LE TENDENZE DEI CONSUMI DELLA PASTA NEL MERCATO RUSSO

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1 FEDERAZIONE RUSSA NEWSLETTER MENSILE AGROALIMENTARI E VINI LE TENDENZE DEI CONSUMI DELLA PASTA NEL MERCATO RUSSO mercato della pasta in Russia è caratterizzato da una Il dinamica positiva sia per quanto riguarda la produzione locale, sia per le importazioni dall estero. Secondo i recenti dati dell agenzia RBC nel periodo l incremento produttivo della pasta in Russia è arrivato al 5,3%. Nel 2012 il volume del mercato è stato stimato in 1,12 milioni di tonnellate (+1,9%), mentre nel 2013 si è verificato un calo del 4,3% che si è tuttavia riequilibrato grazie alla crescita circa del 4% nel corso del In questo numero Le tendenze dei consumi della pasta nel mercato russo Ristorazione: le tendenze del mercato della ristorazione in Russia Ristorazione: il polso del mercato Prodexpo 2015 Restrizioni per il pollame italiano Approvata norma sugli OGM Agevolazioni statali per i produttori di sidro Il controllo fito-sanitario rimane nelle mani di Rosselkhoznadzor Marchio di qualità per i prodotti russi McDonald s continuerà ad investire in Russia Dixi: fatturato in crescita La procura federale verifica i prezzi dei prodotti alimentari Agrocluster Food City abbassa prezzi Il retail regionale cambia strategia I russi risparmiano sui prodotti alimentari Il Governo pronto a congelare prezzi Supermercati per militari Il Governo sovvenzionerà allevamenti di bestiame Cresciuto del 29% l export del grano Gli agricoltori russi chiudono 2014 in attivo Aumentano le importazioni di ortofrutta In crescita il mercato degli agrumi Agricoltura: previsto un calo del 4% Come cambierà il mercato del vino in Russia? Cala la produzione di vodka Tracciatura anche per la birra Il rublo debole colpisce Carlsberg e Coca-Cola I vini della Crimea ottengono le licenze In arrivo prezzi minimi per il vino I vini europei diventano meno accessibili Rallentamento per Synergy Baltika chiude due fabbriche Problemi per Rusimport Nuova collaborazione italo-russa nell ambito alimentare San Pietroburgo punta a diventare capitale gastronomica Anatoly Komm lancia un nuovo progetto La presente pubblicazione ha periodicità mensile ed è realizzata da: ICE Agenzia per la promozione all estero e l internazionalizzazione delle imprese italiane Ufficio di Mosca Krasnopresnenskaja Naberezhnaja 12, edificio 3, ufficio n Mosca Federazione Russa, tel: (007495) / / fax: (007495) Per richieste а segnalazioni: mosca@ice.it Foto: Pressfoto.ru, Russelkhoz

2 Come evidenziano gli esperti di mercato l aumento della domanda e dei consumi di pasta nel mercato russo sono legati anche alla crescita dei prezzi dei principali alimenti che vengono utilizzati in Russia per la preparazione dei contorni: patate, grano saraceno, riso, cavoli ecc. E necessario sottolineare che tuttora, nonostante la cultura gastronomica europea e in particolare quella italiana siano oramai molto diffuse in Russia, la pasta viene spesso utilizzata in qualità di contorno che accompagna piatti a base di carne. La quota della pasta importata in Russia nel 2013 ha raggiunto il 4,2% e 67 mila tonnellate. Le statistiche delle Dogane russe evidenziano che, a novembre 2014 il primato tra i principali importatori della pasta (cod. 1902) in Russia appartiene all Italia (57%) seguita da Ucraina (8%) e Germania (6%), ed in maniera più marginale da Cina, Corea del Sud, Vietnam, Kazakistan, Lituania e Bielorussia. A loro volta i più grossi acquirenti della pasta prodotta in Russia sono tre Paesi dell ex Unione Sovietica: Kazakistan (36,8%) Bielorussia (16%) ed Uzbekistan (9,8%). Complessivamente nel territorio russo operano circa 150 aziende che producono pasta, principalmente della fascia media, distribuite in otto distretti federali in cui ne dominano tre: Centrale (40-41%), Urali (17%) e il distretto del Volga (16%). Nella struttura dei consumi alimentari della popolazione russa la pasta occupa un posto fondamentale. Attualmente, stando alla ricerca di ROMIR Monitoring, il 94% dei russi consuma abitualmente pasta, con un consumo pro capite annuale di circa 7,2-7,8 kg. La maggior parte della clientela russa preferisce prodotti di grano duro (79%), mentre il resto (21%) predilige la pasta di grano tenero. Parlando invece dei tipi di pasta, il 63% dei russi acquista gli spaghetti. Sono altrettanto richiesti riccioli (37%), spirali (35%) e pasta a forma di tubo (31%). Il mercato della pasta in Russia è fortemente influenzato dalla stagionalità: il volume maggiore si raggiunge verso maggiogiugno, dopo di che i consumi si stabilizzano in quanto vengono sostituiti da altri prodotti che arrivano sul mercato dopo il raccolto di fine estate. L autunno quindi risulta essere il periodo meno dinamico per le vendite della pasta in Russia. Per quanto riguarda invece varie fasce di prezzi, la divisione è la seguente: fascia economica (46%), media (29%), media alta (19%) e alta (6%). E peraltro importante notare che nella lista dei principali fornitori della pasta in Russia vi sono due marchi italiani - Barilla e Pasta Zara - che rispettivamente detengono rilevanti quote di mercato pari a 37% e 25%. Tali risultati sono stati possibili grazie al buon rapporto qualità/prezzo, sempre più decisivo nelle scelte dei consumatori locali. In molte regioni russe infatti i consumatori hanno - per motivi di costi -difficoltà di accesso ai prodotti di importazione, tra cui anche la pasta italiana, pertanto un prezzo più competitivo resta tuttora un importante fattore nelle scelte di acquisto della pasta. Le tendenze della pasta italiana in Russia sono pertanto molto positive. L immagine della pasta Made in Italy come prodotto sano e di alta qualità svolge un ruolo chiave nella promozione e nella crescita dei consumi. La pasta, pur essendo un prodotto accessibile, rappresenta l eccellenza italiana per i consumatori russi che visitano sempre più ristoranti italiani, sia in Italia - durante i viaggi turistici - sia in Russia dove la passione per la gastronomia italiana è ben nota. Fonte: Fonte: RBC Romir Monitoring - ICE

