SOMMARIO ORGANI SOCIALI 5

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Transcript:

bilancio 2008

SOMMARIO ORGANI SOCIALI 5 RELAZIONE SULLA GESTIONE DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE 7 INTRODUZIONE 9 IL CONTESTO MACROECONOMICO 9 ANDAMENTO MACROECONOMICO IN ITALIA 12 PROSPETTIVE 2009 SULL ECONOMIA ITALIANA 13 CENNI SULL EVOLUZIONE DELL INTERMEDIAZIONE CREDITIZIA NEL SISTEMA BANCARIO ITALIANO 14 L ANDAMENTO DELLE BCC NEL CONTESTO DEL SISTEMA BANCARIO 15 Assetti strutturali 16 Le poste dell attivo 16 Le poste del passivo 19 Cenni sugli aspetti reddituali 19 L ECONOMIA SICILIANA 20 L industria 20 I servizi 20 Gli scambi con l estero 20 Il mercato del lavoro 21 IL SISTEMA BANCARIO SICILIANO 21 IL SISTEMA DI CREDITO COOPERATIVO SICILIANO 22 LA FEDERAZIONE SICILIANA 25 Struttura organizzativa 25 Attività dei servizi federali 27 L EVOLUZIONE NORMATIVA: OPPORTUNITà DA COGLIERE ED ATTIVITÀ REALIZZATE 36 Basilea 2 36 Direttiva MiFid 37 Nuove disposizioni di vigilanza in materia di organizzazione e governo societario delle banche 38 Pianificazione Strategica 39 Linee strategiche per la costruzione di una mutualità innovativa del futuro 40 La mutualità interna: il primato del socio 41 Nuove forme e maggiori energie nelle relazioni con i territori 42 L evoluzione della mutualità di rete per una sussidiarietà efficiente 42 IL FONDO DI GARANZIA ISTITUZIONALE: ACCELERATORE DI EFFICIENZA 43 DOCUMENTO PROGRAMMATICO SULLA SICUREZZA 43 CONCLUSIONI 44 PROPOSTA DI RIPIANAMENTO DELLA PERDITA DI ESERCIZIO 45 STATO PATRIMONIALE 46 ATTIVO 46 PASSIVO 48 CONTI D ORDINE 49

CONTO ECONOMICO 50 NOTA INTEGRATIVA 52 RELAZIONE DEL COLLEGIO SINDACALE 67 RELAZIONE DI CERTIFICAZIONE 73 APPENDICI 79 L ECONOMIA SICILIANA 81 L industria 81 I servizi 82 Gli scambi con l estero 82 Il mercato del lavoro 83 IL SISTEMA BANCARIO SICILIANO 84 IL SISTEMA DI CREDITO COOPERATIVO SICILIANO 89 BILANCIO CONSOLIDATO BCC SICILIA 96 STATO PATRIMONIALE 96 CONTO ECONOMICO 98 ANDAMENTO RACCOLTA E IMPIEGHI 100 INDICATORI PATRIMONIALI 102 INDICATORI ECONOMICI 103 ELENCO SPORTELLI 104 FORMAZIONE 110 CONSUNTIVO ATTIVITà FORMATIVE 2008 110 ATTIVITÀ FORMATIVA TRIENNIO 2006-2008 111 PROGETTI 112 IL PROCESSO DI PIANIFICAZIONE STRATEGICA 112 Seminario sulla Pianificazione Strategica 114 Formazione sugli strumenti 114 Modello standard di Piano Strategico 115 Piano Formativo 115 Supporto al processo decisionale e di Pianificazione Strategica 117 Workshop Prometeia 117 Assistenza e affiancamento 118 Progetto Fondosviluppo 118 TAVOLE 119

ORGANI SOCIALI Consiglio di Amministrazione Presidente Vice Presidente Vicario Vice Presidente Consiglieri Gaetano Saporito Vito Augello Antonio Albano Salvatore Caldara Francesco Canale Concetto Costa Damiano Filì Nicola Mastrosimone Michele Mingoia Giuseppe Mistretta Antonino Pellegrino Antonino Piazza Giuseppe Piazza Maria Rosa Rubulotta Antonino Termini Comitato Esecutivo Presidente Vice Presidente Vicario Vice Presidente Consiglieri Gaetano Saporito Vito Augello Antonio Albano Salvatore Caldara Giuseppe Mistretta Collegio Sindacale Presidente Membri effettivi Membri supplenti Stefano Farinella Giuseppe Di Forti Salvatore Resta Andrea Butera Pietro Castiglione Collegio dei Probiviri Presidente Membri effettivi Membri supplenti Franco Caleffi Luigi Dante Augusto Dell Erba Domenico Ciaglia Direzione Direttore Nicola Culicchia 5

RELAZIONE SULLA GESTIONE DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE

Bilancio 2008 Relazione sulla gestione del Consiglio di Amministrazione INTRODUZIONE Signori Soci, le Banche di Credito Cooperativo rappresentano nel loro insieme una parte significativa dell industria bancaria italiana. Agli inizi del secolo esse detenevano una quota di mercato che si attestava al 6,7 per cento per i depositi e al 4,7 per cento per gli impieghi. Gli sportelli delle BCC erano il 10,5 per cento del totale. Oggi, il sistema delle Banche di Credito Cooperativo esprime circa il 9 per cento della raccolta diretta, il 7 per cento degli impieghi e il 12 per cento degli sportelli bancari. La crescente affermazione di mercato delle BCC trova riscontro anche in un significativo aumento del numero dei soci, che supera le 925 mila unità, e dei dipendenti, che ammontano ad oltre 30.000 unità cui vanno aggiunti i circa 3.000 dipendenti di Federazioni Locali, società del Gruppo Bancario ICCREA, Casse Centrali ed organismi consortili. Signori Soci, gli effetti della crisi finanziaria mondiale sull economia reale si stanno manifestando con virulenza. La forte riduzione del valore della ricchezza, il rallentamento del credito, la contrazione della fiducia dei consumatori e delle imprese frenano la domanda e la produzione nelle economie avanzate, dove si registrano significative perdite di posti di lavoro. Governi e banche centrali hanno intensificato la propria azione volta a mantenere elevata l offerta di liquidità, contribuire al rafforzamento delle condizioni patrimoniali dei sistemi bancari, stimolare la ripresa dell attività creditizia e della domanda aggregata. Le riduzioni dei tassi ufficiali sono state senza precedenti per dimensione e rapidità. Permangono le condizioni di difficoltà del sistema bancario internazionale. Le Banche di Credito Cooperativo in questo contesto hanno visto confermata la solidità e l efficacia del loro modello di business e delle scelte strategiche intraprese, fondate sulla identità di banche mutualistiche del territorio. Essa costituisce un patrimonio da tutelare e valorizzare. Da attualizzare e trasmettere attraverso una cultura sempre più competente e coerente e con l utilizzo di strumenti sempre più innovativi ed efficienti. IL CONTESTO MACROECONOMICO La crisi che dall estate del 2007 ha investito i mercati finanziari internazionali, acuitasi nel settembre scorso dopo il fallimento della banca d affari Lehman Brothers, con il rarefarsi delle contrattazioni sui mercati interbancari e il crollo delle quotazioni azionarie, 9

