SINDROME DA IPERSTIMOLAZIONE OVARICA: PERCORSO CLINICO-ASSISTENZIALE MULTI-DISCIPLINARE



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Pagina 1 di 7 SINDROME DA IPERSTIMOLAZIONE OVARICA: PERCORSO CLINICO-ASSISTENZIALE MULTI-DISCIPLINARE Documento redatto con il contributo di: Prof. Carlo Bulletti Direttore UO Dott.ssa Valeria Polli Sig. Giorgio Zanzani - U.O. Qualità Accreditamento Nome/Funzione Verifica e approvazione Prof. Carlo Bulletti Direttore dell Unità Operativa Emissione Dr.ssa Valeria Polli Responsabile Qualità di U.O. Firma 1

Pagina 2 di 7 1. Definizione e classificazione delle malattia La stimolazione farmacologica della crescita follicolare multipla espone ad un rischio, pari allo 0.6%, di insorgenza della Sindrome di Iperstimolazione Ovarica (OHSS) Questa complicanza costituisce un importante problema della induzione controllata dell'ovulazione nel contesto di cicli di fecondazione assistita. Essa è conseguente ad una abnorme risposta alla terapia e si caratterizza per un incremento eccessivo delle dimensioni delle ovaie e per la comparsa di alterazioni della permeabilità dei vasi capillari che determina una passaggio di liquidi dal sistema vascolare a livello degli spazi extravascolari ed in particolare a livello delle cavità naturali presenti all'interno dell'organismo. Ciò determina, in alcuni casi, il realizzarsi di alcuni segni clinici quali l'ascite (cioè l'accumulo di liquidi all'interno dell'addome), versamento pleurico e pericardico, combinata con un importante deplezione del volume intravascolare, diminuizione della pressione oncotica ad emoconcentarzione. Tale sindrome insorge caratteristicamente dopo l'espletamento del prelievo ovocitario. Sono state individuate 2 forme di iperstimolazione ovarica: 1. Early OHSS, ad inizio precoce, nei primi 3-7 gg dopo la somministrazione di HCG, legata all intensità della risposta ovarica alla terapia di stimolazione. In quasta forma, se non si instaura una gravidanza, il quadro clinico inizia a migliorare con l arrivo delle mestruazioni. 2. Late OHSS, piu tardiva, 12-17 gg dopo la somministrazione di HCG esogeno e poi sostenuta dalla produzione endogena di HCG, nel caso in cui si instauri la gravidanza. Da un punto di vista clinico si distinguono una forma lieve, una forma moderata ed una forma severa. Mentre la forma lieve non necessita in genere di ricovero ospedaliero, le forme moderata e severa richiedono necessariamente un trattamento in regime di ricovero. La sintomatologia si caratterizza per la presenza di: senso di gonfiore addominale di rilevante entità; nausea, vomito e diarrea; nei casi più gravi comparsa di letargia, perdita dell'appetito e contrazione della diuresi; eventuale difficoltà respiratoria. Con il progredire della severità della sindrome, i sintomi da transitori diventano piu importanti e peggiorano come intensità. Compare ascite, dimostrabile dapprima ecograficamente e poi visivamente con tensione e gonfiore della parete addominale. Si verifica quindi aumento di peso corporeo, instabilità emodinamica (tachicardia, ipotensione ortostatica ed ipovolemia), tachipnea da elevazione del diaframma legata all ascite e/o idrotorace, oliguria ingravescente fino ad insufficenza renale, insufficenza epatica. L emoconcentarzione, con aumento della viscosità ematica, l alterazione dei parametri della coagulazione e la ridotta attività fisica possono portare ad un aumentato rischio tromboembolico nei casi più severi. Le complicanze piu gravi sono rappresentate da Insufficienza renale, rischio di Distress respiaratorio e tromboembolia. 2

