Università degli Studi di Siena



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Università degli Studi di Siena FACOLTA' DI ECONOMIA Richard M. Goodwin Corso di Laurea in ECONOMIA E COMMERCIO Un applicazione del modello di domanda e offerta alla realtà:il caso del Parmigiano Reggiano dopo il terremoto in Emilia Relatore: Prof. Paolo Pin Tesi di Laurea Triennale di: Ilaria Corsetti Anno Accademico 2011-2012 1

Indice Introduzione pag 2 1. Domanda e offerta pag 4 1.1. L equilibrio nel modello di domanda e offerta pag 9 2. Parmigiano Reggiano: fiore all occhiello del made in Italy pag 11 2.1. Rigidi controlli, elevata qualità pag 11 2.2. Analisi della domanda interna di Parmigiano Reggiano pag 12 2.3. Analisi dell offerta di Parmigiano Reggiano pag 14 2.4. Focus on terremoto pag 14 3. Export pag 21 3.1. L importanza dello scenario internazionale pag 21 3.2. Il mercato delle valute: tassi di cambio, conseguenze sulle esportazioni di Parmigiano Reggiano pag 23 Conclusioni pag 29 Bibliografia e sitografia pag 32 2

Introduzione L idea per questa tesi nasce dagli accadimenti che hanno interessato l Emilia il 20 e 29 maggio 2012. La regione è stata colpita da un violento terremoto che ha causato vittime, sfollati, danni agli immobili, ai beni culturali nonché ingenti danni economici. Particolarmente impressionante è la gravità e l impatto che questi hanno sull economia italiana intera. Infatti le zone più danneggiate dal sisma sono quelle dove si produce circa il 2% del PIL nazionale. La regione raggiunge eccellenti livelli nel settore biomedico, metalmeccanico, tessile, nell industria della ceramica e ovviamente nell agricoltura, in particolare l industria casearia. Proprio su quest ultima si basa la mia ricerca, infatti, le scosse sismiche hanno colpito il 10% della produzione annua dei due formaggi più popolari del made in Italy, metà della quale è considerata non recuperabile in alcun modo. Ciò che mi propongo di fare è dare un applicazione pratica al modello della domanda e dell offerta e, per quanto possibile, cercare di fornire una analisi dello shock che ha rappresentato il terremoto del 20 e 29 maggio per l economia del Parmigiano Reggiano, fiore all occhiello dell agroalimentare italiano, esportato in tutto il mondo. Ho voluto concentrami su questo prodotto perché sono proprio le attività legate all agricoltura e all allevamento che non possono essere delocalizzate, dato che la realizzazione dei relativi prodotti tipici non può avvenire fuori del territorio delimitato dai disciplinari di produzione approvati dall Unione Europea per il riconoscimento di origine controllata e protetta. Ma anche e soprattutto perché il settore enogastronomico, tessile e della moda nonché il territorio stesso con i suoi paesaggi e città, la storia che ancora è presente nei nostri monumenti, fanno dell Italia l eterna meta del viaggio, un museo a cielo aperto, rendendo il made in italy uno stile di mangiare, vestire, vivere unico nel mondo che bisogna incoraggiare e incrementare, di cui il Parmigiano Reggiano rappresenta uno dei punti di forza. Basti pensare che il Parmigiano è il prodotto maggiormente esportato e soggetto alla contraffazione estera. Il sisma ha prodotto danni materiali a stalle, fienili, serre e cascine per circa 750 milioni di euro, 150 dei quali interessano la filiera del Parmigiano Reggiano che si ritrova con 3500 siti produttivi inagibili, posti di lavoro a rischio e circa 600.000 forme cadute dalle scalere; di queste 300.000 sono danneggiate irreparabilmente, mentre per quanto riguarda le altre, si deve distinguere quelle che 3

possono continuare la maturazione per essere stagionate a Parmigiano Reggiano da quelle che non possono continuare la stagionatura perché fratturate o spaccate. Dato che queste ultime non hanno ancora ricevuto il marchio di selezione, possono essere porzionate o grattugiate e vendute come formaggio da tavola generico, oppure possono essere conservate a basse temperature per far parte di altre elaborazioni dell industria alimentare. Inoltre è doveroso ricordare che la regione si è prontamente attivata per ritornare ai normali ritmi produttivi, anche attraverso progetti che si propongono di devolvere, a favore dei caseifici terremotati, 1 euro per ogni kg di Parmigiano venduto, che sono stati largamente sostenuti dal resto della penisola. Nel primo capitolo verranno esposte nozioni teoriche di base per comprendere la dinamica della domanda interna di beni e dell offerta. Si cercherà di fornire fondamenti che aiutino a capire cosa fa muovere le curve e perché, in modo da poter essere in grado di ricercare, nella pratica del settore del Parmigiano Reggiano, tali determinanti e poter analizzare se effettivamente gli assunti teorici vengono confermati. Il secondo capitolo inizia con una introduzione generale per conoscere il comparto del Parmigiano Reggiano, dopodiché il lettore verrà guidato nell analisi della domanda interna e dell offerta e verranno evidenziati eventuali scostamenti o collimazioni con la teoria, cercando di fornire motivazioni all argomentazione. Il terzo capitolo è incentrato totalmente sull export di Parmigiano Reggiano che è fondamentale per l economia dello stesso, tant è che le esportazioni assorbono il 32% della produzione del formaggio. Anche per quanto riguarda la domanda estera, verrà fornita una analisi dell andamento dei consumi in relazione soprattutto ai prezzi -determinante principale delle quantità acquistateche, in questo caso, assumono una fondamentale rilevanza, soprattutto per i Paesi extra-europei per i quali i prezzi dei prodotti importati sono influenzati anche dai vari tassi di cambio. Vedremo se per il bene Parmigiano Reggiano queste ipotesi sono verificate. Spero che la lettura di questa tesi sia di facile comprensione e interessi ed appassioni il lettore tanto quanto ha appassionato me, trattandosi di un importante portabandiera della tradizione, professione e del gusto italiano all estero, ma anche nell ambito dell Italia stessa. 4

