UTILIZZAZIONE DEI FANGHI DI DEPURAZIONE IN AGRICOLTURA NELLA PROVINCIA DI RIMINI

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1 Sezione Provinciale di Rimini Direzione - Via Settembrini, 17/D Rimini (RN) Tel , Fax , urprn@arpa.emr.it D.Lgs. n 99 DEL 27 gennaio 1992 Delibera di G.R. Emilia Romagna n 2773 del 30 dicembre 2004 e s.m.i. UTILIZZAZIONE DEI FANGHI DI DEPURAZIONE IN AGRICOLTURA NELLA PROVINCIA DI RIMINI Questo rapporto è disponibile nel sito web della Sezione (

2 Rapporto prodotto da Arpa Sezione di Rimini A cura di Servizio territoriale - Arpa Sezione di Rimini (controlli ambientali) Mission di Arpa Presidiare i controlli ambientali per la sostenibilità, la tutela della salute, la sicurezza del territorio, la valorizzazione delle risorse Pagina 2 di 19

3 INDICE 1. PRESENTAZIONE PRODUZIONE FANGHI E CARATTERISTICHE DEGLI IMPIANTI DI DEPURAZIONE PROCESSI DI TRATTAMENTO/STABILIZZAZIONE DEI FANGHI COLLOCAZIONE FINALE DEI FANGHI CONCLUSIONI. 15 Pagina 3 di 19

4 1. Fanghi di depurazione: analisi della situazione (2007) e prospettive nella provincia di Rimini. Così come nell anno precedente, le disposizioni in merito alla modalità del sistema autorizzativo per le condizioni di utilizzo dei fanghi di depurazione, è stato rapportato alle caratteristiche dei suoli e dei piani agronomici, tali modalità di utilizzo hanno garantito il corretto flusso informativo verso gli Enti preposti, ultimo dei quali il Ministero dell Ambiente. L introduzione del D.G.R. n. 2773/04 e delle successive modifiche/integrazioni, hanno ampliato sia i parametri analitici di indagine che il periodo di caratterizzazione preventiva dei fanghi, sia nella fase di stabilizzazione all interno dell impianto di depurazione sia nel controllo prima dello spandimento sul campo, inoltre il quantitativo di azoto, che la Regione Emilia- Romagna aveva disciplinato con la legge n 50 del 24 aprile 1995 e con il Piano Territoriale Regionale per la Tutela e Risanamento delle Acque (PTRRA), stralcio per il comparto zootecnico, che con la Delibera del Consiglio regionale n 507/97, è stato con la recente normativa rapportato oltre che ai quantitativi massimi previsti in funzione alle tipologie di suddivisione dei terreni zone vulnerabili e non vulnerabili, per gruppi colturali, stabilendo 3 livelli di azoto totale apportabile differenziandoli nel tempo ed in rapporto delle caratteristiche chimico fisiche dei suoli, inoltre la Provincia di Rimini con la Deliberazione n. 6/2007 ha recepito quanto introdotto dalla normativa Regionale, oltre all aggiornamento della carta provinciale dello spandimento dei liquami zootecnici, per l utilizzo dei fanghi provenienti dal comparto agro-alimentare in zone di divieto (zone A della Cartografia), mentre ha sancito la inderogabilità al divieto di utilizzo dei fanghi di depurazione provenienti da impianti di trattamento dei reflui urbani. L introduzione di tali valori limite ha comportato, confermando quanto già avvenuto nell anno 2006, la sospensione degli spandimenti dei fanghi provenienti da impianti di depurazione delle acque reflue urbane da parte di ditte autorizzate sui terreni agricoli siti nella provincia di Rimini, obbligandone il conferimento in discarica come rifiuto Per quanto sopra e con l introduzione da parte della Regione con la Deliberazione di Giunta Regionale n 1801 del 7 novembre 2005 della lista positiva dei rifiuti trattabili... nella Provincia di Rimini anche per l anno in questione è stata rilasciata un unica autorizzazione per lo spandimento in agricoltura dei fanghi di depurazione provenienti dal comparto agro alimentare, per i quali le disposizioni e i parametri da rispettare risultano essere molto meno stringenti. Pagina 4 di 19

5 2. PRODUZIONE DEI FANGHI E CARATTERISTICHE DEGLI IMPIANTI DI DEPURAZIONE Anche nell anno 2007, e così come riportato in premessa, la produzione di fanghi derivati dai processi depurativi delle acque reflue urbane dei sette depuratori presenti in provincia di Rimini, tutti in gestione alla società H.E.R.A. s.p.a, sono stati smaltiti come rifiuti; mentre i fanghi utilizzati per lo spandimento provengono, anche nel 2007, dallo stabilimento della ditta CA.VI.RO. s.a.s. di Faenza il quale tratta i reflui provenienti dall attività di distillazione dei prodotti agro-alimentari. Le caratteristiche di ogni impianto sono riportate in Tabella 1 Tabella 1 Depuratori n. A.E Trattamento Ubicazione Bellaria Igea Marina III Via Fornace n.14 Rimini Santa Giustina III Via Fiumicino Rimini III Via Marecchiese n.195 Riccione III Via Portofino n.53 Misano Adriatico (in III Via Adriatica n.187 funzione nei mesi estivi) Coriano III Via Piane Cattolica III Via dei Glicini n.17 CAVIRO s.a.s Faenza III Via Convertite n. 12 Pagina 5 di 19

