EMIRATI ARABI UNITI. A cura di: Ambasciata d'italia - EMIRATI ARABI UNITI. Direzione Generale per la Promozione del Sistema Paese dgsp1@esteri.



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A cura di: Ambasciata d'italia - Direzione Generale per la Promozione del Sistema Paese dgsp1@esteri.it Con la collaborazione di: Agenzia per la promozione all'estero e l'internazionalizzazione delle imprese italiane - ICE Camere di Commercio italiane all'estero www.infomercatiesteri.it

INDICE PERCHE' Perchè Dati generali Dove investire Cosa vendere OUTLOOK POLITICO Politica interna Relazioni internazionali OUTLOOK ECONOMICO Quadro macroeconomico Politica economica Indicatori macroeconomici Tasso di cambio Bilancia commerciale Saldi e riserve internazionali Investimenti - Stock Investimenti - Flussi Materie prime Barriere tariffarie e non tariffarie COMPETITIVITA' E BUSINESS ENVIRONMENT Indici di Global Competitiveness e Libertà Economica Indici di Apertura al commercio internazionale Fattori maggiormente problematici per fare business Business Cost Indice Doing Business ACCESSO AL CREDITO RISCHI Accesso al credito Rischi politici Rischi economici Rischi operativi RAPPORTI CON L'ITALIA Overview Scambi commerciali Investimenti con l'italia - Stock Investimenti con l'italia - Flussi Flussi turistici

PERCHE' PERCHÈ Prospettive di crescita negli scambi commerciali Possibilità di accesso delle nostre imprese ai progetti infrastrutturali Prospettive di maggiore integrazione delle nostre aziende sul mercato emiratino Possibilità di incremento dei flussi turistici nei due sensi Prospettive di una maggiore partecipazione italiana al settore finanziario emiratino Prospettive di crescita negli scambi commerciali Per l' Italia gli EAU rappresentano da diversi anni il principale mercato di sbocco per le sue esportazioni verso l'intero mondo arabo. Dopo la crisi finanziaria che aveva colpito Dubai nel biennio 2009/10, l 'interscambio commerciale tra Italia ed EAU ha ripreso a crescere a ritmo sostenuto a partire dal 2011. I principali settori delle nostre esportazioni verso gli EAU, rimangono stabilmente concentrati nell oreficeria-gioielleria, nei macchinari industriali, nei prodotti meccanici e nell'elettronica-elettromeccanica. Elevate le prospettive di crescita anche in diversi altri settori. Possibilità di accesso delle nostre imprese ai progetti infrastrutturali Grazie ai notevoli piani di sviluppo e infrastutturali previsti dal Governo emiratino nei diversi settori infrastrutturali (porti, aeroporti, reti stradali e ferroviarie, ospedali, scuole, alberghi e strutture turistiche, impianti di produzione energetica, abitazioni, impianti industriali, ecc.), a maggior ragione dopo l'attribuzione dell'expo 2020 a Dubai, le prospettive per le nostre imprese di acquisire commesse per la realizzazione di opere civili, sia nel settore pubblico che privato, rimangono elevate. Anche le nostre PMI possono inserirsi come fornitori settoriali o sub-contractor. Prospettive di maggiore integrazione delle nostre aziende sul mercato emiratino Negli EAU sono già presenti oltre 600 aziende italiane operanti nei più disparati settori produttivi. L 'attuale normativa emiratina sulla costituzione nel Paese di attività straniere, prevede l 'obbligo di avvalersi di un partner emiratino con la formula del 49-51% della proprietà in favore del partner locale. Nel contempo, sono presenti in tutto il Paese numerose Zone Franche, che consentono il 100% della proprietà e varie agevolazioni commerciali, seppur con limiti alla possibilita' di commerciare direttamente con gli acquirenti finali. Possibilità di incremento dei flussi turistici nei due sensi La domanda turistica emiratina è caratterizzata da una clientela di lusso, con un livello culturale medio-alto ed una sempre crescente propensione a viaggiare. La composizione demografica molto variegata del Paese (gli Emiratini sono meno del 20% della popolazione residente che proviene invece da oltre 200 Paesi) crea una distinzione tra Emiratini ed expat (espatriati). Se gli emiratini vantano uno dei redditi pro-capite piu alto al mondo, anche i locali expat amano però viaggiare. In aumento anche il flusso di viaggiatori dall'italia (sia per turismo che per affari). Prospettive di una maggiore partecipazione italiana al settore finanziario emiratino Gli EAU si stanno sempre più affermando quale hub finanziario di livello mondiale, e non solo nel settore della finanza islamica (nel quale intendono realizzare un importante centro internazionale). Nel Paese operano 46 banche, di cui 21 nazionali e 25 straniere, con un totale di 564 filiali operative nel Paese. Occorrerrebbe in prospettiva intensificare ulteriormente la presenza italiana nel Paese anche in questo settore, sensibilizzando opportunamente gli ambienti bancari e finanziari nazionali. Ultimo aggiornamento: 14/07/2015 DATI GENERALI Forma di stato Superficie Lingua Religione Moneta Confederazione di Emirati 83600 km2 arabo (inglese largamente diffuso) musulmana Dirham (tasso fisso con US$ pari a 3.67 dhs) Ultimo aggiornamento: 18/02/2014 1