CAPITOLO 1. Domanda e offerta La curva di domanda è una retta che indica la relazione che esiste tra quantità di un dato bene e il suo prezzo, a parità di tutte le altre condizioni. La caratteristica fondamentale di tutte le curve di domanda è che sono inclinate negativamente, infatti prezzo e quantità sono inversamente proporzionali. Questa peculiarità viene spiegata dalla legge della domanda, la quale ribadisce che la quantità domandata aumenta se diminuisce il prezzo del prodotto. p D D q Della curva DD (Demand Diagram) si possono avere due interpretazioni:l interpretazione orizzontale, secondo la quale la curva indica la quantità di prodotto che i consumatori sono disposti 5

ad acquistare a vari livelli di prezzo; e l interpretazione verticale in base alla quale per ogni quantità troviamo il prezzo di riserva. 1 Ci sono anche altri fattori che influenzano la domanda, in particolare: Il reddito, quando aumenta il reddito a disposizione, dato il livello dei prezzi, aumenta anche la domanda del bene considerato ; I prezzi dei beni sostitutivi, in genere, la domanda di un bene cala quando il prezzo di un bene sostituibile diminuisce, anche se il prezzo del primo non cambia; I prezzi dei beni complementari, la domanda di un bene aumenta quando il prezzo di un bene complementare diminuisce 2, ciò a cui assistiamo sarà un aumento del consumo del bene il cui prezzo è diminuito e un conseguente aumento del consumo del bene ad esso complementare; La variazione delle preferenze, dei gusti e delle mode, sono tutti fattori che non restano immutati nel tempo e che sono diversi anche a seconda delle diverse culture, usi e costumi dei consumatori; L aumento della popolazione, infatti la quantità domandata di un dato bene o servizio è tanto maggiore quanto più grande è il mercato; Le aspettative dei consumatori circa il livello atteso dei prezzi e del loro reddito, per esempio, se non ci si aspetta un reddito elevato per il futuro ci sarà la tendenza a risparmiare e, analogamente, se ci si aspetta un più elevato livello dei prezzi ci sarà la tendenza ad acquistare di più prima. La legge della domanda però non sempre si verifica, infatti c è una categoria di beni, i cosiddetti beni di Giffen, la cui curva di domanda è inclinata positivamente. A tale proposito c è da dire che ci sono due effetti causati da un aumento del prezzo: 1 Il prezzo di riserva del consumatore individua il prezzo massimo che il consumatore è disposto a pagare. Fonte: Microeconomia quarta edizione, Robert H. Frank 2 Un bene è complementare quando il suo consumo dipende da quello di un altro bene economico;esempio classico di beni complementari sono lo zucchero e il caffè. I beni sostitutivi sono beni che possono soddisfare il medesimo bisogno del bene in questione. 6

Effetto di sostituzione: un aumento del prezzo di un bene rende più conveniente l acquisto dei suoi stretti sostituti Effetto di reddito: per effetto di un incremento del prezzo, si riduce il potere d acquisto dei consumatori La somma di questi due effetti determina l effetto totale della variazione del prezzo; in particolare l effetto sostituzione di un incremento di prezzo causa una diminuzione delle quantità acquistate, mentre la direzione dell effetto reddito dipende dalla tipologia del bene in questione. Per quanto riguarda i beni normali 3 al crescere del prezzo diminuisce il potere d acquisto e di conseguenza la quantità domandata, per i beni inferiori 4 i due effetti vanno in direzioni opposte. Per quanto riguarda la categoria dei beni di Giffen, l effetto totale di un aumento del prezzo è un aumento della quantità domandata. Si tratta di beni inferiori tali che l effetto reddito riesce a più che compensare l effetto di sostituzione e quindi sono beni che assorbono una quota rilevante del reddito del consumatore. Nella pratica è raro che un bene soddisfi entrambe le caratteristiche distintive di questa tipologia, anzi in realtà la maggior parte dei beni assorbe quote abbastanza limitate del reddito del consumatore. 5 Invece non è raro osservare che ci sono tipologie di beni per le quali il prezzo è percepito come un indicatore della qualità per cui una diminuzione dello stesso viene considerata come indice di minore qualità del prodotto. Questo accade, per esempio, per i beni di lusso, di cui si può fare a meno, ma che grazie alla potenza della marca, dell immagine del produttore e del prestigio creato attorno al prodotto offerto, si comportano come i beni di Giffen per i quali un aumento del prezzo si traduce in un aumento della quantità domandata. In relazione agli spostamenti della curva di domanda, è possibile notare che in conseguenza ad una variazione del prezzo ci spostiamo lungo la curva, mentre variazioni del reddito, variazioni dei gusti, variazioni dei prezzi dei beni complementari spostano la curva stessa verso l alto o verso il basso a seconda che la variazione sia positiva o negativa. 3 Bene normale:bene la cui quantità domandata cresce con un aumento del reddito disponibile 4 Bene inferiore:bene per il quale un incremento del reddito disponibile porta ad una diminuzione della quantità domandata. Sono beni che hanno moltissimi prodotti sostitutivi, ma a prezzi superiori. 5 Fonte: Microeconomia quarta edizione, Robert H. Frank 7

p p q q La curva dell offerta SS (Supply Schedule) ci dice la quantità di un certo bene messa in vendita ad un dato prezzo. È una curva inclinata positivamente infatti in base alla legge dell offerta la quantità aumenta quando aumenta il prezzo del prodotto. p S S q 8

Perché un produttore sia disposto a vendere, ovviamente, il prezzo di vendita deve essere maggiore dei costi di produzione. I fattori che determinano l offerta sono: I prezzi dei fattori produttivi, quando diminuiscono è possibile aumentare l offerta, viceversa se aumenta il salario dei dipendenti, per esempio,la curva si sposta verso sinistra, diminuisce l offerta; La tecnologia, anch essa determina indirettamente i costi di produzione in quanto una migliore tecnologia, benché inizialmente richieda ingenti investimenti in R&S, in un secondo momento permette di abbassare i costi di produzione e quindi di aumentare l offerta; Il numero dei produttori, con più prodotti dello stesso tipo avremo più quantità offerta per ogni livello di prezzo; Le aspettative dei produttori riguardo al livello dei prezzi; Per alcune imprese, agricole in questo caso, determinanti possono essere anche le condizioni meteorologiche, in stagioni molto aride l offerta di molti prodotti alimentari diminuisce. 9

1.1 L equilibrio nel modello di domanda e offerta Con le curve DD ed SS è possibile determinare la quantità e il prezzo di equilibrio che soddisfa sia i consumatori che i venditori. In condizioni di equilibrio in un mercato ideale non soggetto a regolamentazioni, non c è eccesso di domanda ne eccesso di offerta. Quando il prezzo differisce dal suo livello di equilibrio ci sarà un aggiustamento spontaneo verso lo stesso. Questo aggiustamento deriva dai comportamenti dei vari individui che perseguono il proprio interesse in situazioni in cui la quantità offerta supera quella domandata o viceversa. p D Eccesso di offerta S Punto di equilibrio S Eccesso di domanda D q L analisi della domanda e dell offerta consente di prevedere come varieranno i prezzi e le quantità di equilibrio in seguito ai cambiamenti che intervengono nelle forze di mercato. In particolare: Un incremento della domanda determina un incremento del prezzo e della quantità di equilibrio 10

