IL SETTORE DEI BENI STRUMENTALI NEL 2011

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FEDERAZIONE NAZIONALE DELLE ASSOCIAZIONI DEI PRODUTTORI DI BENI STRUMENTALI DESTINATI ALLO SVOLGIMENTO DI PROCESSI MANIFATTURIERI DELL INDUSTRIA E DELL ARTIGIANATO IL SETTORE DEI BENI STRUMENTALI NEL 2011 Cinisello Balsamo, gennaio 2013

Indice L industria italiana della meccanica strumentale...4 1 Il settore della meccanica strumentale nel 2011...4 2 Il peso della meccanica strumentale nell economia italiana...5 3 La propensione all export e il saldo estero...6 4 La destinazione geografica delle vendite...8 5 L andamento del commercio con l estero nel corso del 2011...11 6 Il settore dei macchinari in Italia e nei principali paesi europei...13 Il settore dei beni strumentali nel 2011 2

FEDERMACCHINE: la federazione delle associazioni dei produttori di beni strumentali destinati allo svolgimento di processi manifatturieri dell industria e dell artigianato ACIMAC macchine e attrezzature per ceramica ACIMALL macchine per la lavorazione del legno ACIMGA macchine per l industria grafica, cartaria e affini ACIMIT macchine per l industria tessile AMAFOND macchine e materiali per fonderie ASSOCOMAPLAST macchine e stampi per materie plastiche e gomma ASSOFLUID costruttori e operatori del settore oleoidraulico e pneumatico ASSOMAC macchine per calzature, pelletteria e conceria GIMAV macchine e accessori per il vetro CONFINDUSTRIA MARMOMACCHINE ASSOMARMOMACCHINE macchine e attrezzature per la lavorazione delle pietre naturali UCIMA macchine per confezionamento e imballaggio UCIMU-SISTEMI PER PRODURRE macchine utensili, robot e automazione Il settore dei beni strumentali nel 2011 3

L industria italiana della meccanica strumentale 1 1 Il settore della meccanica strumentale nel 2011 Il 2011 è stato, come l anno precedente, caratterizzato da una robusta crescita del settore dei beni strumentali nel suo complesso, che ha proseguito il recupero delle perdite del 2009. I dati mostrano che le vendite sui mercati esteri sono aumentate a ritmi significativi, al contrario di quelle sul mercato interno, che sono leggermente arretrate. Evoluzione del settore 2009-11 (milioni di euro) 2009 2010 2011 10/09 11/10 Produzione 21.616 24.947 28.148 15,4% 12,8% Export 14.938 17.531 20.740 17,4% 18,3% Consegne interne 6.678 7.416 7.408 11,1% -0,1% Import 3.366 4.084 4.461 21,3% 9,2% Consumo apparente 10.044 11.500 11.869 14,5% 3,2% Il valore della produzione è cresciuto, del 12,8%, attestandosi a 28,1 miliardi di euro. Tutte le associazioni che compongono Federmacchine hanno registrato una espansione del fatturato. Le esportazioni hanno raggiunto il valore di 20,7 miliardi (+18,3% sull anno precedente), superando i livelli pre-crisi. Le consegne interne, già meno brillanti delle vendite all estero nel 2010, sono diminuite (sia pure solo dello 0,1%), superando di poco i 7,4 miliardi. La debole ripresa del mercato italiano (+3,2%) ha permesso un leggero recupero agli importatori (+9,2%, per un valore di 4,5 miliardi). 1 Tutti i dati contenuti nel presente studio, comprese le serie storiche, sono stati rivisti tenendo conto dell uscita dalla Federazione di Federunacoma. Il settore dei beni strumentali nel 2011 4

2 Il peso della meccanica strumentale nell economia italiana La produzione delle oltre 3.300 imprese appartenenti ai 12 comparti che attualmente compongono Federmacchine è aumentata, come detto, a 28,1 miliardi di euro nel 2011, che corrispondono al 1,8% del Prodotto Interno Lordo. Il contributo più rilevante fornito all economia italiana dal settore è dato dalle vendite all estero: con 20,7 miliardi di euro, le vendite di macchinari all estero coprono una quota del 4,6% del totale delle esportazioni italiane, che sale al 5,5% prendendo in considerazione le sole esportazioni di merci. L occupazione, nel 2011, rappresentava il 3,1% del totale degli addetti nell industria manifatturiera italiana. Il peso della meccanica strumentale nel 2011 5,5% 4,6% 3,1% 1,8% Su PIL Su export totale Su export merci Su addetti industria Elaborazione su dati ISTAT, ICE Il settore dei beni strumentali nel 2011 5

