ASPETTI GENERALI TIPOLOGIE DI MURATURA PRINCIPALI CARATTERISTICHE MECCANICHE COMPORTAMENTO SCATOLARE

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ASPETTI GENERALI TIPOLOGIE DI MURATURA muratura ordinaria: elementi resistenti collegati tramite malta muratura armata: pareti murarie incorporanti apposite armature verticali e orizzontali muratura intelaiata: pareti murarie riquadrate da cordoli in c.a. verticali e orizzontali PRINCIPALI CARATTERISTICHE MECCANICHE - Buona resistenza a compressione - Scarsa resistenza a trazione Le pareti di muratura hanno buona resistenza ad azioni orizzontali agenti nel loro piano, molto minore è la resistenza ad azioni fuori del piano. Nel complesso strutturale le pareti di muratura svolgono due funzioni fondamentali: - funzione portante (per carichi verticali) - funzione di controventamento (per azioni o- rizzontali agenti nel loro piano) COMPORTAMENTO SCATOLARE A) Una struttura in muratura portante è un insieme tridimensionale costituito in genere da: sistema verticale di pareti (funzione portante e/o di controventamento) sistema orizzontale di solai piani (funzione di ripartizione delle azioni verticali e delle azioni orizzontali) Tali sistemi devono essere efficacemente connessi in modo da realizzare un comportamento statico di natura scatolare: - due sistemi di pareti non parallele (preferibilmente tra loro ortogonali) - solai sufficientemente resistenti e rigidi per svolgere l azione di diaframma (ripartizione delle azioni orizzontali) In tal modo acquisiscono ottima resistenza ad azioni agenti lungo qualsiasi direzione. 1

B) Poiché i muri hanno una scarsa resistenza a trazione, la capacità di resistere ad azioni orizzontali (destabilizzanti) aumenta in presenza di azioni verticali (stabilizzanti) Per una migliore efficienza statica è bene che tutti i muri strutturali abbiano, se possibile, sia funzione portante che di controventamento Schema cellulare C) Per garantire il comportamento scatolare è necessario che muri portanti, muri di controventamento e solai siano efficacemente collegati tra loro con: - incatenamenti metallici efficacemente ammorsati ai cordoli, che collegano i muri tra loro paralleli (ortogonali all orditura del solaio unidirezionale) - cordoli orizzontali continui in c.a. all altezza dei solai di piano e di copertura - ammorsamenti efficaci lungo gli spigoli verticali mediante una opportuna distribuzione dei blocchi Funzioni svolte dal cordolo: - vincolo alle pareti sollecitate ortogonalmente al proprio piano - collegamento longitudinale dei muri di controventamento tra loro complanari, consentendo la ridistribuzione delle azioni orizzontali - maggiore stabilità e iperstaticità d insieme D) Con solaio deformabile Con cordolo e Con cordolo e solaio e senza cordolo solaio deformabile La pratica costruttiva ha dimostrato che un edificio in muratura ben concepito e realizzato con cura di dettaglio ha in genere un comportamento soddisfacente: - regolarità in pianta ed in elevazione - efficace collegamento tra tutti gli elementi: tra murature ortogonali (ammorsamento) tra muro e solaio (cordoli) tra pareti parallele (incatenamenti) 2

- solai rigidi nel piano Ciò è riconosciuto dalle normative che, nel caso di edifici che rispettano alcune particolari caratteristiche di regolarità e alcune regole costruttive, consentono di omettere l analisi e le verifiche di sicurezza e di applicare regole di verifica semplificate (regole per edifici semplici ). (Le figure sono tratte dalle dispense del corso di aggiornamento sulle NTC 2008 tenuto dall ing. Roberto Scotta per l Ordine degli Ingegneri di Belluno nella primavera 2009) NUOVE NORME TECNICHE PER LE COSTRUZIONI D.Min. Infrastrutture 14 gennaio 2008 (sunto MURATURE) 4.5.4 ORGANIZZAZIONE STRUTTURALE L edificio a muratura portante deve essere concepito come una struttura tridimensionale. I sistemi resistenti di pareti di muratura, gli orizzontamenti e le fondazioni devono essere collegati tra di loro in modo da resistere alle azioni verticali ed orizzontali. I pannelli murari sono