RF-P-EMV-009-12 ASSISTENZA TECNICO-SCIENTIFICA NEL SETTORE DELL ENTOMOLOGIA MEDICA E VETERINARIA NEL COMUNE DI MODENA ANNO 2012



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RF-P-EMV-009-12 ASSISTENZA TECNICO-SCIENTIFICA NEL SETTORE DELL ENTOMOLOGIA MEDICA E VETERINARIA NEL COMUNE DI MODENA ANNO 2012 RELAZIONE TECNICA FINALE

SOMMARIO Pagina INTRODUZIONE 3 1 SORVEGLIANZA E LOTTA CONTRO LE ZANZARE AUTOCTONE 5 1.1 INTERVENTI DI LOTTA ANTILARVALE 8 1.2 AGGIORNAMENTO DELLA MAPPATURA DEI FOCOLAI LINEARI 14 2 MONITORAGGIO CHIRONOMIDI 15 3 SORVEGLIANZA E LOTTA CONTRO Aedes albopictus 18 3.1 SOPRALLUOGHI E CONTROLLI DI QUALITA 26 Ambito privato 28 Parchi parchetti pubblici 31 Cimiteri 33 Orti 36 Scuole 39 Altri: (attività commerciali, centri sportivi e cantieri) 41 Strade parcheggi pubblici pedonali ciclabili piazze 44 4 SOPRALLUOGHI SU SEGNALAZIONE CONDOTTI ENTRO 72 ORE DALLA CHIAMATA 52 file: RF-P-EMV-009-012-Relazione Finale Modena.doc Pagina 2 di 55

INTRODUZIONE Nel recente passato alle specie di zanzare autoctone, per lo più rappresentate da Culex pipiens (Fig. 1) ed Aedes caspius (Fig. 2), si è aggiunta l esotica Aedes albopictus (Fig. 3), comunemente denominata Zanzara Tigre. Fig. 1 Culex pipiens Fig. 2 Aedes caspius Fig. 3 Aedes albopictus Tale specie che alla spiccata antropofilia e aggressività unisce peculiari caratteristiche ecologiche che gli permettono di adattarsi ottimamente agli ambienti antropizzati, è causa di notevoli disagi al punto che il suo avvento, soprattutto nelle aree urbane, ha causato un drastico cambiamento delle abitudini della popolazione circa l utilizzo ludico-ricreativo degli ambiti cortilivi delle abitazioni e degli spazi verdi pubblici. A ciò si aggiunge che la Zanzara Tigre è un ematofago di primario interesse sanitario per la capacità di trasmettere all uomo virus tropicali come Chikungunya e Dengue: ove il vettore Zanzara Tigre è presente in densità sufficienti, l arrivo durante la stagione favorevole di un soggetto umano in fase viremica può innescare la trasmissione locale del virus. Pertanto, contro questa specie, è divenuto quanto mai necessario intensificare le azioni di sorveglianza e di lotta nel tentativo di mantenere il più possibile contenute le sue infestazioni. A tale riguardo, in Regione Emilia- Romagna, dal 2008 sono presenti precise linee guida per la sorveglianza e la lotta a cui il Comune di Modena fa riferimento. Grande attenzione inoltre deve essere rivolta anche alla sorveglianza del virus West Nile (WN), trasmesso dalla Zanzara Comune (Culex pipiens, finora l unico vettore accertato), che può colpire gli uccelli selvatici (che del virus rappresentano i principali serbatoi nonché il canale di trasporto tra le diverse aree del Pianeta attraverso gli spostamenti migratori), l uomo, il cavallo e più raramente altri mammiferi come cani, gatti e conigli. Allo scopo di prevenire la diffusione sul territorio del virus WN è stato varato dalla Direzione sanitaria regionale il Piano straordinario di sorveglianza di West Nile Disease in Emilia-Romagna. Questo stesso piano include anche la sorveglianza di USUTU virus (USUV), un flavivirus del gruppo del virus dell encefalite giapponese, strettamente correlato con il Dengue virus e il West Nile virus. file: RF-P-EMV-009-012-Relazione Finale Modena.doc Pagina 3 di 55

In continuità alle consolidate esperienze relative ad attività svolte sul territorio modenese negli anni passati principalmente come supporto alle attività di Hera in ambito della disinfestazione, nel 2012, CAA G. Nicoli ha stipulato direttamente con il Comune di Modena una convenzione per l assistenza tecnico-scientifica nel settore dell entomologia urbana e per il supporto al coordinamento e controllo di parte del servizio di disinfestazione che nel 2012 è stato affidato in appalto tramite gara pubblica aggiudicata alla ditta Biblion S.r.l. La convenzione CAA G. Nicoli Comune di Modena riguarda attività di sorveglianza, lotta, controllo qualità sulla ditta Biblion sul territorio e consulenza tecnicoscientifica relativamente a: Zanzare autoctone Chironomidi Zanzara Tigre Altri insetti e artropodi di possibile interesse sanitario Con la presente relazione si riporta il resoconto dettagliato delle attività svolte. file: RF-P-EMV-009-012-Relazione Finale Modena.doc Pagina 4 di 55

1 SORVEGLIANZA E LOTTA CONTRO LE ZANZARE AUTOCTONE Livelli tollerabili di popolazioni di zanzare possono essere raggiunti adottando una buona strategia di lotta larvicida: azioni rivolte in tal senso evitano il ricorso agli interventi adulticidi che occorre evitare perché oltre a non dare risultati duraturi, possono risultare pericolosi per l ambiente e per la salute delle persone. La lotta larvicida è mirata ai corpi idrici infestati dalle larve. In tal senso la strategia sviluppata negli anni si è ispirata ai seguenti criteri: colpire in modo mirato lo stadio larvale, che conduce vita acquatica. Si tratta quindi di interventi circoscritti ai corpi idrici che fungono da focolai larvali. Questi comprendono ogni raccolta d acqua che persiste per oltre una settimana consentendo lo sviluppo degli stadi preimmaginali delle zanzare (Fig. 4). Fig. 4 Via Martinelli: Intervento larvicida di un tratto di fosso esterno al perimetro del campo da Baseball. Utilizzare settimanalmente formulati a base di Bacillus thuringiensis israelensis (Bti), impiegato da anni e dimostratosi essere un prodotto efficace nel tempo e verso il quale non sono stati segnalati casi di resistenza. Ove non è possibile l impiego di Bti per ragioni principalmente economiche (come nel caso delle caditoie stradali), si ricorre a prodotti di sintesi del gruppo dei regolatori di crescita degli insetti (IGR) come Diflubenzuron, a bassa tossicità per gli organismi non bersaglio. A questo proposito è doveroso ricordare che nel piano di gestione delle infestazioni da Zanzara Tigre (Capitolo 3) è previsto il trattamento calendarizzato di tutta la tombinatura pubblica con un formulato a base di Diflubenzuron. Tali interventi hanno ripercussioni positive anche sul file: RF-P-EMV-009-012-Relazione Finale Modena.doc Pagina 5 di 55

