SINTESI DELLE RACCOMANDAZIONI DEL GRUPPO INTERNAZIONALE DI ESPERTI SUL RECUPERO DEL SITO DELLA EX-UNION CARBIDE A BHOPAL



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International Expert Team Prof. Burmeier, Dr. Schenker, Dr. Exner Page 1 SINTESI DELLE RACCOMANDAZIONI DEL GRUPPO INTERNAZIONALE DI ESPERTI SUL RECUPERO DEL SITO DELLA EX-UNION CARBIDE A BHOPAL Nel 2004 Greenpeace ha commissionato ad un gruppo internazionale di esperti uno studio di fattibilità per la bonifica del sito contaminato dell'ex-stabilimento della Union Carbide a Bhopal, in India. Il gruppo è composto dal professor Harald Burmeier, ingegnere civile, dal dottor Franz Schenker, geologo, dal dottor Jurgen H. Exner, chimico, coadiuvato da Christian Poggendorf, ingegnere civile e Volker Birke, chimico ambientale. Nel corso del loro lavoro, gli esperti hanno consultato la documentazione di precedenti indagini, ricostruendo per quanto possibile lo storico dell area ex Union Carbide, fino ad arrivare all'attuale situazione. Per questo motivo, si sono recati piu` volte sul luogo, intervistando anche enti governativi ed organizzazioni non governative. E importante sottolineare che questo documento riassume le conclusioni preliminari dello studio, in particolare riguardo ai principali rischi causati all ambiente e alla salute dalla situazione corrente e le misure più appropriate, siano esse a breve che a lungo termine, che devono essere realizzate per raggiungere livelli accettabili di tutela ambientale e sanitaria. Greenpeace ha commissionato questo studio per dimostrare che la strage continua degli abitanti di Bophal puo essere arrestata solamente attraverso la bonifica del sito della ex Union Carbide. La bonifica e tecnicamente possibile ed i costi associati dovrebbero essere interamente a carico di Dow Chemicals, che ha assorbito Union Carbide alcuni anni fa. Gli esperti scelti dispongono di una vasta esperienza nelle operazioni di bonifica dei siti contaminati ed hanno presentato recentemente i risultati preliminari dello studio di fattibilità. Di seguito sono riassunte le raccomandazioni preliminari adottate dal gruppo in relazione a: Messa in sicurezza del sito e approvvigionamento di acqua potabile. Raccolta, ricondizionamento e contenimento dei rifiuti ancora presenti sul sito e loro smaltimento finale. Smantellamento di tutti gli edifici ancora presenti nell'ex-stabilimento della Union Carbide. Decontaminazione del suolo. Recupero delle acque di falda sotterranee.

International Expert Team Prof. Burmeier, Dr. Schenker, Dr. Exner Page 2 1. La situazione attuale del sito Nello stabilimento di Bhopal si trovano ancora parti della vecchia fabbrica di pesticidi, tra cui alcuni stabilimenti di produzione, aree di stoccaggio, deposito incontrollato e smaltimento rifiuti. Il sito è facilmente accessibile dalla popolazione locale e viene utilizzato per il pascolo degli animali e come area di gioco per i bambini. In molti punti del terreno sono presenti ammassi di rifiuti indifferenziati. Lo stabilimento è circondato da insediamenti ( bastees ) dove vivono circa 20.000 persone, che si riforniscono di acqua potabile proveniente in parte da autocisterne ed in parte da cisterne fisse in loco, azionate da pompe manuali, sebbene alcuni i pozzi siano chiaramente indicati come "inquinati". 2. Quali sono oggi i rischi e i principali effetti sull'ambiente? Il contatto diretto degli abitanti con i composti contaminanti ed i rifiuti pericolosi è motivo di seria preoccupazione. I rifiuti presenti all interno e all esterno dell impianto e il suolo contaminato continuano a determinare un rischio a lungo termine per le acque sotterranee e l area circostante. Nonostante le attuali conoscenze della situazione delle acque di falda sia piuttosto limitata, le evidenze raccolte dimostrano l esistenza di una contaminazione diffusa delle risorse idriche. 3. L'inventario dei composti inquinanti presenti nel sito Gli stabilimenti e gli edifici rimanenti, inclusi gli ammassi di prodotti e rifiuti, contengono vari tipi di sostanze chimiche organiche e inorganiche di natura tossica. La contaminazione dello strato superficiale del suolo e causata soprattutto da residui della produzione di pesticidi quali il Temik, l'esaclorocicloesano (HCH), il Sevin, il naftolo e il mercurio. È altamente probabile che solventi quali diclorobenzene, tetracloruro di carbonio e cloroformio siano presenti negli strati più profondi del sottosuolo. Le acque sotterranee sono contaminate da alte concentrazioni di questi solventi e da metalli pesanti. Presso il sito sono presenti circa 25.000 tonnellate di suolo contaminato con rifiuti tossici. 4. Quali sono gli obiettivi del recupero del sito? Il recupero del sito deve essere effettuato attraverso tecnologie comprovate e a basso rischio, rispettando gli standard piu elevati per questo tipo di operazioni.