considerati resistenti anche alle azioni orizzontali quando hanno una lunghezza non inferiore a 0,3 volte l altezza di interpiano; essi svolgono funzione portante, quando sono sollecitati prevalentemente da azioni verticali, e svolgono funzione di controvento, quando sollecitati prevalentemente da azioni orizzontali. Ai fini di un adeguato comportamento statico e dinamico dell edificio, tutti le pareti devono assolvere, per quanto possibile, sia la funzione portante sia la funzione di controventamento. Gli orizzontamenti sono generalmente solai piani, o con falde inclinate in copertura, che devono assicurare, per resistenza e rigidezza, la ripartizione delle azioni orizzontali fra i muri di controventamento. L organizzazione dell intera struttura e l interazione ed il collegamento tra le sue parti devono essere tali da assicurare appropriata resistenza e stabilità, ed un comportamento d insieme scatolare. Per garantire un comportamento scatolare, muri ed orizzontamenti devono essere opportunamente collegati fra loro. Tutte le pareti devono essere collegate al livello dei solai mediante cordoli di piano di calcestruzzo armato e, tra di loro, mediante ammorsamenti lungo le intersezioni verticali. I cordoli di piano devono avere adeguata sezione ed armatura. Devono inoltre essere previsti opportuni incatenamenti al livello dei solai, aventi lo scopo di collegare tra loro i muri paralleli della scatola muraria. Tali incatenamenti devono essere realizzati per mezzo di armature metalliche o altro materiale resistente a trazione, le cui estremità devono essere efficacemente ancorate ai cordoli. Per il collegamento nella direzione di tessitura del solaio possono essere omessi gli incatenamenti quando il collegamento è assicurato dal solaio stesso. Per il collegamento in direzione normale alla tessitura del solaio, si possono adottare opportuni accorgimenti che sostituiscano efficacemente gli incatenamenti costituiti da tiranti estranei al solaio. Il collegamento fra la fondazione e la struttura in elevazione è generalmente realizzato mediante cordolo in calcestruzzo armato disposto alla base di tutte le murature verticali resistenti. È possibile realizzare la prima elevazione con pareti di calcestruzzo armato; in tal caso la disposizione delle fondazioni e delle murature sovrastanti deve essere tale da garantire un adeguato centraggio dei carichi trasmessi alle pareti della prima elevazione ed alla fondazione. Lo spessore dei muri portanti non può essere inferiore ai seguenti valori: -muratura in elementi resistenti artificiali pieni 150 mm -muratura in elementi resistenti artificiali semipieni 200 mm -muratura in elementi resistenti artificiali forati 240 mm -muratura di pietra squadrata 240 mm -muratura di pietra listata 400 mm -muratura di pietra non squadrata 500 mm Nella precedente normativa (DM 87) gli spessori minimi dei muri erano i seguenti: -muratura in elementi resistenti artificiali pieni cm 12 -muratura in elementi resistenti artificiali semipieni cm 20 -muratura in elementi resistenti artificiali forati cm 25 -muratura di pietra squadrata cm 24 -muratura di pietra listata cm 40 -muratura di pietra non squadrata cm 50 una muratura portante in mattoni pieni ad una testa non può più essere utilizzata! (..) 3

4.5.2 MATERIALI E CARATTERISTICHE TIPOLOGICHE 4.5.2.1 Malte Le prescrizioni riguardanti le malte per muratura sono contenute nel 11.10.2. 11.10.2.1 Malte a prestazione garantita La malta per muratura portante deve garantire prestazioni adeguate al suo impiego in termini di durabilità e di prestazioni meccaniche e deve essere conforme alla norma armonizzata UNI EN 9982 (..) Per garantire durabilità è necessario che i componenti la miscela non contengano sostanze organiche o grassi o terrose o argillose. Le calci aeree e le pozzolane devono possedere le caratteristiche tecniche ed i requisiti previsti dalle vigenti norme Le prestazioni meccaniche di una malta sono definite mediante la sua resistenza media a compressione f m. La categoria di una malta è definita da una sigla costituita dalla lettera M seguita da un numero che indica la resistenza f m e- spressa in N/mm 2 secondo la Tabella 11.10.III. Per l impiego in muratura portante non è ammesso l impiego di malte con resistenza f m < 2,5 N/mm 2. Tabella 11.10.III -Classi di malte a prestazione garantita Classe M 2,5 M 5 M 10 M 15 M 20 M d Resistenza a compressione N/mm 2 2,5 5 10 15 20 d d è una resistenza a compressione maggiore di 25 N/mm 2 dichiarata dal produttore (..) 