Prevo.Lab RICERCA - STUDIO PREVISIONE DELL EVOLUZIONE DEI FENOMENI DI ABUSO

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1 Dipartimento ASSI DIPARTIMENTO DIPENDENZE Accordo di programma fra la Presidenza del Consiglio dei Ministri e la Regione Lombardia, per la realizzazione di attività coordinate e finalizzate alla progettazione, alla istituzione e al funzionamento di un Osservatorio Regionale sulle Dipendenze. Prevo.Lab RICERCA - STUDIO PREVISIONE DELL EVOLUZIONE DEI FENOMENI DI ABUSO Prevo.Tel Indagine della percezione sociale sul tema della diffusione delle droghe in Lombardia Novembre 2007

2 Responsabile Ricerca-Studio: Gruppo di Direzione: Riccardo C. Gatti Riccardo C. Gatti Corrado Celata Roberto Mollica Prevo.Tel è stato realizzato da via Giuseppe Verdi, Napoli segreteria@focusmarketing.it info@focusmarketing.it (delibera n del ) Dipartimento Dipendenze ASL CITTA DI MILANO via Darwin, Milano tel fax prevolab@asl.milano.it 2

3 INDICE: Premessa p. 4 Il disegno generale dell indagine e i criteri di campionamento p. 4 A) La Percezione del fenomeno p. 6 B) La definizione delle sostanze additive p. 12 C) Le sostanze additive come problema p. 14 3

4 Premessa La percezione sociale del fenomeno droga è un tema particolarmente rilevante intorno a cui si intrecciano diverse emergenze, iniziative e punti di vista, a fronte dei quali una maggiore conoscenza può rappresentare una chiave davvero importante per superare facili stereotipi e luoghi comuni e, al contrario, per far emergere un quadro di informazioni e di dati più trasparente e più efficace ai fini della costruzione di un giudizio razionale. L abuso di sostanze stupefacenti rappresenta, infatti, nell ultimo trentennio, uno dei segni più drammatici e più rilevanti, a livello sia sanitario che sociale, dell alterazione e della crisi che anche nella crescita ha investito la società contemporanea e, in essa, soprattutto, le componenti giovanili e più esposte della popolazione. Ne è prova, nell ultima decade, il massiccio sviluppo delle cosiddette droghe sintetiche che si inserisce nel più ampio e complesso contesto della ricerca di nuove molecole in grado di facilitare e rinforzare le relazioni sociali. Nello specifico, l ecstasy, sembra rappresentare la sostanza simbolo di questa nuova era della tossicodipendenza, promettendo un miglioramento delle performance e delle capacità di socializzazione, alleviando l ansia e la depressione, conciliando evasione e vita quotidiana, divertimento notturno e doveri diurni. Alla fine, il consumo di queste sostanze psicoattive insieme alla sempre più ampia diffusione della cocaina come strumento per accrescere le prestazioni e per allargare il distacco dalla realtà sembra essere in grado di superare la classica distinzione tra droghe pesanti e droghe leggere, combinando fattori di pericolosità e di rischio tipici degli stupefacenti, con la possibilità di un utilizzo personale apparentemente facile e controllabile. Ciò nondimeno, ecstasy, cocaina ed altre droghe psicotrope soprattutto se associate con l alcool, come accade sempre più frequentemente rimandano a fenomeni comunque allarmanti e complessi, sia per il carico sociale e sanitario che comportano (mortalità e incidenti), sia anche per l accompagnarsi a nuove tendenze culturali (particolarmente nell ambito dei luoghi e delle occasioni di ritrovo dei giovani) che non di rado superano, secondo le opinioni più diffuse, il confine della legalità. Un contesto che sembra adattarsi facilmente al cambiamento degli stili e delle mode, ma che sempre di più rivela anche degli inquietanti aspetti di normalità. Il disegno generale dell indagine e i criteri di campionamento I risultati dell indagine sono il frutto di una rilevazione che ha visto l esecuzione di interviste telefoniche assistite da computer con la metodologia propria dei software C.A.T.I. (Computer Aided Telephone Interviewing), sistema che consente il controllo continuo sia sulla singola intervista, che sulle quote dell indagine, con una possibilità di errore vicina allo zero. Il campione utilizzato, rappresentativo della popolazione residente nella regione Lombardia, è stratificato e casuale, costruito attraverso la classificazione della popolazione statistica di riferimento in sub-popolazioni, dette strati, rilevate ex ante sulla base delle informazioni ausiliarie relative all evento da studiare (Censimento ISTAT 2001). Il campione è stato pesato sulle seguenti variabili di banner (variabili ritenute esplicative delle caratteristiche della popolazione di riferimento): sesso (maschi e femmine), classi di età 4

