Report Operativo n 70 del 1 dicembre 2014 Una settimana decisamente tranquilla per l indice Ftse Mib che ha consolidato i valori attorno a quota 20000 punti. L inversione del trend negativo di medio periodo arriverebbe solo sopra 20300 punti. Per il breve possibile un riaggiustamento che potrebbe spingersi fino all area di supporto collocata a 19000/200. Si apre male la settimana del Ftse Mib che fa un passo indietro del -1,45% tornando sotto quota 19800 punti. La scorsa ottava è stata caratterizzata da un consolidamento dei valori attorno all area psicologica dei 20000 punti, un livello che per adesso sembra riportare qualche vendita sul mercato in seguito a prese di beneficio sul recente rialzo partito a metà novembre dai 18700 punti. Lo scenario di breve periodo è ancora saldamente rialzista, e un ritracciamento fino a quota 19550 risulterebbe del tutto normale, anche se in realtà il supporto dinamico passa decisamente più sotto, in area 19000/200 per la settimana in corso. L eventuale approfondimento della correzione fino a questi livelli non dovrebbe destare preoccupazioni, ma sarebbe da cogliere come opportunità per l apertura di posizioni in acquisto. Per quel che riguarda invece il quadro tecnico di medio orizzonte temporale dobbiamo rilevare la validità del canale ribassista iniziato il 10 giugno di quest anno, che determina una resistenza dinamica passante in area 20300 punti. Probabile dunque un ritracciamento, e consolidamento sopra 19000/200 punti, per scaricare gli eccessi di comprato di breve periodo e ripartire con un momentum più idoneo alla spinta necessaria per il decisivo breakout dell area di resistenza posta tra 20250 e 20300 punti. Se invece la correzione dovesse spingersi al di sotto dei 19000 punti, allora l ampio trend negativo andrebbe a prevalere sul movimento impulsivo e si aprirebbero spazi di discesa fino a 18450/700 e poi 18000 punti. A livello operativo SE VUOI CONTINUARE A LEGGERE E SCOPRIRE L OPERATIVITA SUGGERITA SULL INDICE E SUI SINGOLI TITOLI VEDI PAG. 5 dott. Pier Paolo Soldaini - XTraderNet Riproduzione riservata Pag. 1
In un arco temporale di quindici mesi le operazioni effettuate sui titoli azionari italiani appartenenti al paniere Ftse Mib, hanno generato una performance lorda del +51,50% sovraperformando nettamente il benchmark di riferimento, l'indice Ftse Mib, che ha realizzato nello stesso periodo un rialzo del +6,82%. La performance è stata calcolata tenendo conto che in ogni singola operazione è stato investito il 10% dell'intero capitale disponibile. I livelli di stop loss sulle posizioni si considerano rigidi e rigorosamente applicati. I livelli di profitto vengono consolidati seguendo una tecnica di tipo "trailing stop". Le operazioni contrassegnate da un asterisco sono caratterizzate dalla distribuzione di un dividendo, da un aumento di capitale a titolo gratuito, o da altre operazioni che hanno comportato la rettifica del prezzo di acquisto originario. Le performance si considerano al lordo delle commissioni di negoziazione, che variano a seconda del broker di riferimento, della tassa sulle transazioni finanziarie - cosiddetta Tobin Tax, dell'imposta di bollo sugli strumenti finanziari (0,20%) e ovviamente della tassa sul capital gain, oltre ad ogni eventuale costo strettamente inerente al broker. dott. Pier Paolo Soldaini - XTraderNet Riproduzione riservata Pag. 2