3 RISTORAZIONE/1 LE TENDENZE DEL MERCATO DELLA RISTORAZIONE IN RUSSIA: UN QUADRO DEGLI ULTIMI ANNI crisi economico-finanziaria cominciata nel 2009 ha La fortemente influenzato il mercato russo della ristorazione. Secondo i dati Rosstat prima della crisi internazionale il mercato cresceva ogni anno ad un tasso del 12%. Così nel 2009 il crollo è stato stimato nel 25-28% rispetto all anno precedente. La diminuzione del fatturato del mercato ha lasciato un segno indelebile sulle performance finanziarie anche delle aziende di maggior successo. Sono stati necessari quasi tre anni per ricostruire il mercato. Solo verso la fine del 2012 il fatturato dei ristoranti in Russia ha mostrato una crescita reale superiore ai livelli del Tuttavia, dopo aver raggiunto i valori pre-crisi, il mercato ha cominciato a mostrare un tasso di crescita annuale del 3-4%. Il rallentamento della crescita era condizionato sia da fattori esterni che interni: lenta crescita dei salari nel settore pubblico, aumento dei tassi di interesse, carico di debito elevato della popolazione, un rallentamento della crescita economica a metà del 2012 e nel 2013, maggiore razionalità rispetto al recente passato nella propensione alla spesa. Questi sono alcuni dei principali fattori che hanno avuto un impatto sullo sviluppo della ristorazione in Russia. dimostrano che il russo medio spende in ristoranti non più di 801 rubli (12 euro) al mese, che a sua volta rappresenta solo l 11,5% delle spese mensili destinate al cibo. Il potenziale di crescita - sviluppatosi fino alla metà del è peraltro evidenziato dal basso numero dei ristoranti e bar operanti nel Paese. Nel 2013 ce n erano 66,5 mila, tra cui 63,5 mila ristoranti. Tuttavia, ad oggi, in considerazione dell attuale situazione economica del paese, molte grandi catene straniere hanno preso una posizione attendista. A causa infatti della complessa situazione internazionale e del rallentamento dell economia russa, gli operatori stranieri che avevano grossi piani di investimento nell ambito della ristorazione russa, mostrano ora maggior prudenza e a volte congelano le attività nel Paese. Dinamica del fatturato nel mercato della ristorazione nel periodo , mlrd di rubli, %. In questa situazione la bassa saturazione del mercato è stato uno dei fondamentali, se non l unico, catalizzatore per lo sviluppo della ristorazione russa. Proprio grazie a questo fattore nel 2014 si è manifestata una tendenza positiva che ha permesso di raggiungere un fatturato totale pari a 1200 miliardi di rubli (14,2 miliardi di euro), più del 3,5% rispetto al La mancata saturazione del mercato viene confermata anche dalle cifre piuttosto modeste destinate dalla popolazione russa nella ristorazione. Le statistiche ufficiali

4 Ad oggi il mercato russo della ristorazione è sviluppato in maniera non uniforme. Oltre il 29,2% di tutti i ristoranti e bar si trova nella distretto Centrale il cui il centro è la capitale, Mosca. Il secondo distretto in termini di diffusione dei ristoranti è quello del Volga che conta circa il 19,1%. Oltre il 13% dei ristoranti opera in Siberia, l 8,2% nel Caucaso del Nord, il 7,7% negli Urali e 4,4% nel distretto dell Estremo Oriente. Va sottolineato che solo a Mosca operano ristoranti e bar, il che rappresenta circa il 10,3% di tutti i locali in Russia. La mappa della ristorazione è peraltro caratterizzata da uno forte squilibrio: il numero maggiore di attività commerciali si trova nelle città con oltre 1 milioni di abitanti o almeno con più di 700 mila. Gli esempi più chiari in tal senso sono le regioni di Krasnodar, Volgograd, Perm, Sverdlovks, Samara, Rostov-sul-Don e la repubblica del Tatarstan, cioè città con popolazione non inferiore a 700 mila abitanti. E evidente che man mano che si saturerà il mercato della ristorazione russo, questo squilibrio sarà ridotto. Nei prossimi anni, a causa della maggiore concorrenza a Mosca si prevede che la crescita si sposterà gradualmente ad altre città regionali. La tipologia più popolare di ristoranti nelle grandi città russe è la caffetteria. Sono inoltre molto visitati pub, bar e pizzerie che vengono preferiti ai fish e steak-house o ai tea-club. Attualmente i ristoranti fast food hanno il più alto numero di clienti. Mosca è leader nella lista delle città russe in questo segmento: oltre l 80% dei moscoviti consuma pasti presso i fast food. Allo stesso tempo, la popolazione dei piccoli centri regionali e delle città periferiche (70%) continua ad utilizzare i servizi di mense. Va evidenziato tuttavia che le tendenze per il 2015 non sono rosee. Secondo le stime più caute solo a Mosca il mercato della ristorazione nella capitale russa diminuirà nel corso dell anno del 15-20%. Il motivo principale sarà naturalmente legato alla riduzione del potere d acquisto della popolazione a seguito della svalutazione del rublo, e quindi al minor livello di consumo. Inoltre non aiuterà di certo l embargo alimentare la cui validità ad oggi è di un anno dalla data di entrata in vigore (6 agosto 2014). Fonte: RBC Numero di ristoranti e bar in Russia nel periodo

5 RISTORAZIONE/2 IL POLSO DEL MERCATO mercato delle ristorazione in Russia sta entrando in una fase di crisi Il piuttosto complessa. Nella capitale, che negli ultimi anni poteva vantare ristoranti ispirati a tutte le cucine del mondo, da dicembre 2014 a febbraio 2015 si è assistito alla chiusura circa 900 locali, numero che è stimabile nell 8% dell intera industria HoReCa. Naturalmente, come anche in altri settori dell economia russa, la crisi può essere ricollegata al calo della domanda, nonché alla drastica svalutazione del rublo. I proprietari dei ristoranti stentano ad adattarsi alla nuova realtà, poiché sia i prodotti alimentari importati, sia il costo dell affitto degli spazi sono notevolmente cresciuti, mentre la maggior parte della popolazione russa destina somme sempre meno rilevanti alla ristorazione fuori casa. Certamente una parte dei ristoranti potrà resistere alla tempesta economica apportando delle modifiche ai menù, ovvero rinunciando ai prodotti alimentari banditi dalle sanzioni ed intervenendo sui prezzi al fine di renderli più accessibili. Le problematiche dei ristoratori si confermano anche nelle statistiche ufficiali. Nell autunno del 2014 l agenzia nazionale per la statistica Rosstat ha riportato un calo dell 1,7% del settore della ristorazione in Russia (per la prima volta dal febbraio 2010), mentre alcune ricerche ed analisi, come quella di Sberbank, dimostrano che la decrescita ha raggiunto il 10% anche a causa del pessimismo da parte dei consumatori che diventano sempre più sensibili ai prezzi. Ciò riguarda principalmente il ceto medio il quale negli ultimi dieci anni ha rappresentato lo zoccolo duro della presenza nei ristoranti moscoviti. Secondo la recente indagine dell agenzia Levada, la quota dei russi che risparmia sul cibo (nel quarto trimestre del 2014) è salita fino al 78%. La contrazione dei consumi da parte dei consumatori russi è stata particolarmente evidente durante le feste natalizie: solo un russo su tre ha potuto permettersi di festeggiare il Capodanno al ristorante, ovvero il 14% in meno rispetto al Inoltre uno su cinque (23%) ha dovuto rivedere i piani per le feste, rinunciando in molti casi a frequentare ristoranti o bar. Va tuttavia evidenziato che, per quanto complessa sia la situazione, essa per il momento non ha raggiunto i valori negativi registrati nel 2009, quando oltre il 12% dei ristoranti chiuse i battenti in Russia. Come previsto dagli esperti del settore, oggi come allora, il segmento del fast food uscirà dalla crisi senza particolari perdite. Secondo le ultime statistiche disponibili i ristoratori russi hanno registrato nel periodo dicembre 2014 gennaio 2015 un calo di domanda pari al 25-30%. Nel corso della primavera questa cifra potrebbe addirittura raggiungere il 50%. La situazione più difficile è stata rilevata nella categoria dei ristoranti di fascia media (scontrino medio euro) la cui clientela si sta progressivamente orientando verso locali più economici con scontrino medio non superiore a euro. Quasi il 30% degli esercizi commerciali del settore (ovvero 3 mila) potrebbe quindi chiudere entro il 2015 soprattutto a causa dei costi di affitto inaccessibili. I proprietari degli spazi ora costringono i ristoratori a rivedere i contratti d affitto legandoli al tasso di cambio del dollaro. Come stimato dai maggiori analisti del settore, in particolare dal Presidente dei Ristoratori Russi Igor Bukharov, al fine di affrontare le nuove condizioni di mercato, i ristoranti dovranno essere in grado di modificare la propria struttura ed il proprio approccio al mercato. I ristoratori che hanno deciso di non apportare modifiche nella gestione, semplicemente perderanno clienti. Si può dire che sia già tardi per modificare i menù e cercare nuovi fornitori. Bisogna riadattarsi all attuale situazione e puntare sui prodotti nazionali. Probabilmente in alcuni casi sarà necessario ridurre il personale. I problemi economici colpiscono sia i ristoratori, sia i loro clienti in qualche senso costretti a revisionare anche loro le abitudini passate, soprattutto i propri gusti gastronomici. In sintesi, la primavera del 2015 sarà cruciale per l intero settore della ristorazione in Russia. Solo gli esercizi commerciali che saranno in grado di implementare adeguate strategie anticrisi avranno la possibilità di restare sul mercato.