5 (15-24; 25-34; 35-44; 45-54; 55-64), titolo di studio (fino alla scuola elementare; scuola media inferiore; scuola media superiore; laurea e simili), classificazione dei comuni in base all ampiezza demografica (<5.000; ; ; ; > ); in particolare, la segmentazione territoriale è stata effettuata sovradimensionando la città di Milano. Di seguito si riportano le variabili di banner caratterizzanti l universo dei residenti (tra 15 e 64 anni d età) nella regione Lombardia: Frequenz Sesso a Percentuale M ,6 F ,4 Totale ,0 Frequenz Classi di età a Percentuale , , , , ,7 Totale ,0 Frequenz Titolo di studio a Percentuale Nessuno/Elementari ,5 Scuola media inferiore ,8 Scuola media superiore ,9 Laurea e simili 118 7,9 Totale ,0 Classe comuni < > Totale Frequenz a Percentuale 22,9 31,3 14,5 11,4 20,0 100,0 5

6 La numerosità del campione è stata determinata assumendo un errore campionario (che indica l imprecisione delle informazioni del campione rispetto all universo) inferiore al + o - 3% (circa 2,8%), con un livello di confidenza del 99% (vale a dire la probabilità che ripetendo le interviste si abbiano gli stessi risultati). Nelle analisi per aree territoriali che si basano su di un più esiguo numero di casi, l errore campionario passa a + o 4,5% e l intervallo di confidenza al 90%. A) La Percezione del fenomeno Nell immaginario collettivo alla droga si associa prima e più che qualsivoglia oggetto o segno rappresentativo del fenomeno un generale e diffuso sentimento di apprensione e, quindi, l evocazione di qualcosa di negativo e di drammatico per l individuo e per la società. Oltre un quarto degli intervistati, infatti pur in forme aperte e, quindi, diverse da caso a caso ha indicato nella droga il sintomo di una condizione pericolosa e grave (le risposte che rimandano a situazioni negative e drammatiche rappresentano il 25,6% del totale), che si accompagna ad uno stato di malessere e di degrado, fino all idea stessa della morte. Pensando alla droga cosa Le viene in mente? negatività e dramma problema sociale niente/non saprei giovani la varie droghe altro paura/pericolo degrado e violenza morte malattia e malessere disgusto dipendenza bisognerebbe fare di più abitudine diffusa familiari spacciatori 6,8% 6,5% 6,0% 6,0% 5,5% 5,3% 4,1% 3,9% 2,5% 2,2% 1,5% 1,3% 1,1% 10,1% 11,3% 25,8% 0% 5% 10% 15% 20% 25% 30% In questo senso, com era prevedibile, sono soprattutto le persone più anziane (55-64 anni) e quelle che vivono nell area metropolitana (Milano) di maggiore concentrazione (e vulnerabilità ) demografica e sociale della regione, che sottolineano questo giudizio (rispettivamente 37,1% e 33%), laddove i soggetti appartenenti alla classe d età anni ed i laureati sembrano ricollegare alla droga anche problematiche di natura più squisitamente sociale (15,1%) e giovanile (11%). 6