11.10.2.2 Malte a composizione prescritta. Le classi di malte a composizione prescritta sono definite in rapporto alla composizione in volume secondo la tabella seguente Tabella 11.10.IV -Classi di malte a composizione prescritta Classe Tipo di malta Composizione Cemento Calce aerea Calce idraulica Sabbia Pozzolana M 2,5 Idraulica -- -- 1 3 -- M 2,5 Pozzolanica -- 1 -- -- 3 M 2,5 Bastarda 1 -- 2 9 -- M 5 Bastarda 1 -- 1 5 -- M 8 Cementizia 2 -- 1 8 -- M 12 Cementizia 1 -- -- 3 -- Nella precedente normativa (DM 87) la classificazione delle malte era la seguente: Classe Tipo di malta Composizione Cemento Calce aerea Calce idraulica Sabbia Pozzolana M 4 Idraulica -- -- 1 3 -- M 4 Pozzolanica -- 1 -- -- 3 M 4 Bastarda 1 -- 2 9 -- M 3 Bastarda 1 -- 1 5 -- M 2 Cementizia 1 -- 0,5 4 -- M 1 Cementizia 1 -- -- 3 -- senza riferimento alla resistenza meccanica. 4.5.2.2 Elementi resistenti in muratura Elementi artificiali Per gli elementi resistenti artificiali da impiegare con funzione resistente si applicano le prescrizioni riportate al 11.10.1. (Controlli e prove di accettazione) Gli elementi resistenti artificiali possono essere dotati di fori in direzione normale al piano di posa (foratura verticale) oppure in direzione parallela (foratura orizzontale) con caratteristiche di cui al 11.10. Gli elementi possono essere rettificati sulla superficie di posa. 4

Per l impiego nelle opere trattate dalla presente norma, gli elementi sono classificati in base alla percentuale di foratura φ ed all area media della sezione normale di ogni singolo foro f. I fori sono di regola distribuiti pressoché uniformemente sulla faccia dell elemento. La percentuale di foratura è espressa dalla relazione φ = 100 F/A dove: F è l area complessiva dei fori passanti e profondi non passanti; A è l area lorda della faccia dell elemento di muratura delimitata dal suo perimetro. Nel caso dei blocchi in laterizio estrusi la percentuale di foratura coincide con la percentuale in volume dei vuoti come definita dalla norma UNI EN 772-9:2001. Le Tab. 4.5.I a-b riportano la classificazione per gli elementi in laterizio e calcestruzzo rispettivamente. Tabella 4.5.Ia -Classificazione elementi in laterizio Elementi Percentuale di foratura φ Area f della sezione normale del foro Pieni φ 15% f 9 cm 2 Semipieni 15% < φ 45% f 12 cm 2 Forati 45% < φ 55% f 15 cm 2 Gli elementi possono avere incavi di limitata profondità destinati ad essere riempiti dal letto di malta. (..) Tabella 4.5.Ib -Classificazione elementi in calcestruzzo Elementi Percentuale di foratura φ Area f della sezione normale del foro A = 900 cm² A > 900 cm² Pieni φ 15% f 0,10 A f 0,15 A Semipieni 15% < φ 45% f 0,10 A f 0,15 A Forati 45% < φ 55% f 0,10 A f 0,15 A (..) L utilizzo di materiali o tipologie murarie diverse rispetto a quanto specificato deve essere autorizzato preventivamente dal Servizio Tecnico Centrale su parere del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici sulla base di adeguata sperimentazione, modellazione teorica e modalità di controllo nella fase produttiva. Elementi naturali Gli elementi naturali sono ricavati da materiale lapideo non friabile o sfaldabile, e resistente al gelo; essi non devono contenere in misura sensibile sostanze solubili, o residui organici e devono essere integri, senza zone alterate o rimovibili. Gli elementi devono possedere i requisiti di resistenza meccanica ed adesività alle malte determinati secondo le modalità descritte nel 11.10.3. 