controllo delle zanzare autoctone che potenzialmente sviluppano in questi focolai; affrontare la lotta su scala territoriale affiancando ai trattamenti larvicidi il continuo monitoraggio di campo delle infestazioni larvali attraverso campionamenti standardizzati di acqua con un apposito campionatore pescalarve montato su un asta telescopica (Fig. 5). Fig. 5 Via Battaglia, località Albareto, campionamento di fosso. aggiornamento della mappatura dei focolai larvali dell area di intervento. Trattandosi infatti di interventi mirati e capillari, per il buon esito di un qualunque programma di controllo dei culicidi imperniato sulla lotta biologica alle larve, si deve procedere al continuo aggiornamento della mappatura di tutti i possibili focolai larvali. Come accennato nell introduzione la lotta nei confronti delle zanzare autoctone, negli ultimi anni è tornata di forte attualità a seguito della circolazione di WNv, compresi casi di contagio umano (i casi rilevati nel basso modenese risalgono al 2009). Il virus responsabile della WND coinvolge gli uccelli come ospiti amplificatori (Fig. 6) mentre i mammiferi infettati si comportano come ospiti accidentali a fondo cieco, in quanto la viremia non presenta un titolo tale da poter infettare nuovamente una zanzara competente. L'infezione nei mammiferi decorre di norma in modo asintomatico, ma talvolta nell'uomo e nel cavallo si può manifestare con sintomatologia di tipo febbrile (sindrome influenzale), più raramente con sintomatologia neurologica (encefalomielite). file: RF-P-EMV-009-012-Relazione Finale Modena.doc Pagina 6 di 55

Il virus si mantiene nell ambiente attraverso il continuo passaggio tra le zanzare e gli uccelli che rappresentano perciò il serbatoio d infezione. Fig. 6 Una gazza (Pica pica), i Corvidi possono fungere come ospiti amplificatori del virus West Nile. Dai primi ritrovamenti avvenuti nel ferrarese nell estate 2008, la WND è monitorata attraverso uno specifico piano di sorveglianza svolto dal Servizio Sanitario Regionale (Aziende Sanitarie, IZSLER, Centro Regionale di Riferimento per le Emergenze Microbiologiche) con il supporto del CESME di Teramo per le analisi di conferma sugli animali, di CAA G.Nicoli per la sorveglianza entomologica e delle Province per la sorveglianza sull avifauna selvatica. file: RF-P-EMV-009-012-Relazione Finale Modena.doc Pagina 7 di 55

1.1 INTERVENTI DI LOTTA ANTILARVALE Il Comune di Modena presenta una superficie territoriale pari a oltre 183 Km². Dal punto di vista strutturale si possono individuare due zone distinte: un centro storico ed una rete di frazioni che costituiscono la zona di periferia. L hinterland non si deve intendere comunque come un area isolata ed abbandonata ma un entità ben unita e congiunta a tutta la rete amministrativa. Le frazioni (che comprendono diverse località) sono: Albareto, San Damaso San Donnino, Portile e Paganine, Baggiovara, Cognento, Cittanova e Marzaglia, Villanova-Ganaceto-Lesignana (Fig. 7). Fig. 7 Suddivisione territoriale delle 7 frazioni di Modena. Storicamente, dagli anni 60, il territorio ha visto una ripartizione in zone dette Quartieri e Frazioni in numero variabile. Inizialmente furono 16, queste poi diminuirono, accorpandosi. Giunsero poi le Circoscrizioni che furono nominate: 9 nel 1968, 12 nel 1971, 7 dal 1977 fino alle 4 attuali. Attualmente dunque, il Comune di Modena, al fine di consentire una più diretta partecipazione dei cittadini alle scelte e alle decisioni riguardanti la vita della città, ripartisce il territorio comunale in 4 Circoscrizioni: Centro Storico (comprendente San Cataldo), Crocetta (comprendente San Lazzaro e Modena Est), Buon Pastore (comprendente Sant Agnese e San Damaso), San Faustino (comprendente Madonnina e Saliceta San Giuliano). Le Circoscrizioni valorizzano e promuovono la partecipazione dei file: RF-P-EMV-009-012-Relazione Finale Modena.doc Pagina 8 di 55

cittadini e delle Associazioni presenti sul territorio. Svolgono le funzioni previste dal Regolamento e contribuiscono alla formazione delle scelte politiche e amministrative del Comune. Sono Organi delle Circoscrizioni: il Consiglio di Circoscrizione, il Collegio dei Presidenti e il Presidente (Tab. 1). Circoscrizione totale popolazione Superficie (ettari) densità per ettaro 1/Centro Storico - San Cataldo 2/Crocetta - San Lazzaro - Modena Est 3/Buon Pastore - Sant'Agnese - San Damaso 4/San Faustino - Madonnina - Saliceta San Giuliano 24.145 303 79 48.512 4.445 10 60.916 5.324 11 53.034 8.291 6 Totale 186.607 18.363 10 Tab. 1 Dati statistici delle 4 circoscrizioni. Rilevamento settembre 2012. (Fonte: anagrafe Comune di Modena) Secondo uno schema già da tempo consolidato, l area soggetta all attività di controllo e trattamento dei focolai larvali di zanzare autoctone ha riguardato la cintura urbana di Modena, territorio rappresentato da terreno ad uso principalmente agricolo con presenza di coltivazioni erbacee estensive, ma anche frutteti e vigneti. Tali aree sono caratterizzate dalla presenza di qualche scolo domestico pertinente a case sparse, da canali di convogliamento di acque più o meno depurate e da fossi che per buona parte della stagione restano asciutti e solo in seguito a piogge o all invaso artificiale per scopi irrigui, possono diventare focolai larvali attivi. Le popolazioni di zanzare risentono molto dell andamento delle condizioni ambientali in particolare alcuni fattori come la piovosità e la temperatura possono incidere notevolmente sullo sviluppo, l accrescimento e la sopravvivenza di questi insetti. Nel complesso le precipitazioni dell estate meteorologica 2012 (1 giugno 31 agosto) assommano a soli 9.6 mm, un totale molto distante dalla media della stagione che dovrebbe vedere cadere 144.9 mm e inferiore anche alla precedente estate più secca, file: RF-P-EMV-009-012-Relazione Finale Modena.doc Pagina 9 di 55

che fu nel lontano 1879 con 19.1 mm. I climatologi hanno constatato che quella appena trascorsa è stata l estate con meno pioggia, ma anche la stagione che ha visto il minor ammontare di precipitazioni a memoria d uomo, una siccità straordinaria ma non più eccezionale, ciò si inquadra nelle conseguenze attese e annunciate del fenomeno chiamato global warming. Un aspetto di rilevante importanza è stata la conferma di un piacevole trend intrapreso in questi ultimi anni di un netto miglioramento della qualità delle acque, cosa questa, che ha permesso e garantito l instaurarsi di una ricca biocenosi nella quale gli antagonisti e predatori naturali, come Gambusia holbrooki, hanno contenuto le infestazioni culicidiche (Fig. 8). Fig. 8 Canale in Strada Ragazzi del 99: gruppo di Gambusie. Alcuni focolai larvali, d altra parte, hanno confermato la tendenza a mantenere un grado di infestazione considerevole durante tutta la stagione a livelli tali da richiedere il ricorso al loro regolare trattamento, si tratta di canali, fossati e scoline situati in più punti del territorio. Altri siti meno problematici sono stati tenuti sotto controllo con dei controlli effettuati con campionamento delle acque secondo diverse periodicità (Tab. 2). file: RF-P-EMV-009-012-Relazione Finale Modena.doc Pagina 10 di 55

