Evoluzione e dimensione del settore agricolo in Puglia

Documenti analoghi
LA PLV ORTOFRUTTICOLA IN ITALIA. DATI 2011 Il panorama ortofrutticolo italiano delineato da CSO su i dati INEA.

PLV ITALIA: ORTOFRUTTA. DATI AGGIORNATI AL 2012 Il panorama ortofrutticolo italiano delineato da CSO sui dati INEA.

Tavola Aziende agricole e risultati economici. Anni

L AGRICOLTURA BIOLOGICA IN CIFRE AL 31/12/2008

TAV AUTORIZZAZIONI AL COMMERCIO AL DETTAGLIO IN SEDE FISSA

TAV AUTORIZZAZIONI AL COMMERCIO AL DETTAGLIO IN SEDE FISSA

TAV AUTORIZZAZIONI AL COMMERCIO AL DETTAGLIO IN SEDE FISSA TAV GRAFICO DELLE AUTORIZZAZIONI AL COMMERCIO AL DETTAGLIO IN SEDE FISSA

TAV AUTORIZZAZIONI AL COMMERCIO AL DETTAGLIO IN SEDE FISSA

Allegato A) Rese medie regionali annualità 2014

3.3. Previsione sull'andamento della produzione lorda vendibile (Plv) nel 2013 del settore agricolo in Emilia-Romagna

L AGRICOLTURA BIOLOGICA IN CIFRE AL 31/12/2007

Allegato A) Elenco aggiornato delle rese medie regionali definite per l'annualità assuntiva 2013

La distribuzione delle sementi Anno 2003

L AGRICOLTURA BIOLOGICA IN CIFRE AL 31/12/2007

SUPERFICIE TOTALE IN ETTARI; PRODUZIONE RACCOLTA IN QUINTALI; PRODUZIONE TOTALE IN MIGLIAIA DI QUINTALI

Quotazioni della Borsa Merci Telematica Italiana riferite al periodo 26/05/ /06/2016

Allegato A Tabella rese e prezzi standard per le attività aziendali

GAZZETTA UFFICIALE DELLA REGIONE SICILIANA - PARTE I n. 49 5

Prime valutazioni sull andamento del settore agroalimentare veneto nel Rapporto di sintesi

PRIME STIME SULL'ANDAMENTO DELLE PRODUZIONI AGRICOLE NELLA REGIONE TOSCANA NEL 2001

Consorzio di difesa di Terni: prezzi dei prodotti campagna assicurativa 2012

073 AGLIO TUTTE LE VARIETA' , AVENA TUTTE LE VARIETA' , BARBABIETOLA DA ZUCCHERO RADICE TUTTE LE VARIETA' ,02

Zone Altimetriche INDIRIZZO pianura collina montagna PRODUTTIVO Giornate/ha ERBACEE

L agricoltura campana le cifre del D.ssa Emilia Casillo Settore SIRCA

ALLEGATO 1 ELENCO DELLE VARIBILI PRIMARIE

ORTOFRUTTA ITALIANA DOSSIER 2008

1. L andamento produttivo e di mercato delle principali produzioni

INDAGINE ESTIMATIVA SULLE PRINCIPALI COLTIVAZIONI AGRARIE:

2. IL SETTORE AGRICOLO La struttura delle aziende e l utilizzazione del territorio

Variazione percentuale e andamento mensile

Distribuzione della ricchezza in Puglia attraverso i dati delle Dichiarazioni dei Redditi delle Persone Fisiche

RIEPILOGO INDICATORI MARCHE : CONTI ECONOMICI TERRITORIALI

Gazzetta ufficiale dell'unione europea

gennaio FRUTTA E VERDURA DI STAGIONE 15 mercoledì 23 giovedì 31 venerdì

L industria alimentare

LE DINAMICHE STRUTTURALI DELL AGRICOLTURA PUGLIESE: i primi risultati del 6 Censimento generale dell agricoltura.

Le dimensioni dell agricoltura della provincia di Bologna La produzione lorda vendibile della provincia

Nota di commento ai dati sulla spesa nella Ricerca e Sviluppo e sull innovazione nelle imprese

Variazione percentuale e andamento mensile

O R T O F R U T T A I T A L I A N A DOSSIER 2010

Gli acquisti al dettaglio di Ortofrutta fresca in Italia nel periodo e nel primo semestre 2015

