L imposta sul reddito delle società IRES Cleam A.A. 2008/09 Classe 1

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L imposta sul reddito delle società IRES 6061 Cleam A.A. 2008/09 Classe 1

Ires Imposta proporzionale sui redditi delle società (sostituisce l IRPEG da 1/1/2004) Aliquota unica: 27,5% Base imponibile determinazione TEMI coincide con il vero profitto economico? Integrazione imposta personale e societaria Effetti sulle scelte delle imprese (investimento e finanziamento), condizioni di neutralità

Base imponibile: determinazione T= t(r-l-m+ia-αip-a+0,05d+/- S +/- W) t= aliquota d imposta (27,5%) R: ricavi L: spese per prestazioni di lavoro dipendente M: costi variabili D: dividendi IA: interessi attivi IP: interessi passivi A: ammortamenti S: variazione delle scorte W: plusvalenze patrimoniali Se BI< 0 la perdita puo essere portata in deduzione negli esercizi successivi, ma non oltre il quinto. Eccezione: primi tre anni di attivita riporto delle perdite illimitato

Oneri finanziari Interessi attivi: concorrono a formare il reddito d'impresa Interessi passivi: sono deducibili fino a concorrenza degli interessi attivi l'eventuale eccedenza è deducibile entro il limite del 30% del reddito operativo lordo (ROL) dall'esercizio 2010: - la quota di ROL non utilizzata potrà essere portata ad incremento del ROL dei successivi periodi di imposta, aumentando così la soglia di deducibilità degli interessi - riporto della quota indeducibile nei periodi d'imposta successivi se e nei limiti in cui in tali esercizi l'importo degli interessi passivi e degli oneri assimilati di competenza eccedenti gli interessi attivi e i proventi assimilati sarà inferiore al 30% del ROL

Oneri finanziari (cont) Nel nostro attuale ordinamento, dunque, α puo essere uguale a uno o minore di uno: α = 1 se Interessi Passivi (IP) < Interessi Attivi (IA) α = 1 se IP<= IA+30% ROL α< 1 se IP>IA+30% ROL, in particolare, poichè α IP = IA + 30%ROL, se ne deduce che α = IA + 30%ROL IP

Oneri finanziari: Esempio Valore della produzione Costi della produzione di cui Ammortamenti Canoni Leasing Interessi passivi Interessi attivi 12000 9000 900 100 2000 500 Calcolo il ROL: Valore della produzione - Costi della produzione + Ammortamenti +Canoni leasing =12000-9000+900+100=4000 Calcolo l ammontare massimo di interessi passivi deducibile: 30% ROL + Interessi Attivi= 30% 4000 + 500 = 1700 Interessi passivi (2000) > ammontare massimo di interessi passivi deducibile (1700) Interessi passivi indeducibili = 300

A = ammortamenti. Il costo di un bene strumentale per l attività d impresa di durata pluriennale è ripartito tra i diversi esercizi di utilizzo. Riferimento= costo di acquisto del bene. Ammortamento ordinario: applicazione coefficienti del Ministero delle Finanze al costo dei beni, ridotti della metà per il primo esercizio di utilizzo Ammortamento accelerato: quote di ammortamento riflettono il + intenso logorio dei beni capitali Ammortamento anticipato: misura massima dell ammortamento ordinario elevata fino a 2 volte nell esercizio in cui i beni sono entrati in funzione e nei 2 successivi. Riduce il carico fiscale. Finanziaria 2008: non sono più previsti ammortamenti anticipati

Esempio. C= valore del bene capitale 50%=coefficiente di ammortamento ordinario 2 1 1 4 1 1 2 4 + + = r C t r C t C t T Ammortamento anticipato: risparmio d imposta in valore attuale= r C t C t T + = 1 1 2 2 ' Ammortamento anticipato permette di differire l'imposta a tasso nullo, il carico fiscale complessivo pertanto si riduce. Minima Base Imponibile Ammortamento anticipato Ammortamento ordinario: risparmio d imposta in valore attuale=

