COMMERCIO INTERNAZIONALE CON CONCORRENZA IMPERFETTA
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- Raffaella Rosati
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1 COMMERCIO INTERNAZIONALE CON CONCORRENZA IMPERFETTA RIFERIMENTO: CAPITOLI 7 E 8 DEL TESTO G. De Arcangelis, Economia Internazionale, McGraw-Hill, IV Edizione
2 Effetti dell apertura commerciale per la varietà i-esima (un modello di concorrenza monopolistica) - Un bene differenziato (orizzontalmente): N varietà (i=1 N) - Un solo fattore produttivo (lavoro) - Ogni varietà prodotta da una sola impresa - Rendimenti crescenti di scala ReCRs: CT = F + c qi Da cui: C.Medio = (F/q) + c C.Marginale = c
3 C. Medio C. Marg. Effetti dell apertura commerciale per la varietà i-esima (un modello di concorrenza monopolistica) p aut C.Me. c R.Me. R.Ma. q aut
4 Effetti dell apertura commerciale sulla curva di domanda Prezzo L apertura commerciale comporta Maggiore concorrenza (aumenta N), allo stesso prezzo si riduce di domanda Mercato più ampio (aumenta Q), piccole variazioni di prezzo inducono maggiori effetti (positivi o negativi) sulla domanda Economia Aperta «maggiore concorrenza» e «mercato più ampio» Autarchia Effetto «maggiore concorrenza» Quantità
5 Effetti dell apertura commerciale per la varietà i-esima (un modello di concorrenza monopolistica) C. Medio C. Marg. p aut p* C.Me. c R.Me.* R.Ma.* R.Me. R.Ma. q aut qd q*
6 Le ragioni del libero scambio in concorrenza imperfetta Effetto di scala: le imprese producono anche per il mercato estero e si sfruttano meglio le economie di scala (i costi medi diminuiscono) Effetto pro-competitivo: a causa della concorrenza estera i prezzi diminuiscono (insieme ai costi medi) Effetto mercato domestico: paesi con un mercato domestico più ampio hanno già costi più bassi con ReSCr e quindi vantaggi comparati (più probabile che esportino, anche in presenza di elevati costi di trasporto). Effetto aumento varietà disponibili: migliora il benessere dei consumatori (love for variety) ed inoltre: Commercio «intra-industriale» 6
7 Le ragioni del libero scambio in concorrenza imperfetta Effetto di scala: le imprese producono anche per il mercato estero e si sfruttano meglio le economie di scala (i costi medi diminuiscono) Effetto pro-competitivo: a causa della concorrenza estera i prezzi diminuiscono (insieme ai costi medi) Effetto mercato domestico: paesi con un mercato domestico più ampio hanno già costi più bassi con ReSCr e quindi vantaggi comparati (più probabile che esportino, anche in presenza di elevati costi di trasporto). Effetto aumento varietà disponibili: migliora il benessere dei consumatori (love for variety) ed inoltre: Commercio «intra-industriale»
8 Effetti dell apertura commerciale per la varietà i-esima (un modello di concorrenza monopolistica) - Misuriamo tutto in termini di lavoro: salario = 1 CTi = li => N* li = N*CTi => N(F + c qi) = L - concorrenza monopolistica => qi=q(n) (se aumenta il numero di imprese, aumenta la concorrenza => => le imprese vendono quantità maggiori ad un prezzo più basso) Effetto uscita delle imprese : aumento dimensione mercato diminuzione costi medi e aumento della dimensione media di impresa servono meno imprese per la produzione totale del mercato integrato; ma quali imprese escono? Abbiamo bisogno dell eterogeneità delle imprese 8
9 Apertura commerciale con eterogeneità delle imprese Effetto di selezione sulle imprese con ipotesi di eterogeneità delle imprese in termini di costo marginale (alti costi marignali <=> bassa produttività): aumento dimensione mercato diminuzione costi medi e aumento della dimensione media di impresa servono meno imprese per la produzione totale del mercato integrato se le imprese sono diverse in termini di costo marginale => uscita dal mercato delle imprese meno produttive (costo marginale più alto) la produttività media del settore aumenta (il costo marginale al di sopra del quale non è possibile sopravvivere diminuisce)
10 Imprese eterogenee Nella realtà le imprese sono molto diverse tra loro in termini di produttività: è possibile ordinare le imprese in una distribuzione (di probabilità), dalle meno produttive alle più produttive Dall evidenza empirica, le imprese più produttive: possono affrontare costi fissi più elevati (come quelli per esportare) impiegano relativamente più capitale umano e pagano salari più elevati intraprendono progetti più innovativi