4.5.3 CARATTERISTICHE MECCANICHE DELLE MURATURE Le proprietà fondamentali in base alle quali si classifica una muratura sono la resistenza caratteristica a compressione f k, la resistenza caratteristica a taglio in assenza di azione assiale f vk0, il modulo di elasticità normale secante E, il modulo di elasticità tangenziale secante G. La resistenze caratteristiche f k e f vk0 sono determinate o per via sperimentale su campioni di muro o, con alcune limitazioni, in funzione delle proprietà dei componenti. Le modalità per determinare le resistenze caratteristiche sono indicate nel 11.10.5, dove sono anche riportate le modalità per la valutazione dei moduli di elasticità. In ogni caso i valori delle caratteristiche meccaniche utilizzate per le verifiche devono essere indicati nel progetto delle opere. In ogni caso, quando è richiesto un valore di f k maggiore o uguale a 8 MPa si deve controllare il valore di f k mediante prove sperimentali come indicato nel 11.10. 11.10.3 DETERMINAZIONE DEI PARAMETRI MECCANICI DELLA MURATURA 11.10.3.1 Resistenza a compressione 11.10.3.1.1 Determinazione sperimentale della resistenza a compressione La resistenza caratteristica sperimentale a compressione si determina su n muretti (n = 6), seguendo sia per la confezione che per la prova le modalità indicate nel seguito. (..) 5

11.10.3.1.2 Stima della resistenza a compressione In sede di progetto, per le murature formate da elementi artificiali pieni o semipieni il valore di f K può essere dedotto dalla resistenza a compressione degli elementi e dalla classe di appartenenza della malta tramite la Tabella 11.10.V. La validità di tale tabella è limitata a quelle murature aventi giunti orizzontali e verticali riempiti di malta e di spessore compreso tra 5 e 15 mm. Per valori non contemplati in tabella è ammessa l interpolazione lineare; in nessun caso sono ammesse estrapolazioni. Tabella 11.10.V -Valori di fk per murature in elementi artificiali pieni e semipieni (valori N/mm 2 ) Resistenza caratteristica a compressione f bk Tipo di malta dell elemento N/mm 2 M15 M10 M5 M2,5 2,0 1,2 1,2 1,2 1,2 3,0 2,2 2,2 2,2 2,0 5,0 3,5 3,4 3,3 3,0 7,5 5,0 4,5 4,1 3,5 10,0 6,2 5,3 4,7 4,1 15,0 8,2 6,7 6,0 5,1 20,0 9,7 8,0 7,0 6,1 30,0 12,0 10,0 8,6 7,2 40,0 14,3 12,0 10,4 -- Nel caso di murature costituite da elementi naturali si assume convenzionalmente la resistenza caratteristica a compressione dell elemento f bk pari a: f bk = 0.75 f bm dove f bm rappresenta la resistenza media a compressione degli elementi in pietra squadrata. Il valore della resistenza caratteristica a compressione della muratura f k può essere dedotto dalla resistenza caratteristica a compressione degli elementi f bk e dalla classe di appartenenza della malta tramite la seguente Tabella 11.10.VI. Tabella 11.10.VI - Valori di f k per murature in elementi naturali di pietra squadrata (valori in N/mm 2 ) Resistenza caratteristica a compressione f bk dell elemento N/mm 2 Tipo di malta M15 M10 M5 M2,5 2,0 1,0 1,0 1,0 1,0 3,0 2,2 2,2 2,2 2,0 5,0 3,5 3,4 3,3 3,0 7,5 5,0 4,5 4,1 3,5 10,0 6,2 5,3 4,7 4,1 15,0 8,2 6,7 6,0 5,1 20,0 9,7 8,0 7,0 6,1 30,0 12,0 10,0 8,6 7,2 40,0 14,3 12,0 10,4 -- Anche in questo caso, per valori non contemplati in tabella è ammessa l interpolazione lineare; in nessun caso sono ammesse estrapolazioni. 11.10.3.2 Resistenza caratteristica a taglio in assenza di tensioni normali 11.10.3.2.1 Determinazione sperimentale della resistenza a taglio La resistenza caratteristica sperimentale a taglio si determina su n campioni (n = 6), seguendo sia, per la confezione che per la prova, le modalità indicate nella norma UNI EN 1052-3:2007 e, per quanto applicabile, UNI EN 1052-4:2001. La resistenza caratteristica f vk0 sarà dedotta dalla resistenza media f vm, ottenuta dai risultati delle prove, mediante la relazione: f vk0 = 0.7 f vm 11.10.3.2.2 Stima della resistenza a taglio In sede di progetto, per le murature formate da elementi artificiali pieni o semipieni ovvero in pietra naturale squadrata, il valore di f vk0 può essere dedotto dalla resistenza a compressione degli elementi tramite la Tabella 11.10.VII. La validità di tale tabella è limitata a quelle murature aventi giunti orizzontali e verticali riempiti di malta, le cui dimen- 6