D= dividendi. Solo il 5% degli utili distribuiti dalle società con personalità giuridica, anche residenti all estero (esclusi paradisi fiscali), rientra nella base imponibile. S = variazione delle scorte. Problema: quando i prezzi variano nel corso del periodo d imposta. FIFO (first in first out): le rimanenze sono valutate ai prezzi correnti. Se i prezzi aumentano, il valore delle rimanenze aumenta e quindi il profitto aumenta e la base imponibile Ires aumenta LIFO (last in first out): le rimanenze sono valutate al costo storico. Se i prezzi aumentano, il valore delle rimanenze coincide con quello iniziale e quindi il profitto si riduce e la base imponibile Ires si riduce Libertà di scelta: alle imprese converrà il LIFO in periodi di inflazione

W = variazione delle plusvalenze patrimoniali Formano reddito di impresa se sono realizzate mediante cessione a titolo oneroso. Plusvalenza= corrispettivo-costo non ammortizzato. Concorrono a formare il reddito in quote costanti nell esercizio.di realizzazione e nei successivi non oltre il 4. * Dal 2000 le imprese possono rivalutare beni materiali (immobili, impianti e macchinari) e immateriali (brevetti e partecipazioni azionarie qualificate come immobilizzazioni finanziarie) con il versamento di un imposta sostitutiva del 19% per i beni oggetto di ammortamento e del 15% per i beni non ammortizzabili. * Per le plusvalenze derivanti dalla cessione a titolo oneroso di partecipazioni societarie solo il 5% entra nella BI (participation exemption) a condizione: -Le partecipazioni cedute siano state iscritte a bilancio come immobilizzazioni finanziarie e detenute per almeno 12 mesi - la società partecipata svolga effettivamente un attività commerciale e non risieda in paradisi fiscali Le minusvalenze sono deducibili solo se relative a partecipazioni che non presentano i due requisiti indicati

Tassazione dei gruppi Le società legate da rapporti di partecipazione hanno interesse a compensare a fini fiscali i propri utili con le perdite delle società partecipate, riducendo il carico fiscale complessivo. Non è + possibile con il regime di esenzione delle plusvalenze e indeducibilità delle minusvalenze. Due nuovi istituti: 1. Consolidato fiscale (per i gruppi): si determina il risultato del gruppo (somma algebrica dei profitti e perdite delle società appartenenti) in capo alla società controllante (pagamento unificato). Tutti i dividendi erogati all interno del gruppo sono esenti (non solo 95%). 2. Imputazione per trasparenza (regime tipico delle società di persona): per società a ristretta base azionaria, il reddito della società non è tassato in capo alla società ma utili imputati a ciascun socio, in proporzione della quota di possesso (compensazione possibile). Due casi: -Società di capitali partecipate da altre società di capitali con una partecipazione agli utili >=10% (ristretta base azionaria) e <= 50% -S.r.l. a ristretta base azionaria, partecipate esclusivamente da persone fisiche <=10.

Base imponibile: coincide con il vero profitto economico? Vero profitto economico = variazione del valore di patrimonio di un impresa, prima dell applicazione dell imposta, nel corso di un esercizio = tutti gli input impiegati sono valutati al loro costo opportunità (prezzo che si otterrebbe destinandoli ad impieghi alternativi) La Base imponibile dell IRES non coincide con il vero profitto economico per il trattamento di Interessi Passivi, Ammortamenti, Scorte: 1. Principio nominalistico (non tiene conto dell inflazione) nel trattamento degli interessi passivi e delle quote di ammortamento e delle rimanenze (al costo storico) 2. Finalità di politica economica (incentivare gli investimenti consentendo quote di ammortamento superiori)

Interessi passivi Sono deducibili nel loro importo nominale. Il vero costo del capitale è il tasso di interesse reale (quanto si otterrebbe impiegando il capitale sul mercato). i nominale= i reale + inflazione Nel caso di inflazione sopravvaluta il costo del capitale e sottovaluta i profitti (non tiene conto della sopravvenienza attiva costituita dalla diminuzione del valore reale del debito, che dovrebbe essere aggiunta ai redditi tassabili).