Rese medie per Piano assicurativo nazionale 2013

L AGRICOLTURA BIOLOGICA IN CIFRE AL 31/12/2008

RAPPORTO 2015 SULLA CONGIUNTURA DEL SETTORE AGROALIMENTARE VENETO

ALLEGATO B METODOLOGIA DI CALCOLO DEI PARAMETRI CONTRIBUTIVI

La dinamica del debito pubblico italiano: un analisi territoriale

I CONSUMI DELLE FAMIGLIE IN PUGLIA

DATI ISTAT SULLA FORZA LAVORO

ITALIA GERMANIA DOSSIER GENNAIO

CO.PRO.VI - CONDIFESA PAVIA PREZZI CAMPAGNA 2016 FRUTTA

OCCUPAZIONE ITALIANA E STRANIERA A CONFRONTO

DESCRIZIONE USO 001 GRANTURCO (MAIS) 011 FAVE, SEMI, GRANELLA

IL MERCATO DEL LAVORO IN UMBRIA NEL 2010

Tariffe grandine società F.A.T.A. (gruppo Generali) non agevolate - per polizze integrative

gennaio FRUTTA E VERDURA DI STAGIONE QUESTO MESE NELL ORTO O SUL BALCONE

CO.PRO.VI - CONDIFESA PAVIA - PREZZI CAMPAGNA 2017

L AGRICOLTURA BIOLOGICA IN CIFRE AL 31/12/2009

Note di sintesi sull andamento del mercato del lavoro in Liguria(*) (I trimestre I trimestre 2015)

O R T O F R U T T A I T A L I A N A DOSSIER 2011

Il SINAB è un progetto di: L AGRICOLTURA BIOLOGICA AL 31/12/2009 Tabella 1 Numero operatori per tipologia e regione TOTALE. Var.

Quotazioni della Borsa Merci Telematica Italiana riferite al periodo 29/01/ /02/2015

PRODUZIONE FIORI RECISI IN SERRA E IN PIENA ARIA ANNI (migliaia di pezzi)

I NUMERI DEL LATTE BIO

DINAMICHE DEI PRINCIPALI INDICATORI MACROECONOMICI: LA PUGLIA NEL CONTESTO EUROPEO

I primati di Bologna nel mercato del lavoro nel 2007

Analisi del settore agricolo nella provincia di Campobasso

UNA PANORAMICA DEL BIO NEL MONDO ED IN EUROPA. Area Agroalimentare - Nomisma

BIO IN CIFRE. anteprima

IL DIRIGENTE DEL SERVIZIO ISPETTORATO REGIONALE PER L AGRICOLTURA DI VERONA

IL TORRENTE COSIA: FILO CONDUTTORE DELLA BIODIVERSITA' TRA NATURA E UOMO BANDO CARIPLO - SCUOLA 21, A.S. 2013/14 FASE 1: "ESPLORAZIONE DELL'ARGOMENTO"

La produzione lorda vendibile ad ettaro

Quotazioni della Borsa Merci Telematica Italiana riferite al periodo 27/11/ /12/2014

CARATTERISTICHE ED EVOLUZIONE DELLA POPOLAZIONE

2 TRIMESTRE 2015: saldi positivi per imprese giovanili, femminili e straniere

I NUOVI RAPPORTI DI LAVORO DIPENDENTE IN FVG NEL 2015 (gennaiodicembre)

L UNIONE TERRE DI CASTELLI E IL COMUNE DI MONTESE LA REALTA TERRITORIALE DEI COMUNI Analisi socio economica

MENU SETTIMANALE DI GENNAIO

Il settore agro-alimentare in Italia. Focus sul lattiero caseario. Direzione Studi e Ricerche

7. P.I.L. e produzione di ricchezza

8. Occupazione e forze di lavoro

Ordinanza concernente l importazione e l esportazione di verdura, frutta e prodotti della floricoltura

ALLEGATO A (rif. articolo 3) Dimensione minima delle Organizzazioni di Produttori OP

AGRICOLTURA BIOLOGICA IN CIFRE. Alberto Manzo Torino 23 novembre 2007

AGRICOLTURA BIOLOGICA IN CIFRE

FOCUS Febbraio Una descrizione statistica del personale dipendente delle Regioni a statuto ordinario PREMESSA

FOCUS Luglio Dinamica del mercato del lavoro dipendente e parasubordinato, sulla base delle comunicazioni obbligatorie.

FOCUS novembre Recenti dinamiche del mercato del lavoro femminile in Puglia PREMESSA FORZA LAVORO E OCCUPAZIONE FEMMINILE

Agricoltura biologica in Italia: nel 2015, i produttori sono cresciuti dell 8,1%, la SAU del 7,5%

4. P.I.L. e valore aggiunto

Ordinanza concernente l importazione e l esportazione di verdura, frutta e prodotti della floricoltura

Ufficio Studi. Il Valore Aggiunto: dati e analisi per ripartizioni geografiche e attività economiche

Il divario Nord-Sud. di Gianfranco Viesti (Università di Bari) FSP, Bologna 29 marzo 2009

Mercati pugliesi: prezzi alla produzione dei prodotti agricoli ed agroalimentari (Fonte: Ismea)

Prodotto. Confetture e marmellate extra 100g

PROVINCIA DI AGRIGENTO

ANDAMENTO ANNATA AGRARIA 2015

ITALIA \ GERMANIA. Ti invitiamo inoltre a consultare il documento nella sua versione elettronica per limitare il consumo di carta.