Pagina 3 di 7 Un ruolo di notevole importanza nel mantenimento di tale sindrome è rappresentato dalla presenza in circolo di gonadotropina corionica, pertanto l'eventuale instaurarsi della gravidanza comporta il mantenimento della sindrome stessa fino a circa il terzo mese. Per tale motivo nei casi in cui al momento del prelievo ovocitario si constati l'esistenza di un importante rischio di insorgenza della sindrome da iperstimolazione ovarica, si preferisce spesso non eseguire il transfer al momento ma rinviarlo a quando la sindrome sia risolta. Fattori di Rischio Sono considerati fattori di rischio per la OHSS: Giovane età Sindrome dell ovaio policistico Basso peso corporeo Stimolazioni ovariche con alte dosi di Gonadotropine Alti livelli di Estradiolo o rapido incremento (> 75% rispetto al giorno precedente) Pregressa Sindome da Iperstimolazione ovarica Dimensione e numero dei Follicoli Somministrazione di HCG Numero di ovociti recuperati Gravidanza ed in particolare la gravidanza multipla 2. I modelli assistenziali: Terapia Per quanto riguarda la diagnosi ed il monitoraggio dell evoluzione della Sindrome e la sua risposta ai presidi terapeutici è importante seguire: Il controllo giornaliero del peso corporeo ed un bilancio delle entrate e delle uscite la paziente viene invitata a controllare a domicilio questi parametri, riportarli su una scheda prestabilita e comunicarli giornalmente ai medici del Centro di PMA Il monitoraggio del beta HCG La raccolta delle urine nelle 24 h per la valutazione della clearance della creatinina Il monitoraggio ecografico che deve prestare molta attenzione al volume delle ovaia Il monatoraggio ecografico di eventuale versamento periovarico ed ascite. Gli esami ematochimici: emocromo completo, elettroliti, quadro sieroproteico, valutazione della funzionalità epatica e renale, prove di coagulazione ECG I modelli assistenziali adottati nella gestione della OHSS sono correlati con il grado di severità della malattia.. Le forme di grado lieve e moderato richiedono una forma assistenziale continua monospecialistica, generalmente ambulatoriale, che può essere seguito presso il Centro di PMA U.O.Fisiopatologia della Riproduzione - Ospedale Cervesi di Cattolica (RN). Le forme di grado severo, ma in alcuni casi anche le moderate, richiedono un ricovero in ambiente ospedaliero, con conseguente approccio combinato di tipo medico tra ginecologi dedicati alla PMA, medici ginecologi dell UO di Ginecologia dell Ospedale di Rimini e dei Nefrologi dell U.O. Nefrologia dell Ospedale di Rimini. 3

Pagina 4 di 7 Classificazione OHSS secondo Mathur R Evbuomwan I, Jenkins J, 2005 OHSS lieve OHSS moderata OHSS severa OHSS critica Gonfiore addominale Aumento della tesione addominale Dolore di lieve entità Nausea Vomito - Diarrea Discomfort Evidenza ecografica di Ascite Diametro ovarica < 8 cm Diametro ovarico tra 8-12 cm Scarso versamento nel Douglas Ascite clinicamente Ascite tesa Idrotorace evidente Oliguria HCT > 55% HCT > 45% Ipoprotidemia Diametro ovarico > 12 cm GB > 25.000/ml Oliguria con creatinuria Insufficenza renale Fenomeni Tromboembolici OHSS lieve Le forme lievi di OHSS sono di riscontro frequente ed il loro trattamento e gestione sono di tipo conservativo. La Pz va rassicurata in quanto la sindrome tende ad autolimitarsi con risoluzione del quadro clinico nel tempo di 1-2 settimane.. Le forme lievi non hanno grosse conseguenze sul piano clinico, ma la loro identificazione è di fondamentale importanza per prevenire e/o arrestare l evoluzione verso forme moderate esevere, non prive di rischi. Si deve valutare il quadro clinico ogni 2/4 gg dalla comparsa dei primi sintomi. La pz è invitata ad informare prontamente il medico in caso di aggravamento dei sintomi iniziali. In questa fase il trattamento è di tipo sintomatico e richiede solitamente l utilizzo di analgesici per os, come il paracetamolo, e gli antiemetici in caso di nausea. L assunzione dei liquidi deve essere tale da soddisfare il senso di sete, raccomandando alla pz di non bere in eccesso. E inoltre raccomandato il riposo assoluto a domicilio per prevenire la complicanza di torsione ovarica. OHSS Moderata Generalmente le pz che manifestano forme di OHSS moderata non necessitano di un ricovero ospedaliero, ma possono essere seguite ancora ambulatoriamente ogni 2-3 gg mediante monitoraggio ecografico e l esecuzione di esami di laboratorio. Nel caso sia stato eseguito il Transfer di embrioni, l instaurarsi della gravidanza può precipitare improvvisamente il quadro clinico e necessitare di un ricovero rapido. La gestione di Non Ricovero di un quadro moderato necessitano di: Diario clinico compilato dalla pz a domicilio dove sia documentata la quantità di liquidi assunta giornalmente, la quantità di urine nelle 24 ore ed il peso corporeo. Il riposo deve essere assoluto per aumentato rischio di torsione ovarica, come conseguenza del volume ovarico aumentato. Deve essere iniziata una terapia anticoagulante per prevenire i rischi di tromboembolia... La terapia si avvale sempre dell uso di farmaci analgesici ed antiemetici. La donna può continuare la terapia di supporto della fase luteale iniziata (progesterone) 4