3 La propensione all export e il saldo estero Una caratteristica distintiva dell industria italiana costruttrice di beni strumentali, che si è rafforzata negli anni della crisi, è la forte propensione all export, che, sulla base dei dati di consuntivo 2011, ha raggiunto il 74% del fatturato. Tutti i settori hanno registrato un rapporto tra esportazioni e fatturato superiore al 60%, con punte massime che sfiorano il 90%. La propensione all export per comparto nel 2011 Federmacchine Ucimu-Sistemi per produrre 68% 74% Ucima 90% Gimav Confindustria Marmomacchine Assomac 77% 76% 79% Assofluid Assocomaplast Amafond 63% 61% 64% Acimit Acimga Acimall Acimac 80% 81% 75% 80% Export/Produzione Il saldo commerciale complessivo dei settori che formano Federmacchine, nel 2011, è stato positivo per 16,3 miliardi di euro (+21,1%). Si tratta del secondo anno di crescita dopo il crollo del 2009 e del nuovo record assoluto (il precedente era di 14,9 nel 2008). Il settore dei beni strumentali nel 2011 6

Il saldo commerciale italiano nei beni strumentali 17 16 15 miliardi di euro 14 13 12 11 10 9 8 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 Per rendersi conto di quanto questo risultato sia importante per l economia italiana, bisogna ricordare che il saldo complessivo delle merci nel 2011 è stato passivo per 24,6 miliardi di euro. I saldi commerciali settoriali italiani nel 2011 SALDO MERCI -24,6 Prodotti agro-alimentari -12,1 Abbigliamento e arredamento 24,6 Chimica, gomma -10,3 Prodotti dell'industria estrattiva -61,3 Macchine ed apparecchi meccanici 44,4 Altri prodotti dell'industria manifatturiera -9,8-80 -60-40 -20 0 20 40 60 mld euro Elaborazione su dati ICE I due soli comparti con saldi attivi sono Arredamento e Abbigliamento (+24,6 miliardi di euro) e Macchine e apparecchi meccanici (+44,4 miliardi), al cui interno trovano sistemazione i macchinari di Federmacchine. Il settore dei beni strumentali nel 2011 7

4 La destinazione geografica delle vendite I dati disponibili sulla ripartizione delle vendite nei diversi mercati coprono sette delle dodici associazioni di Federmacchine. La rappresentatività dei dati è molto alta (72% del valore totale delle esportazioni) e, quindi, sufficiente a garantire l affidabilità delle stime, che si estendono all intero comparto di Federmacchine. I mercati di sbocco nel 2011 NAFTA 7,6% America Meridionale 5,9% Oceania 0,7% Italia 26,3% Asia 15,8% Medio Oriente 3,1% Africa 3,9% Altri Europa 9,4% Unione Europea 27,1% Elaborazione su dati ISTAT Il primo mercato di sbocco è rappresentato dalle esportazioni nei paesi dell Unione Europea, che valgono il 27% circa delle vendite complessive. Al secondo posto, di poco, le consegne sul mercato italiano, che portano il peso complessivo dell area UE al 53,4% del totale. Questo, da un lato, è un dato prevedibile per la vicinanza geografica dei clienti che favorisce i produttori italiani e per la rilevanza che l industria manifatturiera europea ancora ha in ambito mondiale. Dall altro lato, il calo del peso complessivo delle vendite nell Unione Europea (nel 2007 era superiore al 61,8%) rivela come in pochi anni le imprese italiane abbiano modificato in misura rilevante i propri mercati, con una crescita rilevante dell Asia e dell America Latina e progressi più contenuti anche in Medio Oriente e Africa. Come segnalato da più parti, le aree con le migliori prospettive di sviluppo sono quelle emergenti ed è su queste che si sono concentrati gli sforzi dei costruttori italiani. Il settore dei beni strumentali nel 2011 8