BCC Credito Cooperativo Federazione Sicilia si sta ripercuotendo sull attività economica internazionale. Quasi tutte le principali economie avanzate hanno registrato contrazioni del prodotto ed un progressivo deterioramento dell attività nel corso dell anno, risentendo della forte caduta dei prezzi delle attività finanziarie, della riduzione della disponibilità di credito, del peggioramento del clima di fiducia di famiglie e imprese, oltre che del persistere, in alcuni paesi, di una depressione del mercato immobiliare. Le economie emergenti sono state investite dalla crisi attraverso il deflusso di capitali esteri, conseguente alla liquidazione di investimenti azionari e obbligazionari da parte di banche e fondi di investimento internazionali. L azione di contrasto alla crisi finanziaria si è sviluppata lungo le linee guida tracciate dai ministri delle finanze e dai governatori delle banche centrali dei paesi del Gruppo dei sette (G7) lo scorso 10 ottobre. Le autorità di politica economica dei paesi industriali hanno adottato rilevanti provvedimenti di ricapitalizzazione dei sistemi bancari; le banche centrali sono intervenute a sostegno della liquidità dei mercati monetari e dell attività di cartolarizzazione di diverse categorie di prestiti a famiglie e imprese. Con il rientro delle tensioni inflazionistiche, principalmente a seguito del calo dei prezzi delle materie prime, e in un contesto di deterioramento dell economia reale, le banche centrali hanno inoltre operato un deciso allentamento delle condizioni monetarie. In molti paesi le autorità hanno annunciato estesi piani di sostegno all attività economica. Le quotazioni del petrolio hanno continuato a scendere negli ultimi mesi dell anno, risentendo della minore domanda di greggio corrente e attesa conseguente all effetto della crisi finanziaria sull attività produttiva solo in parte contrastata dalla riduzione dei volumi di produzione dei paesi appartenenti al cartello dell OPEC. Le tensioni sui mercati interbancari di Stati Uniti, area dell euro e Regno Unito, acuitesi fortemente dopo il fallimento di Lehman Brothers il 15 settembre scorso, si sono attenuate negli ultimi mesi dell anno. La volatilità implicita delle quotazioni nel mercato azionario statunitense è rimasta su livelli molto elevati, riflettendo l incertezza sull evoluzione della crisi finanziaria, sui suoi riflessi sull economia reale e sulle scelte delle autorità di governo. Rispetto alla fine del 2007 le perdite si aggirano attorno al 40 per cento negli Stati Uniti, in Giappone e nell area dell euro, attorno al 30 per cento nel Regno Unito. I rendimenti dei titoli pubblici statunitensi sono scesi nettamente negli ultimi tre mesi dell anno, riflettendo l allentamento delle condizioni monetarie, la ricomposizione dei portafogli a favore dei titoli pubblici e la possibilità che la Riserva Federale avvii l acquisto di titoli del Tesoro a più lunga scadenza: tra il 10 ottobre e il 9 gennaio i tassi decennali sono diminuiti dal 3,8 al 2,4 per cento. Nell area dell euro, nel Regno Unito e in Giappone essi hanno registrato cali più contenuti (scendendo, rispettivamente, al 3,0, 3,4 e 1,3 per cento). L elevata volatilità dei cambi tra le maggiori valute ha verosimilmente riflesso l andamento alterno delle informazioni sul deterioramento della congiuntura nelle rispettive economie e delle connesse aspettative sull evoluzione delle politiche monetarie. Negli Stati Uniti l attività economica si è progressivamente indebolita nel corso dell anno mentre le pressioni inflazionistiche si sono attenuate. Nel quarto trimestre si è registrata una contrazione del prodotto interno lordo del 6,2% in ragione d anno, superiore a quella del 3,8% inizialmente stimata. Si tratta dell arretramento più forte dell economia americana dal primo trimestre del 1982. Nel 2008 l economia Usa è cresciuta solo dell 1,1%, il livello più basso dal 2001. La spesa per consumi, che pesa due terzi del pil, è scesa del 4,3%, contro un iniziale -3,5%. Le esportazioni sono crollate a un tasso annuale del 23,6%, il mi- 10

Bilancio 2008 Relazione sulla gestione del Consiglio di Amministrazione nimo dal 1971, a fronte del precedente -19,7%. Gli investimenti sono scesi del 21,1%, contro il precedente -19,1%. Le ragioni della debolezza della crescita sono dovute ad un rallentamento delle esportazioni e ad una prosecuzione al ribasso dei consumi interni, con una riduzione ancora più marcata degli investimenti delle imprese e un calo accentuato del mercato immobiliare. La spesa delle famiglie e delle imprese risente di una restrizione dei criteri di erogazione del credito, delle deboli condizioni dell occupazione, del deterioramento dei bilanci societari e dell incertezza circa le prospettive di crescita. In Giappone la situazione economica è progressivamente peggiorata nel corso del 2008, a seguito del ristagno della domanda interna e del rallentamento delle esportazioni. Il Paese che poteva vantare il sistema finanziario meno esposto a subprime e derivati complessi è stato colpito nella sua economia reale più di ogni altra nazione industrializzata. Nell ultimo trimestre dell anno il prodotto interno lordo del Giappone è calato tre volte più di quello americano, con la peggiore contrazione dai tempi della primi crisi petrolifera del 1974: meno 12,7% su base annua. Il terzo declino consecutivo trimestrale dell anno segnala un aggravamento della recessione. Il contagio delle turbolenze internazionali è avvenuto attraverso due principali fattori: il commercio internazionale, con il crollo delle esportazioni, e il mercato valutario, con il rafforzamento dello yen. L inflazione sui dodici mesi misurata sull indice dei prezzi al consumo (IPC) è scesa allo 0,4 per cento in dicembre, dall 1,0 di novembre. La moderazione delle spinte inflazionistiche dopo il picco di luglio riflette il calo dei costi delle materie prime e l indebolimento dell attività economica. Dopo aver abbassato, nel mese di ottobre, l obiettivo per il call rate sui depositi overnight non garantiti da collaterale, la Banca del Giappone ha deciso nel corso dei meeting successivi di lasciare il tasso di riferimento ufficiale invariato allo 0,3 per cento. Nei paesi emergenti dell Asia l attività economica ha iniziato a decelerare nella seconda metà del 2008, per flettere, poi, bruscamente, negli ultimi mesi dell anno. La causa è stata principalmente il deterioramento del clima di fiducia dei consumatori e delle imprese che ha prodotto un forte indebolimento della domanda interna. In Cina la crescita del PIL nel terzo trimestre è scesa al 6,8 per cento su base d anno (dal 9,0 e dal 10,1 per cento, rispettivamente, del terzo e secondo trimestre). Il ristagno della domanda estera, l effetto ritardato delle politiche macroeconomiche restrittive attuate nella prima metà dell anno e il rallentamento del settore delle costruzioni sono stati i principali fattori. L inflazione al consumo è scesa negli ultimi tre mesi raggiungendo l 1,2 per cento in dicembre. Allo scopo di fronteggiare le crescenti sfide poste dalla più debole domanda sia estera sia interna, le autorità cinesi hanno annunciato un pacchetto di stimolo fiscale per il periodo 2009-10. La banca centrale in novembre ha deciso di abbassare di 108 punti base il tasso di riferimento sui depositi e quello sui prestiti e di ridurre l aliquota della riserva obbligatoria per le grandi e piccole banche. Anche nell Area dell Euro l attività economica ha subìto un progressivo indebolimento nel corso dell anno. Nel corso del quarto trimestre del 2008 il Pil dei Paesi della zona dell euro, così come quello dell Unione europea, ha fatto registrare un calo dell 1,5% in rapporto al trimestre precedente. Nel terzo trimestre la diminuzione era stata dello 0,2% in entrambe le zone, così come nel secondo trimestre: ad affossare la crescita nella zona dell euro, i risultati dei principali Paesi: Germania (-2,1%), Portogallo (-2,0%), Italia (-1,8%), Francia (-1,2%), Spagna (-1,0%). 11

BCC Credito Cooperativo Federazione Sicilia Rispetto al quarto trimestre del 2007 il Pil è calato dell 1,2% nell eurozona e dell 1,1% nella Ue dopo il +0,6% e il +0,8% nel trimestre precedente. Nell eurozona la caduta più forte del pil si registra in Germania (il calo più forte dal 1987 causato dalla cattiva performance delle esportazioni) seguita da Portogallo e Italia. Gli investimenti sono calati ovunque, in misura particolarmente accentuata nel settore delle costruzioni, risentendo dell andamento negativo del settore immobiliare. I rischi per la crescita economica sono connessi principalmente alla possibilità di un maggiore impatto sull economia reale delle turbolenze nei mercati finanziari, nonché ai timori di spinte protezionistiche e a eventuali sviluppi disordinati legati agli squilibri mondiali. Il tasso di inflazione al consumo annualizzato ha avuto da luglio una flessione significativa: a dicembre è stato pari all 1,6 per cento, dopo il 2,1 di novembre e il 3,2 di ottobre. Anche l indice dei prezzi alla produzione, che aveva accelerato nei primi sette mesi dell anno (dal 4,9 al 9,0 per cento), ha rallentato a partire da agosto, dall 8,5 al 1,8 per cento di dicembre. Il netto calo dell inflazione complessiva osservato dall estate riflette in gran parte il marcato arretramento dei prezzi internazionali delle materie prime negli ultimi mesi, che ha più che compensato l impatto del brusco rialzo del costo del lavoro per unità di prodotto nella prima metà dell anno. Con riguardo, infine, alla politica monetaria, nella seconda parte del 2008 la BCE ha ridotto per tre volte i tassi di riferimento; nei primi mesi del 2009 la BCE ha ulteriormente ridotto, di 100 punti base, il tasso di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principali dell Eurosistema, fino all attuale 1,50 per cento. Il tasso di interesse sui depositi presso la Banca centrale è stato fissato allo 0,50 per cento, mentre il tasso sulle operazioni di rifinanziamento marginale è attualmente al 2,50 per cento. La decisione di ridurre ripetutamente i tassi di riferimento si basa sui dati economici e sui risultati delle indagini congiunturali, che danno chiara riprova di un significativo rallentamento in atto nell economia dell area dell euro, connesso soprattutto agli effetti dell acuirsi e del diffondersi delle turbolenze finanziarie, in un contesto di incertezza definito dalla BCE eccezionalmente elevato. ANDAMENTO MACROECONOMICO IN ITALIA Nel 2008 la congiuntura italiana ha registrato un ulteriore peggioramento che delinea l intensificazione della fase ciclica recessiva iniziata nella seconda metà del 2007. Nel 2008 il prodotto interno lordo in Italia è sceso dell 1 per cento dall 1,6 per cento del 2007 segnando il record negativo dal 1975 quando diminuì del 2,1 per cento. Nel quarto trimestre il Pil ha segnato un calo dell 1,8 per cento sul terzo trimestre, quando era sceso dello 0,6 per cento. Sempre nel quarto trimestre, il Pil ha mostrato un calo del 2,6 per cento su base annua, dal tendenziale di -1,1 per cento del terzo trimestre 2008. Il rapido deterioramento riflette innanzitutto il deciso peggioramento del quadro internazionale e la conseguente caduta della domanda estera, in presenza della persistente debolezza di quella interna. Le esportazioni dell Italia sono diminuite sensibilmente. Ne hanno risentito gli investimenti delle imprese presumibilmente frenati anche dal progressivo inasprimento delle condizioni di credito. I consumi delle famiglie hanno continuato a ristagnare, riflettendo l andamento del reddito disponibile reale, compresso dai rincari conseguenti agli aumenti dei corsi delle materie prime importate. È possibile che la spesa 12