Borsa Merci. Prodotti avicunicoli a peso vivo. POLLI (prezzo base per Kg.): d'all. int. a terra a pigmentazione bianca

Tasso di occupazione

Gli occupati stranieri pag. 2. I disoccupati stranieri pag. 4. La tipologia di impiego pag. 6

Transcript:

Evoluzione e dimensione del settore agricolo in Puglia 1. Introduzione La presente nota intende evidenziare il dimensionamento e l evoluzione del settore agricolo in Puglia. Le elaborazioni sono prodotte in funzione del datawarehouse fornito dall Istituto Nazionale di Economia Agraria (INEA), organismo incorporato nel Consiglio per la Ricerca e la sperimentazione in Agricoltura (CRA), che ha assunto la denominazione di Consiglio per la ricerca in agricoltura e l'analisi dell'economia agraria. I dati sono incrociati ed integrati con quelli forniti dall ISTAT e relativi al valore aggiunto dell economia complessiva e del comparto agricolo nel suo insieme. L analisi propone un confronto tra il panorama regionale, il contesto delle ripartizioni territoriali (Mezzogiorno, Centro, Nord) e l Italia, prendendo in considerazione la produzione agricola per gruppi di prodotti e per valore aggiunto, gli interventi pubblici nel settore primario, il mercato del lavoro del comparto in oggetto, le quotazioni dei terreni agricoli e le colture per valore della produzione. Con riferimento a quest ultima sezione, viene analizzato il posizionamento della Puglia nel confronto con tutte le altre regioni italiane. 2. Produzione agricola e valore aggiunto per branca Rispetto al valore aggiunto totale dell economia pugliese, pari a circa 60,9 miliardi nel 2014, il settore primario (agricoltura, silvicoltura e pesca) ne rappresenta circa il 3%, in analogia con il contesto meridionale (3% circa su un valore aggiunto complessivo di 318,5 miliardi), e circa il doppio delle incidenze rilevate nel Centro (1,4%) e nel Nord (1,7) del Paese, per il quale, su un valore aggiunto di 1.400 miliardi di euro, il comparto primario pesa in misura dell 1,9% del totale (per l anno 2014 è pari a 28,1 miliardi di euro). Pari a circa il 7% del dato nazionale è il valore aggiunto agricolo della Puglia (2,1 miliardi), che - a sua volta - rappresenta 1/5 del valore aggiunto meridionale. Osservando la classificazione per specifica branca, la quota preponderante è rappresentata dall agricoltura, che costituisce oltre i 9/10 del totale per tutte le ripartizioni territoriali considerate. È intuibile che nelle regioni settentrionali del Paese, l incidenza della pesca sia abbastanza contenuta (2,9%) rispetto alla Puglia, ove

Nota tecnica n. 11-2016 2 quasi il 10% del valore aggiunto è assorbito da tale attività. Al contrario, quasi assenti in Puglia sono le attività di silvicoltura, il cui valore aggiunto costituisce appena lo 0,2% del totale. Fig. 1 Valore aggiunto totale per ripartizione (nel riquadro sotto il grafico) e incidenza del valore aggiunto del settore agricolo sul valore aggiunto totale Anno 2014 (valori percentuali e milioni di euro). 3,80 3,30 2,80 0,33 0,01 Agricoltura Silvicoltura Pesca 0,22 0,03 % 2,30 1,80 1,30 0,80 0,10 3,11 3,04 0,03 0,05 0,02 0,07 0,05 1,64 1,90 1,36 60.895,4 318.493,7 307.058,5 764.170,7 1.391.179,6 Valore Aggiunto Totale 2014 (milioni di euro) Fonte: ISTAT. Elaborazioni e stime IPRES (2016). Fig. 2 Valore aggiunto per ripartizione (nel riquadro), anno 2014 (milioni di euro*). Incidenza percentuale** (calcolata come media del periodo 2000-2013) del valore aggiunto del settore agricolo, per branca e ripartizione (valori percentuali). % 98% 96% 94% 92% 90% 88% 86% 84% 82% 80% Agricoltura Silvicoltura Pesca 2,9 4,9 4,7 6,7 1,3 9,6 1,5 1,0 3,2 0,2 95,8 93,7 92,2 91,9 90,1 2.103,3 10.500,9 4.549,2 13.115,3 28.144,9 Valore Aggiunto 2014 (milioni di euro) *Fonte: ISTAT. Elaborazioni IPRES (2016). ** Fonte: INEA. Elaborazioni e stime IPRES (2016).

