L attività di prevenzione dell A.S.L. nelle palestre e nelle piscine della Provincia di Bergamo



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L attività di prevenzione dell A.S.L. nelle palestre e nelle piscine della Provincia di Bergamo 7 novembre 2012 1

L aspetto benefico connesso alla pratica di attività sportive che si svolgono in spazi confinati, come le palestre e le piscine, è inscindibilmente legato allo stato di salubrità e alle condizioni di carattere igienico-sanitario e di sicurezza dell ambiente in cui la disciplina sportiva è praticata. L ASL effettua, mediante specifici piani di attività, il controllo e la vigilanza del mantenimento dei requisiti strutturali, funzionali, gestionali, di palestre e piscine. 2

L obiettivo del Piano di Vigilanza La tutela della salute pubblica mediante il controllo della corretta gestione ed applicazione, di tutti gli elementi che concorrono alla sicurezza delle strutture. La promozione della salute supportando i Gestori delle strutture nello sviluppo della consapevolezza dei rischi, di un miglioramento degli impianti (sia dal punto di vista gestionale sia strutturale), anche mediante la promozione di procedure di autocontrollo 3

La Vigilanza nelle palestre Oggetto del piano di vigilanza sono le palestre cosiddette minori, quelle che non rientrano nella disciplina della Norma CONI e che, pertanto, non hanno già dovuto soddisfare precisi requisiti di accreditamento. Per meglio valutare tali strutture, in assenza di norme di riferimento specifiche, l ASL della Provincia di Bergamo ha predisposto una Linea Guida nel 2003, strumento condiviso anche dagli operatori di settore e riferimento usato tuttora per la progettazione di centri fitness. 4

La Vigilanza nelle palestre Sono inoltre oggetto di vigilanza anche le palestre inserite nelle strutture scolastiche, spesso fruibili da associazioni e gruppi sportivi, valutate nell ambito più ampio della vigilanza sulle scuole. Per le stesse il riferimento normativo è costituito dal Decreto 18/12/1975 in materia di edilizia scolastica. 5

La valutazione dei rischio nelle palestre Le componenti da individuare ai fini della valutazione delle condizioni di salubrità e sicurezza sono: - di tipo fisico, principalmente temperatura e umidità, essenzialmente connesse a caratteristiche strutturali e architettoniche e a criteri di progettazione (presenza di finestrature apribili o di adeguata collocazione e manutenzione degli impianti di climatizzazione e ricambio dell aria); - di tipo chimico, ovvero correlate al rilascio nell aria di sostanze diffuse durante le operazioni di sanificazione, dalle attività degli occupanti e dai prodotti di igiene personale 6

La valutazione dei rischio nelle palestre - di tipo biologico, ovvero correlate alla eventuale diffusione, da parte degli stessi fruitori degli impianti, di microrganismi patogeni sulle superfici di attrezzi ginnici, panche degli spogliatoi, piani delle docce, ecc. - di tipo gestionale, quali, ad esempio, la regolamentazione del numero dei fruitori della palestra, la vigilanza sulle operazioni di sanificazione e igienizzazione degli ambienti e delle superfici, la certificazione di sicurezza e la manutenzione degli impianti idrico e di climatizzazione dell aria. 7

La valutazione dei rischio nelle palestre Per le palestre inserite in istituti scolastici sono inoltre considerati anche ulteriori componenti di rischio: 8

Vigilanza nelle palestre: i risultati Per le palestre minori non si rilevano problematiche igienico sanitarie e di sicurezza particolari. E evidente che lo standard costituisce un biglietto da visita indispensabile per la presentazione della struttura. Le palestre inserite negli edifici scolastici soffrono per un generale e continuo bisogno di manutenzione (strutturale, impiantistico, attrezzature), anche se nel corso degli anni si registra un positivo miglioramento delle strutture. 9

La Vigilanza nelle piscine Oggetto del Piano di vigilanza sono tutte le 75 piscine ad uso pubblico, od aperte al pubblico, presenti sul territorio provinciale. Obiettivo del controllo è la tutela della salute mediante la riduzione dei rischi. L attività di controllo e vigilanza, compreso il campionamento di acque di piscina, è condotta secondo le disposizioni della DGR Lombardia 2552/2006. 10

La valutazione dei rischio nelle piscine La D.G.R. 2552/06 ha introdotto l obbligo della valutazione del rischio e del principio dell autocontrollo come sistema di gestione della struttura piscina e strumento di prevenzione principale da porre in essere a tutela della salute degli utenti. Si tratta di una piena responsabilizzazione del gestore in ordine al raggiungimento dei seguenti obiettivi: - individuazione di tutti i rischi legati alla sicurezza igienico sanitaria, potenzialmente presenti nell ambiente piscina; 11

La valutazione dei rischio nelle piscine - prevenzione del manifestarsi dei rischi attraverso specifiche misure preventive e definizione di punti o fasi critiche da tenere sotto controllo; -predisposizione di sistemi di controllo e monitoraggio per tali parametri o fasi e di interventi in caso di anomalie e/o di inconvenienti. Questa metodologia ha la finalità di intervenire prima che i rischi si manifestino e di focalizzare l attenzione sui punti critici. 12

Possibili rischi in piscina RISCHI IGIENICO SANITARI Possibili cause: inadeguata pulizia e sanificazione ristagni d acqua mancato rispetto dei percorsi malfunzionamento sistema trattamento acqua errata manovra operazione lavaggio filtri insufficiente ricambio acqua malfunzionamento sistema trattamento aria 13