sioni sono comprese tra 5 e 15 mm. Per valori non contemplati in tabella è ammessa l interpolazione lineare; in nessun caso sono ammesse estrapolazioni. Tabella 11.10.VII - Resistenza caratteristica a taglio in assenza di tensioni normali f vko (valori in N/mm 2 ) Tipo di elemento resistente Resistenza caratteristica a compressione f bk Classe di malta f vk0 (N/mm 2 ) dell elemento Laterizio pieno e semipieno f bk > 15 M10 M M20 0,30 7,5 < f bk 15 M5 M < M10 0,20 Calcestruzzo; Silicato di calcio; Cemento autoclavato; Pietra naturale squadrata. f bk 7,5 M2,5 M < M5 0,10 f bk > 15 M10 M M20 0,20 7,5 < f bk 15 M5 M < M10 0,15 f bk 7,5 M2,5 M < M5 0,10 11.10.3.3 Resistenza caratteristica a taglio In presenza di tensioni di compressione, la resistenza caratteristica a taglio della muratura, fvk,è definita come resistenza all effetto combinato delle forze orizzontali e dei carichi verticali agenti nel piano del muro e può essere ricavata tramite la relazione f vk =f vk0 + 0,4 σ n dove: f vk0 : resistenza caratteristica a taglio in assenza di carichi verticali; σ n : tensione normale media dovuta ai carichi verticali agenti nella sezione di verifica. Per elementi resistenti artificiali semipieni o forati deve risultare soddisfatta la relazione f vk f vk,lim = 1,4 f bk con f vk,lim : valore massimo della resistenza caratteristica a taglio che può essere impiegata nel calcolo; f bk valore caratteristico della resistenza degli elementi in direzione orizzontale e nel piano del muro, da ricavare secondo le modalità descritte nella relativa norma armonizzata della serie UNI EN 771. 11.10.3.4 Moduli di elasticità secanti Il modulo di elasticità normale secante della muratura è valutato sperimentalmente su n muretti (n = 6), seguendo sia per la confezione che per la prova le modalità indicate nella norma UNI EN 10521:2001. In sede di progetto, in mancanza di determinazione sperimentale, nei calcoli possono essere assunti i seguenti valori: -modulo di elasticità normale secante E = 1000 f k -modulo di elasticità tangenziale secante G = 0.4 E 4.5.5 ANALISI STRUTTURALE La risposta strutturale è calcolata usando: - analisi semplificate. - analisi lineari, assumendo i valori secanti dei moduli di elasticità - analisi non lineari Per la valutazione di effetti locali è consentito l impiego di modelli di calcolo relativi a parti isolate della struttura. Per il calcolo dei carichi trasmessi dai solai alle pareti e per la valutazione su queste ultime degli effetti delle azioni fuori dal piano, è consentito l impiego di modelli semplificati, basati sullo schema dell articolazione completa alle e- stremità degli elementi strutturali. 4.5.6 VERIFICHE Le verifiche sono condotte con l ipotesi di conservazione delle sezioni piane e trascurando la resistenza a trazione per flessione della muratura. Oltre alle verifiche sulle pareti portanti, si deve eseguire anche la verifica di travi di accoppiamento in muratura ordinaria, quando prese in considerazione dal modello della struttura. Tali verifiche si eseguono in analogia a quanto previsto per i pannelli murari verticali. 7

4.5.6.1 Resistenze di progetto Le resistenze di progetto da impiegare, rispettivamente, per le verifiche a compressione, pressoflessione e a carichi concentrati (f d ), e a taglio (f vd ) valgono: f d = f k /γ M (4.5.2) f vd = f vk /γ M (4.5.3) dove f k è la resistenza caratteristica a compressione della muratura; f vk è la resistenza caratteristica a taglio della muratura in presenza delle effettive tensioni di compressione, valutata con f vk = f vko + 0,4 n (4.5.4) in cui f vk0 è definita al 4.5.3 e n è la tensione normale media dovuta ai carichi verticali agenti sulla sezione di verifica; γ M è il coefficiente parziale di sicurezza sulla resistenza a compressione della muratura, comprensivo delle incertezze di modello e di geometria, fornito dalla Tab. 4.5.II, in funzione delle classi di esecuzione più avanti precisate, e a seconda che gli elementi resistenti utilizzati siano di