L analisi del bilancio di esercizio



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L analisi del bilancio di esercizio 1

Le Fasi A. Raccolta dei dati di bilancio B. Riclassificazione del bilancio C. Determinazione ed utilizzo di uno schema di analisi D. Interpretazione dei risultati 2

La Riclassificazione di bilancio a. Cos è b. Vantaggi c. Criteri 3

a. Cos è La riclassificazione è l operazione di predisposizione dei dati di bilancio per l analisi economico-finanziaria della gestione Perché si rende necessaria una simile operazione? 4

Diversità di obiettivi/strutture Obiettivo conoscitivo del bilancio civilistico (art. 2423, co. 2 c.c.) Rappresentazione veritiera e corretta della situazione patrimoniale e finanziaria della società e del risultato economico dell esercizio Il bilancio avrà dunque una struttura coerente con tale obiettivo il quale però differisce da quello proprio dell analisi di bilancio (analisi economico-finanziaria della gestione) 5

b. Vantaggi Facilita l uso di strumenti atti ad analisi gestionali Consente di apprezzare grandezze economiche o finanziarie rilevanti a fini operativi (significativo accrescimento del potenziale informativo del bilancio) Induce alla predisposizione di documenti di sintesi unificati Rende efficaci le comparazioni interaziendali 6

c. Criteri A. Stato Patrimoniale 1. Criterio finanziario 2. Criterio di pertinenza gestionale.. B. Conto Economico 1. Per aree gestionali 2. A valore aggiunto 3. A Margine di Contribuzione. 7

A. Riclassificazione dello Stato Patrimoniale 1. Criterio finanziario 2. Criterio di pertinenza gestionale

Riclassificazione dello Stato Patrimoniale Offre fondamentali riferimenti per l analisi della struttura finanziaria dell impresa della composizione del Capitale Investito 9

SP secondo il D.Lgs. 127/91 ATTIVO Crediti verso soci per versamenti ancora dovuti (con separata indicazione della parte già richiamata) Immobilizzazioni Attivo Circolante Ratei e Risconti PASSIVO Patrimonio Netto Fondi per rischi ed oneri TFR Debiti (con separata indicazione, per ciascuna voce, degli importi esigibili oltre l esercizio successivo) Ratei e Risconti

1. Criterio finanziario

Criterio finanziario Criterio di classificazione Attitudine (o meno) delle voci a diventare liquide ed esigibili nell arco dei 12 mesi successivi Impieghi Fonti Entro 12 mesi Attivo Circolante Debiti a breve termine Oltre 12 mesi Immobilizzazioni Debiti a m/l e Patrimonio Netto 12

Criterio finanziario IMPIEGHI IMMOBILIZZAZIONI Immateriali Materiali Finanziarie ATTIVO CIRCOLANTE Disp. Economiche Disp. Finanziarie (o liquidità differite) Disp. Liquide (o liquidità immediate) FONTI PATRIMONIO NETTO PASSIVITA CONSOLIDATE (Debiti a M/L termine) PASSIVITA CORRENTI (Debiti a breve termine)

Vantaggi Permette il confronto fra Impieghi (a breve e a lungo termine) Finanziamenti (a breve e consolidati) Si adatta particolarmente all impiego nelle analisi realizzate da società/enti finanziatori (banche, fornitori, società di factoring, etc.) tendenti a valutare la solvibilità a breve e a medio e lungo termine dell impresa 14

Riclassificazione dello SP: Attivo A. Crediti verso soci per versamenti ancora dovuti SP civilistico Parte non richiamata Parte richiamata (entro l anno) SP riclassificato Immobilizzazioni Finanziarie Disponibilità finanziarie 15

Riclassificazione dello SP: Attivo B. Immobilizzazioni SP civilistico Imm. Immateriali Imm. Materiali Imm. Finanziarie (con separata indicazione dei crediti esigibili entro l esercizio successivo) SP riclassificato Imm. Immateriali Imm. Materiali Imm. Finanziarie Disponibilità finanziarie 16

Riclassificazione dello SP: Attivo C. Attivo circolante Rimanenze Scorte fisse SP civilistico Crediti (con separata indicazione, per ciascuna voce, degli importi esigibili oltre l esercizio successivo) Attività finanziarie che non costituiscono immobilizzazioni Disponibilità liquide SP riclassificato Disponibilità economiche Immobilizzazioni materiali Disponibilità finanziarie Immobilizzazioni finanziarie Disponibilità finanziarie Disponibilità liquide

