Il territorio, l economia, le imprese



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Il territorio, l economia, le imprese Il territorio e la popolazione La Puglia è suddivisa dal punto di vista amministrativo in cinque province e 258 comuni, distribuiti su un territorio di oltre 300.000 chilometri quadrati di superficie collinare o pianeggiante. I suoi abitanti sono oltre 4 milioni e danno origine a una densità abitativa di 208 abitanti per chilometro quadrato, superiore al dato medio nazionale (190,2 ab/kmq) e a quello del Mezzogiorno (167,0 ab/kmq). FOGGIA BARI TARANTO BRINDISI LECCE Bari, con un milione e mezzo di abitanti, è la quinta provincia più popolata d Italia e la prima della regione: vi risiede infatti il 2,7% degli italiani, 304 per chilometro quadrato. Lecce è invece abitata da 791.000 abitanti, che anche in questo caso danno luogo a una densità elevata. Seguono Taranto, che con oltre 579.000 abitanti concentra l'1% degli italiani, e Foggia, che conta quasi 689.000 abitanti. La provincia foggiana, però, è la terza provincia italiana per estensione; la densità abitativa, pari a 95,8 ab/kmq, è al contrario molto più bassa di tutti i valori medi. Brindisi, infine, conta poco meno di 401.000 abitanti, distribuiti anche in questo caso con una densità superiore alla media. La struttura della popolazione pugliese segue il profilo tipico di molte province meridionali, rilevando un saldo demografico negativo e una distribuzione per classi di età che privilegia gli individui fino ai 14 anni, mentre il carico delle classi senili è tra i meno consistenti della penisola. L urbanizzazione del territorio Dei 258 comuni pugliesi sono 49 quelli in cui vive un numero di persone superiore a 20.000 unità. Complessivamente i comuni maggiori accolgono il 62% della popolazione residente in Puglia, ma con alcune differenziazioni. Bari denota infatti un alto livello di urbanizzazione: nei 25 comuni con più di 20.000 abitanti che sorgono nella provincia è distribuito l'82,6% dei residenti, valore che la colloca al terzo posto nella classifica Nella graduatoria regionale Bari è seguita da Taranto, con una quota del 63,4% di abitanti che risiede in sei grandi comuni, e da Brindisi, con un tasso di urbanizzazione in sette comuni del 61,3%. Sotto la media regionale si posiziona, invece, Foggia, con il 56,2% della popolazione distribuita in sei grandi comuni, valore comunque superiore di oltre 4 punti percentuali al dato nazionale (51,9). Solo la provincia di Lecce presenta un modesto grado di urbanizzazione: la quota di popolazione inurbata nei sei comuni con più di 20.000 abitanti è pari al 25,9%. 46 42/2004

Puglia Le Regione in cifre Provincia Superficie kmq Popolazione Densità ab/kmq N Comuni N Comuni con Rivendite Bari 5.138 1.564.122 304,4 48 40 Brindisi 1.839 400.974 218,1 20 17 Foggia 7.190 688.902 95,8 64 37 Lecce 2.759 790.572 286,5 97 68 Taranto 2.437 579.387 237,8 29 22 Puglia 19.363 4.023.957 207,8 258 154 Mezzogiorno 123.067 20.557.362 167,0 2557 n.d. Italia 301.341 57.321.070 190,2 8.101 n.d. Fonte: Istat 2002. La struttura imprenditoriale Il ruolo del settore primario è molto significativo in tutte le province pugliesi: il 31% delle imprese attive appartiene, infatti, all ambito a- gricolo, mentre le costruzioni, con 34.747 imprese, rappresentano solo il 10% del tessuto economico regionale. Altre caratteristiche comuni della struttura imprenditoriale pugliese sono la prevalenza delle ditte individuali e delle microimprese (1-2 dipendenti), la scarsa