VERSO IL CONTRATTO DI FIUME DEL TREBBIA IMPOSTAZIONE, METODOLOGIA e FASI PROPOSTA DI DISCUSSIONE PER I PARTECIPANTI



Documenti analoghi
CONTRATTO DEL LAGO DI BOLSENA. Accordo di Programmazione Negoziata PROTOCOLLO DI INTESA

MODELLO ORGANIZZATIVO REGIONALE PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO.

SISTEMA NAZIONALE DI VALUTAZIONE - AUTOVALUTAZIONE ANNAMARIA BIANCO

CASTIGLIONE E SCARLINO: SOLUZIONI IN AGENDA

QUESTIONARIO 3: MATURITA ORGANIZZATIVA

Che cos'è l'ecvet. L'operatore socio-sanitario in prospettiva europea. Bari, 23 Aprile 2012 Sala Convegni ACLI Provinciali - Via De Bellis, 37

Project Cycle Management La programmazione della fase di progettazione esecutiva. La condivisione dell idea progettuale.

PROGETTO: TEATRO FORUM

COMUNE DI PERUGIA AREA DEL PERSONALE DEL COMPARTO DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE E DELLE ALTE PROFESSIONALITA

EA 03 Prospetto economico degli oneri complessivi 1

SISTEMI DI MISURAZIONE DELLA PERFORMANCE

Valutare gli esiti di una consultazione online

PROVINCIA DI MATERA. Regolamento per il funzionamento. dell Ufficio Relazioni con il Pubblico della Provincia di Matera

SOMMARIO. Art. 8 Conoscenza dei bisogni e valutazione del gradimento dei servizi

Riflessioni dagli esiti della rilevazione sull organizzazione dei processi di valutazione ex-ante per le politiche regionali

Figure Professionali «Eco-innovazioni»

COMUNE DI MORNICO AL SERIO. (Provincia di Bergamo) PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA (art. 10 del D.Lgs. n.

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6

CAPITOLO 20 AGGIORNAMENTO DEL CODICE DI STOCCAGGIO

PROGETTO TECNICO SISTEMA DI GESTIONE QUALITA IN CONFORMITÀ ALLA NORMA. UNI EN ISO 9001 (ed. 2008) n. 03 del 31/01/09 Salvatore Ragusa

REGOLAMENTO DEGLI STRUMENTI PARTECIPATIVI DEL COMUNE DI VIMERCATE

STATUTO PER IL SITO INTERNET DELL ENCJ

PROGRAMMAZIONE EDUCATIVA E DIDATTICA Anno Scolastico 2015/2016

I Tirocini nella Cooperazione Sociale Trentina. Tirocini formativi del Master in Gestione di Imprese Sociali

ATTIVITÀ E Piano di informazione e comunicazione

Regolamento Approvato dal Consiglio di Amministrazione del CSI-Piemonte il 16 luglio 2007

SCHEMA di PROTOCOLLO D INTESA. fra

REGOLAMENTO PER L ISTITUZIONE E L APPLICAZIONE DEL SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE

Il modello veneto di Bilancio Sociale Avis

Informativa sulla privacy

AZIENDA SPECIALE CONSORTILE PER I SERVIZI ALLA PERSONA PROGRAMMA PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA

OGGETTO: Linee guida Progetto PERCORSO DI ORIENTAMENTO in collaborazione con la FS Prof. Sergio.

Modalità e requisiti per la definizione delle forme di partecipazione e rappresentanza nei tavoli di programmazione partecipata inerenti il Piano di

della manutenzione, includa i requisiti relativi ai sottosistemi strutturali all interno del loro contesto operativo.