Il 2011 ha registrato un andamento positivo delle vendite di macchinari italiani in tutte le aree. Complessivamente l export è cresciuto del 18,3% ma alcune aree (Europa Orientale, America del Nord) superano il +30%, mentre altre sono meno brillanti (l Asia orientale e meridionale cresce solo dell 13,1%). Stazionarie le vendite in Medio Oriente, cresce poco l Africa: per entrambe le aree molte delle difficoltà sono legate all incertezza politica. Andamento delle esportazioni per aree (var. 2011/10) 31,1% 32,4% 18,8% 17,5% 18,3% 13,1% 7,9% 0,5% 2,6% Unione Europea Altri Europa Africa Medio Oriente Asia NAFTA America Sud Oceania TOTALE Elaborazione su dati ISTAT Le vendite di mezzi di produzione italiani nei paesi dell Unione Europea sono aumentate a 7,6 miliardi di euro (+18,8% sul 2010). Molto bene i primi due mercati: quello tedesco, che ha sfiorato i 1.800 milioni, è cresciuto del 24,5%; quello francese (oltre 1.300 milioni) del 28,6%. Meno brillanti le vendite in Spagna (678 milioni, +6,2%); ha fatto meglio la Polonia (622 milioni, +25,8%). In forte crescita mercati minori quali Svezia (+32,2%) e Romania (+34,3%). Le esportazioni italiane nei paesi europei extra-ue guadagnano il 31,1% sul 2010, per un valore di 2,6 miliardi. Al primo posto le vendite in Turchia (+50,9% per 951 milioni), seguita dalla Russia (795 milioni, +32,5%) e dalla Svizzera (416 milioni, +4,4%). L Africa ha acquistato macchinari italiani per 1,1 miliardi di euro, 7,9% in più che nell anno precedente. Il primo cliente è l Egitto (236 milioni, -3,2%); bene le vendite in Sud Africa (+12,6%) e Algeria (+17,9%). Il settore dei beni strumentali nel 2011 9

In Medio Oriente le vendite sono in sostanza ferme (+0,5%), a 886 milioni di euro. Molto bene i paesi arabi del Golfo (Arabia Saudita +29,4%, Emirati Arabi +22,2%) e Israele (+29,5%), in calo le vendite in Iran (-35,9%). L Asia Orientale e Meridionale è saldamente al secondo posto tra le destinazioni estere dei macchinari italiani nel 2011, con 4,4 miliardi (+13,1%). Il gigante cinese registra un incremento moderato (+6,6%, per 2,2 miliardi);bene l India (+15,4%, per 709 milioni). Forte crescita delle vendite in Corea (+34,6%), Indonesia (+30,7%), Thailandia (+26,3%), Vietnam (+55,9%). Il Nord America ha aumentato, del 32,4%, gli acquisti di mezzi di produzione italiani, per un valore di 2,1 miliardi. In forte espansione gli Stati Uniti (1,5 miliardi, +46,9%) e il Canada (177 milioni, +25,4%), male il Messico (-1,4%). L America Meridionale ha importato macchinari per quasi 1,7 miliardi di euro, il 17,5% in più rispetto al 2010. Grande protagonista è stato il Brasile (849 milioni, +24,1%), che precede Argentina (195 milioni), Cile (135 milioni) e Venezuela (106 milioni). Le vendite in Oceania si attestano a 194 milioni (171 sono destinati all Australia). I mercati dei paesi emergenti sono ormai di primaria importanza per i costruttori italiani di mezzi di produzione. Al terzo posto tra i mercati di sbocco nel 2011 troviamo la Cina, nell elenco dei primi dieci ci sono anche Turchia, Russia, Polonia e Brasile. I primi 10 paesi clienti nel 2011 Cina 2.176 +7% Germania 1.768 +25% Stati Uniti 1.544 +47% Francia 1.338 +29% Turchia 951 +51% Brasile 849 +24% Russia 795 +33% India 709 +14% Spagna 678 +6% Polonia 622 +26% milioni di euro Elaborazione su dati ISTAT Il settore dei beni strumentali nel 2011 10

5 L andamento del commercio con l estero nel corso del 2011 Anche l andamento trimestrale del commercio nel 2011 è stimato in base ai dati ISTAT relativi a sette associazioni di Federmacchine. 28,5% Le esportazioni della meccanica strumentale nel 2011 (variazioni sullo stesso periodo dell anno precedente) 21,3% 16,4% 7,6% T1 T2 T3 T4 Elaborazione su dati ISTAT Nel corso del 2011, l export del comparto meccanica strumentale è cresciuto a ritmi elevati ma, guardando al dettaglio per trimestri, si nota un trend di rallentamento che è proseguito per tutto l anno, in parallelo col deteriorarsi del clima economico generale. I dati delle importazioni registrano, invece, una crescita abbastanza stabile, compresa tra il +15% e il +20%, fatta eccezione per il secondo trimestre. Il forte calo tendenziale (-26%) dipende dal confronto con lo stesso periodo del 2010: la scadenza degli incentivi previsti dalla Tremonti Ter portò a una fortissima concentrazione di acquisti nel secondo trimestre dell anno. La migliore dinamica dell import non dipende né dalla domanda interna, che è rimasta debole, né dalla conquista di nuove quote di mercato, quanto piuttosto dal fortissimo calo subito durante la crisi: le vendite di macchinari straniere sono ancora lontane dai picchi precrisi, a differenza delle esportazioni di macchinari italiani. Il settore dei beni strumentali nel 2011 11