industrializzazione, una densità imprenditoriale in linea con il dato nazionale e un alta natalità imprenditoriale durante gli anni Novanta. Ma vediamo la situazione nel dettaglio. In provincia di Bari si concentra il 40% delle imprese pugliesi, pari a132.000 aziende. Particolarmente significativo, oltre al settore primario (agricolo) il ruolo dell'industria, che unica eccezione nel panorama regionale è una delle più floride del Mezzogiorno e la settima a livello Su tutti prevale comunque il settore del commercio, che annovera il 31% delle imprese. Il tessuto imprenditoriale di Brindisi è invece composto da circa 34.000 imprese, per il 37% agricole. Con riferimento L urbanizzazione Totale Comuni Quota % Comuni Quota % comuni > 20.000 ab. pop. < 20.000 ab. pop. residente residente Bari 48 25 82,8 23 17,2 Brindisi 20 6 61,0 14 39 Foggia 64 6 56,2 58 43,8 Lecce 97 6 26,0 91 74,0 Taranto 29 6 63,2 23 36,8 Puglia 258 49 62,1 209 37,9 Mezzogiorno 2.557 208 55,3 2349 44,7 Italia 8.101 472 51,9 7.629 48,1 Fonte: Istat 2002. al settore industriale, la provincia brindisina spicca per essere tra quelle meno industrializzate del Paese. Foggia occupa il terzo posto nella graduatoria nazionale delle imprese per incidenza delle ditte individuali, il 78,7% del totale delle 66.000 attive. Risorsa rilevante per il sistema economico locale è anche il turismo, mentre sono marginali gli altri settori e, in particolare, quello industriale, per il quale Foggia detiene addirittura il primato negativo a livello nazionale per incidenza delle imprese industriali sul totale, appena il 7%. Per contro, però, la provincia manifesta la densità imprenditoriale più elevata della regione, con 9,6 imprenditori ogni 100 abitanti, dato superiore anche a quello medio 42/2004 47

Imprese e settore di attività Puglia Mezzogiorno Italia Agricoltura 103.443 438.049 976.384 Attività manifatturiere 36.485 176.085 647.691 Costruzioni 34.747 186.367 665.834 Alberghi e ristoranti 12.050 68.393 241.160 Commercio 101.906 538.492 1.397.895 Trasporti, comunicazioni e magazzinaggio 9.580 52.468 189.104 Altro 39.191 211.757 877.670 Totale 337.402 1671611 4.995.738 Fonte: Infocamere 2003. Anche a Lecce la composizione settoriale delle imprese esprime un sistema economico tradizionalmente incentrato sull'agricoltura e sulle attività indice di mortalità aziendale tra i più bassi. Fermo restando la comunanza delle caratteristiche di base dell economia pugliese, Taranto, con le sue 41.000 imprese attive, spicca per la quota di aziende di medie e grandi dimensioni e per la più elevata incidenza di unità locali operanti in distretti industriali. Taranto, inoltre, mostra il valore più basso della regione e uno degli ultimi in Italia per densità imprenditoriale, 7 imprese ogni 100 abitanti. Per incidenza delle imprese di tipo artigianale spiccano solo Lecce e Bari, con una quota rispettivamente del 30,1 e del 24,4% (28,6% la media italiana). Poco significativi i dati relativi a Brindisi (20,3%), Taranto (18,2%) e soprattutto Foggia (16,9%), che è addirittura al penultimo posto della graduatoria I risultati economici Se l industria manifatturiera contribuisce maggiormente alla composizione del valore aggiunto italiano, lo stesso può dirsi con riferimento alla Puglia. Qui, però, l agricoltura ha un ruolo decisamente superiore rispetto alla media delle regioni italiane, equivalente al doppio. Anche il settore delle costruzioni, poi, esprime un contributo superiore alla media, ma solo di 0,8 punti percentuali. Vediamo la situazione provincia per