Canali-Fossati-Scoline trattamenti Culicidi Modena anno 2012 Strada Cavo Argine Via Nonantolana Via Fossa Monda Nord Strada Barchetta Via Cavo d' Avia Nord Via Mattarella Via Repubblica di Montefiorino Stradello San Giuliano Via Morane Via Ragazzi del '99 Strada Vignolese Strada Montanara Via Divisione Acqui Via Portorico Strada Munarola Strada Casette Via Ghiaroni Strada Poli Santa Caterina Stradello Santa Marta Stradello Anesino Stradello Anesino sud Stradello Seghizzi Via Martinelli Stradello San Matteo Tab.2 elenco siti lineari particolarmente sensibili ad infestazioni culicidiche. Adottando la modalità collaudata da anni sono stati effettuati trattamenti settimanali a base di Bti; allo scopo gli operatori della Biblion s.r.l. hanno utilizzato un nebulizzatore a cannone portato su fuoristrada. Il compito di CAA è stato quello di coordinare insieme ai tecnici della Biblion s.r.l. le attività dei trattamenti accertandoci del buon esito degli stessi mediante controlli di qualità a campione settimanali delle zone trattate (Fig. 10). Fossi, canali e scoline sono stati regolarmente controllati e hanno riguardato un totale di oltre 40 controlli/sopralluoghi nel corso di tutta la stagione 2012 (Fig. 10). file: RF-P-EMV-009-012-Relazione Finale Modena.doc Pagina 11 di 55

Fig. 9 I prodotti biologici a base di Bti utilizzati possono lasciare traccia visiva del loro utilizzo: una polverina chiara sulla vegetazione. Nel caso di piccole pozze d acqua stagnante riscontrate positive al controllo sulla presenza larvale, la disinfestazione è stata effettuata dai tecnici CAA, utilizzando un formulato granulare a base di Bti. Fig. 9 Trattamento di porzione di fossato situato in Stradello San Matteo. file: RF-P-EMV-009-012-Relazione Finale Modena.doc Pagina 12 di 55

Tab. 3 Esempio di scheda compilata dagli operatori di Biblion S.r.l. per trattamenti focolai larvali lineari. file: RF-P-EMV-009-012-Relazione Finale Modena.doc Pagina 13 di 55

1.2 AGGIORNAMENTO DELLA MAPPATURA DEI FOCOLAI LINEARI Come di consueto, anche durante la stagione 2012 si è provveduto, durante le attività di campo, all aggiornamento della mappatura di tutti i focolai larvali, attivi e potenziali, presenti sul territorio comunale di Modena. Tale lavoro, reso necessario a seguito della espansione urbanistica e della realizzazione di nuove infrastrutture viarie, ha permesso di censire siti nuovi (scoli creati ex novo o fossi preesistenti che hanno accresciuto la loro importanza per effetto della limitrofa realizzazione di aree artigianali o residenziali) o, al contrario, di eliminare o ridurne altri (fossi, o parte di essi tombati a causa dei lavori). La mappatura dei focolai larvali presenti sul territorio è effettuata in supporto digitale (ARC View 3.2/3.3 o programmi compatibili). Per la consultazione in campo sono estratti e stampati i dettagli delle aree territoriali di interesse (Fig. 10). Fig. 10 Mappa n 3: zona di Albareto. file: RF-P-EMV-009-012-Relazione Finale Modena.doc Pagina 14 di 55

2 MONITORAGGIO CHIRONOMIDI I chironomidi sono ditteri non ematofagi e pertanto non rappresentano apparentemente un disagio. Tuttavia, in particolari condizioni (per lo più legate alla qualità delle acque e al crearsi di un substrato di fondo idoneo in cui sviluppano gli stadi larvali) possono proliferare a tal punto da formare imponenti sciami, vere e proprie nuvole di migliaia di individui che causano disagi nelle aree circostanti ai siti di moltiplicazione. Nel Comune di Modena, un sito dove storicamente è registrato un eccezionale sviluppo di questi ditteri è il tratto di Canale Naviglio nel tratto che si trova lungo Via Attiraglio a valle dello scarico del depuratore comunale (Figg. 11 e 12). Fig. 11 Canale Naviglio: tratto monitorato per sorveglianza chironomidi. In questa situazione dal punto di vista pratico la lotta contro gli stadi preimmaginali è complessa e richiederebbe prove ad hoc per mettere a punto uno specifico protocollo. Resta pertanto valido il ricorso a interventi adulticidi con prodotti abbattenti (a base di insetticidi piretroidi), condotti a seguito di uno specifico monitoraggio degli adulti. I campionamenti periodici (per un totale di 16 sopralluoghi) sono stati condotti a partire dal mese di maggio fino alla fine di ottobre sulla sponda ovest (sinistra idraulica) del Canale Naviglio nel tratto a valle dello scarico del depuratore. La standardizzazione del metodo di monitoraggio consente una valutazione oggettiva immediata della popolazione di chironomidi e la stretta periodicità del campionamento permette di dar corso ad interventi adulticidi abbattenti al momento opportuno evitando il perdurare o l'aggravarsi di infestazioni moleste. La metodologia di campionamento prevede l'utilizzo di un retino entomologico con il quale effettuare le file: RF-P-EMV-009-012-Relazione Finale Modena.doc Pagina 15 di 55

catture degli alati posati sulla vegetazione erbacea e il loro successivo conteggio (Fig. 13). A seguito di ogni controllo il dato era trasmesso alla Biblion S.r.l. che, in caso di presenza significativa (soglia di disagio: oltre 20 esemplari adulti catturati per campionamento), provvedeva ad effettuare in tempi rapidi un intervento adulticida. Fig.12 Canale Naviglio in Via Attiraglio. Tab. 4 Esempio di scheda trattamento chironomidi effettuata dagli operatori. file: RF-P-EMV-009-012-Relazione Finale Modena.doc Pagina 16 di 55

Fig. 13 Adulto di chironomide appoggiato su una foglia. DATA Sorveglianza Chironomidi Modena 2012 Entità dell'infestazione (n med chironomidi/campione) Altezza copertura erbacea delle sponde 29/05/2012 22 (trattamento) alta 18/06/2012 25 (trattamento) alta 26/06/2012 70 (trattamento) bassa 03/07/2012 65 (trattamento) bassa 19/07/2012 35 (trattamento) media 06/08/2012 13 (no trattamento) media 13/08/2012 3 (trattamento preventivo per mantenere livello) media 21/08/2012 2 (no trattamento) alta (livello acqua basso). 27/08/2012 2 (no trattamento) alta (livello acqua basso). 10/09/2012 3 (no trattamento) bassa 17/09/2012 4 (no trattamento) media 24/09/2012 22 (trattamento) media 03/10/2012 36 (trattamento) media 11/10/2012 46 (trattamento) a tratti alta 18/10/2012 48 (trattamento) alta 25/10/2012 36 (no trattamento per previsto mal tempo) alta Tab. 5 Dettagli sui sopralluoghi per campionamento e trattamento chironomidi. file: RF-P-EMV-009-012-Relazione Finale Modena.doc Pagina 17 di 55