Pagina 5 di 7 Generalmente un controllo ambulatoriale massimo ogni 2 gg che prevede una valutazione clinica della pz, il controllo ecografico del volume ovarico e del versamento ed una misurazione di alcuni parametri di laboratorio (ematocrito, elettroliti, creatininemia, funz epatica) può essere valido per il controllo della Sindrome. Nel caso in cui è stato eseguito il transfer degli embrioni una possibile gravidanza può precipitare improvvisamente il quadro clinico e necessitare di un rapido ricovero. OHSS severa Nei casi in cui la valutazione ambulatoriale della paziente richieda un ricovero in ambiente ospedaliero viene inviata presso U:O: Ginecologia ed Ostetricia dell Ospedale Infermi di Rimini e viene presa in carico dai ginecologi afferenti all' U.O, con sempre a disposizione il Medico dell U.O. FPR Ospedale di Cattolica. OSPEDALIZZAZIONE da indicare in caso di: 1. le pazienti sintomatiche: nausea, vomito, dispnea, dolore addominale, tachicardia, ipotensione 2. pazienti con versamento ascitico 3. Ht > 40% 4. Ovaie 12cm La OHSS grave rappresenta un evenienza potenzialmente fatale che richiede un immediata terapia ed uno stretto monitoraggio della pz. Bisogna attuare un percorso multidisciplinare coinvolgendo diversi specialisti. Appena la pz viene ricoverata è necessario attivare il seguente programma: 1. Esami ematochimici: emocromo con formula, PLT, PT, PTT, fibrinogeno, D-DIMERO, antitrombina III, VES, proteina C reattiva, glucosio, protidemia, azotemia, creatinina, acido urico, bilirubina, GOT/GPT, GT, CPK, fosfatasi alcalina, Na, Cl, J, Ca, P, Mg, 17 estradiolo. (da ripetere ogni 3 giorni). 2. Esami urinari: esame urine completo, creatinina, Na, Cl, K,Ca, P, Mg (da ripetere ogni 3 giorni) 3. Ecografia addome e pelvica: da ripetere ogni 2 giorni, per valutare le variazione del volume ovario e del versamento ascitico, pleurico, sotto-diaframmatico. 4. Controllo quotidiano di: peso, circonferenza addominale, diuresi, PA, FC. 5. Rx torace: solo per le pz dispnoiche che non hanno eseguito il trasferimento degli embrioni. 6. ECG 7. Richiesta di consulenza nefrologica. 8. Riposo assoluto: la pz può alzarsi solo per andare in bagno. La gestione dei sintomi di grado severo si basa su una terapia di supporto fino a che la situazione non si risolve spontaneamente. La terapia in regime di ricovero prevede: 1. Dolore addominale: tramandolo (contramal 100 in 50 cc di soluzione fisiologica + plasil 1 fiala, max 3 volte/die) E sconsigliato l uso di FANS per la probabile compromissione della funzionalità renale. 2. Nausea e vomito: metoclopramide cloridrato (plasil 1x3) 3. Rischio di tromboembolia: fraxiparina 0,4 x 1 se didimero > 600 da continuare alla dimissione per almeno 15gg anche con parametri ematochimici ritornati alla normalità. 4. Idratazione: Liquido terapia: al fine di garantire un adeguato volume circolante la donna deve bere fino a soddisfare il senso di sete, nel caso no riuscissero a bere è necessari garantire un 5

