Annuario R&S 2014. Principali operatori delle telecomunicazioni 2009-2013



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Annuario R&S 2014 Principali operatori delle telecomunicazioni -2013 Confronto fra le monografie pubblicate da R&S sui sei maggiori operatori delle telecomunicazioni italiani nel quinquennio -2013 ed i principali peer europei. Summary Nel 2013 il settore delle telecomunicazioni ha rappresentato il 2,2% del Pil italiano, il 2,05% della spesa delle famiglie e il 5,8% degli investimenti complessivi. Nel 2013 i ricavi del settore telefonico italiano sono stati pari a 34,5 miliardi di euro (-10,8% sul e - 21,3% sul ), ugualmente suddivisi tra rete fissa e mobile (17 mld ciascuno). In contrazione sia i ricavi della rete mobile (-13,9% sul e -23,6% sul ) che quelli della rete fissa (-7,4% sul e -18,9% sul ) pur con dinamiche diverse dei volumi di traffico: in diminuzione del 14,1% sul e del 35,3% sul i minuti sul fisso, in crescita dell 8,5% quelli del mobile (+36% sul ). Nel periodo -13 il numero dei clienti della rete mobile è aumentato del 7,2% a discapito degli accessi alla rete fissa (voce più dati) in contrazione del 7,1%; gli accessi in banda larga su rete fissa sono invece aumentati del 15%. Tuttavia rispetto al si registrano flessioni tanto negli accessi alla rete fissa (-2,6%) che a quella mobile (-0,3%); solo gli accessi alla banda larga segnano un progresso (+1,6%). Quanto alle quote di mercato in Italia a fine 2013: Nel mobile (inclusi MVNO): Telecom Italia 32,2% (-1,9 p.p. sul ), Vodafone Italia 28,7% (-4,3 p.p. sul ), Wind 23% (+2,7 p.p.), 3 Italia 10% (+0,2 p.p.), PosteMobile 2,9% (+1,7 p.p.), Fastweb 0,8% (+0,5 p.p.); le quote degli operatori MVNO sono passate dal 2,7% del al 5,4% del 2013 delle SIM complessive Nel fisso (voce + dati): Telecom Italia 63,1% (-10,4 p.p sul ), Wind 13,5% (+3,6 p.p.), Vodafone Italia (9,5%, +3 p.p.), Fastweb 9,3% (+2,1 p.p), Tiscali 2% Broadband: Telecom Italia 49,8% (-6,4 p.p. sul ), Wind 15,9% (+2 p.p.), Fastweb 14% (+1,9 p.p), Vodafone 12% (+1,8 p.p.), Tiscali 3,7% Relativamente al settore mobile nei principali paesi europei, si evidenziano per il 2013 le seguenti quote: Francia: Orange (35,8%), SFR (28,2%), Boygues Telecom (14,7%), Iliad (10,6%) e altri (10,7%); Germania: Deutsche Telekom (33,5%), Vodafone (28%), E-Plus (21,7%), O2 (16,8%); Spagna: Telefònica (34%), Vodafone (23,5%), Orange (22,8%), Yoigo (6,7%), altri (13%); UK: Everything Everywhere (30%), Vodafone (25%), O2 (24%), 3 UK (11%), altri (10%) Quanto ai margini industriali dei principali gruppi europei: a Telecom Italia spetta la migliore redditività industriale, con il Mon che si è attestato nel 2013 al 21,8% del fatturato, in linea con quello di BT (21,6%) e davanti a Telefónica (16,3%), Orange (15,6%) e alla russa Vimpelcom (15,2%). Telecom Italia segna anche il migliore valore aggiunto netto per addetto pari a 136 mila euro, cui si abbina il minor costo del lavoro unitario (51 mila euro). Ciò porta al migliore Clup (costo del lavoro su valore aggiunto), con un incidenza pari al 37,5%, seguìto da Telefónica al 43,3%. I livelli relativamente meno 1

soddisfacenti sono segnati da Deutsche Telekom (71,1%, anche per l elevato costo del lavoro unitario: 64mila euro) e Vodafone (60,5%) che ha il minore valore aggiunto per addetto (86mila euro). Dal punto di vista patrimoniale, nel 2013 Vodafone riporta la struttura finanziaria più solida, con la minore incidenza dei debiti finanziari sul patrimonio netto (40,7%), seguita da Orange (142%), Deutsche Telekom (156%), Telecom Italia (173%), Telefónica (210%) e Vimpelcom (322%); BT Group ha patrimonio netto negativo. In tema di investimenti Telecom Italia si colloca in posizione arretrata: essi si attestano al 3,4% dello stock delle immobilizzazioni materiali di inizio periodo, in linea con BT (3,6%), ma ben al di sotto dei maggiori investitori, la russa Vimpelcom (12,7%) e Vodafone (9,2%). I ricavi aggregati dei principali sei gruppi italiani delle telecomunicazioni si sono contratti (su base omogenea) del 9,6% nel 2013 a 38,3 mld di euro, con il fatturato dei servizi di telefonia mobile pari a 20,1 mld (-14,1%, risentendo anche delle revisioni tariffarie dell Agcom sui servizi di terminazione mobile) e quelli dei servizi di telefonia fissa del -6,8% a 15,3 mld,;in aumento quelli da vendita di apparecchi e accessori telefonici (+3,8% a 3,5 mld). Nel periodo -2013 le dinamiche si aggravano: il fatturato del fisso -17,9%, quello del mobile -20,6%, mentre le vendite di apparecchi telefonici sono quasi raddoppiate (+80%). L incidenza dei principali margini sul fatturato è in peggioramento dal per tutti i gruppi. Quattro di essi riportano nel 2013 un risultato corrente negativo (Wind -6,6%; 3 Italia -5,1%; Fastweb: -2%; Tiscali: -1,2. Nel 2013 Telecom Italia riporta i valori più elevati sia di mon (21,8%) che di risultato corrente (14,2%). Segue Vodafone Italia con risultato corrente pari all 11,6% dei ricavi, circa un terzo rispetto ai valori del ; il trend è confermato da Roi e Roe, entrambi in peggioramento per tutti i gruppi. Circa la produttività del lavoro, nel 2013 Vodafone Italia è al primo posto (194mila euro), seguita da Wind con 145mila euro e da Telecom Italia con 136mila euro. A Tiscali e 3 Italia spettano i valori più bassi (attorno ai 50mila euro). A Vodafone Italia spetta anche il miglior Clup, pari al 32,5%, seguita dal 37,5% di Telecom Italia e dal 38,6% di Wind. 3 Italia e Fastweb presentano valori attorno al 100% (rispettivamente, 112% e 97,3%). Nella telefonia mobile Telecom Italia e Vodafone Italia subiscono le diminuzioni più accentuate nel quinquennio dei ricavi medi mensili (-34,5% Telecom, -34% Vodafone), seguite da Wind (-29,3%). Vodafone ha ottenuto nel 2013 l Arpu più elevato (14,5 euro/mese), seguita da Telecom (13,1 euro), Wind (12,3 euro) e 3 Italia (11,8 euro), mentre PosteMobile segna livelli molto inferiori (7 euro). In salita gli Arpu nel broadband fisso: il valore più elevato è quello di Wind, con 20,5 euro/mese, in rialzo del 12% sul, seguita da Telecom con 19,1 euro/ mese (+4,4% sul ). 2

