Capitolo 7 IMPRESA E CONSUMATORI
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- Battistina Vinci
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1 Capitolo 7 IMPRESA E CONSUMATORI
2 AGENDA A. Introduzione B. Produzione: concetti chiave C. Decisioni di prezzo e di produzione (quantità): massimizzazione del profitto D. Guadagni dallo scambio E. Elasticità della domanda rispetto al prezzo
3 A. Introduzione
4 In tutte le economie sviluppate, una quota rilevante delle persone lavora per imprese di grandi dimensioni (NB: questo non è vero per l Italia, dove circa il 79% degli occupati è nelle PMI). Il successo di un impresa e la sua capacità di crescere dipendono in parte dalle scelte di prezzo e di produzione.
5 Il contesto per questo capitolo Le interazioni fra imprese e lavoratori determinano I salari, che sono una parte dei costi di produzione dell impresa (Capitolo 6) Altre decisioni chiave per le imprese includono la scelta dei prezzi dei prodotti e delle quantità da produrre. In che modo queste decisioni dipendono dalla domanda e dai costi di produzione? In che modo le politiche pubbliche possono influenzare la divisione del surplus fra imprese e consumatori?
6 Questo capitolo Un modello delle interazioni fra consumatori e imprese che massimizzano il profitto e producono prodotti differenziati I fattori che influenzano la scelta dei prezzi e delle quantità da parte dell impresa (costi, elasticità della domanda, potere di mercato) Surplus: misurare I benefici dallo scambio
7 B. Produzione: concetti chiave
8 Descrivere la produzione: Economie di scala I costi di un impresa dipendono dalla sua scala di produzione e dal tipo di tecnologia di produzione di cui dispone. Imprese grandi possono essere più profittevoli delle imprese piccole per via di vantaggi tecnologici o di costo. Se gli input aumentano in una certa proporzione e l output. Aumenta più che proporzionalmente Aumenta proporzionalmente Aumenta meno che proporzionalmente Then the technology exhibits Rendimenti crescenti nella produzione Economie di scala Rendimenti di scala costanti nella produzione Rendimenti di scala decrescenti nella produzione Diseconomie di scala
9 Economie di scala: Esempi Economie di scala possono dipendere da: Costi fissi Vantaggi tecnici dall operare su ampia scala Specializzazione Effetti di rete Economie di scala Costi fissi di lobbying Diseconomie di scala possono dipendere da: Costi di monitoraggio Costi di coordinamento Inertia nel rispondere ai cambiamenti
10 Economie di scala e concorrenza di mercato La forma della curva dei costi medi influenza il livello di concorrenza nel mercato Se un industria è caratterizzata da rendimenti costanti di scala Le imprese grandi hanno una curva dei costi medi simile/uguale a quella delle piccole imprese Non c è alcun vantaggio dovuto alla dimensione Molte imprese possono sopravvivere nell industria Se un industria è caratterizzata da economie di scala Le imprese grandi hanno costi medi inferiori a quelli delle piccole imprese Ci sono vantaggi significativi legati alla dimensione Poche imprese possono sopravvivere nell industria
11 Funzioni di costo/1 Per prendere decisioni di prezzo e di quantità, I manager devono conoscere le funzioni di costo. Le funzioni di costo mostrano in che modo I costi totali di produzione variano con la quantità prodotta.
12 Funzioni di costo/2 Rappresentiamo i Costi totali (TC) come C(Q) Rappresentano il minimo costo necessario a produrre ogni data quantità Q Prende in considerazione tutti i costi rilevanti, inclusi: Costi espliciti Costi opportunità delle risorse (e in particolare i costi opportunità dell imprenditore in termini di capitale e sforzo) Alcuni costi sono fissi (F non cambiano con la quantità Q prodotta). Alcuni costi sono variabili (VC cambiano con la quantità Q). TC = VC + F
13 Costi medi/1 Costi medi (AC): costi medi per ogni unità prodotta. Calcolati come inclinazione del raggio dall origine ad un dato punto sulla funzione di costo. In questo esempio, I costi medi prima diminuiscono (economie di scala) e poi aumentano (diseconomie di scala).
14 Costo totale, C(Q) Costo totale di produzione, C(Q) 350, C 0 = 80,000 F AC at B AC at A = inclinazione = inclinazione di OA di OB = C 0 /Q 0 = 4,000 = 3,400 A D AC at D = inclinazione di OD = 3,600 Costo medio di produzione , , , Q 0 = 20 Costo medio A D B Q 0 = 20 Q 1 = 40 Q 1 = 40 Q 2 = 60 Q 2 = 60 Quantità di auto, Q Quantità di auto, Q
15 Costo medio/2 AC = C q = VC q + F q = AVC + AFC Dove AFC (average fixed cost/costo fisso medio) è il rapporto fra il costo fisso e la quantità prodotta VC AVC = q AFC = E AVC (average variable cost/costo medio variabile) è il rapporto fra il costo variabile e la quantità prodotta 15 F q
16 Costo marginale Costo marginale (MC): l effetto sul costo totale di produrre una unità addizionale di output. Calcolato come l inclinazione della funzione di costo totale in ogni dato punto MC = dc(q)/dq In questo esempio, I costi marginali aumentano con la scala di produzione.
17 Relazione fra MC e AC Le affermazioni seguenti sono sempre vere: Se AC > MC: AC è decrescente. Se AC < MC: AC è crescente La curva MC interseca la curva AC sempre nel suo punto di minimo.
18 Costo marginale e costo medio = (MC AC)/Q Questo significa che Se i costi medi crescono (l inclinazione della curva AC è positiva), il costo marginale è più grande del costo medio (la curva MC giace al di sopra della curva AC). E il minimo costo medio AC (che si ha quando la curva passa da decrescente a crescente) è uguale al costo marginale.
19 C. Decisioni di prezzo e di produzione: massimizzazione del profitto
20 Curva di domanda Per prendere decisioni di prezzo e di quantità, I manager devono anche conoscere la domanda per il prodotto venduto dall impresa. Curva di domanda = rappresenta la quantità che I consumatori acquistano in corrispondenza di ciascun prezzo. In teoria, le imprese possono stimare la curva di domanda per I loro prodotti facendo sondaggi rivolti ad un gran numero di consumatori.
21 La funzione di domanda La funzione di domanda indica la quantità che l impresa può vendere a ciascun livello di prezzo. La funzione di domanda inversa associa ad ogni quantità di un dato bene il massimo prezzo che i consumatori sono disposti a pagare (WTP willingness to pay = disponibilità a pagare) La domanda non dipende solo dai prezzi ma anche da: Reddito Q = D(P) P = D 1 (Q) Preferenze dei consumatori Disponibilità di prodotti sostituti e complementi
22 Una curva di domanda molto semplice La curva di domanda più semplice è lineare Notate la convenzione (derivante da A. Marshall) di rappresentare sempre il prezzo sull asse verticale Price, P: WTP ($) A Quantity, Q: number of consumers
23 Curve di isoprofitto Profitto (Economico) = Ricavi Totali Costi Totali (I costi includono il costo opportunità del capitale) Le curve di isoprofitto mostrano le combinazioni prezzo-quantità che danno all impresa lo stesso livello di profitto. La forma delle curve di isoprofitto dipende dalla forma delle curve di costo dell impresa.
24 Price, Marginal cost ($) Qui P diminuisce quando Q aumenta per mantenere il profitto costante compensand o il fatto che P>MC Il profitto è costante per ogni punto della curva Qui P aumenta quando Q aumenta per mantenere il profitto costante compensando il fatto che P<MC MC Curva di isoprofitto Quantity of cars, Q
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