7 100% 90% 80% 70% 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0% 21,9% 70,7% Siringa Quanto gli ogge tti propos ti richiamano alla me nte le droghe? 28,0% 60,8% Polvere bianca 43,6% 36,7% Abbastanza Molto 30,2% 27,3% 26,1% 29,9% 44,9% 19,2% 25,9% 10,3% Pastiglia Farmaco Pianta Sigaretta Bottiglia Passando, quindi, ai possibili segni (oggetti) evocativi del consumo di droga, in larghissima maggioranza le risposte si sono indirizzate su quei simboli più evidenti e più diffusi ( siringa e polvere bianca ) che sembrano richiamare fortemente e in tutti gli strati del campione il fenomeno in esame. Come si vede, anche le altre proposte (eccezion fatta per la bottiglia ) richiamano per più del 50% degli intervistati l immagine della droga (nel senso, presumibilmente, di un attività assoggettata ad una qualche forma di dipendenza ), ma in nessun altro caso le percentuali di risposte molto positive, hanno raggiunto i valori (tra il 60% e il 70%) fatti registrare dai primi due oggetti della serie. Quale ambiente o luogo associa all'uso di droga? discoteche 35,8% non esistono luoghi specifici 16,9% parco 11,6% strada 6,6% locali, luoghi di ritrovo 6,1% non so 5,8% luoghi isolati 3,4% stazione 3,0% ambienti degradati 2,9% scuola 2,6% periferia 1,3% ambienti ricchi 1,3% altro 1,1% appartamento 0,9% centri sociali 0,7% stadio 0,0% 0% 5% 10% 15% 20% 25% 30% 35% 40% 7

8 Decisamente più netta e più definita è risultata, invece, la risposta relativa ai luoghi ritenuti maggiormente deputati all uso di droga. In questo caso, infatti, tanto le risposte fornite liberamente dagli intervistati quanto le valutazioni espresse in merito ai luoghi che sono stati proposti, rimandano ad uno scenario in cui il consumo di droga si concentra in particolar modo nei punti di ritrovo e di divertimento dei giovani (discoteche), nei parchi e, quindi, per strada, in luoghi isolati o degradati e a scuola. Ancora una volta, poi, non sembrano emergere sostanziali differenze all interno della popolazione di riferimento, a meno di una maggiore sensibilità e di una più elevata apprensione da parte della popolazione femminile per i rischi cui i ragazzi sarebbero esposti nell ambiente scolastico (77,9%). Quanto i luoghi seguenti Le richiamano alla mente il consumo di droghe? 100% 90% 80% 70% 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0% 32,5% 64,3% 45,9% 39,7% Abbastanza Molto 47,3% 54,6% 52,8% 41,9% 34,4% 30,5% 24,4% 25,7% 18,9% 14,5% 14,1% 13,1% 9,1% 6,5% 5,7% 3,6% Discoteca Parco Strada Scuola Appartamento Concerto Stadio Automobile Palestra Ufficio D altra parte, i giovani rappresentano, senza alcun dubbio, la categoria di soggetti che viene associata maggiormente al consumo di droga (46,9%), seguiti a notevole distanza dalle persone appartenenti ai ceti più elevati e benestanti (8,7%), dagli adolescenti (7,6%) e dagli individui deboli e con problemi (rispettivamente 3,2% e 4%). Per quasi un quinto del campione (19,4%), poi, non esisterebbe una categoria particolare e specifica di soggetti consumatori; una valutazione questa che acquista maggior peso fra gli anziani (21,8%) e i residenti nell area di Milano (25%). 8

9 Quale categoria di persone associa maggiormente all'uso di droghe? giovani 46,9% non esiste una categoria particolare 19,4% persone di alto livello sociale 8,7% adolescenti 7,6% persone con problemi 4,0% deboli 3,2% non so 2,0% adulti 1,6% chi vive in ambienti degradati 1,5% altro 1,1% persone di medio-basso livello sociale 0,9% dipende 0,7% disoccupati 0,7% delinquenti 0,6% persone dello spettacolo 0,4% sportivi extracomunitari 0,3% 0,3% 0% 5% 10% 15% 20% 25% 30% 35% 40% 45% 50% Come si vede, assai più circostanziato per quanto, nella sostanza, equivalente appare il giudizio formulato rispetto ad un insieme chiuso di gruppi sociali che sono stati proposti all attenzione degli intervistati. Quanto le categorie di persone seguenti sono esposte al consumo di droga? 100% 90% 80% 70% 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0% 38,4% 57,2% 41,6% 46,3% 51,0% 42,7% 41,1% 40,9% 42,2% 43,9% 37,3% 32,3% 27,1% 24,8% Abbastanza Molto 31,3% 49,2% 50,0% 11,4% 9,9% 7,1% Giovani Persone deboli Artisti Frequentatori di discoteche Delinquenti Professionisti di successo Emarginati Persone con disagi Sportivi Popolazione in generale Da un lato, i giovani ma anche i frequentatori di discoteche, gli artisti e i professionisti di successo costituiscono le categorie decisamente più esposte, quasi a sottolineare come il fenomeno della droga rappresenti sempre di più un costume sociale che si accompagna a stili di vita ed abitudini proprie delle classi più agiate, intellettuali e più distanti dal carico di responsabilità e di impegno (anche fisico) del lavoro manuale; dall altro, permane nella popolazione lombarda anche l idea sebbene relativamente meno significativa che la droga rappresenti una patologia propria delle persone emarginate, deboli e con disagi. 9