6 3. Trattamento dei fanghi Come i fanghi prodotti dagli impianti di depurazione delle acque reflue urbane della provincia di Rimini, anche quelli provenienti del comparto agro-alimentare della ditta CA.VI.RO. s.c.a. di Faenza (RA), vengono prodotti con un processo di depurazione identico a quello per le acque reflue urbane, quindi prima di essere utilizzati in agricoltura i fanghi subiscono dei processi che hanno lo scopo di: ridurre la massa da smaltire stabilizzare il fango da un punto di vista microbiologico Questi trattamenti possono essere cosi riassunti. Condizionamento: è una operazione eseguita al fine di migliorare la disidratabilità del fango. Il più utilizzato è il condizionamento chimico con l aggiunta di condizionanti inorganici (sali complessi di ferro e alluminio) o condizionanti organici (polielettroliti). Queste sostanze hanno lo scopo di ridurre le cariche elettriche dei globuli di fango per favorirne la precipitazione. Generalmente viene aggiunto al fango prima del processo di ispessimento. Ispessimento: è una operazione che ha lo scopo di far precipitare il fango condizionato. Lo si effettua in sedimentatori con fondo a tramoggia conica, in modo da favorire il convogliamento del materiale sedimentato verso il fondo. Il processo di ispessimento è presente prima un processo di digestione anaerobica. Digestione: è un processo di stabilizzazione microbiologica che ha lo scopo di rendere il fango smaltibile senza arrecare danno all ambiente e difficoltà agli operatori. Con questo processo si riduce la concentrazione di microorganismi, l emanazione di odori molesti e la putrescibilità della sostanza organica; con alcuni processi si ottiene anche la diminuzione della quantità di sostanza organica e/o un miglioramento delle caratteristiche di disidratabilità. La digestione può essere aerobica o anaerobica e avviene in grossi serbatoi cilindrici realizzati in cemento armato o in muratura, con fondo a forma conica e sommità a cupola o a forma conica. Disidratazione: questo processo ha lo scopo di eliminare il liquido contenuto che si separa per gravità dal fango, lo si ottiene mediante decanter centrifughi. Pagina 6 di 19

7 Stoccaggio in lotti funzionali 1 : è definito Lotto funzionale l area o il contenitore di stoccaggio dove viene depositato il fango trattato, da sottoporre a campionamento ed analisi per valutarne l idoneità all utilizzo in agricoltura. 1 così come definito alla lett. i) par. II della Delibera di Giunta Regionale 2773/04 e s.m.i. Pagina 7 di 19

8 PROCESSI A CONFRONTO Viene presentata una tabella riassuntiva dei processi di trattamento dei fanghi presenti nei depuratori della Provincia di Rimini e della ditta CA.VI.RO di Faenza. BELLARIA S. GIUSTINA RICCIONE CORIANO CATTOLICA CA.VI.RO. condizionamento condizionamento condizionamento ispessimento ispessimento ispessimento ispessimento ispessimento digestione digestione digestione digestione anaerobica ispessimento ispessimento ispessimento ispessimento disidratazione disidratazione disidratazione disidratazione disidratazione essicamento su letti essicamento su letti stoccaggio su silos stoccaggio su silos stoccaggio in n 2 lotti funzionali Pagina 8 di 19

9 Per un raffronto con gli anni precedenti (dati ) nella tabella 2 vengono riassunte le tonnellate di fango tal quale distribuite dalle ditte autorizzate in provincia di Rimini: Tabella 2 Anno 2002 Anno 2003 Anno 2004 Anno 2005 Anno 2006 Anno 2007 Ton. % Ton. % Ton. % Ton. % Ton. % Ton. Ditta Fango Fango Fango Fango Fango Fango C.T.R. Rimini C.T.R. Riccione Autospurgo Romagna TER.AM.EC s.r.l. Ferrara /////// /// //// /// ////// /// ////// /// 2778,6 4385,45 Tot. fango ,6 4385,45 % Dai dati riportati si può notare che, così come nel 2006, l unica ditta autorizzata allo spandimento nella provincia di Rimini e la TER.AM.EC. S.r.l. di Ferrara, la quale ha sparso i fanghi (agroalimentari) prodotti dall impianto di depurazione della ditta CA.VI.RO. s.c.a. di Faenza (RA), sui terreni in uso alla ditta C.T.R. di Rimini. Si può osservare inoltre che l aumento del quantitativo di fango distribuito nell anno 2007 rispetto all anno precedente è stato superiore del 57%. Pagina 9 di 19

