SPORTELLO DI CONSULENZA PER DONNE IN DIFFICOLTA



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1. NUMERO AZIONE RIPROGRAMMAZIONE PIANO DI ZONA 2 E 3 ANNO DEL 1 TRIENNIO 6 2. TITOLO AZIONE SPORTELLO DI CONSULENZA PER DONNE IN DIFFICOLTA 3. DESCRIZIONE DELLE ATTIVITÀ Analisi del Contesto Nel piano di zona del D26 (2001/2003) si evidenziava l esigenza di supportare donne in difficoltà o vittime di abuso con un adeguata accoglienza presso strutture del territorio gestite da associazioni del terzo settore, convenzionate e di esperienza pluriennale. La riprogrammazione di tale piano intende affrontare la problematica in una visione più ampia che possa garantire, oltre l accoglienza di cui sopra, un servizio di consulenza e accompagnamento, nonché azioni di sensibilizzazione a livello distrettuale sulla tematica della violenza alle donne nelle sue molteplici forme, al fine di favorire l emersione di situazioni latenti. TARGET Donne con figli, sole, nubili in gravidanza senza alcun sostegno familiare, economico e psico-sociale; donne vittime di abuso fisico, psichico, sessuale. OBIETTIVI Obiettivo Generale Creare un servizio che attraverso una rete di solidarietà tra strutture e servizi del territorio, nonché associazioni e privato sociale, promuova azioni di sostegno e accompagnamento di donne che vivono situazioni di fragilità. Informazione, prevenzione, ascolto, e orientamento. Accoglienza. Formulazione di progetti individualizzati per il superamento di fasi di criticità. Formazione lavorativa finalizzata al recupero di autonomia e all inserimento lavorativo. Ricostituzione delle relazioni familiari e sociali. STRATEGIA Attraverso una attiva informazione sul territorio (scuole, parrocchie, ecc.) si cercherà di: 38

prevenire situazioni di discriminazione nei confronti delle donne, aiutando i più giovani nella ricerca di modelli adeguati e del giusto rapporto tra i sessi, nel rispetto delle reciproche differenze; fornire garanzie di tutela al fine di far emergere situazioni latenti. Lo sportello di consulenza farà da filtro e provvederà all adeguato accompagnamento psicologico e sociale di quelle donne che entreranno in contatto con il servizio. Ove necessario, si concorderà l elaborazione di un progetto individualizzato e si accompagnerà l utente in un percorso che porti al superamento della fase di criticità. L ascolto telefonico sarà garantito 24h su 24. Sarà garantita, attraverso il pagamento di 8 rette, una disponibilità all accoglienza in struttura per un minimo di 8 persone (donne, anche con figli) che necessitano di tale intervento per la durata di un anno. E sottinteso che i periodi di effettiva accoglienza potranno anche essere inferiori ( es. 2 mesi, 6 mesi) pertanto il numero di donne accolte varierà in base alle necessità delle stesse e al numero di figli. L Ente gestore, inoltre, al fine di garantire quei soggetti che vivono particolari situazioni di rischio si avvarrà di una propria rete (comunità, case rifugio ad indirizzo protetto) per l allontanamento, ove ritenuto necessario, dal territorio distrettuale, tale azione potrà essere facilitata da un budget destinato al pagamento di rette di inserimento presso idonee strutture. Saranno contattati inoltre tutti quegli attori delle reti formali ed informali necessari affinché, contestualmente alle varie fasi del percorso, sia possibile il reinserimento relazionale e lavorativo dell utente. DEFINIZIONE DELLE ATTIVITA Informazione Prevenzione Ascolto Accoglienza Formulazione condivisa di progetti individualizzati Sostegno alla formazione professionale finalizzata al reinserimento sociale, lavorativo. Sostegno per il recupero dei rapporti familiari e sociali significativi. Attivazione delle reti, formali e informali TEMPISTICA Un anno 4 DEFINIZIONE DELLA STRUTTURA ORGANIZZATIVA E DELLE RISORSE Modalità di gestione Indiretta L unico Ente nel Distretto, accreditato all Albo Regionale per la tipologia d utenza a cui si riferisce il progetto, poiché iscritto alla sezione casa famiglia per donne e minori, è rappresentato dal C.I.R.S. (Comitato Italiano Reinserimento Sociale). Tale associazione provvederà pertanto a definire la propria compartecipazione al presente progetto attraverso la firma dell Accordo di Programma. 39