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DOVE INVESTIRE Prodotti in metallo, esclusi macchinari e attrezzature Costruzioni Prodotti alimentari Articoli di abbigliamento (anche in pelle e in pelliccia) Energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata (anche da fonti rinnovabili) Prodotti in metallo, esclusi macchinari e attrezzature La domanda di gioielli risente dei gusti differenti dei numerosi espatriati provenienti da Asia, Africa e Paesi arabi (oltre all area occidentale), residenti negli EAU; ulteriore caratteristica e' l'elevato livello del reddito pro capite della popolazione di nazionalita locale che la rende un acquirente potenzialmente interessante. L'esportatore che volesse intraprendere rapporti commerciali con partners EAU deve tenere presente, pero', che gli Arabi tendono tradizionalmente ad essere fedeli ai fornitori che in passato hanno gia' riscosso la loro fiducia e di cui hanno gia' testato l'affidabilita'; il contatto personale e percio assai importante e deve essere ripetuto periodicamente in occasione di eventi fieristici e similari. Sebbene Dubai costituisca il principale mercato di sbocco, anche Abu Dhabi e Sharjah devono essere tenuti in considerazione quando si fa un piano di penetrazione in questo mercato. Per quanto riguarda l'oro a 21-22 k, la distribuzione avviene tramite operatori locali ubicati nei mercati tradizionali: il prezzo generalmente viene dato dal peso dell'oro piu' la lavorazione. L'oro europeo a 18 k e' commercializzato esclusivamente presso i centri di primissima qualita' e presso i negozi situati nei grandi alberghi; il suo prezzo risente del fatto che quasi sempre si tratta di design esclusivo o di grandi marche. Il mercato della vendita all'ingrosso e' ben strutturato, al contrario di quello al dettaglio che e' molto piu' frammentato. Pertanto un operatore italiano che vuole introdursi nel mercato degli Emirati trovera' piu' facile e piu' conveniente entrare in contatto con un grossista perche' questi conosce tutte le opportunita' di affari e sara' in grado di capire qual e' la domanda adatta al genere di prodotto offerto. Inoltre un grossista fara' ordinativi di maggiore consistenza. Le esportazioni italiane di prodotti della gioielleria nel 2014 sono state pari a Euro 1,2 miliari di Euro, confermandosi il primo prodotto esportato negli EAU. Costruzioni L'assegnazione dell Expo 2020 a Dubai, decisa a novembre 2013, e' destinata ad avere nel prossimo quinquennio un enorme impatto sullo sviluppo dell intero Paese. Ad essere maggiormente interessati saranno ovviamente - i settori delle infrastrutture, dell'ospitalita' e del turismo. Sulla base dei dati riportati da EIU, la crescita del PIL nel 2015-2019 sarà del 3,6% e l impatto complessivo dell evento ammonterà a 23 mld di USD. Ingenti i fondi che dovranno essere investiti nei prossimi anni in infrastrutture, trasporti e nuovi progetti di costruzione. Dubai avrà bisogno di piu' di 40 mld di USD per implementare le sue infrastrutture in vista dell Expo: di questi, circa 10 dovrebbero essere spesi per migliorare e sviluppare i trasporti. L Expo con tutte le sue positive ricadute sull economia e sull occupazione si inserisce fra l altro in una fase positiva di crescita del Paese. Oggi il quadro economico emiratino si presenta stabile, con incoraggianti segnali di ripresa rispetto alla flessione subita nel biennio 2008-2009. I principali indicatori macroeconomici hanno un andamento positivo e descrivono un Paese proiettato verso uno sviluppo bilanciato, grazie ad un costante controllo del tasso di inflazione, ad una crescente spesa pubblica attenta allo sviluppo strutturale e ad una lungimirante politica di diversificazione dell economia. Secondo il Construction Report Ventures Middle East 2014, il giro d'affari complessivo del settore costruzioni e' passato da US$ 24,792 miliardi nel 2012 a US$ 50,591 miliardi nel 2015. Solo a Dubai, nella prima metà del 2013, i comparti dell immobiliare e delle costruzioni hanno contribuito per il 21% alla crescita del PIL dell Emirato, secondi solo ai settori retail & wholesale. I numeri sono ancora più impressionanti se si guarda al complesso dei progetti negli EAU includendo nel totale sia quelli in via di realizzazione sia quelli pianificati. Tutto il mercato dell'edilizia del Golfo, e' sicuramente molto attraente: nel 2013 sono stati condotti in tutti i Paesi GCC ben 66 miliardi di dollari di progetti nel settore e 85,15 miliardi nel 2014: anche a livello di area geografica il settore prevalente e' senza dubbio quello residenziale con il 45% dei progetti, segue quello della edilizia commerciale-uffici con il 20%, ma i settori in maggiore crescita nel 2014 sono invece quello alberghiero (+130%) e sanita'(+100%), che coprono rispettivamente l'8% e 8,5% del mercato. Sicuramente i Paesi trainanti nell'area sono per dimensioni (Arabia Saudita) e sviluppi (Expo in EAU e Campionati di calcio in Qatar) nell'ordine Arabia Saudita, Emirati e Qatar (fonte: Construction Report Ventures Middle East 2014). I progetti destinati alle costruzioni residenziali rappresentano solo il 3% del totale, ma si tratta comunque di piani imponenti e di investimenti di tutto rilievo, fra cui spiccano: 91 mld di USD per la realizzazione di Dubailand, 37 mld di USD per l Aviation City nell Emirato di Al Ain, 2,7 mld di USD per il mega-piano annunciato dal Presidente degli EAU, HH Sheikh Khalifa bin Zaywed Al Nahyan, che punta alla ricostruzione di 12.500 unità abitative realizzate prima del 1990. Fra i vari progetti edilizi degni di nota, va ricordato quello annunciato nel novembre 2012 dal governo di Dubai: la realizzazione di un nuovo insediamento urbano, denominato Sheikh Mohammed bin Rashid City, che includerà fra l altro - il più grande centro commerciale del mondo, un parco tematico ispirato agli Universal Studios e un parco più grande di Hyde Park a Londra. Tra i principali progetti infrastrutturali in fase di realizzazione ricordiamo il potenzialmento dell'aeroporto Internazionale Al Maktoum di Dubai (US$ 7,8 miliardi), il potenziamento dell'aeroporto di Abu Dhabi (US$ 6,8 miliardi), la realizzazione di un nuovo aeroporto ad Ajman nel 2017 (US$3,3 miliardi), il potenzialmento della metropolitana di dubai (US$ 5,45 miliardi), il completamento della rete ferroviaria nazionale (US$4,29 miliardi). Testimonianza della ripresa del settore e' anche la continua presenza di aziende Italiane alla principale fiera di settore, la BIG 5, dove l'italia continua negli anni a posizionarsi come primo paese partner in termini di metri quadri occupati e aziende partecipanti. Di fatto la posizione strategica del porto di Dubai, la presenza delle zone franche, gli interessi asiatici, africani ed europei che si polarizzano sul territorio degli Emirati Arabi Uniti sono alla base della selezione di questo mercato come meta primaria di promozione dei prodotti di tutto il mondo. Prodotti alimentari 3