10 In effetti, l analisi dei motivi che spingerebbero un individuo a drogarsi rivela, all interno del campione, una certa predominanza dei fattori psicologici, vale a dire degli aspetti legati alla presenza nell individuo di carenze affettive e di elementi di insoddisfazione (13,9%) e di debolezza (10,3%) tali da indirizzare alla droga come surrogato della forza e della libertà. Al riguardo, un interpretazione per così dire più sociologica del fenomeno e, quindi, meno legata a fattori personali, si dimostra una spiegazione ricorrente ma meno significativa. Perchè, secondo Lei, una persona consuma droghe? Altro per insicurezza per migliorare le proprie prestazioni per affrontare le difficoltà per ignoranza per divertimento per mancanza di valori per evadere per tanti motivi per problemi personali per disagio per emulazione non saprei per debolezza per curiosità per insoddisfazione 1,0% 2,5% 2,6% 3,3% 3,8% 4,7% 4,8% 6,1% 6,3% 6,5% 6,7% 7,5% 9,2% 10,3% 10,8% 13,9% 0% 2% 4% 6% 8% 10% 12% 14% La droga come risposta al disagio (6,7%) e come desiderio di evasione dalla società (6,1%) appare, infatti, un ipotesi realistica soprattutto per gli strati più giovani (15-24 anni: 8,7%) e più istruiti (laureati: 11,9%) della popolazione, per i quali, evidentemente, è maggiormente plausibile immaginare che lo stesso desiderio di cambiamento possa essere vissuto, sotto l effetto di stupefacenti, come cambiamento reale. Quanto ritiene collegate le motivazioni seguenti al consumo di droghe? Provare esperienze spirituali 1,4% 6,8% Molto Paura 5,7% 20,7% Amplificare le percezioni 6,0% 25,2% Abbastanza Solitudine 10,3% 32,0% Migliorare le prestazioni 11,0% 37,0% Superare lo stress 12,5% 44,9% Sconforto 14,5% 40,9% Superare le difficoltà 28,0% 47,2% Evasione 31,5% 49,5% Trasgressione 38,3% 46,8% Integrazione nel gruppo 42,3% 40,3% Divertimento 43,1% 44,3% Debolezza 53,9% 34,1% 0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100% 10

