PIANO DI ZONA DISTRETTUALE PER LA SALUTE E IL BENESSERE SOCIALE



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Vignola, 7 giugno 2011 ZONA SOCIALE DI VIGNOLA PIANO DI ZONA DISTRETTUALE PER LA SALUTE E IL BENESSERE SOCIALE PROGRAMMA ATTUATIVO 2011 1

INDICE GENERALE 2011 INDICE DELLE SCHEDE INTERVENTO 2011 PAG. CAPITOLO 1 - INTRODUZIONE 6 PARAGRAFO 1.1 L ATTUALE ASSETTO DI GESTIONE DEI SERVIZI SOCIO SANITARI PER IL DISTRETTO 6 DI VIGNOLA PARAGRAFO 1.2 - LA STRUTTURA PROGRAMMATORIA DEL PIANO ATTUATIVO 2011 DEL PIANO DI ZONA 8 DISTRETTUALE PER LA SALUTE E IL BENESSERE SOCIALE 2009-2011 PARAGRAFO 1.3 ANDAMENTO DEMOGRAFICO NEL DISTRETTO DI VIGNOLA AL 31.12.2010 10 CAPITOLO 2 STATO ATTUAZIONE E RIDEFINIZIONE OBIETTIVI 15 PARAGRAFO 2.1 RISULTATI OTTENUTI E INDICATORI DEI SINGOLI PROGETTI PIANO ATTUATIVO 2010 15 PARAGRAFO 2.2 - PROGRAMMAZIONE SANITARIA: RENDICONTAZIONE OBIETTIVI 2009 E 2010 49 CAPITOLO 3 - SCHEDE PROGETTI 2011 PER CIASCUNA AREA DI PROGRAMMAZIONE 79 PARAGRAFO 3.1 - RESPONSABILITÀ FAMIGLIARI, CAPACITÀ GENITORIALI, DIRITTI DEI BAMBINI 79 PARAGRAFO 3.2 PROMOZIONE DEL BENESSERE DELL ADOLESCENZA E DEI GIOVANI 108 PARAGRAFO 3.3 CONTRASTO ALLA POVERTÀ E ALL ESCLUSIONE SOCIALE 125 PARAGRAFO 3.4 - INTEGRAZIONE SOCIALE A FAVORE DEI CITTADINI STRANIERI IMMIGRATI 138 PARAGRAFO 3.5 PIANO DI ATTIVITA PER LA NON AUTOSUFFICIENZA 147 PARAGRAFO 3.6 - PROMOZIONE SANI STILI DI VITA E PREVENZIONE DEL CONSUMO / ABUSO DI 177 SOSTANZA E SOSTEGNO AL REINSERIMENTO SOCIALE DI SOGGETTI DIPENDENTI E MULTIPROBLEMATICI PARAGRAFO 3.7 INTERVENTI PER L INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE 185 PARAGRAFO 3.8 PROGRAMMAZIONE SANITARIA: OBIETTIVI 2011 193 CAPITOLO 4 - PREVISIONE DI SPESA PARAGRAFO 4.1 IL QUADRO RIEPILOGATIVO DEL FINANZIAMENTO DELLA SPESA PREVISTA (TAB. A) PARAGRAFO 4.2 IL FONDO SOCIALE LOCALE (TAB. B) 201 PARAGRAFO 4.3 IL FONDO REGIONALE PER LA NON AUTOSUFFICIENZA 2

INDICE SCHEDE INTERVENTO 2011 RESPONSABILITÀ FAMIGLIARI, CAPACITÀ GENITORIALI, DIRITTI DEI BAMBINI 79 PAG. 1. SOSTEGNO ALLA GENITORIALITA 2. ESSERE AL MONDO, METTERE AL MONDO: UNA RETE CHE ACCOGLIE 3. FAMIGLIE E SOLIDARIETA 4. PERCORSI DI SOSTEGNO E TUTELA DELLE DONNE VITTIME DI VIOLENZA 5. AZIONI DI SOSTEGNO A FAVORE DI FAMIGLIE CON BAMBINI DISABILI 6. PROMOZIONE E SOSTEGNO ALL AFFIDAMENTO FAMIGLIARE E FORME DI SOSTEGNO FRA LE FAMIGLIE PROGETTO VOLONTARIAMENTE INSIEME 7. INTERVENTI DI PREVENZIONE DEL DISAGIO E ABBANDONO SCOLASTICO 8. SERVIZI INTEGRATIVI PRIMA INFANZIA 9. AZIONI DI TUTELA E CURA DELL INFANZIA E DELL ADOLESCENZA 10. PIANO PROVINCIALE: PREDISPOSIZIONE DI CORSI PER LE COPPIE ASPIRANTI ALL ADOZIONE 11. PIANO PROVINCIALE: CORSI DI INFORMAZIONE E FORMAZIONE PER LE COPPIE E I SINGOLI ASPIRANTI 80 82 84 86 88 90 93 96 98 101 103 ALL AFFIDAMENTO FAMILIARE - SCHEDA SPECIFICA ARMONIZZAZIONE DEI TEMPI DI VITA E DI LAVORO - SCHEDA SPECIFICA SOSTEGNO ECONOMICO A FAMIGLIE CON FIGLI PROMOZIONE DEL BENESSERE DELL ADOLESCENZA E DEI GIOVANI 108 12. CENTRI DI AGGREGAZIONE E INFORMAGIOVANI - ADOLESCENZA 109 12 BIS. CENTRI DI AGGREGAZIONE E INFORMAGIOVANI - GIOVANI 112 13. PROGETTI CHE FANNO EMERGERE E VALORIZZANO LE RISORSE DEI GIOVANI E LI AVVICINANO AL VOLONTARIATO: TANTO PER CAMBIARE MEN E SERVIZIO CIVILE VOLONTARIO 14. PROGETTO MEGAFONO, CONSULTA GIOVANI DELL UNIONE TERRE DI CASTELLI 15. ATTIVITA DI PROMOZIONE E PREVENZIONE TERRITORIALE CONTRASTO ALLA POVERTÀ E ALL ESCLUSIONE SOCIALE 125 16. ACCOGLIENZA ABITATIVA: AZIONI DI SOSTEGNO ALL ACCESSO AL BENE CASA 17. COORDINAMENTO PER L INTEGRAZIONE LAVORATIVA PROTOCOLLO D INTESA PER L INSERIMENTO, IL 129 REINSERIMENTO E L INTEGRAZIONE LAVORATIVA DELLE PERSONE CON DISABILITA ED IN CONDIZIONE DI SVANTAGGIO PERSONALE O SOCIALE 105 106 115 118 120 126 18. AZIONI DI SOSTEGNO ECONOMICO 19. MISURE DI SOSTEGNO IN CONTRASTO ALLA CRISI ECONOMICO - FINANZIARIA 132 135 3