Dati di contesto delle Tlc in Italia Nel 2013 il settore delle telecomunicazioni ha rappresentato il 2,2% del Pil italiano (2,5% nel e 2,9% nel ), il 2,05% della spesa delle famiglie (2,2% nel e 2,5% nel ) e il 5,8% degli investimenti complessivi (6% circa nel ) 1. L Italia è tra i Paesi con il più ampio tasso di penetrazione di fonia mobile rispetto alla popolazione (numero di carte Sim in % della popolazione), con una percentuale pari al 159% a fine 2013, inferiore al 177% della Finlandia e al 169% della Russia, ma superiore al 148% della Svezia, al 140% della Germania, al 130% della Gran Bretagna, al 117% della Francia e al 107% della Spagna 2. Nel 2013 i ricavi del mercato italiano sono stati pari a 34,5 miliardi di euro, in diminuzione del 10,8% sul (circa 4 mld in meno) e del 21,3% sul (9 mld in meno). Essi sono ugualmente suddivisi tra rete fissa e mobile (17 mld ciascuno) 3. Risultano in contrazione sia ricavi della rete mobile (-13,9% sul ) che quelli della rete fissa (-7,4%) pur con dinamiche diverse dei volumi di traffico: in diminuzione del 14,1% sul i minuti sul fisso (a 67,1 mld di minuti), in crescita dell 8,5% quelli del mobile (156,5 mld di minuti), grazie alla diffusione delle tariffe flat e all aumento del traffico incluso nelle opzioni tariffarie. Tali tendenze sono confermate anche rispetto al : calo dei ricavi sia per fisso (-18,9%) che per mobile (- 23,6%), volumi di traffico in caduta sulla rete fissa (-35,3%) ed in forte crescita sul mobile (+36%). Sebbene il settore sia stato liberalizzato dal 1998, le tariffe dei servizi di telefonia sono regolati dall Agcom con effetti sulla struttura dei costi e dei ricavi delle aziende. La finalità della regolazione è di garantire pari opportunità di accesso a tutti gli operatori. L Agcom ha progressivamente ridotto le tariffe di terminazione delle chiamate vocali sul mobile, cadute da un range di 6,6/9 centesimi al minuto (a seconda dell operatore) nel 2010/2011 a 0,98 centesimi nel secondo semestre 2013 (medesimo valore per tutti gli operatori). Analoghi interventi del regolatore hanno riguardato la telefonia fissa, con l abbassamento del canone d accesso alla rete in rame di Telecom Italia che ha subìto nel 2013 minori introiti per tale motivo pari a circa 111 milioni di euro. Il numero dei clienti della rete mobile è aumentato del 7,2% da 90,4 milioni nel a 96,9 milioni a fine 2013, a discapito degli accessi alla rete fissa (voce più dati) che si sono contratti del 7,1%, passando da 22,7 milioni di linee del agli attuali 21,1 milioni. Gli accessi in banda larga su rete fissa sono invece aumentati del 15%, da 12,1 a 13,9 milioni di linee. Tuttavia rispetto al si registrano flessioni tanto negli accessi alla rete fissa (-2,6%) che a quella mobile (-0,3%) e solo gli accessi alla banda larga segnano un progresso (+1,6%). Da notare infine che nella telefonia mobile diminuisce il ruolo delle Sim prepagate che rappresentano nel 2013 il 79,6% delle linee rispetto all 87,3% del 2011. I maggiori operatori nazionali: numero di accessi e quote di mercato In Italia i più importanti operatori del settore delle telecomunicazioni sono sei. Telecom Italia e Tiscali sono gruppi indipendenti: il primo ad azionariato diffuso, il secondo riconducibile a Renato Soru cui fa capo il 17,8% del capitale 4. Le altre quattro società rappresentano il presidio italiano di gruppi esteri ad ampia proiezione internazionale: Vodafone Omnitel B.V. (Vodafone Italia), controllata dall inglese Vodafone Group, Wind Telecomunicazioni controllata dal Gruppo russo (con sede in Olanda) Vimpelcom, 3 Italia (della cinese Hutchison Whampoa) e Fastweb (Gruppo Swisscom). 1 Fonte: Agcom, Relazione annuale 2014. 2 Fonte: The Office of Communications-Ofcom. 3 Si tratta della somma tra la spesa finale per servizi retail (clientela residenziale e business) e i ricavi da servizi intermedi forniti ad altri operatori (servizi wholesale). 4 Il 22,4% di Telecom Italia è detenuto dalla holding Telco (46,18% di Telefónica, 30,58% di Gruppo Assicurazioni Generali, 11,62% di Intesa Sanpaolo e Mediobanca ciascuna). Nel luglio 2014 è stata deliberata la scissione della Telco con l assegnazione a 4 società di nuova costituzione (interamente controllate da ciascun azionista), della propria quota in Telecom Italia. E previsto che una parte del 14,77% che verrà assegnato a Telefónica sia girato al gruppo francese Vivendi nell ambito dell acquisizione, da parte del gruppo spagnolo, della brasiliana GVT, rendendo Telecom Italia una public company. 3

L ex monopolista Telecom Italia resta il principale operatore, con quote di mercato ancora importanti: il 63,1% nella telefonia fissa (voce+dati), il 49,8% degli accessi broadband ed il 32,2% della telefonia mobile. Si tratta di posizioni in riduzione rispetto al, specialmente nella telefonia fissa (meno 10,4 punti percentuali), ma anche nella telefonia mobile la contrazione è di 1,9 punti, nonostante il numero di clienti sia aumentato dell 1,2% dal. Si tratta della conseguenza della diffusione delle seconde e terze SIM pro-capite intercettate dagli altri operatori (c.d. OLO-Other Licensed Operator). Nel 2013 Telecom Italia ha limitato la perdita di quote di mercato in tutti i settori (-1,5 punti negli accessi alla rete fisica e -1,6 punti nella banda larga), ma ha subìto un importante riduzione del numero degli accessi retail alla propria rete fissa, calati da 14 milioni del a 13,2 milioni del 2013 (-5,5%), per effetto della crescita degli altri operatori (+2,6% sul ). Tuttavia i loro accessi nel 2013 sono avvenuti per il 91% tramite l infrastruttura di Telecom Italia, quota che si è contratta di oltre 4 punti rispetto al per lo sviluppo della rete di proprietà degli altri operatori, soprattutto quella in fibra ottica di Fastweb. Nel mercato mobile è aumentata l importanza degli operatori c.d. MVNO-Mobile Virtual Network Operator (quelli che, essendo privi di rete propria, stipulano accordi commerciali con i proprietari di rete), la cui incidenza è raddoppiata passando dal 2,7% del al 5,4% del 2013 delle SIM complessive in circolazione. Il loro ruolo è tuttavia ancora limitato rispetto agli altri Paesi europei: 13% in Spagna e il 10% circa in Francia e UK. In Italia PosteMobile (gruppo Poste Italiane) è il primo MVNO con 2,8 milioni di SIM pari al 2,9% del mercato e al 54,2% delle linee MVNO. Vodafone Italia è il secondo operatore nella telefonia mobile con una quota del 28,7%, in diminuzione di 4,3 punti sul. Nel 2013 la società è diventata il primo operatore nella clientela residenziale mobile (31,7%), a discapito di Telecom Italia (29,6%) che mantiene la leadership nella clientela business con il 60,9% del mercato, e occupa la prima posizione anche nel settore delle carte prepagate (con il 31,7% del mercato contro il 31,5% di Telecom Italia). Vodafone Italia ha progressivamente guadagnato importanti quote di mercato nel fisso, grazie anche all acquisizione di Teletu nel 2008, e rappresenta a fine 2013 il terzo operatore con una quota del 9,5% (+3 punti sul ), alle spalle di Telecom (63,1%) e Wind Telecomunicazioni (13,5%). Attraverso il marchio Infostrada, Wind Telecomunicazioni è il secondo operatore di telefonia fissa (+3,6 punti sul ) e nel comparto degli accessi a larga banda, con una quota del 15,9%. Con 22,3 milioni di utenti nel 2013 (18,4 milioni nel ), Wind rappresenta il terzo operatore nella telefonia mobile: detiene una quota di mercato del 23%, in crescita di 2,7 punti sul. Fastweb è il terzo operatore negli accessi a banda larga con il 14% del mercato (dietro Telecom e Wind) ed è prossima a Vodafone Italia nella telefonia fissa (voce+dati) con il 9,3% del mercato. Fastweb è in crescita anche nel mobile come operatore MVNO, con oltre 800mila Sim (0,8% del mercato). Con investimenti in immobilizzazioni materiali superiori ai 6 mld di euro dalla sua fondazione nel 1999, Fastweb gestiva a fine dicembre 2013 oltre 34 mila km di rete in fibra ottica di nuova generazione. 4

