del Costa Rica l Italia si colloca al 3 posto tra i mercati UE (dopo Paesi Bassi e Belgio), mentre in termini relativi mantiene il 15 (lo stesso posto dell anno precedente). ITALIA COSTA RICA / INTERSCAMBIO COMMERCIALE 2005-2009 (in mil Euro) 2005 2006 2007 2008 2009 Esportazioni italiane 72,1 79,2 98,0 92,1 69,1 Var. % su anno precedente 3.3% 9.8% 23.73% -6.0% -24.9% Importazioni italiane 95,5 98,4 118,8 113,4 100,9 Var. % su anno precedente -5.9% 3% 20.7% -4.5% -11.0% Bilancia commerciale -23,5-19,2-20,8-21,30-31,8 Fonte: ISTAT settembre 2010 PRINCIPALI CATEGORIE E PRODOTTI IMPORTATI DALL ITALIA 2007-2009 (in mil. di ) classificazione Istat - Ateco-2007 2007 2008 2009 AGRICOLTURA, SILVICOLTURA E PESCA 109,4 106,8 95,5 Frutta origine tropicale (banane e ananas) 94,5 91,6 81,4 Caffè in grano 10,0 10,3 9,8 Ortaggi e meloni 3,0 2,8 2,5 Piante vive 1,1 0,8 0,7 ALIMENTARI, BEVANDE E TABACCHI 1,8 1,2 1,7 Frutta e ortaggi (compresi succhi) 0,7 0,8 1,4 Zucchero 0,3 0,2 0,2 PRODOTTI TESSILI, ABBIGLIAMENTO PELLI E ACCESSORI 2,1 1,7 1,1 Cuoio e pelli conciati 2 1,5 1 ALTRE ATTIVITA MANIFATTURIERE 0,7 0,6 1,2 Mobili e str. uso medico-veterinario, apparati odontoiatria 0,6 0,6 1,1 Fonte Istat settembre 2010

PRINCIPALI CATEGORIE E PRODOTTI ESPORTATI DALL ITALIA 2007-2009 (mil. di ) classificazione Ateco-2007 2007 2008 2009 MACCHINARI ED APPARECCHI 41,1 37,7 30,1 Trattori agricoli 5,5 7,0 4,1 Altre macchine per l agricoltura e la silvicoltura 3,9 3,5 2,9 Macchine per l industria della carta e del cartone 0,1 0,1 5,9 Macchine per la stampa e la legatoria 2,6 0,1 2,9 Macchine per impieghi speciali 3,4 2,0 2,0 Macchine autom. per la dosatura, confez. e imballaggio 4,0 1,1 1,6 Attrezz. refrigerazione e ventilazione (uso non domestico) 1,4 1 1,6 Altre macchine da miniera, cava e cantiere 5,2 5,1 1,5 Macchine per l industria alimentare, bevande e tabacco 4,5 1,3 1,5 Macchine e apparecchi di sollevamento e movimentazione 2,3 1,7 0,4 METALLI DI BASE E PRODOTTI IN METALLO 8,8 10,2 6,5 Serrature e cerniere 2,9 3,0 1,6 Strutture metalliche e parti di strutture 0,8 1,9 1,9 Stampi, portastampi,sagome, forme per macchine 1,7 1,7 1 SOSTANZE E PRODOTTI CHIMICI 6,7 7 5,3 Profumi, cosmetici, saponi e simili 1,4 1,5 1,4 Agrofarmaci e altri prodotti chimici per l agricoltura 0,5 0,5 0,8 Fertilizzanti e composti azotati 0,2 0,4 0,5 PROD. ALIMENTARI, BEVANDE E TABACCHI 6,3 6,0 5,1 Paste alimentari e prodotti farinacei 1,0 0,8 0,8 Prodotti lavoraz. e conserv.frutti ed ortaggi 0,8 0,8 0,7 Vini da tavola e vini di qualità 0,9 0,9 0,6 Olio d oliva 1 0,8 0,6 Vini spumanti ed altri vini speciali 0,5 0,4 0,4 APPARECCHI ELETTRICI: 7,1 7,7 4,6 Attrezzature per cablaggio 3,4 3,3 1,8 Apparecchiature per reti distribuz. e controllo elettric 0,5 1,4 0,8 GOMMA, MAT.PLASTICHE, LAV.NE MIN. NON METALLIFERI 8,3 6,3 4,3 Altri articoli in materie plastiche 2,1 1,6 1,5 Lastre, fogli, tubi e profilati in materie plastiche 2,2 1,5 0,8 Piastrelle in ceramica per pavimenti e rivestimenti 1,7 1,3 0,6 Fonte: Istat, settembre 2010 Relativamente alle componenti delle esportazioni italiane in Costa Rica, complessivamente ridottesi del -24,9%, si segnala soprattutto una perdurante rilevanza del comparto a maggiore valore aggiunto dei macchinari (che incide per oltre il 40% del totale), nel quale i minori ordini eseguiti nel corso dell anno hanno riguardato macchine e macchinari per l agricoltura (trattori -41,4%, macchine agricole -17,1%) e per il settore delle costruzioni (macchinari per movimentazione e sollevamento, -76,4%; macchinari per cave e cantieri, - 70,5%). La crisi ha tuttavia riguardato anche altre esportazioni, sia pure minori, quali serrature e cerniere (-46,7%), tubi e profilati in plastica (-45,5%), attrezzature per cablaggio (-46,8%). I segnali di ripresa 2010 evidenziati dagli operatori economici legati alle importazioni dall Italia trovano conferma anche presso la Banca Centrale e il Ministero del Commercio Estero costaricensi. Sebbene le note limitazioni al credito registratesi nel 2009 ma presenti ancora oggi penalizzino gli ordini di acquisto in Italia, soprattutto quelli relativi ai già menzionati macchinari e veicoli industriali, i dati ISTAT relativi ai primi sette mesi del 2010 indicano un significativo incremento del +10,9% in rapporto all analogo periodo del 2009 delle esportazioni italiane verso questo paese. Nello stesso periodo anche le importazioni italiane dal Costa Rica presentano un valore al rialzo pari al +13,2%.

