Basilea 2 (e 3!): valorizziamo i lati positivi e le opportunità Convegno ABI Basilea 3 Roma, 4 Maggio 2010 Dott. Paolo Palliola
Agenda Lati positivi e opportunità generate Il processo ICAAP come guida all analisi degli impatti di Basilea I vantaggi di Basilea Il caso CARISMI: vantaggi e progressi fatti Conclusioni 2
Lati positivi e opportunità generate Il processo ICAAP come guida all analisi degli impatti di Basilea I vantaggi di Basilea Il caso CARISMI: vantaggi e progressi fatti... Conclusioni 3
Lati positivi e opportunità generate Ciò che vogliamo rappresentare sono le opportunità che la normativa di vigilanza ha fornito alle banche di classe (2 e) 3 da un punto di vista microeconomico (=>l interesse della singola impresa banca) e gestionale. A livello macroeconomico Basilea 2 viene criticata per la maggiore selettività dell accesso al credito (è un bene o un male?!), soprattutto per le banche che adottano modelli interni.. ma non è il nostro caso! Allora concentriamoci sull aspetto microeconomico!! Che mestiere fa la banca? La Banca principalmente raccoglie denaro dai soggetti economici in surplus (tipicamente le famiglie) per allocarlo (investirlo) ai soggetti economici in deficit (le imprese), diversificando e gestendo i rischi insiti in questa attività di intermediazione. Come Basilea aiuta le banche nello svolgimento della propria mission? Basilea ci fornisce l incentivo a conoscere e gestire meglio i rischi cui siamo esposti La conoscenza dei rischi ci permette di elaborare strategie con consapevolezza per raggiungere gli obiettivi di redditività prefissati Il principio di proporzionalità deve guidarci nell individuazione del trade-off tra costi e benefici attesi delle opportunità offerte da Basilea 4
Conoscenza e Consapevolezza: in che senso? Per prendere coscienza di qualcosa, è necessario prestarvi attenzione, chiedendoci implicitamente cos è? o cosa sta facendo? La funzione della coscienza è quella di descrivere ciò che si vede in modo oggettivo (come in una fotografia). Esistono diversi gradi di coscienza : saremo tanto più coscienti di una cosa, quante più saranno le informazioni ad essa connesse. Si può monitorare il raggiungimento di un determinato obiettivo prendendo coscienza di tanto in tanto del punto in cui ci si trova. Se noi facciamo una sequenza di foto e le guardiamo tutte assieme possiamo aver coscienza di un movimento dell'oggetto. Il "movimento" però è una relazione, non è più una caratteristica dell'oggetto. Nel momento in cui ci chiediamo "perché (si muove)?" cioè qual è il significato, il senso di quel movimento, cerchiamo di prendere consapevolezza della relazione. La consapevolezza cerca di dare un senso a ciò che si vede ma, per dare senso a qualcosa, bisogna andare al di là dell informazione data, a questo punto entra in gioco una componente soggettiva. Esistono più gradi di consapevolezza : il senso che noi diamo ad una determinata cosa, dipende dal numero e dal tipo di relazioni di cui veniamo a conoscenza. 5
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Cosa ci ha portato di nuovo Basilea 2? L ICAAP oltre a tante altre cose (non solo negative) Un processo strutturato di analisi della rischiosità aziendale e del livello di patrimonializzazione che coinvolge tutte le strutture aziendali (compresi i vertici aziendali) e ci spinge al continuo miglioramento delle modalità di gestione e misurazione dei rischi: Individuazione dei rischi aziendali Misurazione o valutazione dei singoli rischi Determinazione del capitale a rischio Determinazione dell adeguatezza patrimoniale Autovalutazione Revisione interna Approvazione da parte degli Organi Societari Resoconto ICAAP Quante tra le banche di medio-piccola dimensione avevano un processo così strutturato di valutazione della rischiosità aziendale? Oggi possiamo applicare lo schema ICAAP come una bussola per le nostre valutazioni strategiche e decisionali. 7
