Comune di Quartu Sant Elena (CA) COMPENDIO FORNACI PICCI - BONIFICA E SMALTIMENTO AMIANTO RELAZIONE PAESAGGISTICA. Progettista : Arch Giuseppe Loche

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Comune di Quartu Sant Elena (CA) COMPENDIO FORNACI PICCI - BONIFICA E SMALTIMENTO AMIANTO RELAZIONE PAESAGGISTICA Progettista : Arch Giuseppe Loche

Indice PREMESSA... 3 1 CARATTERISTICHE DEI LUOGHI DEL PROGETTO... 4 1.1 Analisi dello stato attuale: descrizione dei caratteri paesaggistici del contesto e dell'area di intervento... 4 1.1.1 Localizzazione dell'intervento... 4 1.1.2 Situazione Catastale... 5 1.1.3 Stato dei luoghi interessati dal progetto... 6 1.1.4 Contesto paesaggistico... 11 2 INDICAZIONE E ANALISI DEI LIVELLI DI TUTELA OPERANTI NEL CONTESTO PAESAGGISTICO E NELL'AREA DI INTERVENTO... 14 2.1 Quadro legislativo sovranazionale... 14 2.1.1 La Convenzione Europea del Paesaggio... 14 2.2 Quadro legislativo nazionale... 14 2.2.1 Codice dei beni culturali e Paesaggistici D.lgs. n 42 DEL 22/01/2004 (ex T. U.in materia di beni culturali n 490/99)... 14 2.3 Quadro legislativo regionale e locale... 14 2.3.1 Il Piano paesaggistico Regionale... 15 2.3.2 Il Piano di Assetto idrogeologico... 16 2.3.3 Piano Provinciale... 16 2.3.4 Puc Quartu Sant Elena... 16 2.3.5 PP... 16 2.3.6 PUC Quartucciu... 17 3 GIUSTIFICAZIONE DELL'INTERVENTO... 18 3.1 Interventi previsti nel progetto di bonifica... 18 3.1.1 Bonifica dei suoli... 18 3.1.2 Pluviali e canali di gronda... 19 3.1.3 Bonifica delle coperture... 19 3.2 Sintesi delle caratteristiche paesaggistiche... 20 3.3 Misure di salvaguardia ambientale previste... 21 3.4 Elementi per la valutazione di compatibilità paesaggistica... 21 Relazione Paesaggistica Pagina 2/21

RELAZIONE PAESAGGISTICA D.P.C.M. 12/2005 per la verifica della compatibilità paesaggistica degli interventi ai sensi dell'art. 146,comma 5 del decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42 "Codice dei beni culturali e del paesaggio" PREMESSA La presente relazione Paesaggistica, redatta ai sensi del D.P.C.M. 12-2005 per la verifica della compatibilità paesaggistica degli interventi ai sensi dell'art. 146, commi 4 e 5 del decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42 recante "Codice dei beni culturali e del paesaggio", si sviluppa secondo i seguenti punti: lo stato attuale del bene paesaggistico interessato; gli elementi di valore paesaggistico in esso presenti, nonché le eventuali presenze di beni culturali tutelati dalla parte II del Codice; gli impatti sul paesaggio delle trasformazioni proposte; gli elementi di mitigazione e compensazione necessari; Il progetto in esame, per il quale si intende richiedere la valutazione di compatibilità paesaggistica, interessa la bonifica dall'amianto di un complesso industriale dismesso noto col nome di "Ex Fornaci Picci" nel territorio a cavallo fra i comuni di Quartu Sant'Elena e Quartucciu. Il soggetto richiedente è: Amministrazione Comunale di Quartu Sant'Elena Relazione Paesaggistica Pagina 3/21

1 CARATTERISTICHE DEI LUOGHI DEL PROGETTO 1.1 Analisi dello stato attuale: descrizione dei caratteri paesaggistici del contesto e dell'area di intervento 1.1.1 Localizzazione dell'intervento Il complesso industriale dismesso delle fornaci Picci è situato nella zona Nord-ovest dell abitato del comune di Quartu Sant Elena; l area ricade in parte nella giurisdizione del comune di Quartu Sant Elena e parte nel Comune di Quartucciu. L area è confinata: nel territorio di Quartu, dalla via Don Giovanni Minzoni e dalla riva occidentale del rio Is Cungiaus; in territorio di Quartucciu, il confine è interno all isolato individuabile all intersezione tra la via Quarti e via della Pace. Relazione Paesaggistica Pagina 4/21