Bilancio 2008 Relazione sulla gestione del Consiglio di Amministrazione abbia risentito anche di un atteggiamento prudente delle famiglie che avrebbero rinviato le spese non urgenti, temendo un aggravamento del quadro congiunturale e delle condizioni del mercato del lavoro. Le condizioni congiunturali hanno continuato a deteriorarsi; gli indicatori segnalano un nuovo, marcato deterioramento. L indice della produzione industriale è fortemente caduto. La fiducia delle imprese si è deteriorata, scendendo ai minimi storici e riflettendosi in piani di riduzione degli investimenti anche per l anno in corso. Dal lato della domanda, l andamento deludente degli ordini dall estero e il recente apprezzamento dell euro nei confronti delle principali valute non lasciano intravedere un recupero a breve delle esportazioni. Gli ordini interni potrebbero beneficiare degli effetti sulle decisioni di spesa delle famiglie derivanti dal netto miglioramento del quadro inflazionistico a partire dall autunno; vi è però il rischio che i consumi vengano frenati dal temuto aggravamento delle condizioni nel mercato del lavoro. L indice dei prezzi al consumo nel 2008 è aumentato del 3,3 per cento, dall 1,8 dell anno precedente. La diminuzione dei prezzi delle materie prime del secondo semestre ha prodotto una contrazione dell inflazione dal 3,5 per cento di ottobre fino al 2,7 di novembre e al 2,2 per cento di dicembre. Con riguardo al mercato del lavoro, si rileva che la recessione in corso ha determinato un sensibile peggioramento delle condizioni occupazionali: è calato l input di lavoro, è ristagnato il tasso di occupazione, è cresciuto quello di disoccupazione che ha riguardato principalmente le regioni centro-meridionali. PROSPETTIVE 2009 SULL ECONOMIA ITALIANA Le condizioni congiunturali e le prospettive dell economia internazionale e di quella italiana sono fortemente peggiorate nel corso del 2009. Il deterioramento si è riflesso in una drastica caduta delle quotazioni energetiche che ha determinato un rientro delle pressioni inflazionistiche. Alla luce di questi sviluppi, tenendo conto della caduta, superiore alle attese, della produzione industriale nello scorcio del 2008, si prevede ora che in Italia la fase recessiva prosegua nel 2009 e che il prodotto torni a espandersi nel 2010, beneficiando di una ripresa dell economia mondiale e degli scambi internazionali. Dopo un calo dello 0,6 per cento nella media del 2008, il PIL si contrarrebbe del 2,0 per cento nel 2009, per effetto anche dell eredità negativa dell ultimo semestre del 2008, e aumenterebbe dello 0,5 per cento nel 2010, riflettendo il netto peggioramento della domanda estera e il forte ridimensionamento dei piani di spesa di imprese e famiglie. Si stima che le vendite italiane all estero tornino a crescere in misura significativa solo dal 2010. In media, le esportazioni si contrarrebbero di oltre il 5 per cento nel 2009, per aumentare del 4 per cento nel 2010, trainate da una ripresa degli scambi internazionali e anche grazie a lievi guadagni di competitività dopo le consistenti perdite registrate nell ultimo quinquennio. La contrazione della domanda interna si intensificherebbe nel 2009, riflettendo in particolare una forte caduta dell accumulazione di capitale, di entità tuttavia ancora inferiore a quella registrata in occasione della recessione del 1993. I consumi risentirebbero meno delle condizioni cicliche avverse, grazie all impatto favorevole della riduzione dell inflazione sulla capacità di spesa delle famiglie; essi benefice- 13

BCC Credito Cooperativo Federazione Sicilia rebbero inoltre delle misure approvate dal Governo a favore delle famiglie meno abbienti. Il reddito disponibile del settore privato crescerebbe, in media, di circa lo 0,2 per cento in termini reali nel 2009-2010, dopo una marcata diminuzione, superiore al punto percentuale, nel 2008. I consumi ristagnerebbero nel 2009 ma tornerebbero a crescere nel 2010, con il miglioramento delle condizioni cicliche, a un ritmo appena inferiore a quello previsto per il PIL. L inflazione al consumo diminuirebbe marcatamente nel 2009, all 1,1 per cento in media d anno, per risalire leggermente nel 2010, all 1,4 per cento. Si valuta che la dinamica salariale, dopo l aumento temporaneo registrato nel 2008 in corrispondenza con il rinnovo della maggior parte dei contratti, scenda nuovamente nel 2009. Sulle prospettive di crescita dell economia italiana continuano a gravare dubbi circa la effettiva profondità della crisi in alcune economie emergenti che ancora forniscono sostegno alla dinamica degli scambi internazionali. Questi rischi sono parzialmente controbilanciati dalla possibilità che l attività economica benefici, in misura maggiore di quanto stimato, sia dell impatto espansivo sui consumi del calo dei prezzi delle materie prime sia del pieno dispiegarsi degli effetti dei piani di sostegno alla domanda definiti e in corso di definizione a livello internazionale. Sull inflazione gravano incertezze orientate prevalentemente verso il basso, associate alla possibilità di una prosecuzione del calo dei prezzi delle materie prime e di un ulteriore rafforzamento dell euro. CENNI SULL EVOLUZIONE DELL INTERMEDIAZIONE CREDITIZIA NEL SISTEMA BANCARIO ITALIANO Nel corso del 2008 il tasso di espansione degli impieghi bancari in Italia si è fortemente ridotto. La variazione annua si è attestata a novembre al +3,4 per cento, contro il +10,6 di dodici mesi prima. Tenendo conto dell effetto contabile delle cartolarizzazioni, la crescita è stata dell 8,7 per cento sui dodici mesi. Seguendo una tendenza in atto dalla fine del 2007, gran parte dei titoli derivanti dalle cartolarizzazioni sono stati successivamente riacquistati dalle stesse banche che hanno originato le operazioni, al fine di ottenere strumenti stanziabili a garanzia nelle operazioni di rifinanziamento con l Eurosistema. Il rallentamento del credito bancario ha riflesso la debolezza della domanda da parte delle imprese e delle famiglie. L indagine sul credito bancario (Bank Lending Survey), relativa al terzo trimestre del 2008 e la ricerca trimestrale della Banca d Italia Il Sole 24 Ore sulle aspettative di inflazione e crescita nell industria e nei servizi condotta a dicembre e l inchiesta mensile dell ISAE di dicembre rilevano, inoltre, un sensibile inasprimento nei criteri adottati per l erogazione dei prestiti alle imprese. Nel credito erogato alle famiglie, l irrigidimento dei criteri di offerta ha interessato sia i mutui per l acquisto di abitazioni sia il credito al consumo. Anche l indagine trimestrale Banca d Italia Il Sole 24 Ore sulle aspettative di inflazione e crescita nell industria e nei servizi condotta a dicembre rileva un marcato peggioramento delle condizioni di accesso al credito rispetto a settembre, soprattutto tra le imprese che hanno effettivamente richiesto un nuovo affidamento o l ampliamento di uno esistente. Dalla fine di ottobre i tassi bancari, seguendo il calo di quelli ufficiali, hanno iniziato a ridursi. A novembre il tasso medio sui prestiti a famiglie si posizionava al 6,68 per cento, quello sui prestiti a società non finanziarie al 6,28 per cento. 14