INTEGRAZIONE SOCIALE A FAVORE DEI CITTADINI STRANIERI IMMIGRATI 138 20. TERRE CHE CAMBIANO. INTERVENTI DI SOSTEGNO ALLA COESIONE SOCIALE E DI ACCOMPAGNAMENTO 139 DEL TERRITORIO AD AFFRONTARE I CAMBIAMENTI SOCIALI E CULTURALI IN ATTO 21. PROMOZIONE E REALIZZAZIONE DI ATTIVITÀ DI SOSTEGNO AL SUCCESSO SCOLASTICO, FORMATIVO E 142 ALL APPRENDIMENTO DELLA LINGUA ITALIANA 22. PROGETTO SPERIMENTALE DI COMUNITÀ SUL TERRITORIO DI SPILAMBERTO INSIEME SI CRESCE PIANO DI ATTIVITA PER LA NON AUTOSUFFICIENZA 147 23. ANZIANI - ASSISTENZA RESIDENZIALE 148 24. ANZIANI - DOMICILIARITA, NUOVE OPPORTUNITA ASSISTENZIALI E SOSTEGNO DELLE FAMIGLIE: 150 ASSISTENZA SEMI RESIDENZIALE 144 25. ANZIANI DOMICILIARITA, NUOVE OPPORTUNITA ASSISTENZIALI E SOSTEGNO DELLE FAMIGLIE: 152 ACCOGLIENZA TEMPORANEA DI SOLLIEVO 26. ANZIANI DOMICILIARITA, NUOVE OPPORTUNITA ASSISTENZIALI E SOSTEGNO DELLE FAMIGLIE: 154 ASSISTENZA DOMICILIARE E SERVIZI CONNESSI 27. ANZIANI DOMICILIARITA, NUOVE OPPORTUNITA ASSISTENZIALI E SOSTEGNO DELLE 156 FAMIGLIE:ASSEGNO DI CURA 28. DISABILI - ASSISTENZA RESIDENZIALE 29. DISABILI DOMICILIARITA, NUOVE OPPORTUNITA ASSISTENZIALI E SOSTEGNO DELLE 158 160 FAMIGLIE:ASSISTENZA SEMI RESIDENZIALE 30. DISABILI DOMICILIARITA, NUOVE OPPORTUNITA ASSISTENZIALI E SOSTEGNO DELLE 162 FAMIGLIE:ASSISTENZA DOMICILIARE E SERVIZI CONNESSI ACCOGLIENZA TEMPORANEA PER L AUTONOMIA E IL SOLLIVEO DEL CAREGIVER 31. DISABILI DOMICILIARITA, NUOVE OPPORTUNITA ASSISTENZIALI E SOSTEGNO DELLE FAMIGLIE: 164 ASSEGNO DI CURA 32. CONTRIBUTI PER LA MOBILITA E L AUTONOMIA NELL AMBIENTE DOMESTICO - ARTT. 9 E 10 LEGGE REGIONALE 29/97 33. ANZIANI E/O DISABILI: PRESA IN CARICO E ACCESSO AI SERVIZI PER LA NON AUTOSUFFICIENZA 34. AZIONI TRASVERSALI: EMERSIONE E QUALIFICAZIONE DEL LAVORO DI CURA DELLE ASSISTENTI FAMILIARI 35. AZIONI TRASVERSALI: SERVIZI CONSULENZA E SOSTEGNO ECONOMICO PER L ADATTAMENTO DOMESTICO 36. AZIONI TRASVERSALI: PROGRAMMI DI SOSTEGNO DELLE RETI SOCIALI E PREVENZIONE SOGGETTI FRAGILI 166 168 170 172 174 4

PROMOZIONE SANI STILI DI VITA E PREVENZIONE DEL CONSUMO / ABUSO DI SOSTANZA E 177 SOSTEGNO AL REINSERIMENTO SOCIALE DI SOGGETTI DIPENDENTI E MULTIPROBLEMATICI 37. RIPROGETTAZIONE DELLE AZIONI DI PROMOZIONE DI STILI DI VITA SANI IN LINEA CON QUANTO PREVISTO DAL NUOVO PIANO REGIONALE DELLA PREVENZIONE ANNO 2010-2012 38. PROMOZIONE DI STILI DI VITA SANI: SENSIBILIZZAZIONE AL MOVIMENTO E AD UNA SANA ALIMENTAZIONE 39. PREVENZIONE NEGLI AMBIENTI DI LAVORO 178 181 183 INTERVENTI PER L INTEGRAZIONE GESTIONALE E PROFESSIONALE 185 40. SPORTELLO SOCIALE 186 41. UFFICIO DI PIANO 191 5

CAPITOLO 1 - INTRODUZIONE PARAGRAFO 1.1 L ATTUALE ASSETTO DI GESTIONE DEI SERVIZI SOCIO SANITARI PER IL DISTRETTO DI VIGNOLA Nel corso del 2010 è stato completato il riordino dell assetto della gestione dei servizi del distretto di Vignola avviato nel 2009 dal Comitato di Distretto. Oltre che al processo generale di riorganizzazione connesso al percorso dell accreditamento, che ha riguardato i servizi socio assistenziali di cui alla normativa di riferimento, il processo di riorganizzazione ha riguardato rispettivamente il Servizio Sociale Professionale ed i servizi rivolti alle famiglie e alle giovani generazioni. Nel gennaio 2010 1 è stato approvato il passaggio delle funzioni legate al Servizio Sociale Professionale dall Azienda per i Servizi alla Persona G. Gasparini all Unione Terre di Castelli allargata a 8 e al comune di Montese, passaggio nel quale sono state coinvolte le figure rappresentate dall Assistente Sociale e dall Educatore Professionale. Si è, inoltre, provveduto a riassegnare all Unione anche la funzione della contribuzione economica a favore di minori, adulti ed anziani. Il progetto definitivo di gestione del Servizio Sociale nell Unione è stato approvato a settembre 2010 2 ed il passaggio alla nuova forma organizzativa conseguente al trasferimento completo delle funzioni è avvenuto a partire dal 1 novembre 2010. A partire da tale data alla Struttura Welfare dell Unione afferisce pertanto una nuova unità organizzativa, quella del Servizio Sociale Territoriale, cui sono collegate le funzioni proprie del Servizio Sociale Professionale e della contribuzione economica. Alla unità organizzativa delle Politiche sociali per la Non Autosufficienza, sono afferite invece le funzioni collegate ai progetti per le prevenzione della fragilità: progetti di riqualificazione del lavoro di cura a domicilio, progetti educativi territoriali ed individuali, progetto emergenze climatiche. Oltre alla riorganizzazione del Servizio Sociale, nel corso dell anno è stata rivista3 anche l organizzazione dei servizi rivolti alle famiglie e alle giovani generazioni, attraverso l accorpamento del Centro per le Famiglie, del Centro Servizi e Progetti per l intercultura, delle Politiche giovanili, in un unica area integrata che ha un coordinamento unico nell ambito della Struttura Welfare Locale dell Unione. La nuova organizzazione, che punta sia a dare continuità e solidità ad interventi già in essere, sia a prevederne una evoluzione, si basa sui seguenti punti: 1) Sostegno delle competenze familiari a partire dalle famiglie con figli minori: intervento precoce sul disagio e sulla fragilità psicosociale, per ridurre il rischio di danno per i minori, contrastare l'aggravarsi delle situazioni. 1 Sedute del 19/11/2009, 15/12/2009, 14/01/2010 e 26/01/2010. 2 Delibera del Comitato di Distretto numero 10 del 6 settembre 2010. 3 Delibera di Giunta dell Unione Terre di Castelli n. 116 del 28 ottobre 2010. 6