Riclassificazione dello SP: Attivo D. Ratei e Risconti SP civilistico Ratei attivi Entro l anno Oltre l anno Risconti attivi Entro l anno Oltre l anno SP riclassificato Disponibilità finanziarie Imm. finanziarie Disponibilità economiche Imm. immateriali 18

Riclassificazione dello SP: Passivo SP civilistico A. Patrimonio netto B. Fondi per rischi ed oneri Con scadenza entro l anno Con scadenza oltre l es. succ. C. Fondo TFR Esigibile entro l esercizio succ. D. Debiti Esigibili entro l esercizio succ. Esigibili oltre l esercizio succ. SP riclassificato Patrimonio netto Passività correnti Passività consolidate Passività consolidate Passività correnti Passività correnti Passività consolidate 19

Riclassificazione dello SP: Passivo D. Ratei e Risconti SP civilistico Ratei passivi Entro l anno Oltre l anno Risconti passivi Entro l anno Oltre l anno SP riclassificato Passività correnti Passività consolidate Passività correnti Passività consolidate 20

2. Criterio di pertinenza gestionale

Criterio di pertinenza gestionale Criterio di classificazione Le voci attive e passive dello Stato patrimoniale vengono classificate tenendo conto del loro inserimento nelle diverse aree gestionali 22

Criterio di pertinenza gestionale Vantaggi Evidenza la destinazione economica degli investimenti Offre un immediato riscontro riguardo all analisi di efficienza e redditività dell impresa Evidenzia in modo significativo la struttura patrimoniale delle diverse aree gestionali, valutando analiticamente la capacità di tali aree di far fronte alle decisioni di investimento prese dal management d impresa 23

Criterio di pertinenza gestionale Svantaggi E difficilmente applicabile da analisti esterni poiché richiede una serie di informazioni aggiuntive rispetto a quanto evidenziato dal bilancio 24

B. Riclassificazione del Conto Economico 1. Per aree gestionali 2. A valore aggiunto 3. A Margine di Contribuzione

Riclassificazione del Conto Economico Consente di: Ottenere informazioni sulla capacità dell impresa e delle singole aree di attività che la compongono di generare reddito Determinare il grado di contribuzione delle singole aree gestionali alla generazione o alla distruzione di reddito Evidenziare alcuni risultati intermedi di particolare rilevanza nell analisi delle dinamiche economiche d azienda 26

CE secondo il D.Lgs. 127/91 A. Valore della produzione 1) Ricavi delle vendite e delle prestazioni 2) Variazione delle rimanenze di prodotti in corso di lavorazione, semilavorati e finiti 3) Variazione di lavori in corso 4) Incrementi di immobilizzazioni 5) Altri ricavi e proventi Totale Valore della Produzione 27

CE secondo il D.Lgs. 127/91 B. Costi della produzione 6) Per materie prime, sussidiarie, di consumo e merci 7) Per servizi 8) Per godimento beni di terzi 9) Per il personale a) salari e stipendi b) oneri sociali c) accantonamento al TFR d) accantonamento al trattamento di quiescenza e simili e) altri costi 10) Ammortamento e svalutazioni a) ammortamento delle immobilizzazioni immateriali b) ammortamento delle immobilizzazioni materiali c) svalutazione crediti compresi nell attivo circolante 11) Variazioni rimanenze di materie prime, sussidiarie, di consumo e merci 12) Accantonamento per rischi 13) Altri accantonamenti 14) Oneri diversi di gestione Totale costo della produzione 28

CE secondo il D.Lgs. 127/91 C. Proventi e oneri finanziari 15) Proventi da partecipazioni 1) in imprese controllate 2) in imprese collegate 16) Altri proventi finanziari a) da crediti iscritti nelle immobilizzazioni con separata indicazione di quelli relativi ad imprese controllate e collegate e di quelli da controllanti b) da titoli iscritti nelle immobilizzazioni che non costituiscono partecipazioni c) da titoli iscritti nell attivo circolante che non costituiscono partecipazioni 17) Interessi ed altri oneri finanziari Totale proventi e oneri finanziari 29