11 Ugualmente elevata, infine, è anche la quota di intervistati che associa il consumo di droga a curiosità (10,8%) e desiderio di emulazione (7,5%), a sottolineare quindi l importanza di non trascurare anche motivazioni per così dire di gruppo, secondo cui la necessità di provare e di sperimentare una nuova realtà costituisce un fattore indispensabile per essere riconosciuti e per non essere da meno degli altri. Sostanzialmente analogo, quindi, è anche il quadro che emerge analizzando il grado di condivisione espresso dagli intervistati in ragione delle diverse motivazioni proposte, in cui, come si vede, pesano relativamente poco solo i fattori legati alla ricerca di nuove esperienze spirituali e sensoriali, ed alla paura. L uso di droga, infine, è percepito come un fenomeno che comporta, innanzitutto, conseguenze gravi e dannose sul piano sia fisico che mentale (17,4%), con una particolare accentuazione di questo giudizio fra gli individui più istruiti del campione (laureati: 26,3%) e fra i soggetti che risiedono nell area del capoluogo (Milano: 23,7%). Seguono, nell ordine, la morte (12,8%) sottolineata come un esito strettamente connesso al consumo di droga soprattutto dai soggetti più anziani (18,2%) e con minor cultura (titoli formativi elementari o inesistenti : 14,5%) e l assuefazione/dipendenza (12,1%) cui fanno riferimento, in particolare, gli individui appartenenti alla classe d età anni (19,4%) e quelli residenti nei comuni di taglia demografica intermedia (tra e abitanti: 16,1%). Secondo Lei, quale conseguenza è collegata al consumo di droghe? Danni fisici e mentali Morte Assuefazione/dipendenza Non specificate ma disastrose Problemi relazionali e sociali Non so Malattie Perdita di coscienza e lucidità Autolesionismo e autodistruzione Atti delinquenzali e criminali Diverse a seconda delle sostanze Incidenti Altro Omicidi e delitti 0,3% 1,7% 2,3% 3,5% 6,9% 6,9% 6,6% 6,4% 5,2% 8,5% 9,3% 12,1% 12,8% 17,4% 0% 2% 4% 6% 8% 10% 12% 14% 16% 18% Particolarmente avvertito, quindi, è l impatto della droga sul manifestarsi di conseguenze innanzitutto sociali fra quelle proposte, come il verificarsi di un elevato numero di incidenti stradali dovuti alla guida alterata dall assunzione di stupefacenti e l incremento dei furti connessi alla necessità di procurarsi i mezzi occorrenti all acquisto delle sostanze stupefacenti. 11

12 Quanto il consumo di droghe può causare le conseguenze che Le elencherò? Successo professionale Benes sere Miglioramento delle prestazioni 6,1% 15,5% 6,3% 14,5% 7,2% 27,4% Molto Abbastanza Divertimento 7,4% 35,3% Perdita del lavoro 17,0% 43,7% Disagio psicologico Furti Emarginazione 35,3% 35,7% 38,3% 48,2% 40,7% 38,5% Problemi familiari Morte 48,3% 49,7% 42,5% 42,0% Incidenti stradali 58,9% 35,8% 0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100% Corrispondentemente, accanto alla morte, che rappresenta la seconda conseguenza in ordine di importanza, gli intervistati hanno indicato come particolarmente negativi anche diversi altri effetti sul piano delle condizioni personali che (come si vede nel grafico seguente) vanno dall insorgenza di problemi all interno della famiglia, all emarginazione ed al disagio psicologico. B) La definizione delle sostanze additive Nell opinione più diffusa (e più recente) droga equivale all uso di cocaina, molto di più dell assunzione di eroina o del consumo di nuove sostanze (ecstasy) e droghe leggere (marijuana ed hashish) che pure hanno condizionato per molto tempo l immagine e la rappresentazione corrente del fenomeno. Pensando alla droga quale sostanza Le viene in mente? 0,8% 0,4% 0,4% 0,3% 0,3% 0,2% 0,2% 1,3% Coca ina 2,1% Eroina 5,6% Droghe leggere 8,9% Ecsta sy 18,5% 60,7% Non so Tutte LSD Allucinogeni Altri oppia cei Anfeta m ine Alcool 12

13 Un associazione fra comportamento e sostanza fra l azione e lo strumento con il quale essa si compie che si dimostra particolarmente significativa per le fasce più mature (55-64 anni: 68,6%), più istruite (laureati: 68,6%) e più metropolitane (Milano: 68,3%) della popolazione in esame. Le sostanze in elenco sono da considerarsi droghe? (prima parte) Anabolizzanti e steroidi LSD Crack Amfetamine Marijuana Ecstasy e derivati Allucinogeni 79,3% 5,7% 7,8% 6,9% 88,3% 4,8% 6,0% 90,4% 0,2%9,0% 92,5% 1,6% 92,9% 3,1% 95,5% 0,3% 96,0% 0,6% SI Hashish 96,0% 1,5% NO Cocaina 99,3% 0,2% Dipende Non saprei Eroina 99,4% 0,2% Non risponde 0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100% Le sostanze in elenco sono da considerarsi droghe? (seconda parte) Rentospin Crop GHB Caffeina Potenziatori sessuali Benzodiazepine, sonniferi Tabacco 4,4%3,1% 0,2% 91,7% 6,2%1,1% 0,2% 92,1% 9,3%0,8% 0,4% 89,1% 17,1% 68,7% 13,3%0,9% 23,2% 35,0% 13,9% 27,5% 36,3% 28,3% 30,1% 5,1% 52,9% 33,0% 13,3%0,8% SI NO Dipende Non saprei Inalanti Psicofarmaci Alcool 54,7% 8,9% 6,8% 29,5% 57,1% 11,3% 28,1% 3,3% 64,8% 18,2% 16,5% 0,5% Non risponde 0% 20% 40% 60% 80% 100% 13