Tabella 1 Numero di clienti e quote di mercato in Italia (-2013) Numero di clienti Telefonia mobile (1) 2010 2011 2013 (migliaia di unità) Var. (migliaia di unità) Var. (migliaia di unità) Totale Italia 90.420 94.140 96.040 97.180 96.900 6.480-280 di cui MVNO 2.400 3.540 3.650 4.460 5.240 2.840 780 Telecom Italia (*) 30.856 31.018 32.227 32.159 31.221 365-938 Vodafone 29.812 30.470 29.927 29.199 27.781-2.031-1.418 Wind Telecomunicazioni 18.400 19.900 21.000 21.600 22.300 3.900 700 3 Italia 8.884 9.063 9.197 9.529 9.689 805 160 PosteMobile 1.078 1.690 2.032 2.488 2.838 1.760 350 Fastweb 272 503 540 675 816 544 141 Tiscali o 84 140 138 142 142 4 Totale 7 operatori 89.302 92.728 95.063 95.788 94.787 5.485-1.001 (*) Oltre a: - Telefonia mobile in Brasile 41.102 51.015 64.070 70.362 73.417 32.315 3.055 -Telefonia mobile in Argentina (1) - 16.333 18.193 18.975 - n.c. n.c. (1) Riclassificate nel 2013 tra le discontinued operations. Quote di mercato Telefonia mobile (1) 2010 2011 2013 (in %) Var. (punti) Var. (punti) Telecom Italia 34,1 32,9 33,6 33,1 32,2-1,9-0,9 Vodafone 33,0 32,4 31,2 30,0 28,7-4,3-1,3 Wind Telecomunicazioni 20,3 21,1 21,9 22,2 23,0 2,7 0,8 3 Italia 9,8 9,6 9,6 9,8 10,0 0,2 0,2 PosteMobile 1,2 1,8 2,1 2,6 2,9 1,7 0,3 Fastweb 0,3 0,5 0,6 0,7 0,8 0,5 0,1 Tiscali o 0,1 0,1 0,1 0,1 0,1 0,0 Totale 98,8 98,5 99,0 98,6 97,8 (1) SIM con almeno una ricarica negli ultimi 12 mesi 5

Quote di mercato Telefonia fissa (voce+dati) 2010 2011 2013 Var. (In %) (punti) Var. Telecom Italia 73,5 71,6 66,4 64,6 63,1-10,4-1,5 Vodafone 6,5 7,4 9,7 9,7 9,5 3,0-0,2 Wind Telecomunicazioni 9,9 10,6 13,2 13,5 13,5 3,6 0,0 Fastweb 7,2 7,4 7,3 8,3 9,3 2,1 1,0 Tiscali 1,6 1,9 1,8 1,8 2,0 0,4 0,2 Totale 98,7 98,9 98,4 97,9 97,4-1,3-0,5 Quote di mercato Telefonia fissa (broadband) 2010 2011 2013 Var. (punti) Var. (in %) Telecom Italia 56,2 54,9 52,9 51,4 49,8-6,4-1,6 Vodafone 10,2 11,9 12,5 11,9 12,0 1,8 0,1 Wind Telecomunicazioni 13,9 14,8 15,9 16,3 15,9 2,0-0,4 Fastweb 12,1 11,7 11,8 12,9 14,0 1,9 1,1 Tiscali 4,7 4,2 3,7 3,6 3,7-1,0 0,1 Totale 97,1 97,5 96,8 96,1 95,4-1,7-0,7 Fonte:elaborazioni R&S-Mediobanca su dati Agcom Dati di contesto delle Tlc in Europa Quasi tutte le principali compagnie telefoniche europee hanno intrapreso una strategia di integrazione tra telefonia fissa e mobile sfruttando la convergenza tra le piattaforme tecnologiche al fine offrire una gamma di servizi sempre più completa 5.. Fanno eccezione i c.d. pure-play operators: Vodafone, operante quasi esclusivamente nel mobile dal quale sviluppa l 81% dei ricavi consolidati, e BT Group, prevalentemente attiva nella telefonia fissa ove copriva una quota del 38% del mercato UK a fine 2013. Essa, dopo lo scorporo nel 2001 della MMO2, offre servizi di telefonia mobile solo a clienti corporate mediante una partnership con Vodafone, da cui ottiene ricavi annui stimati in 850 milioni di euro (su un fatturato totale di 19 mld). 6. Il mercato della telefonia fissa vede in ogni Paese la leadership degli ex monopolisti proprietari della rete fissa.. Nel Regno Unito il processo di liberalizzazione ha condotto nel gennaio 2006 alla creazione di una divisione del Gruppo BT denominata Openreach alla quale è stata affidata la gestione delle infrastrutture. Openreach gode di autonoma governance e di separazione contabile e amministrativa, al fine garantire pari opportunità d accesso alla rete a tutti i concorrenti. Il Gruppo Orange (già France Télécom) è l ex monopolista che ha visto flettere maggiormente la propria quota di mercato nel traffico voce su rete fissa tra il 2008 ed il 2013 (-22%), seguita da Telefónica (-20%), Telecom Italia (-16%), BT Group (-7%) e Deutsche Telekom (-2%). 5 Tra i fattori che stimolano la convergenza fisso-mobile, si può citare la diffusione dell IP (Internet Protocol) per il trasporto di voce, dati e video, la disponibilità di nuove tecnologie a banda larga per l accesso senza fili alla rete fissa e la crescente diffusione di terminali evoluti. 6 Nel febbraio 2013 la BT ha acquisito una licenza 4G e nel marzo 2014 ha annunciato un nuovo accordo con Everything Everywhere, in sostituzione della partnership con Vodafone. 6

