L ASSISTENZA SOCIO-SANITARIA IN UN PAESE CHE INVECCHIA



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Universita degli Studi del Molise Facolta di Scienze del Benessere XIV SETTIMANA DELLA CULTURA SCIENTIFICA E TECNOLOGICA Campobasso, 22 marzo 2004 L ASSISTENZA SOCIO-SANITARIA IN UN PAESE CHE INVECCHIA Franco Rengo Direttore della Cattedra di Geriatria dell Università di Napoli Federico II Direttore Scientifico degli Istituti di Telese-Campoli - IRCCS -

ASSISTENZA GERIATRICA Assistenza agli anziani non-autosufficienti parzialmente autosufficienti ed a quelli con pluripatologia ad alto rischio di invalidità, con particolare riguardo ai pazienti ultra- 75enni. Piano Sanitario Nazionale, 1994-1996

OBIETTIVO DELL ASSISTENZA GERIATRICA Per la Geriatria non è tanto rilevante la guarigione della malattia quanto il recupero funzionale nell intento di migliorare la qualità della vita e prevenire la non autosufficienza. Piano Sanitario Nazionale, 1994-1996

RETE TRADIZIONALE DELL ASSISTENZA SANITARIA Paziente geriatrico Medico di Medicina Generale OSPEDALE DH AMBULATORI SPECIALISTICI Piano Sanitario Nazionale, 1994-1996

RETE DEI SERVIZI GERIATRICI Assistenza Continuativa Paziente geriatrico Medico di Medicina Generale UVG Valutazione Multidimensionale Geriatrica OSPEDALE DH RSA AMBULATORI SPECIALISTICI ADI Piano Sanitario Nazionale, 1994-1996

Ministero della Sanità Piano Sanitario Nazionale 1997-1999 PIANO SANITARIO NAZIONALE 1997-1999 Un patto di solidarietà per la salute

Ministero della Sanità Piano Sanitario Nazionale 1997-1999 OBIETTIVO IV Rafforzare la Tutela dei Soggetti Deboli ANZIANI - GLI OBIETTIVI - Promuovere il mantenimento e il recupero dell autosufficienza nell anziano. Adottare politiche di supporto alle famiglie con anziani bisognosi di assistenza a domicilio. Promuovere l assistenza continuativa integrata. Favorire l integrazione interna al Servizio Sanitario e fra questo e l Assistenza sociale.

Ministero della Sanità Piano Sanitario Nazionale 1997-1999 OBIETTIVO IV Rafforzare la Tutela dei Soggetti Deboli ANZIANI - LE AZIONI - Adeguare il numero di posti letto di lungodegenza riabilitativa a 1 p.l. / 1.000 abitanti. Garantire nel distretto la UVG. Sviluppare forme alternative di ricovero (ADI, semiresidenziale, ospedalizzazione a domicilio) favorendone l integrazione. Realizzare le RSA.

Ministero della Sanità Piano Sanitario Nazionale 2000-2002 PIANO SANITARIO NAZIONALE 2000-2002 IL NUOVO SCENARIO ED I FONDAMENTI DEL SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE

Ministero della Sanità Piano Sanitario Nazionale 2000-2002 PROGETTI OBIETTIVO Progetto 1 "Attuare l'accordo sui Livelli Essenziali ed Appropriati di Assistenza" Progetto 2 "Creare una rete integrata di servizi sanitari e sociali per l'assistenza ai malati cronici, agli anziani e ai disabili" Progetto 3 "Garantire e monitorare la qualità dell'assistenza sanitaria e delle tecnologie biomediche" Progetto 4 "Potenziare i fattori di sviluppo (o "capitali") della sanità" Progetto 5 "Realizzare una formazione permanente di alto livello in medicina e sanità" Progetto 6 "Ridisegnare la rete ospedaliera ed i nuovi ruoli per i Centri di Eccellenza e per gli altri Ospedali" Progetto 7 "Potenziare i Servizi di Urgenza ed Emergenza" Progetto 8 "Promuovere la ricerca biomedica e biotecnologica e quella sui servizi sanitari" Progetto 9 "Promuovere gli stili di vita salutari, la prevenzione e la comunicazione pubblica sulla salute" Progetto 10 "Promuovere un corretto uso dei farmaci e la farmacovigilanza"