Prodotti alimentari Gli Emirati importano circa il 90% di prodotti alimentari, alimenti finiti e ingredienti. L industria alimentare negli Emirati è in continua crescita, soprattutto alla luce della significativa espansione del settore del turismo e del gran numero di nuovi hotel e resort di recente apertura. Basti pensare che negli EAU sono presenti oltre 600 alberghi e che nel periodo 2015-2017, anche in vista di Expo 2020, e' prevista la costruzione di ulteriori 140 hotel, che porteranno l'offerta a un totale di 750 alberghi. Il settore del turismo ha aumentato la domanda di prodotti alimentari importati. Con oltre 11.000 centri di ristorazione, il settore della ristorazione degli Emirati Arabi Uniti è un mercato redditizio in termini di ritorni. Questi ristoranti servono cucina tradizionale ma anche cucina europea, americana, cinese, thailandese, indiana. La cifra media spesa dalle famiglie per gli alimenti è pari a 3,600 dollari annuali. I prodotti italiani sono riconosciuti quali prodotti di alto livello qualitativo. Nel settore carne e prodotti animali, il prodotto italiano maggiormente importato negli Emirati e dato dai formaggi e latticini, che rappresentano meno del 1% del valore totale. Il sistema distributivo, tra cui la vendita all ingrosso, è altamente avanzato grazie all esistenza di strutture ben attrezzate. I più grossi punti vendita agiscono anche come importatori per certi prodotti che rivendono direttamente ad altri punti vendita in tutta la Federazione. In termini di quote di importazione, il principale prodotto alimentare finito italiano importato è rappresentato dalla pasta. Altri prodotti italiani largamente importati sono i formaggi, olio di oliva (la concorrenza e' enorme e le abitudini alimentari della variegata popolazione tendono a preferire altri oli vegetali o animali), caffe', dolci e prodotti da forno. Per quanto riguarda l'ortofrutta, ricordiamo l'esportazione italiana di kiwi, mele, uva e insalata. I dazi per il settore alimentare sono pari al 5% e assenti per prodotti di base quali frutta e verdura, cereali, farine, zucchero, te'. Rigorosi sono i controlli fitosanitari e l'applicazione della normativa sull'etichettatura e imballaggio. Le uniche limitazioni all'importazione riguardano la carne di maiale e le sostanze alcoliche. La presenza di prodotti italiani, soprattutto nella GDO, e' limitata dalla scarsa capacita' sui quantitativi di vendita e dagli elevati costi di presenza sugli scaffali, mentre le grandi catene preferiscono avvalersi di consolidators internazionali, piuttosto che rivolgersi ai singoli produttori. Infine, l'introduzione dei prodotti alimentari e' condizionata, cosi' come avviene negi altri settori, dal fattore prezzo, anche se il prodotto italiano e' sinonimo di qualita'. L'export di prodotti alimentari italiani nel 2014 e' stato pari a Euro 137,5 milioni, con un aumento del 6,1% rispettto al 2013; l'export di bevande e' stato pari, sempre nel 2014, a Euro 23,5 milioni, con un aumento del 20,6% rispetto all'anno precedente. Articoli di abbigliamento (anche in pelle e in pelliccia) La presenza di brands internazionali è in pieno boom negli EAU, grazie all elevato reddito disponibile sia della popolazione di locals emiratini, sia degli expatriates trasferiti per lavoro negli EAU, sia dei turisti provenienti da ogni parte del mondo: tali fattori fanno collocare gli EAU tra i mercati nei quali sono presenti in maggior percentuale i c.d. big spenders. Gli Emirati Arabi Uniti sono oggi una destinazione globale del turismo internazionale leisure, ma anche del turismo d affari: il risultato e che i marchi internazionali dominano i centri commerciali e il 95% dei marchi più importanti del mondo sono distribuiti negli Emirati. Un azienda di moda intenzionata a lavorare a Dubai riscontra in linea di massima le stesse opportunita e difficolta che si presentano per qualsiasi impresa di altri settori. I prodotti italiani, in modo particolare per la loro qualita, sono sempre la prima scelta per coloro in grado di acquistarli. Non e facile tuttavia, ad eccezione delle grandi marche, affermare un prodotto italiano solo per la sua qualita : data l elevata presenza di prodotti di provenienza asiatica a prezzi contenuti, e visto che la valuta locale e da sempre agganciata al dollaro USA, gli importatori/grossisti mirano ai quantitativi, finendo per non essere interessati a sostenere i costi per affermare prodotti di nicchia. I consumatori pretendono comunque la possibilita' di scelta tra il maggior numero di modelli possibile. Pertanto il design e' e sara' sempre piu' la chiave per conquistare quote di mercato negli Emirati. Gli acquirenti richiedono nuovi prodotti e nuove idee, in breve, continue novita. L abbigliamento griffato ha un ottimo riscontro a Dubai, vero e proprio tempio dello shopping, rispetto agli altri Emirati. I prodotti delle piu importanti firme vengono commercializzati dalle principali societa presenti nei principali shopping mall di Dubai: Saks Fifth Avenue, Bin Hendi, Harvey Nichols, ecc. Il prodotto della moda italiana, soprattutto quello firmato, costituisce ancora uno status symbol per chi lo indossa e, per i locali, un segno di distinzione. Gli EAU sono un mercato nel quale l'accesso e' ancora molto difficile se non trainato da un forte brand o un ingente investimento in comunicazione (le stesse considerazioni valgono per il settore calzature e accessori, in particolare pelletteria). Questo tipo di strategia commerciale e tipica sopratutto di ben costruite e consolidate formule di franchising (caratterizzate da specifiche azioni di sell out sul consumatore finale, curato concept del punto vendita, layout, display, brand image, etc). E' importante menzionare che a Dubai verra inoltre realizzato il nuovo Design District o D3, secondo le linee guida e i programmi contenuti nel documento governativo Dubai Fashion 2020: si tratta di un progetto complesso che si propone di migliorare il settore, stimolando la crescita della intera filiera moda, dal design alla produzione, alla vendita al dettaglio. Il progetto mira sostanzialmente a promuovere stilisti locali e regionali e ad attirare talenti internazionali, trasformando Dubai in una vera e propria capitale della Moda. Nel 2014 l'export italiano di articoli di abbigliamento (anche in pelle e pelliccia) ammonta a Euro 197 milioni di Euro, mentre nello stesso anno l'italia ha esportato calzature negli EAU per Euro 87,3 milioni. Energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata (anche da fonti rinnovabili) Negli EAU si è registrato negli ultimi anni, grazie anche al forte sviluppo industriale, un incremento della domanda di energia elettrica (circa 5-6 % annuo) e si stima che, nei prossimi cinque anni, il fabbisogno sarà tale da richiedere addirittura il raddoppio dell attuale capacità produttiva. L Incremento della domanda di energia è dovuto non solo al forte sviluppo industriale e dei servizi, ma anche all incremento costante della popolazione e del tenore di vita del Paese (notevole è il consumo legato agli impianti di condizionamento, con forti picchi stagionali nel periodo estivo). Essendo, peraltro, il Paese dotato di ingenti risorse naturali, quali petrolio e gas, il settore della produzione-distribuzione-trasmissione di energia elettrica, si è sviluppato e consolidato negli ultimi 15 anni in maniera direttamente consequenziale: il 97% degli impianti di produzione utilizzano i gas naturali (sono pressoché assenti impianti che utilizzino fonti rinnovabili o il nucleare almeno fino al 2020, quando dovrebbe essere operativa la prima centrale nucleare attualmente in fase di realizzazione da parte di un consorzio sudcoreano), il 90% della domanda è concentrata nei grandi centri urbani e industriali di Abu Dhabi, Dubai e Sharjah, la maggior parte degli impianti di produzione sono 4