6 PRODEXPO 2015 RESTRIZIONI PER IL POLLAME ITALIANO è svolta dal 9 al 13 febbraio a Mosca la fiera Prodexpo, una Si delle principali manifestazioni del settore agroalimentare in Russia. Come ogni anno la kermesse si è confermata una vetrina per i maggiori produttori mondiali di food & beverage, testimoniando inoltre i significativi cambiamenti intervenuti nel mercato russo dopo l approvazione dell embargo sulle importazioni di alcune categorie di prodotti agroalimentari. Nel 2015 la fiera ha visto la partecipazione di circa 2000 aziende da 65 paesi del mondo, nonché di 1260 produttori locali provenienti dalle varie regioni russe compresa la penisola della Crimea, presente soprattutto con i suoi vini. Complessivamente nel 2015 Prodexpo ha accolto 31 esposizioni nazionali, tra cui anche un padiglione nazionale italiano composto da 13 aziende che hanno presentato al pubblico russo le eccellenze del Made in Italy. Da segnalare la presenza dei padiglioni nazionali anche dal Brasile, Turchia, Messico, Cina, Uruguay e Serbia che si è qualificata come paese estero con il maggior numero di presenze (40 ditte), Dal Sud America presenti invece 7 paesi con 70 aziende. In totale la fiera ha occupato uno spazio di mq. diviso in 22 zone tematiche che hanno compreso quasi tutti i segmenti del mercato agroalimentare della Federazione Russa. Oltre alle oramai tradizionali sezioni, quest anno Prodexpo ha offerto agli ospiti della fiera nuovi spazi tematici come ad esempio quello dedicato al Cibo per bambini, al Miele ed ai Mangimi. Qualificandosi anche quale piattaforma autorevole delle discussioni professionali, nell ambito di Prodexpo sono state organizzate numerose tavole rotonde dedicate alle questioni ed alle problematiche che il mercato russo dei prodotti alimentari attraversa in questo periodo. Come nella precedente edizione, la fiera Prodexpo 2015 ha accolto numerose adesioni da parte degli operatori per il Centro Buyers. Questo spazio, introdotto in fiera di recente, ha fatto segnare per il secondo anno consecutivo numeri rilevanti: nel 2014 grazie all attività del Centro sono stati organizzati 6250 incontri B2B tra produttori e fornitori nei quali hanno partecipato 116 catene della grande distribuzione organizzata federali e regionali, oltre che 250 buyers. 30 dicembre Rosselkhoznadzor, l'agenzia Federale russa per il Controllo Veterinario e Fitosanitario, ha reso noto che è temporanea- Il mente proibito importare nel territorio russo alcuni prodotti avicoli provenienti dall Italia. Il motivo, come ha comunicato il sito ufficiale dell ente, è legato allo scoppio di un epidemia di influenza aviaria ad alta patogenicità in Italia. Il bando riguarda specificatamente le carni di pollame che non hanno subito trattamenti termici (di almeno 70 ºС), mangimi e additivi utilizzati nella produzione del pollame (ad eccezione degli additivi per mangimi chimici e di sintesi microbiologica), attrezzature di seconda mano per manutenzione e macellazione del pollame. Fonte: Rosselkhoznadzor APPROVATA NORMA SUGLI OGM Come riferisce il sito ufficiale del Governo russo, la legge che vieta la coltivazione e la produzione nel territorio della Federazione Russa degli OGM, è stata approvata. Nello specifico il documento consente al Governo di bandire le importazioni di OGM sulla base di appositi monitoraggi: La legge impone il divieto di coltivazione e di allevamento delle piante e animali geneticamente modificati, con l'eccezione del loro uso per scopi di ricerca. Il di-

7 segno di legge introduce procedure di controllo degli organismi geneticamente modificati nell'ambiente e il monitoraggio degli effetti di questi ultimi sugli esseri umani, nonché impone l impegno agli importatori di tali prodotti di effettuare le obbligatorie procedure di registrazione. Si propone peraltro di dare al Governo il diritto di vietare l'importazione in Russia di questi organismi e dei prodotti derivati sulla base dei risultati del monitoraggio". L iniziativa, che ha trovato il supporto del Governo, è stata lanciata lo scorso marzo dalla Duma (camera bassa del Parlamento russo). I deputati invitavano il Governo a vietare gli OGM in Russia finché non sarà dimostrata scientificamente l assenza degli effetti negativi sulla salute umana del consumo di prodotti contenenti organismi geneticamente modificati. Fonte: Kommersant AGEVOLAZIONI STATALI PER I PRODUTTORI DI SIDRO sidro e l idromiele saranno ufficialmente inseriti alla categoria dei Il prodotti alimentari e non dei prodotti alcolici. Ciò permetterà ai produttori di queste bevande di richiedere sussidi statali e incentivi fiscali, nonché di promuovere i propri prodotti in TV. Nel 2012 le autorità russe hanno obbligato i produttori di sidro e idromiele all ottenimento delle licenze per la produzione delle bevande alcoliche. In seguito due terzi dei produttori hanno abbandonato il mercato. Ora che queste bevande sono equiparate ad altri prodotti alimentari, come ad esempio la carne o l ortofrutta, i produttori potranno accedere alle fonti di finanziamento per il sostegno alle attività agricole per le quali il Governo russo metterà a disposizione nel 2015 circa 185 miliardi di rubli (2,3 miliardi di euro). Secondo i dati dell Unione nazionale dei produttori di birra e bevande, il mercato russo del sidro e dell idromiele nel 2013 ha raggiunto 1,5 miliardi di rubli (19 milioni di euro) pari in volume a 10 milioni di litri. Fonte: Kommersant IL CONTROLLO FITO-SANITARIO RIMANE NELLE MANI DI ROSSELKHOZNADZOR ente russo di controllo veterinario e fitosanitario Rosselkhoznadzor è contrario a delegare il potere di effettuare il L controllo dei prodotti alimentari sulla frontiera alle Dogane Russe. Non è la prima volta che questa proposta viene avanzata. Noi non l abbiamo mai appoggiata e non lo faremo, ha dichiarato il direttore di Rosselkhoznadzor, Serghei Dankvert. Dankvert ha peraltro informato che la discussione ha avuto inizio quando si è manifestata la necessità di diminuire le code dei camion alle frontiere per velocizzare il traffico dei veicoli. Noi abbiamo sempre sottolineato la necessità di distinguere le due problematiche della sicurezza e della velocità di transito dei mezzi in dogana, esigenze spesso in contrasto. Fonte: Gazeta.ru MARCHIO DI QUALITÀ PER I PRODOTTI RUSSI A lcune categorie di prodotti, compresi alcuni specifici alimenti, saranno sottoposti al controllo di conformità al fine di ottenere un nuovo Marchio russo di qualità appositamente sviluppato. Uno speciale gruppo di lavoro presso il Ministero dell'industria e del Commercio della Federazione