categoria I o di categoria II (vedi 11.10.1). Tabella 4.5.II. Valori del coefficiente M in funzione della classe di esecuzione e della categoria degli elementi resistenti Materiale Muratura con elementi resistenti di categoria I, malta a prestazione garantita Muratura con elementi resistenti di categoria I, malta a composizione prescritta Muratura con elementi resistenti di categoria II, ogni tipo di malta Classe di esecuzione 1 2 2,0 2,5 2,2 2,7 2,5 3,0 L attribuzione delle Classi di esecuzione 1 e 2 viene effettuata adottando quanto di seguito indicato. In ogni caso occorre (Classe 2): - disponibilità di specifico personale qualificato e con esperienza, dipendente dell impresa esecutrice, per la supervisione del lavoro (capocantiere); - disponibilità di specifico personale qualificato e con esperienza, indipendente dall impresa esecutrice, per il controllo ispettivo del lavoro (direttore dei lavori). La Classe 1 è attribuita qualora siano previsti, oltre ai controlli di cui sopra, le seguenti operazioni di controllo: - controllo e valutazione in loco delle proprietà della malta e del calcestruzzo; - dosaggio dei componenti della malta a volume con l uso di opportuni contenitori di misura e controllo delle operazioni di miscelazione o uso di malta premiscelata certificata dal produttore. 4.5.6.2 Verifiche agli stati limite ultimi Gli stati limite ultimi da verificare sono: - presso flessione per carichi laterali (resistenza e stabilità fuori dal piano), - presso flessione nel piano del muro, - taglio per azioni nel piano del muro, - carichi concentrati. - flessione e taglio di travi di accoppiamento Le verifiche vanno condotte con riferimento a normative di comprovata validità. Per la verifica a presso flessione per carichi laterali, nel caso di adozione dell ipotesi di articolazione completa delle estremità della parete (v. 4.5.5), è consentito far riferimento al metodo semplificato di seguito riportato. La resistenza unitaria di progetto ridotta f d,rid riferita all elemento strutturale si assume pari a f d,rid = Φ f d (4.5.5) in cui Φ è il coefficiente di riduzione della resistenza del materiale, riportato in Tab. 4.5.III in funzione della snellezza convenzionale e del coefficiente di eccentricità m definito più avanti (equazione 4.5.7). Per valori non contemplati in tabella è ammessa l interpolazione lineare; in nessun caso sono ammesse estrapolazioni. 8

Tabella 4.5.III -Valori del coefficiente Φ con l ipotesi della articolazione (a cerniera) Snellezza Coefficiente di eccentricità m = 6e/t 0 0,5 1,0 1,5 2,0 0 1,00 0,74 0,59 0,44 0,33 5 0,97 0,71 0,55 0,39 0,27 10 0,86 0,61 0,45 0,27 0,16 15 0,69 0,48 0,32 0,17 -- 20 0,53 0,36 0,23 -- -- Per la valutazione della snellezza convenzionale l della parete secondo l espressione (4.5.1) la lunghezza libera d inflessione del muro h0 è data dalla relazione h 0 = ρ h (4.5.6) in cui il fattore ρ tiene conto dell efficacia del vincolo fornito dai muri ortogonali e h è l altezza interna di piano; ρ assume il valore 1 per muro isolato, e i valori indicati nella Tab. 4.5.IV, quando il muro non ha aperture ed è irrigidito con efficace vincolo da due muri trasversali di spessore non inferiore a 200 mm, e di lunghezza l non inferiore a 0,3 h, posti ad interasse a. Tabella 4.5.IV -Fattore laterale di vincolo h/a ρ h/a 0,5 1 0,5 < h/a 1,0 3/2 h/a 1,0 < h/a 1/[1+(h/a)2] Se un muro trasversale ha aperture, si ritiene convenzionalmente che la sua funzione di irrigidimento possa essere e- spletata quando lo stipite delle aperture disti dalla superficie del muro irrigidito almeno 1/5 dell altezza del muro stesso; in caso contrario si assume ρ = 1. Nella lunghezza l del muro di irrigidimento si intende compresa anche metà dello spessore del muro irrigidito. Il coefficiente di eccentricità m è definito dalla relazione: m = 6e/t (4.5.7) essendo e l eccentricità totale e t lo spessore del muro. Le eccentricità dei carichi verticali sullo spessore della muratura sono dovute alle eccentricità totali dei carichi verticali, alle tolleranze di esecuzione ed alle