Interscambio commerciale Italia - Costa Rica gennaio-luglio 2010 (mil. di Euro) 2008 2009 Δ % 2010 Δ % Esportazioni italiane 60,6 42,2 (-30,3%) 46,8 (+10,9% Importazioni italiane 71,9 62,1 (-13,6%) 70,3 (+13,2%) Bilancia commerciale -11,3-19.9-23,5 Fonte: ISTAT, ottobre 2010 Per quanto concerne le grandi imprese italiane, alcune di queste sono impegnate nel paese nella realizzazione e/o nella gestione di opere di ampia portata derivanti per lo più da esecuzione di contratti da gare pubbliche. ENEL ha investito nel paese nel decennio scorso per l acquisizione di due centrali idroelettriche ed una eolica, fornisce energia all ente di stato ICE ed è assegnataria di una gara per la realizzazione di un ulteriore impianto di generazione idroelettrica; le societá di costruzioni Astaldi e Ghella sono rispettivamente impegnate nella realizzazione e nella conduzione di centrali idroelettriche (Ghella ha di recente ultimato la realizzazione di un impianto); Telespazio Argentina è assegnataria della realizzazione di un progetto pilota di ammodernamento del catasto ( Registro Pubblico ). In Costa Rica non operano banche italiane che, per le operazioni di cui necessitano, si avvalgono di corrispondenti locali, mentre la progressiva apertura del settore dei servizi (telecomunicazioni, assicurazioni) non risulta aver finora attratto l attenzione di operatori del nostro paese. 2. INDIVIDUAZIONE DELLE AREE DI POSSIBILE INTERVENTO Come innanzi accennato, gli investimenti diretti stranieri IDE negli ultimi anni sono stati rilevanti e si sono concentrati in prevalenza nei settori turistico, immobiliario e manifatturiero. Mentre la crescita di questi settori si è attenuata a partire dall ultimo trimestre del 2008, dalla metà del 2009 hanno avuto luogo alcuni nuovi investimenti specifici nel settore a tecnologia piú avanzata, meno soggetto a risentire della crisi. In particolare vi sono stati nuovi insediamenti nel paese di imprese produttrici di dispositivi medico-chirurgici e il rafforzamento di quelle che fabbricano componenti per l industria dell aviazione. Sviluppi in un modesto settore aerospaziale sono attesi nel quadro di un auspicato accordo con la NASA degli Stati Uniti. Con l entrata in vigore del Trattato di Libero Commercio con gli Stati Uniti (DR-CAFTA), e il conseguente impegno a porre fine ai monopoli, i settori con maggiore potenziale di crescita sono quelli delle telecomunicazioni e delle assicurazioni (già in avanzata fase di apertura), dell energia (è ora in discussione all Assemblea legislativa un progetto di legge per ampliare l apertura della produzione di elettricità, ma non ancora della distribuzione, che per il momento resterebbe prerogativa monopolistica dell ente pubblico ICE; una volta approvata, essa offrirà nuove opportunità d investimento per le imprese eventualmente interessate al settore delle energie rinnovabili, in particolare idroelettrico, solare ed eolico) e di quello bancario (dove sono già presenti diverse aziende private e si stanno svolgendo trattative per la fusione delle