8 Russa, incaricato dello sviluppo del progetto, ha già proposto il simbolo che sarà utilizzato: avrà forma pentagonale con la lettera «K» all interno (dalla parola russa kachestvo che si traduce come qualità). Per primi saranno selezionati determinati beni di consumo, come abbigliamento ed accessori per neonati, ma saranno inclusi anche alcuni prodotti alimentari, in particolare oli vegetali. Entro il 2015 è previsto che la commissione del Ministero approverà l assegnazione del marchio di qualità ad un totale di dieci categorie di prodotti alimentari. Il sistema di conformità sarà sviluppato in collaborazione con le principali unioni imprenditoriali presenti nel territorio russo. Fonte: Russelkhoz MCDONALD S CONTINUERÀ AD INVESTIRE IN RUSSIA gruppo McDonald s investirà nel 2015 circa 6 miliardi di rubli Il nell apertura di nuovi ristoranti in Russia. Lo ha annunciato il presidente di McDonald s Russia ed Europa dell Est, Khamzat Khasbulatov. Gli investimenti previsti replicano in termini di valore quanto già fatto nel mercato russo nel Khasbulatov ha peraltro confermato le intenzioni del gruppo di ingrandire l attività e di espandersi territorialmente nonostante la complicata situazione economica nel Paese e i numerosi controlli che i ristoranti McDonald s hanno di recente subito. La chiusura temporanea del nostro primo e il più grande ristorante in Russia situato sulla piazza Pushkin a Mosca ha ovviamente influenzato la nostra attività. I controlli hanno inoltre avuto luogo su tutto il territorio russo nei ristoranti McDonald s a partire dall agosto scorso. Attualmente McDonald s conta in Russia circa 450 ristoranti in 75 regioni. Fonte: RiaNovosti DIXI: FATTURATO IN CRESCITA retailer alimentare Dixi per la prima volta ha superato in termini di incassi la catena tedesca Metro Cash&Carry raggiungen- Il do la quarta posizione nella classifica delle più grosse GDO russe. Ora Dixi è preceduta solo dai colossi come Magnit, X5 Retail Group (Pyatorochka, Perekrestok, Karusel) e Auchan. Il presidente di Dixi, Ilya Yakubson ha sottolineato che l obbiettivo primario della società non è quello di sorpassare i concorrenti, bensì di garantire una crescita profittevole. Lo scorso anno le vendite della catena Dixi sono aumentate del 27%, contro un aumento dei ricavi di Metro Cash&Carry del 13% Entro il 2017 Dixi intende ulteriormente raddoppiare il fatturato. I piani di medio termine della catena prevedono l apertura di nuovi punti vendita sia nelle regioni ove essa è già operativa che in nuove aree in cui è possibile penetrare anche grazie i moderni centri di distribuzione che Dixi possiede in molte zone della Russia. Solo nel 2015 Dixi aprirà altri 500 punti vendita allargando la propria rete del 40%. Fonte: Food Retail LA PROCURA FEDERALE VERIFICA I PREZZI DEI PRODOTTI ALIMENTARI Il Procuratore generale della Federazione Russa, Yuri Chayka ha riferito sugli esiti dei controlli svolti presso le catene alimentari ed i supermercati, nell ambito dei quali sono stati evidenziati numerosi casi di aumenti indiscriminati dei prezzi. Come ha comunicato lo stesso Chayka durante la conferenza stampa, alcuni operatori del mercato hanno operato aumenti dei prezzi nell ordine del %. Il quadro è di certo sconcertante, - ha riassunto Chayka. Ha assicurato che frequenti controlli verranno d ora in poi effettuati con la partecipazione degli organi competenti. Nel caso di violazioni

9 City è il primo agrocluster agroalimentare di Mosca ed è è situato in prossimità del raccordo autostradale della città (MKAD) lungo la direttrice che porta a Kaluga. Lo spazio dedicato alle vendite conta una superficie totale pari a mq. attrezzati con frigoriferi e magazzini per il deposito di prodotti alimentari e bevande alcoliche. L agrocluster dispone inoltre di un parcheggio da duemila posti. L investimento, ad opera di un gruppo di investitori locali, è ammontato a circa 1,2 di dollari USA e prevede la circolazione annuale di ben 1,5 milioni di tonnellate di prodotti. La città di Mosca è il principale punto di consumo di prodotti agroalimentari in tutta la Federazione Russa. Il fabbisogno giornaliero di prodotti alimentari nella città è stimato in 33 mila tonnellate. Fonte: Izvestiya da parte degli operatori del mercato, potranno esse applicate delle penali. Dopo numerose richieste da parte dei consumatori, la procura ha avviato a partire dal 21 gennaio scorso azioni di controllo nei supermercati della capitale russa. In totale sono stati visitati supermercati dove sono emersi numerosi casi di aumenti ingiustificati dei prezzi. Le irregolarità sono state rilevate nei supermercati delle principali catene alimentari operanti nel territorio russo: AzbukaVkusa, Perekryostok, Magnolia, Dixi, Billa e Spar. La media degli aumenti rilevati durante i controlli oscilla intorno al 130%. Fonte: Vedomosti IL RETAIL REGIONALE CAMBIA STRATEGIA AGROCLUSTER FOOD CITY ABBASSA PREZZI prezzo degli affitti nell agrocluster Food City per i fornitori locali e stranieri è diminuito del 40%. La struttura appartenente al Il gruppo Kievskaya Ploshad ha avviato un programma di sconti per evitare l aumento dei prezzi dei prodotti agricoli commercializzati all interno dell agrocluster. Inaugurato a settembre del 2014, Food ROST - che unisce le catene indipendenti del L`associazione retail alimentare in Russia ha reso pubbliche le proprie considerazioni in merito alle prospettive del mercato della grande distribuzione organizzata nel Gli esperti di ROST sono certi che la maggior parte degli operatori del mercato food russo dovranno rivedere la propria strategia commerciale e la lista dei prodotti commercializzati. Nell attuale situazione di crisi finanziaria, secondo le stime dell associazione il 30-35% delle aziende di retail alimentare rischiano di fallire. Al fine di attraversare la turbolenza finanziaria che, stando alle previsioni ufficiali, potrebbe durare almeno due anni, ROST ha elaborato una serie di misure da applicare nelle piccole e medie catene di supermercati: progetti congiunti con produttori locali ed agricoltori, ottimizzazione dei costi e aumento della produttività del personale, aumento delle attività promozionali, incentivi alla commercializzazione di prodotti sotto private label. Attualmente l associazione raggruppa 29 catene da 6 regioni della Federazione Russa. Fonte: Retail.ru

