LA MEDIAZIONE LINGUISTICA CULTURALE. Maida Ziarati

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LA MEDIAZIONE LINGUISTICA CULTURALE Maida Ziarati

Jean-François Six, Presidente del Centre National de la Mediation di Parigi definisce la mediazione come: la mediazione è creatrice la mediazione è rinnovatrice la mediazione è preventiva la mediazione è curativa

Chi è il mediatore: Una persona che facilita la comunicazione, la comprensione e l azione fra persone o gruppi che si differenziano sia per la lingua che per la cultura. Il ruolo del mediatore si manifesta attraverso l interpretazione delle espressioni, gli intenti, le percezioni e le aspettative reciproche, tramite l instaurazione e il bilanciamento della comunicazione. (In Katan 2004, p. 17).

Mediatore o facilitatore linguistico? I campi sui quali interviene la mediazione culturale sono diversi; è sbagliato infatti accostare la figura del mediatore a quella del facilitatore linguistico, operatore linguistico, interprete, o tutti coloro che si limitano a tradurre oralmente da una lingua di partenza verso una lingua d'arrivo. Il mediatore culturale, invece, non si limita a fornire un supporto di tipo linguistico, ma si impegna a creare uno spazio intermedio (tra le due culture) di condivisione e di ascolto reciproco. Uno spazio che consente a entrambe le parti di comunicare quali sono le richieste, le necessità

Ambiti di intervento del mediatore Enti Pubblici Nazionali e Internazionali Scuole (pubbliche e private) Aziende private Società di servizi Servizi sociali e sanitari, carceri Associazioni e cooperative Enti locali (Comuni, Province, ecc.), nazionali (Ministeri), Ambasciate, ecc. In particolare, strutture nelle quali sono inseriti allievi/famiglie straniere Organizzazioni di differenti settori economici che intrattengono relazioni commerciali con l estero Strutture che offrono servizi di traduzione/interpretariato ad aziende e privati; agenzie che gestiscono siti web, e -commerce, ecc. AST, Consultori, ospedali, servizi sociali, tutela minori, Progetti Sprarrichiedenti asilo Soggetti che si occupano di tematiche sociali e culturali, con particolare attenzione ai fenomeni migratori, Musei e Fondazioni Centri culturali e sportivi

Conoscenze e competenze richieste: Buona conoscenza della lingua italiana parlata e scritta (rif QCER liv B1); Ottima conoscenza della propria lingua madre parlata e scritta; (rif QCER liv C2) Istruzione media - alta Buona conoscenza della cultura e della realtà socioeconomica del paese di origine; Buona conoscenza della realtà italiana e del territorio in cui opera; Avere una buona conoscenza delle normative in materia di immigrazione nonché conoscere adeguatamente il servizio in cui si sta operando (es: scuola, servizi sociali, sanità ); Congrua permanenza in Italia; Motivazione e disposizione al lavoro relazionale e sociale, capacità personali di empatia riservatezza. Avere una buona capacità di ascolto, relazione ed osservazione (messaggi non verbali ) Avere una buona capacità di mediazione del conflitto Saper lavorare in gruppo

La figura del Mediatore Culturale: estratti del codice deontologico Garantisce la riservatezza di dati ed informazioni relativi agli interlocutori sia in quanto persone, che per i ruoli che ricoprono, alle istituzioni, servizi ed aziende presso cui si svolge l intervento; Il MLC (Mediatore Linguistico Culturale) è tenuto a rimanere imparziale; non deve lasciarsi influenzare da nessuna delle parti né deve cadere nella tentazione di difendere una causa. Non è un alleato di una delle parti; E consapevole che le culture di riferimento degli interlocutori hanno dignità indipendentemente dalla situazione o condizione degli interlocutori e proprio per questo le rispetta; Il MLC deve raccogliere da chi ha richiesto l intervento tutte le informazioni inerenti la situazione ed accordarsi sugli obiettivi dell intervento. La valutazione dell intervento è altresì un passaggio fondamentale per migliorare l efficacia e per rendere più incisivi e produttivi i successivi interventi; Il MLC nel presentarsi agli interlocutori spiega qual è il suo ruolo e chiede se la sua presenza è accettata da entrambi; Il MLC, se sorgono dubbi nella comprensione, chiede che i termini o le espressioni non chiare o non comprese vengano chiarite o spiegate al fine di assicurare una comunicazione efficace per tutti; Il MLC deve interrompere un discorso troppo lungo o complesso per evitare difficoltà di comprensione dei contenuti comunicati; Il MLC deve decodificare i contenuti culturali presenti nella comunicazione in modo che siano comprensibili ad entrambe le parti. (fonte: Codice Deontologico Mediatore Culturale Agenzia per l Integrazione )

Il colloqui bilingue: Raccomandazioni per gli operatori Preparate il colloquio con il mediatore culturale Questa preparazione condiziona parecchio il successo dell intervento; permette di precisare ciò che vi aspettate dal mediatore e come pensate di condurre il colloquio. Parlate direttamente con l utente Il contatto visuale facilita un contatto diretto, inoltre il carattere del colloquio è più piacevole quando ci si indirizza direttamente all interessato Siate pazienti Una traduzione precisa obbliga a volte il mediatore culturale ad usare lunghe frasi di spiegazione, e può essere portato a fare domande supplementari per poter cogliere e tradurre il messaggio Usate un linguaggio semplice Inoltre, incoraggiate il paziente a porre domande e ad esprimersi; capita spesso che i migranti non osino fare domande agli operatori Riservate un momento con il mediatore culturale dopo il colloquio Può essere l occasione per informarvi a proposito di certe credenze rispetto alla salute, agli usi o alle pratiche proprie alla cultura dell utente.

Criticità Mancanza di regolamentazione rispetto alla figura professionale del mediatore: Estrema varietà e mutevolezza del fenomeno migratorio; Scarsa corrispondenza tra output formativo e la risposta ai bisogni di mediazione; Criticità degli aspetti lavoratoriali; Scarso impiego di risorse economiche.

La mediazione è come : mettere ordine nel caos Grazie della vostra attenzione!