CE secondo il D.Lgs. 127/91 D. Rettifiche di valore da attività finanziarie 18) Rivalutazioni a) di partecipazioni b) di immobilizzazioni finanziarie che non costituiscono partecipazioni c) di titoli iscritti nell attivo circolante che non costituiscono partecipazioni 19) Svalutazioni a) di partecipazioni b) di immobilizzazioni finanziarie che non costituiscono partecipazioni c) di titoli iscritti nell attivo circolante che non costituiscono partecipazioni Totale rettifiche di valore di attività finanziarie 30

1. Criterio per aree gestionali

Aree gestionali - 1 Gestione caratteristica o tipica Comprende tutte quelle voci inerenti i processi di acquisizione, trasformazione e vendita dei prodotti e/o dei servizi che caratterizzano l attività aziendale Gestione complementare o accessoria Ha per oggetto tutte quelle attività svolte con continuità ma estranee alla gestione tipica dell azienda 32

Aree gestionali - 2 Gestione finanziaria E rappresentata dai costi e dai ricavi collegati alla struttura finanziaria e degli investimenti aziendali, ossia dagli oneri e dai proventi di natura finanziaria Gestione straordinaria Ha per oggetto quelle operazioni generalmente prive della caratteristica della continuità che determinano componenti reddituali non attribuibili alle combinazioni produttive dell esercizio Gestione tributaria Riguarda l insieme dei rapporti che intercorrono tra l azienda e l erario 33

Criterio per aree gestionali Ricavi delle vendite +/- Variazione delle scorte di prodotti finiti e semilavorati + Incrementi di immobilizzazioni per lavori interni = VALORE DELLA PRODUZIONE 34

Criterio per aree gestionali Acquisti di materie prime e merci +/- Variazione rimanenze di materie prime e merci + Costi per servizi e godimento beni di terzi + Costo del lavoro + Ammortamenti + Accantonamenti = COSTI DELLA PRODUZIONE 35

Criterio per aree gestionali Valore della produzione - Costi della produzione = RISULTATO OPERATIVO 36

Criterio per aree gestionali RISULTATO OPERATIVO +/- Risultato della gestione Atipica (Proventi Oneri atipici) +/- Risultato della gestione Finanziaria (Proventi Oneri finanziari) +/- Risultato della gestione Straordinaria (Proventi Oneri straordinari) = RISULTATO AL LORDO DELLE IMPOSTE - Oneri tributari = UTILE/PERDITA DELL ESERCIZIO 37

Criterio per aree gestionali Risultato della gestione caratteristica - Reddito operativo - Risultato della gestione accessoria - Oneri e proventi accessori - Risultato della gestione finanziaria - Oneri e proventi finanziari- Risultato netto Risultato della gestione straordinaria Gestione tributaria 38

2. Criterio a valore aggiunto

Il modello a valore aggiunto VALORE DELLA PRODUZIONE (Valore della ricchezza prodotta, a livello operativo, dall impresa) - COSTI OPERATIVI ESTERNI (Valore dei costi esterni sostenuti per produrre tale ricchezza) = Consumi di materie prime e merci + Spese per prestazioni di servizi = VALORE AGGIUNTO 40

Il modello a valore aggiunto Esprime la capacità dell impresa di creare, grazie ai propri processi trasformativi, nuova e maggiore ricchezza rispetto ai fattori produttivi acquistati da terzi e consumati 41

Il modello a valore aggiunto Valore aggiunto - Costo del lavoro = MARGINE OPERATIVO LORDO 42

Margine Operativo Lordo (MOL) E il valore di reddito caratteristico al lordo di ammortamenti ed accantonamenti. Un reddito, quindi, che non risente della discrezionalità con la quale vengono quantificati questi valori contabili Esso, pertanto, può essere un miglior indicatore, rispetto al risultato operativo, dell economicità caratteristica dell impresa sia nelle comparazioni nello spazio che nel tempo 43

Il modello a valore aggiunto MARGINE OPERATIVO LORDO - Ammortamenti ed accantonamenti = RISULTATO OPERATIVO 44

Il modello a valore aggiunto RISULTATO OPERATIVO +/- Risultato della gestione Atipica (Proventi Oneri atipici) +/- Risultato della gestione Finanziaria (Proventi Oneri finanziari) +/- Risultato della gestione Straordinaria (Proventi Oneri straordinari) = RISULTATO AL LORDO DELLE IMPOSTE - Oneri tributari = UTILE/PERDITA DELL ESERCIZIO 45