Bilancio 2008 Relazione sulla gestione del Consiglio di Amministrazione La qualità del credito ha iniziato a risentire del peggioramento ciclico. Nel corso del terzo trimestre del 2008 il flusso di nuove sofferenze in rapporto ai prestiti è aumentato. La crescita è stata più forte per il credito erogato nel Mezzogiorno e, a livello settoriale, per quello concesso alle imprese di costruzioni. Il tasso d insolvenza dei prestiti concessi alle famiglie consumatrici è invece rimasto sostanzialmente stabile. La raccolta bancaria è cresciuta nel corso dell anno in misura significativa: a novembre 2008 il tasso di crescita annuo è stato pari al 14,6 per cento (+6,6 per cento a novembre 2007). I depositi in conto corrente hanno accelerato negli ultimi mesi, favoriti da un aumento della preferenza per la liquidità. Sempre in novembre, il ritmo di espansione delle obbligazioni emesse dalle banche italiane è salito al 21,8 per cento, riflettendo le nuove emissioni sul mercato domestico. Circa un terzo della crescita può essere, tuttavia, attribuito agli acquisti effettuati da altre banche italiane. Il tasso di interesse medio sui depositi a famiglie e imprese si attestava a novembre al 2,25 per cento. Secondo le relazioni trimestrali consolidate, nei primi nove mesi del 2008 la redditività dei principali gruppi bancari italiani è diminuita. Il rendimento del capitale e delle riserve (ROE), espresso su base annua escludendo plusvalenze e ricavi di natura straordinaria, è sceso al 9 per cento (11 per cento nello stesso periodo del 2007), nonostante l aumento del margine di interesse (13 per cento, in accelerazione rispetto ai primi nove mesi del 2007). L espansione dei rendimenti derivanti dall attività bancaria tradizionale non ha compensato la riduzione delle commissioni nette e l azzeramento dei proventi dell attività di negoziazione, determinando una contrazione del 5 per cento del margine d intermediazione. Il calo sarebbe stato maggiore in mancanza della revisione dei principi contabili internazionali, che ha consentito alle banche di iscrivere a bilancio al valore di mercato un ammontare di strumenti finanziari più contenuto che in passato. In presenza di una sostanziale stabilità dei costi operativi, il risultato di gestione ha registrato una flessione dell 11 per cento. Il peggioramento del quadro congiunturale si è tradotto in una crescita rilevante degli accantonamenti e rettifiche di valore, interamente ascrivibile alla componente relativa al deterioramento dei crediti, aumentata di quasi il 40 per cento. Quest ultima ha assorbito oltre un quarto del risultato di gestione (meno di un quinto nello stesso periodo del 2007). Nel complesso il sistema bancario italiano ha sinora risentito meno di altri dell impatto della crisi, grazie anche a un modello di intermediazione orientato prevalentemente verso attività di prestito e di raccolta al dettaglio. Dall inizio delle turbolenze i maggiori gruppi bancari hanno registrato svalutazioni connesse con la crisi per circa 4,5 miliardi di euro, un ammontare contenuto se confrontato con quello delle principali banche internazionali, alcune delle quali avevano chiuso il primo semestre del 2008 in perdita. In prospettiva, il marcato deterioramento del quadro congiunturale è destinato a pesare ulteriormente sulla redditività bancaria. L ANDAMENTO DELLE BCC NEL CONTESTO DEL SISTEMA BANCARIO Nel corso del 2008 si è assistito ad un forte sviluppo dell attività di intermediazione svolta dalle BCC, soprattutto con riguardo alla funzione di finanziamento. Le quote delle BCC nel mercato del credito alla clientela residente in Italia sono ulteriormente cresciute, dal 7 per cento di fine 2007 al 7,4 per cento di novembre 2008, 15

BCC Credito Cooperativo Federazione Sicilia mentre quelle relative al mercato della raccolta hanno subito una leggera contrazione, dal 9,1 all 8,9 per cento. Ciò potrebbe essere spiegato, come rilevato dalla Banca d Italia nel Bollettino Economico, tenendo presente che molte banche e gruppi bancari hanno incrementato la raccolta soprattutto attraverso emissioni obbligazionarie collocate presso altre banche, fenomeno pressoché estraneo alle BCC-CR e che il forte deflusso di risparmio dai fondi comuni e dalle gestioni patrimoniali si è rivolto probabilmente a favore di forme più liquide e meno rischiose di investimento. Si è parallelamente incrementato sensibilmente il numero dei dipendenti dei clienti e dei soci. Assetti strutturali È proseguita, nel corso dei dodici mesi terminati a settembre, la crescita degli sportelli delle BCC: alla fine del III trimestre 2008 si registrano 438 banche (pari al 54,3 per cento del totale delle banche operanti in Italia), con 4.044 sportelli (pari al 11,9 per cento del sistema bancario). Gli sportelli sono ora diffusi in 98 province e 2.589 comuni. Gli sportelli delle BCC-CR sono aumentati del 4,7 per cento, misura leggermente inferiore alla crescita registrata per il resto del sistema bancario (+5,2 per cento). A settembre 2008 le BCC-CR rappresentavano ancora l unica presenza bancaria in 542 comuni italiani, mentre in altri 507 comuni avevano un solo concorrente. Il numero dei soci delle BCC-CR a settembre 2008 era pari a 925.967 unità, con un incremento annuo del 7,1 per cento. Il numero di clienti affidati delle BCC-CR ammontava, a settembre, a 1.575.651, con un incremento annuo del 2,5 per cento, mentre il sistema bancario registra un incremento minore (+0,9 per cento). È proseguita, infine, la crescita dei dipendenti all interno della categoria (+4,4 per cento), a fronte di una riduzione registrata nell insieme delle altre banche (-0,7 per cento): il numero dei dipendenti ammontava a settembre a 30.112 unità; ad essi vanno aggiunti i circa 3.000 dipendenti di Federazioni Locali, società del Gruppo Bancario Iccrea, Casse Centrali e organismi consortili. Le poste dell attivo Con riguardo all attività di intermediazione, nel corso del 2008 si è assistito, come già accennato, ad uno sviluppo significativo dell attività di impiego delle BCC-CR e ad una crescita della raccolta in linea con la media del sistema bancario. Gli impieghi economici delle BCC-CR ammontavano a novembre a 114.742 milioni di euro, con un tasso di crescita annua del 10,3 per cento, superiore di oltre tre volte a quello registrato per il sistema bancario complessivo (+3,4 per cento). Considerando nell aggregato anche i crediti cartolarizzati, il sistema bancario - come già detto - fa registrare un tasso di crescita degli impieghi dell 8,7 per cento annuo a novembre 2008. Per fine 2008 si stima che lo stock complessivo di impieghi a clientela abbia superato i 117 miliardi di euro. La quota di mercato delle BCC-CR era pari alla fine dei primi undici mesi dell anno al 7 per cento (la quota di mercato BCC-CR calcolata in relazione ai soli impieghi erogati a residenti era pari al 7,4 per cento). L incidenza dell aggregato sul totale dell attivo è pari a 70,5 per cento, a fronte del 48,7 per cento del sistema bancario. Anche nel corso del 2008 gli impieghi a medio e lungo termine hanno presentano una dinamica di crescita più sostenuta rispetto a quelli a breve, sia nel sistema BCC (rispetti- 16

