Gabriele Bardasi Arpa Emilia-Romagna - Direzione Tecnica

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Transcript:

WORKSHOP Roma 8 e 9 maggio 2014 Il trattamento e la gestione dei fanghi di depurazione: stato dell arte, normativa e innovazione Gabriele Bardasi Arpa Emilia-Romagna -

Fanghi primari La linea fanghi Fanghi secondari Pre-ispessimento Stabilizzazione aerobica o anaerobica Post-ispessimento condizionamento Disidratazione meccanica Fanghi allo smaltimento

Smaltimento finale dei fanghi in Emilia-Romagna In Emilia-Romagna i metodi normalmente utilizzati per lo smaltimento finale dei fanghi prodotti sono: Spandimento in agricoltura; Deposito in discarica; Incenerimento; Trasporto a centri specializzati nel compostaggio. D.Lgs 99/92 D.Lgs 152/2006 (e sue modifiche) DM 27 settembre 2010

D. Lgs. 99/92 Ai sensi dell art. 3 Condizioni per l utilizzazione, i fanghi di depurazione possono trovare utilizzo in agricoltura nel rispetto delle seguenti condizioni: Devono essere stati sottoposti a trattamento (ossia a stabilizzazione per contenere/eliminare i possibili effetti igienico sanitari); Devono essere idonei a produrre un effetto concimante e/o ammendante e correttivo del terreno; Non devono contenere sostanze tossiche e nocive e/o persistenti, e/o bioaccumulabili in concentrazioni dannose per il terreno, per le colture, per gli animali, per l uomo e per l ambiente in generale.

D. Lgs. 99/92 - Autorizzazione all utilizzazione dei fanghi in Articolo 9: agricoltura Per poter utilizzare in attività agricole proprie o di terzi, i fanghi si deve: ottenere l autorizzazione dalla Regione; notificare, con almeno 10 giorni di anticipo, alla Regione, alla Provincia ed al Comune di competenza, l inizio delle operazioni di utilizzazione dei fanghi.

D. Lgs. 99/92 Articolo 10 Analisi di terreno: l utilizzatore dei fanghi è tenuto ad effettuare analisi preventive dei terreni secondo lo schema riportato in Allegato II A; Articolo 11 - Analisi dei fanghi: i fanghi prodotti presso gli impianti di depurazione devono essere analizzati ogni volta che intervengano dei cambiamenti sostanziali nella qualità delle acque trattate e comunque ogni tre mesi per gli impianti di potenzialità superiore a 100.000 A.E., ogni 6 mesi per gli impianti di potenzialità inferiore a 100.000 A.E. Nel caso di impianti esclusivamente civili, con capacità inferiore a 5.000 A.E., si procederà ad almeno un analisi all anno.

D. Lgs. 99/92 - Allegato IA Valori massimi di concentrazione di metalli pesanti nei suoli agricoli destinati all utilizzazione dei fanghi di depurazione Parametro Valore limite (mg/kg S.S.) Cadmio 1,5 Mercurio 1 Nichel 75 Piombo 100 Rame 100 Zinco 300

D. Lgs. 99/92 - Allegato IIA Le analisi dei terreni devono vertere sui seguenti parametri: ph, C.S.C., cadmio, mercurio, nichel, piombo, rame, zinco. Campionamento: per superfici omogeneee inferiori od uguali a cinque ettari viene preparato un campione medio ricavato dalla mescolanza di almeno 5 prelievi per ettaro. Nel caso di particolare disomogeneità del terreno può essere richiesto un maggior numero di campioni rispetto a quanto indicato.

D. Lgs. 99/92 - Allegato IB Valori massimi di concentrazione di metalli pesanti nei fanghi destinati all utilizzazione in agricoltura Parametro Valore limite (mg/kg S.S.) Cadmio 20 Mercurio 10 Nichel 300 Piombo 750 Rame 1000 Zinco 2500

D. Lgs. 99/92 - Allegato IB Caratteristiche agronomiche e microbiologiche nei fanghi destinabili all utilizzazione in agricoltura Parametro Limite Carbonio organico % S.S. (min.) 20 Fosforo tot. (P) % S.S. (min.) 0,4 Azoto tot. % S.S. (min.) 1,5 Salmonelle MPN/g S.S. (max.) 10 3

