INTRODUZIONE La scelta di resocontare la mia esperienza di tirocinio nella tesi che conclude il percorso formativo della laurea triennale, nasce dall intendere il resoconto come uno strumento. Uno strumento attraverso cui poter riflettere ed istituire un pensiero non soltanto sull esperienza di tirocinio che ho svolto presso il Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura dell Ospedale Carlo Forlanini, ma anche sul corso di studi che ho terminato. Infatti, partendo dalla mia esperienza di tirocinante triennalista, ho cercato di esplorare le fantasie e le rappresentazioni dei contesti e degli studenti stessi circa lo psicologo triennalista. Figura questa che, pur nella sua novità, sembra ripercorrere alcune tappe che hanno caratterizzato nel tempo lo sviluppo della professione psicologica. Centrale in tal senso è risultato l obiettivo della professionalizzazione dei corsi di laurea in psicologia, che però non sembra aver ancora trovato espressione poiché, l identificazione degli elementi cui ancorare tale professionalizzazione, si è nel tempo rivelata problematica. 1
L attuale riforma potrebbe rappresentare un elemento di sviluppo in quanto la competenza che lo studente acquisisce in tre anni mira all apprendimento di modelli e categorie, che possano essere spendibili in più contesti, ancorando in tal modo le competenze psicologiche alla specificità degli strumenti impiegati e non alla particolarità dei contesti, come spesso è accaduto in passato. Strumenti che inizialmente costituivano una sorta di arma oppure di forte appartenenza, dando luogo ad una emozionalità agita entro la fantasia di una tecnica forte ed autoriferita. L utilizzo di tale emozionalità e dei vissuti, attraverso l impiego di categorie di lettura, ha permesso una sorta di evoluzione per cui le emozioni da fatti sono divenute informazioni provenienti dal contesto, per cui ho iniziato a costruire un pensiero. Pensiero attraverso cui esplorare le proprie rappresentazioni e fantasie, arrivando a conoscere anche l estranietà dei contesti, che sino a quel momento, avevano costituito l oggetto di simbolizzazioni neoemozionali. L esperienza formativa di tirocinio pre-lauream si è pertanto rivelata tale, nel momento in cui dall azione a contesto dato, si è passati ad una centrata sullo sviluppo e sulla costruzione. Costruzione, sia di senso sia di obiettivi, che ha anche implicato la dimensione del proporsi da parte del triennalista e del riconoscersi in possesso 2
di competenze, che rappresentano strumenti spendibili nello stare nei contesti, nel collocarsi e nell entrare in relazione con essi. L esperienza di tirocinio pre-lauream nella sua particolare collocazione tra due mondi, quello accademico e quello professionale, può costituire un momento di dialogo tra questi due contesti formativi, che nel tempo sembrano non essersi mai raccordati. Quindi una sorta di ponte che possa inscrivere l esperienza dello studente entro un percorso formativo unico, in cui siano presenti obiettivi formativi. 3
PARTE PRIMA 1.1 Il tirocinio pre-lauream e la riforma universitaria Il riordino dei corsi di laurea definito dall attuale riforma universitaria ha visto l introduzione di un nuovo elemento all interno del percorso formativo: il tirocinio pre-lauream. Tirocinio quindi che lo studente si trova a svolgere all ultimo anno della laurea triennale, quando ancora egli è inserito entro il sistema universitario. L esperienza di tirocinio è presente anche nel Vecchio Ordinamento, ma la proposta innovativa di questa riforma, è principalmente costituita dalla collocazione e dal senso attribuito a tale momento. In quel caso si parlava di tirocinio post-lauream, cioè svolto dopo il conseguimento del titolo e della durata di un anno, al cui termine seguiva la compilazione di una relazione. Ora invece si tratta di un tirocinio pre-lauream della durata di sei mesi, e sono presenti delle proposte da parte dell Università di poter riflettere su di esso attraverso una tesi, attivando così un processo di verifica. L avvenuto cambiamento del prefisso, da post a pre, che precede il termine laurea,non indica soltanto una variazione a livello terminologico, ma è anche segno di una cultura differente in esso sottesa. 4
Cultura, ovvero assetto emozionale caratterizzante un contesto, che possiamo analizzare meglio approfondire e leggere attraverso la dimensione emozionale di un modello collusivo organizzato attorno alla simbolizzazione emozionale del corpo: la dimensione del dentro-fuori. Infatti, nel caso del Vecchio Ordinamento il tirocinio si colloca in un momento, anche temporalmente, staccato da quello formativo, andando ad alimentare quella fantasia che vede teoria e pratica come due momenti distinti e separati, da attribuire all essere ancora dentro il circuito universitario, la teoria, e all essere fuori da esso per quanto riguarda la pratica. In tale ottica quindi è fuori che finalmente si vedranno e si apprenderanno le tecniche, i trattamenti fino ad ora soltanto studiati sui libri; magari a questo punto la teoria non appare neanche tanto utile. Il fuori quindi come maggiormente formativo, staccato dal dentro. Il tirocinio diviene dunque un esperienza personale, solitaria, che bisogna cercare di svolgere in un posto dove viene permesso di fare qualcosa. Un fare che sembra essere quasi fine a se stesso, fare come pratica; come dimensione che non necessariamente si raccorda e si inserisce in quel percorso formativo fin lì portato avanti, entro obiettivi formativi definiti. Quindi la dimensione di apprendimento vero è legata ad un fuori, a ciò che viene dopo il titolo. 5
Nel caso del Nuovo Ordinamento, il tirocinio pre-lauream si svolge entro il contesto universitario, sembra quindi costituirsi una nuova cultura, che vede una formazione che inizia e che si rivela funzionale fin dal percorso accademico. 6