Corso di Laurea in Architettura U.E. LABORATORIO 3 a LEZIONE IN PROGETTAZIONE ARCHITETTONICA 1 Cenni Prof. sull evoluzione Ing. Arch. Maurizio delle teorie Di Stefano A. A. 2009/2010 socio economiche Corso di Laurea in Architettura U.E. LABORATORIO IN PROGETTAZIONE ARCHITETTONICA Prof. Arch. Gianfranco Neri (4 CFU) Prof. Ing. Arch. Maurizio Di Stefano Anno Accademico 2009/2010 1di 9
L Economia neoclassica CON IL TERMINE ECONOMIA NEOCLASSICA O MARGINALISTA IN ECONOMIA ci si riferisce ad un approccio generale alla materia basato sulla determinazione di prezzi produzione reddito ATTRAVERSO IL MODELLO DI DOMANDA E OFFERTA Le imprese massimizzano i profitti essendo vincolate dalle informazioni e dai fattori della produzione Gli individui massimizzano una funzione di utilità vincolata dal reddito 2di 9
L Economia neoclassica La teoria economica prevalente, almeno per quel che riguarda la Microeconomia si rifà alle ipotesi neoclassiche La scuola neoclassica èspesso chiamata scuola marginalista Convenzionalmente, la scuola dell'economia neoclassica si data dal 1871 1874, anni di pubblicazione delle prime opere sistematiche di William Stanley Jevons, Carl Menger e Léon Walras Il marginalismo combatte sia lo sviluppo marxista del pensiero degli economisti classici sia la scuola storica tedesca dell'economia 3di 9
Insostenibilità dei modelli di sviluppo economico fondati su produzione e mercato. I modelli dell economia neoclassica e classica fondano la loro visione di sviluppo su presupposti che la storia recente ha drammaticamente smentito. Il tema della scarsità delle risorse trova ampia accoglienza nelle idee e nelle teorie dei padri fondatori delle scienze economiche. Secondo Adam Smith (1723 1790) la ricchezza delle nazioni si fonda sulla costruzione di un equilibrio tra produzione e domanda, nel quale ciascun individuo è in grado di trovare il proprio benessere. Ma questo equilibrio è basato sulla disponibilità di risorse da trasformare in beni economici. D. Ricardo 1770 1823 individua i seguenti elementi fondamentali della produzione: Terra (risorse naturali) Lavoro (tecnologia e risorse umane) Capitale Su cui si fonda la microeconomia L inevitabilità del conflitto tra crescita della popolazione e limitatezza delle risorse T.R. Malthus 1766 1834 mette a punto la cosidetta teoria delle catastrofi denunciando per primo il problema della esauribilità delle risorse. L incapacità sostanziale del progresso tecnologico di compensare le perdite di produttività dovute All esaurimento delle risorse basata su 2 assunti principali Elaborazione di una concezione dinamica dell economia 4di 9
Secondo Stuart Mill filosofo ed economista britannico (1806 1873) il mercato può far fronte al problema della esauribilità delle risorse, perchè la sua dinamica è basata sul meccanismo della crescita dei prezzi che si innesca spontaneamente in presenza di sintomi di esauribilità delle risorse. Più un bene èraro più elevato sarà il suo prezzo, più limitato sarà l accesso e quindi l uso e il consumo delle risorse. L I M I T E Imperfezione dei meccanismi autoregolatori. I meccanismi autoregolatori del mercato non possono Evitare, con la legge dei prezzi crescenti, l esaurimento delle risorse. aspetti: Si creano esternalità ambientali che non possono essere del tutto internalizzate Il benessere derivato dalla produzione di un bene crea vantaggi per il produttore che riceve un profitto e per il consumatore che acquisisce un vantaggio dall acquisizione del bene. L inquinamento èinvece distribuito in maniera indistinta. I costi della riduzione dell inquinamento, che aumentano all aumentare della produzione, salvo regolamentazioni, sono della comunità. Ciò rappresenta una esternalità negativa, cioè un costo che si manifesta all esterno del mercato nell ambito del quale è collocato il ciclo produttivo che lo genera. L internalizzazione dell inquinamento che si ottiene attribuendo I costi ai soggetti che operano nel mercato (cioè ai produttori) non è possibile in maniera completa: se anche i costi di riduzione dell inquinamento fossero pagati da chi lo produce, essi rappresenterebbero solo un risarcimento parziale dei danni provocati da esso. 5di 9
Adam Smith (Kirkaldv, 5 giugno 1723 Edimburgo, 17 luglio 1790) è stato un economista e filosofo scozzese, che gettò le basi dell'economia politica classica. Adam Smith viene considerato unanimemente il primo degli economisti classici, sebbene non sia facile individuare con precisione la fine del mercantilismo e l'inizio dell'età classica, poiché per un certo periodo ci fu una sovrapposizione tra le due correnti di pensiero. Spesso Smith è stato definito il padre della scienza economica. In effetti, nonostante molti precursori dell'economia classica avessero prodotto singole tessere o parti dell'intero mosaico, nessuno di essi fu in grado di fornire in un'unica opera il quadro generale delle forze che determinassero la ricchezza delle nazioni, delle politiche economiche più appropriate per promuovere la crescita e lo sviluppo e del modo in cui milioni di decisioni economiche prese autonomamente vengano effettivamente coordinate tramite il mercato. Groenewegen, Peter D. e Vaggi, Gianni: Il pensiero economico. Dal