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Transcript:

INDAGINE CONGIUNTURALE SULLE PREVISIONI DI ANDAMENTO DELL INDUSTRIA IN LIGURIA NEL TERZO TRIMESTRE 2015 A partire da inizio 2014 gli indicatori congiunturali qualitativi relativi al clima di fiducia delle aziende manifatturiere liguri hanno cominciato a migliorare. Dopo un temporaneo ridimensionamento nell ultimo trimestre dell anno scorso, hanno ricominciato a salire, confermando nei primi tre trimestri 2015 delle buone performance. A tali progressi non sono corrisposti, tuttavia, recuperi altrettanto marcati degli indicatori quantitativi di domanda e produzione. Il consolidamento della fiducia delle imprese liguri è sicuramente dettato dalle positive spinte esterne che si stanno verificando contemporaneamente nel quadro economico globale: la svalutazione del cambio dell euro, la forte riduzione del costo dell energia, l ulteriore diminuzione dei tassi di interesse e il rafforzamento della domanda interna nel resto dell Eurozona. Ma a questi fattori (che perdureranno ancora nel tempo, ma sono comunque temporanei) si contrappongono forze negative; dall evoluzione dei negoziati riguardanti la Grecia, ripresi dopo la firma del nuovo accordo con i creditori, all alta disoccupazione presente nel nostro Paese e in Liguria, passando per la selettività del credito alle imprese che sta diventando ormai strutturale e deve cominciare a essere compresa come una condizione normale. Inoltre, la forza ed l estensione della ripresa reale sono legate strettamente agli investimenti. Essi faticano a ripartire, sebbene ci siano segnali di miglioramento, anche nelle aspettative delle aziende liguri. Gli investimenti, infatti, non sono soltanto una componente della domanda aggregata, ma costituiscono anche la principale fonte di incremento della produttività. Il basso

livello degli investimenti attuali avrà un impatto negativo sul ritmo della crescita futura. Entrando nel particolare, le aziende liguri scommettono su un miglior andamento del commercio globale (dopo il deludente avvio d anno, che aveva raffreddato le precedenti previsioni sull export) e sulla debolezza del cambio che sosterrà gli scambi con i Paesi al di fuori dell Euro-zona. Il saldo dei giudizi sugli ordini è ai massimi dal 2011 e se le previsioni si concretizzassero indicherebbe la ripresa della componente interna, decisiva per avviare la ripresa. Rimane la prudenza sulla dinamica degli organici: l indicatore riferito all occupazione infatti non riesce a stabilizzarsi su valori positivi, lasciando intendere che una ripresa occupazionale è ancora ben lontana da realizzarsi, anche solo nelle attese espresse dalle aziende. Con riferimento agli ambiti territoriali, le previsioni delle aziende presenti nell area metropolitana di Genova esprimono progressi in tutte voci analizzate; in particolare nel Tigullio gli imprenditori esprimono ottimismo circa produzione, ordinativi e occupazione. Gli scambi commerciali con l estero sono attesi in aumento. Il comparto manifatturiero di Imperia prevede che i prossimi tre mesi siano in chiaro-scuro: a fronte di un miglioramento di fatturato e ordini si registrano attese negative per quanto riguarda l export e la dinamica occupazionale. Male le previsioni per le aziende spezzine: i saldi tra ottimisti e pessimisti peggiorano rispetto allo scorso trimestre evidenziando arretramenti di produzione, fatturato e ordini. Stabile sui bassi livelli precedentemente raggiunti l occupazione. Infine, le aziende della Provincia di Savona prevedono una dinamica della produzione industriale piatta e un calo di ordini e fatturato. Al contrario, l andamento delle esportazioni è giudicato in miglioramento, così come quello dell occupazione. A livello settoriale il clima di fiducia tra le aziende dell industria metalmeccanica rimane positivo, sebbene in peggioramento rispetto a quanto rilevato nella scorsa rilevazione. Tuttavia i livelli degli indicatori rimangono alti se paragonati