INDICE. Che cosa vuol dire partecipazione. La relazione tra A21 e partecipazione dei cittadini. Lo strumento che garantisce la partecipazione in A21

COMUNE DI LANCIANO Provincia di Chieti Assessorato Sanità, Ambiente ed Energia Processo di Agenda 21 Locale Lanciano21

Appendice III. Competenza e definizione della competenza

Un patto territoriale per il Welfare Locale

Progetto benessere organizzativo MODALITA DI COINVOLGIMENTO DEI DIPENDENTI

COMUNE DI SANTA GIUSTINA IN COLLE (Provincia di Padova) INDICE

Città di Minerbio Provincia di Bologna. CICLO DELLA PERFORMANCE Indirizzi per il triennio

Manuale del Sistema di Gestione Integrato per la Qualità e l Ambiente INDICE

REGOLAMENTO COMUNALE DELLA CONSULTA DEGLI STRANIERI. Approvato con deliberazione del Consiglio Comunale n. 81 del

Articolo 1 Composizione

UNI EN ISO 9001:2008 Sistemi di Gestione per la Qualità: requisiti e guida per l uso

Presidiare una consultazione online

Il volontariato: ruolo e impegni per la Conferenza dei Servizi

PROTOCOLLO D INTESA PREMESSO CHE

REGOLAMENTO CONSULTA DELLE PERSONE CON DISABILITA

SCELTA DELL APPROCCIO. A corredo delle linee guida per l autovalutazione e il miglioramento

Organizzare spazi e contenuti di una consultazione online

COMUNE DI CASTELLAR (Provincia di Cuneo) PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA TRIENNIO 2014/2016.

Comitato territoriale costituzione

REGOLAMENTO PROVINCIALE SUL PIANO DELLA PERFORMANCE E SUI SISTEMI DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE

Area Disabilita. Assistenza scolastica per l autonomia e la comunicazione dei disabili LIVEAS

REGOLAMENTO DEL FORUM COMUNALE DEI GIOVANI (Approvato con delibera di Consiglio Comunale n. 88 del 28/9/04)

REGOLAMENTO CONVOL REGIONALE. della Regione

Il percorso partecipativo del Piano di Adattamento della città di Bologna

REGOLAMENTO CONTENENTE I CRITERI PER L EROGAZIONE DEI PREMI DI RISULTATO AL PERSONALE DIPENDENTE

ISTRUZIONE OPERATIVA ATTIVITÀ PROMOZIONALE

IL SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE

IL CICLO DI VITA DEL PROGETTO. Elementi essenziali di progetto. Fasi e tappe Gli Approcci

Regolamento di disciplina della misurazione, della valutazione e della trasparenza delle performance.

CITTÀ DI IMOLA REGOLAMENTO DI DISCIPLINA DELLA VALUTAZIONE, INTEGRITÀ E TRASPARENZA DELLA PERFORMANCE

PROGETTO INCREASING EUROPEAN CITIZENSHIP ICE (MIGLIORARE LA CITTADINANZA EUROPEA)

Sistemi di misurazione e valutazione delle performance

A cura di Giorgio Mezzasalma

Piattaforma per la valutazione e gestione del rischio da stress lavoro correlato. Guida all utilizzo della piattaforma

SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE (SMIVAP)

Rapporto dal Questionari Insegnanti

Repertorio dei Piani e Programmi relativi a sottobacini o settori e tematiche specifiche

Città di Montalto Uffugo (Provincia di Cosenza) SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE

REGOLAMENTO DI DISCIPLINA DELLA VALUTAZIONE, INTEGRITA E TRASPARENZA DELLA PERFORMANCE

UTILIZZATORI A VALLE: COME RENDERE NOTI GLI USI AI FORNITORI

Da gruppo informale ad associazione

una società cooperative Europea (SCE) ropea Moduli e metodologie Mediterranea

Comune di San Martino Buon Albergo

Il Problem-Based Learning dalla pratica alla teoria

RELAZIONE ILLUSTRATIVA RELATIVA ALL ADOZIONE DEL CODICE DI COMPORTAMENTO DEI DIPENDENTI DELL AZIENDA SANITARIA. ULSS n. 3 DI BASSANO DEL GRAPPA

A.I.N.I. Associazione Imprenditoriale della Nazionalità Italiana Udruga Poduzetnika Talijanske Narodnosti

CARTA DEI SERVIZI. Premessa:

Master in Europrogettazione

Protocollo d Intesa. per la costituzione di un Fondo di garanzia di finanza sociale e per l attivazione di convenzioni e strumenti di finanza solidale

U.O. Agenda 21 Servizio Pianificazione Territoriale Dipartimento Territorio e Ambiente COMUNE DI UDINE REGOLAMENTO DEL FORUM

Comune di OLGIATE OLONA SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE

REGOLAMENTO DELLA CONSULTA DEL VOLONTARIATO E DELL ASSOCIAZIONISMO

Il Direttore DISCIPLINARE DEL PROCESSO DI BUDGET 2015

Boccadoro. Porto Ercole. Comune di Monte Argentario Variante al Piano Strutturale. Sindaco: Arturo Cerulli Assessore all Urbanistica: Enzo Turbanti

Effettuare gli audit interni

Ruolo e attività del punto nuova impresa

Istituto Comprensivo di Positano e Praiano C.A.F. 2014

ISO 9001:2015 e ISO 14001:2015

ADOTTA LA SEGUENTE DETERMINAZIONE. Art. 1

UNIONE EUROPEA REGIONE CALABRIA REPUBBLICA ITALIANA REGIONE CALABRIA DIPARTIMENTO PROGRAMMAZIONE NAZIONALE E COMUNITARIA

Il Gruppo di lavoro ha articolato l operazione in fasi:

I modelli normativi. I modelli per l eccellenza. I modelli di gestione per la qualità. ! I modelli normativi. ! I modelli per l eccellenza

COACHING. Bocconi Alumni Association. Presentazione

L esperienza dell Università di Bologna

SCHEMA DI REGOLAMENTO DI ATTUAZIONE DELL ARTICOLO 23 DELLA LEGGE N

Norme per l organizzazione - ISO serie 9000

Transcript:

VERSO IL CONTRATTO DI FIUME DEL TREBBIA IMPOSTAZIONE, METODOLOGIA e FASI PROPOSTA DI DISCUSSIONE PER I PARTECIPANTI Forum di avvio del Processo di Partecipazione, 28 Giugno 2014

Coordinamento del Contratto : Regione Emilia-Romagna Referente: Rosanna Bissoli, Responsabile Servizio Tutela e Risanamento Risorsa Acqua Gestione degli incontri di partecipazione: CIRF (Centro Italiano per la Riqualificazione Fluviale) www.cirf.org Marco Monaci: coordinamento operativo Andrea Nardini: Giancarlo Gusmaroli: Andrea Goltara: Chiara Spotorno: 2

Premessa La Regione Emilia-Romagna promuove e coordina il Contratto di Fiume (di seguito Contratto ), riconoscendolo e proponendolo come opportunità per affrontare in modo integrato e partecipato le decisioni di interesse locale e territoriale che riguardano le terre e le acque del fiume Trebbia. Il presente documento ha lo scopo di illustrare in modo sintetico cosa si intende per Contratto di Fiume e come lo si svilupperà nel caso specifico del Trebbia. Cos è un Contratto di Fiume Il Contratto è un percorso di incontri guidati, supportato da paralleli approfondimenti tecnici e normativi, ideato per prendere decisioni in modo partecipato. Si svolge tra soggetti pubblici e privati -legati al fiume da interessi, attività o altro e definiti in gergo portatori di interesse o stakeholders o attori - con il fine di sottoscrivere un accordo formale di tipo volontario (il contratto ), che specifica impegni precisi sulle misure da intraprendere ( piano di azione ) per risolvere i problemi rilevati e cogliere le opportunità individuate. Si ritiene che in virtù del suo carattere partecipativo, informale ma organizzato, che vede il coinvolgimento sinergico delle istituzioni e delle parti sociali, il Contratto sia un modo efficiente per rendere operative ed efficaci le politiche e i relativi strumenti di pianificazione, anche suggerendone modifiche e comunque facilitandone il coordinamento. Il percorso per il Trebbia Di cosa si occupa? Sono diverse le questioni legate al fiume Trebbia da tempo dibattute anche in modo acceso da parte dei vari attori locali. Come prima ipotesi di lavoro saranno considerati i seguenti aspetti, ma altri temi proposti durante il lavoro potranno essere progressivamente aggiunti: Gestione delle risorse idriche, in particolare le condizioni di carenza idrica e i relativi effetti sull ecosistema fluviale e sugli utilizzatori dell acqua, nonché la gestione della Diga del Brugneto e le richieste di nuove concessioni; Conservazione e miglioramento della biodiversità e della naturalità; Valorizzazione del territorio e fruizione del fiume (pesca, canoa, balneazione, ecc.). Dove si applica? Il fiume riceve tutti gli effetti di ciò che accade nel suo bacino idrografico: quest ultimo è pertanto l ambito di indagine più appropriato (non è quindi possibile affrontare i problemi separatamente). Nel caso specifico, inoltre, occorre anche considerare il sistema idrico Ligure, che utilizza le risorse del bacino del Trebbia per fornire acqua potabile. 3