invece concentrati ad Abu Dhabi. Il Ministero dell Energia ha in cantiere un intenso programma di sviluppo e ampliamento della capacità delle centrali esistenti: le grandi sfide dei prossimi anni sono però legate non solo all incremento della capacità ed al conseguente potenziamento degli impianti, ma anche al potenziamento della rete di distribuzione, da rendere più efficiente e capillare, soprattutto negli Emirati del Nord, nonché all impiego futuro di fonti alternative (energia solare). Un altro importante progetto, che si svilupperà nei prossimi anni, è la connessione alla rete dei GCC. La Dubai Electricity & Water Authority - DEWA intende realizzare un nuovo impianto elettrico e di desalinizzazione, che aumenterà la produzione di energia di 2000 megawatt e di 105 milioni di acqua desalinizzata al giorno, al costo stimato di 1,5 miliardi di dollari USA. Si tratta del più grande progetto commissionato dalla DEWA. Gli Emirati Arabi Uniti continuano a dimostrare il loro impegno nel promuovere e migliorare l'innovazione, la ricerca e la regolamentazione delle energie rinnovabili ed ambientali a livello globale. Lo sviluppo dell industria delle tecnologie pulite (cleantech) e delle energie rinnovabili nei paesi del Golfo e assicurato, oltre che da un periodo di crescita sostenuta, anche dall interesse sia del settore pubblico che di quello privato. Dal lato pubblico, esiste, infatti, un impegno in crescita per lo sviluppo sostenibile da parte dei governi di questi Paesi, che si riflette in obiettivi ambiziosi per incrementare la quota d energia rinnovabile nel mix di generazione d energia nazionale, come anche la creazione di sempre più favorevoli quadri normativi. Ad esempio, Il sistema "Estidama" (in arabo: sostenibilita'), ha concepito ad Abu Dhabi un sistema di rating che incoraggia la costruzione di edifici con materiali ecocompatibili e che minimizzino lo spreco di acqua ed energia, oltre ad effettuare una gestione dei rifiuti razionale ed efficiente. Abu Dhabi si e inoltre impegnata ad assicurare che, entro il 2020, il 7% del suo fabbisogno di energia totale sarà assicurato da fonti di energia rinnovabile. Questo rappresenta ca. 1,500 MW d energia pulita, anche grazie al progetto Masdar City, la citta ad emissioni zero. Masdar City punta ad uno sviluppo emergente a basse emissioni di carbonio, bassi rifiuti e tecnologia pulita globale. Abu Dhabi e leader in questo ambito e mira a diventare una delle città più sostenibili del mondo alimentate da energia rinnovabile. Gli EAU puntano dunque con decisione sulle fonti alternative per incrementare la quota d energia rinnovabile nel mix di generazione d energia nazionale. E ciò non solo per rendere il Paese e le sue attività produttive meno dipendenti dal petrolio, ma anche per far si' che l economia degli Emirati si basi non solo sulle esportazioni di greggio. Ultimo aggiornamento: 14/07/2015 5

COSA VENDERE Prodotti in metallo, esclusi macchinari e attrezzature Prodotti alimentari Articoli di abbigliamento (anche in pelle e in pelliccia) Mobili Servizi di alloggio e ristorazione Prodotti in metallo, esclusi macchinari e attrezzature La composizione dell export italiano torna ad essere quella tradizionale che caratterizza il tessuto imprenditoriale italiano: nel 2014 si confermano come nell'anno precedente al primo posto le produzioni di oreficeria-gioielleria, seguita dai macchinari industriali e dai prodotti dell industria meccanica. Il potenziale per le produzioni ed i servizi italiani sul mercato potrà nel medio termine beneficiare della presenza nel Paese di un elevato reddito pro-capite e di una ricchezza petrolifera che durerà almeno per i prossimi 100 anni. Di fatto gli Emirati Arabi Uniti rappresentano una delle più dinamiche realtà dell intera regione, con una crescita economica che è stata particolarmente intensa nel periodo compreso fra il 2005 e il 2008, per poi rallentare a partire dalla fine del 2008, in coincidenza con la fase di recessione che ha investito i mercati internazionali, le difficoltà del comparto immobiliare di Dubai e la crisi debitoria della holding pubblica Dubai World, e riprendere infine nuovo vigore a partire dal 2011. La domanda di gioielli in Emirati Arabi Uniti è fortemente influenzata dal background culturale ed etnico sia dei residenti del Paese, sia dei turisti in transito. Tra i residenti e forte la presenza sia di espatriati indiani, sia di altri arabi, per i quali l'oro è spesso acquistato sopratutto come investimento. Per le vecchie generazioni l oro e anche tradizionalmente un dono di nozze. L'acquisto in genere si indirizza verso prodotti senza marchio, ma di alto valore intrinseco, nel famoso Souk dell'oro a Dubai. Questo tipo di segmento di consumatori è più interessato al valore reale dell'oro rispetto a design, marchi o tendenze della moda. Viceversa le generazioni più giovani, di tutte le nazionalita, sono molto attente alle tendenze moda e alla ricerca di oggetti particolari, al passo con i trend e da poter indossare per un uso quotidiano. Nel 2014 si registrata una crescita nella domanda di gioielli di lusso e orologi del 13% (nel 2013 la crescita e stata pari al 11%), questo grazie sopratutto al crescente flusso di turisti in visita a Dubai, impegnati nello shopping nei principali Mall di lusso di Dubai. In termini di distribuzione Dubai è la principale piazza di ingresso e di offerta di gioielli nel Medio Oriente: sono oltre 1.000 gli operatori professionali attivi nel settore e 600 i punti vendita di Dubai. Il Dubai Gold & Commodities Exchange (DGCE-sezione della Borsa Merci di Dubai DMCC) che regolamenta e cura il commercio di oro, fornisce dati di scambio complessivi nel 2014 per 75 miliardi di USD di commercio di oro negli EAU. Prodotti alimentari Gli Emirati Arabi Uniti importano circa il 90% dei prodotti alimentari, degli alimenti finiti e degli ingredienti e rappresentano dunque un Paese particolarmente interessante per le imprese italiane del settore, che hanno il vantaggio di poter offrire prodotti di cui il mercato locale riconosce ed apprezza l alto livello qualitativo. La domanda di prodotti importati è in continua crescita anche alla luce della significativa espansione del settore del turismo e dell alto numero di nuovi hotel e resort aperti negli Emirati Arabi negli ultimi anni. Il settore della ristorazione del Paese è un mercato molto redditizio in termini di ritorni e conta su oltre 11.000 centri di ristorazione, di cui oltre 4.000 a Dubai e 3000 ad Abu Dhabi. Il sistema di distribuzione e di vendita all ingrosso degli alimentari negli Emirati è avanzato, ben attrezzato e diretto. Importatori e produttori di alimenti vendono direttamente ai negozi al dettaglio. Secondo i rapporti, circa il 65% delle vendite totali al dettaglio viene attribuito a supermercati e ipermercati. Nell ultima decade il settore alimentare al dettaglio ha sperimentato una crescita senza precedenti. Società come Carrefour stanno aumentando la concorrenza tra i più grandi venditori al dettaglio. Il valore annuale del mercato alimentare della distribuzione al dettaglio è stimato intorno ai 2.7 miliardi di dollari. La cifra media spesa dalle famiglie per gli alimenti è pari a 3,600 dollari annuali. Non ci sono limitazioni all importazione di prodotti alimentari, eccetto determinate restrizioni per la carne di maiale e le sostanze alcoliche (che possono essere importate solo da distributori autorizzati). Il governo degli EAU ha annunciato che dal 24 aprile 2008 tutti i prodotti alimentari importati devono essere muniti di diciture in arabo sugli imballaggi. Questa rinnovata enfasi sull etichettatura in arabo nasce a seguito della direttiva approvata dal GCC, che copre tutti i prodotti di consumo: gli Emirati si sono così uniformati alle regole in uso in Oman, Bahrein, Arabia Saudita, Kuwait e Qatar, dove sono già applicate etichette in arabo. Articoli di abbigliamento (anche in pelle e in pelliccia) Il mercato e in pieno sviluppo e i prodotti italiani, in modo particolare per la loro qualita, sono sempre la prima scelta per coloro in grado di acquistarli. Non e facile tuttavia, ad eccezione delle grandi marche, affermare un prodotto italiano solo per la sua qualita : data l elevata presenza di prodotti di provenienza asiatica a prezzi contenuti, gli importatori/grossisti mirano ai quantitativi, finendo per non essere interessati a sostenere i costi per affermare prodotti di nicchia. I prodotti delle piu importanti firme vengono commercializzati dalle principali societa presenti nei principali shopping mall di Dubai: Saks Fifth Avenue, Splash, Jashanmals, Bin Hendi, ecc. Le firme italiane sono presenti in Dubai all interno dei numerosi centri commerciali che si trovano in citta. praticamente tutte le principali firme italiane sono presenti nei principali Shopping Mall degli EAU e in particolare di Dubai. Gli EAU sono un mercato nel quale l'accesso e' ancora molto difficile se non trainato da un forte brand o un ingente investimento in comunicazione (le stesse considerazioni valgono per il settore calzature e accessori, in particolare pelletteria). Questo tipo di strategia commerciale e tipica sopratutto di ben costruite e consolidate formule di franchising (caratterizzate da specifiche azioni di sell out sul consumatore finale, curato concept del punto vendita, layout, display, brand image, ecc). 6