Nel mercato europeo del mobile i principali operatori sono Vodafone (434 milioni di clienti con attività in 60 Paesi, principalmente in Gran Bretagna, Germania, Italia, Spagna e Turchia e con controllate anche in Africa e India), Telefónica (attiva in Spagna, in numerosi Paesi dell America Latina tramite il marchio Movistar, in Gran Bretagna e Germania tramite O 2 e in Brasile con Vivo), Orange (presente in 30 nazioni, tra cui Francia, Spagna, Polonia, diversi Paesi dell Africa e in Gran Bretagna, con Everything Everywhere, joint-venture paritetica con Deutsche Telekom) e Deutsche Telekom (in 50 Paesi, principalmente Germania e USA). Fra i maggiori operatori europei di Tlc, il Gruppo Telecom Italia non ha una significativa presenza in altri Paesi europei, ma rappresenta il secondo operatore del mobile in Brasile con una quota di mercato del 27% e 73,4 milioni di abbonati (41,1 milioni del ) 7. L unica importante presenza europea di un operatore extraeuropeo è costituita dal Gruppo Hutchison Whampoa, conglomerata cinese che nel settore delle telecomunicazioni è attiva ad Hong Kong (anche nel fisso), in Australia e in Europa (26,6 milioni di Sim registrate), dove opera con il marchio 3 principalmente in Gran Bretagna (9,8 milioni di clienti) e Italia (9,7 milioni). Tabella 2 Quote di mercato 2013 in alcuni Paesi europei Quote di mercato Telefonia mobile in alcuni Paesi europei (2013, in %) Francia Orange 35,8 SFR (Numericable Group) 28,2 Bouygues Telecom 14,7 Iliad (Free) 10,6 Altri 10,7 Germania (1) Italia Deutsche Telekom 33,5 Telecom Italia 32,2 Vodafone 28,0 Vodafone 28,7 E-Plus (Telefónica) 21,7 Wind Telecom. 23,0 O2 (Telefónica) 16,8 3 Italia (H. Wampoa) 10,0 Altri 0,0 Altri (2) 6,1 Spagna Telefónica 34,0 Vodafone 23,5 Orange 22,8 Yoigo 6,7 Altri 13,0 UK Everything Everywhere (jv Orange DT) 30,0 Vodafone 25,0 O2 (Telefónica) 24,0 3 UK (H. Wampoa) 11,0 Altri 10,0 (1) Esclusi gli MVNO. (2) Di cui: 2,9% poste Mobile e 0,8% Fastweb. In Gran Bretagna la joint venture Everything Everywhere rappresenta il primo operatore nella telefonia mobile con il 30% del mercato, seguita da Vodafone con il 25%, Telefónica (marchio O 2 )con il 24%, il Gruppo 3 con l 11% e altri operatori con il 10%. In Germania in prima posizione si colloca Deutsche Telekom con il 33,5%, seguita da Vodafone con il 28%, dalla E-plus (fino al settembre 2014 controllata dall olandese KPN, poi passata a Telefónica Deutschland - Gruppo Telefónica) con il 21,7% e Telefónica Deutschland (marchio O 2 ) con il 16,8%. 8 In Francia la maggiore quota di mercato è detenuta dal Gruppo Orange (con il 35,8%), seguita da altri tre operatori francesi: SFR (secondo operatore transalpino acquisito 7 Telecom è invece in disimpegno dall Argentina dove nel contava circa 19 milioni di clienti. 8 Dati al netto dei MVNO. 7

nel novembre 2014 da Numericable Group 9 ) con il 28,2%, Bouygues Telecom (Gruppo Bouygues operante principalmente nelle costruzioni) con il 14,7% e Iliad 10 (marchio Free) al 10,6%; gli altri operatori sommano il 10,7%. In Spagna il mercato è ripartito tra Telefónica (34%), Vodafone (23,5%), Orange (22,8%), Yoigo (6,7%) 11 e altri operatori (13%). Dati contabili di sintesi dei principali operatori telefonici in Europa La tabella che segue contiene alcuni dati dei principali operatori telefonici europei con ricavi superiori ai 15 mld di euro nel 2013. Tabella 3 Dati economico-finanziari 2013 dei sei maggiori operatori europei Dati consolidati Deut. Tel. Tele fónica Voda fone Orange Telecom Italia BT Group Vimpel com Fatturato netto ( mil.) 60.132 57.061 45.995 40.981 22.925 18.970 16.348 Conto economico (% sul fatturato) Valore aggiunto 48,2 45,8 36,3 52,4 55,2 68,3 n.d. Costo del lavoro 25,2 12,6 10,1 22,0 13,5 29,7 n.d. Margine operativo lordo 23,0 33,1 26,2 30,4 41,7 38,6 36,6 Margine operativo netto 10,6 16,3 6,5 15,6 21,8 21,6 15,2 Risultato corrente 6,0 10,7 12,1 10,7 14,2 16,3 4,7 Risultato netto 1,5 8,0 154,5 4,6-2,9 12,8-11,6 Dati per dipendente ( 000 di euro) Fatturato 253 439 516 248 385 216 283 Valore aggiunto netto (a) 90 127 86 93 136 111 n.d. Costo del lavoro (b) 64 55 52 55 51 64 n.d. CLUP (b/a in %) 71,1 43,3 60,5 59,1 37,5 57,7 n.d. N. di dipendenti (n. medio) 237.849 129.893 89.146 165.000 59.527 87.800 57.842 Ratio economico-patrimoniali ROI (%) 8,1 12,0 2,7 10,1 11,9 37,1 9,2 ROE (%) (1) 4,1 27,7 513,1 8,3-3,8 n.c. -21,2 DF/capitale netto (%) (1) 156,0 210,1 40,7 142,0 173,2 n.c. 322,0 Fondi di ammortamento/itl (%) 71,8 72,3 54,5 73,3 81,9 71,7 43,0 Tasso di investimento (in % degli ITL) 5,4 5,6 9,2 4,9 3,4 3,6 12,7 Età media contabile dei cespiti (anni) 12,8 8,4 3,6 10,5 13,1 13,0 2,4 (1) BT Group ha un patrimonio netto negativo. Il dato di Vodafone è influenzato dalla plusvalenza per la cessione di Verizon Wireless. Fonte: R&S-Mediobanca su dati di bilancio 9 Il Gruppo Numericable-SFR, quotato all Euronext, è controllato al 60% da Altice e partecipato al 20% da Vivendi. Altice S.A., multinazionale dei cavi e delle Tlc a sua volta quotata all Euronext, è controllata dal fondatore Patrick Drahi. Il Gruppo è presente in Francia, Israele, Belgio e Lussemburgo, Portogallo e Svizzera. 10 Società quotata all Euronext e controllata da Xavier Niel (54,99%). 11 Yoigo è controllata al 76,6% dal gruppo svedese TeliaSonera che fa capo allo Stato Svedese (37,3%) e a quello Finlandese (10,1%). 8