Ministero della Sanità Piano Sanitario Nazionale 2000-2002 Progetto 2 "Creare una rete integrata di servizi sanitari e sociali per l'assistenza ai malati cronici, agli anziani e ai disabili" - L'anziano e il disabile chiedono di poter essere assistiti al loro domicilio, evitando il ricovero improprio in strutture ospedaliere o in residenze sanitarie assistenziali, con il ricorso a Centri di degenza riabilitativa post-acuta e di sollievo, Centri diurni nei quali gli anziani possono essere assistiti. Gli obiettivi per i prossimi tre anni - avviare lo studio per l'identificazione di una adeguata sorgente di risorse per la copertura dei rischi di non-autosufficienza; - la sperimentazione di forme di "governo della rete" che integrino le competenze degli Ospedali, delle ASL e dei Comuni, con ricorso anche all'utilizzo di gestori di servizio privato nelle aree di sperimentazione.

2.2. Promuovere una rete integrata di servizi sanitari e sociali per l assistenza ai malati cronici, agli anziani e ai disabili. 2.2.1. La cronicità, la vecchiaia, la disabilità: una relatà della società italiana che va affrontata con nuovi mezzi e strategie Il mondo della cronicità e quello dell anziano hanno delle peculiarità che in parte li rendono assimilabili: sono aree in progressiva crescita; richiedono una forte integrazione dei servizi sanitari con quelli sociali; necessita di servizi residenziali e territoriali finora non sufficientemente disegnati e sviluppati nel nostro paese; hanno una copertura finanziaria insufficiente.

2.2. Promuovere una rete integrata di servizi sanitari e sociali per l assistenza ai malati cronici, agli anziani e ai disabili. 2.2.2. Le sfide per il Servizio Sanitario Nazionale Gli obiettivi strategici: la realizzazione di una sorgente di finanziamento per il rischio di non-autosufficienza; realizzazione di rete dei servizi di assistenza integrata; corretto dimensionamento dei nodi della rete; riduzione del numero di ricoveri impropri negli ospedali per acuti; il miglioramento dell autonomia funzionale delle persone disabili; l introduzione di misure che possono riatrdare la disabilità e la non autosufficienza.

2.7. Promuovere il territorio quale primaria sede di assistenza e di governo dei percorsi sanitari e sosio-sanitari Obiettivo di questo riordino sono: la garanzia di un appropriata erogazione dei servizi a partire dai LEA; il mantenimento nel territorio di tutte le attività ambulatoriali; un efficace continuità assistenziale; la fornitura di attività specialistiche; l abbattimento delle liste d attesa; la riduzione dei ricoveri ospedalieri impropri; l attivazione dei percorsi assitenziali.

2.9. Promuovere gli stili di vita salutari, la prevenzione e la comunicazione pubblica della salute. Le conoscenze scientifiche attuali dimostrano che l incidenza di molte patologie è legata agli stili di vita: alimentazione non corretta; attività fisica; tabagismo; abuso di alcool.

MODELLO ASSISTENZIALE TRADIZIONALE MMG Ospedale DH Ambulatori specialistici Lungodegenza

RETE DEI SERVIZI GERIATRICI Cura continuativa stato socioambientale critico? autonomia funzionale invecchiamento avanzato FRAGILITÀ comorbidità MMG polifarmacoterapia Ospedale UO Geriatria Spedalizzazione domiciliare DH Lungodegenza Ambulatorio ADI Alta valenza riabilitativa RSA

UNITA DI VALUTAZIONE GERIATRICA Unità di Valutazione Geriatrica (UVG) stato socioambientale critico FRAGILITÀ? autonomia funzionale invecchiamento avanzato polifarmacoterapia comorbidità Geriatra MMG Infermiere Medici specialisti Tecnico della riabilitazione Assistente sociale OTA

VALUTAZIONE MULTIDIMENSIONALE Paziente di interesse geriatrico SALUTE FISICA SALUTE MENTALE PROGRAMMA TERAPEUTICO-RIABILITATIVO INDIVIDUALE SITUAZIONE AMBIENTALE CONDIZIONE SOCIO-ECONOMICA

COMPITI DELL UNITA DI VALUTAZIONE GERIATRICA Unità di Valutazione Geriatrica (UVG) Geriatra MMG Permettere l entrata nella rete dei servizi geriatri il singolo caso clinico, assegnandolo ai diversi livelli di assistenza Infermiere Valutare il singolo caso clinico al fine di definire il programma individuale terapeutico-riabilitativo Medici specialisti Tecnico della riabilitazione Assistente sociale OTA Valutare il risultato

Il nuovo modello di assistenza socio-sanitaria geriatrica: è l opera della lobby dei geriatri? è il frutto dalla fervida fantasia della politica? fonda sui risultati della ricerca scientifica?