Una riduzione della domanda determina una riduzione del prezzo e della quantità di equilibrio Un incremento dell offerta determina una riduzione del prezzo e un aumento della quantità di equilibrio Una riduzione dell offerta determina un aumento del prezzo e un decremento della quantità di equilibrio. 6 Nel breve periodo almeno uno degli input utilizzati nel processo produttivo non può essere modificato, mentre il lungo periodo è l intervallo di tempo minimo necessario a far variare le quantità di input utilizzati. L equilibrio sarà diverso a seconda che si parli di breve o lungo periodo. 6 Fonte: Microeconomia quarta edizione, Robert H. Frank 11

CAPITOLO 2. Parmigiano Reggiano: fiore all occhiello del made in Italy 2.1 Rigidi controlli, elevata qualità Il Parmigiano Reggiano è uno dei prodotti tipici del settore caseario italiano e le sue qualità uniche, nonché le rigide norme di produzione ne fanno da nove secoli il Re dei formaggi. Il fatto che la filiera produttiva del Parmigiano comprenda 383 caseifici produttori del formaggio, 3676 aziende agricole che forniscono il latte, che la produzione del Parmigiano Reggiano impieghi circa il 15% del latte prodotto in Italia, che le stime del giro d affari alla produzione e al consumo siano rispettivamente 1.251 e 1.892 milioni di euro nel 2011, contribuiscono a fare del prodotto Parmigiano Reggiano uno dei punti focali dell economia italiana. Il distretto agroalimentare del Parmigiano è localizzato esclusivamente nelle province di Parma, Reggio Emilia, Modena e parte delle province di Mantova e Bologna. La filiera del Parmigiano comincia dai circa 4000 allevamenti, in cui l alimentazione degli animali è curata nel rispetto di un rigido regolamento che proibisce l uso di alimenti geneticamente modificati. Sono inoltre in atto severi controlli sul latte destinato alla trasformazione, in modo da garantire la qualità del Parmigiano quale formaggio privo di additivi e conservanti. In base al Regolamento 510/2006 dell Unione Europea infatti, il latte deve provenire esclusivamente da vacche allevate nella zona geografica delimitata e lo stesso vale per i mangimi del bestiame. 7 Il prodotto finito è frutto dell assoluta artigianalità nella lavorazione del latte, garantita dall esperienza dei maestri caseari che ripetono ogni giorno gli stessi gesti, come avveniva in passato. Per quanto riguarda la marchiatura, gli esperti del Consorzio di tutela esaminano le forme arrivate alla stagionatura minima di 12 mesi, per verificare che abbiano i requisiti richiesti dalla Denominazione di origine protetta. Tutte le fasi di produzione, dal nutrimento delle bovine, al rilevamento del latte, alla stagionatura e all eventuale operazione di porzionamento e grattugiatura, devono avvenire nella zona geografica delimitata ai sensi del Regolamento CE 510/2006. Sono previste norme specifiche anche per quanto 7 Fonte: Regolamento CE 510/2006, Gazzetta Ufficiale dell Unione Europea 12

riguarda l etichettatura che deve essere riprodotta secondo le modalità tecniche definite dal consorzio mediante apposita convenzione. 8 Ulteriori peculiarità che sanciscono l unicità di questo formaggio sono l assenza di lattosio che lo rende un prodotto largamente consumato dalle persone con intolleranze e allergie -in significativo aumento negli ultimi anni- e le eccellenti caratteristiche igenico-sanitarie garantite dalle modalità di produzione e tempi di stagionatura imposti dal disciplinare dell Unione Europea. 2.2 Analisi dell andamento della domanda interna di Parmigiano Reggiano A causa della crisi economica e dell aumento dei prezzi al consumo, la domanda interna di formaggi grana ha subito un concreto rallentamento. Nel primo decennio degli anni duemila si era assistito ad un aumento del 16% della domanda di formaggi a discapito di carne rossa, uova, latte e burro. Tutto ciò era dovuto alle nuove tendenze in fatto di alimentazione che vedono il consumatore più attento al consumo di grassi, ma anche al rapporto qualità/prezzo: si è disposti a spendere di più per la garanzia di prestigio e qualità del marchio. Il Parmigiano accoglie in pieno queste due nuove esigenze in quanto formaggio con basso contenuto di grassi, ma buona fonte di energia e in quanto prodotto di elevata qualità, garantita a livello internazionale. Buona parte della spesa alimentare delle famiglie era costituita dai formaggi e tra gli acquisti di quelli certificati Dop, avevano un ruolo preponderate il Parmigiano Reggiano e il Grana Padano. I picchi vengono raggiunti nel 2011 grazie soprattutto, per quanto riguarda il comparto del Parmigiano Reggiano, al prodotto Parmareggio che punta ad una clientela alla ricerca della più alta qualità e innovazione, proponendo nuove occasioni di consumo. Ad esempio Parmareggio snack consente di portare con se piccole quantità di formaggio. Dal primo trimestre del 2012 si assiste ad una stagnazione della domanda interna mentre c è un continuo aumento della produzione, che nel caso del Parmigiano Reggiano registra un incremento nel numero delle forme del 7,6% rispetto alla stessa fase dell anno precedente. Contrariamente ai periodi passati, c è stato un aumento degli acquisti di formaggi grana privi di denominazione, mentre per quanto riguarda i formaggi Dop in generale, c è stata una flessione (-1,1%) nonostante la leggera crescita del Parmigiano Reggiano dello 0,5%. 9 8 Fonte: Regolamento CE 510/2006, Gazzetta Ufficiale dell Unione Europea 9 Le variazioni percentuali esposte nel paragrafo provengono da elaborazioni dati a cura dell Ismea (Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare) 13