Disposizioni regionali in materia di disciplina dell utilizzo dei fanghi in agricoltura L.R. 15/97: delega delle funzioni autorizzative alle Province; Circolare esplicativa del 16 ottobre 1997 del Direttore Generale Agricoltura: Esplicitazione di alcuni criteri autorizzativi Flusso informativo verso la Regione; Deliberazione GR n. 736/96 e 1142/97: Riproposizione delle zone di divieto e dei limiti di azoto delle Zone Vulnerabili ai nitrati da fonte agricola del Comparto Zootecnico Del CR 570/97

Disposizioni regionali in materia di disciplina dell utilizzo dei fanghi in agricoltura Deliberazione GR 30 dicembre 2004 n. 2773 Primi indirizzi alle Province per la gestione e l autorizzazione all uso dei fanghi di depurazione in agricoltura ; Deliberazione GR 14/02/2005 n. 285 che rappresenta rettifica alla deliberazione 2773/2004;

Disposizioni regionali in materia di disciplina dell utilizzo dei fanghi in agricoltura Determinazione del Direttore Generale Ambiente e Difesa della Costa n. 11046 del 29/07/2005: Orientamenti tecnici inerenti le metodiche di analisi dei fanghi di depurazione utilizzati in agricoltura di cui alla delibera GR 2773/2004, come modificata dalla DGR n.285/2005 ; Determinazione del Direttore Generale Ambiente e Difesa della Costa n. 11047 del 29/07/2005: Orientamenti applicativi della fase transitoria e quesiti interpretativi in materia di utilizzo in agricoltura dei fanghi di depurazione di cui alla delibera GR 2773/2004, come modificata dalla DGR n.285/2005 ;

Disposizioni regionali in materia di disciplina dell utilizzo dei fanghi in agricoltura DGR 7 novembre 2005 n. 1801: Integrazione delle disposizioni in materia di gestione dei fanghi in agricoltura DGR 550/2007: Programma di approfondimento delle caratteristiche di qualità dei fanghi di depurazione utilizzati in agricoltura (Toluene e Idrocarburi pesanti)

Disposizioni regionali in materia di disciplina dell utilizzo dei fanghi in agricoltura DGR 297/2009: Adeguamenti e misure semplificative delle disposizioni in materia di gestione dei fanghi di depurazione in agricoltura (esclusione del parametro LAS e introduzione valori soglia per Toluene e Idrocarburi pesanti)

Obiettivi delle disposizioni regionali Prevenire possibili fenomeni di contaminazione del suolo e dell ambiente ed evitare effetti dannosi sull uomo, sugli animali e sulla vegetazione, favorendo allo stesso tempo la corretta utilizzazione dei fanghi; introdurre disposizioni in merito a: modalità del sistema autorizzativo; condizioni di utilizzo dei fanghi in relazione alla loro composizione, alle modalità di trattamento, alle caratteristiche dei suoli e alle dosi applicabili; strumenti per garantirne la corretta utilizzazione agronomica sulla base delle colture praticate nonché le ulteriori limitazioni e divieti di utilizzo

Principali elementi di cambiamento introdotti Massima responsabilizzazione del produttore del fango nella fase iniziale di caratterizzazione preventiva; Caratterizzazione analitica del fango al fine di valutarne il livello di pericolosità, analizzando parametri aggiuntivi; Divieto di utilizzo di alcune tipologie di fanghi (ad es. fanghi dal trattamento di scarichi industriali); Obbligo a carico del soggetto utilizzatore di disporre di sistemi di stoccaggio, di capacità adeguata e organizzati in lotti funzionali; Caratterizzazione analitica di ogni partita omogenea prima dell utilizzo; Obbligo di predisporre, in sede di richiesta di autorizzazione, un Piano di Distribuzione contenente: quantitativi, tempi, colture e modalità per parcella di terreno; Obbligo a carico del soggetto utilizzatore di effettuare specifiche analisi dei suoli, prima della scadenza dell autorizzazione Obbligo di turnazione degli appezzamenti di terreno (messa a riposo), secondo le modalità riportate

Divieti Periodo di divieto: dal 1 novembre a fine febbraio. La Provincia può derogare per fanghi palabili in presenza di particolari caratteristiche agro-pedologiche dei suoli e di favorevoli condizioni meteo; Divieto d utilizzo per: Fanghi tal quali da vasche settiche/biologiche, Imhoff adibite al trattamento delle acque reflue domestiche da case sparse; Fanghi di depurazione derivanti dal trattamento delle acque reflue industriali; Fanghi di depurazione prodotti da impianti di depurazione di acque di scarico, autorizzati al trattamento di rifiuti. Escluse le sezioni di pretrattamento degli impianti delle acque reflue urbane adeguati al D. Lgs. 367/2003 (Allegato B 5).