1.1.2 Situazione Catastale I beni oggetto di intervento sono interamente intestati al Comune di Quartu Sant Elena, la situazione catastale è la seguente: Catasto Urbano: Comune censuario di Quartu Sant Elena: Intestato: Comune di Quartu Sant Elena, - -Foglio 7, Particella 1340, Subalterno 1, Categoria D/7, rendita euro 90.328,31; via Brigata Sassari s.n.c. piano terra; - -Foglio 7, Particella 1340, Subalterno 2, Categoria A/4, classe 2, consistenza 4,5 vani, rendita euro 232,41; via Brigata Sassari n 84; piano terra; Comune censuario di Quartucciu: Intestato: Comune di Quartu Sant Elena, - -Foglio 9, Particella 813, Subalterno 1, Categoria unità collabente, piazza Sant Efisio s.n.c. p.t.; - -Foglio 9, Particella 813, Subalterno 2, Categoria area urbana, consistenza 7.849 m2, via Brigata Sassari n 84; p.t; Catasto Terreni : Comune censuario di Quartu Sant Elena: Intestato: s.p.a. Mediterranea Laterizi, - -Foglio 7, Particella 23, superficie 4.580 m2; - -Foglio 7, Particella 24, superficie 4.650 m2; - -Foglio 7, Particella 25, superficie 12.870 m2; - -Foglio 7, Particella 26, superficie 4.890 m2; - -Foglio 7, Particella 27, superficie 640 m2; - -Foglio 7, Particella 32, superficie 6.330 m2; - -Foglio 7, Particella 33, superficie 6.565 m2; Comune censuario di Quartucciu: Intestato: s.p.a. Mediterranea Laterizi, - -Foglio 9, Particella 813, superficie 8851 m2; - -Foglio 9, Particella 5109, superficie 7.849 m2; Relazione Paesaggistica Pagina 5/21

1.1.3 Stato dei luoghi interessati dal progetto L area dove è ubicato il complesso dei fabbricati ex Fornaci Picci ha una superficie complessiva pari a 5,8847 ettari, di cui 1,944 ettari ricadono nel comune di Quartucciu e i restanti 3,9407 ettari in comune di quartu Sant Elena. L area è confinata a sud-ovest dalla via Don Giovanni Minzoni, ad sud-est dal fiume Rio de is Cungiaus, a nord-ovest, in territorio di Quartucciu, da via della Pace, a Nord-est da alcune proprietà residenziali private prospettanti sulla via Quartu. Nella parte meridionale dell area sono presenti diversi fabbricati dismessi facenti parte del complesso industriale per la produzione di laterizi noto col nome di Fornaci Picci. I fabbricati furono costruiti in diverse epoche, secondo l evolversi delle tecnologie e della produttività della fornace. Il nucleo originario dello stabilimento è testimoniato dal forno Hoffmann e gli essiccatoi annessi, mentre la parte più recente (anni '60-'70) è costituita fondamentalmente dalle navate dei grandi capannoni ad intelaiatura metallica in cui trovava posto una moderna struttura di produzione costituita da forni a tunnel, Vista generale dell area essiccatoi, impianti per la preparazione degli impasti, magazzini di stoccaggio, ecc. Adiacenti a quest' ultimo sono edificati anche fabbricati accessori per uffici, magazzini e altre funzioni aziendali. Per le utilità di questo progetto la mappa dei fabbricati è organizzata nel modo seguente: Relazione Paesaggistica Pagina 6/21

Mappa Fabbricati H1 - Forno Hoffmann H2 - Essiccatoi Forno Hoffmann P1 - Grandi capannoni P2 - Fabbricato accessorio nord P3 - Fabbricato accessorio sud P4 - Fabbricato uffici H1 - Forno Hoffmann Relazione Paesaggistica Pagina 7/21

