Seminario Intercultura Ragusa, 26 e 27 aprile 2007

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Seminario Intercultura Ragusa, 26 e 27 aprile 2007 Tra celebrazione della diversità e gestione della differenza: educazione interculturale tra teoria e pratica in Germania e Svizzera Cristina Allemann-Ghionda Università di Colonia Istituto II, Educazione comparata e scienze sociali Center for Diversity Studies

Schema I. Discussione teorica e retorica dei documenti di politica educativa (Germania e Svizzera): quattro assi di pluralità socioculturale e linguistica si intersecano II. Come il Parlamento Europeo preconizza di valorizzare il plurilinguismo e la diversità socioculturale pluriforme III. Dalla teoria alla pratica: educazione interculturale e successo scolastico dei figli di immigrati (1a, 2a, 3a generaz.) in D e CH IV. Condizioni strutturali (politica, società e scuola) ed educazione interculturale: celebrare la diversità riproducendo le differenze? V. Obbiettivi di un educazione interculturale rispettosa della diversità anche linguistica VI. Conclusioni e miglioramenti necessari

I. Discussione teorica e retorica dei documenti di politica educativa (Germania e Svizzera): quattro assi di pluralità socioculturale e linguistica si intersecano Globalizzazione e relazioni transnazionali Migrazioni Plurilinguismo intranazionale Varietà linguistica e integrazione europea

Il primo asse di pluralità: migrazioni internazionali

Il secondo asse di pluralità: Plurilinguismo intranazionale: il caso svizzero

Il terzo asse di pluralità Pluralità delle lingue e culture in Europa, integrazione europea

Il quarto asse di pluralità: la globalizzazione potenzia le relazioni transnazionali ed interculturali

II. Come il Parlamento Europeo propone di valorizzare il plurilinguismo e la diversità socioculturale pluriforme dalla relazione Portas, adottata dal PE il 13.10.2005: Diritto alla scuola per i figli degli immigrati: insegnamento della lingua ufficiale del luogo, ma anche delle lingue di origine senza escludere un finanziamento pubblico in materia Promuovere la diversità linguistica evitando di limitare alle lingue europee più parlate la scelta delle alternative alla lingua ufficiale Apprendimento precoce di due lingue Integrazione mediante il multilinguismo Si riallaccia alla Direttiva CEE del 1977, ampliandone l orizzonte

II. Come il Parlamento Europeo propone di valorizzare il plurilinguismo e la diversità socioculturale pluriforme (cont.) In sintonia con la visione europea: dall audizione del Ministro dell Istruzione Giuseppe Fioroni, Camera dei Deputati, 29.06.2006: ( ) bisogno di una scuola che faccia da ponte tra le culture di provenienza e quella di arrivo e che sia capace di contribuire al mantenimento delle lingue e delle culture di appartenenza. E grande la responsabilità del sistema educativo nel favorire, a partire dal riconoscimento delle nostre comuni radici europee, la crescita nelle nuove generazioni di un nuovo umanesimo. ( ) Devono essere valutate con attenzione e rispetto le richieste delle comunità di aprire la nostra scuola anche ad occasioni di apprendimento delle lingue e delle culture di origine.

II. Come il Parlamento Europeo propone di valorizzare il plurilinguismo e la diversità socioculturale pluriforme (cont.) In sintonia con la visione europea: Germania: le periodiche raccomandazioni della Conferenza dei Ministri dell Educazione (Kultusministerkonferenz), ad esempio la raccomandazione sull educazione interculturale come parte integrante dell educazione (1996) Svizzera: le periodiche raccomandazioni della Conferenza Cantonale dei Direttori dell Educazione Ambedue i Paesi (a struttura federale, 16 Länder la Germania e 26 Cantoni la Svizzera): quasi tutti i programmi scolastici includono l educazione interculturale e l integrazione degli allievi immigrati