Ammortamenti In periodi di inflazione il costo del bene aumenta. Se gli ammortamenti sono commisurati al costo storico, sono troppo bassi, quindi i profitti (base imponibile) sono sopravvalutati Soluzione: rivalutazione in ragione dell inflazione del costo storico del bene. Non esiste. Ma esistono ammortamenti anticipati (per compensare gli effetti dell inflazione). Scorte LIFO: valuta i prezzi delle materie prime impiegate a prezzi correnti (prezzo di mercato). Profitto corretto FIFO: valuta i prezzi delle materie prime impiegate a prezzi storici. Profitto non tiene conto dell inflazione.

Imposta personale e imposta societaria 1. Imposta societaria può avere un ruolo autonomo da imposta personale: - capacità contributiva addizionale (doppia tassazione dei dividendi presso l impresa e, per la parte distribuita, in capo agli azionisti) - capacità contributiva sostitutiva: tassazione degli utili presso la società esaurisce i debiti tributari, esentando i dividendi dall imposta personale 2. Imposta societaria può essere integrazione dell imposta personale: - metodo della partnership (tutti gli utili sono attribuiti agli azionisti, distribuiti o meno) - metodo del credito di imposta: l imposta pagata sugli utili distribuiti è un acconto dell imposta personale

Sistema classico t= aliquota imposta societaria (su tutto l utile U) t p = aliquota imposta personale (su utili distribuiti D) UN=U(1-t) utili dopo l applicazione dell imposta d=d/un percentuale distribuita degli utili che residuano dopo l applicazione dell imposta societaria τ carico fiscale su unità di utile T=tU+ t p D=tU+ t p du(1-t) τ=t+t p (1-t)d onere fiscale complessivo carico fiscale per unità di utile Il carico fiscale aumenta all aumentare di d (quota di utili distribuita): Il sistema classico non è neutrale nei confronti delle scelte di distribuzione degli utili delle imprese Italia (qualificate): d=0 τ=t T=tU+ tp0,4972du(1-t) d=1 τ=t+t p (1-t)

Esenzione totale Gli utili d impresa sono tassati esclusivamente presso l impresa. T=tU τ=t Neutralità: Il carico fiscale non muta qualunque sia la quota di utili distribuita. E possibile circoscrivere l esenzione dell imposta personale agli utili che sarebbero risultati dall applicazione dell aliquota legale d imposta, prescindendo da qualsiasi meccanismo di tipo agevolativo.

Integrazione completa (partnership approach) L utile d impresa rientra nella base imponibile dell imposta personale, indipendentemente dalla sua distribuzione: T= tpu τ=tp Piena neutralità In Italia per le società di persona. Dal 1/1/2004 anche società a responsabilità limitata (soci<10 ed esplicito esercizio dell opzione)

Credito d imposta Evitare la doppia tassazione dei dividendi in capo alla società come utili e in capo al socio come dividendi Credito totale se tutta l imposta societaria afferente ai dividendi può essere portata in diminuzione dell imposta personale Impresa U utili dell impresa prima dell imposta societaria t aliquota dell imposta T=tU gettito Caso 1) D=U-tU=U(1-t) distribuzione totale degli utili netti U=D/(1-t) tu=td/(1-t) debito d imposta in termini di dividendi distribuiti Contribuente Credito d imposta totale: t/(1-t) per unità di dividendi distribuiti D+tD/(1-t)=U reddito del contribuente (percepisce solo dividendi) T p = t p t D + 1 t D t 1 t D Imposta personale E nulla se t p =t

Caso 2) distribuzione in percentuale d degli utili netti c=t/(1-t) credito d imposta totale per unità di dividendo onere fiscale complessivo: T = tu + t [ dun( 1 c) ] p + cdun Aliquota effettiva: (UN/U=(1-t)) = U T τ = [ ] t + t p d( 1+ c)(1 t) cd(1 t) = t + d t p ( 1+ c) c (1 t) cd (credito d imposta per unità di utile netto) è una componente della base imponibile dell imposta personale e un credito d imposta Non garantisce la neutralità: il carico fiscale dipende dalla relazione tra aliquota societaria e personale. Neutrale se sono uguali: d=0 τ=t d=1 τ=t p

