Elenco dei simboli più comunemente usati in economia politica
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- Luigi Casali
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1 Elenco dei simboli più comunemente usati in economia politica Simboli matematici m Coefficiente angolare di una retta generica Misura la pendenza della retta; se ha segno positivo la retta è crescente, se ha segno negativo la retta è decrescente. Il suo valore numerico è dato dal rapporto incrementale y / x. In tale rapporto y = y 2 y 1 e x = x 2 x 1 q Intercetta di una retta generica Delta È il valore del piano cartesiano in cui la retta attraversa l asse verticale (ordinata). È anche chiamato ordinata all origine Variazione di una variabile. Davanti a un altro simbolo indica che il fenomeno rappresentato dal simbolo ha subito una variazione, ovvero un aumento oppure una diminuzione. Se il fenomeno è il lavoro, il simbolo è L per cui una variazione delle ore di lavoro impiegate da un impresa viene indicata con il simbolo L. Per determinare tale valore occorre sottrarre alle ore di lavoro impiegate nel momento 2 (L 2 ) le ore di lavoro impiegate nel momento 1 (L 1 ) L = L 2 L 1 Simboli economici BP Curva bilancia dei pagamenti In macroeconomia indica il luogo geometrico che accoglie tutte le coppie di saggio di interesse (i) e di reddito (Y) che assicurano il pareggio della bilancia dei pagamenti (BP = 0) C c C' CF Consumo Propensione marginale al consumo Costo marginale Costo fisso totale In macroeconomia indica una delle componenti della domanda in un sistema economico. È costituita dalla domanda di beni di consumo effettuata dalle famiglie Pendenza della funzione del consumo. Si ottiene dividendo l incremento del consumo per l incremento del reddito c = C / Y È un valore compreso tra 0 e 1 0 c 1 È il costo di una unità aggiuntiva di prodotto. Si ottiene dividendo la variazione del costo per la variazione della quantità prodotta. Il costo marginale misura la pendenza della funzione di costo totale. Siccome tale pendenza è perfettamente identica a quella del costo variabile, il costo marginale può essere calcolato sulla funzione di costo totale oppure su quella di costo variabile C' = CV / PT = CT / PT Valore dei costi che non subiscono variazioni al variare della quantità prodotta. Si riscontrano solo nel breve periodo poiché, nel lungo, tutti i costi sono variabili 1
2 Cme Costo medio Misura il costo medio unitario dell impresa. Si ottiene dividendo il costo totale (fisso + variabile) per la quantità prodotta CT / PT CT Costo totale Si ottiene sommando i costi variabili totali (CV) ai costi fissi totali (CF). Si tratta di un costo economico e non contabile poiché comprende anche i costi-opportunità CV Costo variabile totale Insieme dei costi che subiscono variazioni al variare della quantità prodotta DA e Domanda aggregata Efficienza marginale del capitale In macroeconomia indica la somma delle componenti della domanda. Se il sistema economico è chiuso rispetto all estero e senza Stato, DA è costituita dalla somma della domanda di beni di consumo (C) e della domanda di beni di investimento (I). Se si prende in esame anche lo Stato, si aggiunge la spesa pubblica (G) e, se si considera anche l estero, si aggiunge il saldo della bilancia commerciale (X M) Se indichiamo con V il costo attuale dell investimento, con PF 1 il profitto atteso al primo anno (ottenuto come differenza fra i ricavi totali attesi per quell anno e i costi totali previsti per quella data), con PF 2 il profitto atteso al secondo anno e così via, fino ad arrivare a PF n che indica il profitto atteso all anno n, si può calcolare il valore del saggio di sconto che, applicato ai flussi futuri dei rendimenti PF 1,PF 2 ecc., li rende uguali al costo attuale dell investimento. Tale saggio di sconto costituisce l efficienza marginale del capitale. In simboli PF V = 1 PF + 2 PF n (1 + e) (1 + e) 2 (1 + e) n In questa equazione, l unica incognita è e, giacché l imprenditore può stimare sia il costo attuale dell investimento (V) che il flusso futuro dei rendimenti (PF). L imprenditore effettua quegli investimenti per i quali e i. Ne deriva che, a parità di aspettative, all aumentare del saggio d interesse sempre meno progetti di investimento convengono ε p G I i I IS Elasticità della domanda al prezzo Spesa pubblica Indifferenza (teoria del consumo) Saggio di interesse Investimenti Curva investimenti-risparmio Misura la reazione dei consumatori al variare del prezzo. È ottenuta in questo modo Q ε p = D / Q D Q = D. p / p p Giacché il suo valore è sempre negativo, viene presa in valore assoluto. Se è minore di 1 la domanda si definisce rigida o anelastica; se è maggiore di 1 la domanda si dice elastica Somma di denaro utilizzata dallo Stato per assolvere i propri compiti. La spesa pubblica può riguardare