Mobili Il settore arredamento e' legato negli EAU a quello delle costruzioni, che ha ripreso a crescere dopo la crisi del 2008 e influenza la domanda sia per il settore residenziale che per quello non residenziale. La continua costruzione di nuove abitazioni ed uffici, la crescita nel livello medio del salario, la disponibilità di abitazioni per i cittadini di nazionalità emiratina, hanno determinato una crescita progressiva della domanda di mobili. I mobili italiani continuano ad avere un grande apprezzamento tra i consumatori e gli importatori locali: il prodotto italiano, infatti, gode di largo prestigio in tutto il Paese e gli esportatori italiani possono e devono guardare al mercato degli Emirati sempre più come un trampolino di lancio per la penetrazione commerciale in altri mercati del Golfo, del Medio Oriente e del Sub Continente indiano. L Italia, che nel corso degli anni passati ha perso la tradizionale leadership nell export di mobili, ha visto nel 2014 una ripresa con un aumento delle esportazioni di mobili, che ammontano a Euro 162,5 milioni, rispetto a Euro 152,5 milioni nell'anno precedente. La domanda di mobili può essere divisa in nuova domanda per l arredamento di nuovi uffici, alberghi o abitazioni e domanda di sostituzione di vecchi mobili (per edifici già esistenti e già arredati), che proviene dal desiderio di cambiare e dai diversi gusti ed esigenze dei consumatori sopravvenuti. Il mercato del mobile negli EAU vale US$ 2,7 miliardi, a prezzi alla produzione. Il mobile ad uso residenziale rappresenta il 90% del mercato, quello da ufficio il restante 10%. Non esiste un unico trend che influenza l'acquisto di mobili e complementi d'arredo, data la caratteristica' multiculturale della popolazione residente negli EAU: tuttavia si registra, nella fascia giovane o ad alto reddito, una tendenza all'acquisto di prodotti di lusso e di stile moderno, con un buon riconoscimento della qualita' offerta dal Made in Italy. Occorre ricordare, tuttavia, la grande attenzione al fattore prezzo e alla concorrenza di prodotti di media qualita' offerti a costi competitivi, provenienti soprattutto da Turchia, Cina e Libano. I prodotti dell'arredamento vengono distribuiti essenzialmente da agenti/distributori, mentre gli showroom sono quasi sempre plurimarca. Servizi di alloggio e ristorazione Ancor prima dell annuncio della vittoria di Dubai per ospitare l Expo 2020, negli Emirati Arabi Uniti erano oltre 32 mila le stanze d'albergo in via di realizzazione, circa 20 mila delle quali nella capitale, mentre il rimanente era suddiviso tra Dubai, con un tasso percentuale di crescita di disponibilità alberghiera del 7% annuo, e gli altri cinque Emirati del Nord, ancora in posizione molto marginale rispetto alle due grandi sorelle. In vista di Expo 2020, e' prevista la costruzione di ulteriori 140 hotel, nel periodo 2015-2017, che porteranno ad un totale di 750 hotel (oggi sono 620) e oltre 114.000 stanze rispetto alle 84.500 attualmente disponibili. I nuovi progetti alberghieri già in fase di realizzazione sono moltissimi. Molto si sta facendo anche ad Abu Dhabi, che negli ultimi anni sta cercando di promuoversi come attrazione turistica alternativa a Dubai. Nella capitale sono già operativi i cantieri per la realizzazioni di 15 nuovi alberghi, mentre almeno altri 12 seguiranno a breve. Fra i tanti interventi previsti, va menzionato il grandioso progetto di sviluppo che riguarda l intera area di Saadiyat Island. L isola sarà il nuovo distretto culturale della capitale ed ospiterà un estesa concentrazione di istituzioni culturali di altissimo livello, fra cui i musei del Louvre e del Guggenheim, oltre al Museo Marittimo, al National Zayed Museum e al Performing Arts Centre disegnato da Zaha Hadid, dedicato alla musica, alla danza, all opera e al teatro. Il governo di Dubai ha recentemente annunciato la realizzazione di un nuovo insediamento urbano, denominato Sheikh Mohammed bin Rashid City, frutto di una joint venture tra Dubai Holding e Emaar Properties. Il progetto comprende la costruzione del piu' grande centro commerciale del mondo, di un parco tematico ispirato agli Universal Studios e di un parco piu' grande di Hyde Park a Londra. Alla luce di questi progetti residenziali annunciati o in via di realizzazione, il segmento del contract assume una grande rilevanza, poiche' include sia l'arredamento residenziale, che degli uffici, che delle strutture ricettive (hotel, ristoranti, spazi pubblici, ecc.). Si stima che circa il 50% del mercato dell'arredamento sia veicolato attraverso il settore contract, di cui il 37% e' rappresentato proprio dal segmento dell'ospitalita'. Ultimo aggiornamento: 14/07/2015 7

