Bollo Malacologico I Milano I 15 I (11-12) I 295-00 I novembre-dicembre 1979 G. Spada. - S. Falchi DATI SULLA DISTRIBUZIONE E L'HABITAT DI MACTRA GLAUCA BORN, 1778 IN ACQl1E SARDE Riassunto Gli autori danno notizie circa alcuni ritrovamenti di Mactra glauca BORN, 1778 avvenuti lungo le coste orientali e settentrionali della Sardegna. I dati qui riportati mettono in evidenza come la specie possa vivere in biotopi differenti con la sola caratteristica comune della sedimentazione grossolana. Summary The authors describe some findings of Mactra glauca BORN, 1778 that took piace along the eastern and northern Sardinia's coasts. The bere referred data mal5e evident the species Iives in difierent biotops having as oniy common characteristic a coarse sedimento Nel corso di ricerche compiute personalmente lungo le coste della Sardegna orientale e settentrionale nel 1976 e nel 1977, gli autori hanno rinvenuto 9 esemplari completi di Mactra glauca più 21 valve sciolte. Nonostante il fatto che anche gli esemplari completi fossero privi di mollusco, l'evidente freschezza dei reperti e la loro presenza su vasti fondali pianeggianti non percorsi da correnti, permettono di considerarli come sicuramente appartenenti alla malacofauna propria dei biotopi in cui sono stati trovati. Il primo rinvenimento è avvenuto il 16-8-76 un miglio circa allargo di Capo Comino (Sardegna orientale). Il fondale, a 44 m di profondità, è costituito da ghiaia fine e da sabbia molto grossolana con «pralines» sparse di Melobesie calcaree. Tale sedimento, formato per lo più da granuli di quarzo derivati per erosione dalle rocce eruttive della costa, si estende senza sensibile inclinazione verso il largo, mentre è delimitato verso terra da una cospicua prateria di Posidonia oceanica. Un solo esemplare di Mactra glauca giaceva con le valve separate distanti meno di 1 m e la sua freschezza era manifestata dal fatto che il periostraco fibroso, di colore bruno chiaro ed esteso per circa 5 mm oltre il bordo della conchiglia, era ancora perfettamente intatto. Oltre a ciò l'ampiezza del fondale, quasi privo di inclinazione, e l'assenza di correnti di fondo comprovano che l'esemplare doveva vivere in loco. L'esterno delle valve ha colore di fondo beige con raggi bruno-violacei chiari. Istituto e Museo di Zoologia dell'università di Bologna. 295
Notevoli le dimensioni: 86 mm di altezza, 117 mm di lunghezza e 41 mm di spessore, che superano quelle del tipo di BORN (80 mm di altezza e 11 mm di lunghezza) e si avvicinano alle massime citate in letteratura da HIDALGO (1917): «Sino a 120 mm di lunghezza» (forse per esemplari atlantici). L'elenco della malacofauna rinvenuta durante l'esplorazione del fondale, durata circa 25', appare nella tabella A. Le caratteristiche del sedimento e della malacofauna, la presenza di Spatangus purpureus, di numerosi Astropecten aurantiacus, di Luidia ciliaris, e l'esistenza delle «pralines» di Melobesie tra il detrito di fondo, permettono di classificare agevolmente la biocenosi complessiva come appartenente ai fondi Detritici Costieri (DC secondo PÉRÈS e PICARD, 1964). Il secondo ritrovamento è avvenuto il 1-7-77 a Porto Liscia (Palau, Sardegna settentrionale, piccola baia riparata dalle forti correnti costiere, ma aperta verso Nord. Il fondale è anche qui pressoché privo di inclinazione, ondulato dai tipici ripple-marks e posto a circa m di profondità. La sedimentazione è costituita per lo più da sabbie grossolane e da ghiaie fini. In tale situaziòne sono stati rinvenuti 8 esemplari completi, il maggiore dei quali misura 59,2 mm in altezza, 81 mm in lunghezza, 1,5 rom in spessore, più 21 valve sciolte, la maggiore delle quali nella tabella B. L'analisi della tipologia dei sedimenti e di detta malacofauna porta a ritenere che nella baia predomini una biocenosi a Sabbie grossolane e Ghiaie fini sotto l'influenza delle Correnti di Fondo (SGCF secondo PÉRÈS e PICARD, 1964). Tale biocenosi è evidenziata dall'abbondanza di Dosinia exoleta e di Capsella variegata, mentre tra i fattori fisici l'agitazione delle acque, connessa con l'esposizione verso Nord, della baia, incentiva probabilmente le correnti di fondo. Neverita ;osephina e Angulus planatus, ritenute specie caratteristiche esclusive di Sabbie Fini Ben Calibrate (SFBC secondo PÉRÈS e PICARD, 