E il nucleo originario dell impianto produttivo, è costituito da un fabbricato a due livelli lungo 85 metri e largo circa 24, funzionale al contenimento del doppio tunnel del forno e dei suoi accessori. Questo, realizzato con poderose murature in c.a. è affiancato da due loggiati, uno per ogni tunnel, che offrono uno spazio coperto sulle aperture laterali del forno, uno spazio di lavoro e di movimentazione per laterizi e combustibili. Al piano superiore, che coincide con l estradosso della volta del forno sono collocati impianti per il recupero dei fumi e numerose aperture sulla volta dei tunnel che venivano utilizzate per governare i flussi di calore della fornace. L edificio è costruito con struttura in c.a. e travi reticolari metalliche a sostegno delle coperture in eternit. Queste ultime, in parte crollate, soprattutto nei loggiati al piano terra, versano in pessimo stato di conservazione. Forno Hoffmann Loggiato Piano primo forno Hoffmann L interno dell edificio è, per il crollo di parte delle coperture e per l abbandono, notevolmente degradato; in esso oltre alle lastre rotte di cemento amianto derivanti dai crolli della copertura, sono depositate abusivamente grandi quantità di rifiuti. Inerti edili, materassi, pneumatici, siringhe, vetro e ingombranti di varia natura con estrema probabilità tutti contaminati da amianto, dovranno essere analizzati prima della rimozione e poi rimossi come rifiuti contenenti amianto o come rifiuti di altra natura, speciale o no, dopo cernita sul posto, se non contenenti amianto. Una sintesi dell analisi della presenza di rifiuti in questo fabbricato è espressa più avanti in questo capitolo. H2 - Essiccatoi Forno Hoffmann Immediatamente attigui all edificio della forno Hoffmann, sono collegati a questo per una ragione funzionale, quella del recupero dei fumi della cottura del laterizio ed il loro riutilizzo per l essiccamento dell argilla formata. E un edificio rettangolare delle dimensioni planimetriche di circa 32 x 28 metri ed alto 7,50 metri, fortemente degradato, presenta un vano di lavoro centrale affiancato da otto camere di essiccazione. Nel vano centrale si affacciano 16 aperture verso i vani di essiccazione che conservano ancora i binari delle chiusure metalliche a saracinesca verticale. La copertura a capanna con struttura metallica, è anche qui realizzata con lastre di eternit fortemente degradate ed in gran parte crollate all interno delle camere di essiccazione. L edificio dell essiccatoio è chiaramente legato al forno Hoffmann in un sistema funzionale unico; anche questo presenta numerosi crolli della copertura che invadono, assieme ad altri detriti, l'interno dell'edificio. Relazione Paesaggistica Pagina 8/21

Interno dell essiccatoio Forno Hoffmann P1 - Grandi capannoni Si tratta del corpo di fabbrica più imponente di tutto il complesso industriale. Il corpo principale è costituito da un enorme spazio di oltre 7000 mq ripartito in tre grandi navate determinate dalla struttura metallica del capannone. All interno del grande capannone trovano spazio le strutture produttive dell ala più recente delle Fornaci Picci, una successione in due gruppi di celle di ampie dimensioni, probabilmente utilizzate come essiccatoi, locali tecnici vari e grandi spazi per immagazzinare e movimentare la merce. Il capannone è costruito con intelaiatura metallica che sorregge delle capriate metalliche curve sulle quali è impostata l intelaiatura di sostegno della copertura in cemento amianto. Un' ulteriore copertura in lastre di cemento amianto è presente anche all interno del capannone, infatti tutte le camere di essiccazione dell' argilla formata erano allestite con scaffalature metalliche per contenere i prodotti laterizi da cuocere e coperte con lastre di Eternit. All esterno, nella facciata sud-ovest del capannone, è giustapposto un capannone più basso adiacente ed una ampia tettoia, con le copertura in buona parte crollate, probabilmente servivano a parcheggiare materiali e mezzi d opera. Il piano orizzontale di questi spazi, con pavimento in cemento, non è continuo, ma è interrotto da rotaie, sopralzi e fosse utili ad ospitare macchinari e mezzi funzionali alla produzione. Relazione Paesaggistica Pagina 9/21

Grandi capannoni P2 - Fabbricato accessorio nord Un fabbricato rettangolare intestato sulla parete settentrionale dei grandi capannoni, di incerta destinazione, è un edificio strettamente legato alla planimetria del grande capannone attiguo ma se ne differenzia per struttura e copertura. Realizzato in blocchi di cls e copertura in eternit sembra essere una camera di essiccazione analoga a quelle del capannone accanto, probabilmente giustapposto in un secondo momento per sopravvenute necessità produttive. Fabbricato accessorio nord (P2) P3 - Fabbricato accessorio sud Una serie di contenitori, fortemente fatiscenti, in parte crollati, di incerta funzione, probabilmente, dato l avanzato stato di degrado ed abbandono che ormai li ha ridotti a dei ruderi, erano già presenti nel nucleo originario della fornace Relazione Paesaggistica Pagina 10/21

P3 - Fabbricato accessorio sud P4 - Fabbricato uffici È un blocco in struttura di cemento armato e tamponamenti laterizi posto in posizione baricentrica a tutto il complesso; in parte crollato, fu edificato su due livelli prima del 1977 e si ritiene sia uno degli interventi più recenti di trasformazione del complesso industriale. L edificio non presenta coperture in cemento amianto, ma sarà comunque interessato dalle operazioni di bonifica per la rimozione di materiali dispersi nel suo ambito. 1.1.4 Contesto paesaggistico Di seguito alcune indicazioni generali sugli ambiti ed assetti di Paesaggio come tratte dalle indicazioni della Pianificazione paesaggistica regionale Relazione Paesaggistica Pagina 11/21