l acquisto di beni e servizi oppure i trasferimenti. Questi ultimi sono erogazioni di denaro cui non corrispondono controprestazioni (sussidi di disoccupazione ecc.) Si utilizza per paragonare panieri diversi tra loro. x I y significa che il paniere x è indifferente per il consumatore rispetto al paniere y Interesse pagato per ottenere la disponibilità di un capitale monetario di 100 euro per un anno. Misura il costo-opportunità della liquidità, ossia a quanto bisogna rinunciare per avere la disponibilità della moneta anzichè acquistare titoli È una delle componenti della domanda in un sistema economico. È costituita dalla domanda di beni strumentali effettuata dalle imprese per conservare il capitale esistente o per aumentarne l entità In macroeconomia indica il luogo geometrico che accoglie tutte le coppie di saggio di interesse (i) e reddito (Y) che assicurano l uguaglianza ex-ante tra risparmi (S) e investimenti (I) p Q D 2
3 K Capitale Fattore della produzione costituito dalle ore-macchina. Misura la quantità di capitale impiegata dall impresa per effettuare la produzione L Lavoro Fattore della produzione costituito dalle ore di lavoro o giornate-lavoro. Misura la quantità di lavoro impiegata dall impresa per effettuare la produzione L* Piena occupazione Situazione in cui nel sistema economico trovano occupazione tutti i lavoratori che sono disposti a lavorare al salario corrente L D Domanda di lavoro Quantità di ore-lavoro o di lavoratori domandata dalle imprese LM Curva offerta di moneta/domanda di moneta In macroeconomia indica il luogo geometrico che accoglie tutte le coppie di saggio di interesse (i) e reddito (Y) che assicurano l equilibrio nel mercato monetario L O Offerta di lavoro Quantità di ore-lavoro o di lavoratori offerta dalle famiglie M D M O P π p p a / p b p D p O Domanda di moneta Offerta di moneta Preferenza (teoria del consumo) Profitto Prezzo di una unità di prodotto Rapporto tra i prezzi unitari di due beni a e b Prezzo di domanda Prezzo di offerta Quantità di moneta richiesta dagli operatori economici per le transazioni, per precauzione e per fini speculativi. Dipende in modo diretto dal reddito (Y) e in modo inverso dal saggio di interesse (i) Somma della moneta circolante e della moneta bancaria regolata dalla banca centrale attraverso la manovra della base monetaria (circolante + riserve) Si utilizza per paragonare panieri diversi tra loro. x P y significa che il paniere x è preferito dal consumatore rispetto al paniere y Si ottiene detraendo dai ricavi totali ottenuti dall impresa (RT) i costi sostenuti per la produzione (CT). I costi totali sono costituiti, oltre che dai costi contabili, anche dai costiopportunità, ossia i costi dovuti al mancato impiego del capitale e del lavoro dell imprenditore in attività alternative. Il simbolo π denota perciò un profitto ulteriore rispetto a quello normale, essendo quest ultimo già computato tra i costi economici. Il massimo profitto, per tutte le imprese, è ottenuto producendo la quantità per la quale R' = C'. In concorrenza perfetta a questa condizione si aggiunge R' = C' = p, poiché p è costante e coincide con R'. Nelle forme di mercato non perfettamente concorrenziali, invece, il prezzo è superiore al ricavo marginale per cui si verifica che p > R' Somma di denaro che deve essere corrisposta dal consumatore all impresa per ottenere la disponibilità di una unità di bene. Il prodotto di tale prezzo per la quantità scambiata costituisce la spesa totale per il consumatore, il ricavo totale per l impresa È la misura del prezzo relativo, ovvero del prezzo di un bene nei termini del prezzo di un altro bene. Nella retta di bilancio del consumatore costituisce la pendenza della retta medesima. Siccome si tratta di un retta decrescente, il segno algebrico di questo rapporto è il meno. La pendenza della retta di bilancio costituisce il saggio al quale i consumatori sostituiscono il bene a con il bene b. Esso misura perciò il costo-opportunità del consumo del bene a. Il costo economico effettivo dell incremento del consumo del bene a è infatti rappresentato dalla rinuncia all opportunità del bene b Prezzo di una unità di prodotto che sono disposti a pagare, al massimo, i consumatori. È detto anche prezzo di riserva Prezzo di una unità di prodotto a cui sono disposti a vendere, come minimo, i produttori 3