VALORI MEDI UNITARI AL CONSUMO ( /KG) I trim.2011 II trim.2011 III IV Gen-feb Var% su trim.2011 trim.2011 2012 gen-feb 11 Parmigiano Reggiano 15,22 14,00 15,56 15,51 15,79 5,00 % Fonte: Ismea Stando ai valori riportati in tabella, si può motivare la contrazione della domanda interna registrata nei primi mesi del 2012, con un aumento abbastanza significativo nei prezzi al dettaglio. Per quanto riguarda il secondo trimestre del 2012, la domanda di formaggi, soprattutto a denominazione, è in ripresa. In ulteriore aumento è anche la produzione di Parmigiano, anche se con tassi di crescita ridotti rispetto ai primi mesi dell anno a causa delle forme andate perdute conseguentemente al sisma del 20 e 29 Maggio. In relazione all andamento della domanda di formaggi possiamo dire che nel primo trimestre del 2012 se ne è avuta una contrazione probabilmente in parte dovuta all andamento dei prezzi al consumo, mentre nel secondo trimestre i consumi sono in aumento, in particolare si è registrato una maggiore frequenza di acquisto e un incremento dell acquisto medio. Probabilmente ciò è dovuto anche alla mobilitazione dell intero Paese per aiutare l economia dei due formaggi portabandiera a risollevarsi dopo il terremoto. Un ulteriore determinante della domanda del Parmigiano Reggiano è la presenza sul mercato di un discreto numero di concorrenti, primo fra tutti il suo diretto competitor: Grana Padano. Anch esso è un formaggio a certificazione Dop, il quale però, offre prezzi inferiori a cui corrispondono livelli di qualità inferiori, dati dalle differenze nella stagionatura e nell alimentazione del bestiame. L altro grande competitor è il Trentingrana che pratica all incirca le stesse tecniche produttive utilizzate per il Parmigiano. Ci sono poi i vari formaggi duri non Dop che praticano prezzi notevolmente inferiori, ma la concorrenza più aspra praticata con questo tipo di prodotti, si registra all estero dove il Parmigiano ancora non gode della stessa protezione garantitagli a livello nazionale ed europeo. 14

2.3 Analisi dell offerta di Parmigiano Reggiano Passando all offerta, tendenzialmente si è pensato di mantenere sia il livello dei piani produttivi già in atto che il livello di manodopera operativa. Questa prudenza messa in atto dagli stabilimenti può avere la sua ragione nell aumento dei prezzi delle materie prime e nella contrazione della domanda di prodotti. Nonostante ciò il Consorzio non rinuncia ad effettuare investimenti in innovazioni, come dimostra la presentazione di tre nuovi prodotti della linea Parmareggio al Cibus di Parma, previsto per i primi giorni di Maggio. Dato che ad un aumento dei prezzi corrisponde un aumento della produzione, ma anche una contrazione dei consumi, il Consorzio ha deciso di impegnarsi di più nelle iniziative promozionali all estero per evitare che questo incremento nella produzione influisca negativamente sulle quotazioni del formaggio. In pratica è stata istituita una società controllata dal Consorzio stesso, la I4S che ha il compito di prelevare, nel sostegno del prezzo del Parmigiano, l eccesso di offerta sul mercato nazionale e riposizionarlo sui mercati esteri. 10 2.4 Focus on: terremoto Il 20 e 29 maggio scorso l Emilia è stata colpita da scosse sismiche che hanno raggiunto i 5,8 gradi della scala Richter. Le zone più colpite dal sisma sono quelle a nord di Bologna, Modena, Reggio Emilia e il mantovano a sud del Po, dove si trova larga parte dei caseifici e di tutto il comprensorio del Parmigiano Reggiano. Ad oggi non è ancora possibile una rilevazione certa dei danni effettivamente subiti, ma è sicuro che sono stati danneggiati 37 caseifici e 600 allevamenti, però i danni più gravi si sono avuti nei magazzini in cui le forme fresche di Parmigiano vengono stilate su degli scaffali, detti scalere, per la stagionatura. Le scalere si sono rivelate inefficienti a resistere alle scosse, col risultato che sono cadute a terra 633.700 forme. Di queste, 300.000, quindi circa la metà, sono state danneggiate irreparabilmente, mentre per quanto riguarda le altre 333.700, si deve distinguere quelle che possono continuare la maturazione per essere stagionate a Parmigiano Reggiano, da quelle che non possono continuare la stagionatura perché fratturate o spaccate. Dato che queste ultime non hanno ancora ricevuto il marchio di selezione, possono essere porzionate o grattugiate e vendute come 10 Fonte:parmigiano-reggiano.it, comunicati stampa 15

formaggio da tavola generico, oppure possono essere conservate a basse temperature per far parte di altre elaborazioni dell industria alimentare. 11 Volendo fare un analisi dei danni provocati dal terremoto all offerta e alla domanda di Parmigiano Reggiano, basandosi sulla teoria microeconomica, una riduzione della curva dell offerta decreta un aumento del prezzo e una riduzione della quantità, ma non è quello che osserviamo in pratica. q t Considerando che la linea delle ascisse rappresenti il tempo, quello che è successo, in seguito ai danni causati dal sisma, è un aumento delle forme da immettere sul mercato per il breve periodo, ci sarà poi una riduzione delle quantità da offrire a medio termine, mentre il lungo periodo rimane ancora un incognita. Quando la quantità aumenta ci dovrebbe essere un decremento del prezzo, nella realtà della situazione in esame ci sono altre variabili da considerare. In primo luogo la scelta strategica del Consorzio di mantenere inalterato il prezzo per evitare che si diffonda tra i consumatori una percezione di minore qualità del prodotto e per evitare svalutazioni a livello dell intero comparto. In secondo luogo, è stato possibile mantenere queste condizioni grazie all aumento della domanda provocato dalla solidarietà dei cittadini. Per quanto concerne il lungo periodo ci sarà una contrazione della quantità offerta in seguito ai danni e alla temporanea paralisi produttiva causati dal terremoto; ad una diminuzione della quantità 11 Fonte:parmigiano-reggiano.it, comunicati stampa 16

in genere corrisponde un aumento del prezzo, quello che effettivamente succederà ancora non lo sappiamo, non sappiamo se, come si registra per le esportazioni, nonostante l aumento del prezzo la domanda crescerà ancora. La decisione di mantenere pressoché inalterato il prezzo del formaggio è una scelta strategica che tiene conto dell interesse e della convenienza per l intero comparto del Parmigiano Reggiano, dai caseifici produttori del formaggio agli allevamenti rifornitori di latte. Anche se acquistare formaggio a prezzi ridotti direttamente dai caseifici in difficoltà sembra la scelta più giusta, in realtà non risulta conveniente perché in questo modo verrebbero favorite le speculazioni e si altererebbero i prezzi di vendita a danno dell intero settore. E questo il motivo principale per cui ad un aumento della quantità di prodotto presente sul mercato, non ha succeduto una riduzione del prezzo del prodotto stesso. Fonte: clal.it 17

