Io penso, dunque siamo

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Filosofia l origine. A cura di Pietro Gavagnin Pubblicato con Creative Commons Attribution-NonCommercial-NoDerivs 2.5 License.

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Transcript:

Io penso, dunque siamo Verbania, 29 maggio 2010 La filosofia con i bambini nel Quarto Circolo di Verbania a cura di Chiara Colombo

Tre elementi caratterizzanti Il forte legame tra educazione, filosofia e intercultura Il rifermento imprescindibile ai grandi maestri della filosofia L attivazione globale del soggetto

Prendere l intercultura con filosofia f Punti di contatto tra esperienza filosofica ed educazione interculturale Metodo: il dialogo, la comunità di ricerca, la terza via Contenuti: l identità, l alterità, la società Al di là dell emergenza multietnica: t i è sempre tempo di intercultura

La ricetta del laboratorio Ingredienti: il gruppo classe, nessuno escluso, il filosofo, l educatrice, i maestri Mescolare il tutto con: l ascolto, l attività, il dialogo, la verifica Aggiungere g un pizzico di regole e cuocere per due ore

Incontrare i grandi maestri della filosofia f Il testo filosofico èilcuoredellaboratorio laboratorio Il testo filosofico è semplificato nel rispetto dello stile e dei contenuti Dal testot filosofico nascono domande Il testo filosofico f è ascoltato dai bambini

socr. Rifletti anche tu. Se l'iscrizione consigliasse l'occhio, come consiglia l'uomo, dicendo: «guarda te stesso», in che modo e cosa penseremmo che voglia consigliare? Non forse a guardare verso qualcosa guardando la quale l'occhio fosse in grado di vedere se stesso? alc. Certo. socr. Ecco: indaghiamo quale oggetto v'è che a guardarlo possiamo vedere lui e noi stessi. alc. È chiaro, Socrate, gli specchi e gli oggetti simili. socr. Esatto. Non c'è forse anche nell'occhio con il quale vediamo qualcosa dello stesso genere? alc. Certo. socr. Hai osservato poi che a guardare qualcuno negli occhi si scorge il volto nell'occhio di chi sta di faccia, come in uno specchio, che noi chiamiamo pupilla, perché è quasi un'immagine di colui che la guarda? alc. È vero. socr. Dunque se un occhio guarda un altro occhio e fissa la parte migliore dell'occhio, con la quale anche vede, vedrà se stesso. alc. Evidentemente. t Platone, Alcibiade Primo, 132d-133b Socrate: Sei sicuro? Ripensa alla frase del tempio, Conosci te stesso. Se gli dei l avessero scritta non per un uomo, ma per un occhio, che cosa avrebbero scritto? Avrebbero scritto: Guarda te stesso! Ma come fa un occhio a guardarsi? Alcibiade: Non saprei proprio, o Socrate. Socrate: Rispondi a questo indovinello: qual è quell oggetto che quando lo guardiamo possiamo vedere sia lui sia noi stessi? Alcibiade: Ma è chiaro, o Socrate, è lo specchio! Socrate: Secondo te, nell occhio o c è cè qualcosa di simile? Alcibiade: Non saprei Socrate: Hai mai notato che, quando si guarda qualcuno negli occhi, si può vedere la propria faccia? La vediamo nella pupilla che è come un piccolo specchio. Alcibiade: È vero! Proviamo! Socrate: Ora che ti sei visto nei miei occhi, puoi capire come fa un occhio a guardare se stesso: usa la sua pupilla per guardare e riesce a vedersi specchiandosi in un altra pupilla.

Incontrare i grandi maestri della filosofia f Il testo filosofico èilcuoredellaboratorio laboratorio Il testo filosofico è semplificato nel rispetto dello stile e dei contenuti Dal testot filosofico nascono domande Il testo filosofico f è ascoltato dai bambini

Cosa succede se arriva un diverso in un gruppo di uguali?