Nota tecnica n. 11-2016 3 La rappresentazione per numeri indice del valore aggiunto dell agricoltura nel periodo 2000-2013, evidenzia, a livello regionale, un andamento decrescente che si protrae sino al 2009, anno a seguito del quale si assiste ad una ripresa, che porta il valore aggiunto pugliese a valori prossimi, sebbene inferiori, a quelli del 2000. Fig. 3 - Valore aggiunto del settore agricolo per ripartizione Anni 2000-2013 (numeri indice). 115 110 105 95 90 85 80 75 70 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 Fonte: ISTAT. Elaborazioni e stime IPRES (2016). 120 115 110 105 95 90 Fig. 4 Andamento del valore corrente e delle quantità della produzione agricola per ripartizione. Anni 2000-2013 (numeri indice). Valore 105 95 90 85 80 75 Quantità 85 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 70 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 Puglia Mezzogioro Centro Nord Italia I grafici relativi all andamento della produzione, riportano in numeri indice, il valore e le quantità della produzione agricola rilevate nel periodo 2000-2013. La performance della Puglia risulta inferiore rispetto a quella delle altre ripartizioni considerate: con riferimento al valore della produzione, si assiste ad una contrazione

Nota tecnica n. 11-2016 4 (-15 punti percentuali circa) fino al 2009, anno a seguito del quale, la Puglia recupera il terreno perso (+24 punti percentuali), riportando la propria produzione a livelli nettamente superiori a quelli iniziali e prossimi a quelli di altre ripartizioni. Diverso risulta, invece, l andamento delle quantità prodotte, il cui andamento è decrescente in tutte le ripartizioni considerate ed in particolar modo in Puglia e nel Mezzogiorno, che, tra il 2000 e il 2013, perdono rispettivamente 19 e 15 punti percentuali a fronte di -8 punti rilevati a livello nazionale. 3. Il sostegno pubblico al settore agricolo Se nel periodo 2000-2012 la media annua degli stanziamenti, intesi come attività di spesa della Regione a favore del settore agricolo, è stata pari a circa 228 milioni di euro, nel corso dell'ultimo decennio si è manifestata una chiara flessione. A fronte di un picco di 432 milioni nel 2006, parrebbe che il periodo della crisi abbia accentuato una calo che - per il vero - inizia a manifestarsi già nel 2007, allorquando si registra un taglio di circa 210 milioni di euro e l indicatore si porta a 218 milioni. Nel lustro successivo gli stanziamenti si riducono drasticamente per giungere a circa 30 milioni di euro nel 2011. L'ultimo anno disponibile (2012) lascia intuire un a certa ripresa, facendo assestare la voce a circa 113 milioni. I pagamenti evidenziano una variabilità più contenuta, sebbene il trend del periodo sia comunque decrescente: dai circa 250 milioni del 2000, si passa, infatti, ai 76 del 2012, a seguito del valore minimo registrato nel 2010, pari a 42 milioni di euro. Fig. 5 Puglia: stanziamenti e pagamenti a favore del settore agricolo Anni 2000-2012 (migliaia di euro). Migliaia di euro 450 400 350 300 250 200 150 50 0 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 Stanziamenti Pagamenti

Nota tecnica n. 11-2016 5 Osservando nel dettaglio la ripartizione degli stanziamenti, è interessante notare le rilevanti modifiche intercorse tra il 2000 ed il 2012. Atteso che si passa da una dotazione assoluta di 251 a 113 milioni di euro, in termini percentuali, le infrastrutture riconducibili al settore primario, che nel 2000 pesavano per il 40,6%, nel 2012 si abbattono ad un decimo (4,3%), mentre gli aiuti alla gestione aziendale, che nel 2000 coprivano il 28% circa del totale degli stanziamenti, nel 2012 incidono per il 4,1%. Le voci che nel tempo hanno accresciuto la propria incidenza sono quelle riguardanti le spese per strutture di trasformazione e commercializzazione (che dal 3% si portano al 25,6%) e le altre spese connesse con il settore agricolo, che nel 2000 erano marginali, mentre nel 2012 rappresentano il 50% del totale (incremento dovuto al crescente peso che negli anni hanno acquisito gli investimenti nel comparto agrituristico). Fig. 6 Puglia: stanziamenti a favore del settore agricolo per attività Anni 2000 e 2012 (percentuali rispetto al totale annuale). 60 50 40 40,6 50,7 30 25,6 27,9 20 10 0 3,2 0,9 11,3 1,5 1,7 2,3 2,9 4,1 6,7 6,5 4,3 4,2 3,8 1,8 2000 2012 L analisi degli stanziamenti e pagamenti pro-capite a favore del settore agricolo per territorio oggetto della presente analisi, lascia evidenziare una situazione di svantaggio per l agricoltura pugliese: il dato degli stanziamenti a favore del settore primario in Puglia è di 28 euro pro-capite a fronte di un ammontare triplo quotato per il Mezzogiorno nel suo complesso (78 euro), e di 51 euro registrato a livello medio nazionale.