3 SORVEGLIANZA E LOTTA CONTRO Aedes albopictus Aedes albopictus, comunemente denominata Zanzara Tigre, è una specie originaria delle foreste Sud-Est asiatiche (Indonesia), che si è dimostrata in grado di adattarsi molto bene all ambiente urbano in varie aree temperate di tutti i continenti (Fig. 14). Alle nostre latitudini le uova svernati schiudono ai primi tepori primaverili (aprilemaggio) dando origine alla prima generazione larvale. Il ciclo preimmaginale dura 6-20 giorni in funzione della temperatura. Le femmine dopo l accoppiamento si disperdono nell ambiente in cerca dell ospite su cui effettuare il pasto di sangue. L attività trofica ha luogo tipicamente durante le ore diurne, per lo più durante la mattina e il tardo pomeriggio. La femmina ha una longevità mediamente di 20 giorni e durante la propria vita, in linea teorica, può compiere diverse ovideposizioni. Si tratta di una specie abbastanza stanziale: gli adulti, infatti, compiono generalmente spostamenti attivi di poche centinaia di metri dal luogo di sfarfallamento. Le femmine ovidepongono sulle pareti verticali interne di contenitori lambiti dall acqua di qualsiasi dimensione e conformazione, con particolare preferenza per i recipienti di piccole dimensioni e di colore scuro. Le uova schiudono a seguito della sommersione nell arco di 24 ore. Il ciclo di sviluppo stagionale, sempre alle nostre latitudini, si conclude in autunno (ottobre) con la deposizione di uova in diapausa embrionale che superano l inverno. Ae. albopictus colonizza soprattutto gli ambienti urbani e peri-urbani con aree ricche di vegetazione (dove gli adulti sostano) occupando in parte la nicchia ecologica della specie Culex pipiens. Da questa specie si differenzia oltre che per la maggiore aggressività, per la capacità di colonizzare raccolte d acqua di piccolissime dimensioni (anche inferiori a 0,5 l). Fig. 14 Disegno che rappresenta il ciclo di sviluppo della Zanzara Tigre. file: RF-P-EMV-009-012-Relazione Finale Modena.doc Pagina 18 di 55

Dal 2005 l Assessorato Politiche per la Salute regionale promuove e finanzia un progetto regionale di sorveglianza e lotta alla Zanzara Tigre per migliorare complessivamente la capacità di affrontare il problema posto dalla presenza di questo insetto, con l obiettivo di: mettere a punto linee guida per un corretto approccio alla gestione del problema. promuovere strategie innovative per il controllo dell infestazione. incentivare la partecipazione dei cittadini per la gestione dei focolai in aree private. Il progetto regionale dà poi supporto all attività di ricerca su temi innovativi tra cui la tecnica di lotta basata sul maschio sterile, lo studio della competenza vettoriale per virus patogeni e lo sviluppo di modelli previsionali per la valutazione del rischio sanitario. Dal 2008 ad oggi in Regione è attivo un sistema di monitoraggio condotto con una metodologia standardizzata e criteri ben definiti in ogni fase del progetto: definizione del numero ottimale di ovitrappole da posizionare, modalità di posizionamento, gestione delle ovitrappole durante la stagione del monitoraggio, lettura delle listelle, pubblicazione del dato. Il Piano regionale per la sorveglianza e lotta alla Zanzara Tigre attivo in Emilia-Romagna fin dal 2006 e rimodulato dopo l epidemia di Chikungunya del 2007, si sta evolvendo puntando all ottimizzazione del rapporto costi-benefici e all acquisizione di conoscenze fondamentali per la partecipazione attiva di tutti i soggetti pubblici e privati nelle azioni di contrasto alla zanzara. In corso di campagna di disinfestazione antilarvale della tombinatura pubblica, è stato anche distribuito un volantino a tutti i numeri civici con l intento di mantenere sempre alta l attenzione sull argomento da parte di tutti (Figg 15 e 16). file: RF-P-EMV-009-012-Relazione Finale Modena.doc Pagina 19 di 55

Fig. 15 Volantino informativo distribuito alla cittadinanza durante l estate 2012. Lato A. file: RF-P-EMV-009-012-Relazione Finale Modena.doc Pagina 20 di 55

Fig. 16 Volantino informativo distribuito alla cittadinanza durante l estate 2012. Lato B. file: RF-P-EMV-009-012-Relazione Finale Modena.doc Pagina 21 di 55

Il monitoraggio per rilevare la presenza e la diffusione di Aedes albopictus nel territorio del Comune di Modena si è svolto nel periodo compreso tra Maggio e Ottobre 2012 con attivazione ogni 14 giorni (posizionamento + 10 attivazioni totali). Per il monitoraggio della specie sono state utilizzate 60 trappole specifiche (ovitrappole CAA14GG, Fig. 17). Le ovitrappole sono state piazzate, in ciascuna località in postazioni fisse ad una densità per km 2 stabilita da ciascun Comune e nel rispetto delle direttive della Regione Emilia-Romagna. I dati relativi al campionamento effettuato da erano poi accessibili on-line, previa registrazione, nel sito internet regionale www.zanzaratigreonline.it. Fig 17 Ovitrappola CAA14GG. Settimane ovitrappole attivate Somma uova Media uova/ovitrappola/14gg DS RV 21-22 54 3481 64.46 64.32 0.14 23-24 54 5378 99.59 100.41 0.14 25-26 54 15638 289.59 193.34 0.09 27-28 54 19113 353.94 227.25 0.09 29-30 52 25926 498.58 300.71 0.08 31-32 50 17468 349.36 282.17 0.11 33-34 53 20112 379.47 229.39 0.08 35-36 53 5197 98.06 85.30 0.12 37-38 52 5979 114.98 83.35 0.10 39-40 53 6664 125.74 90.31 0.10 Tab. 6 Dati riassuntivi monitoraggio 2012 tramite ovitrappole. (DS: deviazione standard; RV: relative variation) file: RF-P-EMV-009-012-Relazione Finale Modena.doc Pagina 22 di 55

