Agli inizi del XIX secolo il modo di considerare e di vedere i bambini subisce rapide e profonde trasformazioni.

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Agli inizi del XIX secolo il modo di considerare e di vedere i bambini subisce rapide e profonde trasformazioni. Si passa da una cultura in cui all infanzia non viene attribuito nessun valore significativo e nessuna importanza nella vita dell uomo, ad un idea del bambino riconosciuto non solo nei suoi diritti come persona, ma come quel potenziale umano da educare e da formare in vista di un ideale universale quale quello della liberazione e avvaloramene dell uomo. Sono tanti gli studiosi che nel panorama storico-culturale del XIX XX secolo con i propri studi e le proprie teorie hanno rappresentato simbolicamente la frattura tra i due modi diversi di intendere l infanzia. [1] Significativo e importante è l apporto di Maria Montessori, medico pedagogista che ha dedicato la sua vita e i suoi studi alla ricerca scientifica e a quella che lei stessa definisce la scoperta del bambino. Il suo pensiero pedagogico ha inizio dallo studio e dall osservazione dei bambini con problemi psichici per aprirsi, poi, allo studio dell educazione rivolto a tutti i bambini. Il centro della sua riflessione è il bambino inteso come essere, come persona completa ovvero capace di sviluppare energie creative e possessore di disposizioni morali che l uomo adulto tende a comprimere dentro di sé fino a non sentirle più rendendole inattive. L adulto tende a soffocare la personalità del bambino costringendolo spesso a vivere secondo coordinate spazio temporali di altra misura con dei ritmi di vita innaturali. Da qui l elaborazione di un principio educativo basato sulla centralità del bambino inteso come embrione spirituale nel quale lo sviluppo psichico si associa allo sviluppo biologico. Si parla non a caso di principio educativo piuttosto che di metodo poiché, come la stessa Montessori chiarisce, non è un metodo di educazione che bisogna conoscere, ma è la difesa del bambino, il riconoscimento scientifico della sua natura, la proclamazione sociale dei suoi diritti che deve sostituire gli spezzettati modi di concepire l educazione [2]. 1 / 7

Al metodo, dunque, si sostituisce l idea di un educazione intesa come aiuto affinchè la personalità umana sia in grado di conquistare la sua indipendenza e di un mezzo per liberarla dall oppressione dei pregiudizi antichi sull educazione. [3] A questo punto ci si domanda in cosa consiste la personalità umana, da dove comincia e soprattutto quando è che l uomo comincia ad essere uomo, domanda questa la cui risposta per la stessa Montessori risulta difficile da determinare. Non a caso la studiosa evidenzia come nella Bibbia, nel Vecchio Testamento, l uomo nasce già adulto e come nel Nuovo ci viene presentato sin da bambino. Quello di cui si è certi, però, è che la personalità umana è unica, seppure si sviluppa in vari stadi in cui deve essere concepito un processo educativo riferito a tutte le età. Qualunque uomo si guardi, in qualunque età, i fanciulli delle scuole elementari, gli adolescenti, i giovani e gli uomini adulti in genere, tutti cominciarono essendo bambini; e crescono poi da bambini ad adulti senza soluzione dell unità della loro persona. [4] Quello che appare inesplorato per la Montesssori è il processo di formazione della personalità. Si tratta di qualcosa che sembra essere rimasto sepolto nell inconscio ricoperto da tanti pregiudizi da superare. L uomo in età più avanzate [ ]proviene per noi dall ignoto; e giudichiamo i vari suoi aspetti così come si trovano. I nostri sforzi per condurre l uomo in queste varie età sono empirici e superficiali. Noi giudichiamo come coltivatori maldestri le apparenze, gli effetti senza preoccuparci delle cause che li producono. [5] In altri termini per la studiosa il bambino costituisce la parte ignota dell uomo, quella dimensione inesplorata eppure così determinante. Il bambino non è altro che il padre dell uomo adulto che diverrà un giorno. [6] I due termini bambino adulto stanno tra loro in un rapporto di potenza e di atto, in un rapporto di continuità che hanno portato la studiosa a chiamare il bambino Uomo. [7] Da qui la convinzione che lo studio dell uomo fornirebbe non solo nuove tecniche per l educazione dei bambini e dei giovani, ma permetterebbe la comprensione di fatti umani e sociali ancora oscuri. La base della riforma educativa e sociale, necessaria ai nostri giorni, si deve costruire sullo 2 / 7