Bilancio 2008 Relazione sulla gestione del Consiglio di Amministrazione vamente +11,8 per cento e +7,1 per cento) che nel sistema bancario complessivo (+ 6,3 per cento e + 0,5 per cento). I mutui a clientela BCC ammontavano a novembre a 65.286 milioni di euro, con un tasso di variazione percentuale annuo (+12,8 per cento) notevolmente superiore a quello registrato nella media del sistema bancario (+4,7 per cento). La quota di mercato delle BCC risulta, conseguentemente, in crescita significativa rispetto alla fine del 2007, essendo passata dall 8,4 all 8,9 per cento. Con riguardo ai settori di destinazione del credito, è proseguita nel corso dell anno la tendenza evidenziatasi negli ultimi esercizi al forte sviluppo dell attività di finanziamento nel segmento delle imprese non finanziarie (imprese di dimensione tendenzialmente maggiore, in larga parte società di capitali), con un tasso di incremento percentuale annuo pari al 15,8 per cento, oltre il doppio di quanto rilevato in media nel sistema (+7,3%). La quota di mercato delle BCC-CR in questo segmento di clientela era pari a novembre 2008 al 6,3 per cento (6 per cento a fine 2007). Con riguardo all attività di finanziamento alle imprese di dimensione minore imprese artigiane ed altre imprese minori si rileva un tasso di crescita annuo significativamente superiore alla media di sistema; a novembre 2008 la quota BCC nel mercato del credito rivolto a tali segmenti era pari rispettivamente al 21,8 per cento per le imprese artigiane ed al 16,3 per cento per le altre imprese minori, in forte crescita rispetto all esercizio precedente (a dicembre 2007 la quota di mercato in questi segmenti era rispettivamente pari al 20,9 ed al 15,5 per cento). In termini assoluti, l aumento è pari a circa 2 miliardi di euro. Per quanto concerne, in particolare, il credito alle imprese artigiane, si rileva un incremento annuo dei finanziamenti erogati a questo segmento pari al 3,3 per cento nel corso del 2008, contro una diminuzione dell 1,3 per cento del sistema bancario complessivo. Significativo è risultato, infine, il trend di crescita degli impieghi alle famiglie consumatrici: +7,5 per cento annuo a novembre 2008 contro la sostanziale stazionarietà del sistema bancario complessivo (+0,2%), ovvero 2,3 miliardi di euro in termini assoluti. A novembre 2008 la quota di mercato della categoria nel comparto era pari al 9,1 per cento (8,6 per cento a fine 2007). Nel bimestre ottobre-novembre 2008 che ha seguito lo scoppio della crisi Lehman, gli impieghi a residenti erogati dalle BCC sono complessivamente cresciuti dell 1,2 per cento contro lo 0,4 del sistema bancario complessivo. La crescita delle BCC nel bimestre analizzato è stata particolarmente sostenuta con riguardo ai finanziamenti alle imprese non finanziarie (+1,7 per cento contro lo 0,6 per cento medio di sistema) e quelli alle famiglie consumatrici (+1,3 per cento contro lo 0,4 per cento del sistema bancario complessivo). Con riguardo, nello specifico, ai finanziamenti in conto corrente delle BCC, cresciuti del 4,9 per cento su base d anno (-3,6 per cento del sistema bancario complessivo), si rileva nel bimestre ottobre-novembre una leggera crescita dell accordato (+0,3 per cento) a fronte di una brusca diminuzione osservata nella media del sistema (-3,5 per cento). La crescita dei finanziamenti in conto corrente concessi dalle BCC nel periodo più recente appare, peraltro, particolarmente significativa nel Centro e nel Sud (rispettivamente +1,1 e +0,9 per cento). Il rapporto utilizzato/accordato è pari per le BCC al 58,8 per cento a novembre 2008 contro il 54,6 per cento medio di sistema e supera abbondantemente il 65 per cento in alcune Federazioni del Nord. Anche nel corso del 2008 l espansione del volume dei crediti delle BCC è stata superiore rispetto a quella del numero di clienti affidati, determinando un ulteriore incremento dell importo medio dei finanziamenti concessi che ha raggiunto la quota di 70.000 euro a cliente. 17

BCC Credito Cooperativo Federazione Sicilia A fronte dell intensa attività di finanziamento descritta, l analisi della rischiosità del credito delle banche della Categoria nel corso degli ultimi dodici mesi ha evidenziato l acuirsi di alcuni segnali di criticità già evidenziati nel corso del precedente esercizio: i crediti in sofferenza sono cresciuti notevolmente in tutte le aree del Paese e le partite incagliate, storicamente sovradimensionate nella Categoria, hanno segnato un ulteriore significativo incremento. Nel dettaglio, i crediti in sofferenza risultano incrementati ad un ritmo superiore a quello degli impieghi economici, mediamente del 16,5 per cento ma con punte di oltre il +30 per cento annuo in alcune Federazioni locali. A novembre 2008 il rapporto sofferenze/ impieghi era pari per le BCC al 2,7 per cento (2,6 per cento a fine 2007), superiore di due decimi di punto a quanto rilevato nel sistema bancario complessivo (2,5 per cento). Il dato relativo ai crediti in sofferenza del sistema bancario è influenzato dalle ingenti operazioni di cessione/cartolarizzazione di crediti deteriorati realizzate dalle altre banche nel corso dell intero esercizio, con particolare intensità nell ultimo scorcio dell anno. Con riguardo ai rami di attività economica, il rapporto sofferenze/impieghi si è incrementato particolarmente nel settore della manifattura tradizionale (4,3 per cento alla fine del III trimestre dell anno), dei servizi del commercio (3,3 per cento) e dell edilizia (3,1 per cento). Anche in relazione alla qualità del credito nei diversi rami di attività economica, inoltre, il dato medio nazionale sottende criticità ben maggiori localizzate in alcune aree. L incidenza dei clienti in sofferenza sul numero totale dei clienti affidati è pari a novembre 2008 al 3,3 per cento per le BCC, contro il 3,7 per cento medio di sistema. Lo scarto a favore della Categoria si è progressivamente ridotto negli ultimi anni: l incidenza dei clienti in sofferenza era nel 2000 rispettivamente del 3,7 per cento per le BCC e del 4,8 per cento per il sistema bancario nel suo complesso. Le partite incagliate risultavano in crescita dell 11,3 per cento annuo a giugno 2008. Il rapporto incagli/impieghi è pari nella media della categoria al 3,1 per cento a giugno 2008 (contro l 1,5 per cento del sistema bancario complessivo), ma la situazione appare assai differenziata a livello di federazione e di singola banca. Il tasso di trasformazione ad un anno dei crediti vivi delle BCC, infine, dopo una progressiva riduzione nel corso del triennio 2000-2003 ed una successiva fase di stabilizzazione, è tornato a crescere a partire dalla metà del 2007. In relazione agli impieghi finanziari, si è osservata nel corso del 2008 una crescita significativa nel primi tre trimestri e, in analogia con il resto del sistema bancario, una sensibile decelerazione nell ultimo scorcio dell anno, dopo lo scoppio della crisi Lehman. Su base d anno gli impieghi sull interbancario si sono incrementati, a novembre 2008, del 10,8 per cento (+16,1 per cento nella media di sistema). L aggregato è pari per le BCC a 8.623 milioni di euro, con un peso sul totale dell attivo del 5,3 per cento, in crescita rispetto alla fine del 2007 ma significativamente inferiore rispetto a quanto registrato per il sistema bancario complessivo (23,1 per cento). L ammontare dei valori mobiliari detenuti in portafoglio era pari a novembre a 27.594 milioni di euro per le BCC (in larga parte titoli di stato e per circa la metà immobilizzati ), con un incremento del 5,7 per cento su base d anno. Nel confronto con la situazione rilevata a fine 2007, la composizione dell attivo delle BCC-CR evidenzia un certo riequilibro tra le poste, con un incidenza del portafoglio titoli sull attivo che, pur mantenendosi sensibilmente superiore alla media di sistema (rispettivamente 17 e 12,1 per cento) risultava in significativa flessione rispetto al passato, testimoniando un allocazione maggiormente oculata e profittevole della liquidità disponibile. 18

Bilancio 2008 Relazione sulla gestione del Consiglio di Amministrazione Le poste del passivo La raccolta complessiva delle BCC si è sviluppata negli ultimi dodici mesi ad un tasso significativo (+12,3 per cento), pressoché in linea con la media rilevata nel sistema bancario se escludiamo le emissioni obbligazionarie che, nelle altre banche, sono state in gran parte riacquistate da altri istituti di credito. La quota delle BCC nel mercato della raccolta da residenti è pari a novembre 2008 all 8,9 per cento. L aggregato depositi, PCT e obbligazioni era pari alla fine di novembre 2008 a 133.575 milioni di euro e si stima che approssimi quota 136 miliardi di euro a fine anno. È proseguita la tendenza ad un maggior sviluppo della componente a tempo rispetto a quella a vista, in particolare delle emissioni obbligazionarie e dei pronti contro termine. L incidenza delle obbligazioni sul totale della raccolta, superiore al 41 per cento, è in linea con la media di sistema; nell ultimo scorcio dell anno il ricorso alle emissioni obbligazionarie da parte delle BCC ha subìto una leggera decelerazione determinata dall acuirsi di un clima di incertezza sull andamento economico futuro e dalla conseguente preferenza, da parte di famiglie e imprese, per forme più liquide di provvista. La raccolta indiretta delle BCC-CR, si è incrementata su base d anno del 7 per cento, in linea con il sistema bancario complessivo. La quota di mercato della Categoria in tale comparto è stabile all 1,3 per cento. Per quanto concerne la dotazione patrimoniale, a novembre 2008 l aggregato capitale e riserve ammontava per le BCC a 17.166 milioni di euro, con un tasso di crescita annuo dell 8,9 per cento. Il peso dell aggregato sul totale del passivo era pari al 10,7 per cento contro l 8,4 per cento dell intero sistema bancario. Il coefficiente di solvibilità, pur ridottosi nell ultimo triennio per via della forte espansione dell attività di finanziamenti, è rimasto significativamente superiore al sistema bancario complessivo (a dicembre 2007 si attestava in media al 15,3 per cento a fronte di un dato medio di sistema pari al 10,5 per cento). Cenni sugli aspetti reddituali Con riguardo, infine, agli aspetti reddituali, dall analisi delle risultanze alla fine del I semestre del 2008 emerge una crescita annua del margine di interesse delle BCC (+9,1 per cento), pur se leggermente inferiore al dato medio di sistema (+11,6 per cento) e del margine di intermediazione (+1,8 per cento contro il -3,8 per cento della media di sistema). Si rileva, parallelamente, una forte crescita delle spese amministrative (+11,1 per cento), soprattutto nella componente delle spese per il personale (+14,1 per cento), superiore alla media del sistema bancario (rispettivamente +7,5 e +9,9 per cento). Il cost income ratio, dopo un periodo di progressivo leggero contenimento, risulta nuovamente in crescita rispetto a dicembre 2007, passando dal 57,9 per cento al 61,4 per cento, in controtendenza con la riduzione rilevata nella media di sistema (dal 59,2 per cento al 56,2 per cento). L utile d esercizio risulta in calo sia per le BCC (-15,6 per cento) che, in misura più consistente, per il sistema bancario complessivo (-25,5 per cento). Informazioni preliminari riferite alla fine del mese di settembre indicano una prosecuzione, nel terzo trimestre, del trend rilevato nei primi sei mesi. L ultimo quarto dell anno, dopo lo scoppio della crisi Lehman Brothers e quanto ne è conseguito, potrebbe essere stato caratterizzato da un sensibile incremento delle svalutazioni su crediti e da un peggioramento dei conti economici delle banche. Si stima, al riguardo, una flessione dell utile di esercizio compresa tra il 15 ed il 20 per cento nel corso dell intero esercizio. 19