PRODUZIONE DI PARMIGIANO REGGIANO NUMERO DI FORME 2007 2008 2009 2010 2011 2012 Var % 2012/11 GENNAIO 267.400 266.755 256.014 259.299 270.512 291.018 + 7,6 FEBBRAIO 248.518 255.404 239.501 242.690 253.481 276.949 +9.3 MARZO 280.223 275.240 270.706 275.584 288.611 306.533 +6,2 APRILE 272.874 267.775 261.155 270.207 283.312 298.447 +5,3 MAGGIO 273.105 272.334 259.656 273.792 286.697 301.044 +5,0 GIUGNO 254.765 249.191 243.127 251.438 268.016 273.366 +2,0 LUGLIO 256.152 243.742 238.968 237.046 268.805 265.199-1,3 AGOSTO 249.998 235.898 230.181 237.883 260.476 SETTEMBRE 236.211 228.350 224.464 230.397 248.124 OTTOBRE 245.950 239.788 236.667 242.558 263.565 NOVEMBRE 239.576 232.784 235.505 240.168 260.230 DICEMBRE 255.833 247.398 250.440 257.198 280.086 TOTALE 3.080.605 3.014.659 2.946.384 3.018.260 3.231.915 2.012.556 Fonte: Consorzio del Parmigiano Reggiano Come possiamo verificare confrontando le informazioni raccolte, nei mesi immediatamente successivi al terremoto c è stato un lieve calo della produzione che aveva mantenuto, nel primo periodo dell anno, livelli discretamente superiori rispetto allo stesso periodo dell anno precedente. Infatti, il solo mese in cui si registra una flessione rispetto al 2011 è luglio, ciò potrebbe essere dovuto alla temporanea paralisi produttiva causata dal terremoto che, in ogni caso, è stata prontamente scongiurata: ad oggi è rimasto solo un caseificio in provincia di Modena a non aver ancora potuto riprendere la produzione. Nella realtà il consorzio del Parmigiano sta cercando di contenere i danni derivanti dal terremoto e molto è stato fatto grazie alla solidarietà dimostrata dai consorziati verso i proprietari dei caseifici danneggiati, ma anche dall intera popolazione italiana attraverso il mezzo più semplice per assicurare un aiuto immediato ovvero acquistando in massa il Parmigiano Reggiano. 18

Al contrario delle ipotesi che si dovrebbero avanzare basandosi sulla teoria, nonostante la perdita del 10% della produzione annua, la domanda di Parmigiano non è diminuita, anzi è aumentata nei mesi successivi al terremoto. Attraverso l iniziativa intrapresa dal Consorzio con alcune catene di distribuzione è possibile acquistare formaggio solidale e devolvere 1 /kg che andrà a costituire un Fondo di solidarietà del Comitato dei caseifici terremotati; fino ad oggi sono già stati raccolti 1,4 milioni grazie all iniziativa 1 euro per rinascere. Gli aiuti sono arrivati anche dai consorziati stessi che hanno stabilito di autotassarsi e stanziare in favore dei caseifici danneggiati, 9 milioni di euro che saranno versati dagli stabilimenti che hanno prodotto in eccesso rispetto a quanto stabilito nei piani produttivi. La strategia scelta è stata quella di non abbassare i prezzi del formaggio in modo da garantire stabilità di introiti a tutto il comparto del Parmigiano, cercando di stroncare le speculazioni. Si è voluto evitare una svendita del prodotto tutelando il prestigio e il posizionamento dello stesso ai massimi livelli di quotazione rispetto agli altri formaggi. I problemi che restano da affrontare riguardano la messa in sicurezza delle scalere ancora utilizzabili, il reperimento dei posti forma dove collocare le forme che possono continuare la stagionatura e la dotazione di un assicurazione collettiva che permetta di evitare che in futuro fenomeni simili provochino danni che mettano in discussione l esistenza delle aziende stesse. 12 Dalla strategia intrapresa dal consorzio si capisce come il Parmigiano faccia parte di quella categoria di beni per i quali una diminuzione del prezzo verrebbe percepita come una riduzione della qualità del prodotto stesso, per cui non è detto che la quantità diminuisca per un aumento del prezzo, la qual cosa è motivata anche dal fatto che del Parmigiano non esistano perfetti sostituti. L analisi pratica che tentiamo di sottoporre, non collima perfettamente con la teoria di riferimento perché quest ultima si riferisce a risultati di breve periodo, mentre nella realtà gli effetti concreti del terremoto sul comparto Parmigiano Reggiano saranno evidenti solo nel lungo periodo. Variazioni del contesto economico possono avere diversi esiti nel breve e nel lungo periodo. In particolare possiamo dire che gli shock che colpiscono l offerta, la domanda o entrambe hanno effetti sulla produzione, i quali modificano l equilibrio di breve periodo, ma tenderanno nel lungo periodo ad un aggiustamento, andando alla ricerca di una nuova condizione di equilibrio differente da quella precedente lo shock stesso. 12 Fonte: parmigiano-reggiano.it, comunicati stampa 19

Riassumendo, nel 2012 la produzione di Parmigiano reggiano è cresciuta considerevolmente fino al disastro del terremoto. Fonte: clal.it Come si evince dal grafico tra maggio e giugno si è assistito ad un forte crollo della produzione che arriva, nel mese di luglio, a livelli inferiori rispetto allo stesso mese dell anno precedente. Secondo la legge dell offerta un crollo della produzione avrebbe dovuto portare ad un ribasso dei prezzi e così in effetti è stato, ma ciò è dovuto soprattutto ad una tendenza che andava avanti da mesi causata proprio dall aumento dell offerta del prodotto. In seguito al terremoto, il comparto del Parmigiano Reggiano si è trovato a dover collocare sul mercato ancora più prodotto nonostante la stagnazione della domanda. Ciò a cui abbiamo assistito però è stato un aumento della domanda stessa dovuto alla forte solidarietà dimostrata dalla popolazione che ha acquistato in massa i due formaggi grana Dop più conosciuti, sollecitata dalle iniziative messe in atto dai relativi Consorzi, Campagna Amica e 1 euro per rinascere che permettono di donare fondi per ogni kg di formaggio acquistato. Per questi motivi non si è verificato un eccesso di offerta che è stata smaltita dalla rinnovata domanda di Parmigiano e che era in ogni caso già contenuta grazie all azione della società I4S. Queste considerazioni però sono relative al periodo immediatamente successivo al sisma. In pratica ci riferiamo al breve periodo nel quale per effetto della solidarietà mostrata dai consumatori si ha un aumento significativo della domanda interna. I consumatori in questo caso sono mossi da 20