Nota tecnica n. 11-2016 6 Fig. 7 Stanziamenti e pagamenti a favore del settore agricolo per ripartizione. Anno 2012 (valore pro-capite in euro, asse sx, e valore assoluto in migliaia di euro, asse dx). Euro 90 80 70 60 50 40 30 20 28,0 18,9 78,3 56,0 43,9 35,4 14,0 27,3 51,9 34,7 3.500 3.000 2.500 2.000 1.500 1.000 Migliaia di euro 10 500 0 0 Stanziamenti pro capite Stanziamenti Val.Assoluto Pagamenti pro capite Pagamenti Val.Assoluto Con riferimento all ultimo anno disponibile, interessanti spunti di riflessione provengono dalla lettura degli stanziamenti e dei pagamenti pro-capite per tipologia di spesa. Fatto pari a il totale per singolo territorio, la Puglia mostra l incidenza più elevata (50,7% degli stanziamenti ed addirittura il 74,1% dei pagamenti) per la voce Altro, che concerne in massima parte il comparto agrituristico. Parimenti, molto distante dalle omologhe quote ripartizionali è la voce di spesa connessa agli stanziamenti per le strutture di trasformazione e commercializzazione: se, infatti, in Puglia, tali spese pesano per circa un quarto del totale stanziato per il settore agricolo, nel Mezzogiorno solo il 2% è a favore di tale categoria. Per altro verso, gli aiuti alla gestione aziendale vedono una proporzione del 4% in Puglia e del 29% nel Mezzogiorno. Non di secondaria importanza è il fatto che, la massima incidenza relativa, nelle regioni settentrionali, riguardi gli stanziamenti per gli investimenti aziendali (22,6%) a fronte di una quota del 6,5% rilevabile per la Puglia. Passando all osservazione dei pagamenti, la forbice tra le scelte allocative regionali e delle altre ripartizioni si incrementa ulteriormente, tanto che, in Puglia, oltre il 70% viene pagato alla categoria altro, mentre per gli investimenti e gli aiuti alla gestione aziendale non si supera il 7%, in netta divergenza rispetto al Mezzogiorno ed al Paese, dove queste ultime due voci coprono circa il 30% dei pagamenti a sostegno del settore.

Nota tecnica n. 11-2016 7 Fig. 8 - Stanziamenti pro-capite a favore del settore agricolo per ripartizione e tipologia di spesa. Anno 2012 (percentuali sul totale della ripartizione). % 90% 80% 70% 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0% 50,7 1,8 4,3 6,5 4,1 6,5 34,6 6,3 11,2 23,8 8,3 42,9 28,9 1,9 23,0 1,8 25,6 13,6 13,8 1,9 1,9 1,4 1,1 5,4 5,3 7,2 1,5 2,3 1,7 1,6 11,0 3,2 4,2 2,5 6,0 2,1 10,3 14,1 22,6 22,4 8,0 22,7 14,8 15,1 Ricerca e sperimentazione Promozione e marketing Aiuti alla gestione aziendale Infrastrutture Altro Assistenza tecnica Strutture di trasformazione e commercializzazione Investimenti aziendali Attività forestali Fig. 9 - Pagamenti pro-capite a favore del settore agricolo per ripartizione e tipologia di spesa. Anno 2012 (percentuali sul totale della ripartizione). % 90% 80% 70% 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0% 74,1 6,9 37,5 9,7 6,5 29,0 18,1 22,6 23,5 25,1 22,8 2,2 3,1 14,6 1,9 4,6 3,2 8,3 10,3 6,8 6,7 3,0 5,8 6,2 10,4 7,5 0,8 2,4 13,0 14,5 23,9 7,0 27,1 12,5 13,4 Ricerca e sperimentazione Promozione e marketing Aiuti alla gestione aziendale Infrastrutture Altro Assistenza tecnica Strutture di trasformazione e commercializzazione Investimenti aziendali Attività forestali

Nota tecnica n. 11-2016 8 4. L occupazione in agricoltura All'inizio del secolo la popolazione pugliese occupata in agricoltura ammontava a circa 142 mila unità. Con una flessione del 27%, nel 2012, gli occupati nel settore primario giungono a 103 mila. In effetti, a fronte di una lieve contrazione nella compagine femminile, da 38 a 33 mila unità dal 2000 sino al 2005, si registra, tra gli uomini, un calo realmente consistente (circa un terzo dell universo). Dal 2006 sino ad oggi, entrambi i generi fanno registrare trend abbastanza costanti nel tempo, assestando una proporzione media di circa due uomini per una donna occupati nell agricoltura pugliese. Fig. 10 Puglia: occupati in agricoltura per sesso. Anni 2000-2012 (valori in migliaia). 105 95 85 75 65 55 45 35 25 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 M F Posto pari a il dato del 2000, si osserva un chiaro trend decrescente per tutti i territori oggetto di analisi. È proprio la Puglia a far rilevare la curva più bassa e distante da quella ripartizionale e nazionale. Se, infatti, a livello regionale - nel periodo in questione - il calo degli occupati in agricoltura è di circa 38 mila unità, il Mezzogiorno ed il Nord del Paese perdono 90 mila occupati ciascuna, con flessioni rispettivamente pari al 24% ed al 18%. Fig. 11 Occupati in agricoltura per ripartizione. Anni 2000-2012 (numeri indice). 115 110 105 95 90 85 80 75 70 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012