AMBITO PAESAGGISTICO L area in oggetto è quella dell'ambito di Paesaggio n. 1 - Golfo di Cagliari. A cavallo tra il sistema umido costiero di Molentargius saline e l'edificato di Quartu/Quartucciu, l'area testimonia una vivacità economica sviluppatasi a partire dalla fine del XIX secolo. ASSETTO AMBIENTALE Costituiscono elementi ambientali del sistema paesaggistico dell ambito: - il complesso territoriale-costiero del Poetto e delle zone umide di Molentargius, impostato all interno dell estremità sud-orientale dello sprofondamento tettonico del Campidano che culmina, nel contesto in esame, con la falcata sabbiosa del litorale del Poetto - siti di importanza comunitaria: stagno di Molentargius e territori limitrofi,... ASSETTO STORICO CULTURALE Alla struttura ambientale dell'ambito, definita dalla dorsale dei colli cagliaritani, dalle zone umide degli stagni costieri e dai Campidani meridionali, corrisponde una complessa stratificazione storica degli insediamenti sviluppatasi ininterrottamente dall'antico al contemporaneo. Costituiscono sistemi storici del paesaggio cagliaritano.... il sistema urbanistico medievale del centro di Cagliari e dei borghi extra moenia; - il sistema portuale storico, commerciale, militare di Cagliari; - i sistemi insediativi medievali di Quartu Sant Elena, Quartucciu, Selargius, Monserrato, Pirri intorno ai compendi umidi del Molentargius Relazione Paesaggistica Pagina 12/21

ASSETTO INSEDIATIVO l sistema insediativo dell'ambito si struttura in relazione alle dominanti ambientali della dorsale dei colli di Cagliari e delle zone umide costiere. L'insediamento è caratterizzato dall alta densità del tessuto edificato e dall elevata complessità funzionale e relazionale del campo urbano, dalla presenza di infrastrutture portuali, commerciali e industriali e di servizi rari e superiori di rango regionale. L'articolazione degli elementi riflette la complessità dell'ambito. Si distinguono tra gli elementi principalii il tessuto insediativo continuo dell'area urbana, costruito intorno al sistema ambientale di Molentargius e delle saline Cagliari-Pirri, Monserrato, Selargius, Quartucciu, Quartu Sant'Elena che interclude il sistema dei centri medievali e i parchi urbani dei colli di Monte Urpinu, Monte Claro, San Michele; - l'insediamento residenziale e i servizi lungo il cordone litorale del Poetto; Relazione Paesaggistica Pagina 13/21