Il modello a valore aggiunto Il modello a valore aggiunto è molto utilizzato nelle analisi esterne Esso, infatti, richiede una classificazione dei costi per natura che è più facile da compiersi utilizzando i dati di un bilancio ufficiale 46

3. Criterio a margine di contribuzione

Il modello a margine di contribuzione VALORE DELLA PRODUZIONE - COSTI OPERATIVI VARIABILI = Consumi di materie prime e merci + Spese per prestazioni di servizi + Costo del lavoro = MARGINE DI CONTRIBUZIONE 48

Il modello a margine di contribuzione MARGINE DI CONTRIBUZIONE - COSTI OPERATIVI FISSI = Spese per prestazioni di servizi + Costo del lavoro + Ammortamenti ed Accantonamenti = RISULTATO OPERATIVO 49

Il modello a margine di contribuzione RISULTATO OPERATIVO +/- Risultato della gestione Atipica (Proventi Oneri atipici) +/- Risultato della gestione Finanziaria (Proventi Oneri finanziari) +/- Risultato della gestione Straordinaria (Proventi Oneri straordinari) = RISULTATO AL LORDO DELLE IMPOSTE - Oneri tributari = UTILE/PERDITA DELL ESERCIZIO 50

Il modello a margine di contribuzione Il modello a margine di contribuzione è poco utilizzato nelle analisi esterne Esso, infatti, richiede una classificazione dei costi per grado di variabilità, difficilmente effettuabile da un soggetto esterno all impresa 51

g. Fasi A. Raccolta dei dati di bilancio B. Riclassificazione del bilancio C. Determinazione ed utilizzo di uno schema di analisi D. Interpretazione dei risultati 52

L analisi del bilancio riclassificato può essere condotta: 1. in termini di stock attraverso l uso di indicatori margine 2. in termini di flussi attraverso la redazione dei rendiconti finanziari 53

1. Analisi per stock Evidenzia le variazioni nette avvenute negli stocks patrimoniali nell arco temporale preso a riferimento entità e segno della variazione monetaria del fondo in esame indici / margini 54

2. Analisi per flussi Evidenzia le intensità dei flussi in entrata ed in uscita che, nell arco di tempo considerato, hanno determinato la variazione netta dello stock di riferimento cause della variazione monetaria del fondo in esame rendiconti finanziari 55

Analisi di bilancio - Indici - 56

Le fasi dell analisi di bilancio A. Raccolta dei dati di bilancio B. Riclassificazione del bilancio C. Determinazione ed utilizzo di uno schema di analisi (analisi per flussi / analisi per indici) D. Interpretazione dei risultati 57

Quali indicatori vengono utilizzati per l analisi? Dipende dagli obiettivi conoscitivi: A) Indicatori statici o strutturali Derivano dal rapporto (ratio) o dalla differenza (margini) di grandezze stocks il cui valore è desumibile dallo stato patrimoniale riclassificato B) Indicatori dinamici Rapportano grandezze flusso la cui intensità sono rilevate dal Conto Economico 58

Indici Strutturali Dinamici Composizione Redditività Correlazione Rotazione e Durata Produttività

Gli indicatori statici o strutturali A1) Indici di composizione dell Attivo: di prima e di seconda linea del Passivo di prima e di seconda linea A2) Indici di correlazione 60

Gli indici di composizione Aggregati appartenenti allo stesso comparto patrimoniale di prima linea: mettono in relazione aggregati patrimoniali attivi con il totale degli investimenti ed aggregati patrimoniali passivi con il totale dei finanziamenti di seconda linea: misurano l incidenza di ciascun elemento patrimoniale sull aggregato cui appartengono 61

Gli indici di composizione dell Attivo (Prima linea) a) Indice di rigidità degli impieghi: = Attivo Fisso/Capitale Investito (CI) Esprime il peso degli investimenti fissi sul totale dell attivo b) Indice di elasticità degli impieghi: = Attivo Circolante/Capitale Investito Consente di apprezzare il grado di elasticità della struttura 62