motivazioni altruistiche che inizialmente non sono contemplate nella teoria economica, che guarda al consumatore come un individuo che compie scelte razionali ed egoistiche. Certamente le motivazioni puramente egoistiche sono fondamentali nella spiegazione dei comportamenti umani, ma ci sono delle scelte per le quali non è possibile trovare una spiegazione di convenienza individuale. Per cui si è cominciato a considerare che motivazioni non egoistiche facciano parte del modello di scelta razionale. 13 Per il lungo periodo purtroppo ci si aspetta che, come di consueto succede, chi non ha davanti agli occhi la situazione si dimentichi dell emergenza perciò, probabilmente, gli individui torneranno alle loro consuete abitudini di consumo di Parmigiano in base alle loro preferenze. Tendenza confermata anche dalle interviste effettuate nel periodo settembre-ottobre 2012 presso i banchi gastronomia di tre rappresentanti della grande distribuzione: punto Sma-Simply, Conad Superstore e Supermercato Pam a Grosseto. 13 Fonte: Microeconomia quarta edizione, Robert H. Frank 21

CAPITOLO 3. Export 3.1 L importanza dello scenario internazionale Una componente fondamentale della domanda di un bene è anche la domanda estera ossia le esportazioni del bene stesso. Le esportazioni sono una risorsa cruciale per il Parmigiano Reggiano che è il formaggio grana più esportato all estero e il più rappresentativo della tradizione culinaria italiana nel mondo. L andamento delle esportazioni è molto positivo, infatti sono state, negli ultimi cinque anni, una sorta di salvagente: sono aumentate del 50% portando le forme in uscita dall Italia da 600.000 ad oltre 1 milione, arrivando a toccare il 32% dell intera produzione. Proprio per la grande risorsa che il mercato estero costituisce, il Consorzio ha intrapreso attività dirette a migliorare le strategie di comunicazione, le dinamiche distributive ed ha intrapreso azioni di vigilanza e tutela del corretto utilizzo del marchio e della denominazione Parmigiano Reggiano, cercando di contrastare il fenomeno della contraffazione. A tale proposito va ricordata la costante battaglia che il comparto del Parmigiano, ma anche gli altri prodotti Dop italiani, stanno combattendo a livello internazionale per la protezione delle Indicazioni Geografiche e lo scoraggiamento dell Italian Sounding, termine che indica il fenomeno in base al quale nei punti vendita internazionali troviamo prodotti che richiamano i prodotti italiani per assonanza del nome, grafica e colore delle confezioni. Il Parmesan, in particolare, è un termine che all interno dell Unione Europea è protetto e riservato esclusivamente al Parmigiano Reggiano, mentre nel resto del mondo indica un prodotto generico a prezzi inferiori in conformità con la legge; questo fenomeno fa del Parmigiano il prodotto italiano più contraffatto. In aiuto, l Unione Europea ha destinato dei contributi alla promozione e diffusione delle Dop sui mercati terzi cercando inoltre di sensibilizzare riguardo l importanza delle Dop stesse e cercando di creare delle collaborazioni istituzionali finalizzate a una duplice azione di tutela e monitoraggio. Il Consorzio si impegna molto affinché vengano eliminate queste tecniche di concorrenza sleale attraverso i suoi massicci interventi nelle varie rassegne fieristiche internazionali, alle quali partecipa sia per cercare di trasmettere al consumatore estero la giusta percezione del prodotto acquisito attraverso una corretta cultura alimentare, sia per promuovere le esportazioni ricercando una migliore penetrazione dei mercati in cui è già conosciuto e andando alla conquista di nuovi. 22

I mercati di esportazione sono diversi: mercati classici: Stati Uniti e Canada mercati europei: Francia, Germania e Regno Unito mercati di recente acquisizione: Giappone, Russia, Cina e India Riguardo ai mercati di esportazione c è da dire che ci sono state delle flessioni nelle esportazioni verso il Giappone a causa dello tsunami che ha colpito il Paese nel 2011 e nelle esportazioni verso gli Stati Uniti in cui si sta sviluppando la tendenza ad importare sempre minori formaggi e latticini di provenienza estera. Andando ad esaminare nel dettaglio l andamento delle esportazioni possiamo notare che nonostante l aumento dei prezzi, i consumi esteri non stanno diminuendo. Fonte: clal.it 23

Come si può notare, la domanda estera non segue gli assunti teorici in base ai quali un aumento dei prezzi porta ad una contrazione dei consumi. Evidentemente i mercati stranieri hanno accettato l aumento del prezzo, non di meno all estero il prodotto è acquistato da consumatori che hanno un elevato grado di potere di mercato 14 ed è per questo che un aumento del prezzo non determina una riduzione delle esportazioni. Infatti, in base alle notizie divulgate dal Consorzio del Parmigiano Reggiano nei vari comunicati stampa, l aumento percentuale delle quantità esportate è superato dall aumento percentuale del prezzo di esportazione. Ovviamente il terremoto ha avuto conseguenze anche per quanto riguarda le esportazioni, in quanto la società di commercializzazione I4S non ha potuto prelevare le circa 100.000 forme che ogni anno preleva dal mercato nazionale e destina alla promozione nei nuovi mercati. A parte questa condizione il sisma non ha altrimenti influito nella domanda estera di Parmigiano, la quale non subisce nemmeno l effetto della solidarietà che invece ha contribuito a risollevare la domanda interna del formaggio. 3.2 Il mercato delle valute: tassi di cambio, conseguenze sulle esportazioni di Parmigiano Reggiano Di cruciale importanza nelle esportazioni a livello aggregato è il fatto che il prezzo dei beni esteri dipende sia dal prezzo del bene espresso nella valuta del paese di origine, sia dal prezzo espresso nella valuta del Paese di destinazione. In pratica si tratta delle fluttuazioni delle valute, che possono essere monitorate attraverso i tassi di cambio. Il tasso di cambio nominale esprime il prezzo della valuta nazionale in termini di valuta estera (per esempio quanti dollari mi servono per comprare un euro). Non si tratta di un valore stabile, ma variabile in relazione alle variazioni di domanda/offerta di valuta; in particolare, avremo un apprezzamento se il valore di una valuta espresso in termini di un altra valuta aumenta, viceversa avremo un deprezzamento. Il tasso di cambio reale esprime il prezzo relativo dei beni nazionali e dei beni esteri e dipende: dalle variazioni del tasso di cambio nominale 14 Il potere di mercato è il potere di influenzare il prezzo di un bene. 24