10 4. COLLOCAZIONE FINALE DEI FANGHI Nella tabella 3 sono riportate le superfici notificate suddivise per zone (A,B,C), mentre nella tabella 4 sono riportate le superfici dei terreni in cui sono stati eseguiti gli spandimenti di fango i suddivise per zone (A,B,C) Tabella n 3 superficie notificata in ha Zona A Zona B Zona C TER.AM.EC s.r.l. Ferrara Tabella n 4 superficie utilizzata ha Zona A Zona B Zona C TER.AM.EC s.r.l. Ferrara 54,247 75,347 44,373 Nella tabella 5 sono riassunte le tonnellate di fango tal quale conferite dalla ditta TER.AM.EC. S.r.l. in agricoltura in provincia di Rimini suddivise per zone (A,B,C): Tabella n 5 Quantitativi di fango tal quale sparsi in t. Zona A Zona B Zona C TER.AM.EC s.r.l. Ferrara Questi dati evidenziano che il fango conferito allo spandimento in agricoltura finisce in zona vulnerabile A per il 23,3 %, il 50,5 % in zona B e il restante 26.6% viene conferito in zona C. Da un analisi dei dati si nota, inoltre, che la superficie delle particelle elencate nelle notifiche che ricadono in zona C sono il 29 % del totale (Tab. 3), mentre considerando la totalità delle particelle effettivamente utilizzate per lo spandimento la percentuale di superficie utilizzata e rientrante in zona C è pari al 25,5% mentre il 43,3 % rientra in zona B ed il restante 31,2% in zona A (Tab. 4). Si è rilevato inoltre, così come nell anno 2006, che gli unici comuni interessati allo spandimento dei fanghi di depurazione (del comparto agro-alimentare) sono stati Rimini e Coriano. Pagina 10 di 19

11 Un analisi del territorio ha permesso di estrapolare i dati sotto riportati: in zona A è compreso il 42% del territorio provinciale; in zona B è compreso il 11% del territorio provinciale; in zona C è compreso il 47% del territorio provinciale. Pagina 11 di 19

12 Nella fig.1 si rappresenta la suddivisione della Provincia di Rimini nelle tre zone previste dal Piano Territoriale Provinciale per la Tutela e Risanamento delle Acque (PTPRA), stralcio per il comparto zootecnico. Fig. 1 suddivisione della provincia di Rimini nelle zone A, B, C Pagina 12 di 19

13 Dall elaborazione dei dati presenti nelle notifiche pervenute, è stato possibile creare una rappresentazione cartografica della provincia di Rimini, con evidenziati i terreni (particelle catastali) ritenuti idonei allo spandimento dei fanghi di depurazione del comparto agroalimentare. Fig. 2 Aree dichiarate idonee allo spandimento Pagina 13 di 19

14 Anche nell anno 2007 i comuni della Provincia di Rimini coinvolti nell attività di spandimento sono stati: Rimini e Coriano e fra questi il Comune di Rimini è stato quello in cui si sono effettuati il maggior numero di spandimenti. Utilizzando inoltre i dati forniti dalla ditta TER.AM.EC nelle comunicazioni effettuate prima di ogni spandimento (notifiche) si è potuto costruire una cartografia dedicata che meglio rappresenta quale parte del nostro territorio è coinvolta in questa attività Nelle fig. 3-4 vengono presentate più in dettaglio le cartine che rappresentano la realtà di ogni singolo comune. Pagina 14 di 19

15 5. CONCLUSIONI Dai dati riportati, per l anno 2007, emerge che le zone vulnerabili A e B sono le più utilizzate; c è da ricordare che in queste zone la nuova normativa, oltre ai limiti di 170 Kg N/ettaro x anno prevede di tener conto: dei limiti massimi per coltura o gruppi colturali, che partire dal 2008 vengono ulteriormente ridotti; dei quantitativi di fango applicabili, in rapporto alla Capacità di Scambio Cationico (CSC) e al ph del terreno. Inoltre per quanto riguarda gli spandimenti nella zona A, che rappresentano il 25,86% del totale, con l introduzione della Delibera di G.R. n 2773 e s.m.i. sono state rispettate tutte le prescrizioni e le analisi previste nella nuova Delibera n 6/2007 della Provincia di Rimini per l utilizzo dei terreni. Sempre nell ambito dell attività svolta nell anno 2007 il Servizio Territoriale Arpa Rimini ha effettuato 22 campionamenti su 23 spandimenti effettuati, non riscontrando irregolarità. Così come nell anno 2006 anche nel 2007, non sono stati riscontrati siti utilizzati per lo spandimento e non notificati; riconfermando il dato positivo e indicativo di un indice del controllo del territorio e delle attività che si svolgono su di esso. Con la prosecuzione di questo lavoro, si è dato uno strumento per il monitoraggio della pressione antropica sul territorio in tema di smaltimento di fanghi in agricoltura; strumento che sarà sempre essere aggiornato sia rispetto alle novità legislative in arrivo dai vari Organi Istituzionali sia alle eventuali richieste che giungeranno dagli enti preposti. Pagina 15 di 19

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