Nota tecnica n. 11-2016 9 Splittando il dato degli occupati agricoli tra dipendenti e indipendenti, il settore evidenzia una chiara trasformazione nel corso di 12 anni: se nel 2000, infatti, era registrabile un certo equilibrio non solo a livello territoriale, ma anche tra le due categorie in questione (in Puglia, indipendenti 54,4% e dipendenti 45,6%), nel 2012 i differenziali territoriali e quantitativi aumentano. In Puglia, i dipendenti crescono a quasi i ¾ del totale rispetto al 28% ricoperto dagli indipendenti. A livello nazionale, si registra un certo equilibrio nella proporzione per effetto delle regioni del Nord, ove il rapporto è di 1/3 dipendenti e 2/3 indipendenti. Tab. 1 Occupati in agricoltura per tipologia di contratto Anni 2000 e 2012 (valori in migliaia). Ripartizione 2000 2012 Indipendenti Dipendenti Indipendenti Dipendenti Puglia 77,2 64,7 29,6 73,6 Mezzogiorno 285,2 206,4 142,6 258,8 Centro 77,4 55,5 63,2 52,3 Nord 227,3 162,5 200,3 96,6 Italia 589,9 424,4 406,1 407,6 Fig. 12 Occupati in agricoltura per tipologia di contratto. Anni 2000 e 2012 ( valori percentuali). 75 70 65 60 55 50 45 40 35 30 25 Indipendenti Dipendenti Indipendenti Dipendenti 2000 2012 Puglia Nord Centro Mezzogiorno Italia

Nota tecnica n. 11-2016 10 Fig. 13 Occupati in agricoltura per tipologia e ripartizione. Anni 2000-2012 (numeri indice). 130 120 110 90 80 70 60 50 40 30 Indipendenti 145 125 105 85 65 45 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 Dipendenti 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 Con riferimento al numero di occupati nell industria alimentare, a fronte di un dato nazionale di oltre 460 mila unità ed una serie temporale abbastanza altalenante, le quote della Puglia risultano molto più costanti nel tempo, e fluttuanti intorno ad una media annua di 25 mila addetti. In particolare, come si evince dai numeri indice, un vistoso calo lo si registra durante gli anni della crisi: tra il 2007 ed il 2010, il Mezzogiorno e la Puglia perdono circa 12 punti percentuali. Ma i dati più recenti mostrano una certa convergenza rispetto alle tendenze medie della altre regioni italiane. Fig. 14 Occupati nell industria alimentare per ripartizione. Anni 2000-2011 (numeri indice). 115 110 105 95 90 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 5. La quotazione dei terreni Il concetto di valore agricolo medio, previsto dal nostro ordinamento, prevede la determinazione di un valore convenzionale per regioni agrarie omogenee e qualità di coltura (L. n. 865/1971); tale quantificazione nasce al fine di determinare le indennità di esproprio. Tuttavia, la variabilità dei valori agricoli ordinari è certamente maggiore rispetto a quanto si possa constatare per gli immobili urbani.

Nota tecnica n. 11-2016 11 Fig. 15 - Quotazioni dei terreni per ripartizione. Anno 2013 (migliaia di euro per ettaro). 120 101,5 80 60 58,8 46,8 40 20 29,9 18,0 16,1 28,8 27,3 0 Minime Nord Centro Mezzogiorno Puglia Tab. 2 - Quotazioni dei terreni per qualità di coltura. Anno 2013 (migliaia di euro per ettaro). PUGLIA Quotazione Min Max Seminativi irrigui nel Tavoliere (FG) 17 30 Seminativi cerealicoli asciutti nel Tavoliere (FG) 8 20 Frutteti nella pianura della Capitanata Meridionale (FG-BT) 30 46 Vigneti nella Capitanata Meridionale (FG) 25 50 Seminativi asciutti a indirizzo zootecnico nella Murgia sud-orientale (BA) 7 15 Seminativi asciutti nella Murgia Ofantina (BT) 6 18 Frutteti nelle Murge di Castellana (BA) 15 28 Oliveti irrigui specializzati di Andria 25 50 Seminativi asciutti nell'alta Murgia (BA) 6 10 Oliveti nella pianura di Bari (BA) 10 19 Vigneti da tavola irrigui nella pianura di Monopoli (BA) 25 45 Seminativi irrigui nell'arco ionico occidentale (TA) 17 24 Agrumeti irrigui a Castellaneta (TA) 24 28 Vigneti da tavola nella pianura di Taranto 27 38 Vigneti da vino nella zona di Manduria (TA) 14 20 Seminativi irrigui nel Tavoliere Salentino (BR) 6 14 Seminativi irrigui nella zona di Fasano (BR) 30 38 Oliveti irrigui nella zona di Fasano (BR) 20 30 Vigneti da vino a tendone a Francavilla F. (BR) 15 25 Seminativi asciutti a Maglie (LE) 5 10 Seminativi irrigui a Gallipoli (LE) 18 30 Oliveti asciutti nella pianura di Lecce 8 14 Vigneti nella pianura di Copertino (LE) 13 26 Cosicché, attesa la notevole diversità orografica che può sussistere non solo all interno di una regione ma anche di un medesimo comune, è quasi pleonastico ribadire che, una quotazione agricola media per un grande territorio è solo indicativa, e non può che scontare anche il valore della coltura ivi prodotta. In un mero Massime

