LABORATORIO DI BUSINESS PLAN



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Facoltà di Scienze Manageriali Corso di Laurea Specialistica 64/S in Management e sviluppo socioeconomico LABORATORIO DI BUSINESS PLAN La validità del BUSINESS PLAN per le finalità di cui all accordo di Basilea 2 e l analisi delle variabili macroeconomiche Dr.ssa Emanuela d Arielli L ATTIVITÀ DEL COMITATO DI BASILEA "Basilea 2" è il nuovo accordo internazionale sui requisiti patrimoniali delle banche secondo cui gli istituti di credito dei Paesi aderenti dovranno accantonare quote di capitale proporzionali al rischio derivante dai vari rapporti di credito assunti, valutato attraverso lo strumento del rating. Gli Accordi di Basilea sui requisiti patrimoniali delle banche sono il frutto del lavoro del Comitato di Basilea, istituito dai Governatori delle Banche Centrali dei dieci Paesi più industrializzati del mondo (G10) alla fine del 1974. I membri attuali del Comitato provengono da Belgio, Canada, Francia, Germania, Italia, Giappone, Lussemburgo, Paesi Bassi, Spagna, Svezia, Svizzera, Regno Unito e Stati Uniti. Il Comitato opera in seno alla B.R.I. - Banca dei Regolamenti Internazionali, un'organizzazione internazionale con sede nella cittadina svizzera di Basilea che ha lo scopo di promuove la cooperazione fra le Banche Centrali ed altre agenzie equivalenti, allo scopo di perseguire la stabilità monetaria e finanziaria. 1

IL PRIMO ACCORDO DI BASILEA La normativa di vigilanza sul capitale delle banche fino ad oggi adottata dalle Autorità Centrali di oltre 100 Paesi nel mondo (comunemente chiamato Accordo di Basilea ) risale al 1988 ed ha come obiettivo l adeguatezza patrimoniale delle banche fondata sui seguenti principi: 1. ogni attività posta in essere dalla banca comporta un certo grado di rischio; 2. il rischio deve essere quantificato e supportato da capitale adeguato. Le regole previste impongono alle banche di detenere un Patrimonio minimo pari o superiore all 8% del proprio attivo ponderato per il rischio. L attivo non è imputato, quindi, al valore nominale, ma viene moltiplicato per un coefficiente proporzionale al grado di rischiosità della categoria di clienti considerata. Il coefficiente patrimoniale minimo è calcolato, dunque, applicando il seguente rapporto: [(Patrimonio di Vigilanza/Attività Ponderate per il rischio)>=8%]. IL SISTEMA DI PONDERAZIONE PREVISTO NELL ACCORDO DEL 1988 Il sistema di ponderazione dei prestiti erogati dalle banche fin ora utilizzato ai fini del calcolo del rischio di credito è il seguente: 0% per le attività di rischio (prestiti) verso i Governi, le Banche Centrali e le maggiori Istituzioni dell Unione Europea e dei Paesi industrializzati; 20% per le attività di rischio verso gli Enti Pubblici italiani territoriali (Regioni, Province, Comuni) e non territoriali (INPS, ASL) e le banche; 50% per i crediti ipotecari concessi per l acquisto di immobili di tipo residenziale; 100% per le attività di rischio verso le imprese e i privati. 2

IL NUOVO ACCORDO DI BASILEA Nel gennaio 2001 il Comitato di Basilea ha avviato le procedure di consultazione per definire la nuova regolamentazione in materia di requisiti patrimoniali delle banche da cui è scaturito, nel giugno 2004, il documento di regolamentazione ufficiale. L innovazione regolamentare apportata da Basilea 2 è finalizzata a creare una maggiore correlazione tra il patrimonio delle banche ed i principali elementi di rischio dell attività bancaria. A questo scopo l Accordo si basa su tre strumenti di controllo del rischio, definiti pilastri, per una maggiore tutela della stabilità degli intermediari finanziari: 1) requisiti Patrimoniali minimi; 2) sistema di controllo prudenziale dell adeguatezza patrimoniale (attività di vigilanza attuata dalle Banche Centrali); 3) disciplina di mercato e requisiti di trasparenza delle informazioni. La nuova regolamentazione entrerà in vigore a partire dal 2007, ma le procedure di adeguamento delle banche è iniziato già da circa tre anni. IL PRIMO PILASTRO: I REQUISITI PATRIMONIALI MINIMI Con riguardo alle ripercussioni del nuovo accordo di Basilea sul rapporto banca-impresa interessa esaminare più analiticamente il contenuto del primo pilastro. Si tratta di un affinamento della misura prevista dall'accordo del 1988, soprattutto in riferimento alla ponderazione delle attività per il rischio di credito. Le attività bancarie saranno, infatti, ponderate secondo i seguenti coefficienti: 20% da AAA a AA- 50% da A+ ad A- 100% da BBB+ a BBB- 150% Inferiore a BB- 100% Senza Rating. Si veda allegato 1: Classi di rating 3