Delibera GR 1801/2005. Impianti di depurazione con trattamento rifiuti Impianti di depurazione di acque reflue industriali (comparto agroalimentare). Superamento del divieto all utilizzo dei fanghi in agricoltura alle seguenti condizioni: I rifiuti provengano dai produttori primari e non dai centri di gestione di rifiuti; I rifiuti siano compresi nella lista positiva della delibera 1801/2005 (tabella 1); I rifiuti diversi dalla lista positiva provengano da settori dell Allegato 2 DGR 2773/2004; e che si sia acquisita la caratterizzazione di base, la quale non evidenzi l utilizzo di sostanze pericolose; Siano adottate le prescrizioni introdotte dalla direttiva reg. 1053/2003 (pretrattamenti, stoccaggi, ecc ); Sia stata eseguita la procedura di omologa (caratterizzazione qualitativa) dei rifiuti conferiti, da parte del gestore dell impianto, e siano effettuati i controlli periodici.

Tabella 1 - Delibera GR 1801/2005 TABELLA 1 - LISTA POSITIVA DEI RIFIUTI TRATTABILI IN IMPIANTI DI DEPURAZIONE DELLE ACQUE DI SCARICO SENZA PRECLUDERE L'USO DEI FANGHI IN AGRICOLTURA 02 01 - Rifiuti prodotti da agricoltura, orticoltura, selvicoltura, acquacoltura, caccia e pesca 02 01 01 - Fanghi da operazioni di lavaggio e pulizia 02 01 06 - Feci animali, urine e letame, etc 02 02 - Rifiuti della preparazione e del trattamento di carne, pesce ed altri alimenti di origine animale 02 02 01 - Fanghi da operazioni di lavaggio e pulizia 02 02 03 - Scarti inutilizzabili per il consumo o la trasformazione 02 02 04 Fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti 02 03 - Rifiuti della preparazione e del trattamento di frutta, vegetali, cereali, oli alimentari, cacao, caffè, tè e tabacco; della produzione di conserve alimentari; della produzione di lievito ed estratto di lievito; della preparazione e fermentazione di melassa 02 03 01 - Fanghi prodotti da operazioni di lavaggio, pulizia, sbucciatura, centrifugazione e separazione di componenti 02 03 04 - Scarti inutilizzabili per il consumo o la trasformazione 02 03 05 - Fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti 02 04 - Rifiuti prodotti dalla raffinazione dello zucchero 02 04 03 - Fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti 02 05 - Rifiuti dell'industria lattiero-casearia 02 05 01 - Scarti inutilizzabili per il consumo o la trasformazione 02 05 02 - Fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti 02 06 Rifiuti dell industria dolciaria e della panificazione 02 06 01 - Scarti inutilizzabili per il consumo o la trasformazione 02 06 03 - Fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti 02 07 - Rifiuti della preparazione di bevande alcoliche ed analcoliche (tranne caffè, tè e cacao) 02 07 01 - Rifiuti prodotti dalle operazioni di lavaggio, pulizia e macinazione della materia prima 02 07 02 - Rifiuti prodotti dalla distillazione di bevande alcoliche 02 07 03 - Rifiuti prodotti dai trattamenti chimici 02 07 04 - Scarti inutilizzabili per il consumo o la trasformazione 02 07 05 - Fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti

Allegato 2 - Delibera GR 2773/2004 Settori / Attività produttive con produzione di fanghi potenzialmente idonei per essere destinati all utilizzo in agricoltura Preparazione e trattamento di carne, pesce ed altri alimenti di origine animale, ferme restando le vigenti norme relative ai sottoprodotti di origine animale non destinati al consumo umano di cui al Regolamento CE/1774/2002 (codice CER 02 02 04) preparazione e trattamento di frutta, verdura, cereali, oli alimentari, cacao, caffè, tè e tabacco; dalla produzione di conserve alimentari; dalla produzione di lievito ed estratto di lievito; dalla preparazione e fermentazione della melassa (codice CER 02 03 05) raffinazione dello zucchero (codice CER 02 04 03) industria lattiero - casearia (codice CER 02 05 02) industria dolciaria e della panificazione (codice CER 02 06 03) produzione di bevande alcoliche ed analcoliche (tranne caffè, tè e cacao) (codice CER 02 07 05) produzione e lavorazione di polpa, carta e cartone (codice CER 03 03 11). depurazione biologica degli effluenti di allevamento zootecnico (codice CER 19 08 99 con la dicitura fanghi prodotti dal trattamento in loco degli effluenti di allevamento zootecnico ) Tale elenco è aggiornato entro un anno dall'emanazione

