Dopo la formazione i mentori saranno consapevoli che



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Transcript:

Modulo 2 Le tecniche del mentor/tutor 2.5. Perché e in che modo le competenze pedagogiche sono importanti per i mentori che lavorano nella formazione professionale (VET) Tempistica Tempo totale 2 ore: 30 minuti per le diapositive 40 minuti per la discussione e la presentazione dei risultati 10 minuti per completare il quiz 15 minuti per discutere i risultati del quiz minuti per completare la griglia di auto-valutazione 10 minuti per discutere i risultati della griglia di autovalutazione Dopo la formazione i mentori saranno consapevoli che essere un bravo professionista non significa essere un buon educatore trasferire il proprio know-how significa comprendere i processi secondo i quali il mentee impara sul lavoro Competenze Competenza 31 competenze pedagogiche Preparazione Proiettare le diapositive con la lista di suggerimenti sul ruolo del mentore, gli obiettivi d apprendimento dell apprendista e la griglia di valutazione Procedure Proiettare le diapositive (2.5.1) e discutere con i mentori su cosa significa apprendere per un giovane apprendista e qual è il ruolo del mentore. Proiettare le diapositive (2.5.2) Distribuire la scheda riassuntiva (Dispensa 2.5.3) Proiettare le diapositive 2.5.4 Proiettare le diapositive 2.5.5 sui livelli di memorizzazione e far discutere i mentori sul tema Presentare il quiz (Dispensa 2.5.6) sulle trasferimento di competenze e chiedere di rispondere alle domande scritte Distribuire la scheda riassuntiva (Dispensa 2.5.7) Come trasferire la mia conoscenza Chiedere ai mentori di completare la scheda di auto valutazione delle loro pratiche pedagogiche (Dispensa 2.5.8) Proiettare i risultati (2.5.9) e commentarli con i mentori 1

Discussione Innanzitutto discutere su cosa significa apprendere per un giovane apprendista, affrontando seguenti punti: Come creare un progetto nell ambito del quale le nuove conoscenze trovino una connessione coerente. Come acquisire nuove conoscenze per migliorare gradualmente sé stessi Modi per integrare nuove pratiche e conoscenze Come motivare se stessi ad acquisire nuove conoscenze Trovare differenti per modi soddisfare la sete di conoscenza del mentee Risultati: i mattoni di conoscenza sono collegati insieme a formare un muro. L accumulazione di mattoni senza un progetto coerente non può considerarsi apprendistato ma una somma di conoscenze e pratiche disconnesse tra loro. Un altra discussione verterà su: cosa è un educatore/tutor/mentore come trasferire la conoscenza del mentore al mentee Ringraziamenti Scritto da Vincenette DURAND e adattato con l autorizzazione dell autore dal materiale in auto - apprendimento Tuteur : le savoir partagé, scritto da OPCAREG Haute-Normandie. Le dispense 2.5.3, 2.5.4 e 2.5.5 sono tratte dal manuale di formazione Cap Tutorat di FORMAPAP. 2

Diapositiva 2.5.1 Cosa significa apprendere per un giovane apprendista? Avere un progetto all interno del quale le nuove conoscenze abbiano una connessione coerente Soddisfare la propria sete di conoscenza Per l apprendista apprendere significa Acquisire nuove conoscenze per migliorare gradualmente se stessi Dare un senso alle nuove conoscenze Integrare nuove pratiche e conoscenze In sintesi I mattoni della conoscenza sono collegati insieme a formare un muro. L accumulazione di mattoni senza un progetto coerente non è da considerarsi apprendistato ma una somma di conoscenze e pratiche disconnesse tra loro. 3