2 INDICAZIONE E ANALISI DEI LIVELLI DI TUTELA OPERANTI NEL CONTESTO PAESAGGISTICO E NELL'AREA DI INTERVENTO Si riportano di seguito i dettati normativi presumibilmente applicabili per le aree d'intervento, ricordando che ci troviamo in una area urbana dell'interland del capoluogo Distinguiamo tra un quadro legislativo sovranazionale, nazionale, regionale e locale. 2.1 Quadro legislativo sovranazionale 2.1.1 La Convenzione Europea del Paesaggio Predisposta dal Consiglio d Europa e firmata dai 45 stati membri nel 2000 a Firenze (ratificata dall Italia il 9 gennaio 2006 con la legge n. 14): si prefigge lo scopo di promuovere la salvaguardia, la gestione e la pianificazione dei paesaggi e di organizzare la cooperazione europea in questo campo. I principi della Convenzione Europea esigono una gestione che, in una prospettiva dinamica, assuma come obiettivi prioritari l orientamento e l armonizzazione delle trasformazioni indotte dai processi di sviluppo sociali, economici e ambientali verso forme capaci di produrre nuovi valori, nuove qualità, nuove opportunità. I territori dovranno allora essere interpretati correttamente per poi intervenire con azioni compatibili con i caratteri e le qualità riconosciute. Nel contempo, gli interventi dovranno far risaltare la storia, il significato, l immagine e i caratteri del territorio, ispirandosi ad essi e ponendo le trasformazioni contemporanee in sintonia con la specificità del contesto paesaggistico affinché le opere realizzate diventino esse stesse parti integranti di quel paesaggio che hanno contribuito a mutare. 2.2 Quadro legislativo nazionale 2.2.1 Codice dei beni culturali e Paesaggistici D.lgs. n 42 DEL 22/01/2004 (ex T. U.in materia di beni culturali n 490/99) Il Codice Urbani, pur successivamente modificato con il D.Lgs n. 156/2006 recante Disposizioni correttive ed integrative al decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, in relazione ai beni culturali e il D.Lgs n. 157/2006 recante Disposizioni correttive ed integrative al decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, in relazione al paesaggio, Le parti presumibilmente riferibili al nostro caso sono: all Articolo 10 (Beni culturali) 1. Sono beni culturali le cose immobili e mobili appartenenti allo Stato, alle regioni, agli altri enti pubblici territoriali, nonché ad ogni altro ente ed istituto pubblico e a persone giuridiche private senza fine di lucro, che presentano interesse artistico, storico, archeologico o etnoantropologico. 4. Sono comprese tra le cose indicate al comma 1 e al comma 3, lettera a): l) le tipologie di architettura rurale aventi interesse storico od etnoantropologico quali testimonianze dell'economia rurale tradizionale. all Articolo 12 (Verifica dell'interesse culturale) 1. Le cose immobili e mobili indicate all'articolo 10, comma 1, che siano opera di autore non più vivente e la cui esecuzione risalga ad oltre settanta anni, sono sottoposte alle disposizioni del presente Titolo fino a quando non sia stata effettuata la verifica di cui al comma 2. Articolo 134 Beni paesaggistici 1. Sono beni paesaggistici: c) gli immobili e le aree comunque sottoposti a tutela dai piani paesaggistici previsti dagli articoli 143 e 156. (rinvio alla disciplina del PPR) L area delle fornaci Picci è gravata da vincolo paesaggististico ex at 142 Decreto legislativo 22.01.2004 n 42 per la sua vicinanza inferiore ai 150 metri dal fiume rio de is Cungiuaus. 2.3 Quadro legislativo regionale e locale Relazione Paesaggistica Pagina 14/21

2.3.1 Il Piano paesaggistico Regionale Con deliberazione della giunta regionale n. 36/7 del 5-09-2006 la Giunta Regionale ha adottato il Piano Paesaggistico Regionale relativo al primo ambito omogeneo Area Costiera. Si riportano gli indirizzi dell'ambito 1 riferibili all'intervento di Bonifica delle Fornaci Picci AMBITO 1 - Indirizzi La struttura caratterizzante il paesaggio cagliaritano si basa sulle relazioni tra i principali elementi ambientali, fondate sulla interazione tra i sistemi marino-costieri, le grandi zone umide, il sistema dei colli e la stratificazione dell insediamento storico, dai presidi antichi alla conurbazione contemporanea. Il progetto dell Ambito assume come centri generatori del paesaggio gli elementi portanti del sistema ambientale, dalle aree umide ai colli, al sistema idrografico in relazione ai quali si organizza la città contemporanea. La riqualificazione del paesaggio cagliaritano si fonda sulla gestione coordinata del territorio, adeguata alla dimensione sovracomunale e metropolitana e riferita ad un sistema territoriale unitario calibrato tra processi urbani e ambientali. 1. Riqualificare le zone umide di Molentargius e di Santa Gilla, ed i loro utilizzi ambientali e produttivi (Saline), attraverso l attuazione delle forme di gestione a Parco. In particolare, attivare: - la connessione ecologica tra le componenti ambientali costitutive dell Ambito, anche attraverso una programmazione della rete ecologica a scala metropolitana, orientata alla creazione di un sistema unitario integrato tra le emergenze ambientali di Molentargius, il Poetto, Capo Sant Elia, il sistema dei colli e Santa Gilla;... la conservazione e la salvaguardia degli ecosistemi delle zone umide, anche attraverso l'individuazione di spazi adeguati per la funzionalità ecologica, in quanto costituiscono il presupposto per garantire l elevata biodiversità ed il mantenimento delle specificità biotiche, in rapporto al ruolo svolto da queste zone nel sistema d'area vasta; - la riqualificazione delle aree urbane ai confini delle zone umide, individuando dove possibile spazi pubblici ad uso collettivo interpretati come zone di transizione, fasce di margine, in rapporto alle aree peristagnali ed ai residui corridoi fluviali di alimentazione delle depressioni stagnali e lagunari; - la riqualificazione del collegamento ambientale di Is Arenas interpretato come corridoio di connettività ecologica fra i centri urbani di Quartu Sant Elena e Cagliari e fra lo stagno di Molentargius, di Quartu e le saline;... 3. Riqualificare le periferie urbane nelle quali può essere attivata una politica di rilancio dello spazio collettivo, di costruzione delle reti dei collegamenti pubblici, di individuazione e recupero dei nuclei costruiti di qualità (quartieri INA Casa e simili). 4. Conservare i cunei verdi e gli spazi vuoti ancora esistenti per contrastare la tendenziale saldatura delle periferie urbane, attraverso la costruzione di fasce verdi o altre tipologie di spazi aperti pubblici extraurbani, anche al fine di riconfigurare i limiti dell edificato. 5. Riqualificare i confini delle aree urbane interpretate come zone di transizione in rapporto alle aree marginali agricole, per la creazione di una fascia a verde che offra l occasione per una riqualificazione in termini generali dell abitato residenziale, attraverso la connessione di percorsi alberati, aree verdi e spazi di relazione.... 8. Particolare rilievo per il progetto assumono nell ambito cagliaritano i presidi della memoria storica e i programmi di riqualificazione delle emergenze culturali, con un complesso di azioni integrate connesse alle differenti articolazioni dell insediamento storico:... - costituzione di itinerari storico culturali delle archeologie industriali (sistemi del sale e del vino, con le Saline di Molentargius e Contivecchi e con i molteplici episodi di grandi cantine sorte tra 800 e 900 nella cintura dei borghi agricoli cagliaritani). 15. omissis Relazione Paesaggistica Pagina 15/21