Delibera GR 1801/2005. Impianti di depurazione con trattamento rifiuti Impianti delle acque reflue urbane del Servizio Idrico Integrato: Valgono le stesse indicazioni riportate nella slide precedente; Nel caso che la caratterizzazione di base evidenzi la presenza di sostanze pericolose in concentrazione >20 volte gli SQA del Decreto 367/2003 occorre effettuare dei trattamenti dedicati.

D. Lgs. 152/06 Art. 110 comma 2 (trattamento di rifiuti presso gli impianti di trattamento delle acque reflue urbane) In deroga al comma 1, l autorità competente, d intesa con l Autorità d ambito, in relazione a particolari esigenze e nei limiti della capacità residua di trattamento, autorizza il gestore del servizio idrico integrato a smaltire nell impianto di trattamento di acque reflue urbane rifiuti liquidi, limitatamente alle tipologie compatibili con il processo di depurazione. L attività di cui ai commi 2 e 3 può essere consentita purchè non sia compromesso il possibile riutilizzo delle acque reflue e dei fanghi.

D. Lgs. 152/06 Art. 110 comma 3(trattamento di rifiuti presso gli impianti di trattamento delle acque reflue urbane) Il gestore del servizio idrico integrato, previa comunicazione all autorità competente ai sensi dell art.124, è comunque autorizzato ad accettare in impianti con caratteristiche e capacità depurative adeguate, che rispettino i valori limite di cui all articolo 101, commi 1 e 2, i seguenti rifiuti e materiali, purchè provenienti dal proprio Ambito territoriale ottimale oppure da altro Ambito sprovvisto di impianti adeguati: a)rifiuti costituiti da acque reflue che rispettino i valori limite stabiliti per lo scarico in fognatura; b)rifiuti costituiti dal materiale proveniente dalla manutenzione ordinaria di sistemi di trattamento di acque reflue domestiche previste ai sensi dell articolo 100, comma 3; c)materiali derivanti dalla manutenzione ordinaria della rete fognaria nonché quelli derivanti da altri impianti di trattamento delle acque reflue urbane, nei quali l ulteriore trattamento dei medesimi non risulti realizzabile tecnicamente e/o economicamente. L attività di cui ai commi 2 e 3 può essere consentita purchè non sia compromesso il possibile riutilizzo delle acque reflue e dei fanghi.

Stoccaggio dei fanghi Gli stoccaggi vanno predisposti in relazione allo stato fisico dei fanghi e alle modalità di utilizzazione; Devono essere impermeabili e devono evitare l inquinamento del suolo e delle acque; La copertura per proteggere il fango dalle precipitazioni con la DGR 1801/2005 è divenuta a discrezione; È vietato l utilizzo di lagoni in terra battuta; I sistemi di stoccaggio sono autorizzati come R13 (Recupero)

Stoccaggio dei fanghi (segue) Disponibilità sistemi di stoccaggio (presso unità propria impianto di produzione presso terzi) di capacità pari ad almeno 1/3 della quantità annua portata a recupero; Gli stoccaggi devono essere articolati per lotti. La permanenza massima dei fanghi è di 1 anno

Richiesta di autorizzazione Relazione tecnica generale Tipologia dei fanghi (natura, provenienza, tipologia acque reflue trattate, caratterizzazione analitica); Impianto di stoccaggio (ubicazione, cartografia, lotti funzionali, stima quantitativi movimentati per anno, autorizzazione, dichiarazione atto di notorietà per disponibilità stoccaggio) Piano di distribuzione dei fanghi Documento che definisce, in sede di richiesta di autorizzazione, i quantitativi, per singola parcella di terreno, i tempi e le modalità di apporto dei fanghi, in funzione delle caratteristiche dei terreni e delle tipologie delle colture che seguiranno; Il documento deve essere conforme ai criteri indicati nell Allegato 5 DGR 2773/2004; Analisi dei terreni interessati dall utilizzo dei fanghi, secondo quanto previsto nell Allegato 3.