principali banche nazionali). È inoltre previsto un ulteriore sviluppo della ricerca applicata medica e delle scienze biologiche. Per quanto riguarda lo sfruttamento delle risorse geotermiche è ancora oggetto di dibattito politico la decisione sul se e come permettere lo sfruttamento dei siti potenzialmente idonei, situati all interno dei parchi nazionali e aree protette dei quali la costituzione non permette l uso a fini economici. L apertura del mercato energetico dovrebbe permettere alle imprese operanti nel settore di partecipare alla produzione e esportazione di elettricità nel quadro del Sistema de Interconexiòn Electrica para los Paises de America Central (SIEPAC), il cui obiettivo è quello di incrementare le transazioni internazionali di elettricità tra i paesi centroamericani. Nell ambito del progetto SIEPAC è in avanzata fase di costruzione una linea di trasmissione di circa 1.800 km che collegherà tutti i paesi della regione, dal Messico meridionale (nel quadro del processo di Tuxla) e il Guatemala fino a Panama. In vista della futura entrata in vigore dell Accordo di Associazione con l Unione Europea, che comporta la necessitá di adeguare i processi produttivi dei prodotti agricoli attualmente esportati (naturali e trasformati) alla normativa sanitaria e fitosanitaria europea, si aprono nuove potenziali opportunitá per le imprese italiane produttrici di macchinari per l agricoltura e per la zootecnia e per la trasformazione dei prodotti ortofrutticoli e dell allevamento, oltre che per le attrezzature da laboratorio (imprese italiane hanno in questo senso partecipato alla fornitura di una parte delle attrezzature di un Laboratorio di biotecnologia finanziato dalla UE, CENIBiot, recentemente inaugurato). Tenuto conto delle attuali limitate capacità di esportazione di prodotti ittici che rispettino gli standards di qualità più elevati, il settore della pesca, sia artigianale che industriale, che non è ancora sviluppato in Costa Rica in modo razionale, potrebbe offrire possibilità di investimento per un suo più efficiente sviluppo. La formazione professionale e linguistica occupa grande spazio nelle politiche di sviluppo del governo e costituisce un area potenzialmente di interesse, come confermato dalla presenza nel paese di diverse decine di università private. Allo stesso modo operatori stranieri provenienti da diversi paesi si stanno concretamente interessando all incremento di trasferimenti di tecnologia per lo sviluppo delle fonti di energia alternativa (solare, eolica, geotermica). Il Governo intende inoltre rafforzare l impegno in atto per dotare il paese di infrastrutture moderne, facendo ricorso ai prestiti internazionali (BID, BCIE) ma anche dando in concessione le opere pubbliche da realizzare mediante contratti BOT (built operate and transfer). I progetti già identificati riguardano il potenziamento della rete viaria, la realizzazione di una rete metropolitana urbana e la riabilitazione di una rete ferroviaria per il trasporto merci, oltre all ampliamento dei porti caraibici di Moin e Limon (dal quale parte una linea diretta di navi portacontainers per l Italia della Hambürg Sud), dell aeroporto di Liberia e la creazione del terzo aeroporto nel sud del paese. Nel settore turistico è allo studio la costruzione di diverse marine sulle coste sia pacifica che atlantica e diversi resorts turistici e residences di lusso costieri, da realizzarsi nei prossimi anni, superamento della crisi economica mondiale permettendo. Tali progetti dovranno però adempiere alle severe normative di salvaguardia ambientale e, pertanto, necessiteranno di adeguati impianti per la depurazione delle acque, pannelli solari, etc. Investimenti pubblici saranno inoltre destinati - secondo le intenzioni del governo e delle amministrazioni locali - alla realizzazione di progetti per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani, per la depurazione delle acque di scarico, per la sicurezza cittadina e per la riduzione dell inquinamento derivante dal trasporto urbano. L intervento della cooperazione della Commissione Europea in Costa Rica (Programma Indicativo Nazionale - PIN) per il periodo 2007-2013 si focalizza su due assi principali: la coesione sociale e l integrazione regionale. Gli interventi da realizzare nell ambito di tale programma saranno destinati al miglioramento dei servizi sociali, l educazione, l impiego e l ambiente, la modernizzazione del sistema fiscale, il rinforzo delle capacità dei municipi e delle entità preposte alla certificazione fito-sanitaria e qualitativa dei prodotti, la decentralizzazione