Pagina 6 di 7 apporto di liquidi per via endovenosa per contrastare ipovolemia, ipotensione, emoconcentarzione oliguria. 5. In caso di persistenza della emoconcentrazione e della ridotta funzionalità renale si somministrano Albumina umana (200 ml di sol al 25% in 4 ore ripetuta se necessario dopo 4-12 ore). 6. Paracentesi per ridurre la pressione intraddominale del versamento ascitico e gli effetti che produce (dolore, nausea, vomito, ridotta perfusione renale). 7. Supporto della fase luteale: Le pazienti che hanno eseguito il transfer con precedente utilizzo di anologo depot, devono continuare il progesterone (prontogest, crinone etc) come supporto della fase luteale, sino al giorno del HCG e, se positivo sino alla visualizzazione del BCF. Il HCG va dosato almeno 13 gg dopo il transfer, se positivo, è possibile un peggioramento del quadro clinico e laboratoristico: la pz non deve essere dimessa. Nel caso in cui, il HCG sia negativo, aspettare comunque l evento mestruale prima di dimettere la paziente. Dopo la dimissione la paziente deve essere inviata all UO FPR di Cattolica per i controlli post intervento ed il proseguimento dell iter terapeutico. 3. Percorso clinico-assistenziale multidisciplinare integrato adottato presso l Azienda USL di Rimini Il numero atteso di pazienti affetti da Sindrome da Iperstimolazione Ovarica afferente alla nostra azienda, dovrebbe essere pari a i 0,2% di tutti i ciclo di PMA di I e II livello eseguiti presso UO FPR Ospedale di Cattolica RN.. Nel caso in cui una paziente ha eseguito un trattamento di PMA presso altri Centri di Fecondazione Assistita il percorso si può attivare sia dal monitoraggio ambulatoriale della Sindrome presso UO FPR di Cattolica (RN) che direttamente in regime di ricovero, secondo il parere degli specialisti, presso U.O. Ginecologia ed Ostetricia. Il Medico dell UO FPR dedicato è il responsabile della funzione di raccordo degli interventi specialistici, garante dei percorsi di facilitazione per le pazienti, coordinatore del percorso stesso. Il Medico U.O. di Ginecologia ed Ostetricia ed il Nefrologo collaborano per la gestione del paziente in regime di ricovero. Il pediatra di libera scelta è il responsabile della quotidianità assistenziale domiciliare, il custode della prevenzione ed educazione sanitaria (bilanci di salute). Per ogni paziente con OHSS di grado lieve, moderato, grave viene sviluppato e definito un percorso assistenziale individualizzato condiviso dalle multiprofessionalità che operano nell Azienda USL di Rimini. L obiettivo principale è quello di evitare l ospedalizzazione, ottimizzare la qualità delle cure e prevenire le complicanze legate alla sindrome 6

Pagina 7 di 7 4. Indicatori di performance Al fine di verificare la qualità del percorso assistenziale programmato per singolo paziente con OHSSS, vengono monitorati alcuni indicatori: 1) N dei pazienti che necessitano di controlli ambulatoriali 2) Adozione di una cartella clinica personalizzata, per i pazienti che necessitano di ricovero, utilizzabile da parte di tutti i professionisti coinvolti nel progetto assistenziale che consenta di rendere più razionali gli interventi, mediante controlli pertinenti. Lo scopo della raccolta e valutazione di questi dati è quello di migliorare l integrazione dei servizi e di dare risposte in termini di epidemiologia, formazione e ricerca. 7