Nota tecnica n. 11-2016 12 esercizio di valutazione, funzionale al tentativo di comparazione con le altre regioni, la Puglia fa registrare un valore medio che oscilla tra 16 e 27 mila euro per ettaro. Nello specifico, osservando la media delle quotazioni minime, la Puglia occupa il gradino più basso, con una somma pari a circa un quarto di quella mediamente rilevata nelle regioni settentrionali (59 mila euro per ettaro). Il medesimo calcolo, applicato alle quotazioni massime, pone la Puglia in linea (seppur leggermente inferiore) con il Mezzogiorno (29 mila euro), ma molto distante dalla media delle valutazioni massime registrare nel Nord Italia (101 mila euro). 6. Colture regionali Dalla lettura analitica dei dati relativi alle singole tipologie di prodotti, la Puglia emerge quale principale produttore, a livello nazionale, in numerose colture. I dati del 2013, per valore della produzione (intesa come sommatoria del valore aggiunto e dei consumi intermedi attinenti il settore agricolo) vedono la Puglia primeggiare su tutte le altre regioni d Italia nella produzione di olio, con un ammontare di quasi 400 milioni di euro, di uva da tavola (362 milioni) e frumento duro (343 milioni di euro). Sebbene il valore della produzione faccia registrare un ammontare via via decrescente, non è di secondaria importanza che la Puglia abbia una posizione di rilievo, a livello nazionale, per particolari frutti (ad esempio, le ciliegie che quotano un valore della produzione pari a 60 milioni di euro), ortaggi e verdure. Numerose sono anche le colture che vedono la Puglia al secondo posto nella graduatoria nazionale: si pensi, ad esempio, a pomodori, carciofi e mandorle, per i quali la Puglia assomma un valore complessivo della produzione, pari a circa 300 milioni di euro. Fig. 16 Colture nelle quali la Puglia costituisce il primo produttore a livello nazionale per valore della produzione. Anno 2013 (valori in milioni di euro). Milioni 450 400 350 300 250 200 150 50 0 398,1 362,8 343,1 138,5 115,6 114,4 99,9 60,6 51,1 32,3 29,9 29,3 10,7 9,5 8,7 0,8 0,4 0,2 0,1

Nota tecnica n. 11-2016 13 Tab. 3 Colture nelle quali la Puglia costituisce il secondo produttore a livello nazionale per valore della produzione. Anno 2013 (valori in migliaia di euro). Valore della Coltura Primo Secondo produzione produttore produttore Puglia (migliaia ) Pomodori Sicilia Puglia 154.948,8 Carciofi Sicilia Puglia 117.891,1 Clementine Calabria Puglia 35.104,5 Mandorle Sicilia Puglia 21.639,6 Asparagi Campania Puglia 18.483,9 Cocomeri Campania Puglia 9.181,7 Ceci Marche Puglia 1.972,9 Fichi freschi Campania Puglia 1.645,7 Lenticchie Umbria Puglia 602,0 Lino seme Emilia-Romagna Puglia 289,0 Cotogne Sicilia Puglia 114,8 Veccia Sicilia Puglia 92,5 Altrettanto importante risulta il valore delle produzioni agricole per le quali la Puglia costituisce il terzo produttore a livello nazionale. In primis, la produzione di vino, con un valore di 322 milioni di euro, colloca la regione dietro il Veneto e il Piemonte, mentre, circa l uva da tavola, la Puglia, con oltre 121 milioni di euro, si posiziona terza dietro Veneto ed Emilia Romagna. Due regioni meridionali (Sicilia e Calabria) precedono la Puglia nelle produzione di arance (il cui valore si aggira intorno ai 34 milioni di euro). Tab. 4 - Colture nelle quali la Puglia costituisce il terzo produttore a livello nazionale per valore della produzione. Anno 2013 (valori in migliaia di euro). Coltura Primo produttore Secondo produttore Terzo produttore Valore della produzione Puglia (migliaia ) Vino Veneto Piemonte Puglia 322.095,7 Uva conferita e venduta Veneto Emilia-Romagna Puglia 121.887,0 Peperoni Sicilia Campania Puglia 37.110,1 Arance Sicilia Calabria Puglia 34.307,8 Melanzane Campania Sicilia Puglia 22.707,5 Radicchio Veneto Abruzzo Puglia 16.622,1 Barbabietola da zucchero Emilia-Romagna Veneto Puglia 11.477,8 Piselli freschi Marche Emilia-Romagna Puglia 11.087,7 Cetrioli Veneto Sicilia Puglia 4.465,7 Bietole Lazio Abruzzo Puglia 3.844,7 Carrube Sicilia Sardegna Puglia 52,2