Passiamo ad analizzare i dettagli del track record, precisando che tutte le operazioni NON sono state effettuate sulla base di un trading system (sistema automatico/meccanico di trading), ma tramite una METODOLOGIA di trading di tipo DISCREZIONALE basata prevalentemente su valutazioni personali con l'ausilio dell'analisi tecnica/quantitativa affiancata da strumenti di natura fondamentale. Tutte le singole operazioni sono state indicate nei report operativi settimanali, oppure direttamente tramite gli aggiornamenti infrasettimanali del blog e/o del profilo twitter, specificando chiaramente i livelli di entrata/acquisto e/o uscita/vendita allo scoperto, i livelli di stop loss, i livelli obiettivo su due target principali. L'esposizione su ogni singola operazione è stata pari al 10% del capitale totale (su un ipotetico capitale di centomila euro l'esposizione massima sulla singola operazione è di diecimila euro, che aumenta progressivamente all'aumentare del capitale), mentre la durata media di ogni singola operazione è stata di circa 9 giorni per una frequenza operativa di dieci operazioni ogni diciotto giorni di borsa aperta. dott. Pier Paolo Soldaini - XTraderNet Riproduzione riservata Pag. 3
Le operazioni profittevoli sono state il 48,62% del totale, mentre quelle in perdita sono state il 51,38%. Ciò che ha fatto la differenza è il profitto medio per le operazioni positive che è stato pari al +6,71%, a fronte di una perdita media delle operazioni negative del -1,88%, un ratio di 3,57 a 1 (che sta a significare che ogni singola operazione positiva ha generato un profitto medio pari a più di tre volte e mezzo la perdita media generata da ogni singola operazione negativa). Il massimo numero di operazioni consecutive in perdita è stato pari a sei operazioni, mentre il massimo drawdown è stato pari al -1,28%. Il numero delle operazioni long (acquisto) effettuate, 122 su 181 (il 67,4%), prevale nettamente su quelle short (vendita allo scoperto), 59 su 181 (il 32,6%). La scelta è dipesa dal fatto che il mercato azionario italiano stava attraversando una fase positiva, e sono state quindi privilegiate le operazioni in acquisto. Interessante notare che, tra le posizioni in acquisto (long), la percentuale di operazioni profittevoli sale notevolmente: 54,92% di positive contro il 45,08% di negative, mentre tra quelle di vendita allo scoperto (short) le negative sono il 64,41% contro un 35,59% di positive. Questo conferma che in un trend primario rialzista l'operatività long (acquisto di titoli) è decisamente più premiante rispetto a quella short (vendita allo scoperto di titoli). Altra nota di rilievo che emerge dall'analisi del track record è il raffronto tra la performance del portafoglio azionario e il benchmark durante le fasi di correzione dell'indice Ftse Mib. Ci sono state tre grosse fasi di correzione negli ultimi quindici mesi: quella avvenuta tra la fine di ottobre e la metà di dicembre 2013, quella tra l'inizio di aprile e la seconda metà di maggio 2014, e quella più recente delle scorse settimane avvenuta tra la seconda metà di settembre e la prima di ottobre 2014. Durante la prima fase la performance dell'indice Ftse Mib (fatto 100 il 21 maggio 2013) era scesa da +10% circa a +1,42%, mentre quella del nostro portafoglio è salita da +15,4% a +21,3% circa. Durante la seconda fase la performance del Ftse Mib era scesa da +26,6% a +16,05%, mentre quella del nostro portafoglio ha continuato a salire dal +35,3% al +39,3%. Durante la terza fase di ribasso, quella delle recenti settimane, la performance dell indice Ftse Mib è scesa dal +28,36% al +6,82%, mentre quella del nostro portafoglio ha continuato a crescere passando dal +40,89% al +51,5%. Questo risultato è dovuto all'utilizzo complementare dell'operatività short a fianco di quella long, che consente di sfruttare anche le fasi di ribasso del mercato per incrementare le performance e ottenere così un risultato decisamente migliore rispetto al benchmark di riferimento. Track Record completo delle operazioni disponibile su: www.xtradernet.blogspot.it Per info scrivere a: piersolda@libero.it dott. Pier Paolo Soldaini - XTraderNet Riproduzione riservata Pag. 4
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