OUTLOOK POLITICO POLITICA INTERNA La situazione politica negli Emirati Arabi Uniti è stabile. La famiglia regnante è al potere dalla nascita dello Stato e, grazie ad una generosa distribuzione dei proventi petroliferi e a politiche sociali che si prendono cura del cittadino, gode della totale approvazione da parte della popolazione di nazionalità Emiratina. Alla luce degli episodi della cd. primavera araba, gli E.A.U. hanno adottato un azione preventiva, mescolando con sapiente equilibrio da un lato forme di monitoraggio del territorio attraverso un costante e capillare lavoro di intelligence e dall altro interventi di sostegno alle regioni ed ai settori meno sviluppati. Di pari passo procede il percorso di allargamento della base elettiva del Federal National Council, parlamento con funzioni consultive, e l ampliamento dei suoi compiti e delle sue funzioni in risposta ad una crescente sensibilità verso i diritti politici. Le elezioni per il rinnovo dell'fnc si terranno il prossimo ottobre, con una base elettiva sensibilmente accresciuta rispetto alle precedente tornata elettorale. Il permanere di tensioni nella regione mediorientale e le proteste in corso nel mondo arabo non consentono di escludere il rischio di possibili atti di natura terroristica - per loro natura imprevedibili - ai danni di istituzioni occidentali e luoghi pubblici, suscettibili peraltro di verificarsi ormai ovunque. Nondimeno, gli Emirati Arabi Uniti non sono stati fino ad oggi oggetto di alcun atto di terrorismo e sono fortemente attivi per prevenire il fenomeno internamente e per sopprimerlo sulla scena internazionale. Non sono presenti sul territorio, neanche allo stato latente, conflitti etnico-religiosi. Ultimo aggiornamento: 30/07/2015 RELAZIONI INTERNAZIONALI I rapporti con le organizzazioni internazionali, sia politiche che economiche, sono ottimi. Gli EAU sono membri di tutte le principali organizzazioni internazionali e svolgono un ruolo particolarmente attivo nel Consiglio di Cooperazione del Golfo. Il Paese rappresenta inoltre un importante interlocutore dell Occidente nell area. A livello bilaterale, gli EAU intrattengono ottime relazioni con i Paesi occidentali, inclusa l Italia. I rapporti bilaterali con il nostro Paese sono cresciuti stabilmente negli ultimi anni e sono ormai solidi e maturi. Per quanto riguarda l area MENA, particolarmente profondi sono i rapporti con l Egitto e con l Arabia Saudita, mentre restano tesi quelli col vicino Iran, anche a causa della perdurante disputa sugli isolotti contesi di Abu Musa, Greater Tunb e Lesser Tunb. Da segnalare, in campo militare, la partecipazione degli EAU alla Coalizione internazionale a guida USA per il contrasto a Daesh e alla coalizione a guida saudita contro i ribelli Houthi nello Yemen. Ultimo aggiornamento: 30/07/2015 8

OUTLOOK ECONOMICO QUADRO MACROECONOMICO Gli Emirati Arabi Uniti, con la loro posizione geografica strategica al centro delle principali direttrici est-ovest e le abbondanti riserve di combustibili fossili che ne hanno trainato la crescita economica, sono diventati nel breve volgere di mezzo secolo uno stato moderno i cui cittadini godono di un elevato tenore di vita. Il PIL pro-capite è infatti uno dei più alti al mondo. L economia è aperta e dinamica, soprattutto per merito delle politiche di diversificazione che hanno ridotto l incidenza delle rendite petrolifere sulla quota del PIL da un 60% nel 1980 all attuale 35%. Le zone di libero scambio presenti nel Paese (FTZ), con possibilità di proprietà straniera al 100% e totale esenzione fiscale, attirano consistenti capitali esteri. Nel 2009/10 la crisi finanziaria globale, che ha colpito in particolare l Emirato di Dubai, ha rallentato le prospettive di crescita e ha spinto il Governo da un lato ad esercitare un più stretto controllo sui progetti a capitale pubblico, dall altro ad aumentare la liquidità nel settore bancario e sostenere la spesa pubblica per favorire la ripresa. A partire dal 2011 l economia nazionale emiratina ha comunque ripreso a crescere progressivamente. Ulteriori prospettive di crescità ed opportunità di business sono inoltre rappresentate dalla assegnazione a Dubai dell Expo Universale del 2020, nonchè dai consistenti piani di sviluppo avviati nel settore infrattrutturale (nella produzione di energia, nei trasporti aerei, terrestri e marittimi, e nelle strutture turistiche, ospedaliere, scolastiche e residenziali). Il PIL nel 2014 ha fatto registrare un incremento del 4,6%, mentre per il 2015 si stima una crescita del 3,2% e del 3,6% in media per il periodo 2015-2019 (fonte: Economist Intelligence Unit). La prospettiva economica futura e' resa incoraggiante, oltre che dalla diversificazione dell'economia rispetto al settore "oil", anche da: un consistente sviluppo dei settori infrastrutture, costruzioni e turismo; un rafforzamento dell'attrazione degli investimenti esteri perseguita attraverso riforme del quadro economico-giuridico del Paese (in particolare, introduzione, pur con alcune limitazioni, della proprieta' immobiliare per stranieri ad Abu Dhabi e a Dubai); una stabile impostazione della disciplina normativa in materia di imprese (attualmente imperniata sullo schema 49-51% in favore delle imprese locali); un costo contenuto della manodopera, principalmente proveniente dai Paesi del sub-continente indiano, condizioni fiscali e normative vantaggiose ed un basso costo dell energia. I proventi petroliferi continuano, comunque, a essere il fulcro delle entrate governative, determinando la spesa del settore pubblico sulla quale gran parte dell economia non petrolifera dipende, direttamente o indirettamente. Il bilancio federale per il 2014 ha comportato un aumento del 4,5% della spesa, arrivando a 12,4 miliardi di Dollari, mentre la proiezione delle entrate non è stata ancora annunciata. La spesa per il welfare e lo sviluppo, compresi 2,6 miliradi di Dollari per l'istruzione, rappresenteranno la metà della spesa totale. Per i prezzi del petrolio si prevede una prosecuzione della tendenza al ribasso nel periodo 2015-18. Per il 2015, il ribasso del petrolio potrebbe determinare un disavanzo di bilancio di circa il 3%. Anche per ovviare a tale situazione, il Governo EAU, nei primi 7 mesi del 2015, ha progressivamente ridotto i sussidi sui prezzi di carbunarnti (da agosto la benzina salira' del 22%), acqua ed elettricita', assicurandosi risparmi di bilancio di almeno 5.5 mld USD. I dati ufficiali di bilancio degli EAU sottostimano comunque la vera forza delle finanze pubbliche emiratine, dal momento che una parte dei guadagni del petrolio di Abu Dhabi non è segnalata come entrate correnti, ma viene invece riversata direttamente nei Fondi Sovrani, il più importante dei quali è l'investment Authority di Abu Dhabi (ADIA). Secondo stime del Sovereign Wealth Fund Institute, l'adia avrebbe attività non dichiarate stimate in 627 miliardi di Dollari (corrispondenti a circa il 160% del PIL 2012). L'Inflazione viene stimata per l'anno 2014 al 3%, mentre per il 2015 si prevede una crescita al 4.6%. Ultimo aggiornamento: 30/07/2015 POLITICA ECONOMICA Gli EAU sono Stato membro dell Organizzazione Mondiale del Commercio, OMC, dal 10 aprile 1996, e della Greater Arab Free Trade Zone, GAFTA, in vigore dal 1998. Gli EAU hanno accordi commerciali bilaterali con Siria (novembre 2000); Giordania (marzo 2001); Libano (marzo 2002); Marocco (marzo 2002); Iraq (aprile 2002). Il grado di apertura del Paese evidenzia un elevata propensione dell economia emiratina ad un regime di libero scambio. In linea generale è infatti liberamente consentito vendere direttamente agli utilizzatori finali, tramite un rivenditore; è possibile inoltre costituire joint ventures o autorizzare una società locale a vendere i propri prodotti con contratti in franchising. Secondo la vigente normativa in materia di diritto societario, agli investitori stranieri non è consentito possedere una quota superiore al 49% del capitale sociale (con eccezione delle Free Trade Zones). Al fine di intercettare i capitali stranieri dirottati verso altri mercati a seguito della crisi finanziaria, sono al vaglio alcune proposte legislative tendenti ad eliminare tale vincolo, sebbene ci siano delle opposizioni politiche interne. Va segnalata inoltre una differenza tra gli Emirati di Abu Dhabi e Dubai: quest ultimo infatti copre l 80% del commercio estero di tutto 9