14 Una valutazione che rimanda, peraltro, ad una conoscenza alquanto approfondita delle sostanze classificate e classificabili come stupefacenti e che si traduce in indicazioni fondamentalmente corrette, pur in presenza di un elevata concentrazione di risposte positive anche in corrispondenza del consumo di tabacco e di alcool. D altra parte, ciò che, secondo gli intervistati, qualifica come droga l uso di una data sostanza è, fondamentalmente, lo stato di alterazione (sul piano fisico e della coscienza) e di profonda soggezione che essa determina negli utilizzatori, con la conseguenza, quindi, che anche altre forme di dipendenza (tabagismo ed alcolismo), ancorché corrispondenti a prodotti per i quali non esiste alcuna sanzione né alcun controllo sociale del consumo, vengano associati almeno per una certa parte del campione all uso di droga. Perché una sostanza è da considerarsi droga? 100% 90% 80% 70% 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0% Abbastanza Molto 37,5% 37,2% 41,3% 20,7% 29,9% 39,7% 9,1% 56,8% 33,3% 61,7% E' illegale Se ne abusa Altera le Genera Altera la prestazioni dipendenza coscienza fisiche C) Le sostanze additive come problema Per la maggioranza della popolazione (80,6%) e in tutti gli strati campionari il consumo di droga rappresenta un fenomeno in aumento, presumibilmente sia sul piano dell ampiezza dei gruppi sociali e dei territori effettivamente coinvolti, sia per quanto attiene alla rilevanza ed alla pervasività degli effetti e delle influenze (negative) che esso finisce per determinare sulla comunità. Accanto a ciò, un ulteriore 12,3% degli intervistati ha sottolineato, però, che piuttosto di un evoluzione reale dei comportamenti si debba parlare di un aumento della quantità di informazioni e notizie sulla droga, con il risultato di accrescere l attenzione e la presenza diffusa di questo fenomeno nella rappresentazione (soprattutto mediatica ) della vita quotidiana. 14

15 Rispetto al passato Lei ritiene che il consumo di droga sia: In a umento 6,4% 0,7% 12,3% Sta bile 80,6% In diminuzione Né in a umento né in diminuzione, semplicemente se ne pa rla di più In definitiva, posto di fronte alla necessità di indicare l ordine (di importanza) con il quale si dovrebbero affrontare alcune fondamentali emergenze sociali (fra le quali il consumo di sostanze), il campione ha chiaramente collocato in penultima posizione l uso di droga (con indice medio pari a 3,4), facendolo precedere da problematiche decisamente più avvertite quali la criminalità, la disoccupazione e l immigrazione clandestina. Priorità attribuita ad alcune emergenze sociali crim ina lità 58,9 34,4 6,7 disoccupa zione 17,3 48,5 34,1 im migrazione clandestina 13,5 47,9 38,6 inquina m ento 5,3 25,8 68,9 consum o di sosta nze 5,0 43,3 51,7 0% 20% 40% 60% 80% 100% prim o posto secondo/terzo posto qua rto/quinto posto 15