Anziani e Società Il nuovo assetto sanitario per l assistenza geriatrica può trovare un razionale nella: realtà demografica? realtà socio-economica? realtà epidemiologica? evidenza dei modelli assistenziali?

Demographic Transition Percent increase 1950-2000 in world population 450 400 350 300 250 200 150 100 50 0 386 218 141 Overall 65+ years 80+ years Golini A, WHO Symposium Japan, 1998

The oldest population of the world 18 17,41 17,6 17 16 15,66 15,67 15,9 15,96 16,01 16,3 16,49 16,51 16,76 > 65 Years old (%) 15 14 13 12 12,68 13,15 14,19 14,44 14,81 14,9 14,95 15 15,09 11 10 ITALIA Svezia Belgio GRECIA Austria Spagna Giappone Bulgaria Germania Gran Bretagna Norvegia Portogallo Francia Danimarca Svizzera Lussemburgo Ungheria Finlandia Olanda Stati Uniti (U.S. Bureau of the Census, 30.11.1998)

83 Life expentancy of the oldest population of the world 81 79 77 76 76 76 77 77 77 77 77 78 78 78 78 78 78 79 79 79 80 Years 75 73 72 71 71 69 67 65 Giappone Svezia Svizzera Francia ITALIA GRECIA Norvegia Olanda Spagna Lussemburgo Belgio Austria Gran Bretagna Finlandia Germania Danimarca Stati Uniti Portogallo Bulgaria Ungheria (U.S. Bureau of the Census, 30.11.1998)

Numero medio di figli per donna 3 1960 1980 1995 n. figli 2 1 0 Svezia UK Germania Francia Italia Spagna da A. Golini, 1998

FAMIGLIA TIPO ITALIANA per 1 bambino 9 adulti e anziani 1 bambino 2½ genitori 4½ nonni 2 bisnonni

Popolazione giovane ed anziana in Italia (milioni) 1950-2020 Evoluzione della popolazione italiana per classi di età 1950=100 20 18 16 0-19 anni > 60 anni 700 600 500 0-19 anni 20-59 anni 60-79 anni > 80 anni 14 400 12 10 300 8 200 6 100 4 1950 1960 1970 1980 1990 2000 2010 2020 0 1950 1960 1970 1980 1990 2000 2010 2020 Modificata da fonte ONU, 1993

Total world population stratified by age in a demographic projection of WHO

Dati demografici italiani Il 40% degli abitanti dei centri storici urbani e dei comuni montani con 200-500 abitanti ha + di 65 anni da A. Golini, 1998

Anziani e Società Il nuovo assetto sanitario per l assistenza geriatrica può trovare un razionale nella: realtà demografica? realtà socio-economica? realtà epidemiologica? evidenza dei modelli assistenziali?

% Stato economico delle famiglie per eta del capofamiglia 50 45 40 35 30 25 20 15 10 5 0 Poveri Ricchi Altri <31 31-40 41-50 51-65 >65 anni Fonte elaborazioni su dati Banca d Italia, 1997

Fonte di reddito familiare per l età del capofamiglia 120 100 Lavoro Pensione 80 % 60 40 20 0 <60 60-64 65-74 >75 totale anni Fonte ISTAT, 1996

Indicatori demografici di base per il sistema pensionistico 30000 25000 Forza lavoro Occupati 20000 n. 15000 10000 5000 0 1997 2012 2027 2042 anni da A. Golini, 1998

% 50 40 30 20 10 0 CON CHI VIVE L ANZIANO? Femmine Maschi Altri parenti Non parenti Coniugi+ Figli Casa di riposo Coniuge Figli + altri Personale pagato Coniugi + figli + altri Figli Solo Osservatorio Geriatrico della Regione Campania Cacciatore F et al., Arch Geront Geriatr, 1997

Mortalità per grado di istruzione 200 maschi Italia 1981-82 femmine 150 n. 100 50 0 1 2 3 4 5 1 2 3 4 5 Grado di istruzione Fonte ISTAT, 1990