4 PT Produzione totale La funzione della produzione rappresenta la massima quantità di prodotto che l impresa può ottenere per ogni combinazione dei fattori produttivi. Se si ipotizza che i fattori della produzione siano solo due (K e L), la funzione è la seguente PT = f (L, K) Se l analisi è di lungo periodo, sia K che L vengono considerate variabili. Se, invece, l analisi è di breve periodo, uno dei fattori viene considerato costante e l altro è considerato variabile PT' K PT' L PTme L Q D Q O R' Rme RT S Prodotto marginale del fattore capitale Prodotto marginale del fattore lavoro Prodotto medio del fattore lavoro Quantità di un bene domandata da tutti i consumatori del mercato Quantità di un bene offerta da tutte le imprese del mercato Ricavo marginale Ricavo medio Ricavo totale Risparmio È il prodotto che l impresa ottiene impiegando una unità aggiuntiva di capitale. È dato da PT / K È il prodotto che l impresa ottiene impiegando una unità aggiuntiva di lavoro. È dato da PT / L e misura, dunque, il coefficiente angolare della retta tangente in ogni punto della funzione del prodotto totale Il prodotto medio (PTme L ) è dato da PT / L e misura la pendenza della retta che unisce ogni punto della funzione del prodotto totale con l origine degli assi Somma delle quantità di un bene domandate da tutti i consumatori operanti in un mercato per ogni prezzo Somma delle quantità di un bene offerte da tutte le imprese operanti in un mercato per ogni prezzo È il ricavo che l impresa ottiene vendendo una unità aggiuntiva del suo prodotto. Si ottiene dividendo la variazione del ricavo totale per la variazione della quantità venduta R' = RT / PT Il ricavo marginale misura la pendenza della funzione del ricavo totale. Poiché in concorrenza perfetta quest ultima è una retta con pendenza positiva che passa per l origine degli assi, il ricavo marginale è costante ed è uguale al prezzo. Oltre ad essere uguale al prezzo, in questa forma di mercato R' è anche uguale al ricavo medio (Rme). In concorrenza perfetta si verifica dunque che p = R' = Rme Nelle forme di mercato in cui le imprese hanno un potere di mercato (monopolio, concorrenza monopolistica ecc.), invece, R' e Rme non coincidono: il primo è sempre più piccolo del secondo Si ottiene dividendo il ricavo totale (RT = p. PT) per la quantità venduta: RT / PT. Misura il ricavo medio unitario dell impresa Si ottiene moltiplicando la quantità venduta per il prezzo unitario (Q O. p). In concorrenza perfetta p = costante; ne deriva che RT = p. Q O è l equazione di una retta con pendenza positiva che passa per l origine degli assi. In questo caso, p misura la pendenza della retta e, perciò, coincide con il ricavo medio e il ricavo marginale. Nei mercati imperfetti, invece, p è variabile per cui la funzione non è una retta ma una curva con pendenza positiva decrescente Parte del reddito (Y) sottratta al consumo (C) 4
5 Pendenza della funzione del risparmio. Si ottiene dividendo l incremento del risparmio per l incremento del reddito s = S / Y s SMS SMST t T Propensione marginale al risparmio Saggio marginale di sostituzione Saggio marginale di sostituzione tecnica Aliquota d imposta Gettito delle imposte È un valore compreso tra 0 e 1 0 s 1 La somma di s e c è uguale a 1 Y = C + S Y / Y = C / Y + S / Y 1 = c + s Si ottiene dividendo la variazione della quantità del bene b per la variazione della quantità del bene a: q b / q a. Misura la quantità di un bene a cui il consumatore è disposto a rinunciare per ottenere un unità addizionale dell altro bene e rimanere, comunque, in una condizione di indifferenza. Dal punto di vista matematico, misura la pendenza della curva di indifferenza in un punto. Siccome la funzione è convessa rispetto all origine degli assi, la pendenza è decrescente e ciò comporta che scendendo lungo la curva di indifferenza il SMS sia decrescente. Ciò significa che maggiore è la quantità di un bene di cui si dispone, più si è disposti a cederne una parte in cambio di un unità dell altro bene Si ottiene dividendo la variazione della quantità di capitale per la variazione della quantità di lavoro: K / L. Questo saggio permette di sapere qual è l aumento di K necessario per bilanciare una riduzione di L al fine di ottenere la stessa quantità di output. Dal punto di vista matematico, misura la pendenza dell isoquanto in un punto Le imposte possono essere sul valore o sulle quantità. Nel primo caso t è la percentuale che deve essere applicata al reddito per determinare il valore dell imposta da pagare all erario Le imposte possono essere dirette o indirette, a seconda che colpiscano in modo immediato o mediato la capacità contributiva. Per le imposte dirette, T si ottiene moltiplicando il reddito per l aliquota d imposta (t) w Saggio di salario Salario pagato a ogni lavoratore per ogni unità di tempo Y Reddito A livello microeconomico indica il reddito del consumatore, ovvero la remunerazione che egli ha ottenuto per aver ceduto i fattori della produzione in suo possesso alle imprese. A livello macroeconomico indica il reddito nazionale che, dal punto di vista contabile, coincide con il prodotto interno lordo Y* Reddito potenziale Reddito che si ottiene quando tutti i lavoratori disposti a lavorare sono occupati 5
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