provincia. artigianali e commerciali. Le imprese attive sono 62.000 ed è elevata l'incidenza del commercio e dell agricoltura, mentre soffrono i trasporti, ragion per cui Lecce è penultima tra le province italiane. Sorprendente, nel 2002, il tasso di evoluzione imprenditoriale: con un incremento del 7,6% annuo Lecce è la prima provincia italiana secondo tale indicatore, grazie al tasso di natalità del 14,1%, il più elevato del Paese, e a un Le imprese Imprese Densità Imprese Imp. artigiane/ attive imprenditoriale* artigiane Tot. imprese Bari 133.555 8,6 32.939 24,7 Brindisi 33.841 8,4 6.952 20,5 Foggia 66.542 9,7 11.218 16,9 Lecce 62.393 7,9 18.617 29,8 Taranto 41.071 7,1 7.473 18,2 Puglia 337.402 8,4 77.199 22,9 Mezzogiorno 1.671.611 8,2 369.371 22,1 Italia 4. 995.738 8,8 1.432.473 28,7 *La densità è riferita a 100 abitanti. Fonte: Infocamere 2003. 48 42/2004

Puglia COMPOSIZIONE VALORE AGGIUNTO PER SETTORE (2002) (valori espressi in percentuale) 25,0 20,0 15,0 10,0 5,0 0,0 Fonte: Istat. AGRICOLTURA COSTRUZIONI INDUSTRIA MANIFATTURIERA A parte Napoli, nel 2002 Bari è stata la provincia del Mezzogiorno che più ha contribuito alla formazione del reddito prodotto in Italia, nella misura dell 1,9%, dando luogo alla nona miglior performance in Italia. Il valore aggiunto procapite, oltre 14.230 euro annui, pur essendo superiore al dato regionale e del Mezzogiorno, è sensibilmente più basso della media italiana (oltre 20 mila euro). Come si evince dalla struttura imprenditoriale, la distribuzione per settore del Pil evidenzia la rilevante propensione agricola della provincia (4,2%) rispetto all'italia, specialmente per quanto riguarda le coltivazioni legnose, per le quali Bari è al primo posto nella graduatoria Lecce segue il capoluogo di regione con un contributo dello 0,84%, aumentato del 6% rispetto al 2001. Il livello di reddito prodotto per abitante (poco più di 12.000 euro) risulta però inferiore al dato regionale (oltre 13.000 euro), del Mezzogiorno (quasi 14.000 euro) ed è più che dimezzato rispetto al- PUGLIA MEZZOGIORNO ITALIA La dinamica della disoccupazione 1995 2002 Trend Bari 14,1 11,5 Brindisi 15,1 11,3 Foggia 17,2 13,9 Lecce 18,2 17,6 Taranto 20,8 16,3 Puglia 17,1 14,2 Mezzogiorno 20,4 17,7 Italia 11,6 8,7 Fonte: Istat 2003. l'aggregato nazionale (oltre 20.000 euro). L'economia di Brindisi concorre invece in misura modesta alla formazione del valore aggiunto nazionale (0,47%), anche se dal 1995 al 2001 la sua dinamica di crescita è stata superiore alla media nazionale di 7,7 punti percentuali. Commercio, turismo e trasporti sono i settori che, insieme all'industria (21,9%), più contribuiscono alla ricchezza provinciale (23%). Il contributo di Foggia è pari allo 0,69% e colloca la provincia a metà della graduatoria Anche il valore aggiunto pro-capite è decisamente basso, 11.731 euro, terzultimo valore La propensione agricola della provincia è evidenziata dal reddito prodotto dal settore, il terzo tra le province italiane, con una quota (8,6%) quasi quadrupla rispetto alla media Con appena il 7% del valore aggiunto provinciale, Foggia si colloca tra le ultime province nella classifica nazionale per ruolo dell artigianato. Analogo a quello di Foggia il contributo di Taranto alla formazione del reddito nazionale (0,67%), con una quota pro-capite di 13.600 euro, in linea con il dato del Mezzogiorno. Nella composizione per settori della ricchezza provinciale, su tutti dominano il terziario dei servizi (24%) e il manifatturiero (22,7%); l'agricoltura esprime una quota