Localizzazione dell intervento Le azioni relative all ascolto ed al sostegno saranno localizzate nell ambito di uno sportello ubicato presso il comune capofila e che servirà tutto il D26, come anche accoglienza. Figure professionali - n. 1 psicologo ctg. E2 per minimo 54h mensili - n. 2 Assistenti Sociali, ctg. D2 per 20 h settimanali - n. 1 educatore professionale, ctg. D2 per 20 h settimanali - n. 1 educatore professionale, ctg. D2 per 24 h settimanali - n. 1 Formatore a rapporto professionale per 100 ore annue 40 la struttura di Il personale sopra previsto, con costi a carico del presente progetto, sarà impegnato nelle azioni di informazione e prevenzione sul territorio, nonché per l attivazione dello sportello con funzioni di ascolto, consulenza e accompagnamento. Detto personale lavorerà in sinergia con il personale del Cirs. Nello specifico la figura dello psicologo avrà funzioni di: supporto nei confronti del gruppo di lavoro attraverso incontri di supervisione; consulenze mirate individuali; sostegno psicologico a soggetti in condizioni di particolare stress emotivo; predisposizione di progetti individualizzati in collaborazione con le altre figure professionali e con i servizi del territorio. L assistente sociale avrà funzioni di: coordinare l attività di monitoraggio del progetto secondo modelli operativi definiti; predisporre relazione sociale sull andamento del servizio; orientare utenti e famiglie all utilizzo delle risorse territoriali con accompagnamento la dove è necessario; predisporre interventi atti a favorire il lavoro di rete; interventi di ascolto, chiarificazione e sostegno; predisposizione di progetti individualizzati in collaborazione con le altre figure professionali e con i servizi del territorio. L educatore avrà funzioni di: predisposizione di progetti individualizzati in collaborazione con le altre figure professionali e con i servizi del territorio; programmazione e gestione di attività di socializzazione inquadrate in percorsi di riabilitazione sociale; programmazione e attuazione di interventi rieducativi atti a favorire l autonomia dell utente a partire dalla gestione del quotidiano; nell ambito della struttura ove siano presenti minori avrà il compito di: - supporto alle donne nell educazione dei figli; - favorire la socializzazione al gioco e l autonomia dei piccoli utenti; accompagnamento; Il formatore avrà il compito di: elaborare un programma formativo/informativo indirizzato ad operatori, genitori, alunni, insegnanti, che in linea generale dovrà essere centrato su:

- la violenza di genere, gli stereotipi maschili e femminili e l educazione alla differenza; - la violenza alle donne e gli strumenti per prevenirla. L Ente gestore provvederà a favorire, ove possibile, tutte quelle collaborazioni sul territorio, anche con altri enti e associazioni, al fine della buona riuscita del progetto. COMUNICAZIONE II comune capofila e l ente gestore si cureranno di fornire una corretta e capillare informazione dell attività progettuale all interno dei comuni del distretto. CONTROLLI E VALUTAZIONE Il responsabile dell ente gestore, relazionerà mensilmente al referente del G.T. Il controllo e la valutazione dell'andamento dei singoli progetti individualizzati verrà effettuato dagli operatori responsabili del progetto stesso, di concerto con il Servizio Sociale dell'ente referente del caso. Il Servizio Sociale dei Comuni del D26 collaborerà, oltre ai singoli casi, anche al fine di una corretta informazione del progetto e relazionerà semestralmente al referente individuato nel Gruppo Tecnico dell'ufficio di piano circa l'andamento del progetto stesso. INDICATORI Numero di soggetti raggiunti dall informazione Numero donne che hanno contattato il servizio Numero donne che hanno avviato un percorso Numero donne che hanno completato il percorso progettuale Numero donne reinserite nel tessuto sociale e lavorativo IDENTIFICAZIONE DEI RISCHI E DELLE RISPOSTE rischi Viste le esigue risorse è possibile che possano presentarsi difficoltà: nel veicolare in modo capillare ed efficace il messaggio del progetto; nel gestire un numero di richieste, per situazioni di protezione e accoglienza, maggiore rispetto alla disponibilità programmata. risposte Creare una rete efficace delle risorse presenti sul territorio risultare utili alla diffusione del messaggio. attraverso strategie che possano BUDGET 2^ annualità 196.423,55 vedi dettaglio costi 41