Quali risultati sono attesi? Verso il contratto di fiume del Trebbia avvia un processo che potrà continuare a svilupparsi nel futuro così da promuovere una partecipazione continua degli attori. Le problematiche di tipo tecnico da affrontare sono infatti di non facile soluzione e richiedono innanzitutto che gli attori si trovino d accordo su quali questioni sono più rilevanti di altre, per poi avere il tempo sufficiente per procedere con gli studi necessari. Il processo ora avviato mira in ogni caso alla firma da parte degli attori di una sorta di precontratto, sottoforma di protocollo di intesa, che impegna le parti a portare avanti il piano d azione, seppure preliminare, che emergerà da questa prima parte di percorso. Ciò sottolinea l importanza strategica di questo primo passo. I risultati attesi della prima fase sono dunque: a) condivisione da parte degli attori coinvolti del metodo di lavoro proposto; b) acquisizione della piena consapevolezza delle problematiche in campo, del punto di vista degli attori coinvolti e delle motivazioni che le sostengono; c) creazione di un clima di fiducia reciproca tra gli attori che spinga verso un lavoro collettivo produttivo per l individuazione delle soluzioni ai problemi; d) individuazione condivisa di dati o conoscenze mancanti e degli approfondimenti necessari per colmare tali lacune informative, anche dal punto di vista progettuale; e) definizione di una possibile visione del fiume condivisa e di eventuali divergenze significative tra gli attori; f) identificazione di linee d azione condivise per agire sul fiume, al fine di definire un piano d azione preliminare che si occupi innanzitutto di risolvere le carenze informative segnalate e di stabilire in linea di massima e per quanto possibile quali tipologie di intervento, strutturali o meno, sono necessarie per il fiume Trebbia; g) sottoscrizione di un protocollo di intesa che impegni gli attori a portare avanti il piano di azione emerso dal processo di partecipazione e che fissi risorse, responsabilità e tempi il più definiti possibile. Chi può partecipare? Il processo di partecipazione è aperto a tutti, cittadini, Enti o Associazioni che si interessano del fiume Trebbia. Qualsiasi soggetto, ora escluso, ritenga di voler partecipare, può segnalarlo con una richiesta ai referenti del processo. Da quel momento si impegna a partecipare costruttivamente agli incontri, adottando uno spirito aperto alla comprensione e alla condivisione di informazioni ed idee. Vale la pena partecipare? Il Contratto è un processo/accordo volontario, non obbligatorio, ma può permettere di raggiungere conclusioni capaci di determinare il futuro del territorio, se si creano le condizioni per una partecipazione attiva e ampia degli attori. Durante il percorso ogni attore può infatti esplicitare la propria visione del fiume, condividere le proprie conoscenze, rendere evidenti carenze informative che meritano di essere sciolte eventualmente anche con ulteriori indagini o studi, e proporre e difendere le soluzioni in cui crede. Il Contratto offre inoltre un tavolo di negoziazione che, nel caso del Trebbia, può permettere di affrontare la conflittualità già espressa in diverse 4