delle competenze in ambito della gestione territoriale ed urbana e saranno attuati attraverso la realizzazione di studi, inchieste, attività di formazione, fornitura di materali e logistica, etc. sulla base di bandi di gara resi noti secondo i consueti canali. L assistenza della Banca Mondiale in Costa Rica relativa al Country Partnership Strategy (CPS) 2008-2010 consiste in un prestito di 258 milioni di USD per progetti in aree prioritarie quali l educazione secondaria e sviluppo delle capacità (USD 80 mln), la prevenzione dei rischi associati a disastri naturali (USD 65 mln), la riforma e modernizzazione del settore delle telecomunicazioni (USD 13 mln), lo sviluppo integrale delle infrastrutture della zona portuaria di Puntarenas (USD 100 mln), assistenza tecnica. La BM sosterrà inoltre il Costa Rica nella sua strategia di riduzione delle emissioni di carbonio attraverso il fondo Forest Carbon Partnership Facility (FCPF) che contribuirà all identificazione di progetti da realizzarsi con la vendita di quote di carbonio. La BM è presente in Costa Rica anche con l Internacional Financial Corporation (IFC) finanziando progetti nei settori della finanza, infrastruttura, salute, educazione ed agricoltura. A marzo 2010 l organismo ha inoltre concesso al Costa Rica un ulteriore prestito di USD 500 mln per rafforzare le finanze pubbliche e per interventi per migliorare la competitività. La Banca Interamericana di Sviluppo (BID), presso la quale sono stati istituiti diversi Trust Funds, alcuni dei quali finanziati dall Italia, ha messo a disposizione del Costa Rica un prestito di 850 milioni di USD da utilizzarsi per la realizzazione di importanti e necessarie opere infrastrutturali. Nel 2009 è stato approvato un ulteriore prestito del BID di 500 milioni di USD per il rinforzo dell attivitá soprattutto di generazione di energia - dell Istituto Costaricense di Elettricità (ICE). La Banca Centroamericana di Integrazione Economica (BCIE) finanzia in Costa Rica numerosi progetti di sviluppo, eseguiti da privati, in diversi settori (infrastruttura elettrica e sanitaria, sicurezza alimentare) ed ha messo a disposizione una linea di credito a favore delle PMI. Il Costa Rica è il paese dove la BCIE effettua i maggiori interventi. In aggiunta all Italian Trust Fund va ricordato che nel giugno 2008 la BCIE ha firmato un accordo di cooperazione anche con la Regione Lombardia per sostenere la realizzazione dei progetti internazionali finanziati dal sistema lombardo. a) Valutazione della penetrazione commerciale dei prodotti italiani sul mercato locale I macchinari e veicoli industriali ed agricoli ed i prodotti tecnologici e di consumo italiani sono apprezzati sul mercato locale per il loro rapporto qualità/prezzo (non sempre agevolato, tuttavia, nè dai tassi di cambio Euro / USD nè da strumenti finanziari sufficientemente agili ed idonei). I prodotti maggiormente richiesti e che, come si é detto, maggiormente incidono sull interscambio bilaterale - sono i macchinari per il settore agricolo e delle costruzioni, per l industria agro-alimentare e manifatturiera. La diffusa presenza di motocicli Piaggio, autovetture Fiat e camions Iveco, pur non incidendo direttamente sull interscambio bilaterale tra Italia e Costa Rica in quanto importati da altri paesi, contribuisce significativamente all apporto tecnologico italiano allo sviluppo dei trasporti e l innovazione della mobilità del paese. Malgrado la sfavorevole congiuntura del 2008-2009 che ne ha ulteriormente rallentato l attività, va registrata la presenza nel paese di un concessionario FIAT-Alfa Romeo, che è stato di recente ceduta, e che deve misurarsi con la competitiva concorrenza di produttori asiatici ed americani, soprattutto di fuoristrada, molto richiesti localmente. Il rappresentante della IVECO è da parte sua riuscito a ottenere alcuni contratti significativi, tra i quali uno con la municipalità della capitale. Alcuni prodotti alimentari, quali vino e formaggi (un settore peraltro di valore complessivo assai modesto) non riescono ad imporsi pienamente sul mercato non solo per il mantenimento di elevate tariffe doganali, che certamente li penalizzano ma anche, nel caso dei vini, per la competizione con prodotti importati dall America Latina (in particolare da Argentina e Cile). Nel caso dei formaggi si segnalano produzioni locali di formaggi tipo mozzarella o parmigiano (a volte anche con denominazioni improprie). Con la firma dell Accordo di