azioni orizzontali. Esse possono essere determinate convenzionalmente con i criteri che seguono. a) eccentricità totale dei carichi verticali: e s = e s1 + e s2 ; N 1 d 1 ΣN 2 d 2 e s1 = ------------ ; e s2 = ------------- (4.5.8) N 1 + ΣN 2 N 1 + ΣN 2 dove: e s1 : eccentricità della risultante dei carichi trasmessi dai muri dei piani superiori rispetto al piano medio del muro da verificare; e s2 : eccentricità delle reazioni di appoggio dei solai soprastanti la sezione di verifica; N 1 : carico trasmesso dal muro sovrastante supposto centrato rispetto al muro stesso; N 2 : reazione di appoggio dei solai sovrastanti il muro da verificare; d 1 : eccentricità di N 1 rispetto al piano medio del muro da verificare; d 2 : eccentricità di N 2 rispetto al piano medio del muro da verificare; tali eccentricità possono essere positive o negative; b) eccentricità dovuta a tolleranze di esecuzione, e a. Considerate le tolleranze morfologiche e dimensionali connesse alle tecnologie di esecuzione degli edifici in muratura si deve tener conto di una eccentricità e a che è assunta almeno uguale a e a = h/200, (4.5.9) con h altezza interna di piano. c) eccentricità e v dovuta alle azioni orizzontali considerate agenti in direzione normale al piano della muratura, e v = M v /N (4.5.10) dove M v ed N sono, rispettivamente, il massimo momento flettente dovuto alle azioni orizzontali e lo sforzo normale nella relativa sezione di verifica. Il muro è supposto incernierato al livello dei piani e, in mancanza di aperture, anche in corrispondenza dei muri trasversali, se questi hanno interasse minore di 6 metri. 9

Le eccentricità e s, e a e e v vanno convenzionalmente combinate tra di loro secondo le due espressioni: e 1 = e s + e a ; e 2 = e 1 /2 + e v. (4.5.11) Il valore di e=e 1 è adottato per la verifica dei muri nelle loro sezioni di estremità; il valore di e=e 2 è adottato per la verifica della sezione ove è massimo il valore di M v. L eccentricità di calcolo e non può comunque essere assunta inferiore ad e a. In ogni caso dove risultare: e 1 0,33t; e 2 0,33t. (4.5.12) 4.5.6.3 Verifiche agli stati limite di esercizio Non è generalmente necessario eseguire verifiche nei confronti di stati limite di esercizio di strutture di muratura, quando siano soddisfatte le verifiche nei confronti degli stati limite ultimi. Nel caso della muratura armata, e per particolari situazioni della muratura non armata, si farà riferimento a norme tecniche di comprovata validità. 4.5.6.4 Verifiche alle tensioni ammissibili Per edifici semplici è consentito eseguire le verifiche, in via semplificativa, con il metodo delle tensioni ammissibili, adottando le azioni previste nelle presenti Norme Tecniche, con resistenza del materiale di cui al 4.5.6.1, ponendo il coefficiente M = 4,2 ed utilizzando il dimensionamento semplificato di seguito riportato con le corrispondenti limitazioni: a) le pareti strutturali della costruzione siano continue dalle fondazioni alla sommità; b) nessuna altezza interpiano sia superiore a 3,5 ; c) il numero di piani non sia superiore a 3 (entro e fuori terra) per costruzioni in muratura ordinaria ed a 4 per costruzioni in muratura armata; d) la planimetria dell edificio sia inscrivibile in un rettangolo con rapporti fra lato minore e lato maggiore non inferiore a 1/3; e) la snellezza della muratura, secondo l espressione (4.5.1), non sia in nessun caso superiore a 12; f) il carico variabile per i solai non sia superiore a 3,00 kn/m2. La verifica si intende soddisfatta se risulta: σ = N/(0,65 A) = f k /γ M (4.5.13) in cui N è il carico verticale totale alla base di ciascun piano dell edificio corrispondente alla somma dei carichi permanenti e variabili (valutati ponendo γ G =γ Q =1) della combinazione caratteristica e A è l area totale dei muri portanti allo stesso piano. Rispetto al DM 87 è stato tolto il requisito di una % minima di muratura del 4% secondo le due direzioni principali (contando solo i muri di lunghezza superiore a 50 cm). Inoltre il coefficiente di sicurezza è stato ridotto da 5 a 4,2. 10