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1. Abbiamo individuato tutti i rischi a cui siamo esposti Il primo vantaggio innegabile apportato da Basilea 2 è che ora una riflessione sui rischi cui siamo esposti la facciamo periodicamente. Oggi ci poniamo delle semplici domande.che ci portano a formalizzare i rischi e la loro rilevanza 1. Quali sono i possibili rischi cui siamo esposti? 2. In quali entità giuridiche / funzioni sono presenti? 3. Di questi, quali sono quelli rilevanti? 4. Posso quantificarli? Tipo Rischio Legal Entity 1 Legal Entity 2 Legal Entity 3 Requisito Totale % su Tot Rischio Credito X X X 1000000 67,6% Controparte X 80000 5,4% Operativo X X X 100000 6,8% Mercato X X 30000 2,0% Residuo X X X 50000 3,4% Esemplificativo Concentrazione X X X 20000 1,4% Liquidità X X - Tasso B.Book X X X 200000 13,5% Strategico X X X - - Reputazionale X X X - - Cartolarizzazioni X - - Ciò che ora è scontato, fino a pochi anni fa non esisteva 9
2. Li abbiamo analizzati e/o misurati, anche in ottica prospettica La nuova normativa ci ha imposto un processo logico che in precedenza avevamo affrontato parzialmente: Il rischio è misurabile? No Si Metodologia di misurazione Metodologia di valutazione Determinazione livello di rischio attuale Come sarà il livello di rischio futuro in normali condizioni di business (prospettico)? Come sarà il livello di rischio futuro in caso di crisi (stress test)? Livello di rischio: Attuale Prospettico Stressed Questo percorso logico porta a valutare l adeguatezza del capitale (ora e tra un anno) in relazione agli obiettivi aziendali coinvolgendo tutta la struttura 10
3. Abbiamo istituito idonei presidi organizzativi Sia per i rischi non misurabili, sia per quelli misurabili, al fine di presidiare la rischiosità aziendale e garantire i livelli di rischiosità obiettivo abbiamo predisposto (stiamo predisponendo) migliori presidi organizzativi: Policy di gestione dei rischi Le banche di classe 2 e 3 si sono dotate o si stanno dotando di opportune policy che definiscono le metriche di misurazione, il framework organizzativo, le tecniche di mitigazione, nonché adeguati limiti operativi volti a contenere la rischiosità entro i livelli prefissati Rafforzamento delle strutture di controllo Le strutture di controllo (risk management, audit, compliance, controllo di gestione) hanno visto aumentare le proprie responsabilità ed il proprio commitment da parte dell Alta Direzione nei confronti di tutte le strutture aziendali Contingency planning La normativa ha spinto gli intermediari a formalizzare piani di contingency che definiscono le modalità e, soprattutto, le tempistiche di risposta a situazioni straordinarie. Ora siamo preparati al peggio. Abbiamo gli strumenti per ragionare in ottica rischio-rendimento ed indirizzare la gestione verso il risk profile definito nel processo di pianificazione strategica 11
4. L Alta Direzione è più sensibile al risk management L introduzione di Basilea 2 ha portato sempre più prepotentemente all attenzione del Top Management le tematiche connesse alla gestione dei rischi. Di seguito alcuni esempi di come Basilea 2 ha accentuato l attenzione dell Alta Direzione alla gestione dei rischi aziendali: Realizzazione e approvazione dell ICAAP Costituzione del Comitato Rischi Definizione del profilo di rischio dell azienda Inclusione delle logiche di rischio nel processo di pianificazione strategica La richiesta normativa di coinvolgimento dell Alta Direzione nel processo ICAAP ha costretto a prestare maggiore attenzione alla misurazione dei rischi e all adeguatezza patrimoniale Per far fronte alla crescente attenzione alla gestione dei rischi, molti intermediari hanno istituito il Comitato Rischi, momento di confronto periodico sull andamento dei rischi aziendali e di definizione delle policy di gestione dei rischi È ormai consuetudine, all interno della Pianificazione Strategica o del Processo ICAAP, definire il profilo di rischio target dell azienda. Inizialmente con logiche semplificate e pian piano evolvendo verso ragionamenti più risk-based L attenzione al rischio si è trasferita anche nella Pianificazione Strategica: le analisi non sono più limitate ai volumi e alla redditività, ma includono la redditività corretta per il rischio, l adeguatezza patrimoniale, le politiche di remunerazione e di incentivazione La gestione del rischio è sempre più al centro delle strategie aziendali (ancor più con B3) 12