Associazione tra la UE ed il Centro America, che prevede la diminuzione delle tariffe doganali (per vino e olio d oliva l abolizione e per i formaggi importati l introduzione di una quota annuale) e la protezione della provenienza geografica dei marchi, questa tipologia di prodotti italiani dovrebbe acquisire maggiore competitività. Per gli insaccati, oltre alle predette limitazioni, vige una normativa di controllo sanitario particolarmente restrittiva e onerosa, giustificata da motivi di presunta diffusione in Italia di malattie degli animali, che di fatto riduce l importazione di tali prodotti. Nonostante le difficoltà che tutti i prodotti europei incontrano su quei mercati, come il Costa Rica, che fanno principalmente riferimento al dollaro USA, negli ultimi anni la Camera di Commercio e Industria italo-costarricense è stata molto attiva nel promuovere iniziative a sostegno del Made in Italy, organizzando d intesa e in alcuni casi in collaborazione con l Ambasciata - fiere, manifestazioni gastronomiche, sfilate di moda, incontri e missioni mirate. I segmenti di mercato sui quali andrebbe verificata la possibilitá di sviluppare eventuali interventi sono con ogni probabilitá quello dei servizi per le telecomunicazioni (diversi sono i gruppi stranieri interessati ad operare in Costa Rica e lo stesso Istituto Costaricense di Elettricità ICE si conferma interessato a mantenere collaborazioni internazionali anche di tipo tecnico, per specifiche forniture di beni, servizi e consulenze già avute in passato anche dall Italia); delle assicurazioni (il cui mercato si sta aprendo proprio in questi mesi, con la partecipazione di operatori stranieri), dell ambiente (inteso anche come studio e realizzazione del risanamento urbano e del trattamento dei rifiuti solidi e delle acque, nel quale finora sono stati realizzati numerosi studi di fattibilità ma le cui realizzazioni sono quasi inesistenti), della ricerca e produzione farmacologica, della modernizzazione della pubblica amministrazione, della formazione tecnica, delle infrastrutture civili (anche per l utilizzo dei fondi resi disponibili dalle banche di sviluppo). Al pari di quanto succede a livello mondiale, la concorrenza cinese è qui in forte aumento anche in diversi settori: ad esempio le macchine per il sollevamento e la movimentazione delle merci, offerte ad un costo di circa la metà di analogo prodotto italiano, il che potrebbe costituire uno dei motivi utili a spiegare, oltre ai fattori legati alla crisi, la forte diminuzione delle nostre esportazioni di tale tipo di macchinari registrata nel 2009, (-76,4%). b) Valutazione degli investimenti diretti da e verso l Italia Il Costa Rica presenta molti aspetti favorevoli all'investitore straniero, quali: provata stabilità politica ed istituzionale, infrastruttura relativamente sviluppata, manodopera di discreta qualità (personale più qualificato e con buona formazione che in altri paesi latinoamericani), energia elettrica a costi contenuti, semi-lavorati e materiali da costruzione di buona qualità, facilitazioni fiscali dei regimi di zona franca, libertá di movimento di capitali e possibilitá di rimessa degli utili e dei capitali all'estero. Il processo di globalizzazione e di liberalizzazione in atto in tutta l'america Latina ed i vari accordi di libero commercio già vigenti fra i paesi dell'area cui si é fatto cenno, costituiscono un ulteriore elemento di