In totale sono state conteggiate 124.956 uova di Ae. albopictus da parte di ARPA Modena. In tabella 6, l indice RV indica l affidabilità del monitoraggio nel descrivere la popolazione di zanzare presente; valori intorno allo 0,10 indicano che la rete di monitoraggio predisposta è stata statisticamente adeguata per monitorare l area del Comune nel corso di tutti i campionamenti. Di seguito viene riportato il grafico dell andamento di popolazione calcolato sulle 60 ovitrappole attivate nel Comune a confronto con 2010 e 2011 e il confronto dell andamento del Comune con la media della provincia di Modena (Fig. 18). n.uova/ovitrappola/14gg 800 700 600 500 400 300 200 100 2012 2011 2010 n.uova/ovitrappola/14gg 900 800 700 600 500 400 300 200 andamento PROV. MO andamento Comune 0 100 21-22 23-24 25-26 27-28 29-30 31-32 settim ane 33-34 35-36 37-38 39-40 0 21-22 23-24 25-26 27-28 29-30 31-32 33-34 35-36 37-38 39-40 settimane Fig. 18 Confronto andamento 2010-2012 della popolazione di Ae.albopictus (a sinistra) e confronto con andamento della provincia di Modena (a destra). Le piogge dei mesi di aprile e maggio hanno attivato in sequenza le diverse generazioni svernanti di Zanzara Tigre fino al primo forte incremento di popolazione nelle settimane 25-26 (seconda metà di giugno). Nelle settimane successive, caratterizzate da clima torrido, si assiste ad un aumento della popolazione che culmina nel picco di popolazione, raggiunto nelle settimane 29-30 (seconda metà di luglio); il persistere delle altissime temperature hanno favorito l abbassamento della popolazione nelle settimane successive anche a causa della scarsa disponibilità di focolai larvali (es. tombini secchi). Le temperature più gradevoli del mese di settembre e i valori medio-alti di umidità favoriscono la maggiore dispersione degli adulti nei centri abitati aumentando nel contempo la molestia percepita anche se nel mese di settembre-inizio ottobre (settimane 37-40) non si assiste ad aumento del numero di uova deposte; rispetto al 2011 si è avuto un calo medio di popolazione del 37% e rispetto al 2010 un aumento del 14%. Dal grafico di destra si nota come l andamento di popolazione del Comune segua esattamente l andamento medio provinciale; solo nel mese di agosto (settimane 31-32 e 33-34) si registrano leggeri aumenti rispetto alla media provinciale (in media + 17%). Nel corso della stagione 2012 non è mai stato superata la soglia epidemiologica per Chikungunya virus. file: RF-P-EMV-009-012-Relazione Finale Modena.doc Pagina 23 di 55

Dall analisi spaziale dei dati di monitoraggio del centro abitato di Modena, esiste una certa autocorrelazione dei dati (Global Moran s I = 0.19) indicante l esistenza di possibili aree aggregate di alta o bassa densità di popolazione. Nella seguente mappa vengono riportate le posizioni delle ovitrappole nel Comune di Modena con i rispettivi codici locali (Fig. 19). Fig. 19 Mappa con indicata ubicazione delle ovitrappole con i rispettivi codici locali. file: RF-P-EMV-009-012-Relazione Finale Modena.doc Pagina 24 di 55

a b Fig. 20 Densità media stagione 2012 (10 attivazioni) delle ovitrappole : a) mappa a simboli graduati; b) mappa di interpolazione dati. file: RF-P-EMV-009-012-Relazione Finale Modena.doc Pagina 25 di 55

Dalla mappa in figura 20 a, si evince una densità media abbastanza alta nella zona di Villanova, in una porzione di zona del parco Enzo Ferrari e in un paio di siti del centro storico. Risulta chiaro, in particolare dalla mappa in figura 20 b, che la maggiore densità media di popolazione (colore più scuro) si trova soprattutto nella fascia nord e in aree limitate a sud ed est del centro abitato di Modena. 3.1 SOPRALLUOGHI E CONTROLLI DI QUALITA Nelle attività di lotta e sorveglianza ai Culicidi 2012 l aspetto prioritario dato alle nostre attività è stato quello di controllare l operato di disinfestazione su suolo pubblico da parte della ditta operatrice Biblion S.r.l. che ha sostituito per la prima volta, dopo anni di servizio, Hera S.p.A. sul suolo comunale. Come ogni anno, però, si è cercato di toccare il più ampio spettro possibile di ambiti, sia pubblici che privati, per poter diffondere e divulgare alla cittadinanza consigli pratici e utili nella lotta agli infestanti urbani, in primis alle zanzare. Per le varie attività si sono realizzati un totale di 360 sopralluoghi/controlli che possono essere suddivisi tra ambiti abitativi privati (54) e ambiti pubblici di vario tipo (306). Suddivisione attività 2012 Controlli privati 15% Controlli pubblici 85% Controlli pubblici Controlli privati Graf. 1 Suddivisione attività 2012. file: RF-P-EMV-009-012-Relazione Finale Modena.doc Pagina 26 di 55

Durante il corso della stagione, si è lavorato su di un ampio spettro di realtà cittadine e di zone limitrofe, per meglio comprendere la mole di lavoro e l articolazione delle attività svolte, è necessario effettuare un inquadramento organizzativo, nel quale sono stati suddivisi i diversi gruppi di siti controllati (Tab. 7). Gruppo Ambito privato (abitazioni, condomini, stabili privati non commerciali) Strade parcheggi pubblici pedonali ciclabili piazze Parchi parchetti pubblici Cimiteri luoghi di culto Orti Scuole Altri (Attività commerciali, centri sportivi, cantieri) Numero sopralluoghi 54 220 11 15 10 14 6 Presenza accertata di Zanzara Tigre 34 12 6 8 1 6 5 Tab. 7 Suddivisione in gruppi dei diversi siti controllati. L attività di controllo rivolta a fossi, canali e scoline, luoghi dove prevalgono le specie di zanzare autoctone ha portato a 40 sopralluoghi; in tutti non si è mai registrata la presenza di Zanzara Tigre per incompatibilità come luogo di sviluppo. Gli ambienti scelti come sedi di sopralluoghi o controlli sono stati valutati in base a documentazioni storiche legate al lavoro svolto negli anni precedenti oppure in base a criteri di potenziale attività di sviluppo per le zanzare, è facile intuire che in una città delle dimensioni e dalle caratteristiche come quella di Modena il numero delle situazioni, dei luoghi e dei possibili focolai larvali risulta essere, nel periodo favorevole, molto rilevante. file: RF-P-EMV-009-012-Relazione Finale Modena.doc Pagina 27 di 55