III. Dalla teoria alla pratica: educazione interculturale e successo scolastico dei figli degli immigrati (1a, 2a, 3a generaz.) in D e CH In Germania come in Svizzera, i ragazzi immigrati (o figli di immigrati: 2a e 3a generazione) costituiscono quasi un terzo della popolazione da 0 a 25 anni Il sistema scolastico quasi ovunque estremamente selettivo (selezione precoce, uso di classi speciali dappertutto eccetto nel Cantone Ticino) contribuisce a far sì che in misura sproporzionata essi frequentino scuole meno qualificanti o classi speciali Come spiega la ricerca il minore successo scolastico? Deficit degli allievi (L 1, L 2, integrazione); Deficit delle famiglie (v. sopra; basso livello di formazione); Deficit della scuola (discriminazione istituzionale; insegnamento linguisticamente inadeguato; scarsa competenza diagnostica); Modello sistemico: molti fattori interagiscono

III. Dalla teoria alla pratica: educazione interculturale e successo scolastico dei figli degli immigrati (1a, 2a, 3a generaz.) in D e CH Risultati PISA: grande risonanza in Germania e in Svizzera Le competenze di lettura sono mal distribuite: il 20-25 % dei quindicenni non arriva al primo livello di competenza A rischio soprattutto i giovani di sesso maschile di ceti meno privilegiati; spesso, ma non solo, con storie di immigrazione Dopo-PISA: dal 2001 attività frenetiche, ma di dubbia qualità, per tentare di migliorare le competenze in lingua tedesca. Germania, per es. Land Nordreno-Westfalia: test linguistico all età di 4 anni (a volte prima), corsi obbligatori e multe ai genitori in caso di inadempienza A partire dal 2001, scompare dal dibattito pubblico in politica educativa il termine educazione interculturale e la nozione di insegnamento nella L 1. In Germania si arriva fino al divieto di parlare, a scuola, altre lingue (Scuola Rütli, Berlino, 2006). Caso Rastatt: il sindaco ha vietato alle scuole di ospitare l insegnamento delle lingue di origine (2007). Contrasto con la Direttiva CEE del 1977 1990-2000: apertura interculturale almeno nella retorica (=intenzioni dichiarate, raccomandazioni, programmi scolastici) Dal 2001 in poi: Svolta neo-assimilazionistica, politiche incoerenti, ma singoli progetti; emerge tuttavia il tema della preoccupazione per il calo delle nascite (Germania).

IV: Condizioni strutturali (politica, società e scuola) ed educazione interculturale: celebrare la diversità riproducendo le differenze? Legislazioni per l ottenimento della cittadinanza: molto restrittive, basate essenzialmente sullo ius sanguinis (con poche concessioni) Politiche dell integrazione: riluttanza della classe politica a considerare la Germania e la Svizzera come Paesi di immigrazione; pochi fatti concreti Sistemi scolastici in Germania: estremamente selettivi, basati sulla segregazione delle differenze, scuola a metà tempo; discriminazione istituzionale su base socio-etnica Sistemi scolastici in Svizzera: molto selettivi, ma parecchi Cantoni hanno introdotto riforme integrative. Le filosofie formative differiscono a seconda delle regioni linguistiche. Entro il 2013: armonizzazione e introduzione della scuola a tempo pieno. Difficile realizzare l idea dell educazione interculturale quando un sistema scolastico è basato sul culto della differenza sociale e individuale e riproduce istituzionalmente le disparità.

V. Obiettivi di un educazione interculturale rispettosa della diversità anche linguistica Visione dualista e gerarchica: Lingua ufficiale / lingue straniere Allievi nazionali, allievi stranieri Cultura dominante / culture subalterne delle minoranze Allievi monolingui/ allievi bilingui Poliglotti di prestigio/ parlanti di lingue poco considerate Identità culturale omogenea / identità ibride, biculturali La concezione dualista genera: un insegnamento scarsamente efficace delle lingue considerate come meno importanti; un educazione interculturale mal capita e limitata

V. Obiettivi di un educazione interculturale rispettosa della diversità anche linguistica (cont.) Il concetto dei quattro assi di pluralità preconizza invece una visione pluralista. In questa ottica, la pluralità delle lingue e delle socioculture è un dato della società contemporanea che non concerne selettivamente e caso per caso questi o quegli allievi o studenti, ma sempre ogni studente e naturalmente ogni insegnante. L allievo, lo studente, l insegnante che sono partecipi di più riferimenti linguistici e culturali non sono personaggi incompleti o ibridi in un senso deficitario, ma individui dalle identità complesse, biculturali o a volte multiculturali o polifoniche.