10 I RUSSI RISPARMIANO SUI PRODOTTI ALIMENTARI giornale Kommersant riporta, con riferimento ad un indagine realizzata dall agenzia internazionale Nielsen, che il 78% della popo- Il lazione russa ha cominciato a risparmiare sull acquisto dei prodotti alimentari. Un terzo degli intervistati ha risposto che nel periodo da agosto a dicembre hanno assistito ad una diminuzione del proprio reddito, aggiungendo di essere oramai costretti a compare meno beni di largo consumo rispetto al trimestre precedente. Inoltre, oltre il 30% prevede un ulteriore peggioramento della qualità dei prodotti, nonché una significativa riduzione del numero dei marchi presenti sugli scaffali dei supermercati, mentre Il 60% si aspetta un ulteriore aumento dei prezzi. La metà dei russi spende ora meno per il tempo libero, incluse le spese destinate ai ristoranti. Un'altra indagine di Synovate Comcon riporta che il 91% della popolazione russa percepisce nettamente la crescita dei prezzi (nel 2009 una ricerca analoga segnalava una percentuale del 79%) e il 23%, prevalentemente nelle città con oltre un milione di abitanti, acquista prodotti alimentari di scorta temendo un ulteriore aumento dei prezzi. Fonte: RBC IL GOVERNO PRONTO A CONGELARE PREZZI Autorità russe prenderanno in considerazione la possibilità di Le congelare i prezzi dei prodotti alimentari in caso di necessità. Le misure potrebbero riguardare prodotti che in un determinato periodo di tempo subiscano aumenti di prezzo superiori al 30%. Secondo il Ministro dello Sviluppo Economico Denis Manturov, il Governo ha misure efficaci per influire sui prezzi dei prodotti. Si tratta tuttavia prevalentemente dei cosiddetti alimenti sociali, tra cui kefir (yogurt), pane, panna acida, olio di girasole e uova. Inoltre Manturov ha comunicato che il Governo contrasterà eventuali tentativi delle catene GDO di indicare prezzi in valuta, anziché in rubli. Nella storia recente il Governo russo aveva già utilizzato il congelamento dei prezzi nel 2008 quando le principali catene GDO e produttori locali avevano firmato un memorandum che prevedeva prezzi fissi sugli alimenti sociali. Fonte: RBC SUPERMERCATI PER MILITARI A pre il primo supermercato alimentare in Russia dedicato ai militari. Si chiama Voentorg-Pyatorochka e si trova a Vlasikha (provincia di Mosca) nella città militare dove abitano oltre 30 mila persone e risiede peraltro il centro strategico delle truppe missilistiche. Complessivamente durante il 2015 sono previste circa 50 aperture di strutture analoghe. Il progetto viene realizzato nell ambito del programma statale avviato personalmente dal Ministro delle Difesa Sergey Shoygu. La particolarità dei supermercati Voentorg-Pyatorochka consiste nella possibilità di beneficiare di prezzi inferiori alle medie regionali al fine di garantire la disponibilità di prodotti alimentari ai militari e delle loro famiglie. La nuova catena di supermercati sarà gestita in collaborazione con il gruppo X5 che concede il marchio Piatorochka in franchising. Fonte: RIA Novosti

11 IL GOVERNO SOVVENZIONERÀ ALLEVAMENTI DI BESTIAME CRESCIUTO DEL 29% L EXPORT DEL GRANO Dall inizio dell anno agricolo (dal 1 luglio 2014) la Russia ha esportato oltre 22 mln di tonnellate di grano, ovvero 5 mln in più rispetto allo stesso periodo dell anno precedente. Nello specifico il frumento ha rappresentato circa 17 mln di tonnellate, l orzo 3,2 mln mentre le altre colture circa 279 mila tonnellate. Nel 2013 (periodo agricolo) le esportazioni avevano ammontato a 17 milioni di tonnellate. A partire dal 1 febbraio 2015 il Governo russo ha tuttavia introdotto nuovi dazi doganali alle esportazioni del grano pari al 15% più 7,5 euro, per un totale comunque non inferiore a 35 euro a tonnellata. I dazi dureranno fino alla metà del 2015 e hanno lo scopo di regolare i prezzi nel mercato interno, lievitati in maniera significativa durante gli ultimi mesi Fonte: DP Ministero della Agricoltura della Federazione Russa investirà entro il 2020 circa 12 miliardi di rubli (pari a circa 170 milioni di euro) Il nella creazione e nella modernizzazione dei centri per la selezione e l allevamento del bestiame. Il Ministro Fedorov ha dichiarato che in Russia saranno costruiti almeno tre centri di allevamento e genetica per il bestiame lattifero, quattro per il pollame e cinque per la suinicoltura. L iniziativa sarà realizzata nell ambito del programma per lo sviluppo dell agricoltura nella Federazione Russa per il periodo Fonte: Interfax GLI AGRICOLTORI RUSSI CHIUDONO 2014 IN ATTIVO G li agricoltori russi hanno chiuso il 2014 con risultati positivi. Secondo i dati statistici sono state macinate 104 milioni di tonnellate di grano, delle quali 30 sono state esportate. Cifre record anche per le aziende che coltivano soia e colza che rispettivamente hanno raccolto 2,4 milioni ed 1 milione di tonnellate. Anche il raccolto del riso ha fatto registrare un valore di circa 1 milione di tonnellate, mentre quello del grano sara-

12 ceno ha superato la media annuale raggiungendo tonnellate. Il raccolto di patate in Russia nel 2014 è stato particolarmente alto - 31,6 milioni di tonnellate. Complessivamente la produzione degli ortaggi in Russia ha superato 14,4 milioni di tonnellate. I produttori di carne nel frattempo hanno registrato un incremento del 5% rispetto al 2013 arrivando a 489,2 mila tonnellate. Migliorata anche la produzione del latte in termini di volumi: 5419 kg a vacca (nel 2014 il valore era di 5001 kg). Fonte: Agroinform AUMENTANO LE IMPORTAZIONI DI ORTOFRUTTA Le importazioni degli ortaggi in Russia continuano a crescere, lo dimostrano i dati di Rosstat, agenzia per le statistiche della Russia, sull interscambio commerciale nel periodo gennaio-ottobre del Così in Russia sono state importate 162 mila tonnellate di cetrioli, con un aumento del 18,5% rispetto allo stesso periodo dell`anno precedente mentre le forniture di cipolle sono aumentate del 40,3% arrivando a 402 mila tonnellate. Situazione analoga per patate e cavoli. Nel 2014 sono state importate 676 mila tonnellate di patate (+53,2%) e 237 mila tonnellate di cavoli (+59,8%). Nel frattempo le importazioni di mele, che occupano quasi la metà di tutti i consumi di frutta in Russia, diminuiscono. Da gennaio a ottobre del 2014 le forniture di mele sono scese del 16,8% arrivando a 912 mila tonnellate. Dopo l`embargo sulle importazioni dei prodotti alimentari, tra cui anche l`ortofrutta, dagli USA, Canada, UE, Norvegia e Australia, gli operatori russi hanno avviato un intensa ricerca di nuovi fornitori stabilendo e/o ampliando rapporti commerciali con produttori di Colombia, Ecuador, Libano, Kenia, India, Tunisia, Cile. Fonte: Vedomosti IN CRESCITA IL MERCATO DEGLI AGRUMI Nel periodo gennaio-novembre del 2014 le importazioni degli agrumi in Russia sono diminuite del 3% (1,3 mln tonnellate) rispetto ai dati dell anno precedente, ma nel mese di dicembre sono cresciute del 30-40%. La quota dei prodotti esteri nella struttura degli agrumi consumati nel mercato russo arriva al 99%, mentre appena l 1% proviene dalle regioni meridionali della Federazione Russa. I principali fornitori di agrumi in Russia sono la Turchia (con oltre il 25% del mercato), il Marocco, l`egitto (entrambi con il 15-20%). Per quanto riguarda le categorie dei prodotti in ordine di volumi, sono in testa i mandarini (30%), seguiti dalle arance (25%) e limoni (intorno al 20%). Le forniture di questi ultimi, in particolare dall`asia Centrale, crescono in maniera costante a partire dall`autunno del Inoltre si prevede che il mercato russo degli agrumi sarà nel prossimo futuro sempre più attraente sia per produttori dei paesi esteri, sia per i vicini dell ex Unione Sovietica. Fonte: Rossiyskaya Gazeta AGRICOLTURA: PREVISTO UN CALO DEL 4% Il Ministero delle politiche agricole russo non esclude la decrescita del settore agrario nel 2015 se la situazione economica nel Paese non si stabilizzerà. Le stime delle Autorità segnalano che lo scenario più negativo ipotizza una contrazione del 4% rispetto al calo del 3% già calcolato in precedenza dagli esperti del Governo. L analisi del Ministero riporta inoltre la necessità di operare una nuova valuta-

