APPROFONDIMENTI MODULO 4: EMERGENZE E PRIMO SOCCORSO

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APPROFONDIMENTI MODULO 4: EMERGENZE E PRIMO SOCCORSO Accanto alle innumerevoli pubblicazioni sull argomento e alle diapositive complete del corso della Centrale operativa del 118 di Modena reperibili anche in www.safetynet.it. riportiamo alcuni approfondimenti utili per affrontare meglio i limitati argomenti del corso. BATTITO CARDIACO Il battito cardiaco è dato dalla regolare e costante contrazione del cuore. La valutazione dell attività cardiaca può essere valutata in due maniere: rilevando il battito cardiaco; rilevando la pressione arteriosa. Il battito cardiaco può essere rilevato appoggiando un orecchio al centro del torace o rilevando quello che viene definito il polso arterioso. Per rilevare il polso radiale è sufficiente appoggiare le dita (indice e medio) sul polso dove è posizionata un arteria superficiale. Il polso carotideo è rilevabile appoggiando due dita sul collo. Una volta percepite le pulsazioni si contano per quindici secondi e si moltiplica per quattro. Nella normalità in un minuto ci sono 70 80 battiti per un individuo adulto e 130 140 per un neonato. Alterazioni della frequenza cardiaca sono: l aumento delle frequenze con più di 120 battiti al minuto (tachicardia); la diminuzione della frequenza sino a meno di 50 battiti (bradicardia). Questo può essere fisiologico per gli atleti.

Lesioni EMORRAGIE Le emorragie possono essere distinte in esterne ed in interne. Nelle emorragie esterne il sangue fuoriesce attraverso una ferita; mentre nelle interne il versamento fuoriesce dai vasi sanguigni ma rimane all interno del corpo e non è visibile. Un altra distinzione può essere fatta tra: emorragie arteriose dove il sangue esce a getto intermittente, tipico della gittata cardiaca (esce dalla ferita a tratti corrispondenti alla contrazione cardiaca) ed è di colore rosso vivo emorragie venose dove il colore del sangue è rosso scuro e la fuoriuscita è lenta con poca pressione ed una espansione a macchia d olio. In attesa dell intervento dei soccorsi è utile far sdraiare il ferito e dopo aver indossato dei guanti esercitare una forte pressione sulla ferita stessa magari se possibile interponendo una garza sterile o un asciugamano pulito. Dopo qualche minuto osservare: Se la fuoriuscita di sangue diminuisce o si arresta sarà sufficiente fissare la garza sulla ferita stessa. Se l emorragia persiste ed è importante, si dovrà continuare nella compressione o applicare un laccio ( es. cintura, cravatta) a monte della ferita. Il laccio va stretto in modo che l emorragia si arresti. E importante segnare l ora dell applicazione su una parte ben visibile (es. sulla fronte del ferito). E bene comunque allentare il laccio in caso di rigonfiamento o disturbi vascolari da stasi e poi ripristinarlo. Se l emorragia è lieve sarà sufficiente sollevare la parte sanguinante al di sopra del livello del cuore, esercitare una compressione sulla ferita ed applicare dei rotoli di garza e bende fissandole in maniera non troppo stretta. Le emorragie interne non sono visibili in quanto non vi è fuoriuscita di sangue dal corpo; sono riconoscibili o si possono sospettare attraverso sintomi quali: il paziente appare pallido freddo e suda; la pressione è bassa; la persona rimane immobile e sente freddo; il polso è frequente. In presenza di sospetto di emorragia interna è bene far sdraiare la persona, coprirla in attesa dei soccorsi. FRATTURE Si distinguono in composte e scomposte. Composta quando vi è stata la rottura dell osso ma le due parti sono rimaste in asse e non vi è

spostamento dei monconi o dei frammenti. Scomposta quando invece vi è lo spostamento dei frammenti o dei monconi. Inoltre se vi è lacerazione della pelle con fuoriuscita dell osso si parla di frattura esposta; mentre se non vi è fuoriuscita dell osso di parla di frattura non esposta. Tipologie di fratture Se vi è un emorragia cercare di fermarla, ma non pulire la ferita. Non spostare l infortunato ed attendere l arrivo dei sanitari che provvederanno all immobilizzazione In caso si debba trasportare l infortunato affinché riceva le cure del caso è bene bloccare l arto utilizzando due stecche rigide dopo averle imbottite con materiale morbido.agire con delicatezza e legarle saldamente in modo da impedire i movimenti, ma non troppo strette tra loro. Le stecche servono per immobilizzare la frattura non per ridurla. Non tentare mai di ridurre una frattura.