Estratto della mappa di sintesi del PPR 2.3.2 Il Piano di Assetto idrogeologico Estratto della carta di rischio idraulico del PAI Non sono indicate zone di rischio nell'area oggetto dell'intervento 2.3.3 Piano Provinciale Il piano Provinciale di Cagliari non indica alcuna prescrizione o vincolo gravante su quest area 2.3.4 Puc Quartu Sant Elena La porzione dell area interessata dall intervento, ricadente nel confine comunale di Quartu Sant Elena è ricompresa nella zona omogenea S (aree per servizi connessi alla residenza) 2.3.5 PP L area è stata oggetto di uno studio per la riconversione delle strutture in Centro Ricreativo/culturale. Il progetto è confluito in una pianificazione attuativa, approvata nel 1997 e mai realizzata. Il progetto interessava sia l area delle fornaci Picci che quella adiacente, oltre il fiume, delle fornaci Maxia. Prevedeva l organizzazione del fabbisogno di standard urbanistici, carenti in questa zona Relazione Paesaggistica Pagina 16/21

dell abitato di Quartu, secondo un importante progetto di riconversione dell area da realizzarsi con l apporto di capitali pubblici ed una piccola parte di interventi privati. Il piano individuava attraverso una serie di disegni planimetrici e di sagoma dei fabbricati una serie di vincoli di conservazione dei volumi esistenti. Trascorsi oltre dieci anni dalla sua approvazione, a meno di differimenti nei programmi di attuazione degli strumenti urbanistici comunali, il Piano Particolareggiato dell area Nord Ovest Fornaci Picci- Maxia, dovrebbe aver ormai perso la sua efficacia. Estratto dalle mappe del Piano Particolareggiato area Nord Ovest 2.3.6 PUC Quartucciu La porzione dell area interessata dall intervento, ricadente nel confine comunale di Quartucciu è ricompresa nella zona omogenea S (aree per servizi connessi alla residenza) Relazione Paesaggistica Pagina 17/21

Attualmente l area adiacente alle fornaci è interessata dai lavori di realizzazione della rete di distribuzione del gas nei comuni del Bacino 33. 3 GIUSTIFICAZIONE DELL'INTERVENTO 3.1 Interventi previsti nel progetto di bonifica Rimandando comunque agli elaborati di progetto allegati, richiamiamo qui i lavori previsti, estrapolando da quanto detto nella relazione del progetto esecutivo. L Amministrazione intende eliminare completamente il pericolo costituito dalla presenza delle lastre di cemento amianto. Queste infatti, per il loro stato di conservazione e per la loro vicinanza a punti sensibili dell abitato rappresentano un problema con classe di priorità 1 come nella definizione della direttiva regionale Amianto, pertanto si provvederà alla RIMOZIONE TOTALE dei materiali contenenti amianto. Le operazioni di rimozione dell amianto seguiranno necessariamente il seguente ordine: 1. rimozione dell amianto al suolo 2. rimozione di altri rifiuti al suolo che compromettono la sicurezza del cantiere 3. rimozione dell amianto in copertura 3.1.1 Bonifica dei suoli Nella prima fase va affrontata la classificazione del rifiuto. L amianto presente al suolo non va solo considerato nella sua natura compatta o friabile ma va anche classificato per la sua compresenza ad altre tipologie di rifiuti presenti. Frammenti di lastre di amianto si trovano infatti miste a inerti edili, vetro, siringhe, organici, ed altri rifiuti depositati abusivamente nel sito, nel corso degli anni. Di tutti i rifiuti presenti nell area ve ne saranno quasi certamente anche cumuli o zone di rifiuti sparsi dove le concentrazioni di amianto disperse non sono tali da giustificare un trattamento di tutta la massa come rifiuto contenente amianto. È il caso di depositi di vetro, siringhe, materassi, e rifiuti solidi ed organici di varie tipologie, opportune analisi chiariranno la natura e la pericolosità degli stessi. L eliminazione di questi non rientra fra gli obiettivi di questo lavoro, tuttavia vi sono molti casi in cui la non rimozione dei rifiuti compromette la sicurezza del cantiere: è certamente il caso delle siringhe, numerosissime nel suolo delle Fornaci e del vetro. In presenza di tali rifiuti è praticamente impossibile Relazione Paesaggistica Pagina 18/21