13 zione sulle minacce e i rischi legati al nuovo scenario economico nell ambito del programma per lo sviluppo dell agricoltura in Russia entro il In particolare nella relazione pubblicata dal Ministero si sottolinea il problema dell'aumento dei prezzi per i concimi minerali e una forte dipendenza dai semi importati. Il Ministero riporta che nel 2013 la Russia ha acquistato semi di barbabietole da zucchero all'estero per 100 milioni di USD, semi di mais per 200 milioni di USD e semi di girasole per più di 230 milioni di USD. Considerata l alta rilevanza delle cifre e la forte volatilità del rublo che impatta sul costo delle importazioni - gli agricoltori dovranno con ogni probabilità trovare ulteriori fondi per l'acquisto di sementi, nell ordine di 1,5-2 volte in più rispetto a quanto impegnato nell anno precedente. Fonte: Agroinform CALICE MEZZO VUOTO O MEZZO PIENO. COME CAMBIERÀ IL MERCATO DEL VINO IN RUSSIA? Intervista sulle prospettive del vino estero nel mercato russo ad Andrey Grigoriev, uno dei maggiori conoscitori del settore vinicolo in Russia, nonché il direttore del negozio Vinoteka. (Estratto dal sito Slon ) Perché una bottiglia di vino europeo costa in Russia molte volte più che in Italia e come si formula il prezzo? La differenza tra il prezzo al dettaglio in Europa e in Russia si stima in 2-2,5 volte. Per esempio, un produttore vende la bottiglia per 5 euro (nel retail europeo costerà da 9 a 12 euro). Questa bottiglia va comprata da un importatore russo che la acquista senza IVA. All inizio vi si aggiungono spese di trasporto. E qui che iniziano le prime difficoltà. Secondo la legislazione russa per importare un prodotto alcolico nel territorio russo vi si deve essere applicata l accisa. Principalmente l operazione si effettua non nella cantina del produttore, ma nei punti logistici in Lituania o Lettonia per motivi di risparmio. A volte le accise vengono applicate direttamente dal produttore, ma oltre al costo maggiore, questa attività prevede rischi non indifferenti: bisogna che essa venga fatta da personale madrelingua russo, in quanto ciascuna accisa contiene informazioni in russo sullo specifico vino. Quindi se l importatore acquista più prodotti diversi è semplice se non si conosce la lingua russa - confondere le accise. Il problema maggiore è che non si possono poi vendere in Russia bottiglie con accise attaccate in maniera scorretta e nemmeno rispedirle indietro in cantina. E possibile solo distruggere il vino o berlo per consumo personale. Dunque l importatore acquista il vino, lo porta a Riga dove viene scaricato ed estratto dagli imballi, si attaccano le etichette delle accise sulle bottiglie e si rimettono nei cartoni. Tutta questa filiera aggiunge il 20% al costo di una bottiglia di vino. Poi le spese di trasporto altri 1,5-2 euro. Inoltre se un determinato nominativo di vino viene importato in Russia per la prima volta, è necessario certificarlo. La prassi costa circa 2000 euro. La logistica infine costa 2-3 euro a bottiglia. Poi seguono le imposte: 1 euro a bottiglia più il dazio doganale del 20% (calcolato sul totale della fornitura). Così arriviamo al prezzo della bottiglia dalla quale va sottratta anche l IVA pari al 18%. Alla fine dalla cantina al magazzino dell importatore russo il vino raddoppia il suo prezzo: acquistato per 4-5 euro, importato a 8-9 euro. Questo è il costo del prodotto per l importatore che a sua volta dovrà realizzare il proprio margine. Generalmente il ricarico dell importatore varia dal 60% al 100%, mentre una volta venduto il vino al supermercato, quest ultimo applica un mark-up del 50-60%. Perché l importatore applica un mark-up così alto? L importatore sostiene spese molto elevate. Per esempio, gli stipendi del personale e il marketing necessario a promuovere i prodotti, in particolare l entry fee per collocare il proprio vino sugli scaffali dei supermercati e poi promuoverlo. Quanto tempo passa dall ordine al posizionamento negli scaffali? Se il meccanismo è collaudato, ottenuti tutti i documenti necessari, non più di 1-1,5 mesi. Da Cile e Argentina 2-3 mesi. Quali sono gli aumenti di prezzo che ci si dovrà attendere a causa della svalutazione del rublo? Si potrebbero ridurre margini, ma complessivamente il prezzo del vino crescerà almeno del 20-25%. Perché solo del 25% se il rublo si è svalutato in pochi mesi del 50%? A causa del fatto che gli importatori e il retail alimentare russo si accorderanno, rivedendo margini previsti per stimolare la domanda da parte dalla clientela. Gli importatori dovranno per forza rimodulare le proprie richieste per vendere. Ovviamente non tutte le aziende adotteranno queste misure. Vuol dire che una bottiglia di buon vino in supermercato costerà 1000 rubli (14 euro), mentre un calice di vino in ristorante 500 rubli (7 euro)?