istanze. La definizione di un piano di azione approvato dagli attori aumenta inoltre grandemente le possibilità di veder realizzate le azioni individuate dal processo. Chi è il decisore finale? L amministrazione pubblica (intesa come i diversi Enti che hanno competenze sul fiume) resta responsabile delle decisioni che corrispondono al proprio mandato istituzionale, ma anche i soggetti privati potranno prendere decisioni in merito alla conduzione delle loro attività, ad esempio in campo agricolo o nella gestione della montagna o nello svolgimento delle proprie attività economiche. Quale grado di approfondimento dei temi sarà seguito? In questa prima fase del Contratto l enfasi sarà posta sulla condivisione dell informazione e dei punti di vista dei portatori di interesse. Se sussistono dubbi sull informazione e sulla comprensione è infatti impossibile prendere decisioni definitive sulle soluzioni ai problemi, senza prima risolvere tali dubbi. Ove possibile si potrà però anche arrivare a stabilire linee di azione generali in relazione a problemi già sufficientemente studiati in passato. Quali sono gli organi deputati alla conduzione del Contratto? La Regione Emilia-Romagna promuove e conduce il processo attraverso le gestione degli inviti, la raccolta di osservazioni, la messa a disposizione del materiale, l organizzazione degli eventi, la diffusione delle informazioni, ecc, e si avvale a tal fine di una Unità di gestione del processo (UGP). Essa si preoccupa anche di elaborare le informazioni in modo che siano il più utili possibile e di svolgere alcuni approfondimenti tecnici se necessari, inclusa la progettazione del processo (questo documento), la conduzione degli incontri, l analisi della documentazione disponibile, ecc.. CIRF fornisce supporto a tale attività; Rappresentanti delle istituzioni e dei portatori di interesse coinvolti costituiscono il Tavolo di coordinamento e negoziazione che da una parte fornisce indirizzi in merito alle regole di conduzione del processo stesso e per lo sviluppo dei suoi contenuti e dall altra affronta eventuali conflittualità mediante apposte sessioni di negoziazione tra i partecipanti. I suoi membri saranno selezionati a valle del primo incontro di avvio del Contratto tra gli Enti e le Associazioni: i singoli cittadini potranno indicare un delegato tra questi soggetti che li rappresenti; Esperti di settore possono essere interpellati su questioni specifiche per chiarire dubbi e approfondire la comprensione e la conoscenza delle problematiche. Quali sono le fasi del processo? Nell ambito del presente percorso decisionale, si prevedono le seguenti fasi di lavoro: 28 giugno 2014 Primo incontro pubblico per l avvio del processo e l analisi dei dati Si chiarisce il significato del Contratto di Fiume e se ne annuncia l inizio per il Trebbia, proponendo la metodologia di lavoro e la sua organizzazione (questo documento), accogliendo commenti e suggerimenti per migliorarli. Si invitano inoltre i diversi gruppi a identificare e poi comunicare (entro un termine stabilito) i loro rappresentanti al Tavolo di coordinamento e negoziazione ; si presenta lo stato delle conoscenze dal punto di vista istituzionale; 5