Diapositiva 2.5.2 Gli aspetti pedagogici del mentoring Cosa è la pedagogia? Nell ambito della formazione professionale, si è soliti parlare di pedagogia attiva, per esempio quando il mentee apprende attraverso situazioni pratiche. Perché le competenze pedagogiche sono importanti per il mentore? All interno della formazione professionale, la conoscenza e il know how sono acquisiti sia nei centri di formazione sua nelle aziende attraverso il mentoring. Il mentore deve condurre un vero e proprio processo pedagogico: Identificare il know how da trasferire al mentee e preparare situazioni di apprendimento. Spiegare la mission o i compiti da svolgere, dare istruzioni e mostrare i metodi. Stimolare l apprendimento potenziale del mentee analizzando insieme le competenze sviluppate. Coinvolgere il mentee per stimolare l auto-valutazione della propria esperienza. Assumere un attitudine che renda più semplice il miglioramento. Il successo del percorso di apprendimento Il successo del percorso di apprendimento è basato sulla qualità della relazione con il mentee. Per ottenere quanti più benefici possibili il mentore deve: - Identificare molto precisamente il know-how da trasferire. - Adottare metodi di comunicazione basati sull ascolto e la riformulazione. - Utilizzare approcci pedagogici basati sulla comprensione e sulla memorizzazione. 4

Dispensa 2.5.3 Scheda riassuntiva un mentore è Il desiderio di far imparare Il trasferimento delle competenze Un linguaggio appropriato Spiegazioni chiare Possibilità per tutti di scegliere la propria strada Selezionare le informazioni più importanti Scegliere le spiegazioni più semplici Significati logici ed evidenti Essere aperti di mente Spiegazioi tramite esempi concreti Pazienza e gentilezza 5

Diapositiva 2.5.4 Come attuare il trasferimento di know-how? Procedere passo dopo passo 1. Analizzare la propria pratica. 2. Preparare il mentee. 3. Introdurre al mentee il lavoro da svolgere. 4. Procedere con test e valutazioni. 5. Far svolgere il lavoro al mentee. 1. Analizzare la propria pratica Per trasferire il proprio know-how, è necessario essere consapevoli di ciò che sto facendo in questo preciso momento per svolgere questo compito. Significa: 1. Analizzare il lavoro da fare (apparecchiature, regole, compiti, strumenti, ecc.). 2. Analizzare la relazione tra differenti persone e il lavoro da fare (chi fa cosa? C è qualche informazione da dare, qualche domanda da fare? A chi?). 3. Analizzare i rischi legati al lavoro (gli incidenti e le trappole più frequenti). 2. Preparare il mentee Perché Perché l apprendistato richiede attenzione e la disponibilità. Perché la tristezza, la noia o l ansia ostacolano l apprendimento. Come Mettere a proprio agio il mentee. Stimolare l interesse del mentee rivolgendogli domande sull argomento, cercando di capire cosa ne sa. Presentare al mentee il posto di lavoro e l apparecchiatura. 3. Presentare al mentee il lavoro da svolgere Perché Perché ciò che è banale per te, non lo è necessariamente per il mentee. Perché l apprendimento del mentee deve essere graduale. 6

Come Mostrare il modo in cui si è proceduto. Spiegare ogni passo chiaramente e in modo comprensibile. Insistere sui passaggi più importanti. Procedere metodicamente. 4. Procedere con test e valutazioni Perché Il mentee deve osare e il mentore è lì per prevenire gli errori, le mosse sbagliate e per mostrargli il modo giusto di fare le cose. Come Far provare l esecuzione al mentee da solo. Verificare la sua comprensione facendo domande. Notare le eventuali esitazioni. Correggere ogni errore. Essere calmi e pazienti. Incoraggiare e sottolineare i progressi e i risultati. 7

5. Far svolgere il lavoro al mentee Perché La pratica rende perfetti. L allenamento e la ripetizione dei gesti permetteranno al mentee di acquisire nuove competenze. Come Smettere gradualmente di dare aiuto. Lasciare che il mentee faccia tutto da solo. Non interferire, adattarsi al ritmo del mentee. Essere a disposizione per rispondere alle domande. Apprezzare i progressi del mentee. 8