Caratterizzazione preventiva dei fanghi Fanghi da acque reflue urbane fanghi da Settori produttivi idonei per almeno 6 mesi Frequenza campioni: 1,5 mesi (Impianti > 50.000 AE), 3 mesi (Impianti < 50.000 AE), 6 mesi (Impianti < 5.000 AE) Numero campioni: rispettivamente 4-2-1 campioni medi costituiti da 3 campioni elementari (Tab. 1 Allegato 4 DGR 285/2005) Grado di stabilizzazione (Allegato 1 2773/2004): abbattimento minimo delle sostanze sospese volatili effettivamente presenti (S.S.V.) per almeno il 35 45 %, oppure un età del fango superiore a 30 giorni.

Caratterizzazione preventiva dei fanghi Valori limite di conformità Tabella A - Caratteristiche chimico - fisiche e microbiologiche Tabella A 1 Caratteristiche chimico - fisiche Parametro Valore di riferimento PH ph Sostanza secca (residuo secco a 105ºC) Residuo secco a 600ºC Salinità (meq/100gr) Indice SAR (da ricercare se il valore della salinità è > 50) <20 Grado di umificazione DH >60% Tabella A 2 - Metalli e non metalli Cadmio Cromo totale Mercurio Nichel Piombo Rame Zinco Arsenico Parametro Valore Limite < 20 mg/kg ss < 1000 mg/kg ss < 10 mg/kg ss < 300 mg/kg ss < 750 mg/kg ss < 1000 mg/kg ss < 2500 mg/kg ss < 10 mg/kg ss Tabella A 3 - Parametri agronomici Carbonio organico Azoto totale Fosforo totale Parametro Valore Limite > 20 %ss > 1.5 %ss > 0.4 %ss Tabella A 4 - Caratteristiche microbiologiche Salmonelle Parametro Valore Limite < 1000 MPN/g di ss

Caratterizzazione preventiva dei fanghi Valori limite di conformità Tabella B Composti / sostanze organiche persistenti Composti organici Valori limite (mg/kg SS) AOX 1 500 LAS 2 2600 DEHP 3 100 NPE 4 50 PAH 5 6 PCB 6 0,8 Diossine/Furani Valori limite (ng TE/kg SS) PCDD 7 /PCDF 8 100 1 Sommatoria dei composti organici alogenati considerando almeno i seguenti: lindano, endosulfan, tricloroetilene, tetracloroetilene, clorobenzeni; 2 Alchilbenzensolfonato lineare; 3 Di(2-esil)ftalato; 4 Comprende nonilfenolo e nonilfenolo etossilato con 1 o 2 gruppi etossi; 5 Sommatoria dei seguenti idrocarburi policiclici aromatici: acenaftene, fenantrene, fluorene, fluorantene, pirene, benzo(b+j+k)fluorantene, benzo(a)pirene, benzo(g,h,i)perilene, indeno(1,2,3-c,d)pirene; 6 Sommatoria dei componenti dei policlorobifenili numeri 28, 52, 101, 118, 138, 153, 180; 7 Policlorodibenzodiossine; 8 Policlorodibenzofurani

Richiesta di autorizzazione (segue) Consenso allo spandimento da parte di chi ha il diritto d uso ad esercitare l attività agricola sui terreni interessati; Titolo di disponibilità dei terreni; Stralcio planimetrico della C.T.R. (1:25.000 / 1:10.000) Relazione tecnica impianto/i di depurazione Descrizione processo/schema a blocchi/portata acque reflue industriali e tipologie attività. Estremi autorizzazione allo scarico D. Lgs. 152/99; Descrizione livello di trattamento fanghi, quantitativi annualmente prodotti e quantitativi destinati in agricoltura; Dichiarazione che sussistono le condizioni dell articolo 3-1 del D. Lgs. N. 99/92

Notifica di spandimento I dati (tipo di fango, quantitativo, analisi) fanno riferimento al lotto in uso del sistema di stoccaggio; Quantitativi totali, azoto totale apportato per ha e per anno, secondo i limiti massimi per coltura fissati dalla tabella 2 dell Allegato 5 (2773/2004) e secondo il piano di distribuzione autorizzato; Nelle zone vulnerabili il limite di N/ha/anno è di 170 kg, fatti salvi i limiti inferiori per coltura; La validità della notifica è di 6 mesi; Deve essere prodotta una comunicazione alla Provincia e al Servizio Territoriale ARPA, a mezzo fax, 2 giorni lavorativi prima dell inizio delle operazioni di spandimento, che indichi: Le date in cui si procederà alle operazioni di utilizzo I dati identificativi dei terreni ove avverrà lo spandimento La ditta che esegue le operazioni, i quantitativi di fanghi interessati.