V. Obiettivi di un educazione interculturale rispettosa della diversità anche linguistica Una definizione: L educazione interculturale è una opzione pedagogica secondo la quale nel processo formativo la pluralità linguistica e socioculturale viene riconosciuta sul piano organizzativo, dei contenuti e dei metodi di insegnamento (curriculum) Le diversità sono messe in evidenza, rispettate, paragonate, analizzate criticamente. Si rivolge a tutti, non solo ad appartenenti a questo o quel gruppo etnico. Le culture e le lingue di questa o quella minoranza possono essere incluse, ma non lo sono necessariamente. Allemann-Ghionda, C. (2004) Einführung in die vergleichende Erziehungswissenschaft (= Introduzione all educazione comparata), Weinheim & Basel: Beltz, p. 105

V. Obiettivi di un educazione interculturale rispettosa della diversità anche linguistica; competenze degli insegnanti (cont.) Alcune forme didattiche che concorrono all insegnamento plurilingue ed interculturale Insegnamento di lingue vive diverse da quella ufficiale del Paesein cuicisitrova Corsi di studio bilingui e forme varie di immersione Insegnamento delle lingue degli immigrati (che a volte - lingua italiana - sono anche lingue dell Unione Europea) Insegnamento delle lingue delle minoranze regionali Apprendimento delle lingue antiche Introduzione del Portfolio Europeo delle Lingue

Inciso sull insegnamento dell italiano agli immigrati in Germania e in Svizzera (tedesca e francese) Un insegnamento efficace della lingua italiana in situazioni di emigrazione è essenziale per il successo scolastico, ma è reso difficile perché manca l immersione totale nel bagno linguistico e perché le famiglie spesso non sono in grado di dare una formazione linguistica complementare all insegnamento dell italiano in ambito scolastico. Occorre rafforzare da un lato la posizione dell insegnamento dell italiano nelle istituzioni dei Paesi di immigrazione, dall altro il ruolo dei genitori, anche con offerte informative, formative e culturali adeguate. La formazione degli immigrati adulti, oggetto di molte iniziative negli anni settanta e ottanta, non è né un problema risolto né una questione da archiviare: resta un problema acuto poiché in ogni Paese (ma in particolar modo in Germania, vedi risultati PISA e altri rapporti OCSE) il livello scolastico e culturale dei genitori incide in misura essenziale sul successo scolastico dei figli.

V. Obiettivi di un educazione interculturale rispettosa della diversità anche linguistica Tensioni tra tendenze contrastanti l ideale dell omogeneità della cultura nazionale (Germania) o regionale (Svizzera) l adesione (formale) alle direttive e raccomandazioni europee che proclamano il rispetto delle minoranze linguistiche e della pluralità delle lingue e culture indigene ed immigrate (Consiglio d Europa; Commissione europea; Parlamento europeo) l ideale di aprirsi alle altre culture (solo quelle di prestigio o anche quelle minoritarie? l obbiettivo dichiarato dell integrazione (e quello nascosto dell assimilazione?) la tradizione di una pedagogia basata sulla gerarchia sociale e sulla separazione in tipi di scuole (più in Germania che in Svizzera)

VI. Conclusioni e proposte Che cosa rende difficile l accettazione dell educazione interculturale? Nessuna politica ufficiale (statale) per favorire il multiculturalismo; tuttavia la Germania e la Svizzera proteggono (de iure) le minoranze linguistiche indigene I documenti ufficiali della scuola proclamano la necessità dell educazione interculturale e plurilingue; tuttavia esiste di fatto una gerarchia nascosta delle lingue Partiti politici timorosi di scontentare l elettorato poco interculturale Fossato tra le politiche ufficiali (retorica) e le pratiche scolastiche: le lingue e culture della migrazione sono in genere poco considerate Pregiudizi etnici e linguistici radicati nelle rispettive società e tra gli insegnanti Scarsa pressione da parte delle minoranze etniche e linguistiche in maggioranza prive di diritti politici (diversamente dal Canada o dagli Stati Uniti)