il Paese nel settore non oil, mentre l Emirato di Abu Dhabi esporta principalmente idrocarburi. Gli Emirati Arabi Uniti sono il terzo produttore di greggio dell'area GCC, sono al settimo posto mondiale per quanto riguarda sia le riserve di greggio e sia di gas naturale con una produzione media giornaliera stimata di circa 2,7 milioni di barili di petrolio nel 2014 (EIU Country Report) ed un obiettivo di 3.5 milioni di barili al giorno nei prossimi anni. Gli EAU hanno concluso con la Corea del Sud uno storico accordo commerciale per la fornitura a Seoul di 1 miliardo di barili di petrolio l anno in cambio di know-how e servizi per la realizzazione di infrastrutture specie nel settore energetico. Abu Dhabi detiene da solo il 94% delle riserve petrolifere del Paese; mentre si stima che le risorse petrolifere di Dubai, gia' residuali per l'economia dell'emirato, si esauriranno in una decina d'anni. Gli EAU hanno un imponente massa finanziaria che investono all estero, di difficile quantificazione. La destinazione degli investimenti si sta diversificando: una crescente quantità di investimenti di portafoglio viene tramutata in investimenti diretti. I principali fondi del Paese sono l'abu Dhabi Investment Authority (ADIA), l'investment Corporation of Dubai, la International Petroleum Investment Company (IPIC), la Mubadala Development Company. La ripartizione geografica va modificandosi con crescenti quote dirette all Asia e all Africa, specie per l approvvigionamento di materie prime e per far fronte ai rischi connessi al pericolo di una crisi alimentare. Gli investimenti all estero sono stimati (fonte Banca Centrale degli EAU ed Economist Intelligence Unit) tra i 500 e gli 800 miliardi di dollari USA (di cui almeno 250/300 gestiti dalla Abu Dhabi Investment Authority, il Fondo Sovrano di Abu Dhabi). A tale gia ragguardevole cifra si devono peraltro aggiungere gli investimenti connessi al patrimonio privato dei principali Sceicchi del Paese. Una parte delle nuove societa' straniere continua a stabilirsi nelle Free Zone in ragione delle migliori condizioni offerte (essenzialmente l assenza di tasse e la possibilita di rinunciare al partner locale). Tuttavia, a causa delle procedure di partecipazione alle gare di appalto, che tendono in misura crescente a privilegiare societa straniere in joint venture con partners locali, quest ultima soluzione viene sempre piu frequentemente presa in considerazione. Da segnalare che, a partire dal corrente anno, il Governo di Abu Dhabi ha attuato un ridimensionamento della sua tradizionale politica dei sussidi statali che esentava i cittadini emiratini dal pagamento dei servizi pubblici essenziali (in particolare energia elettrica ed acqua potabile). Ciò ha determinato un sensibile incremento generale dei costi dei suddetti servizi (per gli espatriati anche del 300%) ed un conseguente aumento del livello di inflazione nazionale. Eguale incremento si e' registrato nei prezzi del carburante a seguito della deregolamentazione de facto del mercato interno: in conseguenza di cio' Ultimo aggiornamento: 30/07/2015 10

INDICATORI MACROECONOMICI 2011 2012 2013 2014 2015 2016 PIL Nominale (mln ) 257 283 298 307,5 341 360 Variazione del PIL reale (%) 3,9 4,4 4,3 4,6 3,2 3,4 Popolazione (mln) 7,1 7,5 7,9 8,4 8,9 9,3 PIL pro-capite a parita di potere d'acquisto ( $) 55 55 55 69,07 67,88 67,97 Disoccupazione (%) 4 5 5 0 0 0 Debito pubblico (% PIL) -84-85 -93 45,4 51,4 51,6 Inflazione (%) 0,9 0,7 3 2,3 3,2 2,7 Variazione del volume delle importazioni di beni e servizi (%) 9 14 10 0 0 0 Fonte: Elaborazioni Ambasciata d'italia su dati EIU e IMF. Ultimo aggiornamento: 09/07/2015 TASSO DI CAMBIO Controlla il cambio giornaliero sul sito di Banca d'italia 11