Per la raccolta dei dati relativi ai sopralluoghi/controlli, si è adoperata una scheda comprendente i dettagli riscontrati in ogni singolo rilievo: in base ai singoli campi adeguatamente compilati, si è potuto prendere nota di ciò che si è osservato, descrivendo inoltre le note riferite caso per caso (Fig. 21). SORVEGLIANZA Ae. Albopictus - COMUNE DI MODENA - ANNO 2012 Data Pubblico - privato Indirizzo Referente o tipologia di attività Soprall. su richiesta Problema lamentato o motivo del sopralluogo Pres. Adulti TOMBINI e PLUVIALI SOTTOVASI TIPOLOGIA FOCOLAIO LARVALE BIDONI SECCHI ALTRO TOT. POS. TOT. POS. TOT. POS. TOT. POS. DESCRIZIONE TOT. POS. Rif. note NOTE: Fig. 21 Scheda per raccolta dati durante le attività di campo. Ambito privato (abitazioni, condomini, stabili privati non commerciali) Durante l estate 2012 i luoghi come le abitazioni e i condomini non sono stati oggetto di quantità elevate di verifiche come l anno passato ma sono stati sede di controlli a campione per verificare la situazione a livello di conoscenza del problema Zanzara Tigre da parte della cittadinanza. Tramite il contatto diretto con le persone si sono potute ascoltare diverse versioni a riguardo di questo radicato e problematico aspetto di convivenza tra Zanzara Tigre e uomo: alcune persone si sono dimostrate ben consapevoli sul comportamento da attuare mentre, purtroppo, ancora troppi cittadini si sono dimostrati non sufficientemente preparati e ligi ad attuare un corretto comportamento da cittadini responsabili. In totale per il 2012 sono stati visitati 54 ambiti privati nei quali è stata accertata la presenza di Zanzara Tigre in 34 casi (63%). file: RF-P-EMV-009-012-Relazione Finale Modena.doc Pagina 28 di 55

Tombini controllati: 355 Tombini risultati positivi: 199 Sottovasi controllati: 141 Sottovasi positivi: 25 Bidoni controllati: 23 Bidoni positivi: 4 Secchi controllati: 29 Secchi positivi: 7 Altro controllato (teli, annaffiatoi, copertoni, vasche, pozzi e manufatti vari): 11 Altro positivo: 3 250 200 150 100 50 0 Tombini Sottovasi Bidoni Secchi Altro Graf. 2 Suddivisione focolai larvali positivi riscontrati in ambito privato. file: RF-P-EMV-009-012-Relazione Finale Modena.doc Pagina 29 di 55

Fig. 22 Vasca in abitazione privata risultata positiva. file: RF-P-EMV-009-012-Relazione Finale Modena.doc Pagina 30 di 55

Parchi parchetti pubblici I parchi pubblici vengono spesso indicati dalla cittadinanza come luoghi inospitali per la presenza di consistenti popolazioni di adulti di Zanzara Tigre. Dai sopralluoghi effettuati (complessivamente 11 dei quali 6 risultati positivi al controllo di presenza larvale post trattamento), emerge come la loro gestione sia abbastanza buona dal punto di vista della manutenzione e della pulizia. Gli adulti che indiscutibilmente sono spesso presenti provengono sia dai focolai ubicati nei vicini ambiti privati sia purtroppo dai tombini interni alle aree verdi pubbliche poco, male od incompletamente trattati; di sicuro questo è un aspetto da mettere sotto le note migliorie applicative in previsione della prossima stagione estiva. E noto che le zone vegetate e ombreggiate in genere, rappresentano aree di resting sites ossia di zone il cui stato di ombreggiatura, di umidità e di temperatura favoriscono la permanenza di adulti erratici dal focolaio di sfarfallamento, ma non hanno alcun ruolo nella moltiplicazione delle popolazioni. Tombini controllati: 108 Tombini risultati positivi: 41 Fig. 23 Controllo di tombinatura in parchetto pubblico in via Boito (A). Dettaglio di presenza larvale (B). La struttura urbanistica del territorio comunale di Modena presenta numerosissime strisce o lingue di verde pubblico soprattutto vicino alle zone residenziali composte da palazzi, palazzine e condomini. Si tratta di verde pubblico a tutti gli effetti e spesso rappresentano la valvola di sfogo per le attività extradomestiche dei cittadini per scopi ricreativi in estate sia durante la mattina che durante il pomeriggio o la sera. Queste realtà, durante la stagione estiva 2012, non sono state adeguatamente considerate, purtroppo, durante i controlli di qualità dell operato della ditta incaricata file: RF-P-EMV-009-012-Relazione Finale Modena.doc Pagina 31 di 55

dei trattamenti numerosi parchetti sono stati saltati al trattamento o trattati male/parzialmente, questo seppur queste aree sono sempre ben segnalate da cartelli identificativi posti dall amministrazione comunale Fig 16 e 17. Fig. 24 Parchetto pubblico via Cambi, località Ganaceto. Fig. 25 Parchetto pubblico via Cambi, località Ganaceto: tombino controllato e trovato positivo. file: RF-P-EMV-009-012-Relazione Finale Modena.doc Pagina 32 di 55

Cimiteri I cimiteri sono luoghi particolarmente favorevoli allo sviluppo della Zanzara Tigre per la sterminata presenza di vasi, sottovasi ed altri innumerevoli contenitori che, in caso di precipitazioni, diventano micro siti idonei allo sviluppo larvale di Ae. albopictus. Per prevenire infestazioni da Zanzara Tigre in ambito cimiteriale, il Comune di Modena ha ribadito nella specifica ordinanza e attraverso locandine affisse in ogni cimitero, l obbligo per i cittadini ad adottare semplici misure per impedire lo sviluppo della Zanzara Tigre (Fig. 26). Fig. 26 Locandina esposta fuori e dentro alle aree cimiteriali. Nella foto cartello presente a Freto. Ad integrazione, il Comune di Modena attraverso la ditta Biblion s.r.l. si è occupata del trattamento periodico di tutta la tombinatura presente nelle aree di competenze cimiteriali. file: RF-P-EMV-009-012-Relazione Finale Modena.doc Pagina 33 di 55

Nell intento di verificare la qualità della gestione delle infestazioni di zanzare, nel corso del 2012, sono stati effettuati 15 controlli, durante i quali si è rivolta l attenzione sia all interno che all eventuale area esterna adibita a parcheggio. Le situazioni non adeguatamente trattate sono risultate 6. Tombini controllati: 263 Tombini risultati positivi: 57 Sottovasi controllati: 96 Sottovasi positivi: 12 Bidoni controllati: 2 Bidoni positivi: 0 Altro (annaffiatoi, fontane, griglie, teloni, copertoni, manufatti vari): 15 Altro positivo: 2 Vasi portafiori: 162 Per ciò che riguarda i vasi portafiori, sono stati effettuati controlli a campione e a riconferma anche delle attività degli anni scorsi si può dire che esiste una stretta relazione tra il tipo materiale con cui è fabbricato il vaso e la positività alle infestazioni. Quelli in plastica risultano praticamente gli unici a poter essere infestati e quest anno i controlli (considerando che molto spesso si constatava la situazione asciutta) hanno rivelato che il 7 % dei vasi portafiori in plastica sono risultati positivi, per contro quelli in leghe metalliche includenti Rame (come ad es. ottone), sono sempre risultati negativi: l effetto del Rame nell inibizione dello sviluppo larvale di Zanzara Tigre è un fatto noto. Un piacevole aspetto riscontrato quest anno è che, apparentemente, sembra prendere sempre più piede tra la cittadinanza modenese che frequenta e gestisce vasi portafiori nei cimiteri del territorio comunale, la buona abitudine di riempire i vasi con sabbia che prelevano dagli appositi contenitori posti internamente ai cimiteri. Questa intelligente pratica evita che i vasi portafiori possano diventare focolai larvali attivi. file: RF-P-EMV-009-012-Relazione Finale Modena.doc Pagina 34 di 55