16 Graduatoria (in ordine decrescente di importanza da 1 a 5) delle principali emergenze sociali Emergenze sociali Totale Sesso Classe di età M F Criminalità 1,7 1,7 1,6 1,8 1,6 1,8 1,8 1,5 Disoccupazione 2,8 2,8 2,9 3,0 2,7 2,7 2,9 3,0 Immigrazione clandestina 3,1 3,0 3,2 3,0 3,1 3,1 3,0 3,4 Consumo di sostanze 3,4 3,5 3,3 3,4 3,5 3,4 3,4 3,3 Inquinamento 3,9 3,9 4,0 3,9 4,1 4,0 3,9 3,8 Titolo di studio Classi di ampiezza demografica dei comuni Emergenze sociali Nessuno Elementari Scuola media inferiore Scuola media superiore Laurea e simili < > Criminalità 1,6 1,8 1,7 1,8 1,8 1,7 1,7 1,7 1,6 Disoccupazione 2,6 3,0 3,0 2,7 2,9 2,7 2,8 2,8 3,0 Immigrazione clandestina 3,2 2,9 3,1 3,4 3,0 3,1 3,0 3,4 3,3 Consumo di sostanze 3,5 3,3 3,3 3,5 3,6 3,4 3,3 3,2 3,4 Inquinamento 4,1 3,9 3,9 3,6 3,8 4,1 4,2 3,9 3,7 Vale la pena di sottolineare, comunque, che soltanto per la fascia d età più elevata (55-64 anni) e nei comuni di taglia demografica maggiore (tra e abitanti, escluso Milano) il consumo di droga arriva a superare l immigrazione dal punto di vista dell allarme sociale, portandosi in entrambi i casi al terzo posto della graduatoria (con indici pari, rispettivamente, a 3,3 e 3,2). L'uso di droghe è un problema prevalentemente: Altro 7% Non risponde 1% Individuale 19% Familiare 9% Sociale 64% Droga e tossicodipendenza rappresentano, poi, per più del 64% della popolazione lombarda un problema prevalentemente sociale, anche se non sono pochi (dal 19% del totale a quasi il 27% dei soggetti più anziani) quelli che lo ritengono un fenomeno che ha origini (e presumibilmente anche correttivi e soluzioni) fondamentalmente connessi alla sfera di responsabilità e di libera scelta propria di ciascun individuo. 16

17 Quale azione metterebbe in atto per affrontare il fenomeno del consumo di droghe? non saprei altro abolire o vietare le sostanze legalizzare le sostanze campagne di s ens ibilizzazione e controllo delle informazioni interventi di prevenzione fornire valide alternative maggiori controlli assistenza, supporto morale ed educativo maggiori punizioni e sanzioni Interventi legislativi e sociali 2,5% 2,9% 3,1% 6,0% 8,1% 7,2% 8,5% 6,7% 12,7% 12,7% 29,7% 0% 5% 10% 15% 20% 25% 30% Al riguardo non sorprende, allora, che circa un terzo del campione (29,7) non sappia indicare alcuna azione definita per affrontare in maniera efficace questa problematica ritenendola, evidentemente, una materia che richiede un impegno ed uno sforzo di volontà sostanzialmente affidati al singolo (tossicodipendente) o, all opposto, un problema sul quale occorrerebbe intervenire con strategie e strumenti decisamente troppo ampi e complessi per poter rientrare nel proprio campo di responsabilità e di decisione. Ciò nondimeno, una quota ugualmente significativa di intervistati è anche quella che ritiene si debba agire, sia fornendo ai soggetti più deboli e più esposti un adeguato supporto morale ed educativo (12,7%), sia predisponendo interventi finalizzati a sviluppare e rendere più incisivi maggiori controlli dei fattori e degli ambienti più vulnerabili o più pericolosi (12,7%) dal punto di vista dell aggravamento e dell ulteriore diffusione del fenomeno. E particolarmente indicativo, poi, sottolineare come proprio fra i soggetti più giovani (15-24 anni) questa indicazione di carattere sostanzialmente normativo raggiunga il valore più alto (19,2%), quasi ad indicare la necessità di ampliare e diffondere attività mirate alla cura e ad una maggiore attenzione rivolta proprio alle fasce meno protette e più vulnerabili della popolazione. Tra le possibili iniziative dirette a contrastare il consumo di sostanze, la maggior parte degli intervistati ritiene particolarmente utile espandere e rafforzare le attività sia di prevenzione (98%) che di maggiore sensibilizzazione dell opinione pubblica (97%), in modo tale che la società nel suo complesso possa arrivare a sviluppare anticorpi e barriere (di carattere innanzitutto culturale, educativo e sanitario) in grado di ostacolare e progressivamente ridurre la diffusione del fenomeno. Particolarmente importanti (l 89% del campione le ritiene senz altro utili), poi, sono state giudicate anche tutte le misure sia di contrasto (azioni di polizia) che di deterrenza (maggiori pene per gli spacciatori), attraverso le quali è possibile rendere più incisiva ed efficace la lotta alla droga e, soprattutto, ai circuiti criminali che la gestiscono e la governano. 17

