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INDAGINE CONGIUNTURALE SULLE PREVISIONI DI ANDAMENTO DELL INDUSTRIA IN LIGURIA NEL PRIMO TRIMESTRE 2016 Il grado di fiducia tra le aziende operanti nel comparto manifatturiero ligure rimane sui livelli registrati nella scorsa rilevazione trimestrale, i quali indicavano un peggioramento rispetto alle precedenti rilevazioni riferite all anno 2015. Gli imprenditori esprimono sensazioni maggiormente prudenti per l inizio dell anno nuovo: il forte ribasso delle materie prime, la rivalutazione del cambio effettivo dell euro (da novembre a gennaio si è apprezzato del 3,6% rispetto a un ampio gruppo di paesi partner) e il rallentamento del commercio mondiale hanno creato una situazione di incertezza. Di questo è un esempio il crollo del prezzo del greggio, che nel concreto favorisce le economie consumatrici quali quella ligure e, più in generale, italiana, e tuttavia non spinge al rialzo la fiducia degli operatori poiché quotazioni tanto basse hanno determinato instabilità nel contesto mondiale, sia accentuando il rischio di deflazione, sia contraendo decisamente la capacità di spesa dei Paesi produttori di petrolio che hanno visto i loro bilanci peggiorare. Inoltre, nonostante l allentamento del credit crunch, l erogazione di prestiti alle imprese rimane selettiva a causa della grande mole di sofferenze, della stretta regolamentare sui requisiti di capitale delle banche e dall entrata in vigore del bail-in, secondo cui le banche in dissesto dovranno essere ricapitalizzate tramite la partecipazione progressiva di azionisti, di obbligazionisti e di correntisti con depositi superiori ai 100 mila euro. Entrando nel merito delle previsioni espresse dalle aziende manifatturiere della Regione, migliorano leggermente le attese circa un aumento dell export: il quadro internazionale infatti, nonostante il rallentamento del commercio, rimane favorevole vista la robusta ripresa negli USA e il moderato

miglioramento in Europa. Segna un progresso anche l indicatore riferito agli ordini totali: nei primi mesi del 2016 infatti è attesa una maggiore spesa da parte delle famiglie italiane, che risentono positivamente delle più favorevoli condizioni di acquisto dei beni durevoli. La fiducia su un aumento della produzione, in miglioramento per tutto il 2015, segna invece un arresto, sebbene l indicatore rimanga in territorio positivo. Il ritmo di crescita della produzione manifatturiera continuerà quindi ad essere molto lento e costellato di rischi al ribasso. Analogamente, anche l indicatore della dinamica a breve termine del fatturato rimane ferma sui precedenti livelli raggiunti: nella scorsa rilevazione infatti si era già assistito a una minore crescita degli ordinativi, il che naturalmente si riflette adesso nell attesa di un minor fatturato. Sull andamento dell occupazione continuerà ad avere un ruolo importante l introduzione degli sgravi contributivi per le assunzioni a tempo indeterminato, operativi da gennaio, e le nuove regole previste dal Jobs Act, entrate in vigore a marzo. Perciò le aziende si attendono un modesto incremento del numero di persone in organico. Nonostante ciò, è bene tenere in considerazione il fatto che parte della disoccupazione scaturita dalle crisi del 2008 e 2010 ha assunto caratteri strutturali, per cui la lenta ricostituzione dei livelli occupazionali precrisi è tutt altro che scontata. Infine, l ancora ampia capacità produttiva inutilizzata e la bassa redditività agiscono da freno all avvio di piani di investimento, così come la già citata estrema selettività del credito (sebbene quest ultimo abbia ormai un costo ai minimi). L acquisto di beni capitali sarà sì incentivato anche da misure di sostegno ad hoc previste nella Legge di stabilità e, dal 2017, dalla netta riduzione dell IRES, tuttavia, ad ora, il basso tasso di accumulazione del capitale agisce molto negativamente sul potenziale di crescita dell economia locale, diminuendo l incorporazione di nuove tecnologie. A livello settoriale gli indicatori sul clima di fiducia nel settore metalmeccanico rimangono su livelli alti e soddisfacenti: tuttavia già nel 2015 non si è trovata corrispondenza tra l ottimismo espresso dagli imprenditori e i dati di consuntivo di fine anno. Permane dunque una dissociazione tra il sentimento di famiglie e