Come percentuale delle tipologie di materiali dei vasi portafiori o del loro contenuto si può vedere il Graf. 3. 1% 22% 10% 30% 37% Plastica Rame Sabbia Spugna Sassi Graf. 3 Suddivisioni in percentuali dei materiali dei vasi portafiori o del contenuto interno. Nelle aree cimiteriali è capitato di constatare pozzetti pluviali con elevate densità larvali (Fig. 27). In queste situazioni è stata richiamata l attenzione alla ditta affinché includesse al trattamento anche questa tipologia di tombini. Fig. 27 Pluviale aperto a terra infestato di larve di Ae. albopictus (cimitero di S. Maria del Mugnano). file: RF-P-EMV-009-012-Relazione Finale Modena.doc Pagina 35 di 55

Orti Nel corso della stagione sono stati eseguiti 10 controlli in aree incolte, marginali e abbandonate di Modena (alcune delle quali probabilmente di pertinenza privata), nelle quali sono presenti orti spontanei. Tale attività è stata condotta con le finalità di verificare l andamento dello stato di queste aree che, di anno in anno possono subire cambiamenti di gestione da parte di cittadini diversi. Quando si sono incontrati i cittadini negli orti, si è sempre cercato di instaurare un contatto verbale amichevole, in modo tale da poter capire se ed in che misura le persone sanno attuare quelle semplici, minime, regole di buona gestione di posti potenzialmente rischiosi per possibili numerosi ed importanti sviluppi di focolai larvali, sia per Zanzara Tigre sia per zanzara comune. In ogni caso, vista la quasi sempre presenza di focolai potenziali o attivi in grado di influire sulla presenza di zanzare su un ampio territorio, anche nell impossibilità di sensibilizzare i fruitori delle aree, si è provveduto direttamente alla bonifica dei siti. Queste iniziative, per quanto utili nel breve periodo per prevenire, o quantomeno per abbassare le infestazioni da Zanzara Tigre, nell ottica di una razionale gestione del fenomeno sono pressoché inutili se non vengono accompagnate da una adeguata attività di informazione. Trattandosi di orti spontanei, infatti, i fruitori di questi ambiti non sono assoggettati a regole per la gestione delle diverse attività che incidono sul decoro dell area, aspetto quest ultimo strettamente correlato al problema Zanzara Tigre. Laddove infatti l area si presenta disordinata è frequente il rinvenimento di molteplici focolai larvali. E per questo che gli orti spontanei peggio gestiti sono stati visitati più volte nell intento di stabilire un contatto diretto col fruitore e tenere alta la pressione sul tema attraverso un azione continua di sensibilizzazione. Sottovasi controllati: 5 Sottovasi positivi: 0 Bidoni controllati: 76 Bidoni positivi: 12 Secchi controllati: 45 Secchi positivi: 6 Altro (innaffiati e vasca interrata): 6 Altro positivo: 1 file: RF-P-EMV-009-012-Relazione Finale Modena.doc Pagina 36 di 55

80 70 60 50 40 76 30 20 10 0 45 5 6 Sottovasi bidoni secchi altro Graf. 4 Risultati ai controlli negli orti. Fig. 28 Orto molto ben gestito situato in via Forlì, bidoni adeguatamente coperti. file: RF-P-EMV-009-012-Relazione Finale Modena.doc Pagina 37 di 55

. Fig. 29 Orto situato a Marzaglia Nuova, nel perimetro esterno della U.S. Marzaglia Nuova. Fig. 30 Orto situato in via Emilia est. file: RF-P-EMV-009-012-Relazione Finale Modena.doc Pagina 38 di 55

Negli orti spontanei di Via Nobili è stata condotta da Biblion l immissione di copepodi ciclopoidi in quasi 200 bidoni con la finalità di contrastare lo sviluppo delle infestazioni in un area particolarmente critica. Scuole Le scuole, di qualsiasi ordine, sono sempre state considerate come una delle principali categorie di luoghi denominati siti sensibili. Nell ambito dei sopralluoghi effettuati durante i controlli di routine dell attività 2012, è emersa una buona cura da parte del personale scolastico nel rimuovere o nel gestire correttamente i contenitori che potenzialmente potevano rappresentare focolai di sviluppo larvale (soprattutto sottovasi, teli di nylon e giochi all aperto). In poche occasioni si è dovuto provvedere ad illustrare agli operatori od agli insegnanti referenti di plesso come attuare la corretta gestione dei contenitori potenzialmente pericolosi come focolai larvali. Nel corso dei sopralluoghi, attraverso brevi soste in vari punti del giardino, è stata verificata l eventuale presenza di adulti di zanzara. In caso di superamento di una ragionevole soglia di molestia, veniva fornito un parere favorevole per un trattamento adulticida localizzato. Tali situazioni si sono verificate in particolare sul finire dell estate in occasione della ripresa dell attività scolastica e per lo più in scuole dell infanzia o primarie. Con un costante contatto diretto tra il nostro operato e gli operatori incaricati delle disinfestazioni si organizzava nel giro di poche ore un eventuale intervento adulticida eseguito con nebulizzatore (Fig. 22). Fig. 31 Automezzo della Biblion s.r.l. in opera durante un intervento abbattente adulticida. In molti casi, specie quando all interno dell area scolastica non erano rinvenuti focolai larvali attivi, il sopralluogo è stato esteso alle aree cortilive delle unità abitative limitrofe (presenti in un raggio di circa 100-150 m). file: RF-P-EMV-009-012-Relazione Finale Modena.doc Pagina 39 di 55

Tombini controllati: 103 Tombini risultati positivi: 9 Sottovasi controllati: 10 Sottovasi positivi: 0 Secchi controllati: 8 Secchi positivi: 0 Altro (giochi in plastica da cortile): 38 Altro positivo: 1 Fig. 32 Via Forlì, scuola Don Minzoni : pluviale danneggiato ma adeguatamente trattato (segni di trattamento). file: RF-P-EMV-009-012-Relazione Finale Modena.doc Pagina 40 di 55

38 8 10 103 Tombini Sottovasi Secchi Altro Graf. 5 Suddivisione oggetti controllati durante i sopralluoghi nelle scuole. Altri: attività commerciali, centri sportivi e cantieri In campo ci si imbatte spesso in realtà particolari, zone o luoghi dove magari non si pensa possa esserci un nesso di collegamento col problema zanzare ma che spesso invece possono rivelarsi delle autentiche e proprie sorprese. E il caso ad esempio delle aree e zone di cantieri edili dove sono presenti un gran numero di manufatti potenzialmente capaci di diventare focolai larvali sia per specie di zanzare autoctone sia per Zanzara Tigre: bidoni, secchi, tombini, teloni, tubi corrugati, carriole, vasche e pozzetti in cemento. Capita inoltre durante i controlli ed i sopralluoghi di routine di imbattersi in luoghi o posti che destano curiosità e per i quali è opportuno fare un giro di controllo, a scopo preventivo oppure anche a semplice scopo informativo per la cittadinanza, per esempio in certe attività commerciali oppure in centri sportivi. Tombini controllati: 84 Tombini positivi: 10 Bidoni controllati: 20 Bidoni positivi: 4 Secchi controllati: 23 Secchi positivi: 7 Altri controllati: 17 Altri positivi: 6 file: RF-P-EMV-009-012-Relazione Finale Modena.doc Pagina 41 di 55