11 Margini del commercio internazionale Diversamente dal caso di impresa rappresentativa, prodotti e imprese sono elementi distinti Due termini importanti con imprese eterogenee: Margine estensivo del commercio: numero delle imprese (considerando invariate le vendite medie per impresa) Margine intensivo del commercio: le vendite medie per impresa (a numero di imprese invariato) L aumento degli scambi può essere dovuto a varie combinazioni dei due margini La politica economica è attenta al numero delle imprese visto l impatto sull occupazione (margine estensivo)
12 Imprese eterogenee e commercio internazionale: evidenza Dagli anni 90 negli USA risultano disponibili dati a livello di impresa e studi sulle performance di imprese domestiche (che servono solamente il mercato nazionale), imprese esportatrici e imprese esportatrici e multinazionali Negli anni 2000 anche studi in Europa (progetto EFIGE) L evidenza empirica è simile
13 Le imprese e gli scambi internazionali: fatti stilizzati in Europa (dati tratti da Mayer e Ottaviano, 2008) Fatto 1 Non tutte le imprese sono esportatrici: Le imprese che esportano sono una frazione del totale e non la totalità; tale frazione varia da paese a paese: 40 per cento in Norvegia, 60 per cento in Germania, 65 per cento in Francia, 75 per cento in Italia Fatto 2 Esportazioni concentrate nelle imprese «superstar»: Le esportazioni sono molto concentrate (molto più dell occupazione) e un ristretto numero di imprese «superstar» copre gran parte dell attività di export: l 1 per cento degli esportatori maggiori copre il 40 per cento; il primo 10 per cento copre fino all 80 per cento
14 Le imprese e gli scambi internazionali: fatti stilizzati in Europa (dati tratti da Mayer e Ottaviano, 2008) Fatto 3 Poche imprese esportano buona parte del fatturato: Un numero ristretto di imprese si specializza nell export: più del 90 per cento del fatturato è export solamente per il 5 per cento delle imprese e coprono il 10 per cento delle esportazioni totali; il 25 per cento delle imprese arriva al 50 per cento del fatturato e copre il 70 per cento dell export 14
15 Le imprese e gli scambi internazionali: fatti stilizzati in Europa (dati tratti da Mayer e Ottaviano, 2008) Fatto 4 Poche imprese esportano molti prodotti in molti mercati ma sono «superstar»: Le imprese francesi che esportano più di 10 prodotti in 10 paesi sono solamente il 10 per cento, ma coprono oltre il 75 per cento dell export Fatto 5 La distanza influenza negativamente il margine estensivo: All aumentare del numero dei paesi serviti, come proxy della maggiore distanza, diminuisce il numero delle imprese (margine estensivo) rispetto alle esportazioni medie per impresa (margine intensivo). Nota: relazione con il modello gravitazionale, ma solamente per un margine
16 Le imprese e gli scambi internazionali: fatti stilizzati in Europa (dati tratti da Mayer e Ottaviano, 2008) Fatto 6 Le imprese che esportano e che si internazionalizzano sono più produttive: Le imprese belghe mostrano una produttività del lavoro e una produttività totale dei fattori più elevata in distribuzione Fatto 7 Produttività più elevata come causa o effetto dell attività di export?: L effetto causale dell attività di export non è stato provato definitivamente
17 Le imprese e gli scambi internazionali: fatti stilizzati in Europa (dati tratti da Mayer e Ottaviano, 2008) Produttività delle imprese belghe (EFIM, 2007)
18 Le imprese e gli scambi internazionali: fatti stilizzati in Europa (dati tratti da Mayer e Ottaviano, 2008) Fatto 8 Apertura o chiusura di un paese e numero delle imprese: L impatto delle barriere commerciali, di un loro aumento o diminuzione, si riflette in gran parte sul margine estensivo, ovvero sul numero di imprese esportatrici rispetto al valore medio delle esportazioni per impresa
19 Teoria della dinamica di entrata e uscita delle imprese Prima di cominciare ad operare, l imprenditore deve pagare un costo fisso irrecuperabile (sunk cost) di inizio attività Quando l attività di impresa inizia, all imprenditore si rivelano le proprie capacità, ovvero il proprio livello di produttività, basso o alto, quindi le proprie possibilità di profitto Ingresso di nuove imprese (più efficienti) e uscita di imprese (meno efficienti) fino a quando non si stabilisce una condizione di indifferenza tra entrare e uscire, che corrisponde a un livello soglia di produttività per operare nel settore