La maggiore compagnia Telefónica è Deutsche Telekom con oltre 60,1 mld di ricavi, di cui 18,5 mld originati dalla controllata USA e ulteriori 6,7 mld. rivenienti dalle vendite di apparecchi (l 11% del fatturato). Seguono il Gruppo Telefónica con 57 mld., di cui 29 mld relativi alle attività in America Latina (20 mld dalla sola telefonia mobile), e Vodafone con 46 mld. A Telecom Italia spetta la migliore redditività industriale: il margine operativo netto si è attestato nel 2013 al 21,8% del fatturato, in linea con quello di BT (21,6%) e davanti a Telefónica (16,3%), Orange (15,6%) e alla russa Vimpelcom (15,2%). Telecom Italia è l unico operatore, unitamente a Vimpelcom, a chiudere in rosso l esercizio 2013, a causa delle svalutazioni di avviamenti per 2,2 mld. Vodafone, pur segnando margini industriali relativamente bassi (mon al 6,5% del fatturato), realizza nel 2013 utili record pari a 59,3 mld di Gbp, grazie alla plusvalenza da 45 mld di Gbp per la cessione del 45% di Verizon Wireless al gruppo statunitense Verizon (incasso di 79 mld di Gbp, in parte in denaro in parte in azioni Verizon) 12. Telecom Italia segna anche la migliore produttività, con un valore aggiunto netto per addetto pari a 136 mila euro, cui si abbina ed il minor costo del lavoro unitario (51 mila euro). Ciò porta al migliore Clup (costo del lavoro su valore aggiunto), con un incidenza pari al 37,5%, seguìto da Telefónica al 43,3%. I livelli relativamente meno soddisfacenti sono segnati da Deutsche Telekom (71,1%, anche per l elevato costo del lavoro unitario: 64mila euro) e Vodafone (60,5%) che ha il minore valore aggiunto per addetto (86mila euro). Dal punto di vista patrimoniale, Vodafone riporta la struttura finanziaria più solida, con la minore incidenza dei debiti finanziari sul patrimonio netto (40,7%), avendo ridotto di oltre 15 mld di euro la propria esposizione finanziaria grazie anche alla liquidità incassata dalla cessione di Verizon Wireless. Il profilo finanziario di Telecom Italia appare relativamente più appesantito, con debiti finanziari pari al 173% dei mezzi propri, ma comunque più solido rispetto a quelli di Vimpelcom (322%) e Telefónica (210%) e non troppo lontano da Deutsche Telekom (156%) e Orange (142%). BT Group ha patrimonio netto negativo. Anche in tema di investimenti Telecom Italia si colloca in posizione arretrata: essi si attestano al 3,4% dello stock delle immobilizzazioni materiali di inizio periodo, il valore più basso tra i peer, in linea con BT (3,6%), ma ben al di sotto dei maggiori investitori, la russa Vimpelcom (12,7%) e Vodafone (9,2%). I cespiti di Telecom appaiono quelli maggiormente ammortizzati (81,9%), anche se la loro età media contabile, pur elevata (13,1 anni), non è differente da quella di BT (13 anni) e Deutsche Telekom (12,8 anni). Tutti i gestori di rete scontano un anzianità dei cespiti superiore agli operatori del mobile: Vodafone con 3,6 anni e Vimpelcom con 2,4 anni. I maggiori operatori italiani: fatturato e ricavo medio mensile per cliente (c.d. Arpu) I ricavi aggregati dei principali sei gruppi delle telecomunicazioni in Italia si sono complessivamente contratti (su base omogenea) del 9,6% nel 2013 a 38,3 mld di euro 13. Ciò a causa dei servizi di telefonia mobile il cui fatturato si è contratto del 14,1% attestandosi a 20,1 mld, di cui 5,4 mld relativi alle attività brasiliane di Telecom Italia. Su tali dinamiche hanno inciso anche le revisioni tariffarie dell Agcom sui servizi di terminazione mobile che hanno prodotto un impatto negativo sui conti del 2013 pari a 429 milioni di euro per Telecom Italia, 400 per Wind e 310 milioni per Vodafone Italia. I ricavi aggregati dei servizi di telefonia fissa sono diminuiti nel 2013 del 6,8% a 15,3 mld, mentre quelli da vendita di apparecchi e accessori telefonici sono aumentati del 3,8% a 3,5 mld (di cui 1,1 mld relativo alla controllata brasiliana di Telecom Italia). Con riferimento al periodo -2013 le dinamiche si confermano ed aggravano: il fatturato del fisso si è ridimensionato del 17,9%, quello del mobile del 20,6%, mentre le vendite di apparecchi telefonici sono quasi raddoppiate (+80%). Il 50,7% del fatturato aggregato dei sei gruppi origina nel 2013 dalla telefonia mobile, ma con incidenza in continua contrazione (54% nel 12 Nell ambito di questa operazione, Vodafone Group ha acquisito da Verizon il 23% di Vodafone Omnitel B.V. (Vodafone Italia), giungendo al controllo totalitario della società. 13 Variazione calcolata escludendo gli effetti della cessione delle attività argentine di Telecom Italia che nel avevano fatturato 3,4 mld di euro. 9

), il 38,5% deriva dai servizi di telefonia fissa (39,7% nel ), mentre la vendita di apparecchi ha generato l 8,8% dei ricavi (4,1% nel ). Tabella 4 Fatturato aggregato dei sei maggiori operatori italiani (-2013) Sei maggiori gruppi italiani 2013 mil. in % del totale mil. in % del totale mil. in % del totale Var % 2013 Var % 2013 Telefonia fissa 18.608 39,7 16.377 34,3 15.271 38,5-17,9-6,8 (1) Telefonia mobile 25.352 54,0 26.793 56,1 20.124 50,7-20,6-14,1 (1) Vendita telefoni e accessori 1.936 4,1 3.708 7,8 3.489 8,8 80,2 3,8 (1) Altri ricavi 1.019 2,2 868 1,8 780 2,0-23,5-10,1 Fatturato lordo 46.915 100,0 47.746 100,0 39.664 100,0-15,5-9,7 (1) Fatturato al netto elisioni Telecom 45.050 46.082 38.307-15,0-9,6 (1) (1) Variazioni su base omogenea (al netto principalmente dell effetto Argentina). La 3 Italia è pressoché interamente operativa nel comparto della telefonia mobile e, pur chiudendo il 2013 con ricavi in diminuzione del 10,2%, è la sola società a crescere nel quadriennio (+24,5%). Il rialzo dal è tuttavia dovuto al forte aumento della vendita di apparecchi (633 milioni nel 2013 contro i 21 milioni del ) che ha bilanciato la diminuzione dei servizi voce (-14,6%). Grafico 1 Variazione % dei ricavi 64,3 20,7 16,3 18,2 9,6 9,8 0,0 0,0 6,2 16,5 4,9 0,0 3,8-7,6-3,0-5,9-2,7-3,4-7,5-6,3-4,7-6,8-8,8-13,7-10,7-8,2-10,2-9,6-14,0-14,1-10,1-18,6-18,3-22,5-25,0 Telecom Italia Vodafone Wind 3 Italia Fastweb Tiscali Totale Italia Omnitel Mobile Fisso Apparecchi Altri Totale La maggioranza dei ricavi di Vodafone Italia (75%) e di Wind (68%) deriva da servizi di telefonia mobile. Per Wind il peso della telefonia fissa (26,8% dei ricavi) è doppio rispetto a Vodafone (12,8%), ma la tendenza dal vede in crescita Vodafone (+6,7%) e in calo Wind (-27,6%). La vendita di apparecchi ed accessori pesa per il 7,9% dei ricavi in Telecom, per il 9,5% in Vodafone, per il 4,9% in Wind. Per 3 Italia, che 10

non ha proventi da telefonia fissa, questa voce raggiunge il 30,4% dei ricavi totali, anche se in calo dal 33,4% del. Il fatturato di Fastweb e Tiscali, entrambi operatori virtuali di telefonia mobile, deriva principalmente da ricavi per l accesso alla rete fissa (voce + dati) 14. Grafico 2 Composizione % dei ricavi nel 2013 75,0 68,0 67,4 89,0 79,4 47,3 43,2 26,8 12,8 7,9 1,6 9,5 4,9 2,7 0,3 0,0 30,4 2,2 19,3 0,0 4,2 6,8 1,3 0,0 Telecom Italia Vodafone Omnitel Wind 3 Italia Fastweb Tiscali Mobile Fisso Apparecchi Altri Le riduzioni tariffarie di terminazione e l aspra concorrenza sui prezzi spiegano la generale diminuzione dei ricavi medi mensili per cliente nella telefonia mobile. Telecom Italia e Vodafone Italia subiscono le diminuzioni più accentuate nel quinquennio (-34,5% Telecom, -34% Vodafone), seguite da Wind (-29,3%). Vodafone ha ottenuto nel 2013 l Arpu più elevato (14,5 euro al mese), seguita da Telecom (13,1 euro); poco differenti i valori di Wind (12,3 euro) e 3 Italia (11,8 euro), mentre PosteMobile segna livelli molto inferiori (7 euro). L accesso in banda larga alla rete fissa fa registrare Arpu generalmente in salita, grazie anche alla crescente velocità di navigazione offerta. Il valore più elevato è quello di Wind, con 20,5 euro al mese, in rialzo del 12% sul, seguita da Telecom con 19,1 euro al mese (+4,4% sul ). Grafico 3 Ricavo medio mensile per cliente nel 2013 ( ) 14 Dal 2011 Fastweb non fornisce l ammontare dei ricavi da telefonia mobile (pari a 21 milioni nel ed a 44 milioni nel 2010). 11

