Oggetto: ODG EDUCAZIONE ALIMENTARE NUOVO TESTO (in neretto parte nuova) ORDINE DEL GIORNO AC 2994-A La Camera, premesso che: nel provvedimento in esame Riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione e delega per il riordino delle disposizioni legislative vigenti", all articolo 2 (Autonomia scolastica e valorizzazione dell'offerta formativa), sono presenti norme che promuovono comportamenti ispirati a uno stile di vita sano, con particolare riferimento all'alimentazione ; sempre nel provvedimento in esame, all articolo 2, sono state inserite norme che riguardano la ristorazione collettiva negli istituti didattici; l educazione alimentare è stata definita dall Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) e dalla Organizzazione delle Nazioni Unite per l'alimentazione e l'agricoltura (Fao) come il processo informativo ed educativo per mezzo del quale si persegue il generale miglioramento dello stato di nutrizione degli individui, attraverso la promozione di adeguate abitudini alimentari, l eliminazione dei comportamenti alimentari non soddisfacenti, l utilizzazione di manipolazioni più igieniche degli alimenti e un efficiente utilizzo delle risorse alimentari ;
sempre l Oms, ha evidenziato come l approccio ambientale sia diventato molto popolare nella promozione della salute. Questo approccio riconosce una valida opportunità di influenzare la salute attraverso misure politiche ed educative all interno di ambienti specifici come le scuole, i posti di lavoro, gli ospedali. La scuola, che ricopre un periodo di tempo fondamentale per l apprendimento, costituisce un ottima opportunità per parlare di alimentazione e stili di vita salutari a bambini ed adolescenti che hanno bisogno di acquisire conoscenze per sviluppare un comportamento alimentare corretto; la scuola, secondo il Ministero della Salute detiene la responsabilità di stimolare e creare conoscenza, consapevolezza, attitudini e abilità tali da influenzare positivamente scelte alimentari e stili di vita salutari ; l ambiente scolastico rappresenta il luogo ideale, quindi, per l attuazione di programmi di educazione alimentare. Le opportunità che offre sono diverse: consente di raggiungere la quasi totalità di bambini e adolescenti, fornisce la possibilità di alimentarsi in maniera sana dal momento che gli scolari vi consumano almeno una merenda ed il pasto principale, può insegnare agli studenti a resistere alle pressioni sociali, possiede personale qualificato, inoltre evidenze scientifiche suggeriscono che programmi di educazione alimentare in ambito scolastico possono migliorare i comportamenti alimentari dei giovani; per essere efficaci i programmi scolastici di educazione alimentare non devono pertanto limitarsi a fornire agli studenti le conoscenze e le capacità necessarie a prendere decisioni adeguante riguardanti la propria salute, ma anche
offrire l ambiente, la motivazione, i servizi ed il supporto necessario per sviluppare e mantenere comportamenti positivi e salutari; in questo contesto non va poi dimenticato che, anche da un punto di vista strettamente economico, investire e sensibilizzare alla corretta alimentazione la popolazione italiana e in particolare le generazioni in età scolastica produrrebbe inevitabilmente una forte diminuzione di costi sociali del settore sanitario; sono due, in estrema sintesi, gli interventi concreti che possono promuovere nelle scuole processi virtuosi legati all educazione alimentare; in primo luogo l introduzione dell insegnamento dell Educazione alimentare nelle scuole primarie e secondarie di primo grado con l obiettivo di contribuire alla formazione negli alunni di comportamenti corretti dal punto di vista dell'alimentazione e di una cultura della qualità nelle scelte relative alla nutrizione, anche al fine di incrementare il benessere generale delle persone e di prevenire o di ridurre l'insorgenza delle malattie e delle patologie più diffuse correlate a stili di vita e a scelte alimentari scorretti; in secondo luogo l attuazione di una ristorazione collettiva scolastica in grado di fornire, al tempo stesso, un cibo ricco di nutrienti essenziali, saziante, gradevole, e al contempo moderatamente calorico e rispettoso delle raccomandazioni basate su prove scientifiche per la prevenzione dell obesità e delle malattie croniche;