interesse, rafforzando la possibilità di agire a livello regionale dal Costa Rica che motiva molte delle decisioni di insediarvisi. A fronte di questi indubbi vantaggi comparati, non vanno trascurate le perduranti difficoltà di tipo procedurale e burocratico e la limitazione delle infrastrutture di trasporto, largamente segnalate negli indici di competitività internazionale che per il resto classificano relativamente bene il paese. Tali limiti, con i quali non di rado si misurano gli operatori e le aziende straniere soprattutto se non dispongono di una presenza permanente nel paese - nell adempimento delle svariate e spesso macchinose pratiche amministrative per l avvio e il funzionamento delle diverse attività economiche, in alcuni casi possono anche generare contenziosi di natura giuridica. I dati ufficiali più recenti sugli investimenti italiani in Costa Rica sono quelli relativi al 2009 con il già segnalato insolito valore di disinvestimenti pari a USD 1,3 mil., contro i più consueti valori positivi di USD 18,6 mil del 2008 e gli USD 19 milioni del 2007. Essi si concentrano prevalentemente nei settori immobiliare, industriale e turistico.

Per quanto riguarda investimenti diretti costaricensi verso Italia, non risultano operatori economici interessati a svolgere direttamente ed in prima persona tale tipo di operazioni. c) Valutazione delle potenzialità di cooperazione commerciale ed industriale nei settori ad alto contenuto tecnologico Merita segnalare le potenzialità offerte, in prospettiva, dalla crescita della ricerca medica e farmacologica, oltre che dei dispositivi medici, legata alla giá citata attivitá industriale di grandi gruppi internazionali in un settore in fase di crescita nonostante la congiuntura internazionale sfavorevole. Va anche valutato il potenziale esistente nel campo delle biotecnologie e dell energia rinnovabile, entrambi con una accertata prospettiva di proiezione a livello regionale, oltre che dalla ricchezza e varietà del patrimonio naturale del paese (per alcuni aspetti legati alla biodiversità di tipo tropicale senza uguali) e dei progetti ambientali ed energetici connessi con la sua conservazione che necessitano di essere sviluppati. Il settore finanziario ed assicurativo, in evoluzione, e quello delle applicazioni di alta tecnologia per il monitoraggio del territorio e la prevenzione di disastri naturali, così come i settori dell informatica, dei servizi basati sulle tecnologie dell informazione e delle comunicazioni (TICs) offrono altrettante aree per potenziali possibilità di intervento per quelle imprese che fossero in grado di reperire i necessari finanziamenti ed avessero interesse a trarre vantaggio dal sistema produttivo che il paese offre. d) Suggerimenti per l attivazione degli strumenti di sostegno finanziario e assicurativo pubblico per SACE e SIMEST La classificazione rischio paese adottata dalla SACE colloca il Costa Rica nella 3º categoria OCSE (su 7), 2º categoria Consensus. Per analogia d argomento si ricordano le giá menzionate qualifiche per vengono mantenute per il Costa Rica dalle agenzie Standard Poor s, Moody s e Fitch ( rispettivamente BB, Baa3 e BB). La SACE, che attualmente si limita ad assicurare poche operazioni di assai modesta entitá, ha confermato la disponibilitá a considerare con favore e ad appoggiare le richieste di sostegno ad esportazioni italiane verso il Costa Rica che venissero espresse dagli operatori interessati, offrendo a tale scopo gli strumenti del credito all esportazione sia acquirente che fornitore. La SIMEST non risulta invece aver mai effettuato operazioni in Costa Rica nè di aver di recente effettuato indagini di mercato a tale scopo. Si suggerisce, in tale contesto, di informare maggiormente gli operatori italiani interessati all America centrale sui vantaggi offerti dal mercato del Costa Rica in rapporto a quello di altri paesi della regione, dei quali si stanno già avvantaggiando numerose imprese statunitensi e di altri paesi industrializzati.