I maggiori operatori italiani: margini e risultato netto L incidenza dei principali margini sul fatturato è in peggioramento dal per tutti i gruppi. Quattro di essi riportano nel 2013 un risultato corrente negativo (Wind -6,6%; 3 Italia -5,1%; Fastweb: -2%; Tiscali: -1,2%). I valori negativi si estendono all intero quinquennio per 3 Italia e Tiscali, seppure in miglioramento rispetto al. Nel 2013 Telecom Italia riporta i valori più elevati sia di margine operativo netto (21,8%) che di risultato corrente (14,2%), con incidenze sostanzialmente stabili nel periodo - 2013. Segue Vodafone Italia con risultato corrente pari all 11,6% dei ricavi, circa un terzo rispetto ai valori del. Il trend è confermato da Roi e Roe, entrambi in peggioramento per tutti i gruppi. Il Roi più alto nel 2013 è di Vodafone Italia (17,5%), anche se in forte contrazione rispetto al (57,9%). Segue Telecom Italia con l 11,9%. Nel quinquennio -13 i sei operatori delle Tlc hanno complessivamente cumulato perdite nette per 1,4 mld di euro. Le maggiori sono in capo a Telecom Italia (-2,4 mld), gravata da svalutazioni di intangibles e avviamenti nel quinquennio superiori a 14 mld. Seguono 3 Italia (-946 milioni) e Wind (-703 milioni). Minori le perdite sommate da Tiscali (-468 milioni) e Fastweb (-317 milioni), ma le due società hanno sempre chiuso in negativo nel quinquennio. Vodafone Italia ha invece realizzato nel quinquennio utili cumulati per 3,4 mld di euro, ma con intensità decrescente: l ultimo esercizio (a marzo 2014) ha portato un risultato netto positivo per 160 milioni, ma nel -2010 esso era stato pari a 1,36 mld. Vodafone Italia ha realizzato nel 2013 il maggiore fatturato per dipendente: 994mila euro (-9,1% sul e -17,1% sul ), una volta e mezzo superiore rispetto al valore di Telecom Italia (385mila euro) e superiore del 43% anche al fatturato pro-capite di Wind Telecomunicazioni (695mila euro), con cui condivide la dimensione della forza lavoro (6.650 unità per Vodafone Italia, 6.945 per Wind). Per 3 Italia e per Fastweb il rialzo del fatturato per addetto nel periodo -2013 è tra il 17% e il 20%. Per 3 Italia è l effetto della forte crescita nelle vendite di apparecchi che compensa il lieve incremento degli addetti (+6%); per Fastweb il risultato delle maggiori vendite e della concomitante riduzione dell organico (-26,4%) 15. Circa la produttività del lavoro (valore aggiunto netto per dipendente), Vodafone Italia è al primo posto (194mila euro), ma in forte diminuzione rispetto al (-36,4%) ed al (-57,4%). Cali hanno riguardato anche Wind (-20,3% sul e -33,5% sul ) con 145mila euro nel 2013, valore di poco superiore ai 136mila euro di Telecom Italia. A Tiscali e 3 Italia spettano i valori più bassi (attorno ai 50mila euro). Tiscali può contare sul costo del lavoro pro-capite più basso (39mila euro), ben inferiore ai 71mila euro di Fastweb e ai 63mila di Vodafone Italia. A Vodafone Italia spetta anche il miglior Clup: l incidenza del costo del lavoro sul valore aggiunto netto è pari al 32,5%, seguita dal 37,5% di Telecom Italia e dal 38,6% di Wind. 3 Italia e Fastweb presentano valori attorno al 100% (rispettivamente, 112% e 97,3%). Nel periodo -13 gli organici medi di Vodafone Italia si sono ridotti del 12,3% e quelli di Telecom Italia del 14,9% (-19,5% in Italia e +14% all estero, in massima parte in Brasile). I Maggiori operatori: profili patrimoniali e investimenti Le perdite cumulate nel quinquennio hanno causato la contrazione dei patrimoni netti. Quella più acuta è relativa a Wind (-52,9% sul, pur considerando il versamento in c/capitale da 35 milioni del ), ma riduzioni rilevanti hanno interessato anche Fastweb (-33,2%) Telecom Italia (-25%) che pure ha ridotto l indebitamento finanziario del 13%. Tiscali presenta un patrimonio netto negativo in tutto il periodo, nonostante la ricapitalizzazione da 187 milioni conclusa nel, sottoscritta per 31,4 milioni da Renato Soru mediante conversione di crediti verso la società. Il patrimonio netto di 3 Italia si è incrementato passando da 400 milioni nel a 1.407 milioni nel 2013, grazie all effetto 15 Nel gennaio 2013 Fastweb ha ceduto al Gruppo Visiant Next il ramo d azienda customer operations (631 dipendenti). 12

dell attualizzazione di debiti finanziari infruttiferi cinquantennali erogati dalla controllante nel e 2010 (del valore nominale, rispettivamente, di 3 mld e 1.387 milioni) 16. La struttura finanziaria è in generale indebolimento, fatta eccezione per Vodafone Italia con debiti finanziari irrilevanti (verso una consociata straniera) e pari all 8% dei mezzi propri del 2013. Vi è poi da segnalare che Vodafone Italia e Fastweb sono gli unici gruppi con valore positivo del capitale netto tangibile: Vodafone iscrive a fine 2013 mezzi propri per 4,2 mld a fronte di intangibles per 3,2 mld (di cui 2,3 mld rappresentati da licenze), mentre Fastweb presenta un netto patrimoniale di 568 milioni ed immobilizzi immateriali per 533 milioni. Il quadro dei restanti gruppi è così articolato: Wind ha lo sbilancio più evidente con mezzi propri per 787 milioni ed intangibles pari a 8,6 mld. (di cui avviamenti per 3,6 mld e licenze per 2,9 mld), 3 Italia ha un netto patrimoniale da 1,4 mld con 3,7 mld. di immateriali (di cui 3,1 mld in licenze), Telecom Italia ha 20,2 mld. di mezzi propri ma 36,2 mld. di intangibles, per la maggior parte (29,9 mld) relativi ad avviamenti (2,9 mld sono le licenze). Tiscali ha patrimonio netto negativo per 152 milioni ed intangibles per 68 milioni. 17 I maggiori investitori nel quinquennio sono stati Fastweb (9,4% medio) e 3 Italia (9%); intermedie le posizioni di Vodafone (6,9%) e Wind (6,6%). I valori più bassi sono relativi a Telecom Italia (3,9%) e Tiscali (1,6%). 16 L ammontare della ricapitalizzazione è il risultato della differenza tra il valore attuale degli importi ricevuti, infruttiferi e cinquantennali, determinato sulla base dei tassi di mercato, e il corrispettivo ricevuto. Successivamente all iscrizione iniziale del valore attuale di tali debiti, viene rilevato a conto economico l onere finanziario correlato al decorrere del tempo, determinato sulla base del costo ammortizzato. L operazione ha quindi portato nell immediato ad un abbattimento dei debiti finanziari (rimborsati per il nominale ricevuto ed aumentati del valore attuale del nuovo debito contratto) ed un contestuale rafforzamento dei mezzi propri. 17 Nel dicembre 2014 Tiscali ha raggiunto un accordo per la ristrutturazione del proprio indebitamento finanziario. 13