BCC Credito Cooperativo Federazione Sicilia L ECONOMIA SICILIANA L industria La fase congiunturale negativa per il settore industriale, iniziata nell ultimo trimestre del 2007, è proseguita anche nel 2008. Gli indicatori qualitativi dell Istituto di Studi e Analisi Economica sugli ordinativi sono scesi su livelli minimi dal 2002; anche per la produzione si è registrato un ulteriore peggioramento dell indicatore. Il grado di utilizzo degli impianti si è attestato al 69,1 per cento, con un calo di 3,1 punti rispetto al 2007, confermando la dinamica discendente della produzione. Il livello di scorte di prodotti finiti ha registrato una flessione. I servizi Secondo i risultati del sondaggio congiunturale condotto dalle Filiali della Banca d Italia presso un campione di imprese di servizi non finanziari, nei primi nove mesi del 2008 il fatturato in termini nominali, nel complesso del campione, è rimasto sostanzialmente sui livelli raggiunti nello stesso periodo del 2007. Il 18 per cento degli imprenditori contattati si attendeva una ripresa della domanda nei primi mesi del 2009, a fronte del 21 per cento del campione che si attendeva un calo. L indice del valore delle vendite del commercio fisso al dettaglio, a prezzi correnti, ha registrato nei primi otto mesi del 2008 una riduzione dello 0,9 per cento nel Mezzogiorno (-0,2 per cento nella media del Paese). La dinamica relativa alla Sicilia non è stata dissimile; il clima di fiducia delle famiglie nella regione, generalmente correlato con l andamento dei consumi privati, dopo il sensibile calo registrato tra la fine del 2007 e i primi mesi del 2008, è rimasto sostanzialmente sui valori minimi dell ultimo decennio per tutto il primo semestre del 2008. Secondo i dati dell ANFIA (Associazione Nazionale Fra Industrie Automobilistiche), nei primi nove mesi dell anno le immatricolazioni di autovetture in Sicilia sono diminuite del 14,7 per cento, rispetto al calo del 13,4 per cento nella media delle regioni meridionali. In base ai dati forniti dall Osservatorio turistico della Regione Siciliana nel 2008 si è realizzata una contrazione dei flussi in termini sia di arrivi sia di pernottamenti (rispettivamente -9,1 e -6,2 per cento). A differenza dei tre anni precedenti, l andamento relativo agli stranieri è risultato peggiore rispetto ai flussi di connazionali. Secondo i dati di Assaeroporti, nei tre principali aeroporti siciliani il numero di passeggeri, nei primi otto mesi dell anno, è cresciuto del 3,1 per cento su base annua, in sensibile rallentamento rispetto all anno precedente (11,1 per cento). La dinamica è risultata peggiore per i voli internazionali, dove il numero di viaggiatori è aumentato del 2,6 per cento, a fronte del 3,3 per cento nei voli interni. Gli scambi con l estero Nel 2008 le esportazioni siciliane sono aumentate del 2,0 per cento, in sensibile rallentamento rispetto alla variazione registrata nel 2007 (21,6 per cento). I tassi di crescita maggiori hanno riguardato i prodotti delle altre attività (+35,4 per cento), i prodotti delle industrie estrattive (+23,8 per cento) e i prodotti dell agricoltura, silvicoltura e pesca (+9,2 per cento); la crescita degli articoli in gomma e materie plastiche (+11,8 per cento), dei prodotti in metallo (+ 11,3 per cento) e dei prodotti petroliferi e di combustione nucleare (+4,1 per cento) è risultata più contenuta rispetto al 2007. I prodotti alimentari hanno mostrato un incremento di poco inferiore alla media regionale (0,9 per 20

Bilancio 2008 Relazione sulla gestione del Consiglio di Amministrazione cento). Variazioni negative significative sono state registrate per le apparecchiature elettriche ed ottiche (-22,7 per cento) e per i mezzi di trasporto (-15,8 per cento). Nel 2008 le importazioni sono aumentate del 6,7 per cento, in lieve rallentamento rispetto alla variazione registrata nel 2007 (7,3 per cento). I tassi di crescita maggiori hanno riguardato i mezzi di trasporto (+57,4 per cento), i prodotti petroliferi e di combustione nucleare (+25,0 per cento), i prodotti in cuoio (+20,1 per cento) ed i prodotti alimentari, bevande e tabacco (+10,7 per cento), mentre la crescita relativa alle apparecchiature elettriche ed ottiche ed ai prodotti delle industrie estrattive è risultata più contenuta (rispettivamente + 5,9 per cento e 4,0 per cento). In diminuzione le importazioni dei prodotti dell agricoltura, silvicoltura e pesca (-6,3 per cento) e dei prodotti in metallo (-8,2 per cento). Il mercato del lavoro In base ai dati dell Istat, l occupazione nel 2008 è rimasta sugli stessi livelli dell anno precedente. Tra i settori principali è proseguita, come nel passato anno ma in misura più ridotta, la dinamica positiva per le costruzioni (+2,7 per cento contro +11,7 per cento del 2007), legata in parte a emersione di posizioni lavorative irregolari. La fase congiunturale negativa ha continuato a riflettersi nei dati relativi all industria e al commercio, dove gli occupati sono diminuiti rispettivamente del 4,2 e dell 1,0 per cento; per l agricoltura è proseguito il trend strutturalmente calante (-8,7 per cento). Il tasso di occupazione è risultato in lieve diminuzione, attestandosi al 44,1 per cento (-0,5 punti rispetto al 2007). Ha ripreso a crescere il numero di persone in cerca di occupazione (6,9 per cento). Nel complesso le forze di lavoro sono aumentate dello 0,4 per cento. La crescita dell offerta lavorativa, a parità di domanda, ha causato un incremento del tasso di disoccupazione di 0,8 punti percentuali, al 13,8 per cento. Nei primi otto mesi del 2008 il numero di ore di Cassa integrazione guadagni (CIG ) ordinaria autorizzate in Sicilia è aumentato del 16,6 per cento, nel confronto con lo stesso periodo dell anno precedente. Oltre la metà delle ore ha riguardato il settore della meccanica, che ha registrato un incremento del 39,2 per cento. Nella gestione straordinaria si è realizzata una riduzione del 2,2 per cento; l andamento calante ha riguardato in particolare le industrie meccaniche, chimiche e di trasformazione di minerali. Il settore delle costruzioni ha ridotto del 36,7 per cento l utilizzo della CIG, con un andamento divergente tra le due gestioni: quella ordinaria ha registrato un aumento del 10,1 per cento a fronte di un calo del 45,5 per cento per quella straordinaria. Il ricorso alla gestione speciale per l edilizia è diminuito del 19,6 per cento. IL SISTEMA BANCARIO SICILIANO A dicembre 2008 in Sicilia erano attive complessivamente 72 banche (in diminuzione rispetto alle 79 del 2007) di cui 36 con sede nella regione; di queste, 29 risultavano essere Banche di Credito Cooperativo. Gli sportelli operativi ammontavano a 1.818 (in aumento rispetto ai 1.789 nel 2007); di questi, 159 (in aumento di dieci unità rispetto al 2007) erano espressione del Credito Cooperativo e 776 erano riconducibili alle rimanenti 7 banche con sede nella regione. La distribuzione territoriale di tali sportelli garantiva la presenza di uno sportello bancario in 338 comuni siciliani su un totale regionale di 390 comuni. Il deterioramento del quadro congiunturale si è riflesso sulla dinamica del credito. 21