Integrazioni DGR 1801/2005 Adeguamento dei sistemi di stoccaggio I programmi di adeguamento definiti dai soggetti utilizzatori in attuazione della DGR 2773/2004 sono completati entro 36 mesi dalla data di entrata in vigore della DGR 1801/2005; Le Province in fase di autorizzazione definiscono specifiche prescrizioni per l attuazione del programma e individuano le fasi di monitoraggio del percorso di adeguamento

Integrazioni DGR 1801/2005 Fanghi comparto agro-alimentare Le semplificazioni si attuano nel caso in cui vi sia coincidenza fra produttore e soggetto utilizzatore Stabilimenti agro-alimentari ad attività continuativa o ad attività periodica che coinvolge comunque i mesi invernali dove vi è il divieto: la capacità di stoccaggio resta pari ad 1/3; Stabilimenti agro-alimentari ad attività periodica, diversi da quelli descritti al punto precedente, con produzione ed estrazione periodica di fanghi di depurazione: la capacità di stoccaggio di cui disporre deve essere pari alla produzione media mensile di fanghi, considerato il periodo complessivo di lavorazione; Stabilimenti agro-alimentari ad attività stagionale con produzione ed estrazione stagionale di fanghi di depurazione: in virtù della coincidenza del periodo di produzione con quello di utilizzo si prevede la totale esenzione dagli obblighi di stoccaggio Lavorazione del solo pomodoro. In condizioni meteo non compatibili con la buona pratica agricola, si va allo smaltimento; Per il comparto del pomodoro: grado di stabilizzazione valutato in ragione della % di SSV presenti nel fango da destinare all utilizzazione agronomica; Garanzie finanziarie: modifica DGR 1991/2003. Fanghi non agroalimentari 70 Euro/t; fanghi agro-alimentari 40 Euro/t

D. Lgs. 152/06 Art. 127(fanghi derivanti dal trattamento delle acque reflue urbane) Ferma restando la disciplina di cui al decreto legislativo 27 gennaio 1992, n. 99, i fanghi derivanti dal trattamento delle acque reflue sono sottoposti alla disciplina dei rifiuti, ove applicabile. I fanghi devono essere riutilizzati ogni qualvolta il loro reimpiego risulti appropriato.

Impianti di trattamento delle acque reflue urbane presenti in Emilia-Romagna per classe di consistenza dell agglomerato e per Provincia Provincia\classe 0-1.999 2.000-10.001-15.001- >100.000 Totale 10.000 15.000 100.000 (n ) (n ) (n ) (n ) (n ) (n ) Piacenza 466 18 3 2 0 489 Parma 408 26 0 8 2 444 Reggio-Emilia 206 13 1 5 1 226 Modena 303 36 6 7 1 353 Bologna 189 28 5 8 1 231 Ferrara 94 22 1 1 2 120 Ravenna 33 7 0 7 3 50 Forlì-Cesena 139 3 1 4 2 149 Rimini 92 2 0 4 2 100 Totale 1930 155 17 46 14 2162

Impianti di trattamento delle acque reflue urbane presenti in Emilia-Romagna. Potenzialità di progetto per classe di consistenza dell agglomerato e per Provincia Provincia\classe 0-1.999 2.000-10.001-15.001- >100.000 Totale 10.000 15.000 100.000 (AE) (AE) (AE) (AE) (AE) (AE) Piacenza 84.585 101.985 51.000 184.833 0 422.403 Parma 74.664 169.370 0 223.000 298.000 765.034 Reggio-Emilia 80.980 82.700 20.000 288.000 280.000 751.680 Modena 75.757 174.553 66.500 407.000 500.000 1.223.810 Bologna 88.990 190.700 71.700 241.000 900.000 1.492.390 Ferrara 76.338 176.150 18.000 25.000 420.000 715.488 Ravenna 11.450 49.700 0 405.000 710.000 1.176.150 Forlì-Cesena 39.510 22.000 20.400 452.500 260.000 794.410 Rimini 15.514 19.000 0 420.000 490.000 944.514 Totale 547.788 986.158 247.600 2.646.333 3.858.000 8.285.879