Incontrare i grandi maestri della filosofia f Il testo filosofico èilcuoredellaboratorio laboratorio Dal testo filosofico nascono domande Il testo filosofico è semplificato nel rispetto dello stile e dei contenuti Il testo filosofico f è ascoltato dai bambini

Il piacere dell ascolto L educatrice presta la voce Gli altri ascoltano, in semicerchio e in uno spazio morbido e accogliente Tutto il corpo ascolta

Io penso......e basta? Io penso con intelligenze multiple Le attività Io penso con gli altri Il dialogo Io penso? La verifica

Oltre la parola: fare esperienza dei concetti e delle domande del testo Attività semplici, con cui i bambini spesso hanno dimestichezza

Drammatizzazione Gioco cooperativo Gioco di squadra Disegno Mimo Gioco di ruolo Attività manuale Scrittura collettiva

Oltre la parola: fare esperienza dei concetti e delle domande del testo Attività semplici, con cui i bambini spesso hanno dimestichezza Filosofia per tutti e per ciascuno

Io penso......e basta? Io penso con intelligenze multiple Le attività Io penso con gli altri Il dialogo Io penso? La verifica

Nella parola: esplorare i concetti e le domande del testo I bambini, in cerchio, dialogano con l aiuto del filosofo Poche regole, ma chiare Per i grandi : Non indurre risposte Lasciarsi stupire Per tutti : Democraticità Coerenza logico- argomentativa ti

Nella parola: esplorare i concetti e le domande del testo Il gruppo si struttura come comunità di ricerca filosofica : Il filosofo propone la prima domanda Il dialogo procede per domande e risposte

Dialogo su MONTESQUIEU, Lettere persiane, lettera XXX I parigini e i persiani sono uguali perché sono delle persone come gli altri. Sono vestiti in modo diverso ma sono sempre delle persone. Filosofo: Cosa vuol dire che sono tutte persone? (silenzio) Filosofo: Qual è la differenza tra un bambino e una porta? La porta non è vivente. Filosofo: Però anche gli animali e le piante vivono. La pianta non pensa. Il persiano e il parigino pensano tutti e due. Filosofo: Qual è la differenza tra una persona e un animale? Qual è la differenza tra voi e un tirannosauro? Lui è carnivoro. Gli altri bambini: Anche noi! Lui non si fa un insalata perché è nato che gli piace la carne. Al tirannosauro nessuno insegna a mangiare tutto. Noi abbiamo degli obiettivi. Noi possiamo mangiare una cosa o l altra. Il tirannosauro ha un obiettivo solo e noi possiamo averne molti di più. Siamo più evoluti. Più intelligenti. L uomo ha una mentalità più aperta. Filosofo: Come si chiama questa cosa qui? Libertà, capacità di scelta. Il persiano e il parigino sono liberi, e possono scegliere

Nella parola: esplorare i concetti e le domande del testo Il gruppo si struttura come comunità di ricerca filosofica : Il filosofo propone la prima domanda Il dialogo procede per domande e risposte Ognuno è Socrate per gli altri: la maieutica

Io penso......e basta? Io penso con intelligenze multiple Le attività Io penso con gli altri Il dialogo Io penso? La verifica

Diritto di parola: verificare insieme il lavoro Niente paura non vi interroghiamo! Anche la verifica può essere un gioco L importanza del fermarsi a riflettere

Diritto di parola: verificare insieme il lavoro Tutte le opinioni sono necessarie ed ugualmente importanti Libertà di dire che non mi è piaciuto

Ad attività conclusa... quali prospettive? p Equipollenza delle discipline e centralità del filosofo f Ricaduta nell esperienza esperienza didattica e nella vita di classe Ricaduta sul singolo soggetto Fare coi piccoli una cosa da grandi?

Grazie per l attenzione Per informazioni e suggerimenti www.filosofiaconibambini.it