20 Dinamica di entrata e uscita Senza barriere all entrata, l impresa marginale sarà quella con un il livello soglia di produttività tale da garantire un profitto atteso pari al costo fisso iniziale di inizio attività Tutte le imprese avranno un livello di produttività uguale o superiore a quello dell impresa marginale Conoscendo la funzione di distribuzione (di probabilità) della produttività tra le imprese, sarà possibile ottenere il livello di produttività medio del settore
21 Dinamica di entrata e uscita in economia aperta Entrata e uscita delle imprese e produttività settoriale: Imprenditori (che si scoprono) con un livello basso di efficienza non riescono a operare nel mercato e rimangono solo le imprese più produttive L attività di export rappresenta una nuova fonte di profitto per l impresa Per esportare occorre: i. affrontare dei costi iniziali irrecuperabili di inizio attività; ii. essere soggetti a costi di commercializzazione all estero (dazi, costi di trasporto, ecc.) Questi requisiti impongono livelli più elevati di produttività per poter iniziare l attività di export
22 Dinamica di entrata e uscita in economia aperta Effetti dell apertura al commercio internazionale: l arrivo delle imprese estere nel mercato nazionale aumenta la concorrenza, diminuisce i profitti delle imprese meno efficienti e screma dalle imprese nazionali meno produttive che escono dal mercato (le imprese perdenti) le imprese nazionali marginalmente più efficienti hanno invece la possibilità di esportare nel mercato estero (le imprese vincenti) Si offre un opportunità alle imprese produttive, mentre le meno efficienti escono dal mercato Il livello medio di produttività del settore aumenta
23 Esempio: curva di domanda all impresa Principio della curva di domanda all impresa in concorrenza monopolistica: In un mercato con N imprese, la quota di mercato q/q può essere maggiore o minore di 1/N a seconda del prezzo praticato dall impresa Se il prezzo p è maggiore del prezzo medio di mercato P, la quota di mercato sarà minore con una reattività b Se il prezzo p è minore del prezzo medio di mercato P, la quota di mercato sarà maggiore con una reattività b q Q 1 = b'( p P) N
24 Esempio: curva di domanda inversa all impresa Rielaborando q Q 1 = b'( p P) N dove: 1 ' p0 P+ bn 1 b bq ' p = p0 bq L apertura al commercio implica: p 0 b
25 Effetti dell apertura commerciale sulla curva di domanda Prezzo L apertura commerciale comporta Maggiore concorrenza (aumenta N), allo stesso prezzo si riduce di domanda Mercato più ampio (aumenta Q), piccole variazioni di prezzo inducono maggiori effetti (positivi o negativi) sulla domanda Economia Aperta «maggiore concorrenza» e «mercato più ampio» Autarchia Effetto «maggiore concorrenza» Quantità
26 Esempio: costi e profitti Costi totali Profitti totali: CT = F + cm q Π= p( q) q CT Profitti operativi: π = p( q) q cm q = ( p cm) q bq Condizione di permanenza sul mercato: profitti operativi positivi (anche se profitti totali negativi) 0 2
27 Profitti diversi per imprese più o meno efficienti π π 1 π π(cm 1 ) π 2 π(cm 2 ) cm 1 cm 2 cm 0 cm p q cm p 2 cm 2 p 1 cm 1 D cm q 2 q 1 rm q
28 π π 1 Apertura commerciale π π(cm 1 ) π 2 2 vincenti cm 1 perdenti cm 2 cm * cm 0 cm Soglia (cutoff) di permanenza nel mercato p π(cm 2 ) π(cm 2 ) q p 0 b cm p 2 cm 2 p 1 cm cm 1 q 2 q 2 q 1 rm q 1 rm D q Economia Aperta «maggiore concorrenza» e «mercato più ampio» D
29 Apertura commerciale con eterogeneità delle imprese C. medio C. marg. Prezzo p 0 p 1 p aut p* c c W C.Me. R.Me. R.Me.* R.Ma. R.Ma.* q aut q*
30 FIRM SELECTION (selezione d impresa) Profitti operativi sul mercato domestico: π = p( q) q cm q = ( p cm) q bq Condizione di permanenza sul mercato: profitti operativi positivi 0 2 Cutoff di cm per stare nel mercato cm
31 FIRM SELECTION (selezione d impresa) Le esportazioni implicano il sostenimento di costi commerciali che riducono il ricavo unitario Profitti operativi da export: cm
32 FIRM SELECTION (selezione d impresa) Gli Investimenti diretti esteri (FDI) implicano costi fissi addizionali G Profitti operativi da FDI: cm
33 FIRM SELECTION (selezione d impresa) DOMESTIC + EXPORT + FDI DOMESTIC + EXPORT DOMESTIC cm
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