3. POLITICA COMMERCIALE E DI ACCESSO AL MERCATO a) Barriere tariffarie Sebbene la banca dati dell Unione Europea sull accesso al mercato non registri alcuna barriera tariffaria ai prodotti europei nel mercato costaricense, si segnala che le tariffe doganali imposte per alcuni prodotti si mantengono ancora a livelli piuttosto elevati, vuoi perchè dichiarati sensibili per la produzione locale, vuoi perchè continuano a costituire una fonte relativamente importante di gettito fiscale indiretto (tra questi figurano gli autoveicoli, selezionati prodotti alimentari quali vino e formaggi, prodotti tessili). b) Barriere non tariffarie Anche per quanto riguarda le barriere non tariffarie per i prodotti di origine europea in Costa Rica la banca dati dell Unione Europea sull accesso al mercato non ne registra la presenza. Si ritiene comunque opportuno evidenziare che di fatto esistono degli ostacoli alla penetrazione commerciale estera in questo paese. Come citato anteriormente (e come è noto agli enti tecnici del settore) non è al momento possibile importare direttamente dall Italia prodotti insaccati a base di carne, soprattutto di maiale, per il mancato espletamento delle normative locali in merito alla certificazione sanitaria necessaria, particolarmente severa e burocraticamente complessa ed onerosa. Gli insaccati possono invece essere importati indirettamente, via Stati Uniti, in quanto il Costa Rica riconosce ed accetta le certificazioni rilasciate dalla FDA nordamericana ad alcuni operatori italiani. Vi sono poi i monopoli di Stato, previsti dalla stessa Costituzione e in tale campo occorre fare riferimento anche alla protezione legale di cui - di fatto - beneficiano le aziende costaricensi rispetto a potenziali concorrenti stranieri. In effetti le seguenti attività produttive sono tuttora escluse dalla libera competizione in quanto considerate monopoli nazionali: sfruttamento e distribuzione delle acque, sfruttamento minerario, raffinazione e vendita di petrolio, idrocarburi, energia elettrica (all iniziativa privata la normativa vigente permette di produrre fino a un massimo del 15% della produzione nazionale, che deva essere obbligatoriamente venduta all ente pubblico; è in discussione, come si è detto, un nuovo provvedimento tendente ad aumentare le possibilità offerte agli operatori privati), produzione ed utilizzazione di alcool etilico. In altri settori produttivi vengono invece privilegiate ditte costaricensi: trasporti, servizi medico-sanitari, pubblicità. Per le telecomunicazioni ed i servizi assicurativi sono stati di recente avviati i processi di liberalizzazione. Con l applicazione di riforme legali attuate per permettere l entrata in vigore (dal 1 gennaio 2009) dell Accordo di libero commercio tra paesi centroamericani e Repubblica Dominicana con gli Stati Uniti (DR-CAFTA), è stata avviata, come si è detto, una graduale eliminazione della protezione di cui godono alcuni settori dell economia. Le attività economiche degli operatori stranieri sono altresì frenate dalla presenza di numerose leggi e regolamenti che impongono onerosi procedimenti amministrativi sia per svolgere le attività d investimento che per quelle propriamente legate alle importazioni, aggravati dalla lentezza e complessità dell iter burocratico (alla cui semplificazione si sta ancora lavorando). Altro settore lento e macchinoso resta quello dei servizi bancari. Nonostante una legge del 1996 che consente alle banche private di offrire gli stessi servizi di quelle pubbliche, anche le operazioni di ordinaria amministrazione sono spesso gestite con tempi e modalitá non all altezza di standards internazionali. Una inefficienza è riscontrabile in particolare nell alto divario esistente tra tassi di interessi attivo e passivo offerti agli operatori. È poi da rilevare che come si é detto - l accesso alle fonti di finanziamento è limitata (e più ancora lo è diventata per effetto della crisi), e viene offerta a costi elevati e con scadenze limitate. Nel paese operano attualmente 4 istituzioni bancarie pubbliche - Banco Nacional de Costa Rica (BNCR), Banco de