dalle variazioni del livello dei prezzi nazionali dalle variazioni del livello dei prezzi esteri In base alla teoria macroeconomica la domanda dei beni e servizi è espressa dall equazione Z = C + I + G Che ci dice che la domanda interna è data dalla somma: del consumo: si riferisce a tutti i beni e servizi acquistati per uso privato degli investimenti: soprattutto da parte di aziende private della spesa pubblica: si riferisce ai beni e servizi acquistati dallo Stato Dato che nella realtà si opera in condizioni di economia aperta, va tenuto conto delle importazioni e delle esportazioni; le prime fanno parte della domanda del nostro Paese, ma non della sua produzione, le seconde fanno parte della produzione del nostro Paese. La precedente equazione perciò diventa Z = C + I + G IM + X Le tre variabili della domanda interna e le esportazioni sono espresse in euro, mentre le importazioni no, perciò avremo Z = C + I + G - IM/ε X con ε che rappresenta il tasso di cambio reale Quindi stando alla teoria macroeconomica, le importazioni aumentano con l aumentare della ricchezza interna e del tasso di cambio reale IM=IM(Y,ε), le esportazioni aumentano con la ricchezza esterna e diminuiscono con l aumentare del tasso di cambio X=X(Y *,ε) 15. Le esportazioni di Parmigiano Reggiano rappresentano circa il 40% delle esportazioni di formaggi italiani. Nel nostro Paese è il Ministero dello sviluppo economico ad avere l incarico di controllare le attività commerciali con i Paesi non comunitari. Esportare nei paesi facenti parte dell Unione Europea è molto più semplice, grazie alla creazione del mercato unico e della moneta unica, le merci possono facilmente circolare non incontrando nemmeno dazi o diritti doganali. Per quanto riguarda il resto del mondo, verranno applicate le 15 Fonte: Macroeconomia, Olivier Blanchard 25

norme in vigore nel paese di destinazione ed assume particolare rilevanza anche il rapporto fra le valute dei due paesi coinvolti nella compravendita. ESPORTAZIONI DI PARMIGIANO REGGIANO E GRANA PADANO 2012 (tonnellate) PAESE gen-mag 2011 gen-mag 2012 Var.% Germania 6.217 6.793 9,3 Francia 2.657 2.894 8,9 Regno Unito 2.477 2.443-1,4 Belgio 906 930 2,6 Austria 861 612 6,0 Spagna 926 833-10,0 Paesi Bassi 700 816 16,6 Svezia 648 664 2,6 Grecia 864 648-25,0 Danimarca 579 600 3,7 Altri UE 1.033 996-3,6 Unione Europea 17.867 18.529 3,7 Svizzera 2.512 2.312-8,0 Altri europei 496 622 25,5 Europa 20.875 21.463 2,8 Stati Uniti 4.336 3651-15,8 Canada 1.033 997-3,4 Nord America 5.369 4.684-13,4 Giappone 572 682 29,3 Corea del sud 107 119 10,9 Emirati Arabi 73 114 57,4 Israele 70 71 1,6 Hong Kong 46 61 31,3 26

Singapore 29 43 46,6 Cina 11 41 278,3 Arabia Saudita 18 40 120,3 Altri arabi 258 274 6,2 Asia 1.140 1.446 26,8 Australia 553 597 8,1 Nuova Zelanda 12 13 8,4 Oceania 590 620 5,1 Altri 366 369 0,6 Mondo 28.340 28.545 0,7 Fonte: Sistema Informativo del Parmigiano Reggiano, elaborazione dati Istat Come si evince dalla tabella, in Europa i maggiori importatori di Parmigiano sono la Germania, la Francia e il Regno Unito. Per quanto riguarda le prime due nazioni, esse come l Italia fanno parte della zona euro, per questi paesi il prezzo del formaggio importato non subirà rincari dovuti a dazi o cambi di valuta. Il Regno Unito invece, pur essendo un paese membro, per il quale non si debbono pagare dazi doganali, ha deciso di non adottare l euro come moneta nazionale rimanendo alla sterlina, in questo caso a seconda che l euro sia più o meno forte della stessa, il Regno Unito avrà meno o più convenienza ad importare. Per i Paesi extra Unione Europea bisogna considerare, in aggiunta alle fluttuazioni delle valute, le normative dei vari paesi di destinazione riguardanti dazi e diritti doganali. Per cercare di svolgere un analisi dell andamento delle esportazioni in relazione ai tassi di cambio ho pensato di mettere a confronto una tabella riguardante le esportazioni di Parmigiano dal 2005 al 2011 e l andamento medio dei tassi di cambio negli stessi anni. Export Parmigiano Reggiano e Grana Padano 2005-2011 (tonnellate) PAESE 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 Germania 9.758 9.494 11.415 11.773 12.879 14.152 15.117 Francia 5.166 4.853 5.437 4.798 5.346 6.068 6.381 Regno Unito 4.089 4.668 5.067 4.807 5.010 5.635 5.964 Spagna 2.022 1.884 2.486 2.277 2.531 2.207 2.202 27

Belgio 1.453 1.437 1.532 1.585 1.988 2.315 2.173 Austria 1.481 1.828 1.267 1.846 2.172 2.237 2.145 Grecia 1.392 1.760 2.096 2.153 2.486 2.232 1.952 Paesi Bassi 975 1.219 1.417 1.404 1.524 1.865 1.758 Svezia 776 772 887 978 1.096 1.289 1.564 Danimarca 858 1.028 1.080 1.062 1.134 1.311 1.371 UE 29.970 30.492 35.158 35.388 38.290 41.812 43.183 Stati uniti 9.145 10.002 10.984 10.360 9.619 11.077 10.237 Svizzera 5.298 5.368 5.632 5.538 5.707 5.841 5.801 Canada 2.102 2.016 2.402 2.795 2.774 2.885 2.827 Giappone 1.636 1.657 1.930 1.149 1.430 1.464 1.303 Mondo 50.705 53.316 60.732 59.955 62.631 68.681 69.110 Fonte: Sistema Informativo del Parmigiano Reggiano, elaborazioni dati Istat Tassi di cambio storici dell euro 2005-2012 1euro= 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 (*) Dollaro 1,992 1,2094 1,3476 1,5458 1,3866 1,3280 1,2939 1,28676 americano Yen 140,26 143,48 157,39 161,94 126,64 108,24 100,20 100,3009 giapponese Sterlina 0,67895 0,6903 0,6775 0,77900 0,961 0,86020 0,8353 0,79700 britannica Dollaro 1,4153 1,3885 1,4508 1,5715 1,6942 1,3275 1,3215 1,26440 canadese Yuan 9,6957 9,7052 10,2226 10,8013 9,4608 8,7659 8,1588 8,09152 cinese (*)tassi di cambio al 2/10/2012 Fonte: Gazzetta Ufficiale dell Unione Europea 28