Possibili rischi in piscina RISCHI PER LA SICUREZZA DEGLI UTENTI Possibili cause: cadute accidentali (superfici bagnate, comportamenti non corretti, ecc.) annegamento (mancata segnalazione profondità acqua, mancanza dispositivi di salvataggio, mancata sorveglianza, sovraffollamento) presenza di ostacoli lungo i percorsi di evacuazione rischio elettrico (difetti dei dispositivi di protezione, fenomeni di dispersione, ecc.) esalazioni di gas irritanti e/o tossici (fuoriuscita di prodotti dallo stoccaggio o dagli impianti, presenza di materiale infiammabile nei punti di stoccaggio) 14

Le azioni del Piano di Vigilanza nelle piscine Il piano di lavoro si attua mediante il controllo e la vigilanza del mantenimento dei requisiti strutturali, funzionali, gestionali (compresa l idoneità dell acqua di vasca e di approvvigionamento). Sono valutati i piani di autocontrollo predisposti dai gestori, con particolare riferimento ai punti critici evidenziati. 15

I risultati della vigilanza: costante miglioramento delle condizioni strutturali e gestionali delle piscine, miglioramento della qualità igienica delle strutture stesse (indicatore di efficacia). Esito controllo acqua di vasca: 2007-2011 78,0% 80,0% 79,0% 87,3% 86,2% 74,3% 63,8% 54,1% 54,9% 53,9% 2007 2008 2009 2010 2011 % campioni conformi all'analisi microbiologica %campioni conformi all'analisi chimica Lineare (% campioni conformi all'analisi microbiologica) Lineare (%campioni conformi all'analisi chimica) 16

Il progetto ASL sulle piscine: Relazione tra qualità dell'acqua di balneazione delle piscine natatorie e incidenza di patologie correlate: utilizzo di indicatori di salute. Tra il 2006 ed il 2007 l ASL ha effettuato uno specifico studio caso-controllo con il monitoraggio dello stato di salute e dei comportamenti di 200 utenti (bambini di età compresa tra 8 e 10 anni) che frequentavano corsi di nuoto in ambito scolastico in quattro piscine pubbliche della provincia di Bergamo, e di n. 100 controlli, anch essi scolari di età compresa tra 8 e 10 anni, che non frequentavano l ambiente piscina. I dati, per quanto riguarda durata e frequenza di esposizione, comportamento e anamnesi, sono stati raccolti per mezzo di questionari specifici distribuiti attraverso la scuola. 17

L utilizzo di indicatori sanitari ha permesso la traduzione dei risultati ottenuti in forma numerica fornendo una rappresentazione sintetica della realtà osservata. I1 I2 I3 Il set di indicatori individuato è stato il seguente: n di patologie / nuotatori in piscine regolari x 100 nel periodo di riferimento n di patologie / nuotatori in piscine critiche x 100 nel periodo di riferimento n di patologie / non nuotatori x 100 nel periodo di riferimento 18

Il risultato, espresso mediante un indicatore di salute, è una incidenza non significativa delle patologie correlate all acqua (quali otiti, congiuntiviti, dissenterie, micosi cutanee e verruche) negli utenti di piscine nelle quali viene messa in atto una gestione corretta delle strutture, una strategia di formazione degli addetti agli impianti e una educazione puntuale dei bagnanti. I1 1 / 73 x 100 = 1,3 % I2 9 / 88 x 100 = 10,2 % I3 5 / 69 x 100 = 7,2 % 19

Lo studio ha permesso di definire che la qualità igienico sanitaria e la sicurezza dell ambiente piscina non possono prescindere dall adeguatezza degli standard strutturali e dalla professionalità e competenza gestionale degli addetti. 20

Durante la vigilanza di piscine e palestre si effettua inoltre attività di prevenzione della legionella. Le legionelle sono batteri ubiquitari che si sviluppano in ambiente umido, in condizioni favorite da temperature comprese tra i 30 e 45 C, ristagno, presenza di biofilm e incrostazioni di calcare. L ambiente ideale è rappresentato pertanto da serbatoi di acqua, condutture idrauliche, impianti di condizionamento. 21

La legionellosi viene normalmente acquisita per via respiratoria mediante inalazione di goccioline di aerosol contenente i batteri (doccia, condizionatori con umidificazione, ecc.) Clinicamente l infezione decorre con un quadro influenzale (febbre di Pontiac) o con la manifestazione clinica più tipica e grave, la polmonite. 22

La vigilanza per la prevenzione della legionella si esplica sia mediante la verifica della corretta applicazione delle procedure di autocontrollo (con particolare riferimento alle operazioni di prevenzione, controllo e manutenzione degli impianti di produzione e distribuzione dell acqua calda sanitaria e degli impianti di condizionamento dell aria), sia mediante monitoraggio diretto con prelievi di campioni d acqua dal circuito idrosanitario delle strutture. 23

Legionella (Piscine) - PERCENTUALI campioni positivi anni 2006-2011 36,7 30,8 16,9 13,7 15,3 9,2 2 0 0 6 2 0 0 7 2 0 0 8 2 0 0 9 2 0 1 0 2 0 1 1 N. strutture censite al 2011: 75 N. Strutture positive anno 2009: 9 (12%) N. Strutture positive anno 2010: 11 (14%) N. Strutture positive anno 2011: 15 (20%) 24

Legionella (Palestre) - PERCENTUALI campioni positivi anni 2006-2011 35,1 15,4 14,6 18,1 14,6 15,9 2 0 0 6 2 0 0 7 2 0 0 8 2 0 0 9 2 0 1 0 2 0 1 1 N. strutture censite al 2007: 368 N. Strutture positive anno 2009: 5 (1,3%) N. Strutture positive anno 2010: 8 (2,17%) N. Strutture positive anno 2011: 7 (1,9%) 25

Grazie 26