Rispetto al 2008, le esportazioni italiane hanno guadagnato il 2%, le importazioni sono ancora inferiori del 19%. Le importazioni della meccanica strumentale nel 2011 (variazioni sullo stesso periodo dell anno precedente) 16,3% 19,8% 15,8% -25,9% T1 T2 T3 T4 Elaborazione su dati ISTAT Il settore dei beni strumentali nel 2011 12

6 Il settore dei macchinari in Italia e nei principali paesi europei Il settore della meccanica strumentale italiana è giunto ad occupare stabilmente i posti di testa nelle graduatorie mondiali, in questo sopravanzando quasi tutti gli altri settori industriali del paese; si può tranquillamente affermare che è uno dei punti di forza del sistema economico nazionale. La struttura dell industria italiana nel settore è peculiare rispetto ai concorrenti europei, che costituiscono un privilegiato punto di riferimento, anche perché l Unione Europea rimane la prima area al mondo per produzione e consumo di macchinari. I dati su cui ci basiamo provengono dal sito di Eurostat e sono relativi al 2007, ultimo anno per il quale sono stati diffusi. Il settore preso in esame è il NACE DK machinery and equipment, il più vicino a quello della meccanica strumentale, pur essendo più ampio. Proviamo ad analizzare il peso dell Italia nel contesto dell Unione Europea, partendo dal dato più generale, quello relativo al Prodotto Interno Lordo: l Italia pesa per il 12,5% del reddito complessivo europeo e si trova al quarto posto, dopo Germania, Regno Unito e Francia. Germania Il peso dell Italia in Europa Regno Unito Francia Italia Spagna Altri UE 27 PIL 19,6% 16,5% 15,3% 12,5% 8,5% 27,5% Industria 25,8% 10,1% 13,5% 13,8% 7,8% 29,0% Macchinari 33,7% 8,3% 10,3% 18,0% 4,7% 24,9% Elaborazioni su dati Eurostat Concentrando l attenzione sull industria manifatturiera, la Germania conferma il primo posto (con una quota del 25,8%). Segue subito l Italia, che guadagna due posizioni, con il 13,8%, davanti a Francia e Regno Unito. Se restringiamo il campo al settore dei macchinari, la Germania vede crescere ancora la propria quota, al 33,75%, e l Italia rafforza il secondo posto con il 18%. Staccati la Francia (10,1%) e il Regno Unito (8,3%). Questo conferma la specializzazione e la forza dell Italia nel settore, pur in un contesto europeo caratterizzato dalla presenza ancora diffusa dell industria. Il settore dei beni strumentali nel 2011 13

Valori simili si ottengono considerando l occupazione invece del fatturato. Gli addetti in Germania del settore macchinari sono il 29,5% del totale europeo, in Italia il 15,3%, nel Regno Unito e in Francia meno del 10% e così via. Il quadro cambia se guardiamo al numero di imprese: l Italia da sola conta il 23,5% delle imprese europee; al secondo posto ci sono i tedeschi (11,9%). Gli altri paesi hanno un numero di imprese ancora più basso. Questo implica che le imprese italiane hanno, in media, dimensioni molto inferiori ai loro concorrenti europei. Il settore machinery and equipment in Europa Numero di imprese Fatturato medio (milioni di euro) Numero medio di addetti Fatt. x addetto ( 000 euro) Italia 41.497 3,0 13,9 215 Germania 21.043 11,0 52,6 209 Francia 16.228 4,4 19,4 225 Spagna 14.650 2,2 13,0 171 Regno Unito 12.856 4,4 21,9 203 Altri UE 70.610 2,4 18,3 133 UE 27 176.884 3,9 21,2 183 Elaborazioni su dati Eurostat Le aziende tedesche hanno dimensioni triple, per fatturato, e più che doppie, per addetti, rispetto alla media europea. Si attestano sempre su dati superiori o prossimi alla media le aziende inglesi e (per il fatturato) francesi. Su valori decisamente inferiori si trovano le imprese italiane e spagnole, rispettivamente al 77% e al 56% del fatturato medio. Se le dimensioni sono inferiori a quelle dei principali concorrenti, questo non impedisce alle aziende italiane di raggiungere i massimi livelli di efficienza. Il fatturato per addetto, con la media europea pari a 183.000 euro per addetto, è di ben 215.000 euro per le imprese italiane, superato solo da quelle francesi (225.000) e prima delle tedesche (209.000). Il settore dei beni strumentali nel 2011 14