14 Probabilmente sì. Se teniamo conto che un vino decente costava prima 10 euro, dobbiamo aggiungervi il 25% in più. Parlando dei ristoranti, il prezzo medio per un calice di vino accettabile era prima della crisi - non meno di 5-6 euro. Sottolineo che parliamo di un vino europeo più o meno decente. I produttori russi trarranno vantaggio da questa situazione? Senz altro. Cresce l interesse e la tendenza a produrre buoni vini in Russia. Va evidenziato però che i prezzi non potevano essere paragonati: vedendo sullo stesso scaffale un vino francese ed uno russo, si sceglieva quello francese senza alcun dubbio. Certo che se il vino russo costerà il 30% in meno la competizione sarà forte, ma anche i produttori locali hanno spese in valuta estera: bottiglie, tappi, attrezzature. Resta inteso comunque che la svalutazione favorirà la produzione russa del vino. Lei intende anche quelli di Crimea? Si, naturalmente, seppure vi sono per ora pochi prodotti buoni. Vini della Massandra non sono secchi e sono abbastanza particolari. Esistono però alcuni piccoli produttori che offrono vini interessanti. E i vini georgiani? Come argentini e cileni essi vanno acquistati in dollari. I vini georgiani meno costosi hanno perso molto in qualità. Ovviamente ci sono anche ottimi vini, ma hanno un prezzo più elevato. Quando è stato approvato l embargo sui prodotti alimentari, molti temevano che il vino avrebbe potuto avere la stessa sorte. Cosa l ha impedito? Penso vi siano due motivi. Il vino è un prodotto difficile da sostituire, nonché il simbolo del consumo da parte dell élite. Tutte le persone che prendono decisioni importanti hanno capito che il vino dall estero è semplicemente difficile da rimpiazzare. Il vino peraltro, grazie ad accise e dazi, contribuisce in buona parte al bilancio dello Stato. Certo senza quegli introiti il bilancio non crollerebbe, ma parliamo comunque di cifre significative. Fonte:Slon.ru CALA LA PRODUZIONE DI VODKA produzione di vodka in Russia è scesa del 38,5%, raggiungendo La il record più basso dell intero Il motivo del calo è dovuto alla decisione del Governo di congelare l`accisa sui superalcolici, per cui i produttori russi non hanno quest anno optato per l accumulo di prodotti da tenere in stock prima della fine dell anno, così da tutelarsi nei confronti di eventuali aumenti delle accise, che tradizionalmente vengono introdotti il 1 di gennaio di ogni anno. Un altro fattore importante riguarda inoltre la variazione della domanda da parte dei consumatori. La svalutazione del rublo ha spinto la clientela russa ad acquistare distillati esteri, prima degli aumenti di prezzo che hanno coinvolto tutti i prodotti di importazione dopo la svalutazione del rublo. Complessivamente nel mese di novembre del 2014 le aziende russe hanno prodotto 7 milioni di decalitri di vodka, ovvero il 38,5% in meno rispetto allo stesso periodo dell anno precedente. Gli esperti del settore avevano tuttavia previsto il calo già durante l estate del 2014, quando a fronte dell aumento delle vendite di vodka contraffatta, la cui quota di mercato arriva perfino al 50-60%, il Governo russo ha deciso di non aumentare l`attuale accisa sulla produzione dell`alcol, congelandola al livello di 500 rubli (circa 7 euro) per litro fino al Nel frattempo dal 1 febbraio 2015 il prezzo minimo consentito per una bottiglia di vodka da 0,5 litri è passato a 185 rubli (2,5 euro), anziché 220 rubli (3,60 euro). Fonte: Kommersant TRACCIATURA ANCHE PER LA BIRRA Federale Russo per il controllo dei prodotti alcolici Rosalkogolregulirovanie ha proposto di rendere la birra soggetta L`Ente a marchiatura con apposizione di accisa su tutte le bottiglie della bevanda a base di malto. L iniziativa non solo renderà più efficace la tracciabilità dei prodotti che vengono venduti nel mercato russo, ma permetterà di limitare il numero di prodotti contraffatti o del-

15 le bevande (ad esempio cocktail di basso contenuto alcolico) che vengono distribuite come birra anche non essendolo in realtà. La misura, che è attualmente alla seconda lettura del parlamento e che dovrebbe entrare in vigore a partire dal 1 luglio 2015, sarà applicata dalle Autorità per rintracciare e numerare le bottiglie di birra presenti sul mercato e si chiama EGAIS (Sistema Unificato e Automatizzato d Informazione sui prodotti alcolici), meccanismo che viene utilizzato dal 1 luglio 2006 per i superalcolici. Le bottiglie o recipienti contenenti bevande con più del 10% di alcool, devono essere infatti provviste di un bollino d accisa con codice a barre indicante vari parametri, come il tipo di bevanda, il nome del produttore, insieme ad un numero specifico di serie che individua ogni singola bottiglia. Le informazioni devono essere trasmesse dall importatore o dal distributore mediante terminali elettronici appositi, o alle autorità fiscali, o direttamente al sistema centrale EGAIS. Fonte: Retail.ru IL RUBLO DEBOLE COLPISCE CARLSBERG E COCA-COLA crollo del rublo influenzerà le Il attività produttive dei giganti Carlsberg e Coca-Cola Hellenic, come riporta The Financial Times. La testata aggiunge che il corso instabile della moneta nazionale russa ha costretto parecchie aziende multinazionali a rivedere la propria politica finanziaria, riducendo le spese e aumentando i prezzi di vendita o addirittura sospendendo la distribuzione dei prodotti in Russia. I produttori di bevande sono stati quelli maggiormente colpiti dall attuale crisi tra le aziende del settore non finanziario. Precedentemente Carlsberg aveva comunque annunciato di non prevedere l abbandono del mercato russo. La crisi colpisce inoltre il gruppo Danone il più grosso produttore del settore lattiero-caseario in Russia presente sul mercato con una quota di mercato dell 11%. Fonte: Gazeta.ru I VINI DELLA CRIMEA OTTENGONO LE LICENZE Tutte le 47 aziende vinicole della Crimea hanno ottenuto le licenze per condurre le attività produttive nel territorio della Federazione Russa. L`ente Federale Russo per il controllo dei prodotti alcolici Rosalkogolregulirovanie ha consegnato 34,5 milioni di etichette per accise federali e 8,1 milioni di quelle regionali. Inoltre nella legge sulla produzione e distribuzione dei prodotti alcolici sono state inserite modifiche che regolano la categoria vini liquorosi per i quali è famosa la tradizione vinicola locale. La legge proibiva l utilizzo di alcol etilico nella produzione dei vini fortificati. In futuro i produttori della Crimea sono intenzionati ad usare l alcol vinico. Nel 2013 la Russia ha acquistato oltre 18 milioni bottiglie diventando il principale importatore dei vini prodotti in Crimea. Ora che la penisola viene considerata dalla Federazione parte della Russia, la sua produzione rappresenta il 6% di tutto il volume prodotto dalle aziende vinicole russe. Fonte: Itar-Tass IN ARRIVO PREZZI MINIMI PER IL VINO Il Primo Ministro russo Dmitriy Medvedev ha firmato il 30 gennaio il decreto sulla Regolazione statale dei prezzi dei prodotti alcolici che consente alle autorità della Federazione Russa di fissare i