Appendice Colture regionali: valore della produzione e posizionamento rispetto alle altre regioni italiane. Anno 2013 (valori in migliaia di euro). Puglia Puglia Prodotto Valore Prodotto Valore Posizione Posizione (mila Euro) (mila Euro) Olio 1 398.138,7 Sanse 1 8.727,0 Uva da tavola 1 362.756,4 Frumento tenero 12 8.400,8 Frumento duro 1 343.067,5 Albicocche 5 7.648,6 Vino 3 322.095,7 Melone 9 7.608,1 Pomodori 2 154.948,8 Nettarine 7 7.122,2 Finocchi 1 138.462,9 Ovini e caprini 9 5.568,6 Uva conferita e venduta 3 121.887,0 Spinaci 5 5.276,4 Carciofi 2 117.891,1 Equini 8 5.115,8 Latte di vacca e bufala 9 116.197,3 Fave secche 4 4.738,6 Olive vendute e p.c.d. 1 115.567,6 Cetrioli 3 4.465,7 Orti familiari 1 114.408,0 Agli 5 4.333,7 Fiori e piante ornamentali 5 104.603,2 Bietole 3 3.844,7 Cavoli 1 99.923,0 Susine 8 3.781,4 Bovini 10 92.238,7 Pere 9 3.657,1 Ciliege 1 60.568,4 Limoni 5 2.765,4 Vivai 6 52.214,4 Cereali minori 9 2.752,3 Cavolfiori 1 51.145,3 Ceci 2 1.972,9 Uova 9 48.883,7 Fichi freschi 2 1.645,7 Lattuga 4 46.736,7 Mele 18 1.599,6 Pollame 15 39.660,5 Actinidia 11 1.496,2 Patate 8 38.584,7 Granoturco ibrido (mais) 15 1.195,8 Peperoni 3 37.110,1 Piselli secchi 6 1.148,7 Clementine 2 35.104,5 Fragole 14 952,8 Zucchine 4 34.936,0 Mandarini 5 898,2 Arance 3 34.307,8 Girasole 10 847,6 Sedani 1 32.259,2 Noci 6 817,0 Paglie 1 29.861,7 Lana 7 814,3 Indivia 1 29.336,0 Vinacce 1 796,8 Pesche 5 25.761,4 Fagioli secchi 9 696,2 Foraggi 13 23.536,6 Fave fresche 6 650,9 Cipolle 6 23.345,3 Lenticchie 2 602,0 Melanzane 3 22.707,5 Lupini 1 437,2 Mandorle 2 21.639,6 Miele 18 389,0 Suini 17 19.225,3 Lino seme 2 289,0

Nota tecnica n. 11-2016 15 Prodotto Puglia Valore Posizione (mila Euro) Prodotto Puglia Valore Posizione (mila Euro) Asparagi 2 18.483,9 Cremor tartaro 1 221,4 Radicchio 3 16.622,1 Cardi 9 184,1 Conigli, selvaggina e allevamenti minori 15 15.096,1 Fichi secchi 5 161,9 Carote 5 14.512,6 Colza 10 121,9 Latte di pecora e capra 5 13.227,6 Cotogne 2 114,8 Fagioli freschi 9 12.000,0 Melograni 1 105,5 Barbabietola da zucchero 3 11.477,8 Veccia 2 92,5 Orzo 7 11.301,4 Barbabietole da orto 10 63,9 Piselli freschi 3 11.087,7 Carrube 3 52,2 Avena 1 10.691,0 Loti 8 43,2 Rape 1 9.541,0 Altre, comprese le spontanee 12 14,2 Cocomeri 2 9.181,7 Cera 17 13,6 Fonti e sitografia Istituto Nazionale di Economia Agraria (2014), Annuario dell agricoltura italiana 2013, Roma. http://web.inea.it/ http://banchedati.inea.it/ http://dati.istat.it/ A cura di Nunzio MASTROROCCO (nunzio.mastrorocco@ipres.it) Elisa CALÒ (elisa.calo@ipres.it) Febbraio 2016 IPRES Istituto Pugliese di Ricerche Economiche e Sociali 70122 Bari Piazza Garibaldi, 13 T +39 080 5228411 F +39 080 5228432 ipres@ipres.it ipres_certificata@pec.it www.ipres.it