BCC Credito Cooperativo Federazione Sicilia Il ritmo di crescita dei finanziamenti bancari all economia siciliana è passato dal 10,42 per cento, pari a 4.495 milioni di euro, del 2007 al 4,33 per cento, pari a 2.061 milioni di euro (da 47.629 a 49.690 milioni di euro), del 2008. L incremento, se pur ridotto rispetto all anno precedente, ha interessato in particolare i settori delle imprese (in crescita complessivamente di 1.130 milioni di euro, pari al 4,58 per cento, con un incremento nel comparto delle società non finanziarie di 1.552 milioni di euro, pari al 7,88 per cento, ed un decremento nel comparto delle famiglie produttrici di 422 milioni di euro, pari a - 8,51 per cento) e delle famiglie consumatrici (in crescita di 1.231 milioni di euro pari al 4,58 per cento). Hanno registrato una diminuzione del 16,88 per cento, pari a 339 milioni di euro, i finanziamenti alle amministrazioni pubbliche. Nel 2008 i prestiti bancari classificati tra le sofferenze sono diminuiti di 1.123 milioni di euro, pari al 33,90 per cento (da 3.880 del 2006, a 3.313 del 2007 a 2.190 milioni di euro del 2008) e si sono attestati al 4,41 per cento dei prestiti totali confermando la costante riduzione dell incidenza sull aggregato di riferimento degli ultimi anni (10,20 per cento nel 2005, 9,00 per cento nel 2006, 6,96 per cento nel 2007) alla quale hanno comunque contribuito anche le operazioni di cessione dei crediti bancari a intermediari specializzati. A fine dicembre 2008 la raccolta bancaria da residenti risultava in aumento del 6,87 per cento, pari a 3.142 milioni di euro (da 45.736 a 48.878 milioni di euro) per tutte le principali forme di investimento comprese le obbligazioni bancarie che, dopo un quinquennio di diminuzioni, hanno ripreso a crescere (+ 13,21 per cento, pari a 1.249 milioni di euro al 30 settembre); in aumento anche i conti correnti del 4,00 per cento, pari a 981 milioni di euro (da 24.546 a 25.527 milioni di euro), ed i pronti contro termine del 5,11 per cento, pari a 131 milioni di euro (da 2.562 a 2.694 milioni di euro). I titoli in deposito e gestione sono aumentati al 30 settembre 2008 del 5,7 per cento, pari a 815 milioni di euro. Si evidenzia la crescita sostenuta delle obbligazioni bancarie (+ 27,54 per cento pari a 658 milioni di euro) e la diminuzione delle quote di OICR (-14,86 per cento pari a -428 milioni di euro) e delle gestioni patrimoniali (-21,67 per cento pari a -239 milioni di euro). Relativamente ai tassi di interesse bancari, al 31 dicembre 2008 si registrava un leggero aumento dei tassi attivi sia a breve (+0,3 per cento) che a lungo termine (+0,1 per cento) ed una lieve contrazione nei tassi sui prestiti alle famiglie consumatrici (-0,3 per cento). In aumento anche i tassi passivi sui conti correnti (+0,4 per cento). Il rapporto impieghi/depositi, che nel 2007 per la prima volta in Sicilia aveva superato il 100 per cento, attestandosi al 104,14 per cento, si riduce nel 2008 al 101,66 per cento. IL SISTEMA DI CREDITO COOPERATIVO SICILIANO Nel 2008 si è perfezionata l acquisizione da parte di alcune Associate - BCC G. Toniolo di San Cataldo, Banca Don Rizzo - Credito Cooperativo della Sicilia Occidentale di Alcamo, BCC San Giuseppe di Petralia Sottana, BCC di Lercara Friddi, BCC di Sambuca di Sicilia dal Gruppo Unicredit del ramo d azienda costituito da n 7 sportelli complessivamente caratterizzati da una raccolta diretta pari a 42,6 milioni di euro e da impieghi pari a 20,9 milioni di euro. È la prima volta nella storia del credito cooperativo siciliano che le BCC partecipano ad una operazione di acquisizione di dimensioni e di carattere nazionale aderendo ad un consorzio composto da primari istituti di credito, tra i quali Banca Popolare di Milano, 22

Bilancio 2008 Relazione sulla gestione del Consiglio di Amministrazione Banca Popolare dell Emilia Romagna, Credito Emiliano, Banca Carige. L operazione è un ulteriore segnale di conferma della solidità patrimoniale ed economica nonché della capacità competitiva delle BCC siciliane. A dicembre 2008 le BCC operanti in Sicilia si sono ridotte da 31 a 29 mentre è aumentato il numero degli sportelli passati da 146 a 159. La riduzione delle BCC è dovuta alle operazioni di fusione per incorporazione della BCC San Giorgio di Caccamo nella BCC di Altofonte che ha assunto le denominazione di BCC di Altofonte e Caccamo e della BCC Ericina di Valderice nella BCC Don Rizzo di Alcamo che ha assunto la denominazione di Banca Don Rizzo - Credito Cooperativo della Sicilia Occidentale. Sempre nel 2008 la BCC G. Toniolo di San Cataldo ha acquisito il ramo di azienda costituito dalle attività e passività della BCC del Golfo di Gela mentre ha iniziato l operatività la BCC dell Agrigentino. L incremento di tredici sportelli rispetto al 2007 è dovuto all acquisizione da parte delle predette cinque BCC dei sette sportelli dal Gruppo Unicredit, all apertura di cinque nuove filiali (Giarre, Avola, Mascalucia, Raffadali e Carini rispettivamente da parte delle BCC Calatabiano, Pachino, Credito Etneo, S. Biagio Platani e Banca Don Rizzo) nonché all apertura della sede della BCC dell Agrigentino. A dicembre 2008 il Credito Cooperativo siciliano era presente con propri sportelli in 129 comuni siciliani su 337 comuni bancati (solo 52 comuni risultavano ancora privi di sportelli bancari). La raccolta complessiva ha superato i 3.314 milioni euro con un incremento percentuale rispetto al 2007 del 7,49 per cento (pari ad oltre 231 milioni di euro). Senza l effetto derivante dall acquisizione degli sportelli dal Gruppo Unicredit, la raccolta complessiva si sarebbe attestata a 3.271 milioni registrando una crescita del 6,11 per cento (pari ad oltre 188 milioni di euro). La crescita della raccolta è risultata superiore al dato medio regionale del sistema bancario isolano che si è attestato intorno al 6,73 per cento. In dettaglio si è registrato l incremento della componente obbligazioni - che con un +10,59 per cento ha di fatto superato i 564 milioni di euro - e della componente certificati di deposito che con un +7,07 per cento ha sfiorato i 242 milioni di euro; in flessione (-1,0 per cento), anche se in recupero rispetto al 2007 (-2,17 per cento), la componente dei depositi a risparmio che, con 1.155 milioni di euro, non rappresentava più la principale fonte di raccolta diretta da clientela essendo stata superata dalla componente dei conti correnti a vista che ha raggiunto la soglia dei 1.169 milioni di euro con un peso pari al 35,27 per cento dell intera provvista onerosa. Nel 2008 è proseguita la crescita della quota di mercato detenuta dalle BCC (6,44 per cento nel 2005, 6,54 per cento nel 2006, 6,73 per cento nel 2007, 6,78 per cento nel 2008). È ripresa in maniera più consistente la crescita della raccolta indiretta, aumentata da 817 milioni di euro del 2007 a 1.101 milioni di euro del 2008: l incremento in valore percentuale è stato del 34,76 per cento contro l 1,11 per cento del 2007, mentre il sistema regionale ha fatto registrare un incremento del 13,46 per cento. Nel 2008 gli impieghi con clientela hanno superato i 2.104 milioni di euro, contro i 1.906 milioni di euro del 2007, facendo così registrare un aumento di 198 milioni di euro pari al 10,39 per cento, valore che, contrariamente a quanto avvenuto l anno precedente, colloca il sistema BCC sopra la media regionale di sistema che è stata pari al 4,33 per cento. Al netto dei valori rivenienti dall acquisto degli sportelli dal Gruppo Unicredit, la crescita sarebbe stata di 178,2 milioni di euro corrispondente ad un incremento del 9,33 per cento. In dettaglio i mutui e le sovvenzioni con rimborso rateale si sono confermati in cresci- 23