le linee guida di tale modelli di ristorazione dovrebbero quindi riprendere, in particolare, gli indirizzi delle maggiori autorità scientifiche internazionali come ad esempio le raccomandazioni del Fondo mondiale per la prevenzione del cancro, del Codice Europeo Contro il Cancro, del Progetto Cuore per la prevenzione delle malattie cardiovascolari e dell Organizzazione Mondiale della Sanità; secondo tali organismi la ristorazione scolastica dovrebbe evolversi secondo le seguenti modalità: escludere o limitare fortemente le carni conservate; escludere o limitare fortemente le bevande zuccherate, compresi succhi di frutta e yogurt zuccherati; escludere o limitare fortemente cibi ad alta densità calorica (come ad esempio snack salati o zuccherati, merendine, e prodotti contenenti grassi idrogenati o sciroppo di glucosio e fruttosio): privilegiare cibi di provenienza vegetale non industrialmente trasformati o raffinati; privilegiare l utilizzo di cereali e i cibi animali da coltivazioni e allevamenti biologici, controllati per la presenza di micotossine; privilegiare l utilizzo di pesce, le carni bianche e i latticini magri, con attenzione alla provenienza e alle condizioni di allevamento; limitare l utilizzo del il sale; è altrettanto necessario, per sviluppare queste linee e sperimentare soluzioni innovative che siano sostenibili economicamente ed operativamente, accettate
dagli studenti e sostenute da genitori ed insegnanti, promuovere un programma di informazione e formazione per insegnanti, genitori e operatori della ristorazione, di sperimentazione della preparazione su larga scala dei menu proposti, e di valutazione con criteri scientifici della accettabilità dei cibi proposti e del loro impatto sulla antropometria e sullo stato di salute degli studenti; l atto ufficiale nazionale sulla ristorazione scolastica sono le Linee di indirizzo nazionale per la ristorazione scolastica, pubblicate nella Gazzetta Ufficiale numero 134 del 11 giugno 2010, risultato di una accordo Stato Regioni e con la finalità di promuovere una ristorazione scolastica basata su dati scientifici e capace di promuovere una corretta alimentazione e prevenzione di sovrappeso obesità e patologie cronico degenerative. Sullo stato di attuazione di tali linee il Ministero della Salute ha già effettuato indagini conoscitive presso i presidi territoriali del Ministero dell Istruzione; altrettanto significativo è il documento del 2011 Linee guida per l educazione alimentare nella scuola italiana a cura del Ministero dell Istruzione dell Università e della ricerca in cui si evidenzia la responsabilità educativa della scuola di ogni ordine e grado nella incentivazione di sane abitudini alimentari che incrementino nei bambini nei ragazzi la consapevolezza del rapporto cibo salute; risulta evidente che questi due documenti necessitino dopo circa 5 anni dalla loro stesura, proprio in virtù del ruolo strategico che rivestono nelle giovani generazioni, un aggiornamento che tenga conto delle recenti indicazioni della comunità scientifica e della attuale modalità di ristorazione collettiva scolastica presente nel nostro paese;
il 12 maggio 2015 la Camera dei Deputati ha approvato una mozione che impegna, tra l altro, il governo: ad affrontare le attività di educazione alimentare nella scuola mediante un approccio sistemico capace di attivare ampie sinergie che coinvolgano tutti i soggetti della vita sociale finalizzate alla promozione del benessere, come indispensabile elemento di crescita comune incentivando la consapevolezza dell'importanza del rapporto cibo-salute ; a promuovere una cultura del benessere che favorisca, anche nelle attività di educazione alimentare nella scuola, la prevenzione dell'insorgenza di patologie dell'età adulta, quali diabete, tumori e patologie cardiovascolari mediante la riduzione dei fattori di rischio connessi alla sedentarietà e ad una scorretta alimentazione. Impegna il governo: ad inserire nei programmi didattici delle scuole primarie e secondarie di primo grado, nel rispetto dei principi vigenti dell autonomia didattica, l insegnamento dell Educazione alimentare con l obiettivo di contribuire alla formazione negli alunni di comportamenti corretti dal punto di vista dell'alimentazione e di una cultura della qualità nelle scelte relative alla nutrizione, assicurando le risorse umane ed economiche necessarie, di concerto con i ministeri competenti, affinché vengano previsti corsi specifici di trattazione teorica e pratica della materia al fine di formare negli studenti una coscienza civile sull argomento;
ad aggiornare i contenuti e le modalità di attuazione delle Linee di indirizzo nazionale per la ristorazione scolastica recependo le indicazioni e le raccomandazioni, espresse in premessa, degli organismi internazionali per la prevenzione delle malattie cardiovascolari, croniche e degenerative, al fine di assicurare agli studenti un cibo gradevole, ricco di nutrienti essenziali, moderatamente calorico in grado di prevenire l insorgenza delle patologie legate ad una scorretta alimentazione.