Ubicazione degli impianti di trattamento delle acque reflue urbane di potenzialità > 10.000 AE

N. di impianti di trattamento > 10.000 AE dotati di trattamenti specifici per la rimozione dell azoto

N. di impianti di trattamento > 10.000 AE dotati di trattamenti specifici per la rimozione del fosforo

Unità presenti nella linea fanghi degli impianti di trattamento delle acque reflue urbane di potenzialità > 10.000 AE Provincia N impianti Preispessimento Digestione aerobica Digestione anaerobica Postispessimento Condizionamento chimico (n ) (n ) (n ) (n ) (n ) (n ) Piacenza 3 2 1 1 1 2 Parma 12 7 3 7 10 4 Reggio 7 3 4 3 7 1 Modena 11 4 9 2 10 2 Bologna 12 3 9 2 11 3 Ferrara 8 6 6 2 7 3 Ravenna 12 9 3 5 8 8 Forlì - Cesena 5 3 2 3 4 4 Rimini 7 4 1 4 5 1 Totale 77 41 38 29 63 28

Processo di disidratazione dei fanghi Ai fini di agevolare lo smaltimento dei fanghi e di contenerne i costi, la concentrazione in solidi del fango deve essere almeno pari al 15-20%. Ciò è possibile attraverso i seguenti processi: Disidratazione naturale Letti di essiccamento (in fase di abbandono, ora solitamente utilizzati per i casi di emergenza). Disidratazione meccanica Filtrazione: Filtro a vuoto; Nastropressa; Filtropressa. Centrifugazione: Centrifuga. Trattamenti termici Essiccamento Incenerimento

Impianti analizzati filtropresse nastropresse centrifughe letti di essicamento essicamento termico senza disidratazione Numero degli impianti, aventi potenzialità > 10.000 AE, per sistema di disidratazione utilizzato Provincia (n ) (n ) (n ) (n ) (n ) (n ) (n ) Piacenza 5 0 1 1 3 0 2 Parma 10 3 4 5 9 0 1 Reggio Emilia 7 1 4 3 7 0 0 Modena 13 1 2 5 3 0 2 Bologna 30 1 2 14 14 0 0 Ferrara 4 0 2 8 9 0 0 Ravenna 10 1 6 4 5 0 1 Forlì-Cesena 5 0 5 1 2 0 0 Rimini 6 0 2 2 2 0 2 Totale complessivo 90 7 28 43 54 0 8

Quantitativi di fanghi prodotti dal trattamento delle acque reflue urbane (t/y ss) per il periodo 2010-2012 Nome provincia 2010 2011 2012 (t/y ss) (%) (t/y ss) (%) (t/y ss) (%) Piacenza 1.960 3,5 2.495 4,3 1.938 3,4 Parma 6.356 11,2 6.742 11,6 6.439 11,4 Reggio Emilia 7.286 12,9 7.051 12,1 6.830 12,1 Modena 9.190 16,2 9.968 17,1 8.102 14,4 Bologna 8.227 14,5 9.756 16,7 11.076 19,7 Ferrara 2.930 5,2 2.918 5,0 2.270 4,0 Ravenna 8.458 14,9 7.621 13,1 8.483 15,1 Forlì - Cesena 6.549 11,6 6.012 10,3 5.405 9,6 Rimini 5.659 10,0 5.713 9,8 5.694 10,1 Totale 56.615 100,0 58.274 100,0 56.237 100,0

Quantitativi di fanghi prodotti dal trattamento delle acque reflue urbane (t/y ss) in Emilia-Romagna nel periodo 2004-2012 Anno 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 RER Fanghi di depurazione prodotti Codice CER 19 08 05 (t/anno sost secca) 75.200 66.480 68.703 61.692 61.539 57.297 56.615 58.274 56.237

Forme di smaltimento in ER dei fanghi di depurazione urbani Codice CER 19 08 05. Valori % nel periodo 2004-2012 Agricoltura Compostaggio Discarica Incenerimento Altro ($) (%) (%) (%) (%) (%) Anno 2004 59 9 22 8 2 Anno 2005 24 7 54 11 4 Anno 2007 20 6 46 14 14 Anno 2008 18 18 41 13 10 Anno 2009 15 17 45 14 9 Anno 2010 19 17 31 16 17 Anno 2011 21 20 30 15 14 Anno 2012 21 22 26 18 13 ($) recupero presso cementifici e impianti di condizionamento sperimentali. Solo per le annualità 2004, 2005 e 2007 destinati fuori regione.