2) Ottimizzazione e attivazione delle risorse del territorio per affrontare congiuntamente problematiche sociali complesse attraverso: - Lavoro di rete fra diversi settori e istituzioni e con il terzo settore - Investimento sul capitale sociale: sviluppo coesione sociale e solidarietà; giovani, famiglie (italiane e di origine straniera) e territorio come risorsa. 3) Coinvolgimento, valorizzazione, costruzione di risposte insieme ai giovani quale risorsa fondamentale e (forse) sottovalutata della comunità, attraverso la realizzazione di progetti trasversali e intergenerazionali. 4) Stretta sinergia a livello territoriale con lo sportello sociale e radicamento di reti di collaborazione coordinando le risorse locali; 5) Consolidamento e sviluppo di servizi e progetti d'integrazione socio-sanitaria. 6) Sviluppo di azioni che coinvolgano cittadini stranieri e cittadini italiani per favorire la costruzione di una co-abitazione fino ad occuparsi della composizione multiculturale della popolazione attuale e dei prossimi anni, interrogandosi sull identità territoriale e sui dispositivi di affiliazione ad una comunità, per quanto variegata e composita. Per quanto riguarda il percorso di accreditamento dei servizi territoriali nel corso del 2010 si è provveduto a dare attuazione alle prime fasi: a novembre è stata ultimata la fase di censimento dei servizi esistenti e di definizione del fabbisogno complessivo distrettuale dei servizi e dei posti. Successivamente il comitato di distretto ha valutato e individuato i criteri inerenti la riorganizzazione dei servizi interessati i quali hanno presentato domanda di accreditamento 4. A fine anno i 16 soggetti territoriali che hanno presentato domanda hanno quindi ottenuto l accreditamento provvisorio. 4 Delibera del Comitato di Distretto n. 24 del 30 novembre 2010. 7

PARAGRAFO 1.2 - LA STRUTTURA PROGRAMMATORIA DEL PIANO ATTUATIVO 2011 DEL PIANO DI ZONA DISTRETTUALE PER LA SALUTE E IL BENESSERE SOCIALE 2009-2011 Le modalità della struttura programmatoria del Piano Attuativo 2011 sono state definite e realizzate in linea con le direttive regionali e in continuità con la programmazione del Piano triennale Distrettuale per la Salute e il Benessere Sociale. Le linee guida sono state: o coordinamento e organizzazione complessiva del percorso attraverso l Ufficio di Piano o conferma delle aree tematiche della programmazione 2009 e 2010 ovvero: (1) Responsabilità familiari, capacità genitoriali, diritti dei bambini e dei preadolescenti, (2) Promozione del benessere dell adolescenza e dei giovani, (3) Contrasto alla povertà e all esclusione sociale, (4) Integrazione sociale a favore dei cittadini stranieri immigrati, asilo e lotta alla tratta, (5) Piano per la Non Autosufficienza, (6) Promozione sani stili di vita e prevenzione del consumo / abuso di sostanza e sostegno al reinserimento sociale di soggetti dipendenti e multiproblematici o presentazione della verifica dei risultati del Piano Attuativo 2010 e della programmazione 2011 per ciascuna area tematica in un incontro pubblico dedicato al terzo settore o co - conduzione dei lavori di verifica dei risultati e di progettazione per tutte le aree tematiche da parte sociale e sanitaria o coordinamento specifico dei lavori (condivisione delle metodologie e dei contenuti della programmazione) da parte del tavolo costituito dai conduttori di tutti i gruppi e con referenti dell ufficio di coordinamento dell Ufficio di Piano o coinvolgimento dei referenti tecnici (Enti Locali, ASP, A.Usl) e delle altre istituzioni del territorio (Scuole, Centro per l Impiego, ) nella verifica dei risultati del 2010 e nella elaborazione della nuova progettazione o riconoscimento del ruolo di rappresentanza sociale delle Organizzazioni Sindacali nella costruzione del sistema integrato di interventi e servizi sociali promuovendo quindi la partecipazione dei loro rappresentanti nei tavoli e riservando momenti dedicati al confronto ed alla concertazione prima dell approvazione definitiva del Piano. Nel complesso quindi il percorso programmatorio si è sviluppato nel modo seguente: TABELLA 1 SCHEMA RIEPILOGATIVO DEL PERCORSO Dicembre 2010 Incontri del responsabile dell Ufficio di Piano con Assessore alla Programmazione socio sanitaria per condivisione del percorso tecnico politico della programmazione. 22 Febbraio Incontri del gruppo di coordinamento per definizione della metodologia di lavoro e 2011 condivisione degli strumenti. 22 Marzo 2011 Elaborazione del materiale di lavoro relativo allo stato di attuazione dei risultati del 8

4 Aprile 2011 Piano Attuativo Annuale 2010. 18 Aprile 2011 Aprile 2011 Elaborazione da parte dei coordinatori di ciascuna area della programmazione sia attraverso incontri tecnici che politico tecnici di: 1) stato di attuazione dei risultati del Piano Attuativo Annuale 2010, 2) schede progetto Piano Attuativo Annuale 2011. Elaborazione da parte dell Ufficio di Piano di: 1) struttura del piano, 2) andamento demografico del distretto. 1/10 maggio Convocazione Associazioni e Sindacati da parte dell Ufficio di Piano. Predisposizione di relazioni di presentazione da parte dei coordinatori delle aree della programmazione. 9 maggio 2011 Comitato di Distretto per discussione dei contenuti della programmazione ovvero di: 1) stato di attuazione dei risultati del Piano Attuativo Annuale 2010, 2) schede progetto Piano Attuativo Annuale 2011. Presentazione dei contenuti discussi dal Comitato Agli Assessori alle politiche sociali, alle politiche per l immigrazione, alle politiche giovanili e per la famiglia dei Comuni del Distretto di Vignola da parte dei Coordinatori Politici della programmazione. 11 maggio 2011 1 Incontro di concertazione / confronto con le Organizzazioni Sindacali 18 maggio Incontro rivolto alle associazioni su: 2011 - verifica dei risultati del Piano Attuatici Annuale 2010 - presentazione del Piano Attuatici Annuale 2011 - presentazione della metodologia della programmazione del Programma triennale 2012-2014 19 maggio 2011 2 Incontro di concertazione / confronto con le Organizzazioni Sindacali 7 giugno 2011 Approvazione del Piano Attuativo 2011 da parte del Comitato di Distretto. TABELLA 2 PARTECIPANTI DEL TERZO SETTORE AL PERCORSO Partecipazione N N Referenti Associazioni / Coop 10 12 OOSS 4 7 Totale 14 19 9

PARAGRAFO 1.3 ANDAMENTO DEMOGRAFICO NEL DISTRETTO DI VIGNOLA AL 31.12.2010 Dai dati demografici aggiornati al 31 dicembre 2010 5 emergono le seguenti tendenze. Si conferma tra il 2001 e il 2010 l aumento costante della popolazione residente nel distretto. Rispetto al 2001 la popolazione è aumentata del 15,2% arrivando ad un totale di 89.301 abitanti. Popolazione residente nel distretto al 31/12: serie storica al 31/12 90.000 89.301 87.160 88.353 88.000 86.000 84.000 81.358 82.392 83.852 85.316 82.000 80.000 78.000 76.000 74.000 72.000 77.503 78.812 80.107 70.000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 Non si è sostanzialmente modificato il rapporto tra popolazione della pianura e della montagna: nel 2001 la popolazione dei comuni montani (Guiglia, Marano, Montese, Zocca) rappresentava il 19,6%, nel 2010 rappresenta il 19,3%. Popolazione residente nel distretto al 31/12: serie storica montagna e pianura Montagna Pianura 90.000 80.000 70.000 15.202 15.407 15.704 15.883 16.066 16.373 16.795 16.900 17.122 17.240 60.000 50.000 40.000 30.000 62.301 63.405 64.403 65.475 66.326 67.479 68.521 70.260 71.231 72.061 20.000 10.000 0 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 5 Fonte: Servizio Statistico Regionale e Anagrafi comunali 10