18 Quanto le seguenti azioni sono utili per affrontare il fenomeno del consumo di droghe? Molto Liberalizzare l'uso delle sostanze 4,7% 6,4% Abbastanza Regolamentare l'uso di alcune sostanze 13,3% 26,1% Aumentare le pene per chi consuma 24,6% 24,7% Agire a livello territoriale 41,0% 43,3% Aumentare i centri di cura 41,4% 37,4% Vietare tutte le sostanze 50,2% 14,5% Agire a livello internazionale 55,9% 34,4% Aumentare le azioni di polizia 60,5% 28,4% Aumentare le pene per gli spacciatori 70,9% 18,3% Sensibilizzare l'opinione pubblica 73,3% 23,7% Aumentare l'attività di prevezione 79,7% 18,3% 0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100% Inoltre, agire a livello territoriale anche per incrementare la rete e la capacità di servizio dei centri di cura costituisce un livello di intervento considerato anch esso fondamentale, laddove poco significative (forse perché anche poco conosciute) sono risultate le azioni rivolte a regolamentare (ed ancor meno a liberalizzare) l uso delle sostanze. Ha mai pensato che il problema potrebbe riguardare un Suo familiare o conoscente? Non ho inform a zioni sufficienti per da re un giudizio; 2,9% Non risponde; 1,2% NO; 39,0% SI'; 56,9% La droga rappresenta, in effetti, un fenomeno che la maggioranza della popolazione (56,9%) ritiene abbastanza vicino soprattutto nei centri più piccoli (62,7%) vale a dire un problema che, non si esclude, potrebbe proporsi anche in ambito familiare e/o nella rete più o meno stretta dei propri conoscenti. 18

19 Nel caso si trovasse ad affrontare questo problema, a chi si rivolgerebbe? 90% 80% 70% Abbastanza Molto 60% 50% 43,8% 42,1% 53,3% 54,9% 53,0% 40% 30% 20% 10% 0% 32,4% Al medico di famiglia 29,3% Ai familiari 28,1% A centri privati e Comunità 27,7% Ai Servizi Pubblici per le Dipendenze 25,1% A psicologi e specialisti privati 24,1% 13,3% Ad amici e conoscenti 19,9% 7,5% Al parroco 4,5% 2,2% A nessuno, lo risolvo da solo Di fronte a questa eventualità e rispetto all intera gamma dei possibili referenti, la gran parte degli intervistati (dal 72% all 83% del totale), come si legge chiaramente nel grafico precedente, cercherebbe sostegno ed aiuto, oltre che nell ambito della propria famiglia, soprattutto nelle figure professionali e nei centri, comunità e Servizi, istituzionalmente deputati ad affrontare l insieme delle problematiche connesse alla tossicodipendenza, alla cura ed al recupero, sulla base di percorsi e strumenti di carattere sia sanitario che psicologico e sociale. Fra le persone indicate a quale si rivolgerebbe per prima? Al medico di famiglia 44% A psicologi o specialisti privati 13% Ai Servizi Pubblici per le Dipendenze (Ser.T.) 11% Al parroco 3% A familiari 16% Ai centri privati e alle Comunità 9% Ad amici e conoscenti 4% Più in particolare, però, se la scelta dovesse cadere esclusivamente su uno degli agenti prima elencati, l orientamento espresso dalla maggior parte degli intervistati porterebbe ad indicare, comprensibilmente, la categoria di soggetti meglio conosciuta e più facilmente raggiungibile, e, soprattutto, quella che rappresenta nell esperienza di ciascuno (individuo o famiglia) il primo e naturale riferimento per tutte le questioni che hanno a che vedere con la salute (il medico di famiglia: 44,3%). 19

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