Altri 17 Secchi 23 Bidoni 20 Tombin i 84 0 20 40 60 80 100 Graf. 6 Suddivisione dei focolai larvali controllati durante i sopralluoghi nella categoria Altri. Fig. 33 Cantiere edile situato in via Gemona. file: RF-P-EMV-009-012-Relazione Finale Modena.doc Pagina 42 di 55

Fig. 34 Cantiere edile situato in via Gemona: dettaglio di bidoni trovati infestati e bonificati. file: RF-P-EMV-009-012-Relazione Finale Modena.doc Pagina 43 di 55

Centro Agricoltura e Strade parcheggi pubblici pedonali ciclabili piazze I tombini e le bocche di lupo presenti in strade, parcheggi, piazzali, parchi, centri civici, piazze ecc. per lo sgrondo dell acqua meteorica sono importanti microfocolai permanenti capillarmente distribuiti sul territorio. La lotta larvicida è stata eseguita nel periodo aprile-ottobre (1 giorno di trattamento 30/04/2012, ultimo giorno di trattamento 20/10/2012) dagli operatori della ditta Biblion S.r.l. mediante un prodotto larvicida in formulato liquido (Juvenox sc15, Fig. 26) distribuito con pompe a spalla adeguatamente alla dose prestabilita. Fig. 35 Scheda tecnica del prodotto usato per i trattamenti della tombinatura pubblica. Complessivamente sono stati eseguiti 6 turni di intervento interessando oltre 50.000 tombini per turno. I turni di trattamento sono stati gestiti suddividendo il territorio in zone, le quali, nel loro complesso riassumono uno schema a chiocciola che copre file: RF-P-EMV-009-012-Relazione Finale Modena.doc Pagina 44 di 55

tutta la superficie comunale, da quelle più centrali, comprendenti le vie del centro storico, fino alle zone più periferiche che comprendono le frazioni e le località minori (Fig. 36). Quest anno gli operatori contestualmente al trattamento contrassegnavano con un segno colorato (un puntino o una breve linea) ogni tombino o bocca di lupo disinfestato in ogni turno di trattamento. Per fare ciò si è deciso di apporre alla fine della lancia delle pompe a spalla un pennarello colorato e quest anno per i 6 turni di trattamento realizzati sono stati usati i seguenti colori: rosso (1 turno), giallo (2 turno), blu (3 turno), verde (4 turno), bianco (5 turno) e arancione (6 turno). Questo metodo di marcare ogni turno di trattamento, offre vantaggi qualitativi durante il metodo di trattamento (si vede dove si è già passati a trattare) e anche durante la fase di controllo di qualità del lavoro svolto. I controlli di qualità sono necessari per garantire la verifica del rispetto della tecnica, dell affidabilità dell operatore e del calendario dei turni di trattamento. Durante il corso dell estate 2012, si è insistito molto su quest aspetto della lotta e della prevenzione larvale, infatti i controlli di qualità sul trattamento della tombinatura pubblica hanno rappresentato una grossa parte dell impegno di campo. In totale sono stati controllati a campione, nei 6 turni, un totale di 3254 tombini, rispettando ampiamente il vincolo di qualità di controllo dello 0,8% (per ogni turno di trattamento) del totale dei tombini appartenenti alla tombinatura pubblica. I tombini trovati positivi per la presenza di larve e/o pupe (considerando tutti e 6 i turni di trattamento) sono stati 64, ovvero il 2% del totale dei tombini controllati. In taluni casi si è ricorsi al richiamo alla Ditta operante i trattamenti con ri-esecuzione di zone saltate o parzialmente trattate, un esempio è stato il richiamo dopo il controllo post-trattamento effettuato in data 08/08/2012 a Villanova dove è stata saltata al 3 turno di trattamenti (segno blu) una considerevole zona residenziale. file: RF-P-EMV-009-012-Relazione Finale Modena.doc Pagina 45 di 55

Fig. 36 Mappa del territorio comunale di Modena con la suddivisione in zone per il trattamento della tombinatura pubblica. file: RF-P-EMV-009-012-Relazione Finale Modena.doc Pagina 46 di 55

CONTEGGIO TOMBINI PUBBLICI CONTROLLATI PER TURNO DI TRATTAMENTO Numero tombini totali controllati nei 6 turni di trattamento: 3254 Numero tombini medio controllati per ogni turno di trattamento: 542 1 TURNO 2 TURNO 3 TURNO 4 TURNO 5 TURNO 15 15 15 15 8 20 15 15 15 15 20 15 15 15 15 15 15 30 15 15 15 15 20 15 15 15 15 15 10 18 15 15 15 15 10 20 15 15 15 15 15 14 15 15 15 15 4 15 15 15 15 15 10 21 15 15 15 15 11 20 15 15 15 15 25 20 15 15 15 15 15 15 15 15 15 15 10 10 15 15 15 15 10 15 15 15 15 15 15 15 15 15 15 15 20 12 15 15 15 15 8 12 15 15 15 15 25 15 15 15 15 15 12 15 15 15 15 15 12 20 15 15 15 15 8 14 15 15 15 15 20 20 15 15 15 15 8 20 15 15 15 15 20 14 15 15 15 15 10 20 15 15 15 15 4 14 15 15 15 15 10 10 15 15 15 405 15 20 6 TURNO 15 15 15 10 20 15 15 15 10 489 15 15 15 10 15 15 15 25 15 15 15 425 15 15 15 510 15 15 15 15 15 15 15 15 15 570 15 15 15 15 15 15 15 15 15 15 15 15 15 15 15 15 15 15 855 Fig. 37 Dettagli nella suddivisione dei controlli qualità post-trattamento eseguiti per ogni turno di trattamento. file: RF-P-EMV-009-012-Relazione Finale Modena.doc Pagina 47 di 55

Per i controlli di qualità si è proceduto a controllare a campione zone, vie o quartieri passati dagli operatori attingendo direttamente dal sito della Ditta dove, giornalmente, venivano aggiornate le schede di lavoro con le specifiche dei trattamenti (www.ilcentrodelladisinfestazione.it, area riservata a clienti, protetta da apposita password) oppure seguendo i tracciati degli operatori registrati mediante il GPS in dotazione a ciascuno di essi. Fig. 38 Tracciato di un operatore visibile attraverso la tecnologia GPS. file: RF-P-EMV-009-012-Relazione Finale Modena.doc Pagina 48 di 55

Fig. 39 Esempio di scheda compilata dalla Biblion giornalmente e riferimento per i controlli di qualità posttrattamento. file: RF-P-EMV-009-012-Relazione Finale Modena.doc Pagina 49 di 55