5. Siamo spinti al continuo miglioramento: ICAAP e Basilea 3 La normativa ci impone momenti di riflessione sugli aspetti da migliorare della specifica realtà in esame (Autovalutazione), nonché evoluzioni normative (Basilea 3) volte a favorire la sempre più precisa e consapevole analisi dei rischi Ottimizzazione del Capitale Ottimizzazione rapporto rischio/rendimento Miglioramento dei presidi organizzativi Evoluzione delle analisi di stress (Laboratorio ABI,..) Evoluzione delle metriche di misurazione (Basilea 3) Ma il nostro primo comandamento resta il PRINCIPIO DI PROPORZIONALITA Le metriche semplificate offrono gli strumenti minimi per migliorare il presidio sui rischi senza investimenti insostenibili in realtà di piccole dimensioni 13
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Il caso CARISMI: vantaggi e progressi fatti cosa abbiamo fatto negli ultimi due anni Sfruttando le richieste normative, in CARISMI sono state realizzate molteplici attività per migliorare il sistema di gestione dei rischi: Misurazione/Valutazione dei rischi Revisione dell intero processo del credito (istruttoria e concessione con scoring d accettazione, perfezionamento ed erogazione, gestione e monitoraggio, recupero) e della normativa Rimodulazione limiti operativi (credito, mercato, tasso, liquidità) Upgrading del sistema di ALM e monitoraggio Liquidità Strutturale Avvio della misurazione e del monitoraggio della Liquidità Operativa Miglioramento sistema di Market VaR gestionale Framework Rischio Reputazionale e Strategico Implementazione Sistema di Stress testing Organizzazione e Processi Definizione della Risk Strategy aziendale Definizione del Regolamento Rischi e del Regolamento ICAAP Nuovo Regolamento Crediti (Politiche Creditizie e Tecniche di CRM, nuovo Modello Organizzativo) Nuovo Regolamento Finanza (incluso CFP) Revisione del processo di Pianificazione con attenzione al Capital Management, stress testing e gestione dei rischi; Informativa e reportistica al Comitato di Direzione, Comitato Controllo Interno e CDA Autovalutazione con azioni di miglioramento definite e monitorate. 15
Il caso CARISMI: vantaggi e progressi fatti... ma ci rimane tanto da fare Abbiamo fatto sicuramente grossi progressi, ma ci aspetta ancora altro lavoro: Area intervento Descrizione intervento Stato Gestione del rischio operativo Gestione del rischio di liquidità Stress test Capital Contingency Plan Sistema di reporting Trasversale sui diversi rischi Revisione organizzativa Gestione del rischio di credito - rivisitazione del modello gestionale - Avvio progettualità revisione raccolta perdite operative su procedura consortile - Rivisitazione dei modelli in ottica delle nuove linee guida del Comitato di Basilea (in consultazione) - Upgrade stress test su rischi di credito e rischi di mercato - Predisposizione di un Capital Contingency Plan - Miglioramento del sistema di informativa operativa e direzionale ricomprendendo l utilizzo di stress testing - Fine tuning delle policy per la gestione dei rischi misurabili e non - Integrazione stress testing a livello scenario, utilizzando la Libreria del Laboratorio ABI - Contestualmente al nuovo organigramma è in fase di completamento l adeguamento della normativa interna di riferimento - Recepimento del documento di consultazione del Comitato di Basilea sul modello di governance. Rafforzamento del processo creditizio tramite: -Fine tuning delle normativa di corredo al Regolamento Crediti; -Valutazione dell adozione del rating esterno per il portafoglio corporate Avviato Da Avviare Da avviare Avviato Da avviare In itinere In itinere Avviato In fase di attuazione Da avviare In fase di attuazione Da avviare 16
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Conclusioni Basilea 3??? Dove siamo Dov eravamo.. Grazie per l attenzione e.. buon lavoro a tutti! 18