Gli indici di composizione dell Attivo (Seconda linea) Indici di composizione dell attivo fisso: Immobilizzazioni materiali nette/totale immobilizzazioni nette Es. Fabbricati/totale immobilizzazioni nette Immobilizzazioni immateriali nette/totale immobilizzaz. nette Immobilizzazioni finanziarie nette/totale immobilizzazioni nette Indici di composizione dell attivo circolante: DE/Attivo circolante DF/Attivo circolante LI/ Attivo circolante 63

Gli indici di composizione del Passivo (Prima linea) Indice di indebitamento: = Tot. Passività/Tot. Finanziamenti Indica il peso dell indebit. sul capitale di finanziamento dell azienda Indice di autonomia finanziaria: = Capitale Proprio/Tot. Finanziamenti Esprime l incidenza percentuale dei mezzi propri sul totale dei finanziamenti (complementare al precedente) Indice di indebitamento consolidato: = Passività Consolidate/ Tot. Finanziamenti Incidenza dei debiti di finanziamento sul totale delle fonti 64

Gli indici di composizione del Passivo (Prima linea) Indice di indebitamento corrente: = Passività Correnti/ Tot. Finanziamenti Peso percentuale dei debiti di finanziamento sul totale dei finanziamenti Indice di indebitamento permanente: = Capitale Permanente/Tot. Finanziamenti Grado di rigidità della struttura finanziaria 65

Gli indici di composizione del Passivo (Seconda linea) Indici di composizione del totale delle passività Passività correnti/totale passività Passività consolidate/totale passività Indici di composizione del capitale permanente Capitale proprio/ Capitale permanente Passività consolidate/ Capitale permanente 66

Gli indici Dinamici indici di correlazione Relazione tra grandezze finanziarie appartenenti ad entrambi i comparti patrimoniali Indice di indipendenza finanziaria: = Capitale investito/capitale Proprio Investimenti finanziati da un euro di risorse acquisite con vincolo di capitale Indice di copertura delle immobilizzazioni: = Immobilizzazioni nette/capitale Permanente Evidenzia in che misura le attività consolidate sono finanziate da capitale permanente 67

Gli indici di correlazione Indice di solvibilità totale: = Totale Attività/Totale Passività Capacità dell azienda a rimborsare risorse acquisite da fonte esterna nell ipotesi in cui il capitale investito fosse interamente liquidato Indice di solvibilità corrente (current ratio) = = Attività Correnti/Passività correnti Consente di verificare se l azienda si trova in condizione di equilibrio finanziario se minore di 1 denota una situazione di incaglio finanziario 68

Gli indici di correlazione Indice di tesoreria (acid test): = (Liquidità Differite +Liquidità Immediate)/Passività Correnti Consente di valutare la capacità di far fronte ai propri impegni finanziari esigibili entro dodici mesi utilizzando denaro in cassa 69

B) Analisi degli indicatori dinamici B1) Indici di redditività Mostrano la capacità dell azienda di creare ricchezza attraverso lo svolgimento dell attività tipica e/o di quelle secondarie B2) Indici di rotazione Consentono di apprezzare il grado di efficienza raggiunto dal management nell impiego delle risorse disponibili 70

Indici di redditività Quale informazione gestionale offrono? Capacità dell azienda di produrre reddito Come si costruiscono? Rapporto fra la configurazione di reddito e il capitale che lo ha generato nell arco di tempo preso a riferimento Gli indicatori della redditività aziendale rappresentano lo strumento comunemente più usato per valutare l attitudine dell impresa a raggiungere ed a mantenere l equilibrio economico tra ricavi e costi. N.B.: Grandezze stock Valori medi di periodo 71

Indice di redditività ROS: Return on sales Misura la redditività delle vendite, ossia l entità di risultato per ogni euro di fatturato. ROS = RO/V (fatturato) Permette di verificare se il prezzo di mercato del bene prodotto o del servizio apprestato è sufficientemente remunerativo oppure se i costi sostenuti nella produzione sono troppo elevati

Indice di redditività globale o netta ROE (Return on Equity) = RN/CPm Esempio 1: CP i = 5.000 CP f = 25.000 RN = 1.500 ROE? ROE = 1.500/15.000 = 10% Significato: su 100 di capitale di rischio, mediamente immesso nella gestione complessiva, il rendimento medio per gli apportatori di tali risorse è di 10. 73