Lesioni alla colonna vertebrale Sono molto gravi in quanto essa racchiude il midollo spinale da cui si dipartono i fasci di nervi agli arti ed alle altre parti del corpo. Si manifesta con dolore nella sede della lesione; impossibilità di mantenersi in piedi; rigidità; diminuzione o perdita di sensibilità agli arti e formicolii. In caso di sospetta lesione alla colonna vertebrale non spostare l infortunato, evitare i movimenti del capo, non somministrare bevande e verificare che le vie aeree siano libere. Coprire la persona ed attendere l arrivo dei sanitari. Trauma cranico Vi può essere un trauma cranico anche senza segni o fratture evidenti. Manifestazioni legate ad un trauma cranico possono essere: stato di incoscienza, disorientamento, sonnolenza, paralisi di un lato del corpo, fuoriuscita di sangue dal naso dall orecchio o dalla bocca; vomito, vertigini, cefalea. In caso di sospetto trauma cranico accertarsi della presenza del battito cardiaco e del respiro, mantenere la persona ferma in posizione supina. In caso il soggetto vomitasse dovrà essere posizionato nella posizione di sicurezza con tutte le attenzioni del caso. In caso di fuoriuscita di sangue da naso, bocca od orecchio l emorragia non va bloccata. Spostare l infortunato solo in caso di pericoli gravi imminenti, coprirlo ed attendere l arrivo dei soccorsi. Lussazioni Si tratta di uno spostamento delle ossa nel punto di articolazione (es. spalla). Sono facilmente riconoscibili in quanto l articolazione si presenta deformata. La parte per quanto possibile va immobilizzata mantenendo la posizione presente dopo il trauma e il soggetto trasportato ad un ospedale. Ustioni Le ustioni vengono classificate a seconda del livello raggiunto dall ustione stessa. Avremo ustioni di 1 grado se la parte interessata è lo strato superficiale dell epidermide. Nelle ustioni di 1 grado si ha dolore, arrossamento ed un lieve gonfiore. Ustioni di 2 grado se è stato leso anche il derma (lo strato sottostante l epidermide). In questo caso si ha formazione di vesciche piene di siero, dolore, arrossamento e tumefazione. Infine abbiamo ustioni di 3 grado quando l ustione è profonda e si ha la distruzione dei tessuti sottostanti la pelle e formazione di croste secche.

La gravità delle ustioni è determinata anche dalla superficie corporea che ricoprono. Avremo quindi ustioni gravi quando ricoprono il 25% del corpo; gravissime quando ricoprono il 30% del corpo e insanabili quando ricoprono oltre il 50% del corpo. Le ustioni possono essere da contatto con sostanze chimiche oppure da esposizione a calore o a fiamme (es. incendi). In caso di contatto con sostanze chimiche è utile lavare la parte colpita con acqua pulita e fresca in modo da allontanare dalla cute la sostanza ustionante. In caso di incendio con interessamento dei vestiti sarà necessario spegnere le fiamme con l uso di estintori o coperte o altro materiale che possa soffocare le fiamme stesse. In caso di ustioni sia da contatto con sostanze chimiche o da fiamme è rischioso togliere i vestiti a meno che non si sfilino facilmente. Questo perché se questi sono aderenti alla pelle è possibile che nel toglierli venga strappata anche la cute provocando sanguinamenti che potrebbero originare infezioni. Sarà utile coprire le parti ustionate (se l estensione lo consente) con garze sterili o teli per evitare il più possibile la possibilità di infezioni. È importante non toccare mai le zone ustionate; non applicare pomate o sostanze grasse in quanto creando uno strato isolante permette al calore trattenuto la continuazione dell azione lesiva. MALATTIE INFETTIVE L epatite B è un infezione provocata da un virus che può essere trasmesso anche attraverso il contatto con sangue di una persona infetta. Vi sono dei soggetti che sviluppano la malattia e ne divengono portatori sani cioè in grado di trasmetterla Per questo tipo di malattia esiste attualmente un vaccino. Si rammenta che esistono altri tipi di epatite: l epatite A trasmissibile per via oro fecale, cioè attraverso l introduzione di cibi o acqua contaminati da feci; l epatite C la quale è un altro tipo di epatite virale. Il virus HIV attacca e distrugge le difese immunitarie del corpo. Anche questo tipo di malattia essendo virale può essere trasmessa attraverso il contatto con sangue appartenente ad un soggetto infetto. TRASPORTO DI UN FERITO Premesso che un ferito va spostato solamente in caso di pericolo maggiore, quale incendio, scoppio o pericolo di vita, va detto che devono essere prese tutte le precauzioni nel caso in cui si sospetti una lesione della colonna vertebrale. Se si è da soli e l infortunato ha il viso rivolto verso il basso sarà opportuno afferrare il ferito dalle ascelle immobilizzando con le braccia la testa e trascinarlo. Così pure se il viso è rivolto verso l alto sarà sufficiente prendere la persona per le ascelle e trascinarla sempre tenendo ferma la testa con le braccia. Se il ferito è posizionato su una coperta o è stato possibile mettercelo, per lo spostamento si dovrà trascinare la stessa prendendo la coperta dalla parte della testa. Se vi è più di una persona (almeno quattro) presente e se il soggetto è a faccia in giù, si dovrà girarlo. E importante che venga considerato come un tutt uno e quindi evitare rotazioni parziali del tronco o delle gambe. Occorre che una persona si posizioni dietro la testa e tenga la testa il collo e le spalle; una il bacino; una le gambe. Se le persone sono meno (due o tre) assicurarsi che ci sia uno che tiene la testa, uno le spalle Chi tiene la testa è chi comanda le azioni e tutte le parti vengono ruotate mantenendo testa, collo e dorso sulla stessa linea. Fatto ciò e mantenendo la testa in leggera ipertensione si potrà sollevare la persona cercando di effettuare tutti i movimenti in modo coordinato.