Quota di reintegrazione dei capitali PROF. MATTEO AURELIO G. CARRERA

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Quota di reintegrazione dei capitali PROF. MATTEO AURELIO G. CARRERA

In genere si intende la somma di denaro che deve essere annualmente accantonata per rinnovare o formare una capitale in un determinato numero di anni ad un dato saggio e per un particolare scopo. Si applica direttamente la formula inversa per trovare l annualità: i a= A n * q n -1

Reintegrare un capitale, quindi, significa costituire, rinnovare o formare un capitale in un determinato periodo di tempo! Per: ammortamento fabbricati-ammortamento macchine e attrezzi-ammortamento bestiame si intende più propriamente deprezzamento. La quota di ammortamento del bestiame viene usualmente denominata quota di rimonta.

La quota di deprezzamento di uno di detti capitali è il prezzo medio di svalutazione che il capitale viene a subire annualmente per uso, consumo e progresso tecnico.

Vi - Vf Q/dep= n Q/dep= quota di deprezzamento medio annuo del capitale; Vi = valore iniziale del capitale (a prezzi correnti); Vf = valore finale del capitale (a prezzi correnti); n = durata economica del capitale espressa in anni.

Tale quota equivale così a una percentuale costante sul valore o costo iniziale del capitale, prescindendo dall età e dallo stato di conservazione del capitale stesso. Corrisponde quindi alla quota parte del valore iniziale del capitale che in media ogni anno si distrugge nel processo produttivo e come tale va inserita nella voce (Q) del costo di produzione.

Per ogni singola macchina il capitale mediamente presente, nell ambito della relativa prevista durata economica, va calcolato con la seguente espressione generale: Vi + Vf 2 Se la durata economica delle macchine è variabile tra i 3 e i 12 anni, il capitale mediamente presente varierà intorno al 55-60% del valore complessivo delle macchine.

Le quote sulle macchine e gli interessi relativi in un bilancio preventivo medio annuo non devono mai essere determinati né in base al valore di media vetustà reale delle macchine effettivamente presenti, nè sul loro valore corrente al momento del rilievo aziendale.

Riassumendo nei bilanci economici preventivi medi annui le operazioni sono: 1. Stabilire il numero e il tipo delle macchine che si ritengono normalmente necessarie alle azienda oggetto di studio; 2. Fissare il più probabile valore a nuovo di ciascuna macchina; 3. Determinare il più probabile deprezzamento medio annuo mediante un unica percentuale sul valore iniziale di acquisto delle macchine nel loro complesso tale deprezzamento medio annuo, comunque calcolato, dovrebbe necessariamente rappresentare la quota parte del valore iniziale di acquisto delle macchine mediamente distrutto in un ciclo produttivo, nell ambito del periodo medio di utilizzazione di ciascuna macchina.

4. gli interessi passivi medi annui sulle macchine, di conseguenza, andranno calcolati, ad un adeguato saggio, su un capitale corrispondente al valore delle macchine che si ritiene normalmente e mediamente presente nell azienda. La quota di rimonta è data dalla differenza tra il valore medio annuo dei capi acquistati e quello dei capi da scarto, supponendo un periodo utile di sfruttamento di 5/7 anni secondo la razza e le attitudini all indirizzo produttivo.

ARBORETI COETANEI: Q/re = (Vi Vf) * q n 1 Si tratta di impianti arborei costituiti da piante della stessa età, la quota annua di reintegrazione si determinerà in base alla formula sopra riportata. Vi = valore iniziale, o costo totale di impianto riferito al momento zero e cioè all inizio del ciclo economico dell arboreto.la fase improduttiva finisce quando le spese annue di produzione non superano o almeno eguagliano il valore dei prodotti ricavati o ricavabili. Vf= valore finale, o valore di recupero dell abbattimento finale, escluso il prodotto principale e al netto delle spese relative all abbattimento. n = numero degli ani del ciclo economico dell arboreto, e cioè del periodo intercorrente dall inizio dell impianto all anno dell abbattimento. i

Arboreti disetanei assestati a governo annuo: Trattandosi di arboreti formati da tanti gruppi di piante disposti in età scalare di un anno quanti sono gli anni del prestabilito ciclo economico, si vengono a delineare tante parcelle di terreno di eguale investimento e produttività per cui, isolatamente considerate, sono da ritenersi alla stregua di altrettanti arboreti coetanei, al netto delle relative spese.

Arboreti misti, difformi, non regolarmente assestati o, comunque eterogenei: Di fronte a questi casi si presenta la necessità di suddividere le piante per gruppi omogenei sotto alcune preordinate caratteristiche (specie, assestamento, età, produttività), in modo da poter poi determinare la corrispondente quota di reintegrazione sulla base di uno dei due casi precedenti.

Per le piantagioni legnose bisogna adottare uno dei seguenti metodi: Vi -Vf 1. Q/re = n 2. Q/re = (Numero delle piante /età media delle piante )* Costo unitario per pianta