Scomposizione del ROE ROE (Return on Equity) = RN/CPm Redditività operativa del capitale investito ROI = RO/CI Capacità di produrre reddito del capitale impiegato nella gestione operativa Indice o quoziente di indebitamento CI/CP Grado di copertura del fabbisogno finanziario generato dagli impieghi da parte del capitale di rischio Incidenza della gestione extra-operativa sul RO RN/RO Grado di assorbimento del reddito operativo da parte dei componenti della gestione non operativa 74

Tale indice: non consente di individuare le cause che hanno determinato il risultato non permette di individuare le azioni che potrebbero permettere un miglioramento delle prestazioni il confronto con il tasso di rendimento di investimenti alternativi permette di apprezzare l opportunità dell investimento di capitale proprio nell azienda

Indice di redditività del Capitale investito ROI (Return on Investment) = RO/CIm Capacità di produrre reddito del capitale impiegato nella gestione operativa a prescindere dalle fonti di finanziamento 76

Scomposizione del ROI ROI (Return on Investment) = RO/CIm Redditività delle vendite ROS = RO/V Capacità delle vendite di generare risultato operativo (RO per ogni di fatturato) Indice di rotazione del CI p ci = V/CI Capacità del capitale di produrre ricavi; quante volte il CI ritorna per effetto dei ricavi dalle vendite 77

Duplice valenza: definisce il tasso di redditività del capitale investito nella gestione caratteristica il confronto con il tasso di interesse pagato sui finanziamenti ottenuti permette di apprezzare l opportunità economica dell attività esercitata assume un ruolo di primo piano nelle relazioni che si istituiscono tra redditività del capitale proprio ed onerosità dell indebitamento.

Esempio Azienda A Azienda B Fatturato 12.000 12.000 Reddito operativo 4.800 3.000 Capitale investito gest. operativa 20.000 10.000 ROS 40% 25% P ci 0,6 1,2 ROI 24% 30% 79

Commento all esempio Pur avendo lo stesso giro d affari l impresa A presenta: un margine di redditività sulle vendite più elevato dell impresa B (per ogni 100 di fatturato residuano 40 di utile operativo nel caso di A e 25 nel caso di B); un tasso di produttività del capitale investito nella gestione operativa minore di quello di B (ogni 100 di capitale investito genera 0,6 di fatturato nel caso di A e 1,6 di fatturato nel caso di B). 80

Possibili manovre gestionale per l esempio Impresa Con un basso livello di ROS Con un basso livello di P ci Per ottenere un Roi soddisfacente Deve rendere più produttivo il capitale investito Deve rendere più elevato il margine sulle vendite 81

Gli indici dinamici di redditività in sintesi ROE = RN/CP ROS = Ro/V (indice di redditività delle vendite) ROI = RO/CI (capacità di produrre reddito del capitale impiegato nella gestione operativa) NB: Schema DuPont Da cui ROI ROE = RN/CP = RO/CI x Ci/CP x Rn/Ro Indice di indebitam. Incid. della gestione extra operativa 82

Indici di rotazione Si tratta di un gruppo di indicatori che contrappongono al capitale investito, inteso come volume di risorse a disposizione della gestione e, quindi, come attività potenziale, il valore dei ricavi di vendita, intesi come indicatori dell attività effettiva. Tali indicatori esprimono, quindi, il numero di volte che un determinato elemento o aggregato del passivo ruota, si rinnova, nel periodo in esame per effetto delle vendite.

1) Turnover o tasso di rotazione del Capitale investito Fatturato Capitale Investito medio Il tasso di rotazione del capitale investito rappresenta, con opportune cautele, il grado di efficienza con cui viene impiegato il capitale della impresa considerata e permette utili confronti all interno di un settore e tra diversi settori economici.

2) Tasso di rotazione del magazzino Fatturato Disponibilità economiche E influenzato da: Velocità del ciclo di produzione Introduzione di nuovi prodotti Condizioni con clienti e fornitori Interventi sul magazzino e sulle consegne Standardizzazione dei prodotti..

3) Tasso di rotazione delle liquidità differite Fatturato Liquidità differite E influenzato da: Livello del fatturato Condizioni con clienti

4) Tasso di rotazione dell attivo circolante Fatturato Attivo circolante medio 5) Tasso di rotazione del capitale operativo Fatturato Immobilizzazioni tecniche lorde