International Expert Team Prof. Burmeier, Dr. Schenker, Dr. Exner Page 3 Il problema della contaminazione e della sua diffusione deve essere risolto in un arco di tempo prevedibile. Le acque dovranno essere depurate fino a divenire potabili. Lo smaltimento dei rifiuti deve essere portato a termine secondo le migliori tecnologie disponibili, in accordo con standard e procedure adottate a livello internazionale. Gli abitanti di Bhopal devono essere pienamente coinvolti nelle procedure di bonifica. E essenziale che essi abbiano fiducia nella tecnologia adoperata per la bonifica del sito. Durante le operazioni di recupero, l'impatto sulle popolazioni circostanti deve essere ridotto al minimo. 5. Quali sono le raccomandazioni per la bonifica? 5.1 Misure immediate: La misura più urgente da adottare è la recinzione e la protezione del sito fino al termine del recupero. È necessario impedire assolutamente l'accesso non autorizzato al sito, soprattutto ai bambini e agli animali da pascolo ed interrompere l asporto di materiale di qualsiasi tipo. In secondo luogo, è necessario fornire quantità sufficienti di acqua potabile fino al termine del processo di recupero, impedendo l utilizzo dei pozzi locali. 5.2 Misure di recupero: Isolamento, rimozione e smaltimento degli ammassi di prodotti chimici e rifiuti pericolosi incluso qualsiasi analisi necessaria per la preparazione dell inventario, o relativa all imballaggio, alla movimentazione ed in ultimo al trattamento/smaltimento dei rifiuti off site (vedi punto 7). Smantellamento delle strutture e degli edifici presenti nel sito incluso la preparazione, decontaminazione e smantellamento secondo i massimi standard da impiegare in tutte le fasi, compreso il controllo delle emissioni, la sicurezza dei lavoratori e la gestione dei rifiuti. Bonifica del suolo incluso l incapsulamento, la decontaminazione (attraverso il desorbimento termico e/o il trattamento microbiologico in situ) e la gestione di tutti i rifiuti pericolosi, attraverso un controllo continuo delle emissioni di polveri e contaminanti volatili. Il suolo decontaminato potrebbe essere in seguito ricondotto sul sito. Recupero delle acque sotterranee incluso: pompaggio delle acque sotterranee contaminate (criteri specifici saranno individuati dopo una più dettagliata indagine sul sito); separazione e contenimento dello strato in fase non acquosa (solvente) per il successivo trattamento (come rifiuto pericoloso); decontaminazione finale delle rimanenti riserve al fine di ottenere acqua potabile secondo standard di qualità (obiettivo che si prevede di raggiungere in un arco temporale di almeno 10 anni).

International Expert Team Prof. Burmeier, Dr. Schenker, Dr. Exner Page 4 6. Trattamento dei rifiuti in loco Il trattamento e smaltimento dei rifiuti contaminati nell area esistente non è consigliabile per una serie di ragioni: Il sito è praticamente all interno di un area residenziale Il sito non è idoneo da un punto di vista geologico e idrogeologico Il sito di smaltimento dei residui potrebbe richiedere un monitoraggio e una manutenzione continua e a lungo termine.

International Expert Team Prof. Burmeier, Dr. Schenker, Dr. Exner Page 5 7. Come e dove saranno smaltiti i rifiuti pericolosi? Lo smaltimento dovrebbe avvenire in un luogo off site, in strutture appropriate come quelle presenti ad esempio in Europa, ma solo dopo la valutazione (che dovrà essere condotta in parallelo al recupero del sito) e la selezione delle tecnologie più appropriate per il trattamento. Solo i materiali non contaminati, come il suolo e i materiali da costruzione, potrebbero essere ri-utilizzati on site e off site dopo un'appropriata valutazione. 8. Come saranno minimizzati i rischi per i lavoratori e i residenti durante la bonifica? Tutte le operazioni relative al recupero del sito devono essere realizzate senza causare alcun pericolo alla popolazione residente. Le emissioni di gas e di polveri contaminate devono essere evitate all origine e comunque sottoposte ad un continuo monitoraggio. Gli aspetti relativi alla Sicurezza, Salute e Ambiente del piano relativo alla bonifica dovranno essere gestiti da un ente indipendente qualificato. 9. Una prima stima dei costi Alla luce della valutazione dei dati che il team ha a raccolto finora, il costo iniziale stimato secondo un piano preliminare di recupero del sito, si aggira intorno a 30 milioni di dollari. Si prevede comunque che il costo aumenterà di pari passo con l aumentare delle conoscenze del sito. I costi effettivi, infatti, dipenderanno da numerosi fattori, fra cui le esatte quantita di suolo e di rifiuti da sottoporre a trattamento, la quantità di acque sotterranee da decontaminare e, quindi, il tempo necessario alla loro bonifica, ed infine il tipo di tecnologia che sarà adottata. 10. Quanti anni saranno necessari per la completa bonifica? Sulla base di una prima stima, la bonifica del suolo e dei rifiuti potrebbe essere effettuata in un lasso di tempo di circa 4 anni: 1 anno - Misure immediate, investigazione del sito, pianificazione e raccolta delle proposte di intervento. 2 anno - Smaltimento e trattamento degli ammassi, smantellamento degli stabilimenti ed edifici, escavazione del suolo contaminato. 3 anno - Trattamento del suolo contaminato e di altri materiali solidi. 4 anno - Smaltimento dei rifiuti e riabilitazione del sito. Da sottolineare che la bonifica delle acque sotterranee richiederà molti anni ancora, a causa della difficile situazione idrogeologica e delle limitate conoscenze del comportamento degli inquinanti nel sottosuolo. Dicembre 2004

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