16 prezzi minimi non solo sui superalcolici, ma anche sui vini fermi e spumanti prodotti nel territorio russo o importati dall estero. L approvazione del decreto permetterà di garantire la competitività dei vini prodotti in Russia favorendo lo sviluppo della viticoltura locale, - si riporta nel documento ufficiale pubblicato sul sito del Governo russo. Di recente le autorità hanno reintrodotto la possibilità di pubblicizzare i vini e gli spumanti nei mass media, in particolare in TV, ma rigorosamente nell intervallo orario dalle 23 alle 7 (ad eccezione delle trasmissioni in diretta e delle competizioni sportive con la partecipazione di minorenni). Fonte: Lenta.ru I VINI EUROPEI DIVENTANO MENO ACCESSIBILI vini europei, compresi quelli I italiani rientranti nella fascia media del mercato sono diventati più costosi di circa rubli (1,30-2 euro). Secondo gli esperti russi del settore, entro la fine del 2015 i prezzi dei prodotti alcolici europei potrebbero addirittura raddoppiare. Ad esempio, il prezzo del Lambrusco nei supermercati russi nel solo mese di gennaio è aumentato di 100 rubli (1,30 euro). Prima del Capodanno una bottiglia di Lambrusco poteva essere acquistata con circa 260 rubli (3,35 euro), ora il prezza ha raggiunto in media i 360 rubli (4,60 euro). Il prezzo degli altri vini italiani, spagnoli e francesi di categoria economica crescono in modo ancor più rilevante. Una bottiglia di vino di fascia media si può trovare nei supermercati ad un prezzo non inferiore a 450 rubli (6 euro). L aumento riguarda tutte le catene GDO, in quanto i fornitori di vino europeo hanno a loro volta rivisto i propri listini. Nel frattempo si è fatta evidente la riduzione del numero di nominativi di vini importati in Russia dai paesi europei. Molte aziende importatrici acquistano vini utilizzando pagamenti dilazionati che vengono effettuati da parte degli acquirenti utilizzando il tasso di scambio del giorno di pagamento. Contemporaneamente le banche, in maniera unilaterale, hanno aumentato in maniera significativa il tasso di interesse rendendo più complessa l attività commerciale delle ditte importatrici locali. Fonte: RossiyskayaGazeta RALLENTAMENTO PER SYNERGY Uno dei più grossi produttori dei superalcolici in Russia, il gruppo Synergy ha ridotto del 12% i propri volumi produttivi nel 2014, producendo 11,012 milioni di decalitri rispetto ai 12,534 milioni di decalitri del Nello specifico nel quarto trimestre del 2014 le vendite complessive dei prodotti marchiati Synergy (ad esempio, la vodka Beluga) hanno toccato 3,803 milioni di decalitri, con una riduzione del 19% rispetto allo stesso periodo dell anno precedente. I dati si inquadrano nel più ampio contesto di riduzione della produzione di vodka, diminuita del 22,3% nel corso del Inoltre nel comunicato ufficiale di Synergy si rende noto che la ditta ha aumentato le esportazioni all estero del 33% mentre il volume di prodotti internazionali distribuiti dal gruppo nel territorio russo è cresciuto del 37% raggiungendo 350 mila decalitri. Il gruppo Synergy si qualifica come terzo produttore di Vodka al mondo. Fonte: Finam BALTIKA CHIUDE DUE FABBRICHE gruppo Baltika chiude due stabilimenti Il per la produzione della birra. Le fabbriche situate nelle città di Chelyabinsk e Krasnoyarsk fermeranno l attività operativa il 30 aprile La decisione è stata presa «a causa della diminuzione della domanda da parte della clientela russa di fronte alla difficile situazione macroeconomica nel Paese e al forte carico fiscale del settore in Russia». Nel comunicato pubblicato il 29 gennaio sul sito ufficiale della società si sottolinea che la decisione è stata presa dopo una approfondita analisi tecnico-finanziaria. L operazione ridurrà la produzione complessiva di Baltika del 15% e costerà al gruppo 300 milioni di rubli, dei quali la maggior parte verrà utilizzata principalmente per il pagamento delle indennità di licenziamento di 560 impiegati. Già nell autunno del 2014 il gruppo Baltika aveva temporaneamente fermato la produzione negli stabilimenti nell attesa di un recupero del mercato. Il gruppo Baltika, uno dei più grossi produttori di birra in Russia, possiede dieci stabilimenti. Baltika fa parte del colosso internazionale Carlsberg Group. Fonte: Baltika PROBLEMI PER RUSIMPORT L importatore di vini e dei prodotti alcolici Rusimport ha comunicato di aver consegnato dichiarazione di fallimento presso la corte arbitrale di Mosca. Lo ha riferito un rappresentante ufficiale della ditta stessa all agenzia Tass: La difficile situazione è legata alla forte svalutazione del rublo rispetto al dollaro ed all euro avvenuta nell ultimo trimestre del La nostra

17 società opera usando pagamenti dilazionati che vengono effettuati in base al tasso di cambio di un determinato giorno di pagamento. Siamo quindi stati costretti a pagare con il tasso 1 euro=77-80 rubli l alcol ordinato l estate scorsa quando il tasso era 47 rubli. Parallelamente le banche, in maniera unilaterale, alzano i tassi di interesse per cui non riusciamo a coprire operativamente le nostre perdite, poiché la nostra merce è destinata prevalentemente alle grosse catene di distribuzione che utilizzano pagamenti dilazionati di 1,5-2 e perfino 3 mesi. Le perdite di Rusimport nell ultimo trimestre del 2014 hanno superato i ricavi degli anni precedenti. Nel primo mese del 2015 la ditta non ha arrestato le importazioni dei prodotti alcolici, ma ha ridotto i volumi del 50%. Risumport operava nel mercato russo da più di 20 anni. Oltre alle importazioni dirette degli alcolici, la ditta possiede una catena distributiva in 40 città della Federazione Russa. L utile complessivo di Rusimport nel 2013 aveva raggiunto a 90 mln di rubli. Fonte: Alcoexpert NUOVA COLLABORAZIONE ITALO-RUSSA NELL AMBITO ALIMENTARE gruppo italiano Zanichelli Meccanica Il (Zacmi), produttore di linee, impianti e macchinari di lavorazione dei prodotti alimentari ha concluso un accordo per investire 80 milioni di Euro al fine di costruire due impianti per la produzione di conserve nella regione di Rostov. Secondo quanto riferito nel comunicato ufficiale delle autorità regionali, gli impianti per la lavorazione degli ortaggi e dei pomodori saranno costruiti nelle zone di Semikarakorsk e Volgodon. Entrambi i progetti saranno completati entro il Il memorandum di collaborazione è stato firmato dal Ministro dell agricoltura della regione di Rostov, dirigenti della fabbrica di conserve della città di Semikarakorsk e Zacmi nell ambito della fiera Settimana Verde svoltasi a Berlino dal 15 al 24 gennaio. Grazie ai nuovi stabilimenti la quantità di verdure in scatola prodotte nella regione sarà triplicata. Fonte: Interfax SAN PIETROBURGO PUNTA A DIVENTARE CAPITALE GASTRONOMICA autorità di San Pietroburgo stanno sviluppando il marchio Le "Cucina di San Pietroburgo", progettato per attrarre turisti verso la capitale del nord della Russia. L iniziativa è stata avviata da tre agenzie specializzate: il Comitato per lo sviluppo delle imprese e del mercato, il Comitato del turismo e il Comitato per le relazioni estere. Lo scopo del progetto consiste nell elaborazione di consigli per la preparazione delle pietanze tipiche della cucina sanpietroburghese. Il Vice Presidente della Commissione Affari Esteri di San Pietroburgo Sergei Markov, durante la tavola rotonda dedicata allo sviluppo del turismo gastronomico della città ha proposto ai ristoratori pietroburghesi di inserire nei loro menu una sezione intitolata "Piatti della cucina di San Pietroburgo" composta almeno da 5-6 piatti locali. Markov ha ricordato che San Pietroburgo ha contribuito alla tradizione gastronomica russa con numerosi piatti divenuti nel tempo molto amati quali lo storione in champagne o il coregono di Ladoga. Ad oggi a San Pietroburgo operano circa 1200 ristoranti, di cui 100 si identificano come locali di cucina tipica di San Pietroburgo e 500 di cucina tipica russa. Fonte: Restoranoff ANATOLY KOMM LANCIA UN NUOVO PROGETTO E stato inaugurato il 2 febbraio a Mosca il ristorante Anatoly Komm for Raff House dello chef russo Anatoly Komm. Il locale situato in via Malaya Nikitskya al posto del gastro-pub Raff House offre un ricco menu di cucina russa moderna che include piatti speciali per vegetariani. La carta dei vini prevede cinquanta nominativi. Lo scontrino medio si aggirerà intorno ai 2000 rubli (30 euro). La cucina è guidata personalmente da Anatoly Komm che attualmente gestisce altri due ristoranti: Gastronom e Barvikha Hotel & Spa. Durante l apertura del nuovo locale Komm ha dichiarato: Volevo creare un ristorante dove si respirasse una atmosfera semplice, ma interessante. Il cibo è il modo più facile per stimolare nuove sensazioni. E vorrei che miei ospiti si godessero nuove emozioni non solo durante viaggi all estero, ma avessero questa possibilità a casa propria, cioè quando desiderano, proprio attraverso i viaggi emotivi. Nel mio ristorante questa è la sfida più importante. Anatoly Komm è l'unico chef russo insignito di una stella Michelin. Fonte: Restoranoff

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