imprese e la realtà dei dati effettivi che già in passato era stata rilevata: al miglioramento del clima di fiducia non si è accompagnato un aumento dell attività produttiva né degli investimenti. Evidentemente il nuovo contesto, determinato dalla crisi, nel quale le aziende del settore operano, condiziona il concetto di attese ottimiste che gli imprenditori avvertono. In pratica, le imprese scontano già, l incertezza e i rischi al ribasso presenti all interno delle previsioni che esprimono, considerando tali fenomeni alla stregua di fattori strutturali. Le industrie alimentari esprimono indicazioni più prudenti rispetto al recente passato: gli indicatori rimangono in territorio positivo, ma ridimensionano la performance registrata nell ultima parte del 2015. Le aziende operanti nel settore della nautica e cantieristica navale continuano ad esprimere indicazioni positive: è il terzo trimestre consecutivo che il clima di fiducia del settore è in miglioramento. Le aziende si aspettano riflessi positivi anche circa l ampliamento degli organici. Previsioni ottimistiche sull andamento dell attività a inizio anno caratterizzano anche il settore della chimica e farmaceutica: per il secondo trimestre consecutivo gli indicatori sono in territorio positivo, eccezion fatta per quello riguardante l occupazione che segna un arretramento significativo. Migliorano le attese sugli scambi con l estero e sulla tenuta dei livelli occupazionale nel comparto dell automazione, elettronica e telecomunicazioni; ordini, fatturato e produzione sono leggermente in peggioramento rispetto ai precedenti tre mesi, ma rimangono ampiamente in territorio positivo. Tra le aspettative nel settore della plastica e gomma trova conferma una sostanziale stabilità del fatturato e delle esportazioni a cui si accompagna un miglioramento delle aspettative circa l aumento della produzione dettato da maggiori ordini. Le previsioni delle aziende operanti nel settore impianti e manutenzione cessano di peggiorare e si assestano su una sostanziale staticità. Meno bene il settore dei materiali da costruzione: gli indicatori segnano il passo, tornando in territorio negativo dopo i progressi della scorsa rilevazione trimestrale. Le previsioni peggiori continuano a riguardare il settore dell edilizia: ordini,

fatturato e occupazione sono previsti in forte calo così come nei recenti precedenti trimestri. Circa il 40% del campione indica una contrazione degli ordinativi nel breve periodo, mente il fatturato è previsto in calo da circa il 30% degli intervistati. Non si ferma, anzi prosegue, la contrazione di posti di lavoro: il 38% delle aziende ne prevede una riduzione. A livello territoriale, il clima di fiducia migliora significativamente nella Provincia di La Spezia: nel giro dei due ultimi trimestri le previsioni delle aziende locali sono passate da fortemente negative a più ottimiste, in particolar modo relativamente alla dinamica degli ordini e delle esportazioni. Tuttavia, dato l elevato numero di aziende che giudica l attività produttiva ancora troppo stazionaria è necessario che tali attese siano confermate dai consuntivi reali per poter reputare il territorio spezzino in ripresa. Analogamente gli indicatori relativi alla provincia di Imperia migliorano: produzione, fatturato e ordini sono attesi in crescita, mentre rallenta l export. Con riferimento all occupazione non sono previste significative inversioni di tendenza nei primi mesi dell anno e gli organici rimarranno stabili. Al contrario, le aziende del savonese non riescono a riemergere dal pessimismo che le contraddistingue da fine 2015: anche l indicatore sull export (l unico sinora in area di espansione) ha segnato il passo, regredendo sino al punto di parità. Le attese sull andamento occupazionale accentuano i cali registrati sinora, tanto che un quarto delle aziende intervistate prevede una riduzione degli organici Le aziende operanti nella Città Metropolitana di Genova esprimono previsioni positive, nel complesso in linea con le indagini riferite alla seconda metà del 2015: il dato relativo al fatturato flette leggermente, ma continua a indicare una futura e sicura crescita. Meno forte sarà invece l aumento della produzione e degli ordinativi, sebbene gli indicatori rimangano positivi. Migliorano nettamente le aspettative circa l occupazione e soprattutto sulla capacità ad esportare da parte delle aziende manifatturiere.