1964), dimostrano in questo caso sorprendenti possibilità di adattamento e lo stesso può dirsi per Lunatia guillemini e Thracia papyracea che solitamente prediligono sabbie fini con leggera copertura fangosa. Abbiamo volutamente sottolineato le caratteristiche biocenotiche differenti e la tipologia grossolana dei sedimenti osservati nelle zone di raccolta di Mactra glauca in Sardegna perché diversi Autori (HIDALGO, 1917: B.D.D., 1896; TEBBLE, 1966) segnalano questo bivalve solo in sedimenti sabbiosi o sabbioso-fangosi. Ciò non tanto per negare la veridicità di queste notazioni, ma per mettere in evidenza la grande adattabilità di questa specie ancora scarsamente conosciuta dal punto di vista ambientale. Rileviamo infine come le numerose segnalazioni di Mactra glauca nella fascia centrale del Tirreno citate da CARUS (1889): Tolone, Cannes, Nizza (DUBREUIL); Corsica (PAYRAUDEAU, RÉOUIEN), non riguardino alcuna località della Sardegna, né altri Autori, per quanto a nostra conoscenza, vi fanno cenno.?qh
I TABELLA A Malacofauna rinvenuta in località Capo Comino (Sardegna orientale), il 16-8-76, alla profondità di 44 m. Raccolta di tipo qualitativo. Abbreviazioni juv. (od anche j.) = esemplare in stadio giovanile. c = oltre al numero di esemplari ripprtato in tabella, vi erano in loco molti altri esenli:)1ari; tanti da far ritenere la sp. assai comune nel b!otopo. v = valve. Specie -N. esemplari viventi I viventi non Osservazioni Emarginula capuliformis Acmaea virginea Gibbula guttadauri Jujubinus montagui Vermetus cfr. spirintortus Calyptraea chinensis Neosimnia spella Hexaplex trunculus Fusinus cfr. rudis Mangelia attenuata Bela nebula Nucula turgida Pecten jacobaeus Aequipecten opercularis Flexopecten flexuosus Digitaria digitaria Laevicardium crassum Parvicardium papillosum Acanthocardia erinacea Dosinia exoleta Circomphalus casina Chione ovaia Clausinella fasciata Venerupis lucens Moerella donacina Angulus incarnatus Mactra glauca Corbula gibba Cochlodesma praetenue Chiton olivaceus.4canthochitona communis ljuv 2 c lc 2v Ijuv. Ij+j Sv 5juv. 4v 4+vc + 1+lv 2+ simile agli es. di poca profondità della stessa zona a colorazione bianca es: grande con periostraco * Cocblodesma (Bontaea) praetenue (PULTENEY, 1799) (fam. P e r i p 10m a t i d a e) è specie poco nota e segnalata solo raramente in Mediterraneo dubitativamente per alcune località. In una prossima nota si tratterà più diffusamente di questo raro bivalve. 297
~ TABELLA Malacofauna rinvenuta in località P.to Liscia (Sardegna settentrionale) il 1-7-77, alla profondità di ffi. Raccolta di tipo qualitativo. B Specie Osservazioni Neverita josephina Lunatia poliana Lunatia guillemini Naticarius hebraeus Fusinus siracusanus Modiolus adriaticus Laevicardium crassum Callista chione Dosinia exoleta Venerupis lucens Capsella variegata Psammocola depressa Solecurtus strigillatus Angulus planatus Mactra glauca Thracia papyracea 1 21 4c 6 6 4 40+v 8c 65c 18 2 8+21v 4 t davanti alla ~ tana di un polpo Abbreviazioni: vedere Tab. A. LEGENDA DEI A TAVOLA Fig. 1 - Esemplare di Mactra glauca BORN reperito al largo di Capo Camino (Sardegna orientale). Altezza mm 86, lunghezza mm 117, spessore mm 41. Fig. 2 - Lo stesso esemplare in veduta dorsale. Fig. - Cardine di una valva sinistra reperita a Porto Liscia (Palau, Sardegna settentrionale).
BIBLIOGRAFIA CONSULTATA BDD., 1896 - Les Mollusques MavitJs du Roussillon, Parigi, Tomo Il, Fasc. XI, pp. 541-689, lo tavv. " CARUS J.V., 1889-189 - Prodromus' 'Faunas Mediterraneae..., Stoccarda, Vol. Il, Mollusca, pp. 62-462. HIDALGO J.G., 1917 - Fauna Malacologica de Espafia, Portugal y las Baleares, Trah. Mus. Nac. Cien. Nat. (Serie zoologica), Madrid, pp. 752. PÉRÈS J.M. e PICARD J., 1964 - Nouveau Manuel de Bionomie Benthique de la Méditerranée, Rec. Trav. Stato Mar. Endoume, N. 1, fasc. N. 47, pp. 18. TEBBLE N., 1966 - British Bivalve Seashells, British Museum (Nat. Hist.), Londra, pp. 212, tavv. 12, figg. 110. Nota redazionale: Il Prof. Stefano CHIAPPE, di Cagliari, inviò all'u.m.i., in data 2-2-1978, una nota relativa a ritrovamenti di Mactra glauca nelle acque di Palau, avvenuti negli anni 1975, 76, 77. In totale furono rinvenuti esemplari, di medie proporzioni, insieme ad altre specie in parte corrispondenti a quelle citate in tabella B. 00