Mortalità per reddito di famiglia 200 180 160 140 maschi Italia 1981-82 femmine n. 120 100 80 60 40 20 0 1 2 3 4 5 1 2 3 4 5 Fonte ISTAT, 1990

Mortalità, % 80 60 40 20 Età 30-49 anni Età 50-59 anni Età 60-69 anni Età >69 anni uomini 0 80 1 2 3 4 1 2 3 4 1 2 3 4 1 2 3 4 Mortalità, % 60 40 20 donne 0 1 2 3 4 1 2 3 4 1 2 3 4 1 2 3 4 1 = rapporti sociali intensi SOCIAL NETWORK INDEX 4 = rete sociale disgregata Marchionni N et al., Giorn Geront, 1990

Distribuzione delle variabili in relazione alla mortalità Osservatorio Geriatrico Campano Variabile Vivi Morti p Sesso (M/F) 69.0/77.8 31.0/22.2.000 Età 72.9? 5.6 77.6? 7.1.000 MMSE (punteggio) 22.2? 6.1 19.4? 7.5.000 Disabilità (ADL) 0.41? 1.01 1.11? 1.66.000 BPCO (%) 32.1 51.5.000 CHF(%) 7.7 17.2.000 Diabete (%) 24.7 33.1.020 Malattie Neurol. (%) 24.5 35.0.005 Supporto sociale 12.9? 2.6 13.9? 2.7.000 GDS (punteggio) 10.8? 6.5 13.4? 6.8.000 Cacciatore F et al., Giorn Gerontol, 2000

Caratteristiche della popolazione Osservatorio Geriatrico Campano Variabile 65-75 75-84? 85 p Sesso (F) 384 (53.5) 174 (55.8) 56 (72.4).000 Scolarità 3.6? 1.4 3.1? 1.5 3.0? 1.6.000 MMSE (<24) 19.2 24.5 34.4.000 Disabilità (ADL) 4.5 13.9 25.7.000 BPCO (%) 34.5 44.6 37.6.003 CHF /%) 7.1 12.5 12.2.003 Diabete (%) 15.1 15.0 9.9.371 Malattie Neurolog. 11.3 15.2 15.8.041 Supporto sociale 12.6? 2.5 13.9? 2.6 14.8? 2.9.000 GDS (punteggio) 9.8? 6.3 12.2? 6.0 13.1? 6.4.000 Mortalità a 6-anni 16.1 36.6 60.0.000 Cacciatore F et al., Giorn Gerontol, 2000

Mortalità a 6 anni di follow up stratificata per quartili di supporto sociale Osservatorio Geriatrico Campano 50 p < 0.001 for trend 40 Mortalità (%) 30 20 10 0 1 = massimo supporto sociale 1 2 3 4 Quartili di supporto sociale 4 = minimo supporto sociale Cacciatore F et al., Giorn Gerontol, 2000

Ruolo del supporto sociale sulla mortalità a 6 anni di follow-up Osservatorio Geriatrico Campano Riduzione del rischio Aumento del rischio Deficit cognitivo BPCO Disabilità CHF Depressione Diabete Scarsi rapporti sociali Età Malattie neurologiche Sesso femminile Odds ratio 0.75 1.0 1.25 1.50 1.75 2.0 2.25 Cacciatore F et al., Giorn Gerontol, 2000

Condizione economica della popolazione russa nel 1992 61.3% della popolazione vive in condizioni di povertà 23.2% vive in povertà condizioni di estrema Aumento dei poveri di circa 10 volte rispetto al 1989 Crisis in mortality, Health and Nutrition. UNICEF, 1995

Variazioni dei tassi di mortalità e natalità in Russia dal 1989 al 1993 Mortalità infantile + 13% Mortalità 20-39 anni + 66% Mortalità 40-59 anni + 50% Tasso di natalità - 5/1000 Crisis in mortality, Health and Nutrition. UNICEF, 1995

Durata media della vita in Russia 1989 1993 variazione Uomini 64.2 59.0-5.2 anni Donne 74.5 72.7-1.8 anni Crisis in mortality, Health and Nutrition. UNICEF, 1995

Il paradigma di Virchow Le cause delle epidemie, così come si possono attribuire a fattori biologici e fisici, vanno anche ricercate nelle condizioni sociali, politiche ed economiche

Anziani e Società Il nuovo assetto sanitario per l assistenza geriatrica può trovare un razionale nella: realtà demografica? realtà socio-economica? realtà epidemiologica? evidenza dei modelli assistenziali?