IL RATING Il rating consiste in un giudizio sintetico, emesso da agenzie specializzate, che consente di quantificare il rischio di credito di una controparte attraverso l analisi congiunta di variabili sia qualitative che quantitative. La valutazione è soggetta a monitoraggio e, qualora ne ricorrano i presupposti, a revisione. Analisi dei dati di bilancio consuntivi e prospettici Analisi dei rischi e dei pregiudizievoli Analisi macroeconomica settoriale e competitiva RATING Analisi andamentale (relativa all indebitamento) Analisi del posizionamento di mercato e della diversificazione Analisi dell organizzazione aziendale e dell abilità del management I PRESUPPOSTI PER IL CALCOLO DEL RISCHIO DI CREDITO Alla luce dell accordo di Basilea 2, i presupposti tecnico-operativi del metodo dei rating interni (IRB), al quale aderiranno i principali gruppi bancari, si basano preliminarmente su quattro componenti del rischio di credito: 1. La probabilità di inadempienza della controparte entro un anno (Probability( of Default PD) 2. Il tasso di perdita sulle esposizioni insolventi (Loss( Given Default LGD) 3. L esposizione creditizia al momento dell inadempienza (Exposure at Default EAD) 4. La vita residua dell operazione (Maturity( M) Sul Tasso LGD incide il processo di valutazione delle garanzie, rivolto a determinare il valore effettivo scontato che la banca potrebbe recuperare in caso di patologia del rapporto creditizio con il cliente e dipende principalmente da tre fattori: 1) presenza di garanzie reali o personali; 2) tempo di recupero del credito (più tempo si impiega e maggiore è il costo di recupero); 3) costi amministrativi diretti relativi a procedure concorsuali o a procedure di recupero stragiudiziali. 4

LA CLASSIFICAZIONE DEI MUTUATARI Conseguentemente, i mutuatari saranno classificati per fasce omogenee di rischio in base: 1. al Tasso di perdita attesa (Expected Loss Rate ELR) calcolato applicando la formula: ELR = PD x LGD 2. alla Perdita attesa (Expected( Loss EL) calcolata applicando la formula: EL = PD x LGD x EAD METODOLOGIE DI DETERMINAZIONE DELL AGGREGATO DI ATTIVITÀ PONDERATE PER IL RISCHIO DI CREDITO Basilea 2 prevede la determinazione dell aggregato di attività ponderate per il rischio di credito sulla base di tre diverse metodologie tra cui le banche possono optare: 1. Metodo Standard (adottato soprattutto dalle Banche Medio-Piccole Piccole) Clientela Corporate (cioè con fatturato >= 50 mln di Euro) i coefficienti di ponderazione variano in funzione del rating ricevuto dall impresa da parte di agenzie di rating indipendenti. Clientela Retail (sono P.M.I. con fatturato fra 5 e 50 mln di Euro la maggioranza delle quali è priva di rating e, dunque, sottoposta a coefficiente di ponderazione pari al 100%). Clientela Other Retail (sono micro imprese con fatturato < a 5 mln di Euro e con esposizioni vs una singola banca <= a 1 mln di Euro, che, se prive di rating, sono imputate con un coefficiente di ponderazione pari al 75%) 2. Metodo dei Rating Interni o Internal Ratings Based approach (I.R.B.).) a sua volta distinto in: Metodo Base Metodo Avanzato Prevede che la banca utilizzi stime endogene solo per la determinazione della Probabilità di Default. Prevede una stima interna da parte della banca di tutte le componenti del rischio di credito. 5