VI. Conclusioni e miglioramenti necessari 1 Educazione prescolare qualificata a partire dai tre anni 2 Integrazione immediata nelle classi normali 3 Corsi di sostegno non in base all appartenenza etnica, ma ai bisogni educativi del singolo 4 Pedagogia specializzata (ma integrata) in base a diagnosi scientificamente corrette, non in base a pregiudizi (ad esempio sulla presunta nocività del bilinguismo precoce o sulla presunta minore intelligenza degli allievi stranieri ) 5 Se il sistema scolastico mantiene la selezione precoce (Germania, molti cantoni della Svizzera tedesca, alcuni della Svizzera francese), attenzione a non piazzare gli allievi immigrati a priori nelle scuole meno qualificate o in classi speciali. Meglio: riformare radicalmente, introdurre scuola media unificata (v. rapporto Muñoz, ONU) 6 Bilinguismo precoce: capacità da apprezzare e coltivare; cooperazione con insegnanti delle lingue di origine 7 I curricula integrano la pluralità socioculturale e linguistica per valorizzare il capitale socioculturale di tutti gli allievi 8 Rinnovare e pluralizzare la formazione degli insegnanti 9 Progetto complessivo, es.: Qualità nelle scuole multiculturali (Zurigo) 10 Scuola a tempo pieno per insegnare meglio a tutti

VI. Conclusioni e miglioramenti necessari (cont.) Migliorare la formazione degli insegnanti: Conoscenze mirate nel campo della linguistica (psicolinguistica, sociolinguistica) per poter valutare adeguatamente il retroterra linguistico degli allievi e sviluppare didattiche mirate Conoscenze nel campo della sociologia delle pluralità Competenze interculturali Professionalità diagnostica Aggiornamento obbligatorio legato a progetti scolastici Bachelor/master rischia di soffocare e frenare i progressi realizzati nell inserire le prospettive interculturali nella formazione universitaria

links Convegno Successo scolastico e bilinguismo, Berlino 16-17 marzo 2007 http:// www.migration-bildungserfolg.de Qualità nelle scuole multiculturali (Zurigo, Svizzera): www.volksschulamt.zh.ch FörMig (tutta la Germania): www.blkfoermig.uni-hamburg.de

Riferimenti bibliografici Allemann-Ghionda, C. (2001). Scuola monolingue e alunni multiculturali. Quali prospettive di educazione scolastica in Europa? Rassegna: Periodico dell Istituto Pedagogico, Anno IX, p. 31-40 Allemann-Ghionda, C. (2002). Schule, Bildung und Pluralität: Sechs Fallstudien im europäischen Vergleich. Bern: Lang (= ricerca sulle strategie di gestione della pluralità in sei sistemi scolastici) Allemann-Ghionda, C. (2004) Einführung in die vergleichende Erziehungswissenschaft (Introduzione all educazione comparata). Weinheim & Basel: Beltz Allemann-Ghionda, C. (2005) Le ragioni dell insuccesso dei ragazzi italiani nel sistema scolastico tedesco e le possibili soluzioni in: Studi Emigrazione/ Migration Studies, LII (n. 158), pp. 245-258 Bourne, J. / Reid, E. (Eds.) (2003) Language Education. London /Sterling: Kogan Page Cummins, J. (1999). Alternative Paradigms in Bilingual Education Research: Does Theory Have a Place? Educational Research, 28 (7), p. 26-32 Audizione del Ministro dell Istruzione Giuseppe Fioroni, VII Commissione Cultura, Scienza e Istruzione, Camera dei Deputati, Roma, 29 giugno 2006 Portas, M. Relazione sull integrazione degli immigrati grazie alla scuola e ad un insegnamento plurilingue. Approvata dal Parlamento Europeo il 13.10.2005. http://www.europarl.europa.eu/news/expert/infopress_page/038-13... (data di accesso: 8.12.06) Portfolio Europeo delle Lingue http://www.pubblica.istruzione.it/argomenti/portfolio/ (data di accesso: 8.12.06)

Grazie per la vostra attenzione!