La composizione Maschi / Femmine corrisponde al 50%. Popolazione distretto: composizione maschi femmine al 31/12/2010 50% 50% Maschi Femmine Rispetto alle fasce di età lavorativa nel 2010 la composizione risulta la seguente: Composizione popolazione 2010 per fasce di età 21% 14% 30% Fascia 0/14 Fascia 15/39 Fascia 40/64 Fascia 65 e oltre 35% Nell ultimo decennio i rapporti tra le fasce di età lavorativa sono rimasti abbastanza stabili anche se la fascia adulta (40/64 anni) aumenta in percentuale maggiore passando dal 33% al 35% a scapito principalmente della fascia 15/39 anni cha diminuisce dal 33 al 30%. Le fasce adulte ed anziani mantengono percentuali sostanzialmente invariate. 11

Composizione popolazione del distretto per classi di età lavorativa in termini di % sul totale 40 35 30 25 20 15 10 5 0 33 33 33 33 34 34 34 34 35 35 33 33 32 32 31 33 31 31 30 30 21 21 21 21 21 21 21 21 21 21 13 13 13 14 14 14 14 14 14 13 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 Fascia 0/14 Fascia 15/39 Fascia 40/64 Fascia 65 e oltre I grandi anziani (adulti sopra i 75 anni) rappresentano il 10,58% del totale della popolazione e sono aumentati di 0,58 punti percentuali all 01.01.2009. % grandi anziani andamento dal 01/01/2002 al 01/01/2010 10,70 10,60 10,50 10,40 10,30 10,20 10,24 10,36 10,39 10,51 10,57 10,51 10,46 10,58 10,10 10,00 10,00 9,90 9,80 9,70 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 L indice di carico di figli per donna, che rappresenta un indicatore del peso di figli in età prescolare per donna (= rapporto tra la bambini residenti in età 0-4 e le donne in età feconda 15-49 moltiplicato 100) è costantemente aumentato passando dal 13,8 % del 1990 al 23,62% del 2010. 12

Indice del carico di figli per donna 25 20 21,19 23,62 15 13,8 15,67 17,31 10 5 0 1990 1995 2000 2005 2010 Rispetto alla popolazione straniera vi sono alcune tendenze specifiche. Al 31.12.2010 la popolazione non italiana residente nel distretto di Vignola si è assestata sulle 12.335 unità. Popolazione straniera residente nel distretto: serie storica dal 2004 al 2010 14.000 12.000 10.849 11.462 12.335 10.000 8.000 6.707 7.328 8.198 9.424 6.000 4.000 2.000 0 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 13

Tale popolazione rappresenta il 13,8% della popolazione complessiva, percentuale che è costantemente aumentata passando da un valore di 8,2% nel 2004 ad un valore di 13,8% nel Popolazione straniera residente nel distretto: andamento percentuale di incidenza sul totale 16,0 14,0 12,0 10,0 8,0 8,2 8,9 9,8 11,0 12,4 13,0 13,8 6,0 4,0 2,0 2010. 0,0 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 I nuovi nati non italiani rappresentano alla fine del 2010 il 31,5% del totale, con un aumento di 0,6 punti percentuali rispetto allo stesso periodo del 2009. Vi sono punte del 40,8% a Spilamberto e del 38,8% a Zocca. Comuni 2010 Totale Numero Nuovi Nati Nuovi Nati (Italiani e NON NON) al Italiani al 31.12.2010 31.12.2010 % Castelnuovo 145 38 26,2 Castelvetro 131 32 24,4 Guiglia 35 9 25,7 Marano 48 9 18,8 Montese 34 10 29,4 Savignano 111 42 37,8 Spilamberto 103 42 40,8 Vignola 254 86 33,9 Zocca 49 19 38,8 Totale Distretto 910 287 31,5 14

CAPITOLO 2 STATO ATTUAZIONE E RIDEFINIZIONE OBIETTIVI PARAGRAFO 2.1. - RISULTATI OTTENUTI E INDICATORI DEI SINGOLI PROGETTI PIANO ATTUATIVO 2010 Allo scopo di descrivere i risultati ottenuto nel corso del 2010 si è scelto di riportare in modo schematico l elenco dei progetti inseriti nel piano attuativo e di descrivere le azioni realizzate ad essi connesse. Si riportano di seguito gli schemi riepilogativi relativi a ciascuna area di intervento. Note: nella riga Coordinatori sono stati inseriti i coordinatori tecnici della programmazione 2011. 15

Area: Responsabilità familiari, capacità genitoriali, diritti dei bambini Coordinatori Marchesini Cristina Ferrante Maria Denominazi Risultati attesi Descrizione Indicatori one scheda raggiungimento dei intervento risultati attraverso le / progetto azioni indicate 1. SOSTEGNO Mantenere la collaborazione fra Sono state mantenute e N soggetti istituzionali ALLA servizi sanitari, sociali, educativi e sviluppate modalità di e non, realmente GENITORIALI terzo collaborazione fra servizi e coinvolti in percorsi TA settore. terzo settore, in modo integrati: 56 2. ESSERE AL MONDO, METTERE AL MONDO: UNA RETE CHE ACCOGLIE Mantenere una metodologia di lavoro che consenta un approccio integrato alle varie problematiche; Consolidare la collaborazione fra servizi sanitari, sociali, educativi, scolastici, culturali e terzo settore. Mantenere le principali azioni di rete per accompagnare le famiglie lungo il percorso della genitorialità. Consolidare una metodologia di lavoro che consenta un approccio integrato alle varie problematiche. Affinare ulteriormente la capacità della rete di rilevare e gestire situazioni a rischio di sviluppo sindromi depressive del Post Partum. Affinare la capacità di valutazione dell'efficacia del lavoro di rete e dei servizi offerti alle famiglie. particolare sviluppate attraverso il consolidamento dell attività del Centro per le Famiglie dell Unione Terre di Castelli. Si può considerare consolidata la rete di collaborazione sociosanitaria-educativa e terzo settore nell ambito del progetto, così come il consolidamento del Servizio Punto d Ascolto per il sostegno alla genitorialità e percorsi di gruppo per neo-genitori In punta di piedi: scoprirsi genitori. Nel corso del 2010, come ulteriore azione integrata, è stata realizzata la guida ai servizi per le famiglia con bambini in età 0-6 anni, strumento unico che contiene le informazioni sui servizi socio-sanitari, educativi, culturali e del terzo settore utili su tutto il territorio distrettuale. N famiglie coinvolte 4500 (stima partecipazione attività Centro per le Famiglie) N riunioni tavolo di coordinamento del progetto: 7 N donne o famiglie seguite dal punto di ascolto per il sostegno alla genitorialità e progetti individualizzati integrati: 87 famiglie per 288 colloqui. N donne e famiglie partecipanti agli incontri di sostegno alla genitorialità e allattamento, del post partum: 26 famiglie N donne e famiglie seguite da ambulatorio di psicologia nell ambito del Consultorio familiare e Spazio Giovani: 42 (di cui 34 singole e 8 coppie). 3. FAMIGLIE E SOLIDARIETA Consolidamento gruppo di lavoro fra Istituzioni e terzo settore. Diffusione informazioni sul Progetto alla cittadinanza. Comunicazione sul Progetto alle Amministrazioni locali. E stato realizzato un seminario pubblico di restituzione degli esiti della ricerca condotta sperimentalmente sul territorio di Savignano, rispetto a bisogni dei neoresidenti. Si è ampliata la collaborazione N soggetti istituzionali e non, realmente coinvolti in percorsi integrati: 15 N partecipanti al seminario: 60 N incontri del gruppo promotore: 6 N associazioni coinvolte: 15 16