installare un cantiere in sicurezza, e l eliminazione degli elementi di pericolo siano essi contenenti amianto o no, è da considerarsi propedeutica alla rimozione dell amianto in copertura. Per le finalità della fase preliminare di questo lavoro è stata data una indicazione di massima sulle possibili localizzazioni e quantità stimate di rifiuti, le successive fasi progettuali potranno affinare questa valutazione, ma in generale saranno le analisi di laboratorio e le operazioni di rimozione a restituire i dati esatti che, sarebbe corretto appaltare a misura. 3.1.2 Pluviali e canali di gronda Sono zone ad elevata concentrazione di sedimenti di fibra di amianto. L azione dell acqua piovana sulle lastre di cemento amianto erode le superfici e deposita particelle su gronde e pluviali che sono far gli elementi di maggior rischio nelle operazioni di bonifica. Il lavoro prevede la rimozione di tutti i canali di gronda e tutti i pluviali esistenti nel complesso industriale, questi, sono realizzati in ferro zincato o nello stesso cemento amianto ed ora hanno perduto buona parte della loro funzionalità a causa della loro vetustà. 3.1.3 Bonifica delle coperture Per quanto riguarda invece le lastre di amianto in copertura degli edifici, una volta bonificati i suoli, potranno essere rimosse previo trattamento incapsulante che impedisce l emissione di fibre sia durante lo smontaggio che durante le fasi successive. Le lastre dopo la loro rimozione non dovranno in nessun caso essere frantumate e lasciate cadere a terra; dovranno invece essere accatastate ordinatamente, pallettizzate e movimentate con un idoneo mezzo di sollevamento. Il lavoro termina con la pulizia della struttura che accoglieva il tetto in maniera da lasciarla predisposta e pronta per l'accoglimento di una nuova copertura Simulazione fotografica dell intervento. Relazione Paesaggistica Pagina 19/21

3.2 Sintesi delle caratteristiche paesaggistiche Il progetto di bonifica e smaltimento dell amianto nel compendio delle Fornaci Picci rappresenta una impellenza per l Amministrazione Comunale di Quartu Sant Elena. La vetustà delle coperture, che una dopo l altra crollano sotto l azione del tempo, e la pericolosità delle particelle che potrebbero liberarsi nei quartieri contigui rendono improcrastinabili le operazioni di bonifica. L obiettivo primario di questo lavoro è dunque quello di organizzare le operazioni che condurranno all appalto per l'eliminazione dell amianto nell area delle fornaci. Per una valutazione di dettaglio del contesto paesaggistico complessivo rispetto a parametri di giudizio indicati nelle istruzioni per la redazione della relazione paesaggistica ne consegue: Con riferimento ai connotati di qualità e criticità, il complesso dell area d intervento presenta caratteristiche di: diversità: vi sono nel complesso delle fornaci corpi di fabbrica presentano particolari peculiarità in ambito urbano per la loro quasi totale integrità tipologica e per l essere rimasti inutilizzati negli ultimi tre decenni integrità: in generale non viene alterata l integrità dei luoghi, anzi la bonifica li rende avvicinabili, sia fisicamente che economicamente, stimola nuove progettualità e ne promuove il recupero qualità visiva: di qualche pregio la struttura del più recente Forno Hoffman e dell'essiccatoio annesso. I grandi capannoni a 3 navate sono di interesse soprattutto per la loro dimensione monumentale, mancano però di unità architettonica, si legge con chiarezza che sono giustapposti uno all'altro in epoche diverse. degrado: da rimarcare la condizione di accentuato degrado architettonico e sociale da una parte lo stato di abbandono favorisce l'uso dell'area da parte di occupanti abusivi e malaffare dall'altra lo stato delle coperture rende pericolosa l'area per la salute di chi vi sta intorno e per le strutture stesse In termini di rischio paesaggistico, antropico e ambientale: sensibilità: alta, l intervento tende comunque al miglioramento ed al recupero della struttura, sia in termini di salute ambientale che di salvaguardia del bene. Se da una parte è vero che l'asportazione delle coperture non è un intervento completo e risolutivo nel perseguimento della conservazione del bene, dall'altra bisogna sottolineare che le coperture attuali, e soprattutto quelle dei manufatti più interessanti, sono già ampiamente danneggiate e già oggi non garantiscono una protezione adeguata delle strutture murarie sottostanti. Inoltre la presenza parziale delle coperture fa si che il vento si incanali al di sotto di esse e generi delle azioni di strappo sulle strutture sottostanti. Anche se questo appalto non consente di programmare il rifacimento di nuove coperture, va sottolineato che un intervento di bonifica come questo apre migliori prospettive di quelle atttuali capacità di assorbimento visuale: le modificazioni, non comportano variazioni di volume percepito, in quanto intervengono su volumetrie già costituite, non diminuiscono la qualità e la capacità di assorbimento visuale; stabilità: Il progetto, sebbene sottragga componenti all'architettura (anche se ultra degradate) contribuisce al mantenimento delle qualità originarie dell architettura in quanto predispone il sito per qualsiasi programma di recupero che l'amministrazione voglia mettere in atto. Al momento non è possibile realizzare nulla prima della messa in sicurezza del sitoinstabilità: Relazione Paesaggistica Pagina 20/21