mercantilismo al monetarismo, 2002, Roma. Zanini, Adelino, Adam Smith. Economia, morale, diritto, Bruno Mondadori, Milano 1997. David Ricardo (Londra, 19 aprile 1772 Gatcombe Park, 11 settembre 1823) è stato un economista britannico, considerato uno dei massimi esponenti della scuola classica. Ricardo visse nel periodo delle guerre napoleoniche, che videro l Inghilterra tenace avversaria della Francia, alla conclusione delle quali segue la fase della Restaurazione. È un'epoca di profondi cambiamenti economici e sociali, contraddistinta dalla rivoluzione industriale in Inghilterra e in generale dal processo di trasformazione delle economie europee in senso capitalismo. Saggio sui profitti del 1815. Il titolo originale completo è Essayon the influence of a Low Price of Corn on the Profits of Stock ). 6di 9
Thomas Robert Malthus (Roocherry, 13 febbraio 1766 Bath, 23 dicembre 1834) economista e demografo inglese,mette a punto la cosidetta teoria delle catastrofi denunciando per primo il problema della esauribilità delle risorse. Antonio Saltini Storia delle scienze agrarie, vol II, Edagricole 1987, pp. 691 707 John Stuart Mill (Pentonville, 20 maggio 1806 Avignone, 8 maggio 1873) è stato un filosofo ed economista britannico. 7di 9
Karl Heinrich Marx (Treviri, 5 maggio 1818 Londra,14 marzo 1883) è stato un filosofo,economista e rivoluzionario tedesco. Il suo pensiero è interamente retto, in chiave materialista, sulla critica all economia, alla politica, alla società e alla cultura contemporanea. È stato il fondatore e primo teorico del Socialismo scientifico, del Materialismo storico e del Materialismo dialettico. Marx è considerato uno tra i filosofi maggiormente influenti sul piano politico e filosofico nella storia del Novecento. Karl Marx, Per la critica dell'economia politica, (Introduzione di Maurice Dobb), Roma, Editori Riuniti, 1993. ISBN 88-359-3680-2 Karl Marx, Il Capitale - in Opere complete, voll. 50, Roma, Editori Riuniti, 1972-1986. John Maynard Keynes, primo Barone Keynes di Tilton (Cambridge, 5 giugno 1883 Tilton, 21 aprile 1946), è stato un economista britannico. I suoi contributi alla teoria economica hanno dato origine a quella che è stata definita "rivoluzione keynesiana". In contrasto con la teoria economica neoclassica, ha sostenuto la necessità dell'intervento pubblico nell'economia con misure di politica fiscale e monetaria, qualora una insufficiente domanda aggregata non riesca a garantire la piena occupazione. Le sue idee sono state sviluppate e formalizzate nel dopoguerra dagli economisti della scuola keynesiana. È inoltre considerato il padre della moderna macroeconomia. Robert Skidelsky,John Maynard Keynes: Speranze tradite, 1883 1920, Torino, Bollati Boringhieri, 1989 Robert Skidelsky,John Maynard Keynes : L'economista come salvatore, 1920 1937, Torino, Bollati Boringhieri, 1996 8di 9
Irving Fisher (Saugerties, 27 febbraio 1867 New York, 29 aprile 1947) è stato un economista e statistico statunitense. Contribuì in modo determinante alla teoria dei Numeri indici analizzandone le proprietà teoriche e statistiche. Fu uno dei maggiori economisti monetaristi americani dei primi del 900. Dal 1923 al 1936 il suo Index Number Institute produsse e pubblicò indici dei prezzi di diversi panieri raccolti in tutto il mondo. In campo finanziario a lui si deve la formalizzazione della equazione per stimare la relazione tra tassi di interesse nominali e reali. L'equazione è usata per calcolare lo "Yield to Maturity" ovvero il rendimento alla scadenza di un titolo, in presenza di inflazione. Tale equazione è conosciuta universalmente come Equazione di Fisher. Arthur Cecil Pigou (18 novembre 1877 7 marzo 1959) è stato un economista inglese, conosciuto per il suo impegno in molti campi ed in particolar modo nell'economia del benessere. Studente alla Harrow School di Londra, si iscrisse successivamente al King s college di Cambridge, dove fu allievo di Alfred Marshall. Lo stesso Pigou, qualche tempo dopo, sostituì Marshall alla cattedrà di Economia politica. Arthur Pigou fu anche collaboratore economico del Regno Unito: fu uno dei primi sostenitori delle "income tax" (Imposte sul reddito delle persone fisiche). Negli anni '20 contribuì a stimolare ed affrontare il perpetuo dibattito sulle opere pubbliche e dei programmi per lo sviluppo dei servizi sociali a vantaggio della piena occupazione. Pigou fu pioniere dell'economia del benessere. Le imposte pigouviane" (dette anche pigoviane), tasse utilizzate per correggere le esternalità negative, furono denominate così in suo onore. Pigou fu professore di economia politica all'università di Cambridge dal 1908 al 1943. Nel 1920, pubblicò la sua opera più famosa ed influente: "The Economics of Welfare". Albert Otto Hirschman (n. 7 aprile 1915, a Berlino, Germania) è un influente economista che ha scritto diversi libri di economia politica e ideologia politica. Il suo primo importante contributo è stato in materia di economia dello sviluppo. [1] Qui ha sottolineato la necessità di una crescita squilibrata. Perché i paesi in via di sviluppo sono a corto di competenze decisionali, per stimolare tali squilibri e contribuire a mobilitare le risorse dovrebbero essere incoraggiati. 9di 9