Destinazione fanghi di depurazione in Italia e in Europa (valore in giallo). Fonte: Commissione Europea, UWWTD 2011, anno di riferimento 2009) DISCARICA: 44% 12% INCENERIMENTO: 3% 16% COMPOSTAGGIO: 9% 10% AGRICOLTURA: 30% 55% ALTRO: 13% 7%

Stima destinazione fanghi di depurazione in Europa (Commissione Europea, anno di riferimento 2009)

Quantitativi di fanghi di depurazione utilizzati in agricoltura in Emilia-Romagna (urbani e agroalimentari). Periodo 2004-2012 Fanghi utilizzati (t/anno sost secca) Superficie terreni interessata (ha) Anno 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 54.135 41.659 34.495 38.525 40.908 51.553 53.744 51.036 37.751 9.938 6.838 7.131 8.480 11.993 10.387 10.833 10.148 8.832 Nel 2012 il 74% dei fanghi destinati in agricoltura in RER è costituito da fanghi agroalimentari. I fanghi del comparto agroalimentare derivano dal trattamento in loco degli effluenti (Codici CER 02 02 04, 02 03 05, 02 05 02, 02 07 05, 19 08 99) prodotti dalle aziende ubicate in territorio regionale.

Incidenza percentuale dei fanghi da attività agroalimentari nel periodo 2008-2012 2008 2009 2010 2011 2012 (%) (%) (%) (%) (%) Piacenza 100 100 100 100 100 Parma 88 75 73 79 82 Reggio Emilia 35 29 27 25 23 Modena 50 42 37 38 31 Bologna 98 99 100 79 44 Ferrara 20 82 77 84 87 Ravenna 69 89 91 94 94 Forlì-Cesena 100 100 100 100 100 Rimini 100 0 0 0 0 Totale 58 80 78 78 74

Caratteristiche qualitative dei fanghi di depurazione utilizzati in agricoltura, in Emilia-Romagna Flusso informativo Direttiva 86/278/CEE D. Lgs. 99/92 Parametro / anno 2010 2011 2012 Limite Media Media Dev std Percentile ($) Media Dev std Percentile ($) (mg/kg SS) (mg/kg SS) (mg/kg SS) (mg/kg SS) (mg/kg SS) (mg/kg SS) (mg/kg SS) (mg/kg SS) METALLI Cadmio 1,1 0,8 0,75 1,00 0,71 0,58 1,00 20 Rame 238,4 192,8 152,40 277,00 207,33 155,70 260,00 1.000 Nichel 41,9 42,5 26,42 63,14 39,93 25,69 60,19 300 Piombo 29,0 20,0 21,26 36,08 22,15 20,77 39,00 750 Zinco 442,6 314,6 308,69 527,80 355,84 377,43 538,50 2.500 Mercurio 0,5 0,4 0,64 0,70 0,35 0,53 0,52 10 Cromo (+) 59,7 59,0 42,36 88,39 58,01 40,43 85,10 1.000 Arsenico (+) 3,2 4,00 2,81 7,23 4,18 2,65 7,03 10 ELEMENTI (%SS) (%SS) (%SS) (%SS) (%SS) (%SS) (%SS) (%SS) Carbonio organico 27,8 27,05 10,74 14,48 27,32 10,47 15,51 Min 20 Azoto totale 3,2 3,1 1,56 1,69 3,26 1,63 1,79 Min 1,5 Fosforo totale 1,5 1,4 1,01 0,45 1,41 0,95 0,43 Min 0,4 (+) parametri aggiuntivi previsti nella DGR 2773/2004 rispetto al D. Lgs. 99/92 ($) per i metalli si fa riferimento all 80-esimo percentile mentre per gli elementi al 20- esimo percentile

3 Rapporto sulla depurazione 3 RAPPORTO SULLE ATTIVITÀ DI SMALTIMENTO DELLE ACQUE REFLUE URBANE E DEI FANGHI 2005-09 ASSESSORATO AMBIENTE, RIQUALIFICAZIONE URBANA Generale Ambiente e Difesa del Suolo e della Costa Servizio Tutela e Risanamento Risorsa Acqua Relazione Rev.1 Lo studio è disponibile sul sito internet: http://www.arpa.emr.it/dettaglio_noti zia.asp?id=3012&idlivello=112 Bologna, giugno 2011

Grazie per l attenzione