di prodotto (6,4%) più che doppia di quella Il mercato del lavoro Il tasso di disoccupazione pugliese è di 5,5 punti percentuali peggiore della media italiana, ma evidenzia una sofferenza inferiore a quella complessiva del Mezzogiorno. A fronte di un tasso di disoccupati del 14,2 nel 2003 migliorato di 3 punti rispetto al 1995 le situazioni più soddisfacenti si hanno in provincia di Bari e Brindisi, al contrario di Lecce e Taranto, dove i valori sono in linea con il dato della macroarea di riferimento. Per quanto riguarda la quota di occupati tra la forza lavoro, Bari, con il 38,9%, e Brindisi, con il 37,5%, si attestano su livelli che sono sì notevolmente inferiori alla media nazionale (44,4%), ma superiori alla media regionale e del Mezzogiorno. La situazione peggiore è quella in cui versa Lecce, che non solo registra il peggiore dato sulla disoccupa- 42/2004 49

zione, pari al 17,6%, ma mostra anche di non aver quasi per nulla migliorato la sua condizione dal 1995, anno in cui denunciava una disoccupazione del 18,2%. Inferiore al dato del Mezzogiorno, ma decisamente superiore a quello nazionale, risulta poi l'incidenza del lavoro irregolare (31,3% contro il 34,3% del Mezzogiorno e il 22,6% dell'italia). Taranto, pur denunciando una situazione preoccupante tanto quanto quella di Lecce, ha dalla sua almeno l aver migliorato di 4,5 punti percentuali la sua performance dal 1995. Infrastrutture Con un indice di dotazione delle infrastrutture economiche e sociali di 81,6 punti, la Puglia si colloca ben al di sotto della media In base alla rilevazione dell Istituto Tagliacarne, tutte le province risultano essere deficitarie, con la sola eccezione di Taranto, alcune anche in maniera grave, come Foggia e Lecce. Bari soffre in particolare per l insufficiente dotazione di collegamenti stradali, scali portuali e aeroportuali. 105 100 95 85 80 75 70 65 60 55 50 0 INDICI INFRASTRUTTURE ECONOMICHE E SOCIALI (1999) BA BR FG LE TA Fonte: Istituto Tagliacarne. Carenti anche i servizi di produzione e distribuzione di energia elettrica, le reti telefoniche, telematiche e bancarie, mentre è buona la dotazione di infrastrutture per la mobilità su rotaia, unico indice che supera la media Brindisi, tra le province del Mezzogiorno, è una di quelle con la migliore dotazione infrastrutturale: tra le infrastrutture di trasporto solo la rete stradale è deficitaria, mentre ferrovie, porti e Italia Puglia Mezzogiorno aeroporti mostrano valori di eccellenza. Al contrario, in provincia di Foggia solo le dotazioni di reti stradali e ferroviarie sono allineate con la media Male anche Lecce, svantaggiata per il sistema dei trasporti in tutte le sue modalità e anche per le strutture energetiche e i servizi alle imprese. L unica eccezione nel panorama complessivo delle infrastrutture in Puglia è rappresentata dalla provincia di Taranto, una delle migliori dell intero Mezzogiorno. Esiste tuttavia uno squilibrio tra le categorie infrastrutturali, con particolare riferimento alle modalità dei trasporti. Il sistema economico della provincia di Taranto, infatti, ha avuto da sempre nel porto il motore nevralgico del suo sviluppo. Tale infrastruttura presenta valori di eccellenza (327,5, fatta 100 la media italiana) e buona è anche la dotazione di infrastrutture ferroviarie (102,4), ma sono carenti invece la rete dei trasporti stradali (79,1) ed i collegamenti aerei (37). Le reti telefoniche e bancarie manifestano qualche difficoltà, mentre le reti energetico ambientali (118,4) sono superiori alla media 50 42/2004