si effettua un lavoro di gruppo per analizzare i dati disponibili ed evidenziare eventuali carenze informative: si formano a tal proposito gruppi di lavoro omogenei per interesse che condividono lo stato attuale delle conoscenza, aggiungono informazioni, apportano critiche o richieste di approfondimenti; si chiude in sessione plenaria per riassumere i risultati del lavoro di gruppo e ci si accorda sui prossimi passi. A valle dell evento si procede all eventuale modifica dell impostazione del metodo di conduzione del processo ove richiesto e alla definizione dei rappresentanti degli stakeholders al Tavolo di coordinamento e negoziazione. Luglio 2014 - Incontri bilaterali dell Unità di gestione con i portatori di interesse principali Si realizzano incontri bilaterali allo scopo di creare un quadro chiaro della visione e della posizione (motivazioni, aspirazioni) dei portatori di interesse, che possa aiutare, successivamente, a trovare uno spazio di negoziazione e prima ancora di individuazione di una visione comune. L incontro con lo stakeholder singolo è utile perché possa sentirsi perfettamente libero e a suo agio, seppur consapevole che quanto emerso sarà sintetizzato al pubblico durante l incontro successivo. Questo è un tentativo di arrivare a capire perché interessa qualcosa astraendosi dalla soluzione propugnata, perché a volte è possibile arrivare a soddisfare il vero desiderata attraverso una via diversa da quella individuata inizialmente. Settembre 2014 - Secondo incontro pubblico per la costruzione di una visione comune si espongono in assemblea plenaria i punti di vista dei diversi stakeholders emersi dagli incontri bilaterali si lavora poi per gruppi omogenei per interessi al fine di definire la visione di ogni gruppo (che può però ora tener conto della visione degli altri gruppi illustrata in precedenza); si lavora infine a gruppi misti (in cui sono rappresentati gli interessi contrapposti) per definire una visione possibilmente condivisa e linee di azione macro. Possono comunque emergere conflittualità insanabili in questa fase del processo ma affrontabili durante le sessioni successive. Ottobre-Novembre 2014 Incontri tecnici (focus group) È possibile che dopo i primi incontri si renda necessario realizzare degli incontri specifici di approfondimento più tecnico su argomenti selezionati (Focus groups). Ottobre-Novembre 2014 - Incontri negoziali del Tavolo di coordinamento e negoziazione Si analizzano in modo congiunto possibili soluzioni bilanciate, considerando le diverse esigenze e i punti di vista emersi negli incontri pubblici e coerentemente con l approfondimento conoscitivo raggiunto. 6

Entro Gennaio 2015 - Terzo incontro pubblico per la definizione del piano di azione Si stabiliscono in via definitiva obiettivi e corrispondenti linee di azione, al livello reso possibile dall approfondimento raggiunto, così da definire in modo partecipato il piano di azione che conterrà anche le richieste di approfondimento emerse durante il processo. Febbraio 2015 - Evento di chiusura per la firma del protocollo di intesa verso il Contratto di fiume Si presenta e sottoscrive un accordo che adotta il piano di azione emerso dal processo, si stabilisce come monitorarne l attuazione e si individuano le successive tappe del processo di partecipazione. Le fasi qui ipotizzate saranno meglio definite e adattate strada facendo in funzione dei risultati ottenuti dagli incontri precedenti (processo adattativo). Come già ricordato, il processo ora avviato costituisce la prima parte di un percorso che potrà svilupparsi per cicli successivi; durante ogni ciclo, compreso il presente, si definisce in ogni caso un piano d azione che gli attori si impegnano a portare avanti mediante la firma di protocolli d intesa o altre forme di accordo. APPROFONDIMENTO CONTRATTO VERSO IL CONTRATTO DI FIUME DEL TREBBIA ANALISI ANALISI IMPEGNI ANALISI IMPEGNI IMPEGNI AVVIO Figura 1 Cicli successivi di approfondimento partecipato Come è possibile restare informati? Tutto il processo è documentato e reso accessibile al pubblico vasto attraverso vari mezzi, tra i quali un sito web dedicato: http://ambiente.regione.emilia-romagna.it/acque/informazioni/processipartecipativi/con-la-trebbia e la Piazza del portale Partecipazione della Regione Emilia-Romagna iopartecipo+: http://partecipazione.regione.emilia-romagna.it/iopartecipo/contratto-di-fiume-deltrebbia/con-la-trebbia, una pagina Facebook (in corso di allestimento), comunicati stampa, articoli sui giornali, passaggi radiotelevisivi. Come posso esprimere un giudizio sul processo e fornire suggerimenti per migliorarlo? Il processo viene monitorato e valutato dai partecipanti agli incontri tramite appositi questionari; è inoltre possibile inviare comunicazione ai contatti indicati più sotto mediante email o lettere ordinarie. Contatti Rosanna Bissoli (Regione): rbissoli@regione.emilia-romagna.it Franca Ricciardelli (Regione): fricciardelli@regione.emilia-romagna.it Marco Monaci (CIRF): m.monaci@cirf.org TEMPO 7