Ottimisti % Pessimisti % Saldo Produzione 28,6 16,3 +12,3 Fatturato 34,7 14,3 +20,4 Ordini 30,6 17,3 +13,3 Esportazioni* 26,9 12,8 +14,1 Occupazione 11,2 10,2 +1 Intende investire per: ampliamenti 14,3% sostituzioni 30,6% Dati definitivi relativi a 98 imprese manifatturiere *dato relativo a 78 imprese manifatturiere esportatrici Saldi per suddivisione territoriale Provincia IMPERIA Provincia SAVONA Provincia GENOVA GE - TIGULLIO Provincia La SPEZIA Produzione +75-12,5 +15,5 = +25 Fatturato +50-16,7 +36,2 +37,5 +8,3 Ordini +50-12,5 +15,5 = +41,7 Esportazioni* = = +13,7 +14,3 +40 Occupazione = -25 +10,3 = +8,3 *dato relativo a imprese manifatturiere esportatrici GF, GC 16.02.2016

SCHEDA TECNICA Nel primo trimestre dell anno l andamento della produzione è previsto in crescita dal 28,6% del campione, percentuale in riduzione di 3 punti percentuali rispetto alla scorsa rilevazione. Nonostante ciò il saldo finale rimane invariato, poiché la percentuale di aziende che si esprime negativamente circa una ripresa dell attività è passa dal 19,2% al 16,3%. Flette leggermente il saldo riguardante il fatturato, attestatosi a +20,4 rispetto al +20,8 della scorsa rilevazione. Tale riduzione è da attribuire ad una diminuzione della percentuale di ottimisti (da 40% a 34,7%), compensata solo in parte dal contestuale calo di quanti si sono dichiarati pessimisti (-4,9 punti percentuali). L indicatore degli ordini segna un incremento, passando da +10,8 e portandosi a +13,3. La percentuale di aziende che ne prevede una diminuzione scende di 6,5 punti percentuali, a fronte di una contestuale (ma più contenuta) riduzione del numero di ottimiste, che passa dal 34,6% al 30,6%. Le attese sull export accelerano, sebbene le imprese esportatrici che ne attendono una diminuzione aumentino di 2,2 punti percentuali: infatti, a fronte di ciò, si assiste a un maggior incremento (+6,7 punti percentuali) del numero di quanti prevedono un espansione dei traffici commerciali internazionali. Il saldo finale passa quindi da +9,6 a +14,1. Nel breve periodo l andamento dell occupazione non si scosterà dal trend degli ultimi nove mesi: il saldo rimane stazionario nella banda di oscillazione tra -1 e 1 e si attesta proprio sull estremo positivo; il numero di imprese che hanno in programma di ampliare gli organici scende da 13,8% all 11,2%, ma le aziende che costrette a una riduzione diminuiscono di circa 3 punti percentuali, facendo sì che il saldo finale migliori moderatamente (+0,2). Nei primi tre mesi dell anno le aziende che dichiarano di avere in cantiere interventi di ampliamento della capacità produttiva scendono al 14,3% delle intervistate, in diminuzione rispetto al precedente 15,4%. In aumento il numero di quante investirà per semplice sostituzione (dal 28,5% al 30,6%).