4. PERCORSI DI SOSTEGNO E TUTELA DELLE DONNE VITTIME DI VIOLENZA. Ampliamento numero di organizzazioni di volontariato coinvolte. Implementazione nuove azioni di accoglienza. Coinvolgimento servizi sanitari, educativi, culturali. La costituzione del Tavolo di lavoro allargato ai diversi soggetti del territorio. La formalizzazione di precorsi integrati per l intercettazione dei fenomeni di violenza e per l attivazione di azioni di sostegno. La costituzione dell Associazione/ Fondazione. con associazioni aderenti alla Consulta del Volontariato di Savignano. Si è realizzata una mappa delle risorse istituzionali e del terzo settore, consegnata a tutti i nuovi residenti di Savignano s.p. Si sta realizzando uno sportello di accoglienza rivolto ai neoresidenti e gestito da volontari afferenti ad associazioni di Savignano Si è realizzato un percorso di formazione distrettuale (4 giornate) rivolto a operatori sociali, sanitari e delle forze dell ordine interessati al fenomeno violenza alle donne. A seguito della formazione si è costituito il tavolo di lavoro allargato e permanente che comprende referenti dei seguenti servizi: Direzione del Distretto, Direzione dell Ospedale di Vignola, Pronto Soccorso dell Ospedale di Vignola, Dip. Cure Primarie (U.O.Salute Donna, Medici di Medicina Generale, Pediatri di libera scelta, Guardia Medica), Dip.Salute Mentale (U.O. Psicologia Clinica, U.O. Salute Mentale), Ufficio di Piano, Servizio Sociale Professionale, Sportello Sociale, Centro Servizi e progetti per l'intercultura, Centro per le Famiglie, Punto d'ascolto per il sostegno alla genitorialità. Per quanto riguarda le forze dell'ordine: Polizia Municipale dell'unione Terre di Castelli e di Savignano s.p. e Carabinieri. N famiglie coinvolte: 100 Operatori coinvolti nell attività di formazione: 40 N incontri del tavolo di lavoro: 6 Il tavolo di lavoro allargato sta operando per raggiungere i seguenti obiettivi: sviluppare e qualificare i sistemi d'invio e di presa in carico congiunta, da parte dei servizi della rete; migliorare la capacità della rete di fornire informazioni puntuali ed esaustive alle donne sia per l'orientamento ai servizi sia per favorire l'emersione delle situazioni 17

5. AZIONI DI SOSTEGNO A FAVORE DI FAMIGLIE CON BAMBINI DISABILI 6. PROMOZIONE E SOSTEGNO ALL AFFIDAME NTO FAMIGLIARE E FORME DI SOSTEGNO FRA LE FAMIGLIE PROGETTO VOLONTARIA MENTE INSIEME Consolidamento e ampliamento del numero di partecipanti al gruppo di auto mutuo aiuto. Avvio dello sportello informativo e di accoglienza rivolto alle famiglie con figli disabili. Costituzione di un luogo/punto di promozione permanente dell affido familiare e delle forme di sostegno volontario fra le famiglie, presso il Centro per le Famiglie. Strutturazione equipe integrata multiprofessionale per sviluppare le azioni del progetto. Strutturazione di nuovi percorsi di promozione dell affido familiare e forme si sostegno volontario fra le famiglie, realizzati dalla collaborazione tra Centro per le Famiglie, Centro Servizi per il Volontariato e AUSL settore di Psicologia. Partecipazione delle famiglie affidatarie ai percorsi formativi organizzati sia localmente che dalla Provincia. sommerse; sviluppare azioni di sensibilizzazione Attivazione Comunità (Associazione); costruire un sistema di indicatori di rischio e strumenti di valutazione condivisi; costruire un sistema di condivisione dei dati sul fenomeno e sulla casistica. Si sta consolidando l attività del gruppo di auto-mutuo aiuto gestita congiuntamente da Centro per le Famiglie e Associazione La coperta corta, ampliando il numero di partecipanti e le attività di auto-mutuo aiuto e aggregative promosse dalle famiglie. E attivo il tavolo allargato permanente sulla disabilità che accorpa servizi socio sanitari e terzo settore. Nel 2010 è stato attivato lo sportello di accoglienza e informazione sulla disabilità Luogo di accoglienza per le persone disabili, non autosufficienti e i loro familiari gestito dall Associazione Da noi a te e Coperta corta, in raccordo e collaborazione con la rete dei servizi territoriali. E in fase di ultimazione la stesura del progetto che assegna al Centro per le famiglie il ruolo di punto informativo e di accesso principale per l affido e che prevede lo sviluppo di azioni congiunte di promozione e accompagnamento delle famiglie e lo sviluppo di azioni di sostegno nella gestione delle complessità organizzative quotidiane. N genitori partecipanti al gruppo di auto mutuo aiuto: 36 N incontri tavolo di progettazione integrato: 4 N. 64 minori in affido, 18 affidi chiusi e 19 nuovi affidi,(rette affido erogate euro 187.506,54), di cui N affidi i: 49 N progetti di sostegno volontario fra famiglie attivati dal Servizio Sociale Professionale: 25 18

7. NTERVENTI DI PREVENZIONE DEL DISAGIO E ABBANDONO SCOLASTICO Aumento della disponibilità di famiglie affidatarie, soprattutto per le esperienze di affido a tempo pieno. Aumento di famiglie e singoli volontari disponibili a forme di sostegno solidale a famiglie con minori in temporanea e contingente difficoltà. Emersione bisogni e domande di famiglie con minori che vivono una situazione di disagio. Doposcuola-Centro Ascolto MOMO e FARO: - favorire la socializzazione e l integrazione fra pari, - favorire l accesso e l integrazione dei minori stranieri e in difficoltà evitando ghettizzazioni, - consolidare i rapporti con la scuola, - migliorare i rapporti con le famiglie favorendo un loro coinvolgimento più attivo, - consolidare i contatti e la partecipazione a momenti di programmazione con gli altri soggetti della rete dei servizi. Sportelli d ascolto: - favorire una miglior integrazione con i pari, con gli insegnanti e con gli adulti in generale, - sviluppare l efficacia formativa, - promuovere il benessere psicofisico, - offrire la possibilità di ricevere sostegno a persone e/o gruppi di ragazzi che manifestano difficoltà e disagio, - partecipare alla costruzione di identità dell adolescente, del gruppo e della scuola, - promuovere modelli comunicativi, - consolidare la rete dei servizi rivolti ai giovani e alle famiglie, - costruire percorsi di invio ai servizi per le situazioni complesse. Esperienze estive: - realizzare una co-progettazione di azioni estive rivolte ai minori, - sperimentare nuove opportunità estive per i minori e le loro famiglie. Sono proseguite consolidandosi ed ampliandosi le attività dei Doposcuola Faro e Momo, ampliando ulteriormente le collaborazioni con territorio e scuola e rapporti con le famiglie, sviluppando progetti specifici (creazione strumento informativo sulla legalità, progetti di documentazione, ecc.). Ulteriormente radicata l attività degli sportelli d ascolto presso gli Istituti scolastici di Marano s.p., Guiglia e Zocca. Sono state sperimentate modalità di gestione di esperienze estive con affido di minori, gestite direttamente da associazioni del territorio; rilevante il numero di attività realizzate e di bambini partecipanti. Doposcuola- Centro Ascolto MOMO e FARO: N iniziative di socializzazione attivate 13 e n. partecipanti 360 N minori coinvolti 165 N minori stranieri 129 N minori in difficoltà seguiti 39 N incontri con la scuola 9 N famiglie che partecipano a iniziative specifiche: 18 N progetti/ collaborazioni attivati con altri servizi che operano a favore dei minori 10 Sportelli d ascolto N studenti/ genitori/ insegnanti che si rivolgono allo sportello 112 di cui: - 99 adolescenti - 7 genitori - 6 insegnanti N 228 colloqui N interventi in classe costruiti con gli insegnanti: 24 N incontri / riunioni tra psicologo e insegnanti referenti: 6 Esperienze estive N associazioni e/o organizzazioni di volontariato che si rendono disponibili a sperimentare esperienze estive: 15 N bambini che hanno aderito: 2273 19