Diapositiva 2.5.5 Livelli di memorizzazione Dal tuo punto di vista, qual è la percentuale di memorizzazione delle seguenti attività: Ascoltare qualcuno Dal 10 al 25% Dal 21 a 50% Dal 51 al 75% Dal 76 al 100% Fare da sé Leggere un testo Guardare qualcuno fare qualcosa Guardare qualcuno fare qualcosa, mentre spiega cosa sta facendo Fare da soli e commentare ciò che si sta facendo Risposte Noi memorizziamo: il 15% ascoltando. l 80% provando personalmente. Il 10% leggendo. Il 30% guardando. Dal 40 al 50% guardando e ascoltando. Il 90% commentando la nostra esperienza. 9

Dispensa 2.5.6 Quiz: Riesame del trasferimento di competenze Domande/Frasi SI NO Il metodo di spiegazione del mentore è uno dei più utilizzati Una buona spiegazione implica dividere il lavoro in sequenze rilevanti Quale comportamento è corretto per trasferire una pratica? Mettere il mentee a proprio agio Evidenziare con parole negative gli errori commessi Parlare con termini tecnici Fare parlare il mentee Mostrare al mentee cosa gli si chiede di sapere Iniziare a spiegare dalle cose più complicate 10

Domande/Frasi SI NO Il metodo di spiegazione del mentore è uno dei più utilizzati NO è la risposta corretta. Tuttavia, dipende dalle attività dell azienda. Se l attività principale è di tipo manuale, per esempio, la pratica sul luogo di lavoro sarebbe preferibile. Una buona spiegazione implica dividere il lavoro in sequenze rilevanti SI è la risposta corretta. Questo metodo consente di esprimere tutto ciò che si sa, senza dimenticare niente. Quale comportamento è corretto per trasferire una pratica?: Mettere il mentee a proprio agio Evidenziare con parole negative gli errori commessi Parlare con termini tecnici Il trasferimento delle pratiche è ottimizzato quando il mentee è a suo agio, ma non può esserlo quando viene ripreso con parole negative o con termini tecnici Fare parlare il mentee Mostrare al mentee cosa gli si chiede di sapere Iniziare dalle cose più complicate Il trasferimento delle pratiche è ottimizzato quando il mentee si sente libero di parlare. Non lo è invece quando il mentore inizia a spiegare dalle cose più difficili 11

Dispensa 2.5.7 Scheda riassuntiva: come trasferire la propria conoscenza Analizzo la mia pratica professionale e la utilizzo al meglio per trasferire le conoscenze al nuovo lavoratore. Gli suggerisco di tenere un diario in cui riportare nei dettagli le attività e le cose da imparare e sulle quali fare domande. Indico al mentee i risultati attesi e il contesto in cui si svolge il suo lavoro. Faccio del mio meglio per presentargli il lavoro in un modo logico e dimostrativo. Spiego di nuovo il lavoro, se necessario, e lo faccio verbalizzare e ripetere al mentee, in modo tale da facilitare la comprensione. Assegno il lavoro al mentee, cercando di creare un atmosfera di fiducia, rendendomi disponibile con la mia presenza e le mie spiegazioni. Pianifico regolarmente i punti in modo che il mentee possa commentare il proprio lavoro e fare domande. Pianifico periodicamente momenti di confronto per identificare le competenze acquisite e quelle ancora da migliorare. Prima dei momenti di confronto, preparo un griglia di valutazione basata su indicatori di risultati e che tenga conto degli obiettivi pedagogici. Valuto il miglioramento del mentee sia sul lavoro che in esercitazioni o simulazioni organizzate appositamente. Mi assicuro che il nuovo assunto stia acquisendo autonomia. Sviluppo una rapporto costruttivo con il centro di formazione e partecipo al monitoraggio della formazione del nuovo assunto. 12