LE IMPLICAZIONI INFORMATIVE AL FINE DELLA STIMA DELLA PROBABILITÀ DI DEFAULT L AMBIENTE MACRO- ECONOMICO: IL SETTORE ED IL TERRITORIO: IL POTERE COMPETITIVO: L ANALISI DI BILANCIO: LE FONTI DI FINANZIAMENTO E L INDEBITAMENTO (analisi andamentale esterna ed interna all impresa): I PREGIUDIZIEVOLI: I RISCHI OPERATIVI: Relazione fra congiuntura economica generale e andamento del settore economico di riferimento per l impresa. Relazione fra congiuntura economica del settore, congiuntura del territorio in cui l impresa è ubicata e andamento dell impresa. Analisi della concorrenza e del potere competitivo dell impresa, della sua struttura interna e delle strategie. Valutazione storica e prospettica della dinamica finanziaria e di formazione dei ricavi e dei costi, anche in relazione all andamento dell economia e del settore di riferimento; analisi per indici; valutazione dell attendibilità dei bilanci e del rispetto dei principi di redazione. Analisi delle fonti di finanziamento e della struttura dell indebitamento verso il sistema bancario; bontà delle relazioni con il sistema bancario in termini di concessione di prestiti, grado di utilizzo, puntualità dei rientri, trasparenza, coerenza tra linea utilizzata e necessità; capacità di sostenere gli oneri finanziari; quadro garante per la mitigazione del rischio. Valutazione sulle attuali obbligazioni non assolte nei confronti dei terzi. Valutazione sull esposizione ai rischi operativi del settore e dell impresa. Fonte: CNDC Il sistema delle informazioni aziendali alla luce di Basilea 2 e del nuovo diritto societario Basilea II - Assorbimento di capitale per esposizioni assistite da garanzie collaterali Metodo I.R.B. (Adattato da: Unioncamere Gli effetti di Basilea 2 sulle imprese italiane) 45% 40% 35% 30% 25% 20% 15% 10% 5% Assorbimento di capitale. 8 % Basilea I Bas II - Fatt >= 50 Mil Euro Bas II - Fatt <= 5 Mil Euro Bas II - Retail : 1. Esposizione totale nei confronti del gruppo <= 1.000.000 0% A- BBB+ BBB BBB- BB+ BB BB- B+ B B- CCC Sicurezza Vulnerabilità Rischiosità 6

alcuni dati Da uno studio di Unioncamere condotto su un campione di 7.860 piccole e medie imprese italiane è emerso quanto segue: Meno dell 1% delle aziende ricadrebbe nella classe di merito A; l 81,4% delle imprese si colloca nelle classi di rating intermedia, da BBB+ a BB- di cui: Il 35,1% fra BBB+ e BBB-; Il 46,3% fra BB+ a BB-; Il 18,7% delle imprese si colloca nelle classi di rating più basse, da B+ a CCC, di cui: l 8,5% fra B+ e B-; Il 10,5% a CCC; Appena lo 0,01% nella classe di default D Più crescono le dimensioni dell impresa, più aumenta la sua affidabilità in conseguenza della maggiore solidità della struttura; Preoccupante è il dato che, secondo le stime Eurating, un quarto delle imprese valutate ad oggi con tripla C rischia il default entro tre anni se non apporterà adeguati correttivi; Bassa Capitalizzazione, prevalenza dell indebitamento a breve e pluriaffidamento sono, infatti, le caratteristiche tipiche del sistema produttivo nazionale. Distribuzione per classe di rating (Fonte: Unioncamere Gli effetti di Basilea 2 sulle imprese italiane) Frequenza 30% 25% 20% 17,5% 25,8% 20,5% 15% 13,6% 10% 10,2% 5% 0% 4,0% 4,5% 2,1% 1,2% 0,7% BBB+ BBB BBB- BB+ BB BB- B+ B B- CCC Rating 7

Analisi per classi di fatturato (Fonte: Unioncamere Gli effetti di Basilea 2 sulle imprese italiane) 40% 35% 30% Fatt. < 1.250.000 Fatt. tra 1.250.000 e 5.000.000 Fatt.> 5.000.000 25% 20% 15% 10% 5% 0% BBB+ BBB BBB- BB+ BB BB- B+ B B- CCC Fatt. < 1.250.000 2,3% 2,0% 10,3% 37,9% 33,6% 0,6% 0,6% 0,7% 0,2% 11,8% Fatt. tra 1.250.000 e 5.000.000 3,4% 28,2% 29,5% 6,7% 3,2% 2,0% 0,5% 4,1% 12,1% 10,3% Fatt.> 5.000.000 12,5% 28,2% 19,2% 19,9% 6,3% 1,7% 1,6% 3,4% 4,3% 3,0% alcuni dati La Regione che sta peggio, con quasi il 20% di aziende a rischio di solvibilità è il Lazio, penalizzato anche dalla forte concentrazione di microaziende; Entro il 14% rientrano anche: Abruzzo, Molise, Calabria, Liguria, Sardegna e Sicilia; La Regione che vanta la posizione migliore è la Valle d Aosta ferma all 8%; Tra le Regioni più virtuose ci sono anche Basilicata, Marche, Friuli Venezia Giulia, Piemonte e Veneto. Quanto ai settori produttivi, i rischi maggiori coinvolgono i servizi, soprattutto relativamente alla imprese che erogano servizi per la pubblica amministrazione, con quasi il 30% delle imprese che presenta seri problemi di solvibilità, in considerazione del fatto che sulla programmazione dei flussi di cassa incide la lentezza con la quale solitamente avvengono i pagamenti da parte delle P.A.; Vicino al 25% stanno anche le imprese dell'intrattenimento e delle telecomunicazioni, settori considerati precari in quanto in grande evoluzione; In una situazione migliore in quanto a solvibilità si trovano le attività più tradizionali quali l industria estrattiva, metallurgica, chimica, manifatturiero. 8