8. SERVIZI INTEGRATIVI PRIMA INFANZIA 9. AZIONI DI TUTELA E CURA DELL INFANZI A E DELL ADOLES CENZA Creare, opportunità di conoscenza e coinvolgimento di nuove famiglie in attività che hanno come punti di riferimento i servizi per la prima infanzia. Continuità nell azione di sensibilizzazione del territorio sui temi della violenza e disagio grave in danno ai minori, per facilitare un intervento precoce dei servizi. Continuità della formazione specifica degli operatori che costituiscono le equipe di secondo livello per fornirle di strumenti adeguati per agire un intervento precoce di presa in carico. Attive le esperienze di Centro Giochi a Vignola e Spazio Bambini a Castelnuovo R. N bambini iscritti e ammessi ai servizi e famiglie partecipanti 45 N situazioni di emergenza gestite = n 26 minori in comunità nell anno (euro 483.767,00) 10. PIANO PROVINCIALE : PREDISPOSIZI ONE DI CORSI PER LE COPPIE ASPIRANTI ALL ADOZION E 11. PIANO PROVINCIALE : CORSI DI INFORMAZIO NE E FORMAZIONE PER LE COPPIE E I SINGOLI ASPIRANTI ALL AFFIDAME NTO FAMILIARE Sperimentazione di sinergie tra gli attori della rete interistituzionale e non, per realizzare una risposta organizzata alle situazioni di emergenza. Mantenimento delle attività di informazione formazione e valutazione delle coppie secondo gli standard regionali, così come le attività di post adozione e di collaborazione con gli enti autorizzati secondo il protocollo provinciale. Presa in carico di tutte le coppie che hanno intrapreso il percorso. Continuativa l attività di informazione e valutazione coppie aspiranti l adozione. Sul territorio sono realizzati annualmente corsi di preparazione all adozione Per l anno 2010 non è stato realizzato sul distretto di Vignola un corso provinciale di preparazione all affido. N coppie partecipanti corso di preparazione all adozione: 15 20

Area: Promozione del benessere dell adolescenza e dei giovani Coordinato Marchesini Cristina Franca Anna ri: Denomina Risultati attesi Descrizione raggiungimento dei Indicatori zione risultati attraverso le azioni scheda indicate intervento / progetto 12. CENTRI Riorganizzare Nel 2010 si è sperimentata una nuova N 18 equipe tra DI l attività dei CAG in organizzazione dei CAG che ha coordinatore e operatori AGGREGAZI termini di flessibilità. previsto una diversa e maggiore giovanili ONE E articolazione dell orario di apertura sui N 12 incontri di INFORMAGI Costruire rapporti di comuni della pianura. programmazione del OVANI collaborazione con Nella seconda parte dell anno si è coordinatore con gli sportelli sociali. modificata nuovamente Responsabile e/o Assessore l organizzazione a seguito dell avvio dell UTC Favorire della sperimentazione dell area N 8 incontri con Sindaci, l integrazione degli integrata Famiglia Giovani Assessori alle Politiche adolescenti stranieri. Immigrazione. Giovanili, Nel corso dell anno 2010 si è investito N 660 ragazzi e ragazze Promuovere stili di sulla formazione del personale con i che frequentano i CAG vita improntati al seguenti percorsi: formazione giuridico N 303 ragazzi e ragazze benessere. istituzionale e sulle procedure stranieri che frequentano il amministrative; corso regionale per CAG Qualificare l attività operatori politiche giovanili; corso per N 24 iniziative strutturate degli Informagiovani utilizzo Informagiovani online; corso realizzate e n. 30 laboratori on line. per l utilizzo del sistema informatico e attività aggregative Icaro. Il dato medio è di n.45 di Favorire l accompagnamento ai servizi. Si è avviato l utilizzo del sistema partecipanti alle iniziative informativo Icaro per la rilevazione realizzate, con attività alle delle iscrizioni, presenze, attività dei quali partecipano oltre 100 CAG. ragazzi e altre 20 Favorire lo scambio I rapporti con gli sportelli sociali si Il numero medio di ragazzi di informazioni e sono avviati in alcuni territori; il che partecipano ai laboratori l orientamento percorso proseguirà in modo più è pari a 15 scolastico. strutturato nel 2011. Il numero di ragazzi e Complessivamente nei CAG la adolescenti stranieri che Individuare nuove presenza di ragazzi stranieri è del hanno partecipato alle modalità di accesso 46%. iniziative varia molto a alle informazioni. I ragazzi e gli operatori dei CAG sono seconda dell iniziativa, stati coinvolti in iniziative di promozione di stili di vita sani in collaborazione con altri servizi (vedi scheda 15). Il nuovo progetto Informagiovani online è in fase iniziale e sarà da potenziare nel tempo. Nei CAG dei comuni montani sono stati organizzati momenti di scambio di informazioni rivolti ai ragazzi in fase di orientamento scolastico. Sono stati finanziati dalla Regione due progetti: uno relativo al rinnovo della sede del CAG di Marano e l altro per rinnovo dell attrezzatura e materiali di tutti i CAG mediamente è pari al 20% Il rapporto con associazioni e organizzazioni di volontariato varia molto da territorio a territorio: a Zocca i contatti sono settimanali a Vignola i contatti sono stati complessivamente n.3. A Spilamberto, Castelnuovo, Castelvetro sono strutturati momenti di confronto e programmazione di attività/iniziative congiuntamente 21