Tabella 1 Fatturato, traffico e tariffe delle Tlc in Italia Fatturato Italia 2010 2011 2013 (mil. di euro) Ricavi lordi rete fissa 21.200 20.230 19.560 18.580 17.200-7,4-18,9 Ricavi lordi rete mobile 22.600 21.920 21.030 20.040 17.260-13,9-23,6 TOTALE 43.800 42.150 40.590 38.620 34.460-10,8-21,3 Dati di traffico 2010 2011 2013 (mld di minuti) Traffico su rete fissa 103,7 95,2 84,0 78,0 67,1-14,1-35,3 Traffico voce telefonia mobile 115,1 124,0 136,0 144,3 156,5 8,5 36,0 Tariffe dei servizi di terminazione sul mobile 2 sem 2010 1 sem 2011 2 sem 2011 1 sem 2 sem 1 sem 2013 2 sem 2013 (euro cent al minuto) 3 Italia 9,0 6,3 3,5 1,7 0,98 Telecom Italia, Vodafone Italia 6,6 5,3 2,5 1,5 0,98 Wind Telecomunicazioni 7,2 5,3 2,5 1,5 0,98 Canoni di accesso alla rete in rame di Telecom Italia 2010 2011 2013 14 (euro al mese) Accesso disaggregato alla rete locale (ULL) 8,49 8,70 9,02 9,28 8,68 Canone Bitstream (1) 17,71 18,98 19,24 19,50 15,14 (1) Bitstream: servizio di interconnessione all ingrosso nel mercato a banda larga Fonte: elaborazioni R&S-Mediobanca su dati Agcom.

Tabella 2 Accessi e clienti Numero di accessi diretti alla rete fissa (voce + dati) (1) 2010 2011 2013 (migliaia di linee) Telecom Italia 16.097 15.351 14.652 13.978 13.210-5,5-17,9 OLO (a) 6.600 7.119 7.458 7.682 7.880 2,6 19,4 di cui: OLO su infrastrutture T.I. (b) 6.301 6.885 7.151 7.175 7.169-0,1 13,8 (b/a) in % 95,5 96,7 95,9 93,4 91,0 TOTALE 22.697 22.470 22.110 21.660 21.090-2,6-7,1 N. indice (=100) 100,0 99,0 97,4 95,4 92,9 (1) Accessi OLO al 31/03/2010, esclusi accessi Wimax (accesso wireless a reti di telecomunicazioni in banda larga) Accessi a larga banda retail 2010 2011 2013 (migliaia di linee) Numero accessi 12.090 13.100 13.520 13.680 13.900 1,6 15,0 Nr. indice (in %) 100,0 108,4 111,8 113,2 115,0 Numero clienti telefonia mobile 2010 2011 2013 (migliaia di unità) Operatori MNO 88.020 90.600 92.390 92.720 91.660-1,1 4,1 Operatori MVNO 2.400 3.540 3.650 4.460 5.240 17,5 118,3 di cui PosteMobile 1.078 1.690 2.032 2.488 2.838 TOTALE 90.420 94.140 96.040 97.180 96.900-0,3 7,2 Nr. indice MNO (=100) 100,0 102,9 105,0 105,3 104,1 Nr. indice MVNO (=100) 100,0 147,5 152,1 185,8 218,3 OLO = Other Licensed Operator MNO = Mobile Network Operator MVNO= Mobile Virtual Network Operator Fonte: elaborazioni R&S-Mediobanca su dati Agcom. 15

Tabella 3 Clienti e quote di mercato per operatore (1) 2010 2011 2013 Var. (2) Var. (2) Telecom Italia Telefonia fissa (voce+dati) (%) 73,5 71,6 66,4 64,6 63,1-1,5-10,4 Telefonia fissa (broadband) (%) 56,2 54,9 52,9 51,4 49,8-1,6-6,4 Telefonia mobile Italia (%) 34,1 32,9 33,6 33,1 32,2-0,9-1,9 N. accessi retail alla rete fissa in Italia a fine esercizio (migliaia) 16.097 15.351 14.652 13.978 13.210-5,5-17,9 di cui: N. accessi Broadband retail alla rete fissa (migliaia) 7.000 7.175 7.125 7.020 6.915-1,5-1,2 N. clienti a fine esercizio (telefonia mobile Italia) (migliaia) (3) 30.856 31.018 32.227 32.159 31.221-2,9 1,2 N. clienti a fine esercizio (telefonia mobile Brasile) (migliaia) 41.102 51.015 64.070 70.362 73.417 4,3 78,6 Vodafone Omnitel B.V. Telefonia fissa (voce+dati) (%) 6,5 7,4 9,7 9,7 9,5-0,2 3,0 Telefonia fissa (broadband) (%) 10,2 11,9 12,5 11,9 12,0 0,1 1,8 Telefonia mobile (%) 33,0 32,4 31,2 30,0 28,7-1,4-4,3 N. accessi retail alla rete fissa a fine esercizio (migliaia) 2.569 2.845 2.735 2.519 2.410-4,3-6,2 di cui: N. accessi Broadband retail alla rete fissa (migliaia) 1.300 1.659 1.734 1.706 1.785 4,6 37,3 N. clienti a fine esercizio (telefonia mobile) (migliaia) (3) 29.812 30.470 29.927 29.199 27.781-4,9-6,8 Wind Telecomunicazioni Telefonia fissa (voce+dati) (%) 9,9 10,6 13,2 13,5 13,5 0,0 3,6 Telefonia fissa (broadband) (%) 13,9 14,8 15,9 16,3 15,9-0,4 2,0 Telefonia mobile (%) 20,3 21,1 21,9 22,2 23,0 0,8 2,7 N. accessi retail alla rete fissa a fine esercizio (migliaia) 2.843 3.003 3.142 3.110 2.963-4,7 4,2 di cui: N. accessi Broadband retail alla rete fissa (migliaia) 1.643 1.912 2.135 2.210 2.191-0,9 33,4 N. clienti a fine esercizio (telefonia mobile) (migliaia) (3) 18.400 19.900 21.000 21.600 22.300 3,2 21,2 3 Italia Telefonia mobile (%) 9,8 9,6 9,6 9,8 10,0 0,2 0,2 N. clienti a fine esercizio (telefonia mobile) (migliaia) (3) 8.884 9.063 9.197 9.529 9.689 1,7 9,1 16 (segue)