BILANCIA COMMERCIALE EXPORT Export 2012 2013 2014 Previsioni di crescita 2015 Previsioni di crescita 2016 Totale 258,09 mln. nd mln. nd mln. nd % nd % PRINCIPALI DESTINATARI 2012 (mln. ) 2013 (mln. ) 2014 (mln. ) GIAPPONE 40.806 nd nd nd nd INDIA 37.561 nd nd nd nd IRAN 25.239 nd nd nd nd Italia Position:34 806 Italia Position:nd nd Italia Position:nd nd Merci (mln. ) 2012 2013 2014 Prodotti dell'agricoltura, pesca e silvicoltura 4.757,31 Prodotti delle miniere e delle cave 12.506,08 Prodotti alimentari 2.353,15 Bevande 235,94 Tabacco 373,93 Prodotti tessili 2.125,01 Articoli di abbigliamento (anche in pelle e in pelliccia) 1.028,38 Articoli in pelle (escluso abbigliamento) e simili 129,31 Legno e prodotti in legno e sugheri (esclusi i mobili); articoli in paglia e materiali da intreccio 197,56 Carta e prodotti in carta 620,7 Prodotti della stampa e della riproduzione di supporti registrati 279,9 Coke e prodotti derivanti dalla raffinazione del petrolio 118.905,43 Prodotti chimici 5.559,56 Prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici 329,36 Articoli in gomma e materie plastiche 2.718,16 Altri prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi 2.414,02 Prodotti della metallurgia 24.542,54 Prodotti in metallo, esclusi macchinari e attrezzature 1.566,75 Computer e prodotti di elettronica e ottica; apparecchi elettromedicali, apparecchi di misurazione e orologi 5.780,55 Apparecchiature elettriche e apparecchiature per uso domestico non elettriche 2.419,14 Macchinari e apparecchiature 5.198,09 Autoveicoli, rimorchi e semirimorchi 5.026,68 Altri mezzi di trasporto (navi e imbarcazioni, locomotive e materiale rotabile, aeromobili e veicoli spaziali, mezzi militari) 1.252,04 Mobili 366,63 Prodotti delle altre industrie manufatturiere 4.627,53 Energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata (anche da fonti rinnovabili) 4.339,67 Altri prodotti e attività 65,32 Elaborazioni Ambasciata d'italia su dati EIU per la parte previsionale e stime su dati Unctad per i dati settoriali e i totali, nonché per i dati relativi ai principali partner. 12

IMPORT Import 2012 2013 2014 Previsioni di crescita 2015 Previsioni di crescita 2016 Totale 163,56 mln. nd mln. nd mln. nd % nd % PRINCIPALI FORNITORI 2012 (mln. ) 2013 (mln. ) 2014 (mln. ) INDIA 33.120 nd nd nd nd CINA 26.968 nd nd nd nd USA 20.580 nd nd nd nd Italia Posizione: 8 6.312 Italia Posizione: nd nd Italia Posizione: nd nd Merci (mln. ) 2012 2013 2014 Prodotti dell'agricoltura, pesca e silvicoltura 7.891,08 Prodotti delle miniere e delle cave 10.968,13 Prodotti alimentari 5.082,4 Bevande 520,41 Tabacco 582,61 Prodotti tessili 5.004,72 Articoli di abbigliamento (anche in pelle e in pelliccia) 7.062,22 Articoli in pelle (escluso abbigliamento) e simili 755,59 Legno e prodotti in legno e sugheri (esclusi i mobili); articoli in paglia e materiali da intreccio 630,08 Carta e prodotti in carta 1.231,82 Prodotti della stampa e della riproduzione di supporti registrati 238,28 Coke e prodotti derivanti dalla raffinazione del petrolio 11.734,76 Prodotti chimici 7.358,34 Prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici 1.392,79 Articoli in gomma e materie plastiche 4.736,7 Altri prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi 3.773,67 Prodotti della metallurgia 25.829,56 Prodotti in metallo, esclusi macchinari e attrezzature 4.036 Computer e prodotti di elettronica e ottica; apparecchi elettromedicali, apparecchi di misurazione e orologi 20.792,67 Apparecchiature elettriche e apparecchiature per uso domestico non elettriche 7.993,49 Macchinari e apparecchiature 15.239,28 Autoveicoli, rimorchi e semirimorchi 11.458,94 Altri mezzi di trasporto (navi e imbarcazioni, locomotive e materiale rotabile, aeromobili e veicoli spaziali, mezzi militari) 7.270,69 Mobili 1.728,41 Prodotti delle altre industrie manufatturiere 17.096,81 Energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata (anche da fonti rinnovabili) 284,34 Altri prodotti e attività 117,99 Elaborazioni Ambasciata d'italia su dati EIU per la parte previsionale e stime su dati Unctad per i dati settoriali e i totali, nonché per i dati relativi ai principali partner. OSSERVAZIONI 13

SALDI E RISERVE INTERNAZIONALI 2012 2013 2014 Saldo commerciale (Exp. - Imp.) (mln. ) 94,5 88,1 118,43 Saldo dei Servizi (mln. ) -36-39,8-45,97 Saldo dei Redditi (mln. ) 297 1,44 251,61 Saldo dei Trasferimenti correnti (mln. ) -9,6-10,2-18,36 Saldo delle partite correnti (mln. ) 49 39,1 54,35 Riserve internazionali (mln. ) 34,6 45,7 70,98 Fonte: Elaborazioni Ambasciata d'italia su dati EIU. Ultimo aggiornamento: 14/07/2015 14

INVESTIMENTI - STOCK STOCK DI INVESTIMENTI DIRETTI ESTERI DEL PAESE: (OUTWARD) Stock di investimenti diretti esteri del paese: (Outward) 2011 2012 2013 2014 Previsioni 2015 Previsioni 2016 Totale (mln e var. %) 2,18 mln. mln. mln. mln. nd % nd % 15

STOCK DI INVESTIMENTI DIRETTI ESTERI NEL PAESE: (INWARD) Stock di investimenti diretti esteri nel paese: (Inward) 2011 2012 2013 2014 Previsioni 2015 Previsioni 2016 Totale (mln e var. %) 7,68 mln. mln. mln. mln. nd % nd % OSSERVAZIONI Lo stock di IDE in entrata è cresciuto ad un tasso di crescita medio annuo del 45,3% nell'ultimo decennio raggiungendo 95 miliardi di Dollari, quasi il 27% del PIL nel 2012. La maggior parte stock di IDE è concentrata in finanza, costruzioni e immobiliare. Anche lo stock di IDE in uscita è aumentato enormemente raggiungendo i 69 miliardi di Dollari (Invitalia). 16

INVESTIMENTI - FLUSSI FLUSSI DI INVESTIMENTI DIRETTI ESTERI IN USCITA DAL PAESE: (OUTWARD) Flussi di investimenti diretti esteri in uscita dal paese: (Outward) 2011 2012 2013 2014 Previsioni 2015 Previsioni 2016 Totale (% PIL) 0,64 % % % % nd % nd % Totale (mln e var. %) 1,6 mln. mln. mln. mln. nd % nd % 17

FLUSSI DI INVESTIMENTI DIRETTI ESTERI IN INGRESSO NEL PAESE: (INWARD) Flussi di investimenti diretti esteri in ingresso nel paese: (Inward) 2011 2012 2013 2014 Previsioni 2015 Previsioni 2016 Totale (% PIL) 2,27 % % % % nd % nd % OSSERVAZIONI 18