BCC Credito Cooperativo Federazione Sicilia ta del 10,56 per cento rappresentando, con oltre 1.455 milioni di euro, il 69,15 per cento dell intero comparto. In crescita del 10,34 per cento anche i c/c attivi comprensivi degli anticipi su fatture, il cui valore risulta pari a 427 milioni di euro mentre il peso nel comparto supera di poco il 20 per cento. La voce che ha registrato il maggiore incremento percentuale è rappresentata dalle attività deteriorate che sono cresciute del 12,78 per cento passando dai 180 milioni di euro del 2007 ai 203 milioni di euro a conferma della situazione di difficoltà dell economia regionale che grava sulla qualità del credito erogato dalle BCC. Nel comparto degli impieghi le BCC hanno invertito il trend negativo che negli ultimi anni le aveva viste perdere costantemente la propria quota di mercato che si è attestata nel 2008 al 4,23 per cento (4,23 per cento nel 2005, 4,07 per cento nel 2006, 4,00 per cento nel 2007). È proseguito il trend di crescita del rapporto impieghi/depositi passato dal 61,82 per cento del 2007 al 63,49 per cento del 2008 contro il 101,66 per cento di sistema nella regione. In peggioramento nel 2008 la qualità del portafoglio crediti: il rapporto sofferenze nette/impieghi è cresciuto dal 3,63 per cento del 2007 al 4,30 per cento del 2008; tale valore è risultato leggermente inferiore al dato medio di sistema regionale che si è attestato al 4,41 per cento. Anche i crediti classificati ad incaglio sono aumentati rispetto al 2007: si è registrato nel 2008 un valore di 112,4 milioni di euro contro gli 84,9 milioni di euro del 2007, in crescita di 27,5 milioni di euro in termini assoluti e del 32,36 per cento in valore percentuale. Il patrimonio delle BCC Siciliane, al netto della quota degli utili del 2008 che saranno destinati all incremento della riserva legale, ha raggiunto i 547 milioni di euro, valore che rappresenta il 16,50 per cento della raccolta complessiva da clientela ed il 25,99 per cento degli impieghi lordi complessivi con clientela. Il rapporto sofferenze nette/patrimonio è aumentato dal 12,95 per cento del 2007 al 16,45 per cento del 2008. Il portafoglio titoli di proprietà è risultato pari a 1.381 milioni di euro contro i 1.375 milioni di euro del 2007. Il comparto, dopo la lievissima flessione del 2007 (-0,43 per cento), è cresciuto dello 0,44 per cento e continua ad incidere in maniera significativa sull attivo fruttifero delle BCC isolane rappresentandone oltre il 36,08 per cento. Si è incrementata anche la liquidità bancaria passata dai 310 milioni di euro del 2007 agli oltre 342 milioni di euro del 2008; l incremento in valore assoluto è stato di 32 milioni di euro (+ 10,32 per cento). In costante crescita anche il numero dei soci passato dai 28.610 del 2007 ai 29.171 del 2008 (+ 561 unità con un incremento percentuale dell 1,96). Per quanto concerne gli aspetti reddituali si evidenzia una sostanziale dinamica positiva dei principali indicatori, in particolare: il margine di interesse ha fatto registrare un incremento del 10,04 per cento rispetto a dicembre 2007 (da 145,2 milioni di euro a 159,8 milioni di euro); il margine di intermediazione, che storicamente sconta un ridotto apporto economico dell area servizi, è risultato pari a 176,8 milioni di euro, in crescita dell 8,80 per cento rispetto all esercizio precedente (pari a 165,2 milioni di euro). Va evidenziato che il risultato dell attività di negoziazione ha prodotto perdite per quasi 5 milioni di euro, contro i 500 mila euro di utili fatti registrare nel 2007; è cresciuto dall 87,89 per cento del 2007 al 90,38 per cento del 2008 anche il peso del margine di interesse su quello di intermediazione; 24

Bilancio 2008 Relazione sulla gestione del Consiglio di Amministrazione in forte aumento le rettifiche di valore che si sono attestate a 27,5 milioni di euro (contro i 15,1 milioni di euro nel 2007 e i 7,2 milioni di euro nel 2006) con un incremento percentuale dell 80,53 per cento; i costi operativi nel loro complesso sono aumentati del 10,71 per cento (da 105,6 a 116,9 milioni di euro) a fronte di un incremento delle spese amministrative del 9,65 in valore percentuale e di 11,06 milioni di euro in valore assoluto; in particolare:- - le spese per il personale, comprensive da quest anno dei compensi degli amministratori e sindaci, si sono incrementate di 6,76 milioni di euro pari all 11,01 per cento (da 61,4 milioni di euro del 2007 a 68,1 milioni di euro del 2008); - le altre spese amministrative sono cresciute dell 8,13 per cento pari a 4,3 milioni di euro (da 53,2 a 57,5 milioni di euro); l utile dell operatività corrente al lordo delle imposte, pari a 32,5 milioni di euro, ha registrato un calo del 26,54 per cento rispetto all esercizio 2007 quando si attestò a 44,2 milioni di euro. Hanno concorso alla forte riduzione dell utile lordo di oltre 12 milioni di euro, sia le maggiori svalutazioni effettuate sul portafoglio crediti sia l aumento registrato nelle spese amministrative. L effetto negativo di queste due componenti è stato solo parzialmente neutralizzato dalla performance positiva del margine di intermediazione; l utile netto consolidato ha registrato una contrazione del 25,01 per cento risultando così pari a 23,86 milioni di euro contro i 31,82 milioni di euro del 2007; si evidenzia che nel 2008 cinque BCC, di cui tre neo costituite, hanno chiuso l esercizio in perdita per complessivi 5,1 milioni di euro (nel 2007 a chiudere l esercizio in perdita, per complessivi 3,03 milioni di euro, sono state sette BCC di cui cinque neo costituite). Per quanto attiene agli indicatori principali: il ROE ha registrato una repentina caduta passando dal 6,20 per cento del 2007 al 4,36 per cento del 2008; dopo il recupero del 2007, il dato relativo al Cost to Income (incidenza dei costi di struttura sul margine di intermediazione) è ritornato a crescere passando dal 63,95 per cento al 66,17 per cento del 2008; il costo medio della raccolta è aumentato di 0,20 punti percentuali raggiungendo quota 2,00 per cento contro l 1,74 per cento del 2007; in aumento anche il rendimento medio dei capitali fruttiferi passato dal 5,70 per cento al 6,06 per cento. LA FEDERAZIONE SICILIANA Struttura organizzativa Poiché le novità normative e regolamentari hanno avuto ed avranno sempre più un impatto trasversale non indifferente sulle strutture organizzative, sulle competenze, sui processi decisionali, sulla cultura e sul modo di fare banca delle BCC, il Consiglio di Amministrazione ha deciso di dotare la Federazione di una struttura organizzativa qualitativamente e quantitativamente adeguata e qualificata a guidare ed assistere le Associate nel complesso processo normativo/regolamentare innovativo appena iniziato e quindi ha deliberato di procedere ad un riassetto e potenziamento quali-quantitativo della struttura organizzativa. 25

BCC Credito Cooperativo Federazione Sicilia Sono state individuate le seguenti nuove aree funzionali da presidiare per esigenze normative o opportunità/necessità strategiche: Pianificazione Strategica e Asset & Liability Management Funzione di Conformità (Compliance) e le seguenti aree da potenziare: Contabilità e Fisco Amministrazione del Personale Internal Auditing Area Normativa Revisione e Vigilanza Cooperativa Nel mese di gennaio 2008 è iniziata l operatività del Servizio Pianificazione Strategica e Asset & Liability Management costituito da due risorse junior (Dott. Rosario Galletti e Dott.ssa Rosalia Faraci) che hanno sostenuto un intensa attività formativa presso il Servizio ALM di ICCREA Banca. Nel mese di giugno è stato assunto il Responsabile dell Area Normativa e del Servizio Compliance, Dott. Cesare Fogazza e nel mese di dicembre è stata completato l organigramma del predetto servizio con l assunzione del Dott. Giovanni Porretto. Nel mese di gennaio 2009 il Servizio Contabilità e Fisco è stato potenziato con l assunzione del Dott. Alessandro Simonte. Si riporta, di seguito, l organigramma aggiornato: Poiché il nuovo quadro normativo e regolamentare impatterà, come già illustrato, su competenze e strutture organizzative delle BCC, si è ritenuto opportuno procedere alla creazione di meccanismi e gruppi di lavoro tra diverse figure professionali del Credito Cooperativo Siciliano coordinati dalla Federazione, per l analisi condivisa di aspetti normativi e regolamentari, nonché per trovare soluzioni omogenee alle diverse problematiche che si presentano a seguito dell applicazione delle nuove disposizioni di Vigilanza. Nel 2008 è pertanto iniziata l attività del Centro di Competenze Basilea 2, composto da contabili, risk controller e responsabili fidi di alcune Associate, il cui compito è di analizzare ed approfondire le tematiche connesse alle nuove disposizioni normative partecipando 26