Evoluzione degli ominidi Geary
Sebbene si sappia molto rispetto al genere Homo e al suo predecessore Australopithecus, esiste una controversia rispetto alla classificazione delle specie (Mc Heny, 1994). Infatti, attarverso il ritrovamento di fossili, non si riesce ad intentificare se appartengano ad un unica specie piuttosto che a specie diverse tra loro correlate. Le origini
Il risultato di questi studi suggerisce che A.anamensis, è esistito circa 4 milioni di anni fa e A.afrarensis è esistito da 4 a 2,8 milioni di anni fa. A.africanus è esistito da 3 a 2.3 milioni di anni fa. H.erectus è apparso nell Africa dell est circa 1,8 milioni di anni fa e successivamente si è spostato in asia e in Europa dando anche origine a H.Neanderthalensis e H.Sapiens (500.000 anni fa)
Volume cerebrale e organizzazione Varie tecniche sono disponibili per stimare il volume del cranio degli omini estinti. Una di queste è ricostruire i fossili cranici e inserire all interno un plastico.
Inferenze sulla morfologia cerebrale della porzione esterna della neocorteccia devono essere fatte con cautela ma possono essere potenzialmente indicative. Falk (1983) trovò che la morfologia cerebrale del cranio di un australopiteco era più simile a quella di uno scimpanzé o di grandi primati, piuttosto che agli umani, in termini di pattern di giro o del solco. Holloway e Kimbel (1986) misero in discussione questa teoria dicendo che invece la conformazione cranica era più simile a quella degli umani. In ogni caso un pattern che non è stato trovato nei primati ma che è molto consistente negli australopitechi e negli altri ominidi, inclusi gli uomini, è una differenza nella forma di una porzione posteriore dell emisfero sx e porzioni anteriori dell emisfero dx
L area visiva dell emisfero sx è più piccola rispetto alla grandezza corporea e alla conformazione cranica, mentre porzioni dell area parietale sx e dell area frontale dx sono più grandi di quanto ci si aspetti. Con la venuta dell H. sapiens ci sono stati sostanziali cambiamenti della struttura del viso e del cranio che hanno fatto variare la struttura e il volume cerebrale (Stedman, 2004), quindi, incrementi nel volume cerebrale e cambiamenti nella morfologia della neocortex sono evidenti si dall homo habilis.
Annoverato tra i potenziali cambiamenti nella neocorteccia dell H. habilis è l espansione, seppur modesta, dei lobi frontali e parietali e un rimodellamento estensivo, nello specifico, evidenza di più circonvoluzioni e di una maggiore area di superficie dei lobi frontali rispetto all h.africanus. L area di Broca si espande e assume un architettura simile a quella moderna. Un incremento nella taglia della corteccia parietale è un fattore importante per l evoluzione perché avviene in contemporanea all uso di strumenti sofisticati e alla comparsa dell homo habilis.
Corteccia parietale Le aree coinvolte nella corteccia parietale sono quelle che si attivano, anche in età moderna, per l uso degli strumenti e nell attenzione controllata della working memory. L incremento del volume cerebrale, così come la morfologia, sono evidenti con l emergere dell homo erectus e continuano nell uomo moderno. C è stato un incremento modesto nel volume cerebrale dall afarensis all africanus e al garhi, per cambiamenti avenuti nel corso di 1,5 milioni di anni. Ci sono state, comparativamente, piccole modifiche nel volume cerebrale da 4 milioni di anni fa a 2,5 milioni di anni, con l apparizione dell h. habilis.
Quoziente di encefalizzazione La comprensione dei cambiamenti del volume cerebrale durante l evoluzione degli ominidi è importante, ma può essere fuorviante perché la taglia assoluta del cervello aumenta con l aumentare della taglia corporea. Ad esempio, un maschio adulto di h.africanus pesava circa il 30% in meno di un normale maschio adulto moderno.
EQ Un indice per valutare questa problematica è il Quoziente di Encefalizzazione che valuta il rapporto tra taglia cerebrale e peso corporeo L EQ è incrementato rapidamente 4 milioni di anni fa
Adattamento e Selezione Pressione Climatica: alcuni cambiamenti climatici contribuirono all evoluzione degli ominidi in generale e accompagnarono cambiamenti nel EQ in particolare.