5. FIGURE PROFESSIONALI Tipologia A carico delle amministrazioni pubbliche coinvolte (Enti Locali, ASP (EX ASP (EX AUSL), T.M., Scuole ) Educatore professionale 2 Psicologo 1 assistente sociale 2 Formatore 1 In convenzione Totale 6. PIANO FINANZIARIO (ALLEGATI 4 e 5) 7. SPECIFICA RAGIONATA SULLE MODALITÀ DI GESTIONE Diretta Mista X Indiretta 42

Allegato 4 PIANO FINANZIARIO AZIONE - RIPROGRAMMAZIONE 1 2 E 3 ANNO 1 TRIENNIO 2^ ANNUALITA' N. Azione 6 - Titolo Azione SPORTELLO DI CONSULENZA PER DONNE IN DIFFICOLTA Voci di spesa Quantità Tempo ore/mesi Costo unitario Costo Totale RISORSE UMANE Assist. Sociale D2 2 20 h sett.. 18,69. 38.875,20 Educatore D2 1 20 h sett.. 18,69. 19.437,60 Educatore D2 1 24 h sett.. 18,69. 23.325,12 Psicologo E2 1 54 h mensili. 22,56. 14.618,88 Formatore 1 100 h annue. 25,00. 2.500,00 TOTALE 1 n. 8 rette di inserimento presso struttura distrettuale. 21,00 giornalieri. 98.756,80. 61.320,00 Spese generali ( numero verde e pubblicità ). 10.000,00 TOTALE 2. 71.320,00 TOTALE 3 (TOT.1+ TOT.2).170.076,80 IVA 4%. 6.803,07 TOTALE 4. 176.879,87 Somma a disposizione del distretto per rette di inserimento presso strutture extradistrettuali TOTALE GENERALE. 19.543,68. 196.423,55 Ripartizione del costo totale dell azione per fonte di finanziamento N. Azione 6 FNPS 3 per abitante Compartecipazione utenti Cofinanziamento 2 Totale. 196.423,55. 196.423,55 1 Si riporta l annualità di riferimento 2 Tale voce si riferisce sia alle eventuali risorse investite dalle amministrazioni pubbliche locali, comprensive degli oneri figurativi, e sia agli eventuali finanziamenti provenienti da altre fonti (FSE, APQ, ). 43

Allegato 5 PIANO FINANZIARIO AZIONE - RIPROGRAMMAZIONE 3 2 E 3 ANNO 1 TRIENNIO N. Azione 6 - Titolo Azione SPORTELLO DI CONSULENZA PER DONNE IN DIFFICOLTA RIEPILOGO DEL BIENNIO Voci di spesa Quantità Tempo ore/mesi Costo unitario Costo Totale RISORSE UMANE Assist. Sociale D2 2 20 h sett.. 18,69. 38.875,20 Educatore D2 1 20 h sett.. 18,69. 19.437,60 Educatore D2 1 24 h sett.. 18,69. 23.325,12 Psicologo E2 1 54 h mensili. 22,56. 14.618,88 Formatore 1 100 h annue. 25,00. 2.500,00 TOTALE 1 n. 8 rette di inserimento presso struttura distrettuale. 21,00 giornalieri. 98.756,80. 61.320,00 Spese generali ( numero verde e pubblicità ). 10.000,00 TOTALE 2. 71.320,00 TOTALE 3 (TOT.1+ TOT.2).170.076,80 IVA 4%. 6.803,07 TOTALE 4. 176.879,87 Somma a disposizione del distretto per rette di inserimento presso strutture extradistrettuali TOTALE GENERALE. 19.543,68. 196.423,55 Ripartizione del costo totale dell azione per fonte di finanziamento N. Azione 6 FNPS 3 per abitante Compartecipazione utenti Cofinanziamento 4 Totale. 196.423,55. 196.423,55 3 Si riporta l annualità di riferimento 4 Tale voce si riferisce sia alle eventuali risorse investite dalle amministrazioni pubbliche locali, comprensive degli oneri figurativi, e sia agli eventuali finanziamenti provenienti da altre fonti (FSE, APQ, ). 44