BAMBINI IN FORMA. Scuola Primaria Rignano sull Arno a.s. 2017/2018. Insegnanti: Nocentini Assunta, Montigiani Maria, Truncali Elisabetta, Prati Lucia

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1 Scuola Primaria Rignano sull Arno a.s. 2017/2018 Insegnanti: Nocentini Assunta, Montigiani Maria, Truncali Elisabetta, Prati Lucia BAMBINI IN FORMA Documentazione attività Corso di formazione di ambito sui BES Prof.ssa Bonistalli Roberta

2 Il contesto scolastico in cui operiamo è caratterizzato da classi definite CAD (classe ad abilità miste/differenziate). In queste classi si trovano a lavorare insieme molteplici tipologie di alunni: Bambini con caratteri e personalità diverse Tipi di intelligenze multiple che dipendono molto dalle esperienze acquisite durante la vita (intelligenza logicomatematica, linguistica, spaziale ) Bambini con lingue madri diverse Diverse motivazioni allo studio Diversi ritmi di apprendimento Diversi approcci alla realtà (stile cognitivo) Diversi stili di apprendimento (modo di ricevere e rielaborare le informazioni) Diversi contesti socio-culturali di appartenenza (famiglia, amici, luogo di vita)

3 In questi contesti scolastici è indispensabile cercare le modalità per riuscire a rendere le diversità delle risorse, affinché ogni alunno sia valorizzato nelle sue peculiarità e possa e sviluppare al meglio le proprie potenzialità. Il modello di lavoro classico, centrato sulla lezione frontale e sull attività prevalentemente individuale degli alunni, da tempo risulta inefficace per rispondere ai bisogni di ciascuno. Perciò è necessario predisporre lezioni inclusive che tengano conto delle differenze presenti in classe, favorendo, con la partecipazione di ognuno, un migliore apprendimento Queste lezioni sono quindi caratterizzate da una didattica attiva, che mira a sviluppare la curiosità di imparare, l autostima, il protagonismo cognitivo.

4 L unità didattica che presentiamo di seguito è stata svolta utilizzando la metodologia del Cooperative Learning; in questa metodologia, tipicamente attiva, tutti gli alunni hanno un ruolo attivo che, generalmente, li rende molto più motivati all apprendimento, più attenti e gratificati. Questo tipo di attività è importante per lo sviluppo delle competenze sociale poiché il lavoro di gruppo presuppone il confronto e la mediazione sociale delle proprie opinioni e delle proprie modalità di lavoro. Infine è importante sottolineare anche la valenza che questo tipo di metodologia rappresenta per raggiungere con una stessa attività obiettivi individuali diversi più rispondenti ai singoli bisogni.

5 Contesto classe: 18 alunni di cui 11 maschi e 7 femmine. Sono presenti: un alunna con grave disabilità psico-fisica ( C. ); 3 alunni con famiglie straniere da tempo residenti in Italia; 2 alunni stranieri di ritorno, che hanno frequentato l ultimo a.s. in Tunisia e Romania; una bambina con difficoltà di linguaggio e situazione familiare difficile; due bambine con situazione familiare difficile; 5 alunni risultati in fascia di rischio allo screening dislessia della classe prima. In generale si rilevano carenze linguistiche e difficoltà di attenzione.

6 Obiettivi: - Classificare figure geometriche in base a più attributi; - Riconoscere e denominare le principali forme geometriche; - Individuare le caratteristiche essenziali delle principali figure geometriche; - Posizionare le figure geometriche nel piano in modo da comporre una figura significativa; - Riprodurre sul foglio le figure geometriche, rispettandone le caratteristiche e seguendo le convenzioni individuate ; - Conoscere, comprendere e usare correttamente il lessico che indica le posizioni delle figure sul piano e tra loro;

7 -Sviluppare la capacità di collaborare nel gruppo, rispettando i ruoli e le specificità di ciascuno; - Migliorare la capacità di attenzione; - Acquisire la capacità di dare e ascoltare consegne; - Stimolare la creatività; - Arricchire il lessico; - Costruire e rispettare regole condivise. DISCIPLINE COINVOLTE Lingua Geometria Arte e immagine Educazione socio-affettiva Ambienti: Aula, laboratorio pittura per l alunna disabile Materiali: blocchi logici di Dienes, quaderni, colori Tempi: tre lezioni di circa un ora e mezzo ciascuna.

8 Descrizione del percorso Nei primi giorni di scuola, per richiamare le figure geometriche e la loro denominazione, realizzazione di una composizione individuale libera a collage utilizzando forme geometriche colorate.

9 Collettivamente, osservazione dei blocchi di Dienes, richiamo delle loro caratteristiche, giochi di classificazione, descrizione e individuazione.

10 C.,l alunna disabile, si è occupata di preparare parte del materiale necessario, cioè le scatole dei colori e dimensioni che avrebbero poi composto il magazzino delle forme.

11 Ciascun gruppo di alunni ha progettato un disegno composto da forme geometriche. Nel frattempo C. ha predisposto il magazzino classificando i blocchi in base a colore e dimensione.

12 Un messaggero a turno si è recato al magazzino delle forme per richiedere a C. i blocchi necessari alla realizzazione del progetto, avendo cura di usare un linguaggio comprensibile dalla bambina.

13 In gruppi: realizzazione di una composizione con un massimo di 10 blocchi e riproduzione sul quaderno.

14 Dettato di forme: ogni gruppo ha dato agli altri bambini informazioni su come riprodurre la composizione, senza farla vedere. Discussione sui lavori individuali realizzati: i bambini hanno confrontato la loro figura con quella di partenza. Da ciò è scaturita l individuazione collettiva di errori e criticità con conseguente condivisione di regole e convenzioni.

15 Realizzazione da parte dei gruppi di una nuova composizione con un massimo di sei forme, da ritirare dal magazzino denominandole e descrivendole correttamente. Disegno guidato da parte di ogni gruppo agli altri bambini, tenendo conto delle convenzioni individuate.

16 Osservazioni sui risultati ottenuti e valutazione dell efficacia del percorso didattico sperimentato Il lavoro è risultato motivante e gratificante per i bambini. Nelle discussioni che hanno seguito le prime attività sono emerse osservazioni e considerazioni significative sulle figure geometriche e gli indicatori spaziali. Sono emersi termini specifici: lati anziché righe, angoli anziché punte (anche se in realtà sarebbe stato più appropriato vertici ). Osservando le produzioni di tutti, i bambini hanno individuato con obiettività le mancate corrispondenze tra il modello e il disegno dovute a imprecisioni nella descrizione e quelle dovute invece a scarsa attenzione e precisione nel seguire le informazioni. Durante la seconda fase sono risultate molto affinate sia la capacità di descrivere l immagine con chiarezza e precisione (seguendo lo schema cosa dove come) sia quella di porre domande più pertinenti e meno sovrabbondanti.

17 Osservazioni sui risultati ottenuti e valutazione dell efficacia del percorso didattico sperimentato Nella seconda fase i bambini sono risultati anche molto più attenti nell ascoltare ed eseguire le indicazioni. Per l alunna disabile il percorso ha costituito un importante occasione per classificare e riconoscere colori, grandezze, forme ed è stato occasione di interazione e collaborazione con i compagni che, da parte loro, oltre a risultare tolleranti e pazienti, hanno dovuto impegnarsi particolarmente nel descrivere le forme da chiedere alla magazziniera.

18 Adesso C. e i suoi compagni giocano spontaneamente al magazzino delle forme, e C. utilizza le forme come simboli per il suo specifico percorso di apprendimento.