La bonifica modifica gli assetti antropici ed economici alla scala urbana in senso migliorativo, consentendo la programmazione e il successivo utilizzo del bene per nuove e compatibili funzioni. 3.3 Misure di salvaguardia ambientale previste Tutto l'intervento ha di per sé connotati di salvaguardia ambientale, trattandosi in sostanza di operazioni di bonifica di spazi ambientalmente degradati, non utilizzati ed in stato di abbandono Inoltre l operazione di bonifica, potrebbe innescare interesse da parte di imprenditori privati capaci di investire su un'area particolarmente interessante per la sua posizione nell'area metropolitana di Cagliari. 3.4 Elementi per la valutazione di compatibilità paesaggistica Rimandando alla simulazione dettagliata allegata per la valutazione percettiva dell'intervento si precisa: le opere previste consistono in sottrazione di parti alla Architettura esistente e bonifica dei suoli hanno alte caratteristiche di reversibilità; favoriscono operazioni successive di tutela e valorizzazione del bene; non modificano la morfologia architettonica ma la salvaguardano da imminenti crolli connessi alla fatiscenza delle coperture. Viene migliorata in modo consistente l'ecologia e la salubrità del sito. non viene modificato in alcun modo alcun parametro influente sulla idrogeologia del sito. In definitiva: L inserimento ambientale degli interventi di progetto, in rapporto con la scala paesaggistica del centro urbano di Quartu/Quartucciu e della sua vicinanza col sistema di aree umide di Molentargius Saline, si articolerà in modo tale da migliorare le qualià ambientali dell'area e stimolare successive azioni di recupero. Le scelte progettuali, più aderenti possibile alla manualistica del recupero, rispondono bene alle linee di indirizzo della pianificazione paesaggistica ed alle buone regole del recupero. Tali scelte possono essere riassunte nei seguenti lineamenti. Interventi di eliminazione del pericolo amianto dal sito e dalle possibili propagazioni nelle aree abitate circostanti. Alleggerimento delle strutture e mitigazione del rischio crolli e danneggiamenti alle strutture Interventi di sistemazione dei suoli e bonifica di un sito urbano contaminato con discarica abusiva con amianto Interventi di mitigazione degli impatti sul fronte urbano mediante intervento manutentivo delle recinzioni e dell accesso al lotto Ottime interazioni con gli ecosistemi, trattandosi di un intervento di bonifica impatti significativi sul tessuto antropico. In sostanza ci pare che il senso degli interventi proposti nel particolare progetto di bonifica contenga buoni presupposti per la riqualificazione urbana, paesaggistica ed anche culturale; gli effetti indotti dalle azioni di progetto, che giudichiamo per lo più positivi, saranno ancora più rafforzati se la successiva fase di programmazione sarà orientata ad un recupero del manufatto e restituzione degli spazi alla collettività, nell'ottica dei principi generali di tutela e salvaguardia paesaggistica e ambientale.. Relazione Paesaggistica Pagina 21/21