Confrontando le due tabelle possiamo avere una sorta di conferma del fatto che, come precedentemente esposto, l aumento del prezzo del Parmigiano è stato accettato di consumatori esteri; a sostegno di ciò dal confronto dei dati raccolti si evince che l acquisto del Parmigiano Reggiano a livello internazionale non dipende dal prezzo del prodotto né dalla convenienza o meno in base al tasso di cambio. La sterlina britannica è una valuta forte rispetto all euro, perciò per il Regno Unito nel corso degli anni non ci sono stati deprezzamenti a causa dei quali potesse rivelarsi svantaggioso importare. Le esportazioni verso gli Stati Uniti nonostante il cambio svantaggioso sono in continuo aumento nel periodo di riferimento, a parte una flessione nel 2009 che però non sembra affatto collegabile al tasso di cambio, di fatti il 2009 non è il periodo peggiore per il dollaro statunitense rispetto all euro. In sostanza possiamo dedurre che il Parmigiano è un prodotto particolare le cui vendite dipendono dal prestigio, dall immagine e dalla provenienza del prodotto stesso. Ciò che è possibile concludere dall osservazione della domanda estera di Parmigiano Reggiano è che la stessa non è sensibile all andamento dei prezzi, di fatti abbiamo visto che nonostante l aumentare del prezzo i consumi esteri stanno continuando a salire. Questo lo si deve in parte all immagine che è stata creata per il prodotto, sia per quanto riguarda la qualità, sia per il fatto che lo stesso è uno dei prodotti più rappresentativi del made in Italy inteso come stile di vita in tutti i sensi, il che è molto ricercato all estero; in parte lo si deve anche all espansione delle esportazioni in nuovi Paesi importatori di recente acquisizione, primo fra tutti la Cina. Infine, a conferma dell apprezzamento circa il prestigio e il livello qualitativo del Parmigiano abbiamo visto che le esportazioni non dipendono nemmeno dai tassi di cambio, l aumento dei quali, secondo la teoria, dovrebbe portare ad una diminuzione delle esportazioni. 29

Conclusioni Nel 2012 la produzione del Parmigiano è cresciuta considerevolmente fino al disastro del terremoto. Nei primi mesi del 2012 si è registrata una diminuzione della domanda interna che si è poi ripresa nella seconda metà del secondo trimestre dell anno, grazie in parte alla mobilitazione del paese in aiuto delle aziende produttrici colpite dal sisma. Per quanto riguarda l offerta, la produzione è da anni in continua crescita, ma ha subito un rallentamento a seguito del terremoto nel quale sono andate irreparabilmente perdute circa 300.000 forme. Il Consorzio si è trovato, nel breve periodo, a dover collocare sul mercato, caratterizzato da una domanda stagnante, molto più prodotto di quanto fosse effettivamente richiesto. Questa situazione però non ha portato ad una diminuzione del prezzo, infatti, si è scelto di mantenerlo pressoché inalterato e tutto questo è stato reso possibile dalla rinnovata domanda di Parmigiano, considerevolmente aumentata grazie all effetto della solidarietà del Paese e grazie alla domanda estera in continuo aumento. Volendo illustrare graficamente ciò che dovrebbe accadere nell economia del Parmigiano Reggiano a seguito del terremoto, è possibile costruire un grafico che mostri come il punto di equilibrio si sposti verso sinistra a causa della riduzione di quantità disponibile di prodotto, per cui bisognerà ricercare un nuovo punto di intersezione delle due curve che soddisfi consumatori e venditori. p D S Punto di equilibrio S D q2 q1 q 30

Il grafico prende in considerazione ciò che succederà a lungo termine, periodo nel quale assisteremo ad una riduzione della quantità offerta causata proprio dai danni del sisma in termini di forme andate irreparabilmente distrutte e temporanea paralisi produttiva. Grazie all effetto della solidarietà, la domanda interna di Parmigiano è aumentata ed è stato possibile ottenere buone risultanti e mantenere praticamente costante il prezzo del formaggio, nonostante la minore percezione di qualità che può essere stata generata dal timore di trovare sul mercato forme rotte o cadute. Per conoscere quale sarà l effetto definitivo di questo spostamento, sarà necessario aspettare i valori alla fine del 2012, infatti, quando l effetto solidarietà sarà svanito, si potrà capire se i caseifici potranno vendere ad un prezzo più alto in conseguenza della minore quantità a disposizione, o se dovranno praticare un prezzo più basso perché si sarà diffusa una tendenza a percepire una minore qualità del prodotto immesso sul mercato. Le esportazioni sono state solo in minima parte influenzate dal sisma sul piano delle forme da poter impiegare per la conquista di nuovi mercati, che ogni anno venivano prelevate dalla società appositamente creata e gestita dal Consorzio. Circa la domanda estera di Parmigiano Reggiano, possiamo dire che, nonostante l aumento dei prezzi o la convenienza o meno ad importare in base anche ai vari tassi di cambio, gli acquisti del formaggio sono in continuo aumento, grazie anche all azione di promozione, informazione ed educazione che il Consorzio sta intraprendendo nelle varie fiere in giro per il mondo. Ciò che si capisce confrontando le risultanti di tutte le analisi svolte è che il Parmigiano Reggiano è un prodotto peculiare per il quale è di fondamentale importanza il prestigio, la qualità, l immagine proposta. Il prezzo viene percepito come indicatore di queste caratteristiche che sono la carta vincente di questo formaggio che, nonostante si trovi a competere con prodotti che offrono prezzi inferiori, viene comunque preferito per il gusto particolare e la percezione da parte dei consumatori italiani, ma anche esteri, della professione, del rigore e della maestria nel realizzarlo. La solidarietà mostrata dalla popolazione nel periodo immediatamente successivo al disastro ha fatto aumentare la domanda di Parmigiano, probabilmente conquistando anche nuovi consumatori. Questo effetto però, quasi certamente, è solo un effetto temporaneo che nel lungo periodo andrà scemando riportando la domanda ad essere influenzata dai soliti fattori: prezzo, immagine e qualità, prezzo dei prodotti concorrenti. Per quanto riguarda quest ultima determinante, il pressoché unico competitor è il Grana Padano che offre prezzi inferiori, ma una buona parte dei consumatori conosce le differenze a livello qualitativo dovute, in particolare, alle materie prime utilizzate che sono differenti per i due formaggi. 31