13. PROGETTI CHE FANNO EMERGERE E VALORIZZA NO LE RISORSE DEI GIOVANI E LI AVVICINAN O AL VOLONTARI ATO: TANTO PER CAMBIARE MEN 14. PROGETTO MEGAFON O, CONSULTA GIOVANI DELL UNION E TERRE DI CASTELLI Creare opportunità per i ragazzi/e tra i 14 e i 19 anni. Fare conoscere i servizi del territorio alla popolazione giovanile e favorire percorsi di cittadinanza attiva. Coinvolgimento delle associazioni di volontariato interessate a fornire ai giovani occasioni formative al loro interno. Creare uno spazio reale di educazione alla partecipazione e alla cittadinanza attiva per i giovani tra i 15 e i 28 anni residenti nei 5 Comuni dell Unione Terre di Castelli. Nel periodo gennaio / maggio 2010 sono state presentate nelle scuole superiori secondarie di secondo grado le attività previste nel progetto Tanto per cambiare men ovvero: - la possibilità di esperienze di stage presso associazioni e servizi degli enti istituzionali del territorio; - la attivazione di percorsi esperienziali per studenti oggetto di provvedimenti disciplinari da parte della scuola presso associazioni e servizi degli enti istituzionali del territorio. Tali attività sono state tutte realizzate nella seconda parte del 2010. Nel corso del 2010 si è giunti all approvazione da parte del consiglio dell Unione del regolamento della consulta. E stata realizzata per il secondo anno una iniziativa pubblica (Megafesta) per far conoscere la Consulta ai giovani del territorio. E stata sperimentata la pubblicazione di un giornalino della Consulta che per il 2011 avrà una edizione periodica. I ragazzi della consulta hanno anche deciso di rivedere il sito di megafono per migliorarne le potenzialità e per renderlo uno strumento di scambio e conoscenza fra i giovani. Nell autunno 2010, all interno degli scambi legati al gemellaggio del Comune di Castelvetro si sono presi i contatti con la Responsabile delle politiche giovanili di Montlouis prevedendo la possibilità di scambi tra i giovani francesi e i ragazzi della Consulta, valutando la possibilità di sperimentare anche progetti finanziati N 2392 ragazzi ai quali è presentato il progetto nel suo complesso con azioni diversificate a seconda dell età N 22 ragazzi che hanno aderito al progetto con la esperienza di stage N 16 ragazzi coinvolti con provvedimento disciplinare N 10 associazioni di volontariato coinvolte Sono stati distribuiti n. 2100 memorandum dello studente Sono stati distribuiti n. 1692 questionari di gradimento e ne sono stati restituiti n. 512 pari al 34% Il livello di gradimento dell esperienza di stage dei singoli ragazzi è stata molto positiva, tanto che n. 8 di questi stando continuando la loro esperienza di volontari nelle associazioni. Il livello di gradimento dell esperienza da parte delle associazioni che hanno accolto i ragazzi è stata molto positiva ; complessivamente positiva anche per gli Enti (ASP e UTC). N 6 incontri tra i ragazzi di Megafono con Sindaci e Assessori degli enti coinvolti. N 12 incontri per ognuna delle consulte territoriali. N 11 incontri della consulta centrale. N 20 ragazzi e ragazze che partecipano agli incontri di Megafono a livello di consulta centrale. N 3 iniziative e attività organizzate da Megafono (megafesta, giornalino, progetto legalità). N 4 ragazzi e adolescenti stranieri che partecipano a Megafono. 22

15. ATTIVITA DI PREVENTIO NE E PROMOZIO NE TERRITORI ALE 1.Eventi di animazione territoriale - Aumento della partecipazione di giovani a momenti di informazione e promozione di stili di vita sani - Partecipazione degli operatori e coordinatori ai tavoli provinciali per la programmazione e monitoraggio del progetto Buonalanotte - Collaborazione sulla realizzazione di azioni di sensibilizzazione in merito all aprile alcologico - Aumento della partecipazione dei giovani agli eventi realizzati - Coinvolgimento di giovani nella organizzazione/realiz zazione degli eventi - Definizione di modalità di collaborazione con l Associazione LAG - Consolidamento della rete informale dei gruppi musicali della Provincia sui vari territori nelle rassegne musicali già esistenti. dalla Comunità Europea. Va ricordato che sono stati finanziati dalla Regione ulteriori due progetti: uno prevede nel corso del 2011 l ampliamento della Consulta anche ai Comuni di Guiglia, Marano e Zocca e l altro l acquisto di un mezzo per facilitare gli spostamenti. 1. Gli eventi di informazione e promozione di stili di vita sani, che hanno coinvolto le politiche giovanili sono stati: l Aprile alcoologico Happy Hour ; iniziative sulla "Giornata mondiale del respiro" e "Giornata mondiale senza fumo" tema "fumo e sport"; festa di fine anno c/o il parco adiacente la Piscina di Vignola del progetto "Diamoci una Mossa" su promozione di stili di vita sani; La mafia?non è cosa nostra, lotta contro l AIDS. Per diversi di questi progetti si è costituito un tavolo di lavoro coordinato dall AUSL del quale hanno fatto parte: coordinatore politiche giovanili, operatori del SDP, operatori della LAG. Sono continuati i progetti coordinati a livello provinciale, quali: Buonalanotte e la rete dei gruppi musicali. N 4 momenti/eventi realizzati di informazione e promozione di stili di consumo e abitudini di vita sani rivolti alla cittadinanza con particolare riferimento ai giovani N 20 giovani che frequentano i centri giovani che hanno partecipato agli eventi territoriali 2. Interventi in collaborazione con Centro Servizi Volontariato Progetto sociale F.E.S.T.A. (Fare Esperienze Solidali 2. I due progetti importanti di sensibilizzazione alla cittadinanza attiva, che vedono una attività fondamentale del CSV, sono stati realizzati e riprogettati per l anno scolastico 2010/2011 N. 60 studenti coinvolti N. 8 associazioni e organizzazioni di volontariato coinvolte 23

Tra Amici) - Partecipazione degli studenti alle iniziative proposte - Progetto sociale educare alla cittadinanza attiva Castelnuovo - Riprogettazione congiunta delle azioni per l anno scolastico 2010/2011 3.Incontri periodici Tavolo di lavoro - Avviare gli incontri del Tavolo di lavoro - Ampliare il numero delle associazioni partecipanti al Tavolo di lavoro - Definire delle modalità di collaborazione 3.Dopo la stesura del Piano Attuativo 2010 il Tavolo di lavoro non si è più incontrato. 24

Area: Contrasto alla povertà e all esclusione sociale Coordinatori Lelli Silvia Greco Vanna Denominazi Risultati attesi Descrizione one scheda raggiungimento dei intervento risultati attraverso le / progetto azioni indicate 16. ACCOGLIENZA ABITATIVA: AZIONI DI SOSTEGNO ALL ACCESSO AL BENE CASA 17. COORDINAME NTO PER L INTEGRAZIO NE LAVORATIVA PROTOCOLLO D INTESA PER L INSERIMENT O, IL REINSERIMEN TO E L INTEGRAZIO NE LAVORATIVA Progetto Affitto Sicuro Accoglienza temporanea Progetto sperimentale in abitazioni Acer Attivazione interventi di sostegno alla locazione per famiglie in situazione di fragilità socio-economicaculturale, attraverso la gestione del contributo affitto annuale, anche attraverso forme agevolate di tutela a fronte di situazioni di forte disagio e di multiproblematicità. Attuazione di piani di dimensionamento degli alloggi, sia per ridurre i casi di sottoutilizzo, sia per risolvere casi di sovraffollamento. Azioni tese a fronteggiare le condizioni di disagio dovute a situazioni di conflittualità condominiale, cercando di ridurle, ove possibile, ovvero di neutralizzarle. Realizzazione di incontri di formazione-informazione all educazione all inquilinato. Al fine di favorire l integrazione abitativa e sociale multiculturale. Interventi su progettazione individualizzata finalizzati all aiuto e all accompagnamento nell integrazione lavorativa; con l utilizzo prevalente dello strumento del tirocinio d orientamento e formazione (avvicinamento domanda e offerta). Interventi di supporto ai normali percorsi d accesso al lavoro. Interventi socio occupazionali finalizzati a una maggiore responsabilizzazione delle Sono proseguiti i contatti con le agenzie immobiliari e i proprietari privati di immobili, al fine della realizzazione di alcuni interventi inerenti il progetto di sostegno alla locazione per le fasce deboli della popolazione. L attività di nuova assegnazione di alloggi ERP e di cambio alloggio è stata attuata in sincronia reciproca, per assicurare il corretto utilizzo degli alloggi e la riduzioni delle criticità sociali e ambientali segnalate. Non è ancora stato attivato alcun corso di formazione, ma sono stati effettuati singoli interventi per la risoluzione di problematicità su casi di conflittualità segnalate dai diretti. Prorogata la convenzione con Acer per la gestione degli alloggi ERP ed approvata la nuova convenzione. Contatto funzionario Centro Impiego con aziende soggette obbligo L68 Colloquio in aziende soggette all obbligo L 68 in collaborazione con funzionario CPI per individuazione postazione da ricoprire Individuazione dei curricula da inviare Preparazione documenti, sare, attivazione e monitoraggio tirocinio finalizzato Consulenza alle aziende sui contratti di assunzione e relative agevolazioni Indicatori Progetto Affitto Sicuro: N.7 accordi stipulati N. 20 alloggi disponibili/trovati N. 13 nuove assegnazioni e n. 9 cambi alloggio N. di casi presentati al progetto. 195 (di cui 88 nuovi accessi avvenuti nell anno e 107 utenti in carico dall anno precedente) N. di tirocini e stage socio occupazionali realizzati. 63 N. di assunzioni realizzate. 34 ( di cui 19 da legge 68 7 mediazione CPI e 8 di disagio sociale) N. 5 borse lavoro (euro 4.637,00) rivolte a minori 25