studio scientifico dell uomo sconosciuto. Ma c è un grande ostacolo allo studio scientifico dell uomo. Sono i pregiudizi. [ ] E necessaria [ ] una lotta contro elementi avversi per la quale non bastano le armi consuete della scienza ossia l osservazione e l esperimento" [8]. E necessaria infatti l arma che ci permette di scoprire, o meglio di riscoprire la matrice spirituale dell uomo. [9] Si deve pensare ad un movimento universale unico: quello di aiutare l uomo a conservare il suo equilibrio, la sua normalità psichica e il suo orientamento nelle circostanze presenti del mondo esterne. [10] Questo movimento come precisa la studiosa non si riferisce a nessuna nazione particolare e a nessun indirizzo politico, esso si riferisce unicamente all uomo nel suo valore di persona, sopra ogni politica o nazione specifica. Educare, dunque, diventa un fatto sociale ed umano, universale. L educazione si deve basare sulla psicologia per difendere l individualità per poi dirigerla verso la comprensione della civilizzazione perché la personalità diventi l uomo conscio della sua posizione reale nella storia. La guida, il primo maestro nel processo educativo sarà proprio il bambino, o meglio, l élan vital con tutte le leggi cosmiche che lo conducono inconsciamente: non quello che noi chiamiamo la volontà del bambino, ma il misterioso volere che dirige la sua formazione. [11] Gli insegnanti che seguono il bambino in questo suo svelarsi e rivelarsi e lo aiutano nel processo formativo possiedono dei poteri immensi, da cui non possono esimersi. La crescita, infatti non è solo un aumento armonioso di volume, ma una trasformazione. L uomo è così definibile lo scultore di se stesso, spinto da una misteriosa forza interiore a raggiungere una determinata forma ideale. La crescita può essere definita una ricerca della perfezione, sotto la spinta di un impulso vitale. [12] 3 / 7

La scuola italiana ha un grande debito di riconoscenza nei confronti di Maria Montessori, esemplare figura di educatore che ha precorso i tempi ed ha avuto il coraggio di avviare un progetto pedagogico innovativo basato sulla centralità dell alunno e sull idea del bambino come persona completa, queste le parole del Ministro della Pubblica Istruzione Giuseppe Fioroni, conoscere e valorizzare gli spontanei interessi del bambino come leve prioritarie per il suo apprendimento: questo è stato il principio ispiratore, e la grande novità, del pensiero pedagogico di Maria Montessori. [13] Riferimenti Bibliografici e sitografia M. Pignatari, Il metodo Montessori, Rovigo, 1952 M. Montessori, Educazione alla libertà, antologia a cura di M. L. Leccese, Editori Laterza, Bari,1956 Opera Nazionale Montessori, L educazione alla socialità nella pedagogia contemporanea: Convegno di Studi dell Opera Montessori, Venezia 12-14 ottobre 1956, a cura di Marziola Pignatari, Vita dell Infanzia, Roma, 1956 Congresso internazionale Montessori, M. Montessori e il pensiero pedagogico contemporaneo: XI Congresso Internazionale Montessori : Roma 26-27-28 1957, atti a cura di Marziola Pignatari, Vita dell Infanzia, Roma, 1957 M. Pignatari, Maria Montessori e il pensiero pedagogico contemporaneo, Roma, 1958 4 / 7

Convegno Nazionale dell Opera Montessori, L orientamento professionale come educazione civica: V Convegno nazionale dell Opera Montessori, Messina 19-20-21 settembre 1959, atti a cura di Marziola Pignatari, Vita dell Infanzia, Roma, 1959 Convegno nazionale dell Opera Montessori, Valore educativo e sociale della scuola Materna : VI Convegno nazionale dell opera, 23-25 settembre1961, atti a cura di Marziola Pignatari, Vita dell Infanzia,Roma, 1961 M. Montessori, Educazione e pace, Garzanti, Milano, 1964 M. Montessori, La mente del bambino: (mente assorbente), Garzanti, Milano, 1966 M. Montessori, Il segreto dell infanzia, Garzanti, Milano, 1966 M. Mencarelli, Il discorso pedagogico del nostro secolo, Brescia, 1970 Opera Nazionale Montessori, Maria Montessori: il pensiero, il metodo, Petruccione,1993 R. Regni, Il bambino padre dell uomo. Infanzia e società in Maria Montessori, Roma, 1997 L. Rosati, M. De Santis, Genesi dell azione educativa. Antologia del Novecento, Morlacchi Editore, Perugia, 2003 5 / 7

G. Fioroni, Fioroni: Scuola italiana riconoscente a Maria Montessori, Ufficio Stampa Ministero della Pubblica Istruzione, 5 gennaio 2007, www.pubblica.istruzione.it [1] Cfr. L. Rosati, M. De Santis, Genesi dell azione educativa. Antologia del Novecento, Morlacchi editore, Perugia, 2003 e Cfr. M. Mencarelli, Il discorso pedagogico del nostro secolo, Brescia, 1970. [2] M. Montessori, Formazione dell uomo, Garzanti, Milano, 1968. p. 11 [3] Ivi, Cfr. inoltre M. Montessori, La Scoperta del bambino, Garzanti, Milano,1966. [4] M. Montessori, Formazione dell uomo, op.cit. p.12. [5] Ivi p.14. [6] R. Regni, Il bambino padre dell uomo. Infanzia e società in Maria Montessori, Roma,1997. [7] Cfr. M. Montessori, Formazione dell uomo, op.cit, e M. Montessori, Come educare il 6 / 7

potenziale umano Garzanti, Milano, 1970., [8] M. Montessori, Formazione dell uomo, op.cit, [9] La Montesssori si riferisce alla psicologia. [10] M. Montessori, Formazione dell uomo, op.cit, p.16. [11] Ivi, p. 24. [12] M. Montessori, Come educare il potenziale umano, op.cit., p.168. [13] G. Fioroni, Fioroni:scuola italiana riconoscente a Maria Montessori, Ufficio Stampa Ministero della Pubblica Istruzione, 5 gennaio 2007, Roma, www.pubblica.istruzione.it In occasione dell anniversario di apertura della prima Casa dei bambini a Roma nel 1907. 7 / 7