Effetti dell IRES sulle scelte di finanziamento e investimento Neutralità: il comportamento delle imprese non varia in seguito all introduzione di imposte Assenza di imposte: L impresa sceglie I che max P P P = π ( I ) δi ii P = profitto π = rendimento δi = ammortamen ti ii = oneri finanziari π ' = rendimento marginale i = costo del capitale Se esiste un imposta sul reddito di impresa su Ricavi-(costi variabili+ammortamenti+oneri finanziari) = ( π ( I ) δi ii )(1 t ) π ' δ = i condizione che determina la scelta del livello di investimento ( π ' δ )(1 t) = i(1 t) L imposta riduce il rendimento marginale al netto degli ammortamenti e il costo del capitale nella stessa proporzione (1-t).

i π ' ( π ' δ ) I* I

Problemi per la neutralità: - determinazione delle quote di ammortamento (no) - deducibilità degli interessi passivi sul capitale preso a prestito - trattamento fiscale della remunerazione del capitale di rischio

Neutralità: Se tutti gli utili sono distribuiti Finanziamento con debito Se l ammortamento coincide con il vero deprezzamento economico Se tutti gli interessi passivi sono deducibili P ( π ( I ) I ii )(1 t ) π ' δ )(1 t) = i(1 ) = δ ( t π ' ( π ' δ ) ( π ' δ ) = i ( π ' δ )(1 t) i i(1-t) I*

Deducibilità parziale degli interessi no neutralità P = π ( I ) δi ii 0 < α < 1 percentual t( π ( I ) δi αii ) e di deducibili tà π ' δ i t( π ' δ αi) = 0 π ' δ = i(1 αt) 1 t (1 αt) α < 1 > 1 1 t aumenta il rendimento marginale aumenta il costo del capitale Non è neutrale I

Finanziamento con azioni L impresa max P dato il vincolo di garantire al sottoscrittore di azioni un rendimento marginale (ρ ) uguale a quello ottenibile da altre forme di impiego del risparmio, tipicamente obbligazioni (i). max max [( π ( I ) δi )(1 t) ρi ] = [( π ( I) δi )(1 t) ii ] ( π ' δ )(1 t) = i = ρ i i i(1-t) ( π ' δ ) ( π ' δ )(1 t) I I* I Non è neutrale

Neutralità se: 1. ammortamenti corrispondenti al vero ammortamento economico e deducibilità del costo di finanziamento in conto capitale P = π ' δ = ( π ( I) δi ρi ) ρ = i (1 t)

Neutralità verso le scelte di finanziamento (debito/azioni) Problema: se gli interessi passivi sono deducibili conviene finanziarsi con debito Possibile soluzione: Dual Income Tax tx = imposta sostitutiva sugli interessi obbligazionari r=i(1- tx) rendimento netto dell obbligazionista P(I) componente normale (utile agevolato) corrisponde a quello ottenibile sui mercati obbligazionari aliquota t x componente straordinaria (utile normale) corrisponde a extraprofitto, eccedenza rispetto al normale profitto aliquota normale t > t x

Non distribuzione degli utili (δ=0) Finanziamento con debito: max π ' = i remunerazione netta : i(1 t Finanziamento con azioni e dual income tax: max π ( I) ii ii ( π ( I) ii )(1 t) = ( π ( I) ii ) = utile normale (aliquota utile agevolato (aliquota x ) (1 t) + ii(1 t x t ) ii(1 t ii(1 tx ) = costo del capitale π ' = i L imposta sui profitti, nella versione della DIT, non modifica le scelte di investimento delle imprese, sia che esse si finanzino con debito, sia con azioni. x ) t) x )

Dual Income Tax (DIT) Italiana Applicata nel periodo compreso fra il 1997 e il 2003 per eliminare disincentivo nel ricorso al finanziamento di capitale di rischio, derivato dalla deducibilità degli interessi passivi. Abrogata dal 2003. Riconosciuta deducibilità generalizzata degli interessi passivi dalla base imponibile senza che sia prevista nessuna forma di deducibilità della remunerazione minima del capitale di rischio.