(continua) PosteMobile (Gruppo Poste Italiane) (*) Telefonia mobile (%) 1,2 1,8 2,1 2,6 2,9 0,4 1,7 N. clienti a fine esercizio (telefonia mobile) (migliaia) (3) 1.078 1.690 2.032 2.488 2.838 14,1 163, 3 Fastweb (*) Telefonia fissa (voce+dati) (%) 7,2 7,4 7,3 8,3 9,3 1,0 2,1 Telefonia fissa (broadband) (%) 12,1 11,7 11,8 12,9 14,0 1,1 1,9 N. accessi retail alla rete fissa a fine esercizio (migliaia) 1.644 1.724 1.595 1.767 1.942 9,9 18,1 N. clienti a fine esercizio (telefonia mobile) (migliaia) (3) 272 503 540 675 816 20,9 Tiscali (*) Telefonia fissa (voce+dati) (%) 1,6 1,9 1,8 1,8 2,0 0,2 0,4 Telefonia fissa (broadband) (%) 4,7 4,2 3,7 3,6 3,7 0,1-1,0 N. accessi retail alla rete fissa a fine esercizio (migliaia) 610 628 547 518 542 4,5-11,2 di cui: N. accessi Broadband retail alla rete fissa (migliaia) 570 550 494 479 498 4,0-12,6 N. clienti a fine esercizio (telefonia mobile) (migliaia) (3) - 84 140 138 142 2,9 n.c. 200, 0 (*) Operatore MVNO. (1) Le quote relative agli accessi complessivi alla rete fissa sono al 30 marzo 2010. (2) In punti percentuali per le quote di mercato e in % per il numero di accessi e clienti. (3) Si tratta del numero totale di SIM, cioè quelle che hanno effettuato almeno una ricarica negli ultimi 12 mesi. Fonte: R&S-Mediobanca 17

Tabella 4 Suddivisione dei ricavi per operatore Dati in milioni di euro 2013 Telecom Italia (1) in % in % in % Telefonia fissa Italia 14.155 49,8 12.438 40,7 11.491 47,3-7,6-18,8 Telefonia mobile Italia 8.066 28,4 6.087 19,9 5.081 20,9-16,5-37,0 Telefonia Tim Brasile 4.149 14,6 6.055 19,8 5.398 22,2-10,9 30,1 Telefonia Argentina - 0,0 3.363 11,0-0,0 0,0 0,0 Vendita telefoni e accessori 1.401 4,9 2.101 6,9 1.923 7,9 9,6 37,3 Altri ricavi 670 2,4 502 1,6 389 1,6-22,5-41,9 TOTALE (2) 28.441 100,0 30.546 100,0 24.282 100,0-9,2-14,6 Rettifiche -1.865-1.664-1.357 TOTALE RICAVI NETTI (2) 26.576 28.882 22.925-8,8-13,7 Vodafone Omnitel B.V. (3) Telefonia mobile 7.833 86,2 6.092 79,3 4.958 75,0-18,6-36,7 Telefonia fissa 793 8,7 872 11,3 846 12,8-3,0 6,7 Vendita telefoni e accessori 328 3,6 569 7,4 625 9,5 9,8 90,5 Altri ricavi 131 1,4 153 2,0 178 2,7 16,3 35,9 TOTALE 9.085 100,0 7.686 100,0 6.607 100,0-14,0-27,3 Wind Telecomunicazioni Telefonia mobile 3.663 65,7 3.677 69,9 3.282 68,0-10,7-10,4 Telefonia fissa 1.788 32,1 1.376 26,1 1.295 26,8-5,9-27,6 Vendita telefoni e accessori 124 2,2 198 3,8 239 4,9 20,7 92,7 Altri ricavi 0 0,0 11 0,2 13 0,3 18,2 TOTALE 5.575 100,0 5.262 100,0 4.829 100,0-8,2-13,4 3 Italia Telefonia mobile 1.641 98,2 1.515 65,4 1.402 67,4-7,5-14,6 Telefoni e accessori 21 1,3 775 33,4 633 30,4-18,3 2.914,3 Altri ricavi 9 0,5 28 1,2 46 2,2 64,3 411,1 TOTALE 1.671 100,0 2.318 100,0 2.081 100,0-10,2 24,5 Fastweb Telefonia fissa e mobile (4) 1.642 88,6 1.502 88,4 1.462 89,0-2,7-11,0 Vendita telefoni e accessori 62 3,3 65 3,8 69 4,2 6,2 11,3 Altri ricavi 149 8,0 133 7,8 111 6,8-16,5-25,5 TOTALE 1.853 100,0 1.700 100,0 1.642 100,0-3,4-11,4 Tiscali Telefonia fissa 230 79,3 189 80,8 177 79,4-6,3-23,0 Telefonia mobile 0 0,0 4 1,7 3 1,3-25,0 n.c. Altri ricavi 60 20,7 41 17,5 43 19,3 4,9-28,3 TOTALE 290 100,0 234 100,0 223 100,0-4,7-23,1 (segue) 18

(continua) Totale Telefonia fissa 18.608 39,7 17.285 36,2 15.271 38,5-6,8-17,9 Telefonia mobile 25.352 54,0 25.885 54,2 20.124 50,7-14,1-20,6 Vendita telefoni e accessori 1.936 4,1 3.708 7,8 3.489 8,8 3,8 80,2 Altri ricavi 1.019 2,2 868 1,8 780 2,0-10,1-23,5 TOTALE 46.915 100,0 47.746 100,0 39.664 100,0-9,7-15,5 Rettifiche Telecom Italia -1.865-1.664-1.357 TOTALE RICAVI NETTI 45.050 46.082 38.307-9,6-15,0 (1) Variazioni calcolate su base omogenea. Nell'ottobre 2010 il Gruppo Telecom Italia ha acquisito il controllo del Gruppo Telecom Argentina, attivo prevalentemente nel settore mobile (dal quale ha sviluppato il 68% del fatturato nel 2010, il 71% nel 2011 e il 73% nel ); quest'ultimo è stato classificato tra le discontinued operations nel 2013. (2) Al netto dei contributi e canoni per l'esercizio di attività di telecomunicazioni (318 milioni nel, 484 milioni nel 2010, 675 milioni nel 2011, 621 milioni nel e 482 milioni nel 2013. (3) Esercizi chiusi nel marzo 2010,2011,, 2013 e 2014. (4) Dal 2011 non è disponibile il dettaglio dei ricavi da telefonia mobile (pari a 21 milioni nel e a 44 milioni nel 2010) Fonte: R&S-Mediobanca 19

Tabella 5 Ricavo medio mensile per cliente Euro per cliente al mese 2010 2011 2013 Telecom Italia Accesso fisso broadband 18,3 18,6 18,4 18,5 19,1 3,3 4,4 Telefonia mobile Italia 20,0 19,7 17,4 15,5 13,1-15,5-34,5 Vodafone Omnitel B.V. (1) Telefonia mobile 22,0 20,4 19,5 17,2 14,5-15,5-34,0 Wind Telecomunicazioni Accesso fisso broadband 18,3 18,3 19,3 19,1 20,5 7,3 12,0 Telefonia mobile 17,4 16,6 15,6 14,4 12,3-14,6-29,3 3 Italia Telefonia mobile 15,6 15,9 13,8 13,0 11,8-9,2-24,4 PosteMobile Telefonia mobile 8,4 9,8 8,9 8,6 7,0-18,6-16,7 Tiscali (1) Accesso fisso broadband 17,3 18,4 18,5 17,3 15,9-8,5-8,5 (1) Nostre stime su dati di bilancio. Fonte: R&S-Mediobanca 20