Dispensa 2.5.8 Auto - valutare la propria pratica pedagogica Questa griglia propone 31 domande per auto-valutare le proprie competenze pedagogiche. Sarebbe meglio adattare il questionario ai propri bisogni, alla pratica e alla natura del proprio compito di mentoring in modo tale che l esercitazione sia davvero utile e costruttiva. E quindi possibile modificare o togliere delle domande. 1 Sono consapevole del programma di formazione 2 Prima di assegnare un attività, spiego quali sono gli obiettivi, verifico che il mentee abbia a disposizione le informazioni di cui ha bisogno, indico quali sono i risultati attesi e cerco di spiegare gli aspetti ai quali deve fare attenzione. 3 Non esito a ripetere più volte le stesse cose. 4 5 Quando il mentee torna da un periodo di formazione in aula, chiedo cosa ha appreso e cerco di tenere in considerazione il suo percorso di formazione. Prima di iniziare una nuova attività, discutiamo insieme cosa ha imparato nell ultimo lavoro assegnatogli dall impresa. 6 Baso le mie spiegazioni sull esperienza passata del mentee. 7 Do sempre al mentee tempo di riflettere e reagire quando parlo. 8 9 10 Per favorire il controllo delle procedure complesse divido l apprendimento in sequenze: il mentee deve avere acquisito precisione e automatismo prima di passare al passo successivo. Rimango vicino mentre il mentee mentre sta riproducendo i miei gesti per guidarlo e per rispondere alle sue domande. Raccomando al mentee di tenere un diario per appuntarsi le attività, riportare le difficoltà, le domande e commenti. 11 Conosco gli strumenti pedagogici di cui ho bisogno (processi, video, ecc.). 12 Ascolto il mentee per sapere quali metodi e tecniche vorrebbe imparare. 13 Commento insieme al mentee i suoi errori in modo che possa migliorare. 14 Mi complimento con lui quando svolge un buon lavoro. 15 Per spiegare il lavoro, faccio collegamenti con quanto spiegato presso il centro di formazione e da altre persone dell azienda. 16 Per ogni nuovo passaggio, determino gli obiettivi in base alle competenze del mentee. SI NO 13

17 Chiarisco il vocabolario tecnico che uso. 18 Evidenzio le difficoltà specifiche del mentee e cerco di trovare un modo per aiutarlo a migliorare. 19 Prima di dimostrare un attività, analizzo in dettaglio come posso fare a spiegarla. 20 21 Cerco di pianificare al meglio cosa spiegherò al mio mentee, iniziando dalle cose più semplici per poi arrivare a quelle più complicate. Propongo regolarmente momenti di confronto per capire cosa il mentee ha imparato e su cosa manifesta delle difficoltà. 22 Aiuto il mentee ad analizzare il proprio modo di procedere in modo tale che possa migliorarlo. 23 Sto vicino al mentee all inizio di un nuovo lavoro e poi lo lascio progressivamente da solo. 24 Organizzo regolarmente momenti di valutazione delle conoscenze acquisite da parte del mentee 25 26 Faccio in modo che il mentee partecipi alla propria valutazione esprimendosi in merito al proprio lavoro e mi annoto i suoi commenti e suggerimenti. Per ogni attività, stabilisco criteri di valutazione che mi permettano di misurare obiettivamente i progressi tra una valutazione e l altra. 27 Conservo le griglie di valutazione nel registro interno. 28 Faccio una nota nel dossier del centro di formazione prima che ogni nuovo assunto se ne vada 29 Ho preso contatto con il centro di formazione e incontro il formatore incaricato 30 31 Penso ad alcune specificità dell azienda che possano interessare il team pedagogico (progetti, nuove attrezzature, disfunzioni, ecc.). Aiuto il mentee a creare il suo dossier (ad uso del centro di formazione) o ricerco delle tesine sulla sua attività in azienda TOTALE SI NO 14

Diapositiva 2.5.9 Risultati della valutazione Punteggio superiore o pari a 21 SI: il tuo approccio pedagogico è buono e non necessita correzioni. Punteggio tra 11 e 20 SI: significa che è necessario qualche aggiustamento. Punteggio inferiore a 11 SI: significa che è importante fare una verifica. Dovresti identificare nella griglia quali aspetti devono essere migliorati e richiedere una consulenza pedagogica (ad esempio rivolgendoti ad un formatore/tutor/mentore più anziano in azienda, o al personale del centro di formazione ). 15