Analisi geografica (Fonte: Unioncamere Gli effetti di Basilea 2 sulle imprese italiane) 35% 30% 25% Nord Ovest Nord Est Centro Sud e Isole 20% 15% 10% 5% 0% BBB+ BBB BBB- BB+ BB BB- B+ B B- CCC Nord Ovest 4,3% 17,7% 15,5% 23,2% 17,6% 1,6% 0,6% 3,0% 5,6% 10,8% Nord Est 4,6% 16,6% 17,8% 23,4% 17,1% 1,3% 1,1% 1,8% 5,6% 10,7% Centro 3,7% 10,2% 17,8% 27,2% 24,8% 0,7% 0,6% 1,6% 2,7% 10,7% Sud e Isole 3,3% 8,0% 19,8% 30,6% 23,8% 0,9% 0,4% 1,7% 3,5% 8,0% Analisi settoriale (Fonte: Unioncamere Gli effetti di Basilea 2 sulle imprese italiane) servizi prodotti in metallo chimica elettronica meccanica mezzi industriali/agricoli auto/moto manufatti vari arredamento edilizia moda intermedi moda consumo farmaceutica largo consumo alimentare BBB B BB CCC 0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100% 9

I PRINCIPALI ELEMENTI DELL ANALISI MACROECONOMICA POLITICA E SOCIALE ECONOMIA Prodotto Interno Lordo Tasso d inflazione Tassi d interesse Tassi di cambio Commercio con l estero Prezzi all ingrosso Indice dei prezzi al consumo Propensione marginale al consumo FATTORI SOCIALI Cultura Tendenze sociali ed opinion leaders Aspettative Atteggiamenti verso: il Governo la responsabilità sociale l ambiente GOVERNO Agevolazioni e contributi agli investimenti per settori Normativa e legislazione Politica PER APPROFONDIMENTI Banca d Italia www.bancaditalia.it Banca dei Regolamenti Internazionali www.bis.com Basilea2 www.basilea2.com Committee of European Banking Supervisors (CEBS) www.c-ebs.org Consiglio Nazionale Dottori Commercialisti www.cndc.it Eurating www.eurating.it LENOCI PEOLA Negoziare con le banche alla luce di Basilea 2 IPSOA Unioncamere www.unioncamere.it 10

Allegato 1: CLASSI DI RATING Classi di Rating MOODY S Investors Standard & Poor s CAPACITÀ DI RIMBORSO RISCHIO DESCRIZIONE PROBABILITÀ DI DEFAULT AAA Aaa AAA Molto elevata Minimo Buone qualità dell attivo Ampia diversificazione e dimensione consolidata Eccellente posizionamento di mercato 0,01% Abilità manageriale distintiva Elevatissime capacità di copertura del debito Aa1 AA+ Buone qualità dell attivo Buon inserimento di mercato e 0,02% AA Aa2 AA Elevata Modesto diversificazione di sbocchi 0,03% Aa3 AA- Buona capacità manageriale 0,04% A BBB BB B CCC CC A1 A+ A2 A A3 A- Buona Medio-basso Solida capacità di copertura del debito Qualità e liquidità dell attivo soddisfacenti Inserimento di mercato e qualità manageriali nella media Standard creditizi normali Capacità di copertura del credito nella media 0,05% 0,06% Baa1 BBB+ Qualità e liquidità accettabili 0,11% Baa2 BBB Accettabile Accettabile Standard creditizi normali 0,21% Baa3 BBB- Debole capacità di copertura del debito 0,36% Ba1 BB+ Qualità e liquidità accettabili 0,72% Accettabile Scarsa diversificazione delle attività Ba2 BB con attenzione Contenuta liquidità 1,22% Ba3 BB- Limitati margini di copertura del debito 1,94% Variabile B1 B+ Credito sotto osservazione 2,84% B2 B Monitorare Qualità dell attivo con temporanea 4,76% continuamente difficoltà di liquidità B3 B- Alta leva finanziaria 8,84% Caa1 CCC+ Elevata Caa2 CCC incertezza Stretta Debolezza manageriale Caa3 CCCosservazione Difficoltà evidenti di gestione del debito CC+ dubbio esito Incertezze sulla possibilità di pagamento Ca CC Superiore a degli interessi CC- 15,25% C C C DDD DDD DDD DD DD DD D D D Insolvenza imminente o già accertata CLASSE DI RISCHIO SETTORIALE Settori affidabili o molto poco rischiosi Settori poco rischiosi Settori a rischiosità emergente Settori rischiosi Settori molto o totalmente rischiosi