DELLE PERSONE CON DISABILITA ED IN CONDIZIONE DI SVANTAGGIO PERSONALE O SOCIALE 18. AZIONI DI SOSTEGNO ECONOMICO persone, una esperienza attiva pur in un contesto socio assistenziale, e in una migliore qualità di vita. Interventi per favorire la partecipazione a esperienze formative mirate all incremento dellecompetenze di base e professionali specifiche. Azioni di assistenza economica: contributi sotto forma di prestito; contributi per l affitto; contributi per il pagamento delle utenze; contributi di sussistenza; buoni acquisto di generi alimentari; minimo garantito per gli anziani; contributi / esenzioni per il mantenimento in strutture socio assistenziali; riduzioni o esenzioni di servizi scolastici. Consolidamento del rapporto con le associazioni e organizzazioni di volontariato presenti sul territorio per favorire la risposta capillare ai bisogni primari dei cittadini in difficoltà attraverso la distribuzione di generi di prima necessità. Coinvolgere le organizzazioni e associazioni partecipanti per effettuare il monitoraggio delle azioni di distribuzione, al fine di migliorarne l efficacia e la finalizzazione. Avvio di contatti con le organizzazioni di commercio e della distribuzione, per ampliare il n. di esercenti disponibili a collaborare, sia con i Servizi, sia con le organizzazioni di volontariato nel recupero e distribuzione di generi di prima necessità a favore di famiglie in difficoltà economica. Contatto diretto del SIL con aziende per attivazione tirocini formativi Visita in azienda con l utente per la definizione del progetto Preparazione documenti, sare, attivazione e monitoraggio tirocinio Consulenza agli utenti invalidi e non per visionare offerte CPI ed adesioni ad aste Mediazione invii provincia Invii curricula per utenti non invalidi in aziende segnalate dal Centro Impiego. L Asp prima (gennaio/ottobre) Differenziazione e l Unione Terre di Castelli poi (novembre/dicembre) hanno proseguito nell erogazione delle diverse tipologie di contributi rivolti a tutta la popolazione (minori/adulti e anziani) Il rapporto con le organizzazioni di volontariato è continuato per il 2010, soprattutto rispetto all erogazione di generi di prima necessità, bisogno acutizzato dalla crisi economica. L obiettivo è stato attuato dalle organizzazioni di volontariato attraverso nuove forme di collaborazione con gli esercizi commerciali delle tipologie di contributi erogati. Area MINORI: - n. 446 nuclei con minori hanno ricevuto diverse forme di contributi per un totale di 681 interventi di cui 171 contributi per affitto/utenze, n. 190 contributi per buoni spesa, n. 127 contributi per buoni spesa urgenti, n. 124 contributi per integrazione reddito e n. 69 contributi sottoforma di prestiti. (totale erogato euro 346.606,16 decremento del 6,35% rispetto al 2009) Area ADULTI - n. 126 nuclei hanno ricevuto diverse tipologie di contributi per un totale di 192 interventi di cui 62 per affitto/utenze, 53 per buoni pasto, 48 per integrazione reddito, 29 per prestiti per un totale di euro 123.033,00 (incremento del 15% rispetto al 2009) - n. 12 adulti hanno usufruito di interventi integrati con SDP per un totale di 20.504,86 euro. (incremento del 10,11% rispetto al 2009) - n. 13 adulti in strutture residenziali hanno usufruito di contributi per l integrazione della retta per un totale di euro 106.658,55 (decremento del 13,13% rispetto al 2009) 26

19. MISURE DI SOSTEGNO IN CONTRASTO ALLA CRISI ECONOMICO - FINANZIARIA Contributi straordinari: contributi in forma continuativa o una tantum, a fondo perduto o sotto forma di prestito, liquidabili al richiedente o al creditore (in caso di morosità di rate di affitto o utenze) e calcolati in funzione di un punteggio che tiene conto della condizione economico/sociale del nucleo; All interno del progetto anticrisi 2010 a favore delle famiglie colpite dalla crisi occupazionale sono state realizzate tre azioni: - bando per contributi straordinari che ha previsto dei contributi una tantum, liquidabili in un unica soluzione o mensilmente sia all interessato che ai suoi creditori (proprietari delle abitazioni, gestori dei servizi essenziali, enti, ecc.) Area ANZIANI : - n. 33 nuclei di anziani hanno ricevuto diverse tipologie di contributi per un totale di 37 interventi di cui: n. 16 per affitto utenze, n. 4 per buoni spesa, n. 14 per contributi ad integrazione del reddito e n. 3 contributi sottoforma di prestito per un totale di euro 40.407,05 (incremento rispetto al 2009 del 25,33%). - n. 18 nuclei di soli anziani hanno ricevuto il contributo a titolo di minimo garantito per un importo totale di 21.843,94 (decremento del 42,62% rispetto al 2009) - n. 66 anziani hanno ricevuto contributi a titolo di integrazione rette in struttura per una spesa complessiva di 261.804,37 euro (decremento del 25,38% rispetto al 2009) N. 264 utenti hanno presentato la domanda in base al bando contributi straordinari di cui 72 italiani e 192 stranieri, 134 nuovi casi e 130 già conosciuti dai servizi, domande valide 236, 72 beneficiari del contributo e 164 insoddisfatti. Ammontare di contributi totale erogato 171.300 (n. 67 contributi in fascia D = 2.400 euro l uno e n. 5 contributi in fascia C = 2.100 euro l uno) Tirocini formativi: contributi economici a favore di cittadini disoccupati che svolgeranno tirocini formativi e di orientamento presso il proprio Comune di residenza impiegati in attività come la manutenzione del verde, attività amministrativa, la promozione del turismo, il sostegno alla realizzazione di manifestazioni culturali, ecc per periodi di 4/6 mesi; - bando per tirocini formativi che prevedeva lo svolgimento di tirocini formativi e di orientamento presso il proprio Comune di residenza e, in subordine, presso gli altri Comuni del distretto. I tirocinanti hanno svolto tale tirocinio principalmente nei settori LL.PP./verde e ambiente dei diversi Comuni. - bando per borse di studio a studenti universitari N. 61 domande per tirocini formativi di cui 48 domande valide. Di queste 48: 18 domande di italiani e 30 di stranieri; 39 uomini e 9 donne. Sono stati attivati 19 tirocini formativi. Totale erogato 37.702,00 euro. N. 4 domande, di cui 2 valide e 2 escluse. Soltanto 1 beneficiario, l altro ha rinunciato al contributo. 27