ai trimestri più bui degli anni della crisi. Un deciso progresso viene registrato dal saldo tra ottimisti e pessimisti circa la dinamica delle esportazioni, attese in forte aumento. Maggior prudenza emerge dall indicatore relativo agli ordini: la domanda interna del settore non pare imboccare con sicurezza la strada di una ripresa. Indicazioni positive sono espresse dalle aziende della cantieristica navale, con un aumento del giro di affari e degli ordinativi, e dalle aziende dell automazione, elettronica e telecomunicazioni, che mostrano un ottimismo più marcato che nel recente passato su produzione, fatturato e ordini (mentre rimane al palo l occupazione). Analogamente le aziende dell industria alimentare dichiarano ottimismo circa l aumento ulteriore del proprio giro di affari nei prossimi mesi, in particolare con l estero. Peggiora tuttavia la dinamica occupazionale, dal momento che si attende una contrazione degli organici. Le aziende del comparto tessile esprimono attese moderatamente ottimiste su produzione, fatturato e ordini nel breve termine. Stazionari i livelli di export e occupazione. Timidamente positive anche le indicazioni fornite da cartai, cartotecnici, editori e grafici: le voci analizzate, con eccezione di quella riferita all evoluzione degli organici, sono in lieve miglioramento dopo le forti restrizioni del giro di affari avvenute negli ultimi anni. Migliora il clima di fiducia anche nei settori coinvolti nella filiera delle costruzioni: nell edilizia tali progressi rappresentano un attenuazione della caduta, ma nel breve-medio termine gli imprenditori del settore non vedono ancora l uscita dalla crisi. Inoltre l outlook sull andamento occupazionale rimane fortemente negativo, nonostante le timide tracce di miglioramento. Analogamente, segnali di miglioramento giungono dalle aziende ardesiache e dei materiali da costruzione e da impiantisti e manutentori con riferimento al lieve recupero del fatturato dopo i forti cali dei trimestri passati: gli ordini tuttavia sono attesi in stagnazione e ciò conferma il perdurare di molte delle difficoltà sinora incontrate.

Infine, le aziende dei settori chimico e farmaceutico ritengono che i prossimi tre mesi siano segnati da una dinamica piatta sia della produzione che del fatturato generato nel complesso. A ciò si accompagnano timori sull andamento degli ordinativi e delle esportazioni. Ottimisti % Pessimisti % Saldo Produzione 34,6 15 +19,6 Fatturato 40,2 18,7 +21,5 Ordini 34,6 18,7 +15,9 Esportazioni* 31,8 9,4 +22,4 Occupazione 11,2 12,1-0,9 Intende investire per: ampliamenti 16,8% sostituzioni 24,3% Dati definitivi relativi a 107 imprese manifatturiere *dato relativo a 85 imprese manifatturiere esportatrici Saldi per suddivisione territoriale Provincia IMPERIA Provincia SAVONA Provincia GENOVA GE - TIGULLIO Provincia La SPEZIA Produzione +33,3 0 +29,6 +14,3-15,4 Fatturato +50-5,9 +33,8 +21,4-23,1 Ordini +50-11,8 +25,4 +21,4-15,4 Esportazioni* -20 +14,3 +25,5 +9,1 +36,4 Occupazione -33,3 +5,9 0-21,4 0 *dato relativo a imprese manifatturiere esportatrici GF, GC 31.07.2015

SCHEDA TECNICA Nel terzo trimestre 2015 la produzione è prevista in aumento dal 34,6% delle aziende intervistate, mentre il 15% del campione ne attende una diminuzione. Il saldo che ne deriva si attesta a +19,6, in aumento rispetto al +15,2 risultato dalla precedente rilevazione, a causa del calo del numero di aziende pessimiste. Con riferimento agli ordini, il numero di ottimisti registra un incremento (+5,1 punti percentuali), mentre la percentuale di aziende che ne aspettano una contrazione si attesta al 18,7%, in diminuzione di 6,3 punti percentuali. Il saldo sale da +4,5 a +15,9. Anche per quanto riguarda il fatturato l indicatore registra un aumento: in questo caso, il saldo passa dal precedente +14,4 al +21,5 grazie alla maggiore percentuale di aziende ottimiste (40,2% contro il 32,6% della precedente rilevazione) e la contestuale stazionarietà del numero di quelle pessimiste. In decisa ripresa l indicatore relativo alle esportazioni: tra le aziende che si rivolgono ai mercati internazionali, il 31,8% del campione prevede un ulteriore aumento dell export, a fronte del 9,4% che lo attende in calo. All incremento del numero di ottimisti corrisponde un lieve flessione dei pessimisti cosicché il saldo finale passa dal +7,8 delle previsioni del 2 trimestre al +22,4% attuale. Viceversa, retrocede l indicatore sulle previsioni di nuovi posti di lavoro: in questo caso l 11,2% degli intervistati ne prevede un incremento e il 12,1% si dichiara pessimista sulla tenuta degli organici. Tuttavia il primo valore è in diminuzione di un punto percentuale rispetto alla scorsa indagine, mentre la percentuale di pessimisti sale di 3 punti, cosicché il saldo finale risulta in da +3,8 a -0,9. Infine, le previsioni di investimenti risultano in peggioramento: il 16,8% del campione ha in progetto interventi di ampliamento